di Jenna Tracy
Per lungo tempo, non ho saputo come spiegare alla gente come sono cresciuta.
Vivevo in Minnesota, dove la mia famiglia frequentava la chiesa evangelica delle Assemblee di Dio, nell’estrema periferia: la maggior parte delle persone l’avrebbero considerata conservatrice, ma essa era più la più convenzionale tra quelle in cui eravamo finiti. I miei fratelli e io indossavamo pantaloncini durante l’estate, ascoltavamo la musica e guardavamo Full House in TV.
Il passaggio della mia famiglia nel culto Istituto di Alta Formazione (ATI) – la propagine di educazione domestica dell’Institute in Basic Life Principles di Bill Gothard ora conosciuto a causa della sua associazione con la famiglia Duggar – fu lento. L’istituto insegna una rigida gerarchia dove Dio viene prima, gli uomini vengono in secondo luogo, le donne sono al terzo posto e i bambini sono all’ultimo. Come per molte persone che entrano nei culti, i miei genitori furono introdotti grazie agli insegnamenti di un leader – Gothard – il cui carisma e senso di correttezza morale alla fine lo rendevano irresistibile.
Bill Gothard
In terza elementare, i miei genitori hanno deciso di iniziare un corso a domicilio e furono introdotte nel percorso ATI da un amico di famiglia. Non sembrava così fuori dal convenzionale, all’inizio. Quando abbiamo partecipato ai seminari di Gothard, per esempio, siamo stati ammassati nel St Paul Civic Center con migliaia di altre famiglie che non sembravano poi così diverse da noi. In poco tempo, siamo stati invitati in una relativamente grande chiesa a Minneapolis, fondata su principi di ATI, dove la maggior parte dei membri riteneva fosse importante dare alla luce il maggior numero di bambini possibile per rafforzare il regno di Dio – quello che sarebbe poi diventato noto come il movimento “Quiverfull”. (Con solo quattro bambini, la nostra famiglia era una delle più piccole nella chiesa).
L’impotanza del controllo di ogni aspetto della vita di una donna era centrale nello stile di vita dell’ATI, e conforme ai gusti personali di Gothard e divenne un’ossessione condivisa per uomini e donne. Questo significava portare i nostri capelli (per la nostra Bibbia il “coronamento”) lunghi con riccioli leggeri e morbidi. Gothard aveva anche fatto sapere che a lui non piaceva in particolar modo l’effetto “bagnato” (le donne che mettevano troppo gel tra i capelli), e mi fu riferito anche che una volta durante un momento di formazione di ATI in Oklahoma ha detto di incominciare a usare meno quel prodotto.
In chiesa, le donne dovevano indossare il copricapo, sebbene le direttive non fossero rigorose. (Alcune donne appuntavano solo dei Kleenex sulla parte superiore della testa).
Alle donne e alle ragazze era richiesto che indossassero gonne alla caviglia in ogni momento. La nostra famiglia, una delle più “liberali” nella nostra chiesa, ci ha permesso di indossare pantaloni solitamente a casa (quando non eravamo in giro con altre famiglie ATI e per le attività come l’equitazione), ma i jeans erano rigorosamente vietati.
Noi ragazze abbiamo appreso che proteggere i nostri corpi, in attesa di sposarci e avere figli, era il nostro ruolo di primo piano nella vita. Anche prima della pubertà, ci hanno chiesto di fare il bagno in con larghe t-shirt e pantaloncini lunghi oltre il ginocchio (mentre i ragazzi indossavano costumi da bagno classici), e ci hanno insegnato dai libri sapienziali: “quando un uomo guarda una donna per desiderarla, un diluvio degli impulsi viaggia attraverso il nervo ottico alla parte posteriore del cervello, provocando il testosterone a picco, la criminalità violenta che fa inciampare gli uomini di Dio“.
Così, quando, in seconda media, mi si è sviluppato il seno, mi sembrava la cosa peggiore che potesse succedere. Trovare camicie abbastanza larghe per nascondere la sua dimensione era una lotta costante, e sembrava che nulla avrei potuto trovare per nasconderlo completamente. Mi ricordo che mia mamma mi portava di nascosto al centro commerciale, dove io trascorrevo ore alla ricerca di reggiseni per minimizzare la sua dimensione. C’era una mia amica più cara ATI con cui andavo a fare shopping, così come accade tra adolescenti, e compravamo gli stessi vestiti. Ma mentre i miei genitori venivano spesso rimproverati dagli altri adepti nella nostra chiesa perchè il mio aspetto rendeva il mio abbigliamento “lussurioso”, la mia amica, che aveva meno curve, non è mai diventata un obiettivo di interesse della chiesa come accadeva per me.
L’ossessione degli uomini che guardavano il seno delle donne non si è conclusa con il tentativo di costringermi a nascondere il mio. Durante un programma di formazione di otto settimane, tutto al femminile, mia sorella fu rimproverata da una donna più anziana, perché un fiore nel tessuto a fantasia di un giubbotto era stato cucito troppo vicino al petto. (Ha avuto fortuna perchè – a differenza di altre studentesse – lei non ha dovuto distruggerlo e ricominciare da capo).
Gli appuntamenti era fuori questione. Se un giovane in chiesa aveva notato una giovane donna cui era interessato, a noi veniva insegnato che l’uomo doveva andare da suo padre prima e chiedergli di pregare e decidere se sentiva che quel rapporto potesse essere la volontà di Dio. Se avesse deciso che lo era, il padre dell’uomo avrebbe poi avvicinato il padre della ragazza per chiedergli di pregare e decidere se si sentiva che quello era la volontà di Dio. Se entrambi i padri erano d’accordo, i figli sarebbero quindi stati autorizzati a intraprendere un “corteggiamento” strettamente sorvegliato e destinato a portare al matrimonio.
Il padre di un’altra ragazza nella nostra chiesa ha trovato un partner per la sua figlia dopo essersi preoccupato del fatto che ella non era sposata a venticinque anni e stava fallendo nel suo mandato biblico di avere il maggior numero di bambini possibile. Al loro matrimonio, ci hanno consegnato un programma stampato che spiegava il percorso della coppia al matrimonio e la resistenza iniziale della figlia per la scelta di suo padre; chiaramente lo scopo era quello di ispirare i giovani in sala, e lei ha spiegato che in un primo momento non aveva alcun interesse a sposare l’uomo che suo padre aveva scelto. Ma dopo lei aveva pregato e aveva deciso che il loro matrimonio era la volontà di Dio, e quindi aveva accettato insindacabilmente. Non dimenticherò mai il disagio palpabile nella stanza quando la coppia si sarebbe dovuto baciare all’altare (“risparmiare” il primo bacio per il giorno del proprio matrimonio è comune in ATI) e, dopo un bacetto teso, la sposa si ritrasse, e si tirava indietro appena il suo nuovo marito tentava di baciarla, respingendolo.
Le donne erano messe sotto una enorme pressione per sposarsi, ma gli uomini, ci veniva detto, potevano ottenere un’eccezione speciale per farlo solo se era la volontà di Dio. Gothard stesso amava dire che – come aveva spiegato a noi in un fine settimana in cui ho partecipato per imparare ad essere una donna “pia” – Dio in particolare lo distingueva per singolarità, liberandolo dall’obbligo di sposarsi. (A posteriori, viste le 34 donne che si sono presentate dicendo di essere state vittime di abusi sessuali da parte di Gothard, molte delle quali bambine, è ancora più inquietante).
Anche se eravamo portati a credere che l’università non faceva parte del piano di Dio per le donne, ho iniziato la ricerca dei college e dei finanziamenti cui avrei potuto ricorrere intorno ai 16 anni, nella nostra biblioteca pubblica, il locale che era la mia salvezza, dal momento che dal computer della nostra famiglia era stato da tempo bloccato l’accesso internet, secondo un progetto per le famiglie ATI che cancellarono quasi totalmente Internet. Ma in biblioteca potevo passare ore soddisfacendo il mio interesse nascente verso l’esplorazione di siti web di moda e guardando numeri arretrati di riviste di moda. Ho approfittato di ogni occasione per conoscere meglio il mondo esterno dell’ATI – così come cercavo di arrivare presto agli appuntamenti dal dentista ogni volta che potevo per stare più tempo in sala d’attesa e rubare alcuni momenti preziosi tra mucchi di riviste per ragazze.
Mi ero fissata di voler frequentare le scuole di design di New York e, anche se il nostro filtro dell’ATI non mi permetteva di accedere alle università da casa, ho subito imparato la maggior parte dei siti web attraverso i quali potevo fare domanda per le ammissioni di prestiti agli studenti. I miei genitori che mi avevano impedito di incominciare la scuola due anni prima, delusi da uno scandalo sessuale che coinvolse il pastore della nostra chiesa quando avevo 17 anni e logorati da anni da me che mettevo in discussione l’autorità di mio padre e gli stretti confini dell’ATI, furono d’accordo nel lasciarmi andare se solo fossi stata disposta a pagarmi il college da sola. Nonostante fossi inesperta nel compilare le domande (soprattutto quelle di aiuto finanziario), ho trovato una scuola di design disposta ad accettarmi, e appena finito il corso di educazione domestica all’età di 18 anni, mi sono trasferita a est di New York.
A scuola, ho cambiato rapidamente la mia immagine e i vestiti, ho tinto i capelli ogni volta che volevo, ho bevuto e sono andata ai club con un documento falso come tutti gli altri. La transizione poteva sembrare brusca per un osservatore esterno, ma dopo anni di segreto immaginare la mia vita come volevo che fosse al di fuori dell’ATI, l’esperienza è stata tremendamente liberatoria. Alla fine mi sono laureata e sono tornata nel Minnesota, ma oggi sono raramente in contatto con chiunque sia dell’ATI o della mia vecchia chiesa qui.
Oggi un sacco di miei amici non ha idea di quello che ho passato – e tutti nella mia famiglia hanno lasciato il movimento. Guardando indietro, mi rendo conto che ho avuto la fortuna di essere venuta fuori relativamente indenne, e di avere uno stretto rapporto con i miei genitori e fratelli che è rimasto intatto, anche se tutti abbiamo vissuto un passaggio per tornare a vivere una vita più normale.
So che il mio passato è qualcosa che a molte persone non può riguardare – e molti lottano per capire, anche dopo che è spiegato loro. Esso è estremo, fuori dalle stranezze convenzionali, è una cosa che rende difficile per la maggior parte delle persone da comprendere sul serio. E forse è meglio così.
Fonte: http://www.theguardian.com/commentisfree/2015/jun/01/childhood-in-cult-hard-imagine-survival-truly-unbelievable
Traduzione non professionale di Lorita Tinelli
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Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.
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