Nei giorni scorsi è stato pubblicato uno studio che ha esaminato la relazione tra l’attaccamento a Dio e il disagio psicologico

Sommario: i ricercatori riferiscono che le persone religiose che si relazionano ad un Dio in modo incerto o ansioso hanno maggiori probabilità di sperimentare disturbi da stress psicologico, tra cui ansia, paranoia e compulsioni ossessive. I risultati rivelano come stili diversi di attaccamento a una divinità possano essere associati a peggioramenti della salute mentale.

Fonte: Westmont College

Uno studio nazionale ha esaminato il legame tra una relazione percepita con Dio e la salute mentale su un campione di oltre 1.600 americani.

La ricerca ha evidenziato che i credenti religiosi che si relazionano con Dio in modo incerto o ansioso hanno maggiori probabilità di sperimentare sintomi di disagio psicologico, tra cui ansia, paranoia, ossessione e compulsione.

Lo studio dal titolo “Attachment to God and Psychological Distress: Evidence of a Curvilinear Relationship” è stato pubblicato sul Journal for the Scientific Study of Religion. Esso si basa sui dati del Baylor Religion Survey del 2010, un’indagine nazionale sulle credenze, i valori e i comportamenti religiosi americani. La ricerca mette in luce come diversi stili di connessione a Dio, o attaccamento a Dio, possano essere correlati a un peggioramento della salute mentale.

La maggior parte delle ricerche sull’attaccamento a Dio ha evidenziato un rapporto lineare semplice, in cui una relazione meno evitante – o sicura – è associata a una migliore salute mentale e una relazione più evitante ad un suo peggioramento“, ha affermato Blake Victor Kent, assistente professore di sociologia al Westmont College . “Ma ci sono stati indizi nella ricerca che la relazione potrebbe effettivamente sembrare più una curva a forma di U capovolta. Quindi è quello che abbiamo cercato, ed è quello che abbiamo trovato“.

La curva inversa è stata trovata in una scala composta da sei voci che misurano l’evitamento e il non evitamento nella relazione con Dio. Gli items erano i seguenti:

“Ho un rapporto affettuoso con Dio”.
“Dio sa quando ho bisogno di supporto.”
“Dio sembra avere poco o nessun interesse per i miei affari personali”

Sostanzialmente quello che abbiamo scoperto è che coloro che sono meno evitanti e coloro che sono più evitanti nella loro relazione con Dio hanno entrambi livelli più bassi di disagio psicologico“, ha affermato il coautore dello studio W. Matthew Henderson, assistente professore di sociologia alla Union University.

Questo sfida la ricerca esistente. Questi dati suggeriscono che solo quelli nel mezzo, coloro che sperimentano l’incertezza nella relazione con Dio, e non l’evitante, hanno una salute mentale peggiore“.

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Mentre lo studio suggerisce che l’evitamento potrebbe non essere un pericolo per alcuni aspetti della salute mentale, gli autori sostengono che l’evitamento può ancora causare problemi nelle relazioni, comprese le relazioni nella chiesa. L’immagine è di pubblico dominio

Questo non significa che l’attaccamento evitante verso Dio non sia problematico, tuttavia, secondo Kent. “L’evitamento è ciò che accade quando smetti di fare affidamento su Dio: non ti fidi che Dio sarà lì per te, quindi impari a fare affidamento su te stesso”, ha detto. “E questo si estende anche ad altre persone”.

Mentre lo studio suggerisce che l’evitamento potrebbe non essere un pericolo per alcuni aspetti della salute mentale, gli autori sostengono che l’evitamento può ancora causare problemi nelle relazioni, comprese le relazioni nella chiesa. “Più capiamo come ci relazioniamo con Dio e gli altri, più sani possiamo essere“, ha detto Henderson.

Attaccamento a Dio e disagio psicologico: evidenza di una relazione curvilinea

Le precedenti ricerche di religione/spiritualità (R/S) sull’attaccamento a Dio e sul benessere mentale si sono basate interamente su modelli lineari. Gli studiosi, tuttavia, hanno realizzato un’analisi più sfumata delle credenze e delle disposizioni religiose relative alla salute mentale e diversi studi che utilizzano un approccio non lineare hanno prodotto risultati fruttuosi con una manciata di predittori R/S.

Basandosi sui dati nazionali del Baylor Religion Survey 2010, questo studio indaga le potenziali associazioni non lineari tra attaccamento a Dio e disagio psicologico adattando modelli curvilinei di attaccamento evitante a Dio e molteplici misure di disagio generale e psicologico. Per ragioni concettuali vengono impiegati anche modelli lineari di attaccamento ansioso.

I risultati rivelano una relazione non lineare tra attaccamento evitante/sicuro e angoscia e una relazione lineare deleteria tra attaccamento ansioso a Dio e angoscia.

Ciò supporta l’ipotesi generale che l’ansia o la mancanza di certezza sul proprio rapporto con il divino rappresenti una minaccia al benessere psicologico.

Original Research: Closed access.
Attachment to God and Psychological Distress: Evidence of a Curvilinear Relationship” by W. Matthew Henderson and Blake Victor Kent. Journal for the Scientific Study of Religion

Articolo originale al seguente link

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Cesap ed altre associazioni vittime dei “detrattori legati alle sette”, Liuzzi firma interrogazione parlamentare

NOCI (Bari) – Sette e religione, la questione approda sui banchi del parlamento. Il senatore FI Piero Liuzzi è cofirmatario insieme ad altri cinque senatori di un’interpellanza parlamentare in cui si pone l’accento su una questione in cui l’Italia sembrerebbe in ritardo sulla tabella di marcia proposta dall’Unione Europea in tema di legiferazione sul fenomeno delle sette religiose ad oggi non regolamentata nel nostro Paese.

Il sindacato ispettivo n. 4-01758 è stato inviato anche ai Ministri dell’interno, della giustizia, della salute e dell’istruzione, dell’università e della ricerca “al fine di portare all’attenzione la preoccupante diffusione, anche a livello europeo, del fenomeno delle derive settarie religiose”.

«Il fenomeno in oggetto – si legge nella nota cofirmata da Liuzzi – sarebbe causa di violazioni ai diritti dell’uomo, in particolare nel campo della salute, dell’educazione e del rispetto della vita privata e familiare». Secondo i parlamentari «Le organizzazioni all’origine delle derive settarie spesso agiscono sotto la libertà di religione e mettono in pericolo le libertà fondamentali dei cittadini costituendo, quindi, anche una minaccia alla democrazia. Nella fattispecie, le pratiche si presentano con numerose sfaccettature e una molteplicità di celebrazioni che vanno dalla magia alla stregoneria, dallo spiritismo al cannibalismo e vampirismo, manifestazioni apparentemente folkloristiche che però, non di rado, sono sfociate nella commissione di gravissimi crimini, quali omicidi, stragi o violenze sessuali».

L’interpellanza dei senatori riviene anche dal fatto che nella società coeva si sia creato una sorta di negazionismo delle attività settarie che, di contro, riversa sulle associazioni e forze di polizia attive nella nazione il suo antagonismo attraverso attacchi diretti o argomenti diffamatori.

Tra le associazioni in questione descritte nell’interpellanza parlamentare vi è anche il Cesap diretto dalla nocese Lorita Tinelli, da anni impegnata nella lotta alle sette, in prima linea nel caso Arkeon, e anch’ella vittima di attacchi personali. «Personalmente sono contenta che la nostra attività sia considerata utile e che siano evidenti, anche a livelli istituzionali, i vari tentativi diffamatori che riceviamo da parte di membri di sette e loro sostenitori. Sono rimasta anche molto contenta nel vedere la firma di Liuzzi, al quale non avevo chiesto nulla, ecco perchè sono sorpresa ed anche emozionata dal suo gesto. Evidentemente nel corso degli anni ha potuto apprezzare l’attendibilità e la serietà della nostra attività».

 

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NOTA: Si riporta di seguito il testo  dell’atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01758

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01758

SENATO DELLA REPUBBLICA
Atto n. 4-01758

Pubblicato il 26 febbraio 2014, nella seduta n. 198

ALBERTI CASELLATI , CALIENDO , LIUZZI , MARIN , MUSSOLINI , PALMA – Ai Ministri dell’interno, della giustizia, della salute e dell’istruzione, dell’università e della ricerca. –

Premesso che:

a cura della prima firmataria della presente interrogazione ed altri, in data 6 dicembre 2012 e 19 giugno 2013 sono stati presentati gli atti di sindacato ispettivo 4-08835 e 4-00374 al fine di portare all’attenzione la preoccupante diffusione, anche a livello europeo, del fenomeno delle derive settarie religiose;

il fenomeno in oggetto sarebbe causa di violazioni ai diritti dell’uomo, in particolare nel campo della salute, dell’educazione e del rispetto della vita privata e familiare;

nel merito, il dettato costituzionale italiano così sancisce: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge” a condizione che “non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano” (art. 8)”; e inoltre “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume” (art. 19);

nella fattispecie, le pratiche si presentano con numerose sfaccettature e una molteplicità di celebrazioni che vanno dalla magia alla stregoneria, dallo spiritismo al cannibalismo e vampirismo, manifestazioni apparentemente folkloristiche che però, non di rado, sono sfociate nella commissione di gravissimi crimini, quali omicidi, stragi o violenze sessuali;

le organizzazioni all’origine delle derive settarie spesso agiscono sotto la libertà di religione e mettono in pericolo le libertà fondamentali dei cittadini costituendo, quindi, anche una minaccia alla democrazia;

il Consiglio d’Europa, già con la raccomandazione n. 1412 (1999), intese sollecitare gli Stati membri a un’efficace azione di vigilanza e di informazione preventiva sui gruppi a carattere religioso, esoterico o spirituale, invitando a concretizzare i necessari interventi mediante appositi programmi d’educazione in ambito scolastico, nonché attraverso l’istituzione di centri nazionali e regionali d’informazione e di Ong di aiuto per le vittime e per le loro famiglie, anche attraverso la creazione di un osservatorio europeo finalizzato a facilitare lo scambio tra i centri nazionali;

in seno alla Conferenza delle Oing presso il Consiglio d’Europa del 5 ottobre 2012, i rappresentanti della Commissione dei Diritti dell’uomo hanno parimenti espresso rammarico e preoccupazione per il fatto che gli Stati membri del Consiglio d’Europa non risultino aver assunto misure all’altezza della sfida rappresentata da quei culti abusanti che attentano ai diritti dell’uomo e ai principi fondamentali di tutte le società democratiche;

con decreto n. 225 UAG/2006-64767-U del 2 novembre 2006, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno ha istituito la squadra anti sette (SAS) con le seguenti motivazioni: “l’esponenziale diffusione del fenomeno selle sette esoteriche, di “aggregazioni” religiose o pseudo tali, di gruppi dediti a pratiche di magia, di occultismo e satanismo, ha assunto in tutto il paese, dimensioni e connotazioni da richiamare l’attenzione anche sotto il profilo della sicurezza” rilevando, pertanto, che “ai fini di polizia interessa verificare, osservando l’operato di singoli gruppi, la rilevanza penale e la conseguente perseguibilità di particolari pratiche”;

come già segnalato, a tutt’oggi, solo le associazioni di volontariato e alcuni centri di ricerca svolgono, pur nella limitatezza delle risorse, una preziosa e continuativa opera informativa sul fenomeno e di supporto alle vittime e alle famiglie;

in tal senso, esse realizzano un’azione di integrazione nonché, spesso, di vera e propria supplenza dell’azione pubblica, in maniera del tutto gratuita e avvalendosi della consulenza e collaborazione di esperti del settore della salute mentale, delle criminologia e della giurisprudenza;

considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

è da tempo in corso, in particolare sulla rete web, una pressante e reiterata campagna dai toni marcatamente diffamatori attraverso cui alcuni soggetti, oltre a minimizzare il suddetto fenomeno sociale, screditano sistematicamente con argomentazioni tendenziose e palesemente mendaci i rappresentanti del mondo del volontariato, delle forze dell’ordine e delle istituzioni impegnati in questo specifico e delicato settore, nonché le stesse vittime di realtà controverse e/o abusanti;

nello specifico, sono stati registrati indegni attacchi a danno di persone e alcune associazioni onlus tra cui CeSAP (Centro studi sugli abusi psicologici) e FAVIS (Associazione familiari delle vittime delle sette) che in termini di informazione preventiva nonché di accoglienza, supporto e tutela delle vittime di gruppi controversi e/o abusanti realizzano un’effettiva supplenza all’azione pubblica;

tali attacchi denigratori appaiono finalizzati, tra l’altro, a ostacolare eventuali proposte di legge sul condizionamento psicologico e manipolazione mentale nei soggetti deboli;

a parere degli interroganti, vista la preoccupante ascesa di tali manifestazioni, è necessaria la dovuta attenzione ma, soprattutto, sono necessarie sollecitazioni per l’attuazione di campagne informative e concrete politiche preventive a tutela della popolazione;

i rappresentanti, consulenti e volontari di alcune associazioni onlus, in alcuni contributi pubblicati in rete sono stati così insolentemente definiti “setta degli antisette, la vera setta”, come si può leggere nella stessa interrogazione 4-00374 «cioè movimenti antisette estremisti dai quali gli onesti cittadini dovrebbero prendere le distanze, fanatici oltranzisti (…), promotori di una sorta di lobby finalizzata a manipolare gli organi mediatici, i politici, la magistratura e l’opinione pubblica diffondendo falsa informazione, veri e propri strateghi e terroristi dediti a seminare intolleranza religiosa e procurare allarme, fomentatori di una campagna d’istigazione all’odio per il diverso»;

in occasione della riunione OSCE sull’attuazione degli impegni della dimensione umana, tenutasi a Varsavia dal 23 settembre al 4 ottobre 2013, nell’ambito del side event organizzato da Soteria international e dal tema “Institutional discrimination of religious and spiritual minorities in Italy and Romania”, sono stati ammessi documenti da parte di alcuni soggetti artefici e/o partecipanti alla campagna detrattoria. In particolare, sono state presentate dichiarazioni atte a sostenere l’esistenza nel nostro Paese di pericolosi scenari di intolleranza verso le minoranze religiose e spirituali organizzate, per l’inclusione delle stesse sul territorio, anche in relazione all’operato della squadra anti sette, la quale sarebbe stata istituita in seguito ad allarme creato ad hoc e privo di fondamento alcuno;

alla conferenza, gli stessi soggetti non hanno mancato di squalificare nei loro interventi anche la Federazione europea dei centri di ricerca e informazione sul settarismo (FECRIS), organizzazione dotata di statuto partecipativo al Consiglio d’Europa, statuto consultivo presso le Nazioni Unite e rappresentata presso l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, cui aderiscono le citate associazioni italiane CeSAP e FAVIS;

la dottoressa Danièle Muller-Tulli, vicepresidente FECRIS, nel suo statement finale, riferendo alle dichiarazioni dei soggetti a cui si fa riferimento, affermava testualmente: “è evidente che la FECRIS, denunciando gli abusi portati alla libertà e ai diritti fondamentali delle vittime, rappresenti un pericolo per i movimenti a funzionamento totalitario. Di conseguenza è oggetto di attacchi ripetuti quanto fuorvianti da parte dei suoi detrattori che intervengono qui con una unanimità che tradisce il loro obiettivo”;

osservato che:

a quanto risulta, non vi sono stati atti di discriminazione su base religiosa o limitazioni e violazioni della libertà religiosa, né sorta di pericoli per l’inclusione delle minoranze sul territorio nazionale a opera di cosiddetti movimenti antisette e lo scenario presentato nelle dichiarazioni presso l’OSCE non trova, di fatto, alcun concreto riscontro nella realtà del nostro Paese;

al riguardo, il rapporto sulla libertà religiosa nel mondo stilato su iniziativa del segretariato italiano di ACS (Aiuto alla chiesa che soffre) e che concerne situazioni di intolleranza, violazione e mancato rispetto del diritto della libertà religiosa di tutte le confessioni, in merito alla situazione italiana rileva che il quadro rimane positivo, pur evidenziando, in linea con quanto accade in altri Paesi dell’Europa occidentale, fatti e situazioni che rivelano intolleranza verso il credo cattolico (esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici, atti di vandalismo e profanazione, forme di critica palesemente offensive nei mass media);

a conferma di ciò, anche l’ultimo rapporto americano sulla libertà religiosa, per quanto concerne la situazione italiana, ha registrato unicamente episodi occasionali di abusi o discriminazioni basati sull’affiliazione, la fede o la pratica religiosa, non certo addebitabili all’attività delle associazioni “antisette” o della squadra anti sette;

tenuto conto, infine, che:

le menzionate associazioni di volontariato non sono oggetto sulla rete telematica di attacchi né di critiche o rimostranze da parte di minoranze religiose e /o spirituali ma operano in un’ottica di naturale dialogo e fattiva cooperazione, anche con le forze dell’ordine e con le istituzioni;

nella fattispecie, il signor Maurizio Alessandrini, presidente della FAVIS e del “Forum delle Associazioni italiane di ricerca, informazione e contrasto dei movimenti settari e dei culti abusanti”, cui partecipano le realtà associative italiane federate FECRIS, con suo comunicato ufficiale, e pubblicato su “Agenzia radicale”, afferma quanto segue: ” [Le associazioni] non svolgono, né hanno mai svolto, alcuna azione di coordinamento della Squadra Anti Sette né hanno mai rivestito il ruolo di consulenti e/o informatori e/o referenti privilegiati della stessa, non gestiscono per conto o in collaborazione con la SAS alcun dossier concernente il fenomeno settario, né ricevono da tale organismo finanziamento alcuno. Non diversamente da quanto avviene nel mondo dell’odierno volontariato, le menzionate associazioni, oltre a rispondere alle esigenze di tutela e partecipazione dei soci, nonché della cosiddetta popolazione-bersaglio che esse rappresentano per una specifica condizione, svolgono un ruolo di rilievo, in termini di prevenzione e sensibilizzazione a specifiche tematiche, a tutela di tutta la popolazione in generale e per tali motivi non possono che essere reticolari, ossia connesse con altre realtà, anche istituzionali, con le quali cooperano attivamente”;

in un recente simposio organizzato dalla francese Missione interministeriale di lotta e vigilanza alle derive settarie, il Ministro dell’interno francese, Manuel Valls, ha evidenziato come l’azione di contrasto alle derive settarie costituisca una lotta essenziale poiché le sette abusanti rappresentano la negazione stessa dell’individuo. Al riguardo, si reputa doveroso rammentare che tra gli “individui negati” inseriti in contesti settari, vi sono anche e soprattutto i bambini: ben 240.000 i minori nel nostro paese, che secondo il Report realizzato nel 2010 dal gruppo di lavoro presieduto dall’allora presidente della Commissione bullismo del Ministero dell’Istruzione, dottor Luca Bernardo, sarebbero entrati solo in quell’anno in contatto con le “sette”. Bambini sovente maltrattati e abusati, non a caso definiti nel 9° rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, redatto da “Telefono azzurro”, come “dimenticati, ignorati e perfino negati”,

si chiede di sapere:

se e quali misure i Ministri in indirizzo intendano adottare in relazione alle direttive espresse nella raccomandazione del Consiglio d’Europa del 1999 e alla luce delle più recenti valutazioni e considerazioni espresse in ambito europeo;

se siano stati o meno realizzati progetti educativi in ambito scolastico volti all’auspicata educazione in materia, nonché a tutela dei soggetti più vulnerabili come adolescenti e minori;

se non ritengano opportuno valutare l’istituzione nel nostro Paese di un’apposita struttura simile alla francese “Missione interministeriale di vigilanza e di lotta contro le derive settarie”;

se siano o meno a conoscenza dell’insistente e pressante campagna di discredito di cui sono a tutt’oggi bersaglio le menzionate associazioni onlus e la stessa SAS e come, eventualmente, intendano procedere nell’interesse delle stesse ex vittime dei culti e delle loro famiglie che si rivolgono fiduciose alle associazioni di aiuto e agli organismi di polizia.

 

Fonte: SENATO DELLA REPUBBLICA

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=750234

 

 

Qui il testo della interrogazione anche in  lingua inglese e francese

 

Perché Brahma Kumaris è una setta distruttiva?

Brahma Kumaris è un culto distruttivo, un movimento totalitario che viene di solito presentato sotto varie forme, come ad esempio la Spiritual University Brahma Kumaris Raja Yoga Center o con il pretesto di insegnare meditazione, il pensiero positivo, mediante corsi gratuiti  contro lo stress o di rafforzo dell’autostima.

Esso esige obbedienza assoluta dai propri seguaci e la dedizione dai propri studenti e insegnanti. Utilizza tecniche di manipolazione, persuasione, controllo mentale e riforma del pensiero, con il solo scopo di conseguire gli obiettivi dei leader dell’organizzazione.

Di conseguenza i suoi membri soffrono di dipendenza totale nei confronti dell’organizzazione e ne sono psicologicamente danneggiati, in quanto annullano o riducono la loro volontà e il ragionamento ( pensiero critico ).

Solitamente viene indotta una rottura dai legami familiari, nella coppia, dal punto di vista sessuale, amicale, sociale, del tempo libero, nel lavoro, ecc. Sotto la pressione e la manipolazione psicologica l’adepto finisce per aiutare l’organizzazione nelle proprie attività finanziarie parzialmente o totalmete ( con lasciti di denaro, salario, beni, proprietà , eredità, ecc . ).

A causa di un cambiamento di pensiero, la manipolazione e la perturbazione delle emozioni e dei sentimenti, l’adepto andrà progressivamente implementando (senza che ci si renda conto, durante la lezione mattutina conosciuta come Murli), tutti i tipi di paure e fobie. La paura della ” fine del mondo“, del mondo esterno (quello fuori dell’organizzazione), della compagnia di persone che sono al di fuori della setta, la paura di lasciare Dio, la paura di innamorarsi, il timore di Dio (La Giustizia del Capo). Un altro aspetto importante è la gestione della sessualità finalizzata al controllo dei loro seguaci.

I loro membri spesso soffrono di privazione del sonno e di stanchezza estrema, si alimentano con una dieta molto povera di proteine, tali elementi risultano determinanti per il “controllo mentale”, altrimenti detto  “lavaggio del cervello”. Dal momento che le difese fisiche e psichiche sono basse, esse indeboliscono la volontà dell’adepto (pensiero critico) ed egli diventa più vulnerabile a nuove idee e concetti.

Un altro punto importante che rende BK un culto distruttivo è che esso si presenta con una vera natura di gruppo religioso spiritualista al grande pubblico. Le persone che vanno in cerca di corsi del gruppo fanno meditazione, sviluppano un pensiero positivo, l’autostima in maniera gratuita. Essi non spiegano al pubblico che, per far parte del gruppo e per ottenere  “tutti i vantaggi” dalla loro meditazione devono cambiare completamente la loro vita, devono credere che in India vive l’unico mezzo per arrivare a Dio Shiva, che porta messaggi speciali unici per il gruppo, o che si deve essere pronti a dare il proprio tempo, denaro ed energie per l’organizzazione perché la ” fine del mondo ” imminente sta arrivando e solo i seguaci di BK saranno salvati per vivere nel paradiso sulla terra nella loro prossima vita.

Quando il seguace decide di lasciare l’organizzazione deve affrontare le conseguenze delle tecniche che sono state usate su di lui per riformare la sua personalità. La vergogna, il senso di colpa, la paura e l’isolamento sono tra le altre sensazioni più comuni sperimentate quando si cerca di allontanarsi da BK.

 

Il volto nascosto della Brahma Kumaris ( BKWSU )

La Brahma Kumaris World Spiritual University o Raja Yoga Center è ora un’organizzazione promossa dietro la facciata della new age, la meditazione, il pensiero positivo, e basata sui valori dei corsi di leadership, come una ONG con status consultivo generale presso il Consiglio Economico e sociale delle Nazioni Unite e nel consultivo con l’UNICEF.

Tuttavia, il nucleo degli insegnamenti di vita BKWSUy sono elementi identici al comportamento dei culti e sette riconosciuti. Gli elementi principali sono nascosti al pubblico e vengono gradualmente introdotti durante il processo di indottrinamento nei corsi gratuiti. BK non insegna il vero Raja Yoga (una delle sei dottrine dell’induismo).

Il Brahma Kumaris World Spiritual University è un istituto educativo, ma anche un nuovo movimento religioso non riconosciuto. E ‘ stato fondato da Lekhraj Kripalani nel 1937 in India. Conosciuto per i suoi seguaci come Brahma Baba (Dio Brahma proclamato creatore del sito) .

Le credenze Brahma Kumaris includono le seguenti caratteristiche:

– La distruzione imminente di questo mondo attraverso le catastrofi naturali e  un olocausto nucleare inevitabile.

– Solo i membri dell’organizzazione sono gli unici veri messaggeri di Dio .

– Dio si  rivolge solo ai seguaci di BK e parla loro personalmente attraverso il  supporto dell’insegnante (Dadi Gulzar) dala sede principale in India.

– Set di attrazione di personalità e celebrità (Vips) di tutti i livelli per migliorare la loro credibilità e per agire come un “microfono” per diffondere il loro messaggio .

– Distinzione tra “purezza” Esagerata [i suoi insegnamenti e le attività] e ” impurità ” [il punto di vista del resto del mondo e i suoi leader].

– Esagerata autostima [sono l’élite del genere umano, la casta ‘Brahman’] , il resto del mondo sono intoccabili o la casta più bassa e ignorante [” Shudra “].

– Visione non realistica della scienza, per esempio, tutto il tempo esistente è una ripetizione infinita di 5.000 anni.

– Re-Issue lentamente e gradualmente le loro credenze , come le previsioni falliscono nelle loro classi principali chiamati “Murlis” (che contiene tutta la dottrina ed è considerato il vero indù -Gita-scrittura).

– Leadership innegabile ed inspiegabile antidemocratica.

– Una separazione completa dei non BKS, per il controllo della dieta, stile di vita esigente e celibato.

– Attuazione delle fobie attraverso l’esasperazione di immagini grafiche di situazione di persone che lasciano il gruppo. Le classi frasi che si sentono su di loro dicono che sono dei traditori che piangono lacrime di sangue nella distruzione. Informazioni su attività sessuali con ingiurie  del tipo  ” è come buttare se stessi dal 5 ° piano di un edificio”, anche promuovere l’idea di dover affrontare un Dio severo , nel Giorno del Giudizio.

– Mascheramento, modificazione e occultamento della vera natura e del processo dei suoi insegnamenti.

– L’accumulo di proprietà e della ricchezza donata dai seguaci sotto tali pressioni.

– I problemi sociali e psicologici intensi e profondi in persone che lasciano l’organizzazione.

Brahma Kumaris incoraggia i suoi seguaci a:

* una Dieta vegana (senza cipolla, aglio e uova). Questo include cibo non preparato da mangiare “impuro” per i non seguaci come parenti e amici.

* Meditazione dalle 04.00 alle 4.45 del mattino, frequentazione dal Lunedi alla Domenica alle lezioni alle  6:00-7:30 del mattino (che includono 30 minuti di meditazione), con pausa delle attività per pochi minuti 5 volte al giorno per controllare il tipo di pensieri che un individuo ha ( questa pratica è nota come il controllo del traffico dei pensieri), e meditazione alle 19.30, dopo la  meditazione del pomeriggio il nuoto prima di andare a lezione tutti i giorni mattina e dopo i movimenti intestinali.

* Un distaccamento pratico tra genitori e figli.

* Una disconnessione emotiva e fisica tra le coppie, con i partner o con la famiglia non- BK, al fine di non creare più “problemi karmici ” con loro, che sarebbero ostacoli sul proprio cammino di purificazione.

Sotto queste pressioni gli individui sono disposti a mettere da parte la ragione e a consegnare la mente, il corpo e la ricchezza  alla volontà dei membri più elevati di BKWSU. La maggior parte di questi funzionari non sono professionalmente preparati in alcun modo. Pur essendo interessati forse dei livelli più profondi della mente umana, molti di questi membri anziani hanno avuto solo una formazione di base, per esempio tre anni di scuola  e nessuna esperienza professionale. Un anziano professore recentemente ha stimato che in India ci sono circa 20.000 i cosiddetti “insegnanti” BK che non hanno ricevuto alcuna istruzione formale. Il curriculum e i metodi di insegnamento sono stati paragonati a quelli della scuola elementare o di scuola materna in cui seguaci sono trattato in modo infantile come fossero bambini .

In questa situazione , gli individui sono soggetti a manipolazione, alla pressione dei pari sulla psiche altrui. Incondizionatamente adottano molte nuove credenze estreme nel loro desiderio di essere accettato. In tale misura la dottrina della BKWSU controlla le loro vite.

L’ex Brahma Kumaris [donna] e l’ex Brahma Kumars [uomo] sono spesso incapaci di accettare l’aiuto della famiglia, o anche un aiuto professionale. La profondità dell’esperienza di isolamento produce nel gruppo  dipendenza, solitudine e fobie.

 

Fonte: http://www.brahmakumaris.info/forum/viewtopic.php?t=2992&p=38906#p38906&utm_source=twitterfeed&utm_medium=facebook

 

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Per un approfondimento della tematica sono consigliati i seguenti link:

 

I Brahma Kumaris

 

Quello che la Brahma Kumaris non vuole che le Nazioni Unite sappiano: come lo “ShivShakti Army” cerca di “conquistare il mondo, un metro quadrato alla volta”

 

La presidente di Brahma Kumaris nega che il suo gruppo sia una setta distruttiva

 

 La sindrome dell’India