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I FORZATI DELL'ALTERNATIVO MEDICINE PARALLELE: L'IDENTIKIT DEI PAZIENTI


Da La Gazzetta del Mezzogiorno del 3 Novembre 2000

Quando si parla di medicina alternativa o di parapsicologia, si rischia di adottare due atteggiamenti contrastanti: da una parte gli Scienziati, con la S maiuscola, rifuggono esperienze di questo genere ritenendo che le uniche scienze rispettabili siano quelle <ufficiali>; dall’altra vi è chi sostiene la libertà ad ogni costo di qualsiasi forma di pensiero, approvando ogni tipo di esperienza di guarigione ed anche fideistica e spirituale che sfugga talvolta anche al controllo della logica. E’ anche vero, però, che quando si parla di salute e di medicina, il tutto assume una valenza diversa. Ma è necessario riflettere prevalentemente sul perchè certe esperienze <di confine> attraggano l’uomo medio, chi si rivolge agli operatori delle cosidette <scienze parallele>, qual è l’identikit dell’operatore, quali sono gli effetti del suo operato. E’ necessario analizzare, dunque, questo fenomeno che coinvolge anche la nostra regione e che registra le esperienze del Ce.S.A.P., il Centro Studi Abusi Psicologici (che ha sede a Noci) che in collaborazione con il Dipartimento di Bioetica dell’Università di Bari e di diverse organizzazioni scientifiche italiane (le Università di Bologna e Roma, la Luiss di Roma, l’ANPE, il Cicap, la Commissione parlamentare sulle scienze e l’istruzione e il Telefono Antiplagio) è l’organizzazione scientifica che ha studiato il fenomeno e realizzato approfondite ricerche. <<E’ stato stimato che un italiano su tre ricorre alla medicina e psicologia alternative per curarsi – spiega la dott. LORITA TINELLI, presidente nazionale del Ce.S.A.P. e psicologo clinico – pertanto vengono contattati spesso magnetizzatori, guaritori, iridologi, telescrittori, auricolo terapeuti per problematiche di vario genere, da quelli di salute a quelli relativi alle relazioni familiari>>. – Qual è l’identikit di chi pratica discipline alternative o di confine o scienze parallele? <<Secondo Jean Marie Abgrall, membro dell’Osservatorio interministeriale, la maggior parte dei guaritori investe il referente di un potere magico che procede in qualche modo dalla religiosità. Questo presuppone una natura quasi sacra della funzione. Si acquisisce difatti la capacità di guarire depurando sè stessi, iniziandosi a una ricerca tanto mistica quanto medica. Qualcuno prima era operaio, qualcun altro un idraulico, un tecnico di laboratorio, quindi senza un’esperienza formativa specifica>>. – Qual è, invece, l’identikit del consumatore di medicina alternativa? <<Donne di età dai 35 ai 50 anni, di professione dirigente, appartenente prevalentemente alla classe media e impiegatizia. Non meno significativo è il numero di ragazzi universitari dai 20 ai 25 anni, interessati alla filosofia dell’alternativo. Per questi casi sono giunte al nostro centro 125 denunce e richieste d’aiuto da parte di genitori che non avevano più notizie dei loro figli, perchè si erano rifugiati in un’esperienza di perlustrazione dell’alternativo e di re-interpretazione della propria vita>>. – E’ tutta da condannare la <scienza parallela>? <<E’ importante, secondo me, continuare a studiare il fenomeno, ma nello stesso tempo è essenziale che l’essere umano sia tutelato da esperienze abusanti. In Francia negli ultimi tempi si cerca di attuare una serie di strumenti legislativi che usufruiscano anche di attività di monitoraggi della situazione esistente. Un osservatorio della realtà italiana sull’alternativo sarebbe auspicabile>>

Di Antonio Galizia

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