Per i credenti sono ‘nuove religioni’. Per altri sono solo sette pericolose. Ma chi ha ragione? The Telegraph, UK / 18 febbraio 2011 scritto da Clover Stroud
‘Solo una ragazza normale adolescente, ma nel posto sbagliato al momento sbagliato‘ – è come Charlotte Wells descrive le circostanze in cui sua figlia, Rachel, diciasettenne, incontrò Wayne, 24 anni, un missionario religioso, in un centro commerciale a Somerset due anni fa.
Al momento dell’incontro Wayne era per Rachel affascinante con i suoi racconti di lavoro all’estero e per le sue qualifiche che andavano dalla consulenza e sostegno ai giovani alla gestione dell’evoluzione interiore. Nelle settimane successive Rachel e Wayne ebbero una relazione, che Rachel nascose a sua madre, ma al momento di partire per l’America Rachel fu lasciata con il pretesto che le mancava un visto.
‘Chiesi a Rachel che cosa non andasse, visto che sembrava giù, e lei mi rispose che aveva incontrato qualcuno, ma che si erano lasciati. Lei mi disse che c’era qualcosa che avrei dovuto sapere su di lui che non mi avrebbe fatto piacere.‘ Wayne insieme ai suoi genitori e nove fratelli faceva parte della Famiglia Internazionale e aveva ricevuto una borsa di studio per predicare il Vangelo a livello internazionale come ‘cristiano‘.
I membri di questo gruppo vivono in comunità, seguendo le regole secondo cui si possono sposare e possono avere figli. La Famiglia ha avuto varie denominazioni, ma è stata costituita in California nel 1968, come i “Figli di Dio”. Il suo leader David Berg ha incoraggiato il sesso tra adulti e bambini, come la più alta espressione dell’amore di Dio. Oggetto di controversie essa si è proposta come The Family International, ma è stata attaccata sin dalle sue radici: la sua pagina web presenta ancora un omaggio a David Berg, e la Famiglia non ha mai rinnegato i suoi scritti.
David Berg Fondatore de i Bambini di Dio
‘Ho cercato Wayne chiedendogli informazioni su questo leader e sulle sue associazioni. Wayne ha risposto che non vi era “assolutamente niente di sbagliato in David Berg”. Poi ho fatto tutto quello che non si dovrebbe fare quando il proprio figlio si interessa ad una setta, tanto da averla persa”, dice Wells.
Ottenere dati precisi sul numero di culti che operano in Gran Bretagna è difficile, ma Ian Haworth del Centro di Informazione dei Culti stima che ci sono oltre 500 organizzazioni estreme che possono essere descritte come sette.
“Molte organizzazioni, dai gruppi di terapia estrema alle organizzazioni cosiddette religiose rientrano nella definizione di culto in quanto tutte condividono caratteristiche simili – sostiene Haworth – In linea di massima una setta è un gruppo elitario, una società totalitaria che utilizza la coercizione psicologica per reclutare e mantenere i membri all’interno, isolandoli dalla loro famiglia e dalla società. I culti sono guidati da sedicenti leader messianici, che sono responsabili e spesso carismatici, e che sfruttano anche i loro membri.”
Il pericolo dei culti è che la maggior parte di noi non si rende conto di quanto siano potenti e che tipo di effetti possono avere.
“Parte del problema che ho dovuto affrontare è stato quello di convincere le altre persone che mia figlia non era pazza e che Rachel era davvero in pericolo” dice Wells.
Ma l’ansia di Wells era ben fondata, come Celeste Jones, 35 anni, può testimoniare. Jones è nata nei Bambini di Dio. I suoi genitori si sono separati quando aveva quattro anni, e mentre sua sorella minore tornò in Inghilterra con la madre, Jones rimase con il padre nel culto durante la sua infanzia e nella vita adulta.
Durante questo periodo le sono stati attribuiti cinque nomi diversi ed è vissuta in 15 paesi diversi – la Famiglia preferisce che i propri membri non mettano radici in un unico posto ed è anche desiderosa di evitare l’attenzione di sospetti locali e della polizia.
Il sesso era una parte normale della vita degli adulti che fanno sesso apertamente di fronte ai bambini. Il programma settimanale dovrebbe includere un accoppiamento per ogni adulto, compresi i bambini di età superiore ai 12 anni, e sessioni di preghiera quotidiane comprendenti ‘coccole’ o sesso di gruppo. Jones è stata regolarmente stuprata da uomini adulti in nome dell’amore di Dio e, a 11 anni, le è stato detto di fare sesso con un altro bambino secondo il calendario. Ora Jones lavora come operaia in un istituto di beneficenza per il sostegno familiare ai bambini a Bristol, dove vive con sua figlia di 12 anni. Ella si presenta composta ma anche complessa. Mi spiega che un culto destabilizza l’ordine naturale delle relazioni padre/figlio. ‘In un culto i tuoi genitori non sono i tuoi genitori, un bambino è sotto la guida di tutti e può essere punito da tutti.’ Le chiedo perché non si lamentava con suo padre. ‘Adoravo mio padre, ma raramente lo vedevo per più di qualche minuto alla volta oltre l’età di cinque anni, perchè egli stava lavorando per il gruppo, ed era spesso lontano. Sono stato curata da assistenti – risponde. “Il tempo con lui era prezioso, per questo ci è stata impedita una comunicazione reale. Se dicevo qualcosa ai miei compagni avrebbero potuto fare la spia su di me, come eravamo incoraggiati a fare. Ho avuto un profondo desiderio di piacere a Dio e mi ero convinta che criticare il gruppo era la lingua diavolo. Se fossi stata negativa avrei avuto dei problemi con il leader.”
Per un estraneo è difficile capire perché qualcuno si aggrega o rimane dentro un culto abusante, ma Jones si paragona a una donna che è stata in una relazione violenta da cui non riesce ad uscire. “Come chiunque abbia subito abusi domestici saprà, lasciare quella relazione non è semplice” sostiene. “Sono stata vittima del lavaggio del cervello e indotta a credere che quello che stavamo facendo era giusto e che il mondo era sbagliato. E, come in un rapporto abusante, a volte ho la sensazione che, se solo avessi potuto cambiare le cose dal di dentro, avrei potuto far diventare il gruppo migliore. ‘
Dr.ssa Alexandra Stein
La Dottoressa Alexandra Stein, docente al Birkbeck College di Londra è una psicologa sociale, specializzata in gruppi estremisti ed ha vissuto in prima persona la complessità emotiva della vita in un culto. La Stein è una donna che alla fine degli anni Cinquanta ha trascorso un decennio sotto il controllo di un gruppo radicale marxista in cui era impegnata a Minneapolis a partire dall’età di 26 anni.
E’ difficile immaginare la Stein in uno stato di debolezza, di perdita individuale tanto da essere risucchiata in un culto. Ma Ian Haworth suggerisce che le persone più facili da reclutare sono, infatti, quelle intelligenti, colte, idealiste ed economicamente avvantaggiate. Quando si è unita al gruppo la Stein aveva assistito alla guerra del Vietnam e all’ascesa del femminismo, e aveva una fame di attivismo politico. “Il gruppo non si presentava come una organizzazione che avrebbe rimosso la mia capacità di fare delle scelte personali o di controllare tutta la mia vita. Al contrario, sembrava un gruppo di persone guidate dagli stessi miei interessi, e composto da gente che mi impressionava con i dettagli della sua attività di consulenza sanitaria e di campagne che avevano realizzato per i diritti delle donne.”
A poco a poco la Stein fu sempre più coinvolta nel gruppo e si trasferì in un appartamento con diversi membri dello stesso. Il gruppo bloccò tutte le sue libertà personali, le combinò un matrimonio e le ordinò di non usare il suo diaframma (contraccettivo). “Subito mi fu ordinato di avere figli, era un modo per controllarmi” afferma la Stein. “A questo punto sono stata isolata da amici e parenti. Mi hanno dato regole sulle mie scelte contraccettive su un foglio di carta beige, ed io ho seguito le indicazioni. Ero un femminista impegnata, ma subivo il lavaggio del cervello, quindi il mio processo di pensiero era confuso, permettendo all’organizzazione di compiere scelte molto personali al mio posto. Questo “attaccamento disorganizzato” avviene anche in un rapporto abusante, quando una donna è confusa e intimidita, poi isolata fino al punto che l’unica persona che può aiutarla è il suo aggressore.”
Per Jones e Stein i figli hanno rappresentato il punto di svolta, ed entrambe sono fuggite dai loro culti. “Vedere l’organizzazione con gli occhi di una madre che deve proteggere il proprio bambino mi ha aiutato a prendere le distanze da essa” dice Stein. “Ho raggiunto il punto di rottura quando sono stato istruita sul tipo di giocattoli con cui i miei bambini potevano giocare, come su quali personaggi dei cartoni animati erano vietati. Mi sembrava così assurdo.”
Entrambe hanno deciso di rompere la congiura del silenzio che circonda l’appartenenza al culto, come le altre donne che da allora hanno pubblicato i racconti delle loro esperienze – Jones ha raccontato la sua storia in ‘Non senza mia sorella e la Stein in Inside Out – e hanno svolto un ruolo fondamentale nella creazione della Fondazione per un Sicuro Passaggio, che fornisce risorse e sostegno per le persone fuoruscite dai culti.
Copertina Inside Out
Il Centro d’informazione di Culti e la Families Survival Trust sono altre due organizzazioni che offrono sostegno alle persone con problematiche settarie.
Queste organizzazioni sono tutte d’accordo che si tratta di un problema crescente. Oltre alla Famiglia Ian Haworth cita i Moonies come ‘una forza da non sottovalutare‘, e critica il crescente numero di culti di terapia “che possono essere altrettanto abusanti perchè utilizzano coercizione psicologica per il controllo dei membri.”
Matrimonio di massa trai Moonies
Attiva anche in Gran Bretagna è la Chiesa di Scientology, fondata da L. Ron Hubbard nel New Jersey nel 1952, che vanta molti membri di alto profilo di Hollywood, tra cui Tom Cruise, Katie Holmes e John Travolta.
The Church of Scientology’s building in Los Angeles.
La Chiesa di Scientology nega di essere una setta e Scientology è riconosciuta come una religione in un certo numero di paesi, tra cui l’America, ma non nella Gran Bretagna. (‘Scientology è una setta?‘ Chiede il sito web dell’organizzazione. ‘No, è una religione nel senso più pieno della parola.‘) Ci sono molti aspetti controversi di Scientology, non da ultimo la sua convinzione che gli esseri umani discendono da una razza esiliata da un altro pianeta in un lontano passato. C’è anche la questione del ‘distacco‘, un termine usato per descrivere tra gli scientologist il bloccare il contatto con amici e familiari che, per usare le parole del sito, ‘[sono] soppressivi o che [sono] antagonisti a Scientology o ai suoi principi ‘.
Il sito continua: ‘Al fine di risolvere questa situazione, le “maniglie” delle altre persone antagoniste della verità su Scientology e sulla Chiesa, come ultima risorsa, quando tutti i tentativi di gestirli non sono riusciti, devono essere “disconnesse” ovvero bisogna interrompere la comunicazione con la persona [ndt antagonista].’
Gli oppositori di Scientology sostengono che la disconnessione sia uno strumento sinistro impiegato per indurre una frattura tra i membri dell’organizzazione e le loro famiglie. La Chiesa di Scientology respinge questa accusa.
Silene assomiglia a qualsiasi altra benestante signora di mezza età, nella rigogliosa periferia inglese dove ci incontriamo per un caffè. Parlando con un accento brasiliano, mi racconta di sua figlia Natalie come di una ragazza intelligente e del loro rapporto d’amore esistente una volta.
‘Natalie era così vicina a me e mio marito, e spesso stavamo insieme in famiglia’ – afferma. Natalie ha trascorso gran parte dei suoi vent’anni di studi di inglese all’estero, prima di tornare a casa a 27 anni e di lavorare in città. Silene si allarmò nel trovare libri su Scientology in camera di Natalie. ‘Le ho chiesto se lei ne era stata coinvolta e mi ha risposto che non sarebbe mai entrata in Scientology perchè lei non ci credeva.’
Tuttavia nel corso del 2009 Natalie è partita. ‘E’ stato come se stesse portando un fardello terribile con lei‘ racconta Silene. ‘E’ diventata seria e tesa.’ Entro la fine dello scorso anno Natalie andò a vivere con altri Scientologist e ha iniziato a frequentare Anton, il cui patrigno John, la sorella e la madre erano tutti coinvolti con Scientology.
La relazione con Natalie divenne tesa e a Natale di quell’anno ha completamente cambiato la sua alimentazione oltre che i suoi rapporti con i genitori.
‘E’ stato il cambiamento di nostra figlia, come se fosse stata presa in consegna.‘ Lo scorso aprile Silene e suo marito hanno incontrato la famiglia di Anton per un pranzo, conoscendo la portata del loro coinvolgimento con Scientology. Poco dopo John è arrivato, non invitato a casa di Silene. ‘Ha urlato che se non avessi accettato Scientology, Natalie avrebbe disconnesso con noi.’ Poco dopo Natalie ha smesso di comunicare con Silene. L’organizzazione è in genere molto poco comunicativa con le famiglie che la contattano per informazioni sui parenti che hanno aderito. Molti genitori i cui figli sono membri segnalano un ‘muro di silenzio‘, con lettere, e-mail e telefonate senza risposta.
“Ma quando li ho contattati per chiedere qualcosa su Natalie hanno risposto subito, dicendomi che Natalie aveva problemi con sua madre risalente a ben prima che diventasse una Scientologist. Ella ha deciso all’inizio di quest’anno di prendere un periodi di distacco, ma non di allontanarsi completamente da lei. Ha avuto recentemente una buona comunicazione con la madre e spera che avranno rapporti di buona famiglia per il futuro.‘ Poco dopo Natalie chiama Silene e l’ha incontrata, anche se non si può parlare di Scientology. ‘Ho visto solo Natalie un paio di volte e non ne parla, in quanto provoca enormi conflitti. E io combatterò, per tutto il tempo che sarà necessario, per farla uscire. ‘
Charlotte Wells lotta per evitare che l’adesione di Rachel alla Family International le comporti un costo personale. Ha preso sei mesi di aspettativa dal lavoro per avere il tempo per capire il modo in cui funziona un culto. ‘Combattere un gruppo come questo è intimidatorio e ho dovuto imparare in fretta,‘ dice. La sua perseveranza ha pagato. Rachel ha iniziato a mettere in discussione il fatto che il suo matrimonio con Wayne la porterebbe a vivere all’interno di un gruppo chiuso. ‘Quando si poteva parlare con calma Rachel ha iniziato a esaminare ciò che Wayne le aveva detto. Non le piaceva l’idea che avrebbe dovuto vivere in comunità con gli altri membri del suo gruppo ‘ – spiega Wells. ‘Era una ragazza adolescente con idee romantiche di vivere con e sposare Wayne, visto che lei credeva veramente di essere innamorata. Quando abbiamo parlato di questo ed era chiaro che non avrebbero potuto essere solo loro due, ha iniziato ad avere i piedi freddi. Era arrabbiata per l’idea che avrebbe dovuto far parte della Famiglia tanto da avere un rapporto sessuale insieme, e credo che questa realizzazione abbia reso il tutto molto meno romantico ed emozionante.‘ Alla fine, Rachel ha abbandonato l’intenzione di trasferirsi in America, e madre e figlia oggi raramente parlano di quella storia. ‘Sono certa che se avesse sposato Wayne, sarebbe stata costretta ad aderire al gruppo non appena i suoi piedi avessero toccato la pista [americana]’, dice Wells. ‘Poi l’avrei perduta, forse per sempre. Mi spaventa pensare a quello che il suo futuro avrebbe potuto essere. Il tutto ha comunque lasciato una cicatrice ma so che è qualcosa che ci deve far essere vigili su quanto potrebbe accadere di nuovo, in qualsiasi momento.’
Fonte originale: http://www.rickross.com/reference/family/family78.html
Traduzione di Lorita Tinelli
Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.
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