top of page

Settembre in Santa Chiara: “Spezierie e farmacie in Terra di Bari”



NOCI (Bari) – Si è tenuto venerdì 16 settembre il secondo appuntamento della XV edizione di “Settembre in Santa Chiara”, ciclo di conversazioni storiche organizzato dal centro culturale “Giuseppe Albanese” in collaborazione con il comune di Noci, la biblioteca comunale “Mons. A. Amatulli”, l’associazione “Terra Nucum” e la “Proloco”. Il suggestivo scenario del Chiostro delle Clarisse ha fatto da sfondo per la presentazione del volume “Spezierie e farmacie in Terra di Bari”, scritto dal saggista e giornalista Riccardo Riccardi.

Dopo il primo incontro con lo storico Pasquale Gentile sui falsi storici nocesi, si è registrato un cambio di focalizzazione: la seconda conversazione storica verteva sulla borghesia ottocentesca, nella quale ebbe un ruolo di rilievo il ceto degli speziali e dei farmacisti. Ad accompagnare l’autore, durante tutta la presentazione l’attrice Floriana Uva, che ha letto e recitato dei passi del volume di Riccardi. Dopo un’introduzione a cura del direttore della Biblioteca Comunale, Giuseppe Basile e i saluti istituzionali dell’assessore Lorita Tinelli, la presentazione si è aperta con la storia di Greguro, mago-farmacista, e Margheritella, sua figlia, recitata da Floriana Uva. Subito Riccardi ha spiegato come mai avesse concentrato la sua ricerca storica sugli speziali, insieme con il fenomeno storico-sociale della borghesia, tramite un excursus sui propri libri precedenti, per sottolineare l’importanza del ceto mercantile nella storia della Terra di Bari e nella storia di tutto il Mezzogiorno. E’ partito dal suo lavoro “L’Impresa di Felice Garibaldi”, per evidenziare quanto “in un Mezzogiorno a macchia di Leopardo, la Puglia e, specialmente, la Terra di Bari abbiano saputo innovarsi”: Felice Garibaldi, ad esempio, ebbe la geniale idea delle presse olearie in ferro, che hanno contribuito a far diventare l’olio eccellenza e vanto della Puglia odierna. Ha illustrato, in seguito, “I Pomarici”, storia di una famiglia del ceto mercantile materano, e “Una famiglia borghese meridionale: I Porro di Andria”, storia di una famiglia della borghesia agraria.


Si configura, quindi, come un proseguo del suo percorso di studio sul ceto borghese, il libro al centro della conversazione, “Spezierie e Farmacie in Terra di Bari”. All’interno di questo, Riccardo Riccardi ha voluto segnare il progresso della farmacia dagli albori, rintracciabili ai tempi della nascita dell’uomo con la scoperta di piante medicamentose, fino ai tempi recenti. Già nel ‘300, secondo lo studio di Riccardi, lo speziale era una figura di rilievo sociale, tanto che, per giungere ai nomi dei farmacisti, lo storico ha consultato gli elenchi massonici. Infatti, nell’antichità, lo speziale era una figura associata all’alchimia e alla magia e per questo dotata di rispetto e ammirazione. Solo nell’ ‘800, definito “l’anno d’oro della farmacia”, quest’arte si è tramutata in scienza, con le lauree in farmacia e chimica. Un ruolo fondamentale nelle farmacie di famiglia è stato ricoperto dal retrobottega, luogo di incontro sociale, politico e intellettuale, che si può identificare come l’incubatrice dell’industria farmaceutica odierna, nata, però, nel Settentrione Italiano a causa di un freno dello sviluppo farmaceutico delle spezierie meridionali. L’incontro è terminato con l’ultima interpretazione di Floriana Uva, che ha letto la composizione e l’arredamento delle spezierie ottocentesche e l’intervento di Giuseppe Basile, che ha elencato i nomi degli speziali storici nocesi e l’indirizzo delle rispettive spezierie.

Ricordando, come dice Riccardo Riccardi, che “La Terra che amiamo è l’orgoglio della nostra identità”, l’appuntamento è a Giovedì 22 Settembre, dove nel Chiostro delle Clarisse si converserà sul tema “Noci in età angioina”.

Fonte: http://www.noci24.it/cultura/storia-locale/ricerche-e-studi/14150-settembre-in-santa-chiara-spezierie-e-farmacie-in-terra-di-bari

bottom of page