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Cerano, setta delle bestie: in attesa del ricorso in appello



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A Cerano in provincia di Novara era attiva dal 1990 una setta con a capo un erborista che si faceva chiamare “il dottore”, Gianni Maria Guidi. Le attività di questa setta erano volte alla manipolazione psicologica delle vittime adescate e alla riduzione in schiavitù sessuale delle partecipanti. Dei 26 imputati è stata condannata solo Barbara Magnani a sei anni di reclusione e sono stati prescritti i reati fino al 2010 tra cui quello di “associazione a delinquere al fine di riduzione in schiavitù sessuale delle vittime”.

Abbiamo intervistato Lorita Tinelli, psicologa fondatrice del Centro sugli abusi psicologici (Cesap).

1. Erano presenti bambini?

L.T.: “Sì, era presente una bambina che all’epoca aveva 7 anni e non si rendeva bene conto della situazione, una volta cresciuta ha realizzato e ha sporto denuncia”.

2. In cosa consistevano gli abusi?

“Gli abusi erano di tipo sessuale, veniva presentato tutto come un gioco ma si arrivava alla violenza. I partecipanti alla setta erano talmente plagiati e sottomessi al capo della setta e alle sue fedelissime che non si rendevano neanche conto pienamente degli abusi che subivano e questo rappresenta anche un problema processuale, in quanto in Italia non c’è un’adeguata legislazione sul fenomeno della manipolazione psicologica”.

3. I colpevoli sono stati tutti condannati?

“No, a parte Gianni Maria Guidi il capo della setta morto a 79 anni nel 2023 e quindi non condannabile, vi è stata per ora una sola condanna su un totale di 26 imputati al processo. Ciò rende davvero difficile per le vittime delle sette denunciare perché poi gli accusati restano a piede libero. Vi sono infatti molte più vittime di sette in Italia di quanto si immagini, ma vi è davvero molta omertà. Si ricorrerà in appello ma è davvero difficile far capire alla corte il reato di plagio mentale. Alle vittime durante il processo veniva più volte chiesto “era libera di tornare a casa?”: ciò rappresenta violenza secondaria e incomprensione del fenomeno della manipolazione mentale. Manca una vera tutela delle vittime delle sette che fanno quindi fatica a denunciare”.

4. Cosa c’era dietro questa setta?

“E’ difficile capire tutti i legami di questa setta con il resto della società, bisogna notare che questa setta era attiva da molti anni e tra i capi della setta figuravano maestre di ballo e psicologhe”.




Per ulteriori informazioni sulla setta ecco qui un interessante documentario


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