Il mistero del “Memoriale Tinelli” scomparso

 

Da uno stralcio di un verbale della DIGOS dell’anno 2006, una delle tante testimonianze di persone che descrivono le modalità del metodo Arkeon e l’esistenza di un “Memoriale TINELLI”, che preannuncia presumibilmente l”organizzazione della campagna diffamatoria e molesta che continua ad oggi.

 

Dispositivo della sentenza di primo grado del processo Arkeon

 

Tabella interpretativa:

Delitto p.p. dall’art. 416 c. 1 cp perché si associavano tra loro costituendo, formando e organizzando l’associazione “THE SACRED; PATH” ramificatasi in altre compagini  tra cui TRIBE HUMAN CONSULTING s.r.l., TRIBE COMMUNICATION s.r.l., ASSOCIAZIONE TERRE D’INCONTRO e l’Associazione Sportivo Dilettantistica denominata KI DO KAI, tutte aventi come fondatore e Capo carismatico il Moccia, capo indiscusso anche dopo le sue dimissioni maturate dopo l’esecuzione dei provvedimenti dell’ A.G. e aventi tutte quale scopo la diffusione del metodo Arkeon allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati”, e “Reato di cui agli artt 81 cpv, 110 e 348 cp per avere in concorso tra loro e anche in modo indipendente dalle condotte degli altri, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, esercitato abusivamente durante i seminari di cui al capo a) la professione di psicologo, di psicoterapeuta e di medico per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato

 

 

 

La condanna più alta, a due anni e 8 mesi di reclusione, per l’ideatore e ‘capo carismatico’ della setta, Vito Carlo Moccia, 60enne di Noicattaro. Tre le assoluzioni

di Redazione 16/07/2012

Processo alla psico-setta Arkeon: otto condanne

Il Tribunale di Bari, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica, ha condannato – a pene comprese tra un anno e sei mesi di reclusione e due anni e 8 mesi – otto degli 11 imputati nel processo sulla cosiddetta psico-setta Arkeon. Tre le assoluzioni.

Il presunto ideatore del metodo Arkeon, Vito Carlo Moccia, 60enne di Noicattaro (Bari), è stato riconosciuto dai giudici come unico promotore della presunta associazione per delinquere e per questo condannato a due anni e 8 mesi di reclusione. Condanna a due anni (pena sospesa) per i cosiddetti “maestri della setta”, Francesco Antonio Morello, Gabriella Fabbri e Francesco Ferrara. Condanna a un anno e 8 mesi (pena sospesa) per Quirino Salerno e Piero Mazza. Un anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) per Massimo Vavalle e Francesco Locatelli. Assolti Antonio Turi, Isa Calabrese e Grazia Bozzo.

Riconosciuto il risarcimento all’Ordine degli Psicologi di Bari, costituitosi parte civile: il risarcimento è da quantificare in un processo civile. Gli imputati sono stati tutti assolti dai reati di truffa, violenza privata, maltrattamenti, procurato stato di incapacità e calunnia in alcuni casi per prescrizione, in altri “perché il fatto non sussiste” o “il fatto non costituisce reato”. I fatti contestati si riferiscono al periodo 1999-2008 ma fino al 2004 sono ormai prescritti. Chi soffriva di tumori, Aids o infertilità si rivolgeva alla psico-setta sperando in una guarigione: 10.000 i casi denunciati. Dalle indagini emerge che Moccia induceva le vittime a credere per esempio di aver subito abusi sessuali in tenera età, facendo sborsare fino a 100.000 euro per le terapie.

 

Fonte: baritoday

 

 

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Cronaca

16 luglio 2012 – 20:02

“Psico-setta”, condannati i “maestri” del metodo Arkeon

Sequenza ArkeonChi soffriva di tumori, aids o infertilità, si rivolgeva a quella che giornalisticamente è stata definita “psico-setta” sperando in una guarigione: 10mila i casi denunciati. I “maestri” del metodo Arkeon sono stati condannati dal Tribunale di Bari a pene comprese tra 1 anno e 6 mesi e 2 anni e 8 mesi di reclusione. Tre le assoluzioni. Vito Carlo Moccia, 60enne di Noicattaro, e’ stato riconosciuto dai giudici come unico promotore della presunta associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica e per questo condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Condanna a 2 anni (pena sospesa) per i cosiddetti “maestri della setta”, Francesco Antonio Morello, Gabriella Fabbri e Francesco Ferrara. Condanna a 1 anno e 8 mesi (pena sospesa) per Quirino Salerno e Piero Mazza. Un anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) per Massimo Vavalle e Francesco Locatelli. Riconosciuto il risarcimento danni all’Ordine degli Psicologi di Bari da quantificarsi in un processo civile. Dalle indagini emerge che Moccia avrebbe indotto le vittime a credere per esempio di aver subito abusi sessuali in tenera età, facendogli sborsare fino a 100mila euro per le terapie. I fatti contestati si riferiscono al periodo ‘99-2008 ma fino al 2004 sono ormai prescritti, e per questo tutti gli imputati sono stati assolti dai reati di truffa, violenza privata, maltrattamenti, procurato stato di incapacità e calunnia.

 

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Fonte: Antenna Sud

 

 

Una valanga di querele … senza fondamento (Atto quarto)

 

A seguito dell’atto di citazione e della richiesta urgente di chiusura del sito del CeSAP, il fondatore di Arkeon, Vito Carlo Moccia, fa predisporre dai suoi legali un kit da denuncia contro la sottoscritta e i medesimi due fuorusciti di Arkeon,  che nell’aprile 2006 viene distribuito tra maestri, allievi e frequentatori di Arkeon. 

118 membri di Arkeon (così come rilevato successivamente dall’indagine della DIGOS), compilano la denuncia predisposta con i propri dati personali e la depositano presso tutte le Procure d’Italia.

 

Il testo della denuncia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALCUNE DELLE RISPOSTE DELLE PROCURE

 

La Procura di Monza

 

Richiesta di Archiviazione del PM, Dr VINCENZO FIORILLO

 

La risposta del GIP Dr.ssa Licina Petrella


 

 


Risultato: ARCHIVIAZIONE PER INFONDATEZZA DELLA NOTIZIA DI REATO

 


 

La Procura di Roma

 

Richiesta di archiviazione del PM,Dr. Fabio Santoni

 


 

 

La risposta del GIP Dr. Marcello Liotta

 

 

Risultato: ARCHIVIAZIONE PER INFONDATEZZA DELLA NOTIZIA DI REATO

 

 

 

La Procura di Ancona

 

1^ Sentenza del GUP Dr. Francesco Zagoreo

 

 

 

 

 

 

2^ Sentenza del GUP Dr.ssa  Paola Mureddu

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La Procura di Latina

 

Richiesta di Archiviazione del PM, Dr VINCENZO SAVERIANO

 

 

Risponde il GIP Dr.ssa TIZIANA COCCOLUTO

 

Esito: INSUSSISTENZA DELLA NOTIZIA DI REATO

 

 


La Procura di Bari

Nella Procura di Bari sono state archiviate altre denunce dai PM Dottori Giuseppe Scelsi e Francesco Bretone per gli stessi motivi, ovvero insussistenza del reato di diffamazione.

 

Nel frattempo è stato richiesto il rinvio a giudizio per ‘concorso in calunnia’ per coloro che ci hanno denunciato sapendoci innocenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Pagami e ti insegnerò a curarti

Da La Gazzetta del Mezzogiorno del 12 Ottobre 2007

 

La grande truffa della setta (La Repubblica del 12 ottobre 2007)

 

 

LE TESTIMONIANZE

In rete e negli atti giudiziari le accuse delle vittime

“Il maestro dice che devo tradirti”

“Questa lettera è contro Vito Carlo Moccia e il suo Arkeon”. Comincia così uno dei numerosi atti di accusa contro il fondatore dell’associazione “The sacreth path”, che per dieci anni assieme ai suoi stretti collaboratori avrebbe truffato diecimila persone, abusando della buona fede di chi partecipava ai suoi seminari.

<<Nel 1994 ero fidanzata con un ragazzo che non si drogava più da anni – denuncia Cristina in uno dei forum sul web – e che aveva sostituito la droga con la dipendenza settimanale dai seminari del maestro, pagando sempre. Dopo quattro anni, il maestro gli disse che il mio fidanzato era diventato pronto ad essere anche lui maestro, così tornò a drogarsi, convinto che da “maestro” tutto è possibile. Morì di overdose nel 1997. I suoi genitori, trascinati prima dal figlio a far seminari, divorziarono prima che lui morisse>>.

Carlo, invece, è uno dei pochi fortunati ad essere uscito dalla setta senza gravi conseguenze e ad aver recuperato la sua lucidità. Per questo scrive, incoraggiando gli altri a seguirlo. <<Vorrei dire che fuori da Arkeon si vive, si è felici, si apprendono valori etici – dichiara in altro gruppo di discussione in internet – si cresce, si scopre la meraviglia della vita, si gioisce insieme dei figli, si possono avere figli, si può guadagnare bene, dignitosamente e pagando le tasse, si può fare all’amore con la propria moglie in modo soddisfacente, si può avere una relazione sana con le proprie famiglie di origine senza urlare di tutto, senza farli soffrire, senza far loro pensare che siamo impazziti o che li odiamo o che è tutta colpa loro o che non ci capiscano … a meno che non vengano al prossimo seminario>>.

Lella gli risponde e comincia la sua segnalazione dalle frasi che suo marito le ha detto quando ha cominciato il percorso “in Arkeon” e lei gli ha parlato di precedenti molto loschi nella storia dell’associazione: <<Ti lascio perchè non fai il percorso. Il maestro ha detto che non potrai mai farmi felice. Se devo decidere di tradire te o il mio maestro tradisco te. Se anche finisse in galera, sarà sempre il mio maestro>>.

E poi conclude: <<Un decennio di felice vita a due smontato da qualche incontro con un incantatore di serenti conosciuto da pochi mesi. Una vicenda davvero troppo pesante per chiunque, specie per chi non si inietta l’anestetico Arkeon 260 cc (ndr, 260 euro era il costo dei seminari di primo livello) ogni fine settimana per via endovenosa>>.

E dagli atti delle indagini emergono minacce, più o meno velate, per chi coleva allontanarsi dal gruppo. Così vengono raccontate da Carla, una delle partecipanti: <<Io e mio marito trovammo una scusa banale per non andare più ai seminari, ma loro insistettero perchè noi continuassimo. Addirittura in un colloquio telefonico avvenuto nel 2004 con Turi, questi mi disse che se non fossi andata più al seminario, non sarei potuta diventare madre. Questa cosa  mi turbò moltissimo anche perchè io ci tenevo tantissimo ad avere figli in quanto avevo avuto gravi disturbi che non mi avevano permesso il concepimento>>.

E c’è anche chi ha speso molto denaro pur di non perdere suo marito, <<come avvenuto per altre coppie, separatesi all’interno del lavoro svolto nei seminari – spiega Emanuela – per questo non ho mai pensato di abbandonare il gruppo. In realtà avevano distrutto totalmente la mia autostima e in quei momenti ero debole e incapace di prendere alcuna decisione diversa dal continuare>>.