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L'Italia e la sua impreparazione a gestire le derive settarie

Lo scorso anno ho relazionato nel convegno FECRIS a Marsiglia, ricordando il caso di Roberta Repetto.






Con Rita e affianco alla sua famiglia abbiamo condotto battaglie di consapevolezza, per dare dignità a Roberta. E apprendere che la Procura, che da sempre sembrava aver compreso la situazione, non abbia ricorso in Cassazione dinnanzi alla vergognosa sentenza di Appello, ci e mi lascia senza parole. Così come lascia in uno stato catatonico tutte le vittime delle medesime violenze agite in gruppi similari. Senza giustizia. Non solo perchè manca una legge, ma anche perchè alle istituzioni manca il coraggio necessario per lottare contro gli abusi. E' accaduto anche con il caso Forteto e con altri casi in cui i Giudici, lavandosi le mani nella bacinella di Ponzio Pilato, hanno decretato assoluzioni a discapito delle vere vittime. "Non si tratta di setta" ha sostenuto qualcuno, non avendo neppure le competenze nè il contesto giusto per decretare. Insomma alla fine accade che chi ha ricevuto un danno, in Italia deve pure ringraziare di non essere denunciato da chi gliel'ha causato. E se muore è colpa sua.

Sono anni che vivo, affianco alle vittime, le stesse ansie, gli stessi attacchi, le stesse indifferenze.

E' sempre più necessaria una legge, ma prima di tutto, tanta informazione, sensibilizzazione, capacità di stimolare non solo empatia, ma anche consapevolezze.

Io/noi associazioni ci proviamo, a nostro discapito, malgrado i violenti attacchi di discredito, ma abbiamo bisogno di tutti coloro che vogliono realmente cambiare cultura.


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