
Una nuova ricerca cerca di quantificare il danno psicologico dei gruppi ad alto controllo.
Punti chiave
L'ostracismo obbligatorio è un crimine d'odio, impiegato da gruppi religiosi ad alto controllo per mantenere l'appartenenza.
Una nuova ricerca, condotta dall'Università di Roehampton, sta cercando di quantificare il suo impatto psicologico.
Il gruppo di ricerca chiede casi di studio e risposte a sondaggi per aiutare le sue indagini.
Libertà significa la possibilità di cambiare religione liberamente, dicono gli esperti legali. Ma in realtà, nel momento in cui me ne vado, perdo tutto: i miei genitori anziani, i miei fratelli, i miei zii e tutti gli amici che ho conosciuto. Le persone che ho aiutato, le persone con cui ho avuto difficoltà, le persone di cui mi sono fidato durante la mia vita, mi abbandoneranno. Nel momento in cui me ne andrò, tutta la mia vita sarà cancellata.

Questa è l'esperienza di Matthieu, un ex membro dei Testimoni di Geova, che ha sperimentato l'approccio strategico dell'ostracismo, usato dal gruppo come metodo per mantenere il controllo.
Spesso liquidato da questi gruppi come tipiche dinamiche familiari, l'"ostracismo obbligatorio" è caratterizzato dal fatto che il gruppo lo utilizzi proprio come tattica strategica per mantenere il controllo dei suoi membri.
L'esperienza di Matthieu è stata straziante, ma non è certo il solo: una percentuale significativa di gruppi religiosi e politici consolidati impiega l'ostracismo obbligatorio per mantenere il controllo.
Per la prima volta, uno studio di ricerca accademica sta cercando di quantificare il danno effettivo causato da questa pratica, raccogliendo storie e interviste da individui con l'obiettivo di plasmare il futuro della legislazione globale e quindi proteggere le generazioni future. Una partnership finanziata tra la Open Minds Foundation e l'Università di Roehampton, a Londra, sta intraprendendo uno studio sugli effetti dannosi dell'ostracismo obbligatorio nei prossimi tre anni. Focalizzata più da vicino sui gruppi religiosi ad alto controllo, la ricerca impiegherà metodi sia qualitativi che quantitativi per fornire un'analisi completa dell'impatto dell'ostracismo obbligatorio.
Definizione dell'ostracismo obbligatorio
L'atto di ostracismo consiste nell'ignorare, evitare o rifiutare costantemente qualcuno, creando una distanza sociale e/o emotiva. Psicologicamente, è considerato un rifiuto sociale o mentale, ma nonostante il suo impatto, la pratica è in genere considerata una parte normale delle dinamiche sociali: individui che evitano altri individui che non gli piacciono. Fratelli che si arrabbiano a vicenda per il comportamento dell'altro. Amici che si separano per un grave disaccordo. E hanno ragione; Sebbene scomodo e potenzialmente dannoso, l'ostracismo è una realtà naturale, anche se tipicamente immatura.
Il problema sorge quando l'ostracismo diventa obbligatorio.
L'ostracismo obbligatorio è una pratica comunemente impiegata (e sempre negata) dai gruppi ad alto controllo come metodo per mantenere il controllo dei loro membri. La minaccia stessa dell'isolamento totale da tutti e da tutto ciò che ti è caro crea una barriera all'uscita dal gruppo, ed è abbastanza significativa da impedire a molte persone di andarsene. Questo metodo di imporre l'ostracismo sociale a qualsiasi membro del gruppo ritenuto "non conforme" o "disobbediente" sta dando origine a una preoccupante ondata di danni psicologici. Questo è ciò che il progetto di ricerca cerca di indagare.
Pionieri di un'indagine
Nonostante il suo evidente impatto psicologico e sociale, solo di recente l'ostracismo è diventato un'area di studio che ha il potenziale per cambiare per sempre la posizione legale. Un'ondata di recenti casi giudiziari ha paragonato l'ostracismo obbligatorio a un crimine d'odio, e si stanno facendo progressi nella sfida a questi gruppi. Ma i singoli casi non sono ancora sufficienti per guidare un cambiamento legale sistemico, quindi si spera che questa ricerca fornisca le prove necessarie per evidenziare la necessità di cambiamenti legali in tutto il mondo.
L'obiettivo principale dello studio è valutare se l'ostracismo obbligatorio e le pratiche di controllo coercitivo costituiscano una violazione dei diritti umani. La ricerca mira a identificare elementi specifici che potrebbero essere classificati come reati, compresi i crimini contro l'umanità. Estendendo il corpus di letteratura esistente, questo studio offrirà solide prove per informare le politiche e la legislazione per affrontare questa forma di abuso, proteggere coloro che lasciano gruppi ad alto controllo e fornire un supporto adeguato alle vittime.
Utilizzando metodi sia qualitativi che quantitativi per un'analisi completa, inizialmente verranno utilizzate interviste per stabilire una comprensione di base del problema. Lo studio lavorerà per documentare la prevalenza di problemi di salute mentale come PTSD, ansia, depressione, autolesionismo e ideazione suicidaria tra gli individui che hanno sperimentato l'ostracismo. Inoltre, esplorerà le correlazioni tra queste esperienze e i risultati specifici della salute mentale, nonché le influenze demografiche su questi impatti.
La ricerca si concentrerà su sei gruppi di alto livello noti per la pratica dell'ostracismo obbligatorio, tra cui i Testimoni di Geova, gli Scientologist, gli Ebrei Ultra-Ortodossi, i Fratelli Esclusivi, gli Amish e i Bahá'í. Le testimonianze di ex membri di questi gruppi forniranno dati preziosi per lo studio.
Il gruppo sta ora invitando le persone a partecipare al sondaggio, o a raccontare la loro storia, come contributo a questo corpo di lavoro critico.
Referenze
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Libera traduzione di Lorita Tinelli