IL SUICIDA DI VINCI

Dalla puntata del 10 Aprile 2001 di ‘Chi l’ha visto?’, trasmissione di RAI 3

Il 2 gennaio 2001 un giovane di 19 anni, Iacopo Spezi, si è tolto la vita sparandosi con un fucile dello zio. Iacopo abitava con i suoi parenti a Vinci, vicino ad Empoli, in una casa colonica. Il giovane e i suoi familiari facevano parte di un gruppo il cui capo carismatico è Mauro Cioni, ex prete.
Su questa vicenda la magistratura ha aperto un’indagine: l’ipotesi di reato è quella di istigazione al suicidio, ma finora non è stato dimostrato il rapporto tra l’ambiente frequentato da Iacopo e il suo gesto estremo.
In Italia sono almeno 800 quelli che gli esperti chiamano ‘culti distruttivi’ o ‘gruppi totalitari’. Coinvolgono, in diverse forme, un milione di persone. <<Questi capi carismatici hanno una personalità forte, e riescono a reinterpretare il vissuto dell’individuo e riproporglielo in termini negativi. Le esperienze precedenti a quelle del ‘gruppo’ sono da considerarsi sataniche-demoniache. Ciò che sta fuori del gruppo è il maligno, e va combattuto>>. Così Lorita Tinelli, del Centro Studi Abusi Psicologici (Ce.S.A.P.), spiega gli allontanamenti bruschi e definitivi dai propri familiari di chi decide di entrare a far parte di questi culti alternativi.
Mauro Cioni è il capo di un gruppo composto da circa 100 persone sparse in Toscana, nei luoghi dove l’ex prete ha operato prima di lasciare il sacerdozio.
Risiede a Montecchio di Camucia (Arezzo), con la moglie, il figlio, altri sei adulti e sei bambini. Ogni famiglia ha il suo appartamento e divide alcuni ambienti per la preghiera e il pranzo domenicale. Gli adulti lavorano nel settore orafo, anche per mantenere l’ex prete, il cui compito – sostiene – è la direzione spirituale dei fedeli.
Negli ultimi tempi in Toscana otto famiglie si sono coalizzate per riuscire a vedere almeno i propri nipotini. <<L’abolizione del reato di plagio – spiega Elena Zazzeri De Santis, legale dei familiari – ha creato una carenza nell’ordinamento. Non esiste la possibilità di tutelare un soggetto entrato a far parte di questi gruppi a forte compressione psicologica>>.

 

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