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Come funziona una setta religiosa? Come evitare di cadere in reti spirituali abusanti



Foto presa dal web
Foto presa dal web


"Una delle chiavi è mantenere legami e affetti con la persona catturata dall'entità settaria", sottolinea il professor Rodriguez Carballeira

"L'esperienza lascia un segno per la vita, come l'incesto, perché colpisce la coscienza più intima", spiega uno psicologo specializzato.



Il caso dei presunti abusi sessuali denunciati dai fedeli di una chiesa evangelica di Terrassa ha nuovamente esposto ai riflettori i meccanismi di persuasione e il reclutamento dei fedeli usati da alcuni gruppi che sotto l'egida della religione, si pongono l’obiettivo di manipolare e truffare le persone che affidano la loro vita e il proprio bisogno di fede a questi individui.


Miguel Perlado, psicologo clinico specializzato in dinamiche settarie e abusi spirituali da 30 anni, e Alvaro Rodriguez Carballeira, professore di Psicologia sociale e giuridica, offrono le chiavi per evitare di cadere in queste reti. Infatti, Perlado ha ricevuto anni fa alcune richieste di consulenza relative al caso di Terrassa.



 Quando si entra in dinamiche di abuso, accade che il sistema è viziato e il male è sistemico.

Sostiene Miguel Perlado

Psicologo clinico specializzato in dinamiche settarie




Un'influenza brutale


Si tende a pensare che gli abusi arrivino dall’alto verso il basso, invece possono provenire da tutte le direzioni: quando si entra in dinamiche di abuso, si tende a non dare importanza al sistema, invece il male è sistemico, non puntuale. Esistono piccole comunità familiari, dove le linee di confine possono essere spostate", dice Perlado. "Se tali dinamiche riguardano le attività di socializzazione del tempo libero e persino del cibo", spiega Carballeira, membro del Dipartimento di Psicologia Sociale e Psicologia Quantitativa dell'UB, "allora quel gruppo diventa un'entità con una capacità di influenza brutale, in cui la visione del mondo è strutturato nel bene e nel male, dove i peccatori sono solo all'esterno".



Il pastore, figura chiave

Le persone che animano la congregazione sono rappresentanti della divinità, riferimenti molto chiari di autorità, un’autorità assoluta e indiscutibile”, dice Carballeria. "La maggior parte del peso è portato dal pastore, che deve assicurare il corretto funzionamento della comunità. E' un pezzo chiave. Quando l’integrità e l’onestà falliscono o reagisce in ritardo o è giustificata o ignorata e si guarda dall’altra parte, alla fine la denuncia esplode”, descrive Perlado.



La paura


Secondo Perlado: "La dottrina in questi casi consiste nell'indurre paura e angoscia. Non è più un messaggio religioso ma uno sguardo negativo di una divinità che può punire, che ti controlla giorno e notte, si articola in un contesto di gruppo che, lungi dal promuovere l’autonomia, favorisce la paura di parlare”. Carballeira aggiugne: “Una delle grandi strategie di ogni violenza psicologica è la minaccia, in questo caso quella di essere lasciati fuori dal cielo, dagli eletti”.


Non invano, c'è un elemento importante nel caso Terrassa, ovvero lamentele di una manipolazione mentale che queste persone avevano sofferto. Secondo l'avvocato del caso, "c'è un video in cui le persone raccontano l'orrore dell'inferno, se non avessero seguito le istruzioni della chiesa: la manipolazione psicologica li rendeva vulnerabili a qualsiasi tipo di abuso come bambini, che è quello poi quello che è successo.



Isolamento


È una questione chiave, spiega Carballeira: "Quando si isola la vittima la si lascia in una situazione vulnerabile, perché non può condividere nulla a causa della segretezza. Ecco perche' ci sono testimonianze di gente che è stata sotto assedio per anni senza dire nulla. La segretezza è un sine qua non per gli abusatori".



Quando si può parlare di setta?


"Quando c'è una dinamica strutturale di abuso, che comporta la segretezza, il controllo, il monitoraggio del comportamento quotidiano", spiega Perlado. Il punto di cut-off è il grado di controllo sulla vostra coscienza.


La chiave è mantenere la comunicazione con la persona interessata, devi avere qualcuno fuori che rappresenti una via d'uscita

lvaro Rodriguez Carballeira

Professore di Psicologia Sociale e Legale



Nel contesto spirituale questo controllo è più intimo perché cerca una parte molto personale: come vi relazionate con Dio. Reinterpreta ciò che si prova, va nella tua giurisdizione interiore, nella tua coscienza, cosa pensi di te stesso, della tua realtà, delle tue relazioni con Dio e dicono: “Vuoi avere Dio felice? Beh, devi fare ciò che ti diciamo. E' tutto per un bene superiore, Dio. La colpa è rivolta alla vittima.



Gli ingredienti della manipolazione


Secretismo nel funzionamento dell'entità.

Adorazione della figura del fondatore.

Eccessiva divisione tra il mondo esterno e le dinamiche interne dell'organizzazione.

Controllo totale delle relazioni, dei pensieri e dei legami con la Chiesa.

Rottura dei legami con il mondo esterno

Uso di paura e minaccia.



Come ti riprendi?


Carballeira spiega che la fuoruscita è molto difficile "perché devi rompere con ciò che erano le persone della tua vita e fuori dal gruppo non hai praticamente nessuno". Pelado spiega che questa manipolazione lascia un segno perché "influenza la tua capacità di relazionarti con altre persone, di stabilire legami di affetto, di relazione o sessualità, lascia segni per la vita, esattamente come l'incesto".


Lascia i segni per tutta la vita perché ha toccato un’identità nucleare. La persona è distrutta.


Che cosa possiamo fare?


Secondo il professore dell’UB è importante “mantenere sempre la comunicazione con le persone catturate, mai spezzare il legame, perché se qualcuno decide di uscire, deve avere qualcuno fuori che lo riceve a braccia aperte, ed è importante che tutti i legami e gli affetti restino disponibili, perché farsi trasportare in questo tipo di gruppi è sempre una decisione emotiva, ed è anche affettiva motivo per cui dobbiamo mantenere quei legami”.



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Libera traduzione di Lorita Tinelli




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