Conoscere meglio le sette

FALSI ESORCISTI: il santone Mauro Cioni e il Mago Malleus, due casi di  sètte abusanti, i cui leader si spacciavano per 'esorcisti' – No al  satanismo

Da una pagina del blog di Maloney Coaching riprendo delle informazioni interessanti sulle motivazioni per cui si aderisce ai culti.

Le parole chiave che contraddistinguono l’esperienza in un culto possono essere individuate tra le seguenti:

Significato e scopo

Senso di appartenenza

Comunità di persone che la pensano allo stesso modo

Opportunità di crescita personale

Qualche saggezza o grande verità che porterà conforto o aiuterà a dare un senso al mondo

Un modello o una figura ispiratrice di qualche tipo

Qualcuno o qualcosa che ti fa sentire speciale, importante, come se fossi importante

Alcuni nobili ideali su cui lavorare (ad es. “Quello che facciamo qui cambierà il mondo!”)

Fondamentalmente sono queste le argomentazioni che molte persone che finiscono nelle sette trovano attraenti in prima istanza. Molti di loro sono persone intelligenti che sono state predate quando erano particolarmente vulnerabili.

La setta NXIVM negli Stati Uniti e quella di Lighthouse nel Regno Unito sono solo alcuni recenti casi di sette non religiose che hanno attirato le persone con quello che pretendevano essere una sorta di sviluppo personale e/o coaching.

Spesso la gente si chiede cosa c’è che non vada nelle persone che aderiscono a questi gruppi. Come fanno ad essere ammaliati per così tanto tempo? E come fanno a non comprendere di essere finiti in una setta?

E’ facile a questo punto sostenere che chi entra in un culto sia una persona quasi incapace di intendere e di volere, oppure che ha qualche complicità con i leader dello stesso e quindi interessi personali, tanto da giustificarne l’ingresso e l’adesione per un lungo tempo.

La stessa blogger, che ho citato, sostiene che esistono tanti pregiudizi e idee sbagliate rispetto ai culti e all’adesione agli stessi. Ella scrive: “Non conoscevo affatto dell’esistenza di legami traumatici, l’attaccamento disorganizzato, il rinforzo intermittente, il controllo coercitivo, l’erosione del proprio senso di sé, il bombardamento amoroso, il gaslighting, ecc. La manipolazione psicologica non è uno scherzo“.

Ella continua: “Nel mondo reale non incontriamo spesso cattivi netti, simili a caricature, che sono cattivi al 100%, il 100% delle volte. Ma se qualcuno sfrutta anche il 10% delle volte, non è troppo il il 10%? Imparare a conoscere le sette mi ha dato qualcosa di concreto per identificare dei modelli e valutare la salute di tutti i tipi di relazioni e gruppi. Se tendi a dare alle persone il beneficio del dubbio e a razionalizzare il comportamento problematico, potresti trovare utile anche questa conoscenza”.

Cosa è un culto?

Riprendo dalla pagina di Maloney alcune definizioni tratte dagli studi di alcuni esperti del fenomeno come la dott.ssa Janja Lalich, la dott.ssa Alexandra Stein e il dott. Steven Hassan.

Janja Lalich e la coautrice Karla McLaren in Escaping Utopia: Growing Up in a Cult, Getting Out, and Starting Over, sostengono che le sette non sono definite da ciò che credono il leader della setta o i suoi membri. Piuttosto, i culti sono definiti dal modo in cui tali credenze e obiettivi vengono trasmessi, da chi li trasmette e da quanta libertà e autonomia hanno i membri all’interno del gruppo.

Una setta è un gruppo o una relazione che soffoca l’individualità e il pensiero critico, richiede un intenso impegno e obbedienza a una persona e/o a un’ideologia, e limita o elimina l’autonomia personale a favore della visione del mondo della setta e dei desideri e bisogni del leader“.

Maloney nel suo articolo riflette sul fatto che questa definizione possa essere attribuita anche ad alcune famiglie tossiche.

Alexandra Stein, nel suo libro Terror, Love and Brainwashing: Attachment in Cults and Totalitarian Systems, definisce una setta in modo leggermente diverso, ma sottolinea anche il controllo e il principio di “questa figura autoritaria che possiede tutte le risposte“:

Una setta è un gruppo di persone guidate e generalmente sfruttate da un leader carismatico e autoritario, che ha una visione estrema (totalista). Una setta impiega il lavaggio del cervello nei suoi sforzi di mantenere i membri sotto il suo controllo”.

“Carismatico”. Non è tutto oro quello che luccica

Una setta, quindi secondo la Stein, può essere “un gruppo politico, una chiesa o un altro gruppo religioso, un centro di meditazione o benessere, un posto di lavoro o un programma di formazione per la crescita personale”.

Una setta può anche riguardare una relazione a due, come per esempio tra uno pseudo-coaching e il suo cliente. Ovviamente essa si caratterizza dalla non eticità e dall’abuso.

Fai parte di un gruppo ad alto controllo simile a una setta?

Come si può comprendere di essere entrati in contatto con una setta o con una relazione ad alta influenza?

Steven Hassan ha realizzato un modello, chiamato BITE, che aiuta a comprendere proprio questo.

BITE si riferisce a quattro aree di controllo: comportamento, informazioni, pensieri ed emozioni.

Secondo Hassan un leader, adottando una serie di strategie manipolative, non etiche, agisce il pieno controllo della mente del suo adepto lavorando su quattro delle aree importanti della vita.

Controllando il Comportamento, le Informazioni, i Pensieri e le Emozioni. (In Inglese Behaviour, Informations, Thoughts, Emotions, B.I.T.E.) l’identità di un individuo può essere sistematicamente manipolata e modificata a seconda degli interessi del leader.

Per esempio il Controllo del Comportamento può avvenire:

  1. regolando la realtà fisica dell’individuo
  2. dettando dove, come e con chi la persona deve socializzare e chi evitare
  3. decidendo con chi egli deve fare sesso
  4. controllando il modo di vestirsi e di acconciarsi
  5. controllando la sua dieta e i momenti in cui assumere cibo
  6. manipolando i tempi del sonno
  7. sfruttandolo finanziariamente
  8. limitando il suo tempo libero
  9. coinvolgendolo per la maggior parte del tempo nelle attività del gruppo o di auto indottrinamento
  10. portandolo a chiedere il permesso per prendere le decisioni più importanti
  11. riportando ai superiori pensieri, sentimenti, e attività (di se stessi e altri)
  12. premiandolo e punendolo al fine di modificare comportamenti, sia positivi che negativi 
  13. scoraggiando l’individualismo, incoraggiando il pensiero di gruppo
  14. imponendo regole e regolamenti rigidi
  15. promuovendo dipendenza e obbedienza 
  16. minacciando danni a familiari e amici 
  17. forzando l’individuo a stuprare o ad essere stuprato 
  18. incoraggiando e impegnarsi in punizioni corporali  

Il Controllo dell’Informazione può avvenire:

1. ingannando:  a. omettendo deliberatamente informazioni  b. distorcendo l’informazione per renderla più accettabile  c. mentendo sistematicamente ai membri della setta 

2. minimizzando o scoraggiando l’accesso a fonti di informazione non ufficiali della setta, compresi:  a. Internet, tv, radio, libri, articoli, giornali, riviste, altri media  b. informazioni critiche c. ex- membri della setta d. tenere i membri occupati così che non abbiano tempo per pensare e indagare  e. controllare attraverso il cellulare con tracciamento di messaggi, chiamate e internet

3. compartimentando l’informazione in dottrine esterne vs. dottrine interne a. far sì che l’informazione non sia liberamente accessibile  b. controllando l’informazione a diversi livelli nel gruppo  c. permettendo solo alla leadership  di decidere chi deve sapere cosa e quando 

4. incoraggiando lo spionaggio su altri membri  a. imponendo un sistema di coppia per monitorare e controllare i membri  b. riportando alla leadership pensieri, sentimenti e azioni devianti c. garantendo che il comportamento dell’individuo sia monitorato dal gruppo 

5. divulgando un uso di informazione generata dalla setta e propaganda, compresi:  a. newsletter, riviste, registrazioni audio, videocassette, youtube, film e altri media  b. citando in modo scorretto e disonesto delle dichiarazioni o utilizzarle fuori dal contesto delle fonti 

6. abusando della confessione  a. informazione su peccati usate per disturbare e / o dissolvere i confini dell’identità b. negare il perdono o l’assoluzione  c. manipolazione della memoria, con creazione di possibili falsi ricordi

Il Controllo del Pensiero avviene:

  1. richiedendo ai membri di interiorizzare le dottrine del gruppo come verità  a. adottando una ‘mappa di realtà‘ del gruppo come realtà;  b. infondendo un modo di pensare bianco/nero;  c. decidendo tra buono vs male; d. organizzando le persone in noi vs loro (interno vs esterno)
  2. cambiando nome e identità di una persona
  3. usando un linguaggio tendenzioso e clichés che impediscono la conoscenza, così per arrestare il pensiero critico e per ridurre la complessità in un ronzio stereotipato di parole
  4. incoraggiando solo pensieri ‘buoni e corretti‘ condivisi dal gruppo
  5. utilizzando tecniche ipnotiche per cambiare stati mentali, minare il senso di riflessione critica e persino per far regredire l’età del membro
  6. manipolando i ricordi e inducendone di falsi
  7. insegnando tecniche di arresto del pensiero che spengono la verifica della realtà stoppando i pensieri negativi e permettendo solo pensieri positivi, compresi:  a. la negazione, la razionalizzazione, la giustificazione, la pia illusione;  b. inducendo il canto, la meditazione, la preghiera, il parlare in lingue,  il canticchiare costantemente
  8. insegnando il rifiuto di analisi razionale, riflessione critica e critica costruttiva
  9. proibendo domande critiche sul capo, sulla dottrina, o sulle politiche interne
  10. etichettando i sistemi di credenze diversi come illegittimi, malvagi, o inutili

Il Controllo delle Emozioni avviene attraverso una serie di azioni quali:

1. manipolare e restringere la gamma dei sentimenti – alcune emozioni e / o esigenze sono considerate come male, sbagliate o egoiste

2. insegnare tecniche per fermare le emozioni per bloccare sentimenti di nostalgia, rabbia, dubbio

3. fare sentire alla persona che i problemi sono sempre una loro colpa, mai colpa del leader o del gruppo

4. promuovere sentimenti di colpa o indegnità, come  a. identità di colpa  b. non stai vivendo fino al tuo massimo potenziale c. la tua famiglia è carente d. il tuo passato è sospetto e. le tue amicizie sono poco sagge f. i tuoi pensieri, sentimenti, azioni sono irrilevanti o egoiste g. colpa sociale h. colpa storica

5. infondere paura, come paura di:  a. riflettere in modo indipendentemente  b. il mondo fuori c. i nemici d. perdere la salvezza e. lasciare o essere evitato dal gruppo f. la disapprovazione degli altri

6. estremi emozionali alti e bassi  – bombardamento d’amore e elogio in un momento e poi dopo sei dichiarato un orribile peccatore 

7. ritualistica e a volte pubblica confessione dei peccati

8. indottrinamento fobico: inculcare paure irrazionali riguardo al lasciare il gruppo o il mettere in dubbio l’autorità dei leader:  a. la felicità e la realizzazione sono impossibili fuori dal gruppo; b. ci saranno terribili conseguenze se lascerai: inferno, possessione demoniaca, malattie incurabili, incidenti, suicidio, follia, diecimila reincarnazioni, etc.;  c. ostracismo verso quelli che escono; paura di essere respinto da amici, parenti e famiglia;  d. non c’è mai una legittimo ragione per uscire; quelli che escono sono deboli, indisciplinati, non spirituali, mondani, hanno subito un lavaggio del cervello dalla famiglia o da un consulente, o sono stati sedotti da denaro, sesso, o dalla musica; e. minacce di danneggiamento a ex-membri e alla loro famiglia

Maloney incoraggia tutti a tenere a mente questi concetti, specialmente quando si è alla ricerca di un aiuto da parte di un coach o di un gruppo di auto-aiuto.

E’ importante, in tutte le relazioni stare attenti a cosa succede quando si dice di no, quando non si è d’accordo con l’altro, quando si fanno domande, quando si chiede tempo per pensare alle cose, ecc. Maloney dice: “Se senti che qualcosa non va, se l’altro è sulla difensiva o evasivo o non dimostra responsabilità, considera il consiglio di Maya Angelou: “Quando qualcuno ti mostra chi è, credigli la prima volta. Ora, se sei come molte persone super gentili che conosco, potresti pensare, suona un po’ duro. E se avessero appena avuto una brutta giornata? E se avessi interpretato male le cose? Ok, che ne dici di crederci la seconda volta? Quali prove di responsabilità e ammende hai visto? Stiamo parlando di cambiamenti comportamentali significativi: non una cosa una tantum, non promesse, non grandi gesti. Ci mettiamo nei guai seri e profondi quando ignoriamo le bandiere rosse, raddoppiamo e, prima che ce ne accorgiamo, rimaniamo intrappolati e vittimizzati di nuovo, accumulando costi irrecuperabili e vergogna e rendendo ancora più difficile andarsene”.

I culti che sopravvivono anche quando la profezia fallisce

Alieni, immortalità e zombie JFK… Un tratto essenziale spiega come le credenze estreme sopravvivono e prosperano.

Nel 1959, Charles Paul Brown sperimentò un “risveglio cellulare“.

Secondo Brown, il suo corpo brillava, i versetti della Bibbia brillavano davanti ai suoi occhi e sentì “trafitto fino al nucleo delle cellule e degli atomi del corpo“, che, come disse lui, risvegliò il suo DNA. Non fu in grado di alzarsi dal letto per mesi dopo l’incidente. Quando si riprese, dichiarò di essere immortale.

Immortality eludes People Unlimited founder

Brown alla fine rinunciò alla carriera di predicatore del Vangelo e fondò una sua religione incentrata sull’immortalità. Nel 1982, Brown creò The Eternal Flame, un gruppo il cui sistema di credenze era incentrato sulle sue pretese di vita eterna. Promise di trasmettere ai suoi seguaci la sua autoproclamata immunità alla morte attraverso un processo che chiamò “rapporto cellulare“.

Immortality eludes People Unlimited founder

Nel corso di tre decenni, The Eternal Flame è cresciuto fino a includere migliaia di persone e ha cambiato più volte nome e principi. Poi, nel 2014, l’ex fondatore immortale ha subito una grave catastrofe: Brown è morto a 79 anni.

I culti e le credenze estreme ci affascinano perché siamo tutti suscettibili alla loro attrazione. Cult Week esplora queste storie e gli spazi liminali tra il reale e l’immaginario.

Con l’immortalità di Brown definitivamente smentita, la fine avrebbe dovuto essere vicina anche per le sue idee. Ma gran parte dei suoi insegnamenti sopravvisse. Nel 1996, sua moglie Bernadeane e il socio in affari James Strole hanno lanciato People Unlimited, una nuova versione della community che ha annullato quasi completamente il ricordo del malato Brown.

In effetti, People Unlimited oggi ha poca o nessuna somiglianza con The Eternal Flame.

Gran parte del suo marketing sta facendo risalire la sua storia al 2014 piuttosto che agli anni ’70, quando in realtà hanno iniziato“, dice a Inverse Jeremy Cohen, assistente professore di studi religiosi alla McMaster University.

People Unlimited ha dovuto adattarsi per sopravvivere all’eredità di Brown. Oggi, il gruppo si concentra più sulla ricerca scientifica e sulle innovazioni anti-invecchiamento che sui veri e propri miracoli. Ospita anche il RAADfest (pensa al Coachella per le persone che vogliono vivere per sempre), dove i membri della comunità possono riunirsi per condividere idee per una “vita senza età“.

In un commento per questa storia, People Unlimited nega fortemente di essere una setta. Il gruppo è stato definito un culto in passato, anche dal deprogrammatore e fondatore del Cult Education Institute, Rick Alan Ross, ma il direttore della comunicazione Joe Bardin dice a Inverse che semplicemente non riflette la realtà.

Non possiamo nemmeno vaccinare tutti, che tipo di setta non può vaccinare la sua gente?

Nel suo periodo di massimo splendore, molto prima del lancio di People Unlimited, The Eternal Flame ha attirato molti interessi su cosa fosse il gruppo e sul suo rapporto con i suoi membri. Ma nella sua adattabilità, sia The Eternal Flame che successivamente People Unlimited condividono un tratto fondamentale di molte comunità fondato su una convinzione estrema: una profezia fallita non significa la fine del movimento. Invece, può galvanizzare una nuova era.

Il paradosso della profezia

Al culmine dell’ascesa di Brown, The Eternal Flame avrebbe coinvolto 30.000 persone provenienti da più di 18 paesi nella sua mailing list all’inizio degli anni ’90, secondo un rapporto di AZ Central. Il gruppo ha fatto soldi addebitando le quote associative, tra le altre fonti di reddito.

Alla fine del 1993, il gruppo subì la sua prima battuta d’arresto indotta dalla morte del membro di spicco Donald Leon che fu colpito dal cancro. Il numero dei membri diminuì, ma la comunità è sopravvissuta. Un ex membro ha raccontato ad Arizona Central che la morte di Leon è stata un “colpo nelle viscere alla mia immortalità“.

La morte di Brown nel 2014 è stato un altro duro colpo per gli ideali su cui furono fondati The Eternal Flame e, successivamente, People Unlimited. Cohen ha trascorso mesi con People Unlimited a fare ricerche sulla sua tesi e dice che i membri avrebbero raramente discusso della morte del fondatore anche anni dopo.

Quando stavo facendo il mio lavoro sul campo, quando si sollevava il problema, spesso era in modo molto negativo“, dice.

“Il pubblico sbaglia quando pensa che i fatti da soli aiuteranno a risvegliare qualcuno”.

Quando Brown è morto nel 2014, il direttore delle comunicazioni di People Unlimited Joe Bardin ha detto ai media locali dell’Arizona che “mentre le idee sull’immortalità ardevano brillantemente dentro di lui, il modo in cui la viveva spesso gli sfuggiva“.

Un detto popolare tra il gruppo, secondo Cohen, è “ogni morte è un suicidio“.

Questa mentalità aiuta a razionalizzare la scomparsa dei suoi membri. Ma allo stesso tempo, queste morti hanno fatto sì che il gruppo si evolvesse dal fare affermazioni aspre sull’immortalità a idee più indulgenti su come invertire o fermare l’invecchiamento.

Pronostici falliti

Per i gruppi più facilmente riconosciuti come sette, una profezia fallita come la morte di un fondatore immortale può avere il potere paradossale di aumentare il fervore tra i membri e la leadership.

Nel loro libro del 1956 “When Prophecy Fails” [Quando la profezia fallisce], Leon Festinger, Henry Riecken e Stanley Schachter seguirono un culto fondato sulla previsione che i suoi seguaci sarebbero stati salvati da dischi volanti prima che il mondo finisse il 21 dicembre.

La principale profetessa del culto credeva che stesse ricevendo messaggi da esseri ultraterreni chiamati Guardiani – uno dei quali era Gesù reincarnato – che le parlavano di un diluvio imminente. Attirò un numero modesto di seguaci, ma il culto non si è formato reclutando membri.

In vista della predetta apocalisse del 21 dicembre, la leader rilasciò una serie di dichiarazioni molto specifiche, ma i seguaci del culto non rimasero mai delusi. In più di un’occasione, i membri del culto si radunarono nel cortile sul retro della casa della leader, in attesa di essere prelevati da un disco volante a un’ora e una data specifica, solo per unirsi ai loro salvatori extraterrestri. Ogni volta che le previsioni della leader del culto non avevano successo, lei inventava scuse, sostenendo anche che si trattava solo di test.

“Facciamo tutti i tipi di contorsioni per rimanere in allineamento.”

Ma quando è arrivato il 21 dicembre, né l’alieno Gesù né il diluvio si sono materializzati, la leader si è “consultata” con i Guardiani, che le hanno detto che le loro azioni e la loro preparazione avevano salvato il mondo dal disastro e il diluvio non era più una minaccia.

Questo avrebbe potuto essere un motivo naturale per lo scioglimento del gruppo – la profezia non era più rilevante – ma si è verificato il contrario. I giorni successivi al 21 dicembre, il gruppo ha fatto grande pubblicità e ha invitato i giornalisti per interviste. Nelle giuste condizioni, sostiene il libro, una profezia fallita potrebbe essere la cosa migliore che accada a una setta.

Il libro è ancora un’opera influente sulla psicologia delle sette. Al centro c’è il concetto di dissonanza cognitiva: il conflitto che gli esseri umani sperimentano nelle loro menti quando parti del loro cervello sono in contrasto tra loro.

“[È] l‘idea che alle persone piaccia essere congruenti tra ciò in cui si crede, come ci si comporta e come ci si sentono, e che facciamo tutti i tipi di contorsioni per rimanere in allineamento“, spiega Steven Hassan, esperto di salute mentale e di sette. “Soprattutto se siamo coinvolti in comportamenti estremi come cedere i nostri soldi o lasciare che nostra moglie si unisca a una setta“.

Steven Hassan – TEDxBoston
Steven Hassan

Hassan parla per esperienza: a 19 anni si unì alla Chiesa dell’Unificazione, alias il culto religioso Moonies. Ha trascorso più di due anni con il gruppo, vivendo in alloggi comuni e dormendo meno di quattro ore al giorno. Se n’è andato dopoessersi schiantato con un furgone a causa della privazione del sonno, e i suoi genitori assunsero consulenti per portarlo fuori dall’organizzazione. Ora egli lavora per aiutare altre persone a lasciare le sette.

Il pubblico sbaglia quando pensa che i fatti da soli aiuteranno a svegliare qualcuno. E nel caso di qualcuno che dice di essere immortale e poi il suo corpo muore, allora ci sono tutti i tipi di opportunità per razionalizzare, giustificare e inventare una storia“, dice.

Vite mortali, idee immortali

Che si tratti della fine mortale di una vita immortale o dell’apocalisse che non è mai accaduta, un grande evento non farà uscire la maggior parte dei membri del culto per averli delusi.

Storia di QAnon, il complottismo più inquietante d'America - la Repubblica

QAnon, la teoria della cospirazione politica, ha molte caratteristiche simili a una setta. I suoi partecipanti sono intensamente devoti, spesso trascorrono gran parte della loro vita alla ricerca di indizi e realizzano online contenuti non correlati a QA. I follower hanno descritto le loro difficoltà nell’uscire dal movimento e coloro che se ne vanno sono tagliati fuori dalla comunità, che è in gran parte online.

Mike Rothschild, autore di The Storm is Upon Us, paragona QAnon a una dipendenza dalla quale i follower non riescono ad uscire.

Quando vieni coinvolto in un movimento come QAnon, esso tende a prendere il sopravvento sulla tua vita. Diventa l’unica cosa che conta“, dice a Inverse. “E molto presto, nient’altro ti piace davvero.”

I seguaci di QAnon hanno dovuto avventurarsi in numerose profezie e previsioni fallite da quando il movimento ha iniziato a prendere piede nel 2017.

“Non vuoi allontanarti da questo perché vuoi che sia vero”

Si basa su una previsione fallita: l’idea che Hillary Clinton sarebbe stata arrestata il 3 novembre“, spiega Rothschild. “Non è mai successo. Ed è stata una grande opportunità per le persone di dire: ‘Beh, è ​​stato divertente, passiamo alla prossima cosa.’ Ma a quel punto, erano passate solo un paio di settimane e le persone erano già davvero coinvolte nell’arrivo VERO. E a quel punto, non te ne vuoi allontanare perché vuoi che sia vero.

Questo schema continua, anche se le profezie sono diventate sempre più stravaganti. Nell’ottobre 2021, i seguaci di QAnon si sono recati a Dallas, in Texas, per assistere al ritorno di John F. Kennedy a Dealey Plaza, dove è stato assassinato nel 1963. La previsione di ottobre è fallita. Presto si formò un gruppo frammentato di entusiasti di Q, guidati dall’uomo dietro la profezia di JFK, Michael Protzman. Il gruppo in seguito si chiamò Negativo 48 e Protzman continuò a fare previsioni sul fatto che JFK stava per tornare a Dallas. Ogni volta che l’ex presidente non è ricomparso dai morti, la data del suo ritorno è stata semplicemente posticipata di alcune settimane. Nel frattempo, i seguaci di Protzman gli hanno dato migliaia di dollari per pagare vitto e alloggio mentre il gruppo aspettava.

Negative 48 è molto più simile a un cult classico rispetto al principale movimento QAnon, secondo Rothschild. Come nel classico modello di culto, Negative 48 è guidato da un leader carismatico e i membri rinunciano alle proprie vite e ai loro risparmi per sostenere la causa. I resti del gruppo sono ancora lì oggi, ignorando risolutamente il flusso costante di profezie fallite, proprio come i cercatori di immortalità e gli osservatori di dischi volanti prima di loro.

Se marcia per Dallas da mesi gridando alla gente che JFK sta tornando e non succede, questo è l’ultimo dei tuoi problemi“, dice. “Aspetterai finché non accadrà perché cos’altro hai intenzione di fare?

I culti e le credenze estreme ci affascinano perché siamo tutti suscettibili alla loro attrazione.

Fonte: https://www.inverse.com/culture/cult-survival-tactic?fbclid=IwAR3oFqkeMz6IX3a3PSulbel6cC3wuamn3Z-gNssjQDUyPqKsq4tfRzkVgN4

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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4 segnali che qualcuno che conosci è entrato a far parte di una setta, secondo un esperto di controllo mentale

di Charissa Cheong

Person extending hand to someone else

Se una persona è particolarmente vulnerabile, è più facile per un “leader carismatico” reclutarla in una setta, sostiene un esperto

Negli ultimi tre mesi il regista e pastore di Los Angeles Robert Shinn ha ricevuto forti accuse di aver influenzato il pensiero dei ballerini di TikTok che hanno firmato con la sua società di gestione dei talenti, 7M Films, cosa che lui nega.

La società di gestione è stata accusata di sembrare “una setta” dai media e da individui che erano vicini ai ballerini prima che si associassero a Shinn e ora si sentono isolati da loro.

La società è stata messa sotto accusa online per la prima volta a febbraio, quando la famiglia della ballerina di TikTok Miranda Derrick ha pubblicato un video su Instagram dicendo di essere preoccupata per il suo benessere dopo che ella era entrata a far parte di una società di gestione dell’intrattenimento legata a una chiesa.

È una vittima di una setta della chiesa nell’area di Los Angeles e ha bloccato e interrotto tutti i contatti con la sua famiglia“, ha raccontato nel video la sorella di Derrick, Melanie Wilking.

In una successiva dichiarazione su Instagram la sorella ha negato di essere coinvolta in un culto religioso. Attraverso un rappresentante di 7M, Derrick ha scritto a Insider: “La mia famiglia ha reagito alla mia indipendenza e alle mie scelte personali e professionali attaccando pubblicamente me, mio marito, la mia fede e il mio management. 7M mi rappresenta come sua cliente e mi tratta come qualsiasi altro. Il talent manager si occupa dei propri clienti. Sono un adulta e pago le mie bollette e le mie tasse e controllo le mie finanze“.

Un rappresentante di 7M e Shinn ha riferito a Insider che le accuse erano “false e diffamatorie“.

C’erano fino a 10.000 sette attive negli Stati Uniti nel 2018, ha detto alla CBS il presidente della International Cultic Studies Association, Steve Eichel. Uno studio condotto dall’Università della Columbia su un gruppo di ex membri di una setta ha rilevato che i membri in media hanno lottato con la depressione e la formazione dell’identità più di altre persone nella loro stessa fascia di età.

Julia Black di Insider ha parlato con il dottor Steven Hassan, un professionista della salute mentale autorizzato con interessi di ricerca nel controllo mentale basato sulle sette, che ha fornito alcuni potenziali segnali che potrebbero significare che una persona è diventata o sarà probabilmente coinvolta in una setta.

Ecco alcuni dei segnali di pericolo a cui ha consigliato di prestare attenzione.

La persona è in uno stato particolarmente vulnerabile

Perché è importante essere vulnerabili? | Serenis

Hassan ha raccontato a Insider che non esiste un elenco “clinico” di criteri esatti che le persone possono utilizzare per diagnosticare quando una persona ha subito il lavaggio del cervello. Tuttavia, ha affermato che spesso le “influenze sociali” su una persona sono ciò che determina la sua suscettibilità al controllo mentale.

Se qualcuno si trova in un punto “vulnerabile” della sua vita, che ha a che fare con problemi emotivi o circostanziali, può essere più facilmente influenzato dalle tecniche di lavaggio del cervello, ha riferito.

Rachel Bernstein, una terapeuta specializzata nel trattamento dei sopravvissuti a una setta, in precedenza ha detto a Insider che le persone a cui sono state recentemente diagnosticate malattie terminali o croniche vivono da sole per la prima volta, o che hanno subito la morte di una persona cara, sono esempi di persone che tendono ad entrare in stati di fragilità e quindi hanno maggiori probabilità di unirsi a un gruppo simile a una setta.

La persona si avvicina a una ‘figura carismatica’ che comincia ad avere influenza su di essa

Uomini che adorano una figura carismatica | Vettore Premium

Hassan ha detto a Insider che ci sono molti diversi tipi di gruppi simili ad una setta, ma un modello operava attorno al “prepotente uno contro uno“, che controlla e isola una persona.

Questa relazione potrebbe formarsi tra una persona vulnerabile e una “figura carismatica” di cui si fida, ha raccontato. La persona potrebbe essere “in uno stato di schiacciante confusione” e “disconnettersi a causa della disperazione o dell’impotenza“, che è una delle prime condizioni per il lavaggio del cervello, ha riferito.

A volte, le persone si isolano dagli altri perché stare con le persone crea sentimenti di “paura e incertezza“. Quando una figura di leader “carismatica” entra nelle loro vite, potrebbe convincere la persona vulnerabile a fidarsi di lui, diventando la principale fonte di contatto di quella persona prima di farle il lavaggio del cervello, ha spiegato Hassan.

Bernstein in precedenza aveva detto a Insider che “A volte le persone vogliono solo entrare in contatto con persone con cui pensano di avere qualcosa in comune“, aggiungendo che questo potrebbe essere il motivo per cui le persone isolate e vulnerabili si legano a una setta o a un leader di una setta.

La persona è coinvolta in un gruppo con principi religiosi diversi da quelli tradizionali

Alcune sette hanno programmi religiosi specifici e Hassan ha affermato che è importante non mettere insieme tutti i comportamenti religiosi o trattarli allo stesso modo quando si cerca di identificare se qualcuno è coinvolto in un gruppo religioso simile a una setta.

Alcuni gruppi religiosi marginali possono differire notevolmente nell’insegnamento dalla religione tradizionale, ha detto a Insider. Ad esempio, i gruppi che manipolano i loro seguaci per denaro potrebbero essere visti come sette, poiché hanno “distorto” il cristianesimo in modo tale da “portare via la parte buona dell’esperienza religiosa“, ha affermato.

La persona non è in grado di allontanarsi dalla comunità, anche per un breve periodo di tempo

Dipendenza affettiva, come si cura

Molte organizzazioni simili a sette sono note per incoraggiare le persone a rinunciare alla propria famiglia e a interrompere i contatti con il mondo esterno. Hassan ha detto: “Se sei sicuro di non essere in uno stato di lavaggio del cervello o in una setta, allora dimostralo a te stesso e dimostralo alla tua famiglia. Esci dall’esperienza per una settimana“.

Fonte: https://www.insider.com/4-signs-cult-mind-control-specialist-2022-6

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Da Nara a Ostuni, dalla Chiesa di Moon a Scientology: l’ombra delle sette nei casi Haggis e Abe

Da Nara a Ostuni, dalla Chiesa di Moon a Scientology: l'ombra delle sette nei casi Haggis e Abe

Sono due fatti di cronaca molto diversi tra loro, avvenuti in luoghi fisicamente distanti, in circostanze dissimili. Da Nara a Ostuni, c’è una questione di fondo che unisce però l’assassinio di Shinzo Abe e le accuse di violenze sessuali mosse contro Paul Haggis: entrambe le vicende mantengono sullo sfondo l’ombra della setta. Stando alla ricostruzione dei fatti, l’assassino dell’ex premier giapponese avrebbe agito esasperato dai comportamenti della madre, che avrebbe portato la sua famiglia sul lastrico sotto la guida della Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon. Il regista premio Oscar, invece, ha insinuato che dietro alle accuse a lui rivolte – per le quali si dichiara innocente – ci sarebbe l’azione punitiva di Scientology, di cui è stato membro per molti anni.

Partiamo da più vicino, da Ostuni, ma facciamo un giro lungo. Per 35 anni Haggis ha aderito all’organizzazione che conta Tom Cruise tra i suoi più noti adepti. Ad agosto del 2009 lo sceneggiatore scrisse una lettera a Tommy Davis, portavoce capo della Church of Scientology International. A lui chiedeva da tempo una dichiarazione pubblica che prendesse le distanze dalle azioni della Chiesa di Scientology di San Diego, che aveva firmato una petizione online a sostegno della Proposition 8, la quale affermava che lo Stato della California avrebbe dovuto approvare unicamente il matrimonio “tra un uomo e una donna”. “Chi tace acconsente, Tommy. E io mi rifiuto di acconsentire. A questo punto, rassegno le mie dimissioni da membro della Chiesa di Scientology”, si concludeva con queste parole, oltre 10 anni fa, la relazione tra Haggis e la Chiesa. Almeno i rapporti cordiali tra loro.

Durante un suo soggiorno a Ostuni in occasione di un Festival, il regista è stato raggiunto da una 28enne inglese. La stessa lo avrebbe poi accusato di averla violentata in un b&b del posto dal 12 al 15 giugno. Dopo 16 giorni di arresti domiciliari, Haggis è tornato libero per decisione del gip. In attesa che la vicenda venga chiarita, lui si è dichiarato innocente e ha insinuato che a spingere la donna a muovere quelle accuse fosse stata la mano nascosta di Scientology, ancora arrabbiata non solo per il suo abbandono, ma anche dalle successive dichiarazioni: Haggis ha realizzato un documentario nel 2015 nel quale racconta il volto nascosto dell’organizzazione, tra manipolazioni e legami importanti. “Non ho prove, ma da quello che ho imparato da Scientology, so che sono capaci di qualsiasi cosa. Se parli contro di loro, useranno qualsiasi mezzo per distruggere la tua reputazione, la tua carriera e la tua famiglia”, ha dichiarato in una recente intervista a Repubblica.

Pronti a tutti per colpire, anche a inscenare ripetuti stupri: si tratta di una ricostruzione plausibile secondo la psicologa Lorita Tinelli, esperta di sette: “È plausibile, perché è nelle modalità di Scientology. L’organizzazione ha una politica interna chiamata Fair Game che serve a mettere i propri critici in una posizione di difficoltà, anche giudiziaria. Sono già venute fuori storie analoghe. La prassi comporta attività di pedinamento, distruzione della reputazione, ricercando possibili segreti del critico di turno, si creano situazioni di imbarazzo giuridico”. La dottoressa ricorda con Huffpost alcuni episodi: “Anche in Italia Scientology ha agito in maniera aggressiva nei confronti dei critici. Qualche anno fa un giornalista ha realizzato un documentario sull’organizzazione. I suoi parenti e i suoi amici hanno ricevuto chiamate da un numero legato a Scientology: a loro veniva riferito che questo giornalista era alcolizzato, conduceva una vita spericolata. Era un modo per rovinare la sua reputazione. Basta poco per inimicarsi l’organizzazione, io ho ricevuto due diffide da loro”.

Eppure molti personaggi famosi di Hollywood hanno subito il fascino dell’organizzazione. Oltre al più noto Tom Cruise, anche John Travolta è stato membro della Chiesa: “I vip subiscono un trattamento diverso rispetto al normale adepto. Per il gruppo diventa una sorta di bandierina, è un’azione di marketing. Genera un effetto rassicurante, perché la gente si fida di Tom Cruise e dunque di fiderà anche dell’organizzazione. Anche dalla poltrona più comoda, quella del vip, tuttavia si assistono a scene anormali che vengono normalizzate. Ma quando ne vieni fuori ti rendi conto di ciò che stava succedendo di fronte ai tuoi occhi. Con la consapevolezza del poi, Haggis ha raccontato quello che vissuto e visto negli anni”.

Vip o gente comune, non esiste una una predisposizione caratteriale per affidarsi alle sette, ci dice la dottoressa: esiste un bisogno, una fragilità. Il leader riesce a utilizzare il proprio carisma e servirsi di alcune tecniche – come l’inondazione d’amore o la spinta sui sensi di colpa – per inserire una persona all’interno di un sistema. Il gruppo tende a spingere il neofita verso una separazione con la sua vita precedente, perché questo rende ancora più fragile la persona, più desiderosa di appartenere alla nuova famiglia: “Se una persona assorbita dall’ideologia di un gruppo non mette prima i propri bisogni è chiaro che è condizionata a farlo. Osservando quello che accade dalle famiglie soggiogate da queste realtà, posso dire che le esigenze esistenziali, economiche e di salute vengono messi al secondo posto rispetto alle esigenze del leader di un gruppo. Questo significa essere completamente plagiati”.

Spostiamoci a Nara, in Giappone. Qui vive la madre di Tetsuya Yamagami, il 41enne giapponese che lo scorso 8 luglio con due colpi di pistola ha assassinato Shinzo Abe, durante un comizio. La madre di Yamagami avrebbe fatto diverse donazioni alla Chiesa dell’Unificazione, causando problemi economici alla famiglia, finita sul lastrico, costretta anche a vendere casa. In Giappone sono molto noti e discussi i rapporti tra Abe e l’organizzazione e l’ipotesi è che il legame tra Abe e l’organizzazione religiosa sia il movente dell’omicidio. “Volevo colpire i capi dell’organizzazione, ma era difficile. Così ho preso di mira Abe. Volevo ucciderlo”, avrebbe dichiarato l’attentatore durante l’interrogatorio, secondo i media giapponesi.

“Questi gruppi lavorano molto di diplomazia, mostrando la facciata filantropica.. Lo statuto, le carte, possono essere ottime. Poi la prassi di questi gruppi non viene approfondita dalle istituzioni”, dice la dottoressa Tinelli, a proposito dei legami tra le organizzazioni e i leader di importanti paesi, “Le sette religiose in Asia sono molto influenti. Quanto più hanno un’ideologia radicale, tanto più sono influenti. Sia sulle persone, sia presso le istituzioni”. Nello specifico, “la Chiesa dell’Unificazione del reverendo Moon apparentemente è promotrice di attività benefiche in tutto il mondo, ma in realtà nasconde delle modalità pericolose. Non è un caso che si siano scoperti coinvolgimenti con industrie di armi e attività poco lecite, così come raccontano alcuni ex aderenti. Uno dei più importanti fuoriusciti è Steven Hassan: è stato lui a raccontare che l’interesse della Chiesa era soggiogare le persone con una serie di controlli: dell’emozione, dell’informazione, del pensiero. Tutti diventavano soldatini che obbedivano in maniera acritica al reverendo Moon”.

di Silvia Renda

Fonte: https://www.huffingtonpost.it/cronaca/2022/07/12/news/sette_haggis_abe-9824666/

Pubblicazione di uno studio scientifico sull’Anatomia dell’influenza indebita

di Steven Hassan

Questo è il mio primo articolo di rivista accademica peer-reviewed. La sua genesi è iniziata quando ho tenuto un discorso intitolato “L’anatomia dell’influenza indebita usata dai culti e dai trafficanti di terroristi per indurre impotenza e traumi, creando così false identità” al prestigioso Congresso del 2017 dell’Accademia Internazionale di Giurisprudenza e Salute Mentale di Praga. Ne ho parlato qui. Questo luglio, sarò presente al prossimo Congresso a Roma, in Italia. Presenterò un documento su un modello su come effettuare una valutazione forense per un’indebita influenza utilizzando il Modello di influenza sociale di Scheflin. Ho intenzione di scrivere un altro articolo di giornale su questo modello di importanza critica.

L’anno scorso, 1036 persone hanno partecipato a uno studio di ricerca online anonimo che ho fatto per la Fielding Graduate University con l’assistenza del mio professore Keith Melville e del mio mentore accademico Judy Stevens-Long insieme all’associazione Dare per effettuare ricerche quantitative su questioni inerenti ai culti distruttivi. Desidero ringraziare tutti coloro che sono stati coinvolti, specialmente quelli che hanno avuto il tempo di compilare il sondaggio. È stato utile sviluppare uno strumento per misurare aspetti di influenza indebita. Insieme al mio collega di ricerca, Mansi Shah, e con Michael Commons come mio collaboratore esterno ed editore, il seguente articolo è stato pubblicato su una prestigiosa rivista internazionale. Elsevier è uno dei principali editori accademici del mondo, specializzato in informazioni scientifiche, tecniche e mediche. Ci è voluto più di un anno per passare attraverso il rigoroso processo di peer review. Sono felice di condividere questo articolo che è stato caricato su researchgate.net ed è disponibile per il download gratuito tramite ScienceDirect.

 

Articolo Peer-Reviewed

Hassan, S., Shah, M.J. L’anatomia dell’influenza indebita usata dai culti terroristici e dai trafficanti per indurre impotenza e traumi, creando così false identità. Etica, medicina e salute pubblica (2019) 8, 97-107 Elsevier Masson SAS. https://doi.org/10.1016/j.jemep.2019.03.002

Questa è la prima volta che Lifton, Singer, my BITE e Influence Continuum Models, così come Scheflin’s Social Influence Model (SIM), sono messi insieme in una rivista accademica. Lo studio ha mostrato una forte correlazione che la singola variabile travolgente, quella del controllo, descrive un gruppo o una relazione distruttiva. La ricerca ha utilizzato il modello BITE per aiutare a iniziare a identificare scientificamente le componenti più forti del controllo del comportamento, informazione, pensiero ed emozioni. Il risultato preliminare interessante è che il singolo componente più centrale è la paura della pena: reale – molestie, sfiducia, perdita di famiglia, lavoro, comunità; o creduta come nelle fobie di essere posseduto dai demoni, disobbedendo a Dio o al leader o all’ideologia, si va all’inferno, o il mondo finisce. Questo è solo l’inizio dei miei sforzi di ricerca accademica e svolgerò la mia tesi di dottorato su questo argomento. Spero che seguirà un libro per il pubblico.

Uno dei miei obiettivi principali è quello di espandere l’attuale definizione ristretta di influenza indebita, che è stata in gran parte limitata alla volontà e alla capacità testamentaria. È da lungo tempo che i sistemi legali di tutto il mondo riconoscono che gli esseri umani non sono agenti razionali e sono molto suggestionabili e vulnerabili alle inganni e alle pressioni di influenza sociale. Scheflin ha scritto un modello brillante che può essere utilizzato dagli esperti per aiutare a spiegare ai giudici e alle giurie un’influenza indebita. La mia speranza è di contribuire a far parte dello sforzo di sviluppare modelli che contribuiranno a promuovere i diritti umani e punire coloro che schiavizzano gli altri. Di grande interesse, di recente ho visto il termine influenza indebita utilizzato nella relazione di Mueller per quanto riguarda le accuse di ostruzionismo presidenziale della giustizia. In effetti, una forte differenza di potenza è una componente importante della persona con meno potere, sensazione che ha poca o nessuna scelta se non quella di essere leali e obbedienti all’altro.

Altro deve essere fatto. Se qualcuno sta perseguendo un dottorato o un master, è bene che consideri di esplorare questo argomento di influenza e controllo indebiti all’interno di gruppi malsani. Attraverso ulteriori ricerche, è possibile scoprire un modello più efficiente e di facile comprensione.
Si prega di leggere l’articolo. Di condividerlo. Gli apologeti e i leader dei culti hanno raccontato al mondo accademico, ai loro membri e al pubblico che non esistono ricerche scientifiche o documenti sottoposti a peer review che dimostrano che il lavaggio del cervello e il controllo della mente esistono. Vedi il blog qui. Questo non era vero prima del mio articolo, ma ora abbiamo una ricerca quantitativa condotta con un solido campione di ex membri del culto. Accolgo con favore le vostre risposte e domande.

Riassunto nell’articolo stesso

È necessario aggiornare il sistema legale per riconoscere l’uso dell’ipnosi e dell’influenza indebita che si verificano in tutto il mondo. I gruppi estremisti stanno ingannevolmente reclutando e indottrinando le persone per fare attacchi terroristici. I trafficanti di esseri umani si stanno preparando e usano tecniche di influenza sociale e ipnotica per creare schiavi del lavoro e del sesso. In questo articolo, una serie di concetti e modelli chiave saranno utilizzati per definire in modo più completo che il Disturbo Dissociativo del DSM-5 300.15: La Teoria della Dissonanza Cognitiva di Festinger, insieme a Robert Jay Lifton e al lavoro di Margaret Singer (1995) sono la base del modello BITE de controllo mentale (Hassan, 1988). Comportamento, informazione, pensiero e controllo emotivo sono le quattro componenti sovrapposte attraverso le quali gruppi distruttivi portano le persone ad essere obbedienti e conformi all’autorità. Un’identità settaria programmata viene creata attraverso un complesso processo di influenza sociale. Quella falsa identità domina la vera identità. L’etica e la moralità dell’influenza indebita sono comprese diversamente. In questo articolo, analizziamo le tecniche per abbattere la personalità esistente e creare una falsa o pseudo-identità. Vengono discussi il modello di controllo della mente Influence Continuum e BITE e gli otto criteri di Lifton per la Riforma del Pensiero; Scheflin’s Social Influence Model (2015) è presentato come uno strumento per analizzare un’influenza indebita in un contesto legale e forense. A supporto dell’ipotesi qui presentata, è stato condotto un sondaggio anonimo di ricerca online che ha coinvolto 1033 partecipanti per raccogliere dati riguardanti variabili specifiche del modello BITE, nel tentativo di sviluppare uno strumento che potrebbe essere utile per determinare aspetti chiave di influenza indebita.

Fonte: https://freedomofmind.com/the-anatomy-of-undue-influence-scientific-study-and-elsevier-journal-article/?fbclid=IwAR0FXaMu2c4i7V5OBlarBf5PbN5ze0I-kRrAdjJe9T7JfHOpn9eV4wm3TuQ

Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Lezioni da Jonestown

By MELISSA DITTMANN

Monitor Staff APA

November 2003, Vol 34, No. 10 Print version: page 36

 

 

Il suicidio di massa dei seguaci del Tempio del Popolo, 25 anni fa insegna agli psicologi che cosa accade quando la psicologia sociale è posta nelle mani sbagliate.

Nel mezzo della giungla della Guyana, nel Sud America, quasi 1.000 persone hanno bevuto una porzione letale di cianuro e sono morte, seguendo gli ordini del loro capo, Jim Jones. Madri e padri hanno dato la bevanda mortale ai loro figli e poi l’hanno bevuta essi stessi. La gente urlava. I corpi tremavano. E nel giro di pochi minuti il 18 Novembre 1978 , 912 persone sono morte.

 

 

I seguaci di Jones erano originariamente venuti alla comunità della Guyana, nota come Jonestown, alla ricerca di un paradiso e di una fuga dal razzismo e dalle persecuzioni degli Stati Uniti. Invece trovarono qualcosa che assomigliava a un campo di concentramento in cui lavoravano per lunghe ore, con poco cibo e molti abusi, così come coloro che sono fuggiti da Jonestown hanno riferito.

Venticinque anni più tardi, gli psicologi sociali continuano a esaminare come  Jones abbia potuto avere tale enorme influenza sui pensieri e sulle azioni dei suoi seguaci. Jonestown, dicono, offre lezioni importanti per la psicologia, come il potere di influenze situazionali e sociali e le conseguenze di un leader che usa queste influenze per manipolare in maniera distruttiva il comportamento altrui.

 

 

Più preoccupante, forse, è che da Jones sembrano essere derivate ​​alcune delle tecniche di ricerca degli psicologi sociali, sollevando dubbi circa l’etica della ricerca e la direzione futura della ricerca sui culti –  sostiene Philip G. Zimbardo , PhD , ex- presidente dell’APA e professore di psicologia presso la Stanford University.

 

Dr. Philip Zimbardo ex presidente dell’APA

 

Proprio da una ricerca inedita , Zimbardo ha scoperto che Jones ha molto probabilmente  acquisito la sua capacità di convincere da un famoso pensatore sociale: George Orwell.

Durante 25 anni di ricerche e interviste con i sopravvissuti di Jonestown, Zimbardo ha trovato analogie tra le tecniche di controllo mentale usate da Jones a Jonestown – ovvero sofisticati tipi di acquiescienza , conformità e obbedienza – e quelle descritte nel libro di fantascienza di Orwell  “1984.

Nel libro  Orwell fornisce un modello per la resistenza,  come quando il suo protagonista, Winston Smith, si ribella  contro un sistema partitico onnipotente.

 

 

 

Film 1984

 

 

Sebbene  “1984” sia un prodotto di fantascienza, Orwell possedeva una profonda conoscenza dei processi di influenza della psicologia sociale e le sue raffigurazioni di controllo mentale sono state utilizzate in modo sistematico ed efficace da leader di sette, secondo Zimbardo.

Altri sono d’accordo con Zimbardo sul fatto che tali risultati sollevano questioni etiche per gli psicologi sociali, dato che artisti del calibro di Jones attingono a principi di psicologia sociale e li usano per danneggiare, come sostiene Robert Cialdini , PhD , ricercatore dell’influenza e professore  di Psicologia presso l’Arizona State University.

Prof. Robert Cialdini

 

Le fonti di influenza possono essere come dinamite – possono essere utilizzati per il bene o per il male“, afferma Cialdini. “Gli scienziati sociali devono prestare più attenzione non solo all’efficacia delle strategie che studiamo e che scopriamo, ma anche alle conseguenze etiche dell’uso di questi principi e di queste pratiche

Egli  e Zimbardo sostengono anche che gli  psicologi sociali e di altri ricercatori di culti devono forgiare nuove linee di ricerca sulla falsa applicazione dei risultati della psicologia sociale, così come sui loro usi prosociali.

 

 

Il cervello

 

 

Di fatto, Jonestown dovrebbe servire come monito per la comunità psicologia sociale per  quello che può accadere quando i principi di influenza sono abusati dai leader di un’organizzazione, sostiene Zimbardo .

Da quanto è stato rinvenuto da Zimbardo, Jones, che ha agito come pastore del Tempio del Popolo, aveva studiato il sistema di Orwell del controllo mentale descritto in “1984” e aveva  commissionato un brano che i suoi seguaci erano obbligati a cantare a Jonestown circa l’avvento del 1984.

Alcune delle tecniche di controllo mentale descritte da Orwell in “1984” che i metodi paralleli utilizzati da Jones includono vi sono:

“Il Grande fratello ti sta guardando”.  Jones ha usato questa idea per guadagnare la fedeltà dei suoi seguaci. Ha ottenuto che i seguaci si spiassero l’un l’altro e ha fatto si che degli autoparlanti inviassero messaggi  in modo tale che la sua voce fosse sempre presente mentre i suoi seguaci lavoravano, dormivano e mangiavano, afferma Zimbardo .

Auto-incriminazione. Jones ha incaricato i seguaci di rendergli dichiarazioni scritte sulle loro paure ed errori e poi, quando gli hanno disubbidito, ha usato queste informazioni per umiliarli o sottoporli alle loro peggiori paure durante le riunioni pubbliche. In “1984” la resistenza del personaggio principale è venuta meno quando egli è stato sottoposto alla sua peggiore paura di essere ricoperto di ratti.

Induzione al suicidio. Il protagonista di Orwell sosteneva che  “la cosa giusta era di uccidere se stessi prima che arrivasse una minaccia di guerra“. I seguaci di Jones facevano esercitazioni pratiche di suicidio fino al dell’evento vero e proprio che li coinvolse nel suicidio di massa.

Distorcendo la percezione della gente. Jones ha offuscato il rapporto tra le parole e la realtà, per esempio, imponendo ai suoi seguaci di rendergli grazie ogni giorno per il buon cibo e per il lavoro , eppure la gente era affamata e lavorava sei giorni e mezzo a settimana, afferma Zimbardo . Allo stesso modo, Orwell ha descritto tale tecnica, definendola col termine “politichese“.

Per padroneggiare queste tecniche di controllo mentale, Jones è stato in grado di ottenere obbedienza e  fedeltà dai seguaci, afferma Zimbardo. Jim Jones è probabilmente il leader del culto più carismatico dei tempi moderni, a causa del suo carisma, della sua oratoria, del suo sexy appeal, del suo dinamismo e della sua partecipazione totale nel controllo di ogni membro del suo gruppo , spiega.

 

Conformità irragionevole

Queste tecniche di controllo mentale, insieme con la creazione di un nuovo ambiente sociale  permettono a  Jones  una forte influenza sui suoi seguaci, sostiene Zimbardo .

Molto probabilmente  Jones, attraverso la sua naturale comprensione della psicologia sociale, conosceva il modo per ottenere una forte influenza sui suoi seguaci che era quello di spostarli dal loro ambiente urbano americano a una giungla sudamericana remota, generando incertezza nel loro nuovo ambiente, sostiene Cialdini. E quando le persone sono insicure, guardano ad altri decidere cosa fare, come la ricerca ha dimostrato. Zimbardo osserva che le persone sono particolarmente vulnerabili quando si trovano in un ambiente nuovo, si sentono soli o scollegati.

Quando credi che non può accadere a te, è in quel momento che truffatori o membri di cultoine approfittano, perché allora non sei  vigile ai piccoli stratagemmi situazionali che possono essere usati” spiega Zimbardo.

 

La psicologia sociale ha dimostrato il “potere della folla ” per decenni. Ad esempio, nel 1960  gli psicologi PhD Stanley Milgram ,  PhD Leonard Bickman , e PhD Lawrence Berkowitz hanno  dimostrato l’influenza sociale attraverso  un gruppo di persone su un affollato marciapiede di New York City con lo sguardo verso nulla nel cielo. Quando un uomo alzò gli occhi davanti a nulla , solo il 4 per cento dei passanti lo imitò. Quando cinque persone stavano sul marciapiede a guardare niente , il 18 per cento dei passanti si unì a loro. E quando un gruppo di 15 guardò verso l’alto, il 40 per cento dei passanti vi aderì, fermando il traffico in un minuto.

 

The wave. Esempio di influenza sociale

 

Come hanno fatto altri leader di culto, Jim Jones ha usato questo “potere della folla”  per influenzare e controllare il comportamento altrui, l’intelletto, i pensieri e le emozioni, sostiene Steven Hassan, un consulente di salute mentale,  con specializzazione di consulente per la libertà del membro e un ex membro di gruppo egli stesso. Questo include l’organizzazione di  norme e regolamenti rigidi, volti a distorcere le informazioni, l’uso di  trance ipnotica  e l’ingenerazione di sensi di colpa e di paura tra i seguaci.

 

Sensibilizzazione

Tuttavia, nonostante Jonestown , molti psicologi sociali rimangono all’oscuro dell’impatto psicologico delle tecniche di controllo mentale, spesso chiarito dalla ricerca in psicologia sociale, che i culti usano per reclutare e trattenere i membri, sostiene Zimbardo. Molti psicologi rimangono scettici sul fatto che il comportamento sia intenzionalmente controllato da queste organizzazioni, piuttosto credono che le persone si uniscano  ai culti di loro spontanea volontà, come fanno con i gruppi religiosi tradizionali.

Coloro che studiano le sette , invece, sostengono che gli psicologi hanno bisogno di studiare come le sette abusano della ricerca della psicologia sociale. Sono necessari anche gli psicologi per sviluppare trattamenti efficaci per le vittime dei culti,  per aiutarli a liberarsi dall’influenza di un culto prima che sia troppo tardi, in modo che, in casi come Jonestown, la storia non si ripeta.

 

Dr. Steven Hassan

E’ scioccante per me che così tante persone oggi non hanno nemmeno sentito parlare di Jonestown“, dice Hassan . Eppure, Hassan osserva gli effetti psicologici duraturi ogni giorno nel suo lavoro con le ex vittime di culto, ed egli sostiene che i culti sono sempre più potenti e più furbi nei loro inganni, spesso utilizzando i risultati della ricerca psicologica,  mentre il pubblico rimane in gran parte inconsapevole di tutto questo.

Se l’intenzione dei  culti è quella di abusare delle lezioni di psicologia sociale, gli psicologi devono studiare come essi lo fanno, sostiene Cialdini . È necessaria una maggiore attenzione alla ricerca e al lavoro con le vittime dei culti, aggiunge Hassan. Ad esempio, gli psicologi hanno bisogno di una formazione specifica per lavorare con gli ex membri di setta, che spesso soffrono di disturbi dissociativi o di panico, spiega.

Ci sono un sacco di persone che soffrono” – afferma Hassan –  “e hanno bisogno del nostro aiuto“.

Further Reading

  • Cialdini, R.B. (2001). Influence: Science and practice (4th ed.). Boston: Allyn & Bacon.
  • Hassan, S. (2000). Releasing the bonds: Empowering people to thrive for themselves. Somerville, Mass.: Freedom of Mind Press.
  • Singer, M.T. (2003). Cults in our midst: The continuing fight against their hidden menace. San Francisco: Jossey-Bass.
  • Zimbardo, P. (1997). What messages are behind today’s cults? APA Monitor, 28(5), 14.

ON THE WEB

Fonte: http://www.apa.org/monitor/nov03/jonestown.aspx

 

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Traduzione di Lorita Tinelli (Affiliata Internazionale APA)

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Culti di odio

 

 
Di Melissa DITTMANN
membro dello staff
Novembre 2002, Vol. 33, No. 10
Versione stampabile: pagina 30

 

Relatrice ad  una sessione di convegno sull’odio organizzata dall’APA,  ha chiesto di formare una task force per studiare il controllo della mente tra le sette distruttive.

 


In possesso di una valigetta piena di esplosivo C4, Kerry Noble entra in una chiesa per gli uomini gay a Kansas City nel  Missouri, nel 1984 con l’intenzione di morire. Attese la sua opportunità, seduto in mezzo a una folla di circa 60 persone.
Tutto quello che dovevo fare era colpire il timer e uscire“, ha detto Noble. “Circa 10 o 15 minuti dopo, ci sarebbe stata un’esplosione, e tutti sarebbero morti”.
Noble pensò che stesse per iniziare una rivoluzione. In qualità di leader della setta del Patto della Spada e del braccio del Signore (CSA), era in missione per la sua organizzazione, ed era venuto a manifestare il suo odio per  gli omosessuali, i neri e gli ebrei.
Ma, come Noble si sedette in mezzo alla folla,dette un volto al suo nemico. E il suo “nemico” apparso non era diverso da chiunque altro. Pensò alle conseguenze di quello che sarebbe stato pari al più grande attacco terroristico in America al momento. Poi, prese la valigetta e se ne andò.
Noble insieme ad altri ex membri e a degli esperti è presente alla Convention annuale di Chicago dellìAPA del 2002 durante la sezione “Culti di odio” per parlare degli effetti del controllo mentale delle sette distruttive. I relatori hanno fatto un appello all’associazioneper formare una task force per studiare il controllo della mente tra le sette distruttive.
L’influenza estrema [come il controllo della mente dei culti] è rimasto uno studio  in sospeso nel campo della psicologia” ha affermato Alan W. Scheflin, professore di diritto alla Santa Clara University.
Il controllo della mente, o “lavaggio del cervello”, come è comunemente chiamato dai media, è spesso visto da molti psicologi come fantascienza. Tuttavia i relatori hanno sottolineato che il controllo della mente viene utilizzato dalle sette per reclutare e mantenere i seguaci all’interno di un gruppo e può avere conseguenze psicologiche pericolose e durature.
I culti che utilizzano tecniche di controllo mentale “sono stati in grado di farlo impunemente, e le persone che sono vittime di queste tecniche non ottengono alcun trattamento“, ha riferito Scheflin.
Infatti, gli psicologi dinnanzi a qualcuno che afferma di essere una vittima del controllo mentale da parte di una setta distruttiva potrebbero  trovarsi ad affrontare una azione di malcostume. “Non ci sono trattamenti legittimi che sono scientificamente validati e che compaiono in rivistescientifiche, pur essendo efficaci clinicamente“, ha detto Scheflin. “Pertanto, essi sono vulnerabili per sfidare una causa  in tribunale. Non vi è alcuna ragione per cui le persone che sono vere vittime di controllo mentale o quelle che pensano di essere vittime e che si sbagliano non debbano ricevere un trattamento quando ne hanno bisogno o quando lo vogliono.”
Gli psicologi, secondo Scheflin,  devono occuparsi seriamente di tale argomento, soprattutto a seguito di quanto accaduto negli attacchi terroristici dell’11settembre. Per comprendere appieno i fattori psicologici che portano al terrorismo, ha aggiunto, la risposta potrebbe risiedere della comprensione delle dinamiche dei  culti.

 

 

 
La mentalità del culto
Il membro della giuria Deborah Layton ha anche incoraggiato più di aiuto per le vittime di controllo mentale. “Può succedere a ciascuno di noi“, ha detto Layton.
A 18 anni, nei primi anni del 1970, i bisogni di Layton l’hanno portata ad appartenere al Tempio del Popolo, un gruppo che le ha offerto un senso di comfort e le  risposte alla vita. Il capo, il reverendo Jim Jones, la faceva sentire come se stesse entrare nel Corpo di Pace. Pochi anni dopo, Layton è andato a Jonestown, nella Guyana, dove era stato costruito  il villaggio dei popoli seguaci del Tempio per sfuggire il razzismo e la persecuzione. Tuttavia, la soluzione pacifica appariva più come un “campo di concentramento“, circondato da guardie armate, dove il cibo era scarso e seguaci erano tenuti a lavorare per lunghe ore.
Layton scappò da Jonestown nel 1978 e riferì alla polizia circa le attività del gruppo, come il progetto del  suicidio di massa e delle persone trattenute contro la loro volontà. La sua previsione di un suicidio di massa giunse a buon fine un paio di mesi dopo, quando 913 seguaci bevvero il  letale cianuro e morirono.
Layton si vergognava per essere cambiata in una setta. “Se potessi raccontare questa storia e spiegare al mondo, allora forse potrei uscire dal fango della vergogna“, riferì Layton.
Steve Hassan, un ex membro di un  culto e con licenza di consulente per la salute mentale, specializzato nell’aiutare le vittime delle sette distruttive, sostiene che il recupero da controllo mentale di un culto può essere facilitato se le vittime raggiungono una corretta informazione, il supporto e gli interventi da parte di altri ex membri di sette.
Per quanto riguarda Kerry Noble, il culto CSA è nato da una piccola chiesa pacifista, è stato costituito nel 1977, più di quattro anni dopo a poco a poco ha cambiato la sua filosofia religiosa. Nel 1978 l’organizzazione spese 52 mila dollari per l’acquisto di armi. Nel 1981 la chiesa era diventata un gruppo estremista armato, pieno di odio.
Noble ebbe quattro giorni di confronto armato con il governo federale nel 1985 e trascorse due anni in prigione. Ma ha riferito che la comprensione della psicologia del concetto di  controllo mentale lo ha aiutato nei suoi  otto anni di battaglia per recuperare. “Ho imparato che l’odio è un comportamento appreso” ha riferito Nobile.
Le sette usano spesso la modifica del comportamento dei seguaci, come le tecniche di blocco del pensiero e l’induzione della mentalità “noi-contro-loro”, come afferma Hassan. Con le tecniche di controllo del pensiero, i membri di una setta imparano  a smettere di dubitare sul culto, spesso con una frase chiave che ripetono. L’induzione della fobia è utilizzato anche, laddove i culti giocano sulle paure irrazionali di una persona, con le minacce, come per esempio facendo credere alla persona che svilupperà il cancro o impazzirà se lascerà il gruppo o farà domande su di esso.
Così come siamo in grado di fare una terapia efficace a breve termine in profondità per insegnare alla gente il significato delle loro fobie e aiutarli a superarle, siamo in grado di fare lo stesso con le vittime di controllo mentale dei  culti“, dice Hassan.
Un culto distruttivo è un regime autoritario, che usa l’inganno in caso di affiliazione, e le tecniche di controllo mentale hanno l’obiettivo di rendere una persona dipendente e obbediente, sempre secondo Hassan.
Al Qaeda soddisfa i criteri per dimostrare l’azione di un culto distruttivo, sostiene Hassan. “Abbiamo bisogno di applicare ciò che sappiamo dei culti  distruttivi a controllo mentale, e questo dovrebbe essere una priorità per la guerra al terrorismo. Abbiamo bisogno di capire gli aspetti psicologici di come le persone vengono reclutate e indottrinate in modo che possiamo rallentare il reclutamento. Abbiamo bisogno di studiare questo per aiutare gli ex membri, e per consigliare ed eventualmente utilizzare alcuni di loro nella guerra contro il terrorismo. ”

 

 

 

Un campo legittimo di studio?
Nel 1986 un gruppo di psicologi costituì una task force per analizzare i  metodi ingannevoli e indiretti di persuasione e controllo (DIMPAC) – e presentò una relazione all’APA che condannava le sette per l’utilizzo del lavaggio del cervello. Ma il consiglio di responsabilità etico-sociale di Psicologia dell’APA trovò il rapporto “inaccettabile“, privo di prove scientifiche, che faceva troppo affidamento su aneddoti sensazionali e non forniva informazioni sufficienti per far  prendere all’APA una posizione precisa sulla questione.
Ma Scheflin sostiene che negli ultimi 100 anni alla società sono stati forniti chiari segnali che si tratta di un campo legittimo di studio, e che la psicologia ha bisogno di una risposta organizzata. Ad esempio, nel 1880 e nel 1890 fu provato che l’ipnosi poteva essere utilizzata per impiantare falsi ricordi. Nel 1920 la polizia utilizzava interrogatori  di “terzo grado” basati sul dolore e la sofferenza dei criminali sospetti. Durante i processi di Mosca nel 1930, politici  innocenti furono indotti a confessare di essere traditori. Negli anni 1950 e 1960, i comunisti cinesi utilizzarono  tecniche di lavaggio del cervello durante la guerra di Corea.
Questi soggetti sono incredibilmente poco appetibile e molto difficili da essere analizzati, ma sono una parte essenziale della psicologia della mente umana“, ha detto Scheflin. “Dobbiamo fermare questo germe prima che si  diffonda.
In un sondaggio del 1980, il 54 per cento degli studenti delle scuole superiori di San Francisco Bay area ha riportato nella sua esperienza di vita almeno un tentativo di reclutamento da parte di un membro di un culto, e il 40 per cento ha riferito 3-5 contatti, secondo uno studio di oltre 1.000 studenti condotto dal Presidente APA Philip G. Zimbardo, PhD, e da Cynthia F. Hartley. Questi numeri ci si aspetta che siano aumentati con l’attuale tecnologia sempre più in crescita come strumento di reclutamento dei culti.
I culti esistono a tutti i livelli della società, ha riferito Stephen J. Morgan, membro della facoltà American Management Association/Management Centre Europe a Bruxelles, in Belgio. Morgan è stato un leader a livello internazionale di un culto estremista politico nel 1980, che ha operato in 31 paesi con 25.000 adepti. Mentre era  in carica nel partito laburista britannico, Morgan ha lavorato come spia contro lo Stato.
Circa 10 anni fa Morgan ha lasciato l’organizzazione e ha riacquistato la propria identità. Oggi, tiene conferenze in tutto il mondo sul controllo della mente delle sette terroristiche. Alla convention dell’APA ha sottolineato l’importanza di una più profonda comprensione dei culti per capire il terrorismo. I leader dei culti sono di solito psicopatici con un desiderio di potere e spesso prendono le loro idee dal mondo della politica, dalla religione e dalla psicologia per adempiere al loro scopo, ha riferito Morgan. Attraverso il controllo della mente, sono in grado di filtrare i loro pensieri e comportamenti in una “fede fanatica ” tra i loro seguaci.
Abbiamo bisogno di portare le esperienze dei componenti delle sette insieme con la vostra esperienza,” ha affermato Morgan agli psicologi tra il pubblico. “Si tratta della nostra salute e della sicurezza della nazione.

 

Fonte originale: APA

 

Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Il costo emotivo dei Gruppi Sociali ‘Tossici’

Scritto da Jeffrey A. Thomas

Introduzione
Cosa non mi piace della parola setta. Le discussioni sulle “sette” inevitabilmente si incentrano sul significato della parola, soprattutto quando i partecipanti a tale discussione sono membri di uno di questi gruppi. La definizione di ognuno del termine culto è qualcosa di diverso da ciò in cui crede. Io preferisco il termine gruppo “sociale tossico” per due motivi. In primo luogo, offre una semplice descrizione di come il gruppo opera, e il secondo è quello di non limitare la discussionesul concetto di religione. Alcuni movimenti politici laici, gruppi di autoaiuto  e anche le organizzazioni professionali possiedono le caratteristiche di gruppi tossici.
Il soggetto di questo pezzo, il tributo emotivo sull’individuo a causa dell’appartenenza a un gruppo a stretto controllo sociale, non si presta al trattamento accademico. Le citazioni della letteratura religiosa non esprimono la conformità creata da questi gruppi. Pertanto, attingerò alla mia esperienza di quindici anni nel gruppo Watchtower Bible Tract Society, comunemente noto come i Testimoni di Geova. Se possibile, vorrei documentare le dichiarazioni e metodi specifici.

Caratteristiche dei Gruppi sociali tossici
Gruppi tossici esistono per piegare le persone alla dipendenza attraverso l’obbedienza a un leader.Il controllo dall’alto avviene attaverso quattro fattori come indicato dal modello BITE Steven Hassan: Comportamento, Informazione, Pensiero ed  Emozione[1] Come spiegato da Hassan, il gruppo richiede la modifica di comportamenti conformi allo standard del gruppo.. Questa modifica del comportamento si applica a tutti i settori della vita di una persona, anche  a quelle considerate come scelte personali, quali il vestiario, l’occupazione, il divertimento o la scelta di amici. Per esempio, nel 1973 un anziano Testimone di Geova mi ha detto che non ero ammesso al battesimo fintanto che avrei portato un paio di baffi. In altri casi la Torre di Guardia scoraggia fortemente di giocare a scacchi, [2] l’istruzione superiore, [3] l’ascolto della musica pop [4], e numerose altre scelte che quelli al di fuori l’organizzazione della Torre di Guardia considererebbero questioni personali. I bambini e gli adolescenti a trovano molte di queste regole particolarmente onerose. Non possono celebrare le feste tra cui compleanni, o partecipare ad attività extrascolastiche come eventi sportivi o alla banda della scuola.
La Torre di Guardia  e simili organizzazioni sociali mantengono tale controllo, limitando l’accesso a informazioni al di fuori del medesimo gruppo. In mancanza di un quadro di riferimento più ampio, l’adepto non può formarsi opinioni contrarie al pensiero di gruppo. [5] anche per severe misure disciplinari indotte per l’applicazione delle norme del gruppo stesso di appartenenza. Nel caso della Torre di Guardia, questo assume la forma di gruppo rigorosamente evitante.

Pensiero e controllo emotivo
Una volta impegnati nel gruppo, la nuova recluta è soggetta alle intense pressione degli altri adepti. Questa pressione tra pari costringe l’individuo a conformarsi e a rendere impossibile il pensiero indipendente. La Torre di Guardia considera il pensare per se stessi come un atto di ribellione contro Dio.

“Eppure ci sono alcuni che sostengono che l’organizzazione ha dovuto fare degli adattamenti prima, e per tale ragione affermano: ‘Questo dimostra che dobbiamo adattare la nostra mente a cosa credere.’  Perché il pensiero indipendente è così pericoloso? Questo modo di pensare … è una prova di orgoglio. La Bibbia dice: ‘L’orgoglio precede la rottura e uno spirito altero prima di inciampare.’ (Proverbi 16:18)” [6] Questo controllo del comportamento e delle informazioni alla fine porta a indurre il controllo emotivo della persona. Diventa impossibile immaginare la vita al di fuori del gruppo, dove la felicità e la realizzazione non esistono. Disastrosi  effetti futuri di un passo al di fuori delle norme del gruppo vengono a tormentare la mente del credente, come illustrato dalla seguente dichiarazione:
“… Gli Apostati pentiti al momento della morte, andranno non a Sheol, o all’Ade, ma nella Geenna. (Ebrei 6:4-8; 2 Pietro 2:1) Lo stesso vale per i cristiani dedicati che persistono nel peccato volontario o coloro che non si adeguano. ‘ (Ebrei 10:26-31, 38, 39) Questi sono solo alcuni esempi per dimostrare che alcuni, anche in ‘questo sistema di cose,’ hanno commesso il peccato per il quale non vi è perdono, nemmeno nel sistema di cose “che staper venire “. (Matteo 12:31, 32;. Paragonare 1 Giovanni 5:16) Essi, quindi, non risorgeranno “[7]..

Un recente articolo della Torre di Guardia sottolinea questo aspetto del controllo di gruppo. “E se abbiamo un parente o un caro amico che è disassociato? Ora la nostra fedeltà è integralmente, non a quella persona, ma a Dio. Geova ci sta guardando per vedere se ci atterremo al suo comando di non avere contatti con chiunque sia disassociato.-Leggi1 Corinti 5:11-13 “Il paragrafo successivo della rivista si apre con questa dichiarazione:”Si  consideri solo un esempio il  bene che può venire quando una famiglia sostiene lealmente decreto di Geova evitando di associarsi con i parenti disassociati “. [8]
L’individuo è prigioniero del gruppo sociale tossico.

L’appello del Gruppo
Questo solleva una domanda ovvia: perché qualcuno deve unirsi a una società del genere? Come un sopravvissuto di Jonestown ha detto: “Nessuno si unisce ad un culto”. [9] Deborah Layton ha continuato a sostenere che i membri del culto pensavano di entrare in una chiesa, una organizzazione politica, o un gruppo di auto aiuto: o forse la semplice ricerca di amici e individui simili li portava ad aderire. Ella fa notare che quando la vera natura della società si rivela tossica, la struttura di controllo del gruppo ha già coinvolto totalmente il nuovo membro. Questa dipendenza dal gruppo fondata sulla validazione emotiva rende estremamente difficile lasciarlo.
Questo descrive perfettamente il mio coinvolgimento con la Torre di Guardia. Nel 1972 ho iniziato due cose, il mio ultimo anno al college e uno studio biblico con i Testimoni. Di fronte a un periodo di incertezza personale mi sono coinvolto con quello che ho pensato essere  un indipendente gruppo di studio della Bibbia.
Sono sicuro che i Testimoni con cui ho studiato con in quel momento (e Testimoni ancora oggi) non conoscono le tecniche del controllo mentale messe in atto durante la loro proposta di studio – leggi indottrinamento. Nel corso di circa sei mesi  ho cambiato completamente la mia visione del mondo, e sono giunto  a considerare che le persone ‘del mondo’ sono malvage. Ho anche capito che Dio, o Geova come avevo imparato a chiamarlo, era destinato a distruggere presto il mondo, probabilmente nel 1975. Non abbiamo mai discusso le parti più scure della religione Torre di Guardia, come rifuggire l’ipocrisia, le intrusioni in questioni personali, l’opposizione alle trasfusioni di sangue, fino a quando sono stato in grado di vedere un altro punto di vista. È interessante notare che, anche se ho avuto l’accesso alla biblioteca dell’università di Washington State, con oltre due milioni di volumi nella sua collezione, mai una volta ho cercato qualcosa sui Testimoni di Geova o sulla Società Torre di Guardia. Appena ho iniziato a studiare, il sottile controllo delle informazioni da parte del gruppo ha svolto la sua parte nel mio indottrinamento. Queste persone mi hanno insegnato la verità, perché ho bisogno di indagare le loro richieste? A dire il vero, non mi è mai semplicemente venuto in mente.
Io appartenevo a un gruppo selezionato. La mia nuova organizzazione sociale sapeva esattamente ciò che Dio voleva e come servirlo. Ho pensato di avere  amici che si preoccupavano per me. Per circa una dozzina di anni, questa comunità ha soddisfatto le mie esigenze emotive. Sapevo qual era il mio scopo nella vita, ho avuto una risposta a tutte le domande possibili, e sapevo che l’opera di predicazione dei testimoni di Geova era una missione di importanza universale. Ho apprezzato il comfort e la sicurezza di certezza verso  tutte le problematiche.

Dibattito dottrinale contro l’ Intimidazione Emotionale
Abbondano libri, opuscoli e siti internet che offrono consulenza per discutere i problemi dottrinali di questi gruppi. Una ricerca su Google per avere notizie sui Testimoni di Geova o sui Mormoni o gruppi simili di solito offre più di un milione di risultati. Tipicamente questi discutono le differenze tra cristianesimo tradizionale e le dottrine della religione ad esso alternativa. Queste fonti di informazione progrediscono grazie alle conoscenze sulle storie dei vari gruppi e si incentrano sulle informazioni scritturali  per contrastare le uniche interpretazioni scritturali. Mentre predicavo porta a porta  come Testimone di Geova mi sono impegnato in molte conversazioni con persone sincere e competenti che producevano ottimi  argomenti per confutare il mio messaggio. Da quando ho lasciato i Testimoni ho parlato in diverse occasioni a gruppi ecclesiali. Molti di questi credenti hanno cercato informazioni che avrebbero  potuto utilizzare per sfidare i Testimoni o i Mormoni che giungevano alla loro porta. Credo che molte di queste persone sinceramente hanno pensato che se solo avessero potuto dire la cosa giusta, avrebbero potuto salvare un membro da una religione tossica e fargli notare il suo errore.
Questo atteggiamento non riesce a considerare due fattori principali nella vita di coloro che sono coinvolti con queste religioni. In primo luogo, nonostante l’adepto del gruppo finisce per credere di aver scelto la sua  religione perché  basata sulla verità dottrinale, la questione non sta così. Probabilmente appartiene alla sua religione in quanto colma un vuoto emotivo nella sua vita.Chi non appartiene totalmente ad un gruppo, non lo fa, o non vuole sentire il suo valore unico come un essere umano. I centri basati su una appartenenza esclusiva creano una identità unica. Il secondo fattore è il bilancio, anche emotivo, preteso dal gruppo per la deviazione da standard accettabili, o peggio nel lasciare il gruppo. Come notato sopra, un Testimoni di Geova affronta immediatamente il problema della devianza evitando tutti quelli che moriranno in Armadegon. La società Torre di Guardia stabilisce chi Geova salverà. Privatamente tutti i testimoni sanno che i Testimoni solo – e solo quelli buoni in quel – sopravviveranno all’ira di Dio. “Proprio come Noè e la sua famiglia timorata di Dio sono stati conservati nell’arca, la sopravvivenza degli individui oggi dipende dalla loro fede e la loro associazione leale con la parte terrena di un’organizzazione universale di Geova”. [10]

Perché è importante
Se non si è coinvolti in un gruppo sociale tossico,ti diranno perché te ne importa? Nessuno è invulnerabile al fascino di un tale gruppo. Steven Hassan evidenzia che  ci sono molte ragioni intelligenti, persone istruite con background stabili ma che diventano vulnerabili alle modalità di reclutamento utilizzate da queste società. Queste tecniche  includono la mancanza di consapevolezza dei metodi impiegati, i cambiamenti situazionali come la perdita di posti di lavoro, la morte di una persona cara, di laurea o di trasferimento, e problematiche individuale o psicologiche.
In altre parole, può succedere a chiunque, anche voi o una persona cara. I membri dei gruppi sociali tossici rinunciano alla propria individualità a favore del gruppo. La Società Torre di Guardia riconosce il suo controllo su ogni aspetto della vita dei membri. “Come è manifestato un pensiero indipendente? Un modo comune è quello di mettere in discussione il consiglio fornito dall’organizzazione visibile di Dio. Ad esempio, l’organizzazione di Dio ha di volta in volta avvertimenti circa l’ascolto di alcuni tipi di musica immorale e suggestiva, e su chi frequenta discoteche e altri tipi di sale da ballo del mondo dove si balla questo tipo di musica e le persone sono note per adottare un comportamento immorale. (1 Corinti 15:33) Ma certuni hanno pensato di conoscere meglio questo. Queste persone si sono ribellate al consiglio e hanno fatto ciò che è giusto ai loro occhi “. [11]
“La famiglia del nuovo convertito e gli amici spesso si chiedono che fine ha fatto la persona che conoscevano. ‘Non è come la persona di una volta!’ ‘E’ come se stai parlando con uno sconosciuto!”E’ come trasformato in uno zombie!’ “Queste e altreaffermazioni vengono poste regolarmente alla famiglia e agli amici di coloro che hanno aderito a un culto. Può essere un momento spaventoso per la famiglia a vedere il lorocaro abbandonare il  quarto anno di medicina all’università per entrare in un ashram, o dichiarare alla famiglia che ha deciso di recidere i legami con loro perché appartengono al ‘vecchio sistema di cose, considerate un peccato che sta per essere distrutto ad Armageddon ‘. Genitori e familiari interessati possono notare una vasta gamma di comportamenti che’ non sembrano adeguati  ‘nei loro cari: un  comportamento misterioso, un  rifiuto nei confronti di progetti di vita, cambiamenti di aspetto ed estremi cambiamenti su opinioni religiose o politiche “. [12]
Questo lamento descrive la distruzione di una personalità individuale. La personalità precedente non esiste più, l’identità di gruppo ora controlla l’individuo. Mentre argomenti sulla dottrina, la verità, la moralità e una serie di altri soggetti sempre circondano ogni discussione di religione, o la politica o anche il business, un fatto spicca. Il membro di una organizzazione sociale tossica ha perso, o sospesa, la sua capacità di prendere le sue decisioni in materia. La Torre di Guardia considera questa come una virtù. “In primo luogo, in quanto ad unità è da osservare che un cristiano maturo deve essere in armonia con  l’unità completa dei compagni di fede per quanto riguarda la fede e la conoscenza cui sono interessati. Egli non sostiene o insiste su opinioni personali o porta idee private, quando si tratta alla comprensione della Bibbia “. [13]
E ‘importante mantenere questi legami affettivi nella propria mente quando si parla di natura tossica del gruppo con uno dei suoi membri. Nessuna quantità di coinvolgimento oltre all’interpretazione delle Scritture e delle pratiche commerciali, o della politica possono recidere  i legami affettivi. Solo quando la persona stessa sente che il gruppo non risponde a queste esigenze, o lui è convinto che tali esigenze sono meglio soddisfatte altrove; progredirà a liberarsi.

[1] http://freedomofmind.com/Info/BITE/bitemodel.php
[2] Svegliatevi! Mar 22, 1973 PP13-14
[3] Torre di Guardia, 1 novembre 1992 pp.17-21, Svegliatevi! 8 maggio 1989 pp.13-14
[4] Torre di Guardia del 15 ottobre 1983 pp.10-15
[5] Cfr. ref 1
[6] Torre di Guardia, 15 gennaio 1983 p27
[7] Torre di Guardia, 1 Aprile 1982 p27
[8] Torre di Guardia, 15 Aprile 2012 p12
[9] http://www.apologeticsindex.org/news/an200406b.html # 27
[10] Torre di Guardia, 15 maggio 2006 p22
[11] Torre di Guardia, 15 GENNAIO 1983 p22
[12] http://www.anzjft.com/pages/articles/400.pdf
[13] Torre di Guardia del 1 ago 2001 p.14

Cultic Studies Journal, Vol. 7 No. 2 1990
This article is an electronic version of an article originally published in Cultic Studies Journal, 1990, Volume 7, Number 2, pages 101-125.

http://www.freeminds.org/psychology/cults/psychotherapy-cults.html

Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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“Sciogliere le Catene”

Un estratto dal secondo libro di Steven Hassan “Sciogliere le catene: verso l’acquisizione di un pensiero autonomo” (FOM Press, 2000).

Capitolo 7

Comprendere le credenze e le tattiche dei gruppi distruttivi

DISTINGUERE L’INFORMAZIONE DALLA DISINFORMAZIONE

Per scoprire la verità, si deve poter distinguere tra l’informazione attendibile e la disinformazione fuorviante. Questa capacità è di particolare importanza quando si cercano informazioni sui gruppi distruttivi, perché uno dei modi in cui un gruppo si difende è proprio la diffusione di menzogne e la riduzione del confine tra realtà e finzione. Fino alla fine degli anni ’70, la questione del controllo mentale si intrecciava, agli occhi del pubblico, con l’argomento della deprogrammazione forzata. Ciò era in parte dovuto ad una campagna mediatica costosissima, finanziata dai principali gruppi distruttivi, nel tentativo di spiazzare i critici e distogliere il dibattito dai gruppi stessi. Questo dipendeva anche dal fatto che i deprogrammatori agivano, in molti casi, come giustizieri “fai da te”. Nella campagna propagandistica, i gruppi hanno etichettato la deprogrammazione come “la più grande minaccia alla libertà religiosa”. Nelle conferenze, nel materiale di diffusione – opuscoli e volantini – e nei siti web relativi ai gruppi, i deprogrammatori vengono dipinti come avidi malfattori che legano le loro vittime alla sedia, malmenandole e usando ogni tipo di violenza, fino a che queste non rinneghino le loro credenze religiose.

La Rete d’Informazione sui Gruppi distruttivi passa di mano

La Rete d’Informazione sui Gruppi distruttivi (la sigla in Inglese è CAN), la più grande organizzazione di base per le famiglie che hanno un loro caro coinvolto nei gruppi, fu da questi falsamente dipinta come un manipolo di fascisti che volevano privare le persone del diritto alla libertà religiosa. Nel 1994 , CAN perse una delle tante cause per molestie intentate dai membri dei gruppi in tutto il Paese, e la condanna dei giudici ad un risarcimento di 1875 milioni di dollari costrinse l’organizzazione a ricorrere al tribunale fallimentare. Di conseguenza, il nome CAN, il numero di casella postale, il numero telefonico di pronto intervento, e il “marchio” vennero venduti all’asta, per 20000 dollari, a Steven Hayes, membro della Chiesa di Scientology. CAN è ora parte del problema. Il lupo indossa i vestiti della nonna. Se si telefona al numero della CAN oggi, molto probabilmente risponderà un membro del gruppo distruttivo, anche se costui non rivelerà la sua affiliazione. Qualunque informazione fornita dai familiari potrebbe essere usata contro di loro nei loro sforzi di liberare il loro caro. Il sito web della CAN (cultawarenessnetwork.org) dice di essere stato attivato dalla Fondazione per la Libertà Religiosa e nega l’esistenza del controllo mentale. Il sito CAN offre un ambiguo coacervo di verità, mezze verità e menzogne, tentando altresì di affermare l’equazione “anti-gruppo = anti-religioso”. Quando un appartenente ad un gruppo visita il sito della CAN, le fobie nei confronti dei deprogrammatori, instillate dal gruppo stesso, ne escono rafforzate.

Ci sono molti altri siti web creati per rafforzare l’opera dei gruppi distruttivi, tesa a reclutare e indottrinare persone dappertutto.

Una delle tattiche di disinformazione più comuni usate dai gruppi distruttivi è il falso ragionamento noto come “il fantoccio di paglia”, in cui una persona indebolisce la posizione del suo avversario travisandone le argomentazioni e attaccando un indifendibile “fantoccio di paglia”, anziché puntare sulle questioni reali. Per esempio, i gruppi distruttivi spesso creano una falsa immagine del controllo mentale come forza misteriosa che può sopraffare chiunque in qualunque situazione. Ovviamente, questo fantoccio di paglia “tutto o niente” è più facile da abbattere rispetto alle fondate ed efficaci posizioni assunte da professionisti ben documentati ed esperti: se il controllo mentale non è mai assoluto, può tuttavia avere conseguenze devastanti.

Io metto in discussione le ragioni di qualunque individuo o gruppo che assuma la posizione estrema secondo cui in nessun caso le persone possono essere indotte, attraverso la manipolazione, ad adottare nuove credenze. A chi giova l’idea che il controllo mentale sia poco vincolante? Se il controllo mentale non è altro che un trucco, perché Philip Zimbardo, docente ed ex Presidente dell’Associazione Psicologi, tiene un corso intitolato “La Psicologia del Controllo Mentale” presso l’Università di Stanford?

I propagandisti dei gruppi distruttivi amano tentare di convincere i loro membri del fatto che il controllo mentale non è riconosciuto dai professionisti della salute mentale. Una semplice obiezione è quella di citare il DSM – IV, il manuale diagnostico dell’Associazione Psichiatrica Americana, che menziona espressamente i gruppi distruttivi e il lavaggio del cervello in 300.15, Disturbo Dissociativo NOS. Ovviamente, si possono anche citare le recensioni favorevoli del libro “Combattere il Controllo Mentale dei Gruppi Distruttivi” in The Lancet e in The American Journal of Psychiatry, del 1990.

Un’altra tattica cara agli addetti alle pubbliche relazioni per i gruppi distruttivi è quella di citare in maniera distorta le decisioni legali che coinvolgono i gruppi stessi. Quando parlate con i vostri cari, chiedete loro il caso, la citazione e, meglio ancora, la sentenza ufficiale. Quando si tratta di decisioni legali, è meglio chiedere ad un avvocato che abbia familiarità con il contenzioso relativo ai gruppi distruttivi di aiutarvi ad acquisire i documenti, per poterli mostrare e spiegare al seguace.

Difensori dei gruppi distruttivi

Oltre che dalla propaganda per il gruppo, la disinformazione viene diffusa dai membri stessi dei gruppi, così come dai difensori di questi ultimi, che usano la libertà religiosa come giustificazione per l’esistenza dei gruppi con controllo mentale.

Alcuni ricercatori di alto profilo hanno accettato denaro o altri vantaggi dai gruppi che essi stavano studiando. Per esempio, il Washington Post ha riportato che Aum Shinrikyo ha offerto il pagamento del viaggio in aereo, dell’alloggio e di altre spese essenziali, a quattro americani che erano venuti a difendere il gruppo quando la polizia giapponese aveva cominciato ad indagare su un attentato con uso di gas velenosi nella metropolitana di Tokyo, nel 1994.

 

Uno di questi americani era J. Gordon Melton che scrive libri e articoli sulle nuove religioni e che ha alle spalle una storia di difensore dei gruppi controversi, come il Jim Jones’ People’s Temple.

Quando, nel 1988, gli fu chiesto di pronunciarsi sul gruppo di Jim Jones, Melton disse: “Non si tratta di un gruppo distruttivo. E’ un gruppo cristiano rispettabile, allineato”. Melton compare anche nell’elenco online dei Referenti professionisti, curato dalla Rete d’Informazione sui Gruppi Distruttivi. In un recente numero di Nova Religio, Benjamin Zablocki, docente presso la Rutgers University (New Jersey, N.d.T.) e studioso trentennale dei gruppi distruttivi, ha spiegato come il finanziamento di questi ultimi spesso crei faziosità negli studi sui gruppi controversi.

 

I difensori dei gruppi confondono il pubblico promuovendo una visione primitiva, meccanica, del controllo mentale. Essi diffondono anche un’immagine poco fedele dei punti di vista sia di coloro che criticano i gruppi, sia degli ex seguaci. Un’argomentazione diffusa tra i difensori dei gruppi è che la testimonianza degli ex membri, o apostati, non dovrebbe essere considerata attendibile, perché queste persone possono essere state condizionate, nel giudizio, dal fatto che sono uscite dal gruppo. Secondo Melton, gli ex membri ostili invariabilmente deformano la verità. Essi alterano le proporzioni dei fatti irrilevanti e trasformano questi ultimi in eventi di grave portata. Paradossalmente, i difensori dei gruppi sembrano ignorare la possibilità che le testimonianze dei seguaci e dei leader siano di parte.

Quando il libro “Combattere il Controllo Mentale dei Gruppi distruttivi” fu pubblicato per la prima volta nel 1988, io divenni uno dei bersagli più evidenti delle campagne di disinformazione sull’argomento. Vi sono leader dei gruppi che indottrinano i loro seguaci inducendoli a considerare pericoloso parlare con me e perfino leggere il mio libro. Scientology ha un “Dossier Agent Deading” che mi riguarda. Questa cartellina contiene materiale mirante ad “uccidere” la mia immagine di persona rispettabile. Innumerevoli volte sono stato minacciato di denuncia e ho perfino ricevuto minacce di morte dai membri dei gruppi. Svariati tra questi, come i Moonies, dicono ai loro seguaci che io sono un agente di Satana. Specifiche fobie sul mio conto sono state impiantate nelle menti dei seguaci. Gli adepti vengono indottrinati ed indotti a credere che Steven Hassan sia un deprogrammatore che appoggia e frequenta persone che rapiscono, malmenano e torturano i seguaci delle nuove religioni finché questi non abiurino la loro fede in Dio. I siti web dei gruppi mi dipingono come un malvagio fazioso anti-religioso che mira a distruggere la libertà di culto.

Quando un membro di un gruppo rivolge una tale accusa a chiunque critichi il gruppo stesso, io consiglio alla famiglia di chiedere conferme: “Dacci le prove. I tuoi leader hanno circostanziato le accuse con nomi, date e luoghi? Le accuse sono state catalogate e conservate?” I leader del gruppo non vogliono che le loro accuse siano vagliate o messe in discussione. I familiari e gli amici dovrebbero chiedere di parlare con gli individui che hanno scritto dichiarazioni ufficiali negative. Si possono porre domande, e i fatti si possono comunicare. La fobia della deprogrammazione può essere smontata pezzo per pezzo, portando alla luce le menzogne e l’inganno. Questa è una strategia essenziale ed efficace per favorire la prova dei fatti.

 

Un padre: “Sto consultando il sito web del gruppo, e vi sono pagine che criticano il dr. Robert Lifton, il dr. Louis West e la dott.ssa Margaret Singer. Di che cosa si tratta? Come possiamo stabilire se questa informazione è dannosa o utile?”

Quando valutate qualunque informazione, chiedetevi:

v Qual è la fonte della critica?

v Come viene finanziata?

v Chi, esattamente, sta rivolgendo le accuse?

v Quali sono le credenziali verificabili di questa persona?

v Qual è la sua posizione nella comunità accademica e scientifica?

v Quale formazione ha? Quale esperienza? Quale reputazione?

v Che cosa ha pubblicato questa persona?

v Avete letto la sua produzione?

v Riuscite a capire ciò che lui / lei dice?

v Quando gli / le ponete domande, risponde onestamente e responsabilmente?

Da molti anni conosco il dr. Lifton, il dr. West, ormai defunto, e la dott.ssa Singer. Se da una parte non condivido tutto ciò che hanno scritto o fatto, nutro grande rispetto per i loro contributi positivi – e sono stati considerevoli – per l’umanità.

Essi erano tutti ufficiali dei servizi segreti militari degli Stati Uniti : avevano studiato il lavaggio del cervello, nella sua versione cinese, negli anni ’50 e tutti hanno avuto il coraggio necessario per attestare pubblicamente che un tale fenomeno esisteva. Leggete per conto vostro l’informazione e la disinformazione su questi individui. Formatevi un’opinione vostra. Noi americani tendiamo a non capire che i nostri diritti costituzionali non significano nulla se non siamo disposti a farci valere e ad affermarli con vigore. I gruppi distruttivi spingono molti di noi ad agire perché hanno rivelato la tendenza a privare le persone dei loro diritti. Parlando a titolo personale, io mi rifiuto di rinunciare ai miei diritti. Le storie di abuso, tradimento, molestie, intimidazione, paura, disgregazione familiare, abbandono dei figli, rovina finanziaria, devastazione personale ed emotiva che ho sentito da così tanti ex seguaci nel corso degli anni mi spingono a lottare, dandomene la forza. Credo che una delle strategie più efficaci per contrastare la disinformazione e la calunnia sia quella di aiutare gli ex membri a raccontare la loro storia, ed incoraggio gli ex seguaci che leggono questo libro a fare ciò per il loro bene e per il bene degli altri. Consiglio anche, a quanti hanno una persona cara in un gruppo distruttivo, di impegnarsi a scovare ex seguaci che abbiano storie da raccontare.

Credo ad ogni storia di un ex seguace senza sottoporla a verifica? No, certamente no. E’ possibile che alcuni ex membri esagerino le loro storie? Certamente. Credere che tutti gli ex seguaci siano credibili o che nessuno di loro lo sia sono entrambe posizioni troppo estreme. Io cerco di valutare la storia di ciascuno ed ottenere una verifica. Naturalmente, quando ci sono molte persone che raccontano esperienze simili relative ad un particolare gruppo, l’informazione di solito si rivela credibile. La maggior parte degli ex seguaci fanno sentire la loro voce con grande rischio personale e con poco o nulla da guadagnare, se non gli effetti terapeutici del farsi avanti per denunciare un’ingiustizia, e forse per aiutare gli altri.

Gli ex membri del gruppo e i loro amici e familiari sono dei sopravvissuti, e la loro testimonianza è la prova lampante che una persona può uscire da un gruppo distruttivo e continuare a condurre una vita serena e produttiva.

Sentire le loro parole solidali e incoraggianti può contribuire ad indicare ad un seguace confuso e insoddisfatto la strada per trasformarsi in un ex seguace più sicuro e contento. Esibendo l’altra faccia della medaglia, gli ex membri dimostrano al vostro caro che uscirne è una scelta possibile. Una volta che ciò appaia un’alternativa realmente percorribile, è generalmente solo una questione di tempo e la persona deciderà di lasciare il gruppo.

Traduzione di Lidia De Stefanis

Arrivano le psicosette

 

Fra terapia di gruppo, magia e religione fioriscono nuovi culti che trovano i loro adepti nella middle class. L’allarme parte dalla
Francia, dove i casi di plagio si moltiplicano. E da noi? Il fenomeno, dicono gli esperti, è in ascesa
di Ambra Radaelli

 

La psicanalisi ormai mostra la corda. La religione ufficiale altrettanto, e da ancora più tempo. Ma all’incrocio fra queste due
esperienze, all’apparenza così lontane, fiorisce in modo preoccupante una nuova generazione di quelle che gli esperti  definiscono psicosette.

Cultura e intelligenza? Non proteggono: il quotidiano francese Libération sostiene che l’1% dei medici francesi sarebbe in qualche modo legato a uno di questi gruppi, a carattere soprattutto psicologico, ma anche magico o religioso. E lancia l’allarme con un titolo a tutta pagina:
La deriva settaria della psicoterapi. E in Italia? Per il nostro Paese esiste un unico elenco ufficiale, pubblicato nel 1998 dal ministero dell’Interno, dipartimento di Pubblica sicurezza.
Sette religiose e nuovi movimenti magici in Italia stima che i gruppi del primo tipo fossero all’epoca 76, con 78.500 aderenti; 61
i movimenti magici, con 4.600 membri. Ma qualunque dato è parziale: i gruppi si riformano ogni giorno sotto nomi diversi, magari mascherati da associazioni culturali, dice la psicologa Lorita Tinelli, presidente del Cesap (Centro studi abusi psicologici, www.cesap.net ). In questo periodo vanno per la maggiore appunto le psicosette. Il leader carismatico sostiene di avere conseguito all’estero titoli non riconosciuti in Italia, e di poter curare ogni patologia, fisica ed emotiva. La gente, in questi gruppi, cerca tranquillità, serenità, non tanto un’esperienza spirituale; ecco perché vengono preferiti a quelli
religiosi. Gli aderenti non sono affatto sprovveduti, bensì persone molto colte, interessate alle terapie alternative. In un momento di fragilità, chiunque può innamorarsi di un culto.

E l’allarme di Libération è fondato? Sì, anche da noi esistono società di psicoterapia devianti, un fenomeno ancora circoscritto. Ma se le conseguenze sui fuoriusciti sono pesanti (Stress post traumatico, somatizzazioni, problemi relazionali, dipendenza, sfiducia, vuoti di memoria. Ma tutto dipende dal tempo di permanenza nella setta), neppure i leader sono esempi di stabilità… Mostrano un narcisismo elevato, con disturbi della personalità. Quando il potere sfugge loro, possono arrivare a spingere i seguaci al suicidio
collettivo.

Ecco le testimonianze di due fuoriusciti.
Andrea, il nostro capo, all’inizio era legato all’ambiente cattolico, racconta Giovanni, 46 anni, impiegato ed ex
adepto (i nomi sono di fantasia). Teneva incontri di preghiera presso la curia; non pochi sacerdoti lo seguivano. Poi ne è stato allontanato, e ha dato vita a una comunità. Riceveva i malati; ci si doveva presentare alle sei del mattino, per accaparrarsi uno dei biglietti, che finivano subito. Io mi sono rivolto a lui nell’87, perché rischiavo di perdere la vista. Andrea mi mise le mani sugli occhi, dicendo chi mi stava curando. Entrai nei gruppi di preghiera e poi nella comunità: dicevamo di essere la nuova chiesa, portavamo lunghe tuniche con al centro un simbolo.
Ci incontravamo d’estate, la notte, e cercavamo di cacciare l’anticristo e i suoi seguaci con danze e invocazioni. Sì, perché secondo Andrea eravamo circondati di demoni, che prendevano sembianze umane o di insetti. Intanto i miei occhi stavano meglio,
probabilmente grazie alla medicina, ma io davo il merito alla mia guida spirituale. Le cui richieste di denaro erano continue: far benedire una casa costava mezzo milione di vecchie lire. Alcuni gli versavano anche tutto lo stipendio. Subivamo maltrattamenti,
verbali e fisici: Andrea tagliava i capelli alle ragazze perché imparassero l’umiltà, mortificava le persone pubblicamente e
proibiva i rapporti sessuali anche tra coniugi. La regola non valeva er lui, che chiedeva prestazioni ai propri sacerdoti. Diceva che le donne erano robot privi di intelligenza, creati da Satana per ingannare l’uomo attraverso la magia nera. Nel ’91, il suo braccio
destro non solo lasciò il marito dietro suo consiglio, ma ebbe seri problemi psichici: vedeva i demoni sullo schermo del computer. I familiari la fecero ricoverare, e denunciarono Andrea. Quello stesso anno, il cardinale della città dichiarò, in una bolla pubblica,
che il santone nulla aveva a che fare con la chiesa cattolica.
Intanto, nelle sue mire sessuali ero entrato anch’io. Non volli cedere, e per due anni subii botte e riunioni in cui tutti mi attaccavano, con termini pesantissimi. Uscii dal gruppo nel ’94, e mi ritrovai perso: non avevo più nulla. Intanto i membri non mi
mollavano: tra minacce (‘Se ci lasci, vedrai) e tentativi direcupero (Torna, la porta è sempre aperta), spargevano la voce che io fossi indemoniato, e che avessi fatto sesso con ragazze del gruppo. Lo dissero anche a mia madre, e minacciarono mio fratello, che era ancora con loro.
Tutto è cominciato con un test psicologico, dice Mina, 53 anni, rappresentante di case editrici. Era l’80: io lavoravo, ero separata con un figlio e abbastanza soddisfatta, ma volevo comunque migliorarmi. Il risultato del test fu che avevo poco senso di responsabilità, e che non riuscivo a portare a termine le cose. Ovviamente, attraverso i corsi tutto si sarebbe risolto. Il primo, che spiegava il funzionamento della mente, era gratis. Quello di purificazione costava un milione (di allora): prevedeva corsa, sauna e vitamine per un mese, tre ore tutti i giorni. Quello per diventare auditor qualificato (una sorta di
trainer), circa due milioni e mezzo. Ti dicono di avere la chiave di un ponte che porta alla libertà, e intanto indagano (anche presso le banche) sulle tue condizioni economiche. Se hai soldi, paghi per i corsi; sennò lavori, gratis. Ovvio che la meta non si raggiunge mai.
Io ho speso in totale otto milioni, e ho lasciato il mio lavoro per fare l’auditor. Non riuscivo a mantenermi, ho dovuto affidare mio
figlio a una parente. Poi, l’istinto di sopravvivenza è scattato. Hanno fatto un processo, urlandomi in faccia che non avrei più avuto una vita, che sarei finita male, che avrebbero reso pubblico
tutto quello che io avevo confidato, che se avessi parlato dell’organizzazione mi avrebbero denunciata". Ma come si
definisce esattamente una setta? Una spiegazione efficace del termine si trova in Mentalmente liberi. Come uscire da una setta di
Steven Hassan (ed. Avverbi). L’autore, ex moonista e oggi, dopo un master in Psicologia del counseling al Cambridge College,
ideatore di un nuovo approccio terapeutico denominato extra counseling non coercitivo, parla di culto distruttivo come ogni gruppo che violi i diritti dei membri e li danneggi con tecniche ingannevoli e immorali di controllo mentale, inteso come sistema che distrugge l’identità e l’autonomia" attraverso il controllo di comportamento (annullare il tempo libero, mantenere una struttura autoritaria), pensieri (indottrinamento, linguaggio per iniziati, annullamento delle critiche), emozioni (sensi di colpa, paure, dipendenza, fobie all’idea di abbandonare il gruppo) e informazione (accesso limitato a stampa e tv, disvelamento
graduale delle dottrine interne).

Aggiunge Patrizia Santovecchi del Grif (Gruppo di ricerca e formazione socioreligiosa) di Firenze (tel. 055.271.0758) e autrice, con Chiara Bini, di Figli di un dio tiranno (Avverbi), che riporta sconvolgenti testimonianze di fuoriusciti:
È che nessuno pensa di abbracciare un culto: si viene avvicinati da persone in apparenza simpatiche, interessanti, che fanno intravvedere una soluzione ai problemi…. Per fortuna, in molti scatta la molla per uscirne… Sì. Può trattarsi di un risveglio dell’identità originaria, della scoperta di un fatto grave commesso dal gruppo o dal leader, da un contrasto forte con gli
altri… Poi c’è chi viene cacciato; ma, di solito, fa di tutto per tornare;. Contro i santoni, la legge offre poco aiuto.
Nell’81 la Corte costituzionale ha eliminato dall’ordinamento il reato di plagio, a causa della sua formulazione troppo
generica", spiega l’avvocato Stefania Bernardini, che ha seguito diversi casi. "Ora esistono varie proposte di legge.
Una estende il reato di schiavitù al condizionamento mentale e psicologico. Resta comunque possibile contestare reati quali il
maltrattamento e la violenza privata, ma quasi tutti sono perseguibili a querela di parte. E l’aderente, o ex, è troppo soggiogato per denunciare. Le famiglie possono invocare l’incapacità del parente? "L’incapacità va dimostrata. E
questi soggetti, benché vittime di tecniche coercitive, in apparenza
mantengono una volontà autonoma.

Ma le proposte di legge affrontano anche questo aspetto.
OGNI SETTIMANA DIECI NUOVI CASI L’avvocato Jean-PierreJougla lavora in Francia ed è portavoce dell’Union Nationale des
Associations pour la défense des familles et de l’individu. Quali sono i vostri obiettivi? Il nostro obiettivo principale è di agire nei
confronti delle famiglie e degli ex adepti, di aiutarli e informarli. Avete individuato però un nuovo tipo di vittime. Sì, il corpo sociale nel suo insieme: oggi assistiamo all’emergere di una miriade di piccoli gruppi, i quali non agiscono più in campo religioso, ma si infiltrano in tutta la società attraverso le associazioni umanitarie, sportive, new age… Come si definisce una setta? Quando i membri di un dato movimento sono in una situazione di dipendenza psicologica nei confronti del capo di questo gruppo e sono
incapaci di esercitare la propria volontà. Com’è cambiata negli ultimi tempi la situazione? È un fenomeno in crescita: se una
decina d’anni fa si dibattevano in tribunale una quindicina di casi, ci sono attualmente 350 processi in corso nel penale e centinaia
nel civile. In media, ogni sezione della nostra associazione riceve informazioni su una decina di casi ogni settimana.
Da La Repubblica delle Donne Agosto 2003