Un milione e mezzo di vittime in Italia

Corriere della Sera

Focus Sette e abusi Affari. Una volta conquistata la mente del soggetto, è frequente la violenza sessuale e l’ estorsione di denaro Contromisure Da oltre tre anni in funzione una squadra speciale della Polizia di Stato. Nel Lazio un Osservatorio sulla dipendenza dei giovani

Un milione e mezzo di vittime in Italia

Scomparsi.Il presidente dell’ associazione famigliari: ogni anno spariscono decine di persone. Ipnosi I sedicenti guru ricorrono talvolta all’ induzione ipnotica o alla somministrazione di stupefacentiCirca 500 le sette religiose, in maggioranza al Nord Le tecniche per fare cadere l’ adepto nella rete

 

D ieci milioni di italiani che si affidano ogni anno – chi saltuariamente chi stabilmente – a maghi, ciarlatani, cartomanti, guru, maestri delle più svariate discipline parapsicologiche, mentali, pseudoterapeutiche. Cinquantamila cartomanti o affini. Un milione e mezzo in tutto (circa il 3% della popolazione), più donne (64%) che uomini, più adulti (64%) che adolescenti ma senza distinzione di reddito, livello d’ istruzione e classe sociale, gli italiani a più stretto rischio setta. Cinquecento le sette definibili «religiose» che coinvolgono l’ 1 per cento della popolazione. Sono questi i dati forniti da Maurizio Alessandrini, presidente dell’ Associazione nazionale familiari delle vittime delle sette (Favis), e dal Cesnur (Centro studi sulle nuove religioni). E poi un fenomeno inquietante: decine di persone scomparse ogni anno. «Io sono a conoscenza personalmente di almeno cinque casi l’ anno scorso», afferma Alessandrini la cui organizzazione fa parte della Federazione europea dei centri di ricerca ed informazione sul settarismo, rappresentata al Consiglio d’ Europa (dal 2005) e consulente del Consiglio economico e sociale delle Nazioni Unite dal 2009. Decine sono inoltre i bambini maltrattati e/o abusati, con la scusa di onnipresenti «riti di purificazione», come nel caso che ha portato all’ arresto del guru di Re Maya a Roma. «In Italia succede sempre più spesso», è la drammatica denuncia di Telefono Azzurro. E anche se non esistono cifre ufficiali, è ragionevole ipotizzare una stima di diverse centinaia. Una sola setta, la «Arkeon», i cui promotori andranno a processo domani a Bari, controllava diecimila persone: contro i suoi undici leader per la prima volta è stata riconosciuta l’ accusa di «associazione a delinquere». Tra i numerosi capi di imputazione compare anche il «maltrattamento di minori» e sarebbero emersi molteplici abusi sessuali. Secondo l’ accusa, Arkeon ha operato per quasi dieci anni in tutt’ Italia. Sulla vicenda, Lorita Tinelli, psicologa, consulente criminologa e presidente del Cesap (Centro studi abusi psicologici) sostiene: «Al momento ci sono due suicidi accertati, attribuibili alla setta, e un caso di istigazione commesso ai danni di un ragazzo che ha raccontato la sua storia agli investigatori». Le sette muovono un giro di tanti, tanti soldi. Milioni e milioni di euro sottratti agli adepti. «L’ operato di questi gruppi si può riassumere tutto in una parola», spiega Alessandrini. Quale? «Stupro. Le persone vengono stuprate mentalmente, condizionate psicologicamente secondo tecniche ben precise. Una volta che siano state violentate mentalmente, è facile passare all’ abuso sessuale e naturalmente all’ estorsione del denaro. Abbiamo preparato un piccolo manuale distribuito nelle scuole secondarie a Rimini, Le mani sulla mente, per evitare che i ragazzi ci caschino». Il fenomeno ha avuto una crescita esponenziale negli ultimi vent’ anni. Le prime segnalazioni risalgono alla fine del ‘ 98 quando «sette e centri occulti di potere» finiscono nella relazione semestrale dei servizi di sicurezza. La proliferazione dei culti alternativi viene seguita «per i profili di minaccia connessi agli illeciti arricchimenti e all’ eventualità di condizionamento, a fini controindicati, degli affiliati». Già allora un «ulteriore ambito di attenzione» riguardava «la diffusione di sette di importazione tra gli immigrati, le contiguità tra gruppi satanisti ed il circuito della pedofilia». Tutte caratteristiche che ritroviamo ancora oggi. Don Fortunato Di Noto, fondatore del telefono Arcobaleno contro la pedofilia, guarda al fenomeno dell’ occultismo con estrema attenzione visto che «ci dà dati in continuo aumento. La percentuale di bimbi attratti dall’ occultismo o vittime di abusi si attesta sul 5% di tutte le segnalazioni». «Le cinquecento sette religiose presenti in Italia si possono distinguere in gruppi di prima e seconda generazione. Sono soprattutto questi ultimi, i piccoli gruppi, quelli in cui i casi di pedofilia sono da due a dieci volte maggiori di quanto si registri nella Chiesa cattolica o in altre confessioni religiose maggiori», dice Massimo Introvigne presidente del Cesnur. I numeri del fenomeno delle sette sono andati crescendo, tanto da portare alla creazione, già nel dicembre 2006, della Squadra antisette della Polizia di stato (Sas). Alla fine dell’ anno scorso (2009) la Regione Lazio (che con la provincia di Roma detiene un triste record di proliferazione delle sette, insieme alla Lombardia) ha approvato un «osservatorio regionale antiplagio sulla dipendenza psicofisiologica degli adolescenti e dei giovani dalle pratiche magico-sataniche». E adesso European Consumers e Osservatorio Antiplagio hanno pensato di fare qualcosa di più, con la riapertura del «Telefono Antiplagio» fondato nel 1994 e chiuso nel 2008 per le molteplici denunce ricevute da parte di operatori dell’ occulto. La strategia comunemente usata per far cadere l’ adepto nella rete parte con il cosiddetto love bombing (bombardamento d’ amore) in quanto la vittima da catturare viene circondata di attenzioni, cure, affetto e da una straordinaria vicinanza emotiva. In una seconda fase, una o più persone, si dedicano esclusivamente al soggetto e cercano di eliminare ogni suo dubbio, rafforzando il suo desiderio di appartenenza al gruppo. Seguono l’ isolamento dalla sua famiglia, l’ incapacità a verificare le informazioni che vengono fornite (compresi i falsi ricordi di abusi sessuali che sarebbero stati subiti in famiglia). Si passa poi al vero e proprio indottrinamento, e al mantenimento (attraverso l’ attività fisica intensa, l’ alterazione del ritmo sonno-veglia o la privazione di sonno). A volte le sette ricorrono anche all’ uso dell’ induzione ipnotica, alla somministrazione di farmaci psicotropi e droghe allucinogene. «Reso totalmente vulnerabile l’ individuo può essere manipolato, destrutturato e ristrutturato a completo piacimento del capo-setta», conclude Alessandrini.

Calabro’ Maria Antonietta

Pagina 13
(17 marzo 2010) – Corriere della Sera

Speciale: Manipolatori della mente

Manipolatori della mente: la “casta” di maghi e santoni

Proliferano in Italia sedicenti veggenti e guaritori. A cadere nella rete dei truffatori, milioni di persone fragili, ridotte sul lastrico da astute tecniche di ‘plagio’.

Fonte: dal web

Per il Fisco sono normali lavoratori autonomi, mentre la legge li considera “ciarlatani”. Non hanno un albo ufficiale, ma lo Stato gli concede la possibilità di “mettersi in regola”.

Il terreno ambiguo su cui si muovono in Italia sedicenti maghi, cartomanti e santoni, sembra alimentare quell’invisibilità del settore che vede il dilagare dell’evasione fiscale nel migliore dei casi e reati di truffa aggravata, circonvenzione di incapace o estorsione nel peggiore.

Le clamorose storie giudiziarie finite alla ribalta della cronaca, sono solo la punta dell’ice-birg di un fenomeno pervasivo, in continuo aumento e di difficile monitoraggio. L’Osservatorio del Telefono Antiplagio ha segnalato, infatti, che solo 4 cittadini su 100 denunciano casi di abusi da parte di maghi truffatori.

I DATI. Le ultime stime, per difetto, dell’Osservatorio di settore (non più in attività dal novembre dello scorso anno), parlano di circa 155 mila maghi e astrologi operanti nel nostro Paese, che registrano un fatturato di circa 6 miliardi di euro l’anno, con un’evasione fiscale al 99 per cento. A loro si rivolgono 33 mila persone al giorno, pari a 11 milioni di cittadini, il 18 per cento della popolazione; quasi 3,5 milioni le famiglie coinvolte. I soli contatti al sito del Telefono, sono stati 340mila, con 16mila segnalazioni di abusi e truffe dal 1994 ad oggi.

FASCIA DI ETA’. L’età media delle vittime, è di 44 anni. Il 44 per cento di loro ha un titolo di studio di scuola media inferiore, il 37 per cento di  licenza elementare, un 13 per cento il diploma, il 6 per cento la laurea. A frequentare i maghi, maggiormente le donne che sono il 51 per cento del totale, a fronte di un 43 per cento di uomini e un 6 per cento di minori. L’amore e gli affetti in generale (46 per cento), le motivazioni che alimentano la consultazione della magia; poi figurano salute (25 per cento), protezione (22 per cento), lavoro (7 per cento).

In base alle rilevazioni del Centro studio abusi psicologici (Cesap), una buona parte di coloro che hanno tragicamente perso un congiunto, figlio o marito, ricorrono con molta facilità a sedicenti medium, che promettono un contatto con l’aldilà: “Negli ultimi due anni –  ha spiegato la presidente del Cesap, Lorita Tinelli-, abbiamo registrato al livello nazionale 152 persone che avendo perso una persona cara con morte tragica, sono andati in giro per l’Italia, ad inseguire persone che si dicono capaci di mettere in comunicazione il defunto con la famiglia”,

Contrariamente alle aspettative, il ricorso all’occulto è, secondo l’Osservatorio Antiplagio, più massiccio al Nord, con il 41 per cento; a seguire il Centro (28 per cento), il Sud (18 per cento), le Isole (13 per cento). Le grandi città quelle con il più alto numero di maghi: Milano, Roma, Napoli, Palermo, Torino. Gli illeciti più frequenti registrati da Telefono antiplagio, vanno dall’esercizio del mestiere di ciarlatano all’evasione fiscale, passando per la circonvenzione d’incapace, truffa aggravata, estorsione, esercizio abusivo della professione medica e psicologica, abuso della credulità popolare, violazione della privacy e pubblicità ingannevole. Quest’ultima, nonostante la legge la vieti, affolla radio, tv locali e quotidiani (3.800), siti internet (600), Pagine Utili (300), Pagine Gialle (250), Mediavideo (230), Ebay (220), Astra (200).

FASCINAZIONE RISCHIOSA. Cadere nella rete di un negromante malintenzionato è molto facile, per chiunque. Le tecniche usate sono studiate e astute, messe in atto per far leva sulle debolezze umane. “Sigle altisonanti di fantomatiche accademie, federazioni, istituti internazionali e albi ‘professionali’ contribuiscono – ha spiegato Dino Potenza, presidente dell’Associazione Tutor Onlus – ad ingannare le persone superstiziose, credule o talvolta sprovvedute”. “Abbiamo  visto che – prosegue -finanche alcune organizzazioni settarie hanno istituito un Albo per i loro ‘Maestri’. Ma maestri di cosa? Sono persone, è bene precisarlo con forza, completamente e fantasiosamente autoreferenziate, prive di titoli riconosciuti”.

LE TECNICHE TRAPPOLA. Seppure non tutti i sedicenti maghi siano da considerarsi truffatori, la persona che vi si rivolge dovrebbe essere sempre consapevole del possibile rischio ‘dipendenza’ in cui può incorrere. “Ci sono indovini, che a fronte di una somma stabilita, fanno credere di leggere le carte, la mano e predire il futuro – aggiunge Maurizio Alessandrini dell’Associazione familiari vittime di sette -. Fin quando si è consapevoli che si tratta di un gioco, il rischio resta contenuto; una volta pagata la cifra prevista, se la consultazione finisce lì, nulla di male. L’illecito si conclama invece,  quando l’occultista di turno comincia a prevedere per la vittima eventi funesti, da scacciare con azioni che devono protrarsi nel tempo: qui si innesta il seme dello sfruttamento della credulità della vittima e dei suoi beni”.

Un primo evento, questo, che può configurarsi come il passo cruciale verso la caduta in un inferno di ricatti, minacce, estorsione, che può trovare la sua sponda anche nello sfruttamento di tipo sessuale. “Il mago strumentalizza lo stato di necessità di una persona. Le sue predizioni sono costruite sulle informazioni che il cliente stesso lascia trapelare – dichiarò il fondatore del Telefono Antiplagio, Giovanni Panunzio, in un’intervista al mensile ‘Focus’ in un’edizione dell’aprile del 1998 -. Per divenirne succubi a volte basta pochissimo: una voce o un volto rassicurante. Solo in un caso su quattro si ottengono risultati una percentuale del tutto naturale, legata alla casualità degli eventi. Ma il cliente crede che il merito sia del mago e ne pubblicizza le ‘virtù’ “.

“La maggioranza, che invece butta via i soldi senza risolvere nulla tace, perché si vergogna. Ma anche per paura – aggiunse Panunzio nell’intervista rilasciata a ‘Focus’ -: spesso, seppure delusi, temono ancora i ‘poteri’ del mago. Tanto è vero che a chiamarci – secondo quanto dichiarato da Panunzio – sono spesso i familiari, non i diretti interessati. E poi maghi e santoni ricattano chi vuole andarsene minacciando di rivelare a coniugi e amici le notizie apprese. Oppure spaventando con anatemi (‘Se esci fai peccato’) rimorsi (‘Così tradisci i tuoi amici’)”.

ASSENZA DELLE ISTITUZIONI. Ma ad incidere sulla debolezza della vittima, è anche in molti casi il senso di solitudine in cui si sente gettata in situazioni di difficoltà: “Quando un’istituzione o un’organizzazione ufficiale di rifermento (Chiesa, strutture sanitarie, centri di ascolto o sostegno), non fornisce risposte attente alla persona o all’intero nucleo familiare dolente per gravi motivi di salute fisica o psicologica – spiega Lorita Tinelli, psicologa e presidente del Cesap -, ecco che fa breccia chi, apparentemente, sa dare gratuitamente calore e ascolto”.” Invece – aggiunge – spesso, il passo successivo è la richiesta di un coinvolgimento e un vincolo sempre maggiore per la vittima, con forti pressioni di tipo psicologico, economico e non di rado sessuale. Una delle più folli vicende, eppure reale, è quella di Claudia V., narrata da lei stessa in un toccante libro”.

LA STORIA. La clamorosa ed esemplare storia di Claudia V., autrice del libro “Plagiata. Nelle mani di un mago”, edito da Mondadori, è la scesa agli inferi di una ragazza giovane, bella, intelligente, fidanzata e innamorata della musica. Un momento di difficoltà, legato alla grave malattia della madre, getta Claudia fra le mani di Demos, sedicente mago in contatto col divino, che per dieci anni è stato capace di tenerla in schiavitù, piegando la sua mente a proprio piacimento.

Vincolandola a strani rituali, che lui chiamava “le opere”, il mago ha perpetrato su Claudia abusi sessuali durati anni, costringendola a giochi osceni e contagiandola con il virus dell’Hiv. Una storia che, tuttavia, ha un epilogo a lieto fine. L’aiuto di persone vicine alla ragazza e uno straordinario coraggio, hanno portato Claudia a uscire dall’incubo e a denunciare il suo oppressore, arrestato poi con accuse pesantissime. Un viaggio lucido e implacabile, che rende con chiarezza l’assurdo vortice del plagio, in cui chiunque potrebbe cadere per banali accadimenti della vita.

LINK
Telefono Antiplagio
Associazione familiari vittime di sette
Associazione Tutor Onlus
Centro Studi Abusi Psicologici

Paola Simonetti  (30/04/2009)

Fonte: Nanni Magazine

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