Vito Carlo Moccia, guru di Arkeon, condannato definitivamente

Dopo tanti anni siamo giunti alla fase conclusiva di un lungo percorso, giudiziario e non solo, che ha avuto dell’incredibile e che ancora oggi porta con se’ rimasuglie di un progetto di dissumulazione della realtà, di denigrazione e di intimidazione delle vittime e di coloro che hanno denunciato. Strategia ormai pallida e ridicola da tempo, ma che ha trovato giocoforza in un gruppuscolo di persone con evidenti problemi esistenziali e probabilmente di altra natura, che hanno investito anni ed anni in questo ‘gioco perverso’, risultato, con ogni evidenza, perdente.

Chi volesse ripercorrere quanto accaduto negli ultimi anni, può anche solo rileggere alcuni articoli scritti sull’argomento che lo riassumono bene (qui e qui). E chi fosse interessato a capire meglio cosa fosse Arkeon può guardare le uniche trasmissioni sopravvissute on line al grande tentativo di censura e di occultamento della realtà messo in atto (qui e qui).

Uno dei maestri di Arkeon, tale Francesco Antonio Morello, era già stato condannato definitivamente nel 2012 per abusi sessuali, comportamento ‘reso possibile’ anche grazie al suo ruolo di maestro nel gruppo (qui la sentenza di cassazione, ma è anche importante leggere la sentenza di primo grado e quella di appello, per meglio comprendere i fatti).

Sono sempre stata abituata ad accettare e rispettare tutte le sentenze, anche quella, dal mio punto di vista, ‘bizzarra’ di primo grado di Arkeon, che sembrerebbe il risultato di un tentativo di ammorbidire certe posizioni a sfavore di altre, pur evidenziando dei fatti precisi (fatti confermati, così come l’attendibilità dei testimoni nella sentenza di appello, che ritorna addirittura a parlare di ‘setta‘). Ma una sentenza di Cassazione che evidenzia che il cosidetto “metodo Arkeon”, diffuso anche da tutte le società create da Moccia, fosse un metodo abusivo e pericoloso tanto che “i frequentatori si rivolgevano all’associazione perché speravano di risolvere problemi di natura psicologica e di ricevere un aiuto psicoterapeutico (…) da tali deposizioni emerge che i maestri di Archeon si azzardavano a scandagliare la sfera più intima e nascosta degli adepti e insinuavano atroci sospetti sul loro passato, determinando sconvolgimenti e gravi rischi per la stabilità psichica degli stessi in quanto privi degli strumenti di competenza per agire in questo delicatissimo settore“, non solo chiude definitivamente la questione, ma conferma anche le mie ipotesi iniziali e quindi mi da ragione sui motivi per cui ho denunciato pubblicamente la questione.

Prima di concludere sento di abbracciare chi mi è stato vicino in questi lunghi 11 anni e chi ha permesso insieme a me di raggiungere questo risultato.

Di seguito le motivazioni della Sentenza di Cassazione. Buona lettura:

 

 

 

 

 

 

 

Citata …. dopo ‘Tutte le mattine’ (Atto secondo)

Dopo un mese circa dall’ultima puntata dedicata ad Arkeon da Maurizio Costanzo solo io e due fuorusciti da Arkeon presenti nelle varie date indicate (20, 23 e 27 gennaio 2006) fummo citati in giudizio da Arkeon e dallele società ad essa connesse.  Alle varie puntate di ‘Tutte le mattine’  erano presenti altri ospiti molto critici circa il metodo Arkeon e che presentarono senza problemi giudizi ben più pesanti delle persone citate, ma essi furono ignorati dai nostri accusatori.

Di seguito l’atto di citazione che ci fu recapitato:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal 2006 ad oggi gli avvocati hanno tentato un paio di conciliazioni. Le richieste che la parte accusatrice faceva erano assolutamente difficili da prendere in considerazione. Mi veniva espressamente chiesto di evitare che il CeSAP si costituisse parte civile nell’istituendo processo penale contro 11 membri di Arkeon e che io stesso impedissi all’Ordine degli Psicologi di fare altrettanto. Purtroppo io stessa, sia come professionista che come presidente p.t. del CeSAP ero parte lesa nel procedimento penale, per diversi reati contestati agli imputati. Non potevo quindi esimermi dalla costituzione come parte civile anche in virtù dei tanti danni ricevuti, di cui parlerò in seguito. E’ poi chiaro che non potevo assumermi la responsabilità delle altre costituzioni, nè potevo impedire che altri enti o parti lese avessero potuto  costituirsi nel procedimento penale.

 

Il 17 febbraio 2011 viene a mancare una delle persone citate da Arkeon, Carlo Fornesi. Per questo motivo nell’udienza del 13 aprile 2011 viene dichiarata  l’interruzione del giudizio, ai sensi dell’art. 300, II comma, c.p.c.

 

Il termine per la riassunzione del procedimento civile  è di sei mesi decorrenti dal 13 aprile 2011 e dunque il termine ultimo sarà il 13 ottobre 2011.

La mancata riassunzione ha come effetto l’estinzione del giudizio.