Dentro i Narconon italiani, i rehab per la tossicodipendenza ispirati a Scientology

 

 

Benvenuti al “programma più efficace di prevenzione e riabilitazione dalla droga.”Si presentano così i Narconon, i centri di recupero per tossicodipendenti e alcolisti ispirati da Scientology. Vere e proprie comunità che operano ispirandosi alle teorie del fondatore del movimento, L. Ron Hubbard. Nati nel 1966 a Los Angeles dalla mente di William Benitez, al tempo condannato a 16 anni di reclusione per uso di stupefacenti e poi “illuminato” dalle letture dei testi di Hubbard rinvenuti nella biblioteca del carcere, i Narconon si sono poi diffusi a macchia d’olio in tutto il mondo. Oggi sono presenti in 44 Paesi.In Italia il primo centro Narconon è comparso nel 1981, vicino a Como. Oggi se ne contano sette, per un totale di 220 ospiti. Ciò che secondo il sito di Narconon contraddistingue questi centri dalle tipiche comunità di recupero per tossicodipendenti è la loro strategia di riabilitazione da droghe e alcool, definita “100% naturale e di successo.”

In effetti l’approccio, essendo completamente drug-free, non permette la somministrazione di qualsiasi tipo di medicinale. “Il tossicodipendente non è considerato un malato, ma una persona che è in grado – se vuole e se aiutata nel modo giusto – di liberarsi sia dalle droghe che dagli psicofarmaci e, infine, dalla cultura della droga,” spiega a VICE News Luigi Belotti, rappresentante di Narconon in Italia, che aggiunge: “Il nostro programma poggia su importanti scoperte in ambito biochimico e nutrizionale, grazie a cui si è potuto conoscere le esatte cause che impedivano una riabilitazione completa.”

La sala relax del Narconon Astore a Poggio San Romualdo, vicino ad Ancona. Sul muro, i ritratti di William Benitez, il fondatore del programma, e di L. Ron Hubbard, le cui teorie ne hanno ispirato la nascita (foto via Narconon Astore).

Il metodo di Narconon è basato su un percorso di tre tappe. La prima consiste, ovviamente, nell’astinenza da farmaci e droghe. In questa fase, il paziente è seguito “24 ore su 24” da “personale esperto” che gli somministra una cura a base di complessi vitaminici e di un composto di calcio e magnesio in grado di “restituire le energie consumate dalle droghe e velocizzare i tempi di guarigione.”

La seconda tappa è la disintossicazione totale. “Grazie ad una combinazione di esercizio fisico, vitamine, integratori e saune,” gli ospiti eliminano dal loro corpo quei residui tossici intrappolati nei tessuti adiposi. Si tratta del cosiddetto Purification Rundown, uno dei pilastri della dottrina di Scientology, secondo cui il mix di attività fisica, niacina e saune permette di sciogliere tutti i rifiuti accumulati nell’organismo che costituiscono una “barriera biochimica al benessere spirituale.” Tra i benefici portati da questa seconda tappa, come elenca il sito ufficiale di Narconon, ci sarebbero “energia, lucidità mentale, ottimismo, serenità ed entusiasmo nei confronti della vita.”

La terza ed ultima tappa è quella della risoluzione delle cause. Essa serve per far riconquistare al paziente autostima, autocontrollo e senso di responsabilità, attraverso un metodo di tipo “pedagogico-riabilitativo” che si avvale di “studi ed esercizi pratici” che “permetteranno all’ospite di cambiare punto di vista e correggere il suo comportamento lì dove è sbagliato.”

A differenza delle altre comunità, Narconon prevede un percorso di recupero breve, della durata di 5-7 mesi circa, per un costo di 2.580 euro al mese. La riuscita della riabilitazione, secondo i centri stessi, è altissima: i siti di Narconon parlano di una percentuale di successo nel 75 per cento dei casi trattati. Un dato molto elevato, se confrontato a quelli forniti dai centri stessi sulle comunità di recupero “standard”: “La maggior parte dei programmi – si legge su una delle loro pagine – ha una percentuale di successo che va solo dal 5 per cento al 20 per cento.”

La sauna è considerata uno dei passaggi fondamentali per “purificarsi” dalla droga (foto Narconon Astore).

A giudicare dai dati di Narconon, insomma, il servizio proposto sembra davvero essere il “programma più efficace di prevenzione e riabilitazione dalla droga,” come si sente ripetere in loop sulla home page di un loro sito web. Altre fonti, tuttavia, mettono in dubbio questa affermazione.

Uno studio commissionato dall’Autorità Norvegese della Salute ha portato il Norwegian Knowledge Center for the Health Services ad affermare che, a causa della natura non sperimentale dei pochi studi esistenti sul tema, “non ci sono attualmente prove attendibili che attestino l’efficacia del Narconon come un programma primario o secondario di prevenzione della droga.” I dati annunciati da Narconon non avrebbero dunque una base scientifica e lo studio in questione, pubblicato nel 2008, ne mette in dubbio la veridicità.

Non è la prima volta che queste statistiche vengono contestate. In una sentenza della Corte d’Appello di Milano, in cui peraltro vennero condannati alcuni membri di Scientology e del Narconon per truffa ed estorsione, ciò che colpisce è l’affermazione di un teste, ripresa dal giudice, secondo cui si considerava un trattamento di “successo dopo una settimana dall’uscita del giovane dai centri, e non dopo sei mesi o un anno come si dovrebbe.”

David Lowe è stato prima paziente di Narconon; poi, è entrato nello staff della struttura, dove verificava la buona riuscita dei programmi di disintossicazione. Entrato in possesso dei dati reali, nel 2012 ha raccontato alla NBC come i casi di successo oscillassero piuttosto tra il 20 e il 40 per cento — non certo i numeri ‘scintillanti’ sventolati da Narconon. Così, dopo averlo scoperto, Lowe è uscito definitivamente dalla comunità.

L’inchiesta di NBC analizza anche tre morti sospette avvenute nel giro di soli nove mesi all’interno del centro Narconon dell’Oklahoma, ipotizzando un legame tra i tragici eventi e l’assenza di personale medico professionale all’interno della struttura.

La vita dei centri Narconon nel mondo è stata spesso travagliata. Oltre ai problemi nel centro in Oklahoma, coperti dall’inchiesta NBC, altri centri sono stati costretti alla chiusura. È il caso della struttura in Georgia, che ha serrato i battenti nel 2013 dopo un’accusa di frode. O del centro in Quebec, chiuso dall’agenzia sanitaria regionale dopo che quattro pazienti finirono all’ospedale a causa dei metodi usati nel centro.

Altri Narconon sono poi stati costretti a cessare le attività o ad affrontare lunghi processi in FranciaGermaniaArgentina e in altri stati americani – come conseguenza delle numerose denunce portate avanti da ex ospiti delle strutture o dalle autorità sanitarie locali a seguito di morti sospette.

Un biliardo nell’area ricreativa di un centro nelle Marche. I Narconon sorgono di norma in luoghi isolati e talvolta somigliano ad alberghi (foto Narconon Astore).

“Non c’è alcun profilo professionale richiesto, cercano solo persone che si mettano a completa disposizione della struttura e di tutta l’organizzazione che ruota attorno ad essa,” ha detto a VICE News Olimpia Quattromini, psicologa dello sviluppo. “Il personale di Narconon non è assolutamente di tipo medico.”

Alcuni anni fa, a pochi mesi dalla laurea in psicologia, Quattromini sostenne un colloquio per entrare in servizio in una di queste strutture. “È lì che ho scoperto cosa davvero fosse Narconon. Non sapevo fosse uno dei templi di Scientology.” Quattromini sostiene che le furono proposte condizioni di lavoro impossibili da sostenere: disponibilità sette giorni su sette, paga inferiore ai 300 euro mensili, nessuna domanda o interesse da parte degli operatori sul suo passato accademico-professionale.

Oggi Olimpia Quattromini fa parte del Cesap, un’associazione di medici, psicologi e avvocati fondata con l’intento di studiare gli indicatori dell’abuso psicologico e della manipolazione mentale. “Da noi passa molta gente che ha fatto il percorso del Narconon,” racconta a VICE News Lorita Tinelli, psicologa e presidente di Cesap.

“Lì non c’è un percorso terapeutico effettivo,” aggiunge Tinelli, sottolineando inoltre come i centri non siano riconosciuti dallo Stato in quanto comunità di recupero. “Siamo ad uno stadio di fantasia: in medicina ci sono protocolli riconoscibili e sperimentati di cui si conoscono gli effetti” continua Tinelli, “i progetti che vengono messi in campo per la riabilitazione dalle dipendenze sono standardizzati e riconosciuti ed essi non sembrano essere seguiti dai centri Narconon.”

Per tutti questi motivi, Narconon risulta fuori da ogni consesso medico e scientifico, non facendo neanche parte del Civil Society Forum of Drugs, un gruppo di lavoro formato dalla Commissione Europea che riunisce le diverse realtà operanti nell’ambito delle dipendenze.

La facciata esterna del Narconon pugliese “Il Gabbiano” (foto via)

VICE News è entrata in contatto con un ex ospite di Narconon perché raccontasse la sua esperienza. Federico è entrato nel centro su suggerimento di un amico che già frequentava il programma.

“Il costo era elevato: 3500€ il primo mese, poi 2500€ gli altri mesi. Per aiutarmi, mia madre ha riscattato un fondo pensionistico che aveva messo da parte. In 10 mesi ho speso più di 20mila euro,” racconta. Riguardo agli effetti, Federico afferma che “effettivamente a livello fisico il percorso inizialmente funzionava”: niente farmaci, tante vitamine, cocktail di calcio e magnesio, banditi caffè e zucchero (“aumentano la sindrome da astinenza”) e trattamenti di massaggio per rilassare i nervi.”

Dopo questa fase, racconta Federico, comincia la terapia delle saune: “Si inizia con due ore il primo giorno e si aumenta progressivamente, fino ad arrivare a cinque ore. Ti danno questa vitamina, la niacina, che in teoria aiuta la mobilitazione delle sostanze tossiche nei tessuti adiposi, come se le preparasse ad uscire dal corpo” racconta Federico, che sospetta di essere stato comunque influenzato da una sorta di effetto placebo in queste prime fasi del percorso.

Poi si entra in una seconda fase, che Federico definisce “di indottrinamento.” Qui comincerebbero delle sedute basate su “confronti fittizi,” con lo scopo teorico di accrescere l’autocontrollo dei tossicodipendenti in cura e abituarli a resistere alle influenze esterne. I pazienti – secondo quanto racconta Federico – sarebbero posti uno di fronte all’altro, in silenzio, e dovrebber “guardarsi senza muoversi anche per due ore.” Nella seduta successiva, al partner spetta il compito di provocare una reazione. “Tu devi riuscire a non rispondere continuando a fissarlo; lui può anche infamarti ma tu devi restare impassibile,” spiega.

Secondo Federico è proprio questa la fase più debole del percorso. “Mirano a farti credere che l’uomo è invincibile, che se segue la filosofia [di Scientology] non avrà problemi nella vita, saprà superare ogni cosa. È come se fosse una specie di teoria del superuomo. Al contrario, una persona per uscire dalla dipendenza deve rendersi conto dei propri limiti.”

Federico, una volta uscito dal Narconon, ha impiegato solo tre settimane per ricadere nel tunnel della droga. “Mi sentivo forte, mi illudevo di esserlo perché avevo fatto questo percorso, pensavo di poter fare qualsiasi cosa nella mia vita, quando in realtà non era così.” Anche l’amico di Federico, quello che gli aveva consigliato di rivolgersi a Narconon, è poi ricaduto nella tossicodipendenza. Entrambi poi hanno seguito nuovi percorsi presso altre comunità – gratuiti e di tipo statale – ed oggi sono ‘liberi’.

Un esempio delle “testimonianze” che i Narconon pubblicano sui social network per raccontare gli effetti positivi del programma di riabilitazione (via)

Anche Giulia ha seguito il percorso di Narconon, che a VICE News definisce “non una bufala, ma comunque una macchina mangia-soldi.” Giulia, che conferma l’assenza di personale medico-psichiatrico nel centro, dichiara di essere tornata a essere dipednente una volta concluso il percorso di riabilitazione.

Il legame tra questo tipo di centri e Scientology, secondo lei, è evidente: “Attraverso la comunità iniziavi ad avere delle basi per poi continuare, eventualmente, con Scientology.” A questo proposito, la Dott.ssa Tinelli afferma a VICE News che percorsi impostati in questo modo rischiano di far “passare da una dipendenza all’altra, dalle droghe alla setta.”

Leggi anche: Scientology è accusata di attività criminali e rischia di essere bandita dal Belgio

Il fallimento del percorso di Federico e Giulia starebbe dunque nel loro rifiuto della logica di setta, che avrebbe svuotato di valore un percorso già di per sé privo di un valido supporto medico-psichiatrico. Secondo la Dott.ssa Tinelli, solo accettare la nuova dipendenza permette di abbandonare quella vecchia.

Da Narconon, però, respingono queste accuse con fermezza. “Il metodo Narconon non diffonde la dottrina di Scientology,” spiega a VICE News Luigi Belotti, che aggiunge però come il metodo abbia “adottato una parte delle opere di Hubbard specificatamente inerenti alle problematiche legate alla dipendenza da droghe ed alcol, al fine di aiutare il tossicodipendente a risolvere le sue difficoltà.”

Un Narconon in Italia. Sulla parete a destra, l’effigie del fondatore di Narconon, William Benitez (foto Narconon Astore).

Della stessa opinione è Paolo Stucchi, un ex paziente con cui la stessa Narconon ci ha messo in contatto. Paolo sostiene che la religione non abbia nulla a che fare con il programma, che è di tipo laico. “Esistono centri in aree dove la religione principale è musulmana, ad esempio in Egitto. Secondo te se è un centro che fa proselitismo potrebbe esistere in un contesto del genere?” chiede ironicamente, parlando al telefono con VICE News.

Paolo ammette però di avere letto molto materiale su Hubbard una volta terminato il percorso. “La curiosità è normale che ti venga,” afferma. “Ho cercato di informarmi e trovare delle risposte”. Paolo però ci tiene a sottolineare di non essere vittima di nessun sistema —

e come lui, anche i suoi compagni di percorso: “Ho conosciuto tantissimi ragazzi che hanno portato a termine il programma e poi hanno deciso di iniziare un percorso in Scientology, ma anche molti che una volta usciti non si sono neanche informati sul tema.”

Per quanto riguarda poi l’assenza di personale medico-psichiatrico durante il percorso, Narconon rivendica tale situazione come una scelta voluta e ponderata. “Narconon non è un programma medico, ma socio-educativo”, chiosa Luigi Belotti. “I medici sono presenti solo per controllare inizialmente la salute dei tossicodipendenti, spesso molto carente a causa della droga.” Per “proteggere” l’approccio non-sanitario del programma, il tossicodipendente che vi vuole accedere non deve inoltre essere in cura psichiatrica. O una, o l’altro.

Paolo riprende questo aspetto, che a suo vedere è uno dei punti di forza del metodo: “Io avevo parecchia diffidenza nei confronti di medici, psicologi e psichiatri perché avevano portato molti dei miei amici ad assumere farmaci e psicofarmaci che li avevano poi trasformati in zombie,” spiega.

Alcune delle testimonianze di ex pazienti di Narconon, pubblicate sul sito ufficiale di Narconon (grab via)

Secondo il gruppo Narconon, non è la base medico-scientifica di un metodo che ne definisce l’efficacia, quanto piuttosto i risultati che il metodo stesso porta. Il fatto che non vi siano studi scientifici a dimostrare l’effetto benefico di saune e vitamine sulla sfera psico-fisica di un tossicodipendente non è dunque per loro rilevante, perché l’efficacia del loro metodo è data da quelle statistiche – contestate da più parti – che parlano di una percentuale di successo del 75 per cento.

Luigi Belotti afferma comunque che “i Narconon hanno una loro letteratura anche medica per la verifica dei risultati ottenuti”. Uno dei testi a cui fa riferimento è lo studio pubblicato nel 2013 dal Dott. Giuseppe Gulino, Docente della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università di Torino.

La conclusione a cui giunge il ricercatore, tramite un’analisi su 62 soggetti presenti nella struttura Narconon pugliese Gabbiano Onlus, è che “in tutti i soggetti, al termine della fase di disintossicazione fisica, non sono state riscontrate tracce di sostanze tossiche nella ricerca effettuata attraverso la determinazione di tali sostanze nelle matrici biologiche, indirizzando ad un giudizio di buon livello, oltre che sull’efficacia di disintossicazione, anche sul buon grado di sicurezza all’interno del centro di riabilitazione”.

Secondo lo studio, alla fine del percorso di saune e vitamine gli ospiti del Narconon non avevano dunque alcun residuo tossico imprigionato nel corpo, la cui presenza è considerata nella filosofia di Hubbard come la principale causa della ricaduta nella tossicodipendenza.

Oggi Narconon svolge anche attività di sensibilizzazione presso le istituzioni: “Ho portato informazione a più di 30mila ragazzi nelle scuole” racconta a VICE News Paolo, l’ex frequentatore che continua a collaborare con il programma.

Il debutto di Narconon sul piano istituzionale è recente: risale al 2008, quando ad un evento a cui partecipavano tanto le comunità di recupero statali, quanto alcuni funzionari pubblici, vennero invitati anche dei rappresentanti di Narconon. Fu la prima volta che al gruppo viene data voce in un contesto di tipo ufficiale.

La vicenda causò forti polemiche ed un’interrogazione parlamentare alla Presidenza del Consiglio dei Ministri e al Ministero delle Politiche del Lavoro, della Salute e delle Politiche Sociali: l’invito a Narconon era in effetti venuto direttamente da un rappresentante governativo, l’allora sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega alle tossicodipendenze — Carlo Giovanardi.

Leggi anche: L’Italia continua a spendere una marea di soldi per tenere in carcere i tossicodipendenti


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Fonte: https://news.vice.com/it/article/narconon-cura-tossicodipendenza-scientology

 

“Non c’è salute, senza salute mentale”: Alcuni eventi del MIP 7 a Noci

 

locandina 2

 

Per altre informazioni sul MIP e sugli psicologi aderenti, consultate questo sito

Qui è possibile consultare l’elenco degli psicologi e psicoterapeuti che si sono messi a disposizione per un colloquio gratuito in Bari e Provincia

Dr.ssa Lorita Tinelli Referente Provinciale

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Qualche informazione in più

 

MAGGIO DI INFORMAZIONE PSICOLOGICA 2014, 7ª edizione

Il mese della prevenzione psicologica in Italia

Psycommunity, la comunità online degli psicologi italiani, è lieta di presentare la 7ª edizione del MIP, Maggio di Informazione Psicologica, la campagna nazionale di prevenzione del disagio psichico.

Gli psicologi MIP tornano per promuovere il benessere psicologico, perché “non c’è salute senza salute mentale”!

1.000 psicologi e psicoterapeuti, in 66 province e numerosissimi comuni, offriranno:

 

  • 1 colloquio gratuito a chiunque ne farà richiesta
  • 1000 appuntamenti aperti al pubblico fra incontri informativi e a tema, conferenze, seminari e gruppi esperienziali nei quali si affronteranno i più varii argomenti della nostra vita quotidiana, indagati attraverso la lente della psicologia.

Salute mentale: cos’è e perché fare prevenzione?

La salute mentale è una condizione di benessere globale grazie alla quale ogni persona realizza appieno le proprie potenzialità, affronta le normali difficoltà della vita, è in grado di lavorare in maniera produttiva e con profitto e di fornire un contributo positivo alla comunità nella quale vive.

In molti paesi, compreso il nostro, le risorse umane e finanziarie messe a disposizione di servizi di salute mentale sono insufficienti e per lo più indirizzate nella cura e nel trattamento delle persone con malattie mentali. Al contrario, sarebbe necessario operare nella direzione della prevenzione, al fine di aiutare le persone a tutelare il proprio benessere psichico.

Un sistema veramente integrato di salute mentale richiederebbe il passaggio da un concetto di consulenza individuale e centrata sul disagio ad un modello di interventi sistemici e indirizzati alla comunità. Sarebbe necessario inserire la salute mentale nell’assistenza sanitaria di base, fornendo assistenza sanitaria in ospedale e sviluppando servizi di salute mentale territoriali e indirizzati alla comunità.

Alcuni piccoli segnali in questo senso sono stati lanciati da Regioni come la Campania che ha istituito i Servizi di Psicologia Territoriale, e il Veneto che ha dato vita a un servizio per la prevenzione dei suicidi.

Come sostiene l’Ordine degli Psicologi Italiani, con l’aiuto di uno psicologo, il difficile diventa facile. Il lavoro degli psicologi contribuisce infatti alla promozione del benessere delle persone e delle organizzazioni.

Gli psicologi del MIP, Maggio di Informazione Psicologica, s’impegnano dal 2008 per consentire a tutti di avere accesso alla prevenzione per tutelare il proprio benessere psichico, perché “non c’è salute senza salute mentale”! E per questo ogni anno mettono gratuitamente le proprie competenze a disposizione della comunità e di chi vuole tutelare il proprio benessere.

COS’È IL MIP?

Il MIP, Maggio di Informazione Psicologica, WWW.PSICOLOGIMIP.IT, edizione 2014, è la prima campagna nazionale di prevenzione del disagio psichico.

Nasce nel 2008 da un’iniziativa di Psycommunity e da allora persegue gli obiettivi di diffondere un’adeguata cultura del benessere psicologico; sensibilizzare alla prevenzione del disagio psichico; facilitare l’incontro con lo psicologo e lo psicoterapeuta; divulgare corrette informazioni, sfatare pregiudizi e stigma sociale; incoraggiare e promuovere la cultura psicologica in Italia; far conoscere gli ambiti di applicazione della psicologia; fare chiarezza sulla professionalità dello psicologo e dello psicoterapeuta.

Nel corso delle sei precedenti edizioni:

  • più di 40.000 le persone che si sono avvicinate alla psicologia attraverso il MIP
  • 3000 gli incontri e i seminari svolti, aperti al pubblico gratuitamente, su qualunque ambito della psicologia
  • 4500 i professionisti che hanno messo gratuitamente la propria esperienza e le proprie conoscenze a disposizione delle persone, incontrandole e fornendo informazioni sulla prevenzione, sul benessere psicologico, sulla psicologia e sugli psicologi ed erogando colloqui clinici a chi ne facesse esplicita richiesta.

COS’È PSYCOMMUNITY?

Psycommunity è la più grande web community degli psicologi italiani che si impegnano, a titolo volontario, a organizzare eventi e manifestazioni culturali inerenti la psicologia e la sua divulgazione.

Nasce nel 2003 e raccoglie circa 7500 membri tra gli psicologi italiani interessati a costituire una comunità virtuale dove condividere liberamente i propri interessi. Le attività della comunità favoriscono l’integrazione e il confronto, nonché la messa a punto di progetti comuni, tra i quali il più impegnativo è stato finora senz’altro il MIP, Maggio di Informazione Psicologica, www.psicologimip.it.

RAPPORTO SULLA PROTEZIONE DEI MINORI DAGLI ECCESSI DELLE DERIVE SETTARIE” LETTERA DELLE ASSOCIAZIONI E DEGLI STUDIOSI ITALIANI AL PRESIDENTE DELL’ASSEMBLEA PARLAMENTARE DEL CONSIGLIO D’EUROPA (APCE)

on .

 

 

Madame Anne Brasseur

President of the Parliamentary Assembly

of the Council of Europe

Mr. Wojciech Sawicki,

Secretary General of PACE

Palais de l’Europe

67075 Strasbourg Cedex

ITALY, the 2nd of April 2014

Preg.mi Signori,

in data 3 marzo 2014 è stato adottato dalla Commissione Affari Giuridici e dei Diritti dell’Uomo dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, un importante Rapporto sulla protezione dei bambini dagli eccessi delle cosiddette derive settarie, frutto del lungo e accurato impegno del relatore francese Rudy Salles.

Gli studiosi, le associazioni italiane di tutela dei diritti dei bambini, i centri e le associazioni di ricerca, informazione e difesa dell’individuo e delle famiglie da gruppi ad alto rischio che unitamente sottoscrivono questa lettera, desiderano esprimere sentita gratitudine e apprezzamento per il contenuto del Rapporto, che, nella fattispecie, individua e suggerisce indispensabili programmi e politiche d’intervento e/o il loro rafforzamento, col fine di fronteggiare con efficacia il pericolo rappresentato delle cosiddette derive settarie e tutelare concretamente l’interesse superiore del bambino da ogni forma di brutalità, maltrattamento e negligenza.

Non possiamo che auspicarne l’approvazione, certi che l’Assemblea Parlamentare e il Consiglio d’Europa rivestono un ruolo fondamentale per il contrasto a un inquietante fenomeno sociale che risulta in costante crescita e coinvolge, anche attraverso l’accresciuto utilizzo della rete internet, un numero sempre maggiore di adolescenti e minorenni.

Contributi scientifici internazionali, riferiscono concordemente che minori inseriti in contesti settari abusanti subiscono sovente la sistematica violazione di tutti i loro diritti fondamentali (Paul Martin, Michael D. Langone eGary Eisenberg, Markowits e Halperin, Susan Landa, Stephen A. Kent e Doni Whitsett, Singer e Lalich, etc. ), così come la recente ricerca di Jill Mytton pubblicata dalla The British Psycological Society (1), ha rilevato che bambini nati o cresciuti in gruppi ad alto rischio presenteranno significativi problemi di natura psicologica e psico-sociale non solo dopo l’uscita dal gruppo ma anche in età adulta. Inoltre, sulla base dei risultati dell’accurato studio condotto dall’Università di Toronto (2), i bambini vittime di realtà coercitive presenteranno tempi di remissione prolungati delle sindromi depressive, rispetto coloro che non hanno subito tale tipo di traumi. Per quanto di conoscenza, è inoltre in corso un altro importante progetto di ricerca approvato dalla Human Subjects in Research Committee at California State University, titolato “On Our Own: How Children of Cults Manage to Survive in the ‘Outside’ World” a cura della dott.ssa Jania Lalich, riconosciuta esperta internazionale di culti e gruppi estremisti.

Nella nostra attività sul campo siamo quotidianamente a contatto con persone vittime di organizzazioni totalitarie e dinamiche relazionali manipolative, nonché con individui nati o cresciuti in gruppi ad alto rischio che hanno sperimentato abusi e violenze non di rado raccapriccianti. D’altra parte le stesse cronache giudiziarie ci informano di casi agghiaccianti avvenuti nell’alveo di movimenti cultistici abusanti. Un esempio balzato alle cronache internazionali è quello del gruppo omicida denominato Le Bestie di Satana, i cui adepti si sono macchiati del macabro assassinio di alcuni giovani, anche affiliati alla stessa organizzazione, tra cui il minore Fabio Tollis (3)

Nello stesso momento in cui redigiamo questa lettera, è in corso un procedimento penale contro il fondatore della comunità il Forteto, Rodolfo Fiesoli più altri, accusati di maltrattamenti e abusi sessuali su minori. Il Forteto è una comunità di affido minori, ma, come inequivocabilmente evidenziato nella recente e corposa indagine svolta dalla Commissione d’inchiesta della Regione Toscana (4), si caratterizzava come una vera e propria setta abusante. Il fondatore, soprannominato “il Profeta”, ha potuto agire indisturbato per oltre quarant’anni nonostante già nel lontano 1976 l’uomo fosse stato arrestato su richiesta del giudice Carlo Casini che aveva aperto un procedimento per abusi sessuali avvenuti nella comunità. Negli anni ’80 alcune interrogazione consiliari e parlamentari ponevano già in luce l’azione di indebita influenza posta in essere verso i piccoli ospiti della comunità. Successivamente, nel 1985 la Corte di Appello di Firenze aveva emesso contro Fiesoli sentenza di condanna, -confermata in Cassazione-, a due anni di reclusione per maltrattamenti, atti di libidine violenta e corruzione di minorenne. (Sentenza che evidenziò, tra l’altro, “l’istigazione da parte dei responsabili del Forteto alla rottura dei rapporti tra i bambini che erano loro affidati e i genitori biologici”, e l’istigazione a “una pratica diffusa di omosessualità”). Ancora in data 13 luglio 2000 la Corte europea dei diritti dell’uomo condannò l’Italia al pagamento di una multa di 200 milioni di lire come risarcimento dei danni morali a seguito dell’affidamento alla comunità Forteto di due bambini. Nella sentenza (caso Scozzari e Giunta contro Italia – ricorso n. 39221/98 et 41963/98), la Corte ritenne opportuno commentare che suscitava serie riserve il fatto che persone condannate per maltrattamenti e abusi su minori potessero ancora svolgere un ruolo attivo nella comunità. Nel dicembre 2011 Rodolfo Fiesoli è stato infine nuovamente arrestato con l’accusa di maltrattamenti e abusi su bambini affidati al Forteto e il 4 ottobre 2013 si è aperto a Firenze il processo contro il leader di questa “comunità-setta” e altri 22 indagati.

In Italia, a seguito di un’eccezione di incostituzionalità, la Corte Costituzionale, con sentenza n. 96 dell’8 giugno 1981, ha opportunamente cassato il reato di plagio dall’ordinamento giuridico penale perché in contrasto «con il principio di tassatività della fattispecie, contenuto nella riserva assoluta di legge in materia penale, consacrato nell’articolo 25 della Costituzione ». La Corte Costituzionale ha pertanto sancito l’indeterminatezza della formulazione della fattispecie criminosa del reato di plagio <<adducendo essenzialmente l’inverificabilità del fatto contemplato dalla fattispecie, l’impossibilità comunque del suo accertamento con criteri logico-razionali, l’intollerabile rischio di arbìtri dell’organo>>.

A oltre trent’anni dall’abrogazione del reato di plagio è tuttavia sempre più avvertita, nella comunità sociale, l’esigenza di una protezione della personalità individuale dell’uomo e della sua integrità psico-fisica: in sintesi, la necessità di una tutela dell’identità di essere pensante, unico e irripetibile dell’individuo. Ciò vuol dire, in primis, proteggere l’essere umano, nel momento di formazione e sviluppo della sua personalità da ingerenze “ossessive” e inoltre tutelarlo dai vari comportamenti che ne possano compromettere la sua integrità, quella della sua psiche oltre alla sua funzionalità sociale. Peraltro, tutte queste esigenze, oltre a trovare implicito riconoscimento negli artt. 2 e 3 della Costituzione, costituiscono il presupposto di base perché possano essere effettivamente fruiti quei diritti di libertà e consapevolmente adempiuti i doveri di solidarietà che la Costituzione garantisce e impone (*). Come del resto rilevato anche da insigni giuristi, dopo l’abrogazione del reato si è dunque venuto a creare un pericoloso vuoto di tutela della personalità nei riguardi delle dinamiche plagiarie, né le norme contemplate nel vigente codice penale, quali la circonvenzione di incapaci (art.643 c.p.) risultano di fatto applicabili a situazioni comportanti il condizionamento psicologico, comportamentale e fisiologico degli adepti di movimenti a carattere settario. (**) Lo stesso Segretariato Generale della presidenza della Repubblica -Ufficio Affari Giuridici e Relazioni costituzionali- (Protocollo SGPR 13/6/2007 0066076 P UAG),  ha così  riferito “..si condivide che l’abrogazione del reato di plagio per difetto di determinatezza abbia comportato un pericoloso vuoto normativo che avrebbe dovuto essere colmato da adeguate e sollecite iniziative legislative”.

Una delle più importanti realtà associative italiane per la tutela dei minori, il Telefono Azzurro, che dal 2003 gestisce per conto del Ministero delle Comunicazioni, Ministero per le Pari Opportunità e Ministero del Lavoro, il Servizio emergenza infanzia, già nel suo 5° Rapporto Nazionale sulla Condizione dei Minori e degli Adolescenti (2005), realizzato con Eurispes, (prestigioso istituto italiano che opera nel campo della ricerca), rilevava che “Il coinvolgimento di minori nelle sette è fenomeno alquanto complesso e difficile da descrivere: per questo non va trascurato, poiché, anche se in modo poco visibile, i minori vi sono coinvolti sia come vittime (attraverso abusi psicologici e sessuali), sia come autori di reato (con l’uso di alcol e droghe fino a forme estreme di crimine). L’abuso sessuale sui minori è una realtà tangibile, come denunciano i numeri forniti dalla Direzione Centrale della Polizia Criminale

Altresì nel 9° Rapporto Nazionale sulla Condizione dell’Infanzia e dell’Adolescenza (5) pubblicato nel 2009, i relatori del documento hanno drammaticamente sottolineato come “i bambini vittime delle sette sono bambini che “non esistono”, vittime dimenticate, ignorate e perfino negate”, e altresì constatato che “ i bambini che sono riusciti ad uscire da sette nelle quali hanno subìto abusi e violenze possono avere livelli di sviluppo fisico, psicologico, relazionale, emotivo, cognitivo e comportamentale che si discostano molto dalla norma: sembrano più piccoli di quello che effettivamente sono per ciò che concerne le capacità decisionali, di giudizio, la memoria e il linguaggio. Innumerevoli sono le conseguenze cui un bambino vittima di queste sette può andare incontro, a vari livelli: fisico, cognitivo, emotivo, relazionale, di costruzione della propria identità..”

Nel marzo 2006 veniva discussa e approvata dall’Osservatorio Nazionale per l’Infanzia, una importante relazione realizzata in forma di bozza dal Centro nazionale di documentazione e analisi per l’infanzia e l’adolescenza per conto dello stesso Osservatorio nazionale e del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali titolata “Rapporto sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza in Italia”. Nell’ampio capitolo dedicato alla situazione dei minori coinvolti nelle cosiddette “sette”, si evidenziava, da un lato, come il fenomeno fosse presente in larga misura nel nostro paese e le gravi implicazioni per gli stessi minori, dall’altro, come occorresse pervenire all’attuazione di adeguate politiche preventive informative a fattiva tutela dei bambini. Nel testo si sottolineava inoltre come dopo la diffusione del Rapporto denominato “Sette Religiose e nuovi movimenti magici in Italia” predisposto dal Comitato esecutivo dei servizi di informazione di sicurezza del Ministero dell’Interno nel febbraio 1998, si fossero “moltiplicate le iniziative a “difesa” dei nuovi culti, i quali, con intraprendente aggressività hanno iniziato una controffensiva in nome delle libertà religiose… Oltre alla strategia di difesa palese, alcuni culti hanno messo in atto tattiche per rendere più rigorosi i segreti nei vari circuiti di iniziazione e mentre svolgono campagne pubbliche a favore della libertà religiosa sulla stampa e in TV, nei circoli interni “privati” degli iniziati, i giuramenti di segretezza e gli obblighi al silenzio si fanno più pressanti” e come analoghe “reazioni si ebbero anche in seguito alla pubblicazione nel 1999 del rapporto in materia di sette predisposto dal Consiglio d’Europa(6)

Inoltre secondo il Report realizzato nel 2010 dal gruppo di lavoro presieduto dal dott. Luca Bernardo, (direttore dell’Ambulatorio per il Disagio degli Adolescenti presso l’Ospedale Fatebenefratelli di Milano e all’epoca presidente della Commissione bullismo del Ministero dell’Istruzione, Ricerca e Università), ben 240mila minori e adolescenti sarebbero entrati in contatto, solo in quell’anno, con “sette” e gruppi legati al satanismo (7).

In una recente intervista rilasciata al noto periodico italiano Panorama, la stessa dott.ssa Maria Carla Bocchino, I° dirigente Responsabile Divisione Analisi dello Sco, Servizio Centrale Operativo, della Polizia di Stato, ha riferito del preoccupante aumento nel nostro paese, di giovani attirati, in particolare attraverso la rete web, da gruppi di satanismo acido; dati che trovano peraltro conferma anche dall’attività di Polizia Postale. La fascia di rischio individuata tra i nuovi “simpatizzanti” risulta quella compresa tra i 12 e 22 anni. (8)

Ciò nonostante, come riferito dal deputato Rudy Salles, purtroppo solo alcuni Stati membri risultano aver recepito, a oggi, le indicazioni contenute nelle molteplici Raccomandazioni dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa sul fenomeno settario e in particolare quelle previste nella Raccomandazione n.1412 (1999), e con amarezza dobbiamo confermare che anche il nostro Paese non ha purtroppo adottato misure volte, in particolare, alla tutela dei soggetti maggiormente vulnerabili e dei bambini inseriti in movimenti a carattere settario.

In Italia non sono mai state attivate commissioni parlamentari aventi a oggetto i minori vittime di derive settarie, ma unicamente una Indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale dei soggetti deboli con particolare riferimento al fenomeno delle cosiddette sette (9), purtroppo non pervenuta a conclusione. Proprio l’audizione tenutasi presso l’Aula della 2a Commissione permanente Giustizia del Senato, di una giovane che aveva fatto parte da bambina, insieme alla madre e alla sorella anch’ella minore, di un piccolo gruppo sincretico a carattere settario capeggiato da una leader carismatica, ha indubitabilmente costituito il momento più intenso e drammatico dell’indagine svolta dalla commissione parlamentare. Nel caso accennato, la Corte di Cassazione VI Sezione penale (10), aveva evidenziato che “la sentenza di secondo grado ha ricostruito i fatti di causa ed evidenziato la condotta antigiuridica tenuta per un lungo periodo di tempo (circa tre anni) dell’imputata nei confronti delle parti lese (fra le quali, due minorenni), attraverso la forzata imposizione del cibo nei confronti di una minore, anche mediante un atto di violenza fisica, quale la chiusura del naso, nonostante l’evidente intolleranza alla sua assunzione, la costrizione a mangiare di nuovo quanto da lai veniva vomitato, i continui risvegli notturni o l’assoluto impedimento al riposo per partecipare a rituali salvifici, il condizionamento delle più elementari manifestazioni di vita, nonché le minacce di punizioni divine o di gravi accadimenti in caso di disobbedienza alle sue direttive”

Sconvolgenti vicende, analoghe a quelle descritte, ovvero inerenti il coinvolgimento di soggetti minori in gruppi od organizzazioni a carattere settario, sono state richiamate nell’Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-08890 seduta n. 855 del 18 dicembre 2012, (16° Legislatura), presentato dalle senatrici Gallone e Allegrini. Tuttavia l’interrogazione in questione è rimasta lettera morta (11)

Al momento non sono state fornite risposte da parte dei dicasteri interpellati neanche alle nuove interrogazioni presentate da altri parlamentari italiani che più volte hanno inteso sollecitare i nostri governanti alla dovuta attenzione verso il fenomeno in oggetto, osservando inoltre, come si legge nei testi degli atti di sindacato ispettivo in questione (12 e 13), che unicamente le associazioni di volontariato e i centri di informazione e ricerca attivi sul territorio nazionale svolgono “una preziosa e continuativa opera informativa sul fenomeno e di supporto alle vittime e alle famiglie e in tal senso realizzano un’azione di integrazione nonché, spesso, di vera e propria supplenza dell’azione pubblica, in maniera del tutto gratuita e avvalendosi della consulenza e collaborazione di esperti del settore della salute mentale, della criminologia e della giurisprudenza”.

Per di più, come si evince dal seguente estratto dai medesimi testi, è in corso “una pressante e reiterata campagna dai toni marcatamente diffamatori attraverso cui alcuni soggetti, oltre a minimizzare il suddetto fenomeno sociale, screditano sistematicamente con argomentazioni tendenziose e palesemente mendaci i rappresentanti del mondo del volontariato, delle forze dell’ordine e delle istituzioni impegnati in questo specifico e delicato settore, nonché le stesse vittime di realtà controverse e/o abusanti “;

Non è nostro intento entrare nel merito di considerazioni inerenti le varie missive di critica al Rapporto del deputato Rudy Salles, inoltrate alla vostra attenzione e di cui apprendiamo dalla rete internet, consapevoli che le opportune valutazioni competono esclusivamente ai destinatari, tuttavia, in riferimento a quanto si può leggere nella lettera della studiosa italiana dott.ssa Raffaella Di Marzio, che, nello specifico, riferisce di fenomeni di discriminazione che si verificherebbero da un trentennio nel nostro paese nei confronti delle minoranze religiose e/o spirituali e verso i bambini appartenenti a tali minoranze, non possiamo certamente esimerci dall’evidenziare che si tratta di asserzioni prive di qualunque fondamento e riscontro oggettivo. Nessun rapporto nazionale né europeo così come lo stesso rapporto americano sulla libertà religiosa, hanno mai denunciato l’esistenza di atti discriminatori verificatisi in Italia nei confronti delle minoranze religiose e/o spirituali e dei minori appartenenti a gruppi minoritari; sono stati invero segnalati rari episodi di intolleranza in particolare nei confronti di fedeli affiliati a confessioni maggioritarie. La promozione e la tutela degli appartenenti a minoranze religiose e spirituali e la difesa della libertà religiosa e di culto costituiscono, per contro, una delle grandi priorità della politica interna ed estera italiana. Sostenere pubblicamente fatti del tutto infondati non solo sconcerta gli scriventi ma può ingenerare, a livello di pubblica opinione, perniciosi allarmismi.

Crediamo che le preoccupate parole di uno dei massimi esperti mondiali del fenomeno, il dott. Michael Langone, Direttore Esecutivo dell’International Cultic Studies Association (ICSA), possano riassumere la grave situazione in cui si trovano tanti bambini vittime di gruppi ad alto rischio “Investigation of this field has at times been upsetting. The abuses to which children have been subjected can be horrendous… And the lack of concern and action about this problem is shameful..” (14)

Certi di interpretare, anche e soprattutto, il sentire di coloro che con la nostra attività siamo impegnati ad assistere e tutelare, auspichiamo che il lavoro encomiabile svolto dal relatore Rudy Salles in tema di protezione dei minori dagli eccessi delle derive settarie, trovi favorevole accoglimento affinché ogni individuo possa concretamente godere del diritto di esistere come bambino e di crescere come uomo libero.

Con rispetto,

FA.VI.S. Associazione Familiari delle vittime delle sette, Onlus – Rimini

Maurizio ALESSANDRINI, Presidente

Ce.SAP Centro Studi sugli Abusi psicologici, Onlus – Noci (BA)

D.ssa Lorita TINELLI, Presidente

Osservatorio sui diritti dei Minori – Milano

Dr. Antonio MARZIALE, Presidente

O.N.A.P. Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici – Firenze

D.ssa Patrizia SANTOVECCHI, Presidente

Associazione Prometeo Onlus, Lotta alla pedofilia e tutela infanzia violata – Bergamo

Massimiliano FRASSI, Presidente

Centro Studi Giù Le Mani Dai Bambini – San Benedetto del Tronto (AP)

Aldo VERDECCHIA , Presidente

Associazione SOS Antiplagio Novara

Giovanni RISTUCCIA, Presidente

Associazione Tutor onlus – Potenza

Dino POTENZA, Presidente

Associazione Arciragazzi Bologna – Prevenzione e tutela contro gli abusi sui minoriPrevenzione del disagio giovanile

Serena FRASCAROLI, Presidente

Gruppo Educhiamoci alla Pace – Bari

Gianpaolo PETRUCCI, Presidente

ANSFO Associazione Nazionale “Sostenitori delle Forze dell’Ordine” – Roma

Massimo MARTINI, Presidente

Associazione Genitori Separati per la Tutela dei minori – Città di Castello (PG)

Prof. Ugo VALENTINI, Presidente

Prof. Giovanni PANUNZIO, idr, fondatore dell’Osservatorio Antiplagio – Cagliari

Dr. Giampiero MARCATO, presidente Associazione Menti Libere di Nichelino (To)

Prof.ssa Anna Maria GIANNINI – Psicoterapeuta, ordinario al Dipartimento di Psicologia – Facoltà di Medicina e Psicologia – Direttore dell’Osservatorio di Psicologa della Legalità e della Sicurezza della Università “La Sapienza” di Roma. Responsabile dei Corsi CEPOL (Accademia di Polizia Europea) per quanto riguarda i moduli Dealing with Victims of Crime.

Prof.ssa Anna OLIVEIRO FERRARIS, professore ordinario di Psicologia dello sviluppo presso Università degli Studi La Sapienza di Roma – Psicologa, psicoterapeuta, scrittrice – Già membro della Consulta Qualità della Rai e del Comitato Nazionale di Bioetica. Direttore della rivista degli psicologi italiani “Psicologia Contemporanea”

Dr. Prof. Alessandro MELUZZI, medico chirurgo, specialista in psichiatra. Psicologo, psicoterapeuta – Torino. Docente Incaricato di Psichiatria – Università Cattolica Sacro Cuore di Roma sede di Moncrivello (VC). Professore a Contratto in Genetica del Comportamento Umano Facoltà di Medicina e Chirurgia – Scuola di Specializzazione in Psicologia Clinica della Università di Siena

Prof. Alberto FORTI, Specialista in Neuropsichiatria Infantile, Neurologia e Medicina Interna.

Docente alla Università degli Studi di Urbino “Carlo Bò”

Prof. Francesco BRUNO – Criminologo, docente di Pedagogia Speciale, Dipartimento di Lingue straniere e Scienza dell’Educazione – Università della Calabria

Prof. Natale FUSARO – Specialista in Diritto Penale e Criminologia – esperto nella Formazione Post-Univeritaria presso l’Università degli Studi La Sapienza – Roma

Gen. B. dei Carabinieri Avv. Ernesto DI SERIO, docente di “Criminologia” presso l’ Università Internazionale Scienze Sociali – Roma

Prof. Vincenzo MASTRONARDI, psichiatra – Titolare della Cattedra di Psicopatologia forense e Direttore dell’Osservatorio dei comportamenti e della devianza Facoltà di Medicina e Odontoiatria – Università La Sapienza di Roma

Prof. Nunzio di NUNNO, medico legale, docente di Criminologia presso l’Università del Salento

Prof. Matteo VILLANOVA, titolare di Neuropsichiatria infantile, Criminologia , Medicina preventiva e psicopatologia forense – Presidente di “OLTREE” Osservatorio Laboratorio Tutela e Rispetto Emozionale dell’Età Evolutiva dell’ Università ROMA 3 Roma – Didatta nazionale Centro Italiano Ipnosi Clinica sperimentale di Torino

Dr. Luigi CORVAGLIA, dirigente psicologo presso il DDP ASL Bari, saggista, cultore d.m. di Criminologia e Psichiatria presso l’Università del Salento – Lecce

Prof. Roberto MONGARDINI, docente di “Principi filosofici dei diritti umani” Facoltà di Giurisprudenza – Università telematica “Niccolò Cusano” di Roma; Docente di “Diritti umani” in Master 2° liv

Dr.ssa Beatrice UGOLINI, Criminologa – Bologna

Dr. Giorgio GAGLIARDI, medico psicoterapeuta – Como

Dr. Armando DE VINCENTIIS, Psicologo e Psicoterapeuta – consulente CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze)e coordinatore delGruppo Cicap Puglia

Dr.ssa Alessandra LUMACHELLI Presidente di ETTAsos, collaboratrice della FONDAZIONE MOVIMENTO BAMBINO onlus

U.P.R.C. Unità Prevenzione Rischio Criminologico Roma

Dott.ssa Imma GIULIANI, Responsabile Nazionale

Sindacato Autonomo della Polizia di Stato SAP – Roma

Gianni TONELLI, Presidente

Dr.ssa Barbara DE SERIO co-responsabile Laboratorio di Studi e Ricerche per l’Infanzia

presso l’Università di Foggia

Dr.ssa Olimpia QUATTROMINI, psicologa clinica, dello sviluppo e delle relazioni, Human Resources, esperta in Criminologia generale, minorile e penitenziaria, presidente Associazione Malattie Rare Alta Murgia

Dr. Sergio CARUSO, Psicopedagogista, Criminologo Clinico esperto in minori profiling e prevenzione – Cosenza

Dr.ssa Sonia MELGIOVANNI, Psicologa, Specialista in Psicologia Clinica e  Psicoterapia Psicoanalitica, PhD in Psicologia Clinica – Bari

Dott. Paolo POZZETTI, Psicologo clinico, specialista in Disturbi della condotta e dell’umore – Ordine Lazio

Dr.ssa Mary GROSSI, Psicologa e psicoterapeuta – Fermo (FM)

Dr. Fabio NESTOLA, Presidente della Fe.N.Bi. (Federazione Italiana per la Bigenitorialità), ricercatore, studioso di separazioni e minori contesi, curatore del Centro Studi per la Fe.N.Bi

Dr.ssa Lillia D’OTTAVI, Farmacista, ex Consigliere Regione Lazio

Sen. Avv. Antonino CARUSO, Presidente della Commissione Giustizia del Senato Italiano dal 2001 al 2006 nella XIV Legislatura

Avv. Giselda CIANCIOLA, dottore di ricerca in Criminologia devianza e mutamento sociale, autrice del libro “I reati contro le donne e i minori” ( Giuffrè ed.)

Avv. Vincenzo GALLO del Foro di Sala Consilina (SA)

(legale della famiglia di Chiara Marino, la giovane assassinata dalle Bestie di Satana)

Avv. Tania RIZZO penalista, Coordinatore A.I.G.A. Regione Puglia

e Presidente di “La.P.E.C. e Giusto Processo” sezione territoriale di Lecce

Avv. Nicola PILEGGI del Foro di Brindisi

Avv. Carla RUFINI del Foro di Roma

Avv. Eloisa MINOLFI del Foro di Milano

Avv. Lia STAROPOLI del Foro di Vibo Valentia

Avv. Marco MARZARI del Foro di Milano

Avv. Lorenzo IACOBBI del Foro di Taranto

Dr.ssa Claudia VINCENZI – autrice del libro “Plagiata” (Mondadori ed.)

Dr.ssa Rossana PESSIONE, giornalista professionale, scrittrice, Direttore responsabile dell’agenzia stampa Omnia Group

Ivano GAIONI, scrittore, autore del libro “Ladri di Anime” (abusi sui minori)

 

POSTILLA del 3 Aprile 2014

I promotori della lettera per la Presidente e il Segretario Generale dell’APCE, chiedono cortesemente di voler considerare  inseriti tra i firmatari del documento i seguenti nominativi:

 

Associazione Nazionale  ConDivisa Sicurezza e Giustizia

 

On. Tiziano ARLOTTI,  Deputato XVII Legislatura Camera dei Deputati

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References:

  1. The British Psycological Society http://www.bps.org.uk/news/children-cults-face-later-problems

  1. Bouncing back: remission from depression in a 12-year panel study of a representative Canadian community sample” Esme Fuller-Thomson, Marla Battiston, Tahany M. Gadalla, Sarah Brennenstuhl http://link.springer.com/article/10.1007/s00127-013-0814-8
  1. BESTIE DI SATANA. SENTENZA CORTE D’APPELLO

http://www.scribd.com/doc/82108848/Bestie-Di-Satana-Sentenza-Appello-Parte-1

http://www.scribd.com/doc/82109068/Bestie-Di-Satana-Sentenza-Appello-Parte-2

http://www.scribd.com/doc/82109249/Bestie-Di-Satana-Sentenza-Appello-Parte-3

  1. RELAZIONE FINALE DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA DELLA REGIONE TOSCANA SULL’AFFIDO MINORI ALLA LUCE DELLA VICENDA FORTETO. SECONDA PARTE DA PAG. 11

http://www.consiglio.regione.toscana.it/upload/9/CM28/evidenze/evi214.pdf

  1. 9° RAPPORTO NAZIONALE SULLA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA (Telefono Azzurro ed EURISPES) http://www.osservatorionazionalefamiglie.it/osservatorioprova/images/altrepubb/rapporto_nazionale_infanzia_adolescenza.pdf
  1. RAPPORTO SULLA CONDIZIONE DELL’INFANZIA E DELL’ADOLESCENZA IN ITALIA

http://www.minori.it/files/eccezionale_quotidiano_completo.pdf

  1. Articolo giornalistico tratto dal quotidiano nazionale IL GIORNO

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2011/11/20/622927-allarme_satanismo.shtml

  1. Articolo giornalistico con intervista alla dott.ssa Maria Carla Bocchino http://news.panorama.it/cronaca/Satana-web-adolescenti
  1. SENATO DELLA REPUBBLICA. Audizioni in seno all’ INDAGINE CONOSCITIVA SUL FENOMENO DELLA MANIPOLAZIONE MENTALE DEI SOGGETTI DEBOLI CON PARTICOLARE RIFERIMENTO AL FENOMENO DELLE COSIDDETTE “SETTE”

http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/284768.pdf

  1. Suprema Corte di Cassazione VI Sezione Penale 25701/12 Sentenza n. 631 Registro Generale n. 33260/ 2011 http://www.favis.org/favis2/images/valmaggi%20sentenza%20cassazione

  1. SENATO DELLA REPUBBLICA Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-08890

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=695872

  1. SENATO DELLA REPUBBLICA Legislatura 17 Atto n. 4-01758 26 febbraio 2014 ; SENATE OF THE ITALIAN REPUBLIC Legislature 17 Judicial Inspection Act n. 4-01758 published on 26th February 2014, assembly n.198 ; SENAT DE LA REPUBLIQUE ITALIENNE Légisature 17me Acte de Sindacat Inspectif n . 4-01758 publiqué le 26 Février 2014 dans la réunion n. 198

http://favisonlus.wordpress.com/2014/03/09/fenomeno-settario-legislatura-17-atto-di-sindacato-ispettivo-n-4-01758/

  1. SENATO DELLA REPUBBLICA. Legislatura 16 Atto di Sindacato Ispettivo n. 4-08835

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=691624

SENATO DELLA REPUBBLICA. Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n.4-00374 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=703752

  1. CHILDREN AND CULTS excerpt from Recovery From Cults Help for Victims of Psychological and Spiritual Abuse. Edited by Michael D. Langone. W. W. Norton, New York

http://www.csj.org/studyindex/studychild/study_childcult.htm

NOTA (*) Brano liberamente tratto da GNOSIS, rivista ufficiale dei Servizi di intelligence italiani

http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista27.nsf/ServNavig/27?OpenDocument

NOTA (**) Relazione documentale di Antonio Pagliaro (Professore emerito di Diritto Penale dell’Università di Palermo) depositata presso la 2a Commissione permanente Giustizia del Senato, in seno all’Indagine conoscitiva sul fenomeno della manipolazione mentale dei soggetti deboli, con particolare riferimento al fenomeno delle cosiddette “sette” (anni 2011-2012)

http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm02/documenti_acquisiti/569%20professor%20Pagliaro.pdf

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The protection of minors against excesses of sects

on .


Madame Anne BrasseurPresident of the Parliamentary Assemblyof the Council of EuropeMr. Wojciech Sawicki,Secretary General of PACE

Members of APCE

Palais de l’Europe

67075 Strasbourg Cedex

Report Mr. Rudy SALLES “The protection of minors against excesses of sects”

ITALY, 31st March 2014

Dear Sirs,

On 3rd of March 2014, an important Report on the protection of children against the excesses of the so-called cults and which is the result of long and accurate efforts of the French rapporteur Rudy Salles, has been adopted by the Committee of Legal Affairs and Human Rights of the Parliamentary Assembly of the Council of Europe.

Scholars, Italian associations for the protection of children’s right, centres and association of research, information and protection of individuals and families against high-risk groups that all together sign this letter, wish to express their sincere gratitude and appreciation for the Report’s content, which in this case identifies and suggests essential programmes and intervention policies and/or their strengthening, in order to face effectively the danger represented by the so-called cults and protect concretely the interest of the child from all forms of brutality, abuse and negligence.

We can only hope for its approval, certain that the Parliamentary Assembly and the Council of Europe play a key role in contrast to this worrying social phenomenon, which is constantly growing and involves an increasing number of adolescents and children also through the increased use of Internet.

International scientific contributions report unanimously that minors introduced in abusing cult contexts often suffer the systematic violation of their fundamental rights (Paul Martin, Michael D. Langone and Gary Eisenberg, Markowits and Halperin, Susan Landa, Stephen A. Kent and Doni Whitsett, Singer and Lalich, etc.), as Jill Mytton’s recent research published by The British Psychological Society (1) has highlighted that children born and raised within high-risk groups will present significant psychological and psychosocial problems, not only after leaving the group but also in their adulthood. In addition, on the basis of the results of an accurate study carried out by the University of Toronto (2), children who are victims of coercive realities will present more prolonged remission periods of depression than those who were not subject to this kind of traumas. As far as we know, another important research project approved by Human Subjects in Research Committee at California State University, is in progress. Its title is “On Our Own: How Children Of Cults Manage to Survive in the ‘Outside’ World” by Dr. Jania Lalich, renowned international expert on cults and extremist groups.

In our activities, we are in daily contact with people who are victims of totalitarian organisations and manipulative relational dynamics, as well as with individuals born and raised within high-risk groups, who often experienced horrific abuse and violence. On the other hand, even the judicial reports inform us on horrific cases occurred inside abusive cultist movements. An example which hit the international headlines is that of the murderous group called “Le bestie di Satana” (The Beasts of Satan), whose followers are guilty of the macabre murder of some young people, who were members of the same organisation including the minor Fabio Tollis (3).

While we are writing this letter, criminal proceedings are ongoing against Rodolfo Fiesoli, the founder of the Forteto Community, and others who are accused of sexual abuse on minors. Forteto is a community for the custody of minors but, as clearly shown in the recent and substantial investigation by the Commission of Inquiry of Tuscany (4), it was considered as a real abusing cult. The founder, known as “the Prophet” has been able to act undisturbed for over forty years, despite the fact that in 1976 he had been arrested at the request of judge Carlo Casini, who opened proceedings for sexual abuse occurred in the community. In the 80’s some Board and parliamentary inquiries underlined the undue influence on the young community’s guests. Later, in 1985 the Court of Appeal of Florence sentenced Fiesoli – judgement confirmed by the Court of Cassation- to two years of imprisonment for abuse, violent acts and corruption of minor. (Judgement which pointed out “the incitement by Forteto’s members to the breakdown of relationships between the children entrusted to them and their biological parents” and the incitement to “a common practice of homosexuality”). Again, on 13th July 2000, the European Court of Human Rights condemned Italy to pay a fine of 200 million Liras as compensation for moral damages after entrusting two children to Forteto community. In the judgement (case Scozzari and Giunta against Italy – appeal No. 39221/98 et 41963/98), the Court deemed appropriate to comment that the fact that people convicted for maltreatment and abuse could still play an active role in the community raised serious doubts. In December 2011, Rodolfo Fiesoli was finally arrested again for maltreatment and abuse of children entrusted to Forteto community and on 4th October 2013 the trial against the leader of this “community-cult” and other 22 suspected persons was started in Florence.

In Italy, as a result of a plea of unconstitutionality, the Constitutional Court, by judgement No. 96 dated 8th June 1981, quashed the criminal offense of plagiarism from the legal system, because it was in contrast “with the principle of compulsory nature of the case, contained in absolute reservation of law in criminal matters, enshrined in Art. 25 of the Italian Constitution”. The Constitutional Court therefore established the vagueness of the wording of the criminal offense of plagiarism <<claiming the non-verifiability of the fact considered in this case, the impossibility of its assessment with logical and rational criteria, the intolerable risk of unlawful acts>>.

After over thirty years from the repeal of the offense of plagiarism, however, in the social community, the need for protection of man’s individual personality and his psycho-physical integrity is more and more important: in short, the need for the protection of the individual identity as thinking, unique and unrepeatable human being. This means in particular, to protect the human being, at the time of formation and development of his personality, from “obsessive” interference and also protect him from various behaviors which may compromise his integrity, that of his psyche and his social functionality. Furthermore, all these needs, as well as finding implicit recognition in Articles 2 and 3 of the Italian Constitution, establish the basic prerequisite so as the rights of freedom can be effectively enjoyed and the duties of solidarity consciously fulfilled, which the Constitution ensures and requires (*). As noted by distinguished jurists too, after the repeal of the offense there was a dangerous gap in the protection of personality against plagiarism, and even the rules of the Criminal Code, such as the “circumvention of incapable” (Article .643 CC), are not applicable to situations involving psychological, behavioral and physiological conditioning of the followers of cultist movements (**). The Secretariat-General of the Presidency of the Italian Republic – Office of Legal Affairs and Constitutional Relations – (SGPR Protocol dated 13/6/2007 0066076 P OLA), reported “…we agree that the repeal of offense of plagiarism due to lack of certainty resulted in a dangerous regulatory vacuum which should have been filled by appropriate and expeditious legislative actions.”

One of the most important Italian association for protection of minors, Telefono azzurro, which since 2003 has been operating on behalf of the Ministry of Communications, Ministry for Equal Opportunities and Ministry of Labour, the Servizio emergenza infanzia (Childhood Emergency Service), in its 5thNational Report on the Status of Minors and Adolescents (2005), carried out together with EURISPES (prestigious Italian Institute which operates in the field of research), observed that “the involvement of minors in cults is a quite complex phenomenon and difficult to explain: that is why it should not be ignored because, even though in a barely visible way, minors are involved both as victims (through psychological and sexual abuse) and offenders (by using alcohol and drugs up to extreme forms of crime). Sexual abuse on minors is a tangible reality as demonstrated by the figures provided by the Central Direction of the Criminal Police.”

Also in the 9th National Report on the Status of Childhood and Adolescence (5) published in 2009, the rapporteurs of this document highlighted dramatically how “the children victims of cults are children who “do not exist”, forgotten, ignored and denied victims” and is also observed that “children who managed to get out of cults in which they were subject to abuse and violence can have levels of physical, psychological, relational, emotional, cognitive and behavioural development which differ very much from the standard: they seem younger than they are with regard to decision-making capabilities, judgement, memory and language. The consequences a child who is victim of these cults may experience are countless at various levels: physical, cognitive, emotional, relational, in constructing their identity…”.

In March 2006, an important report entitled “Report on the condition of childhood and adolescence in Italy” made in draft form by the National Centre of Documentation and Analysis of Childhood and Adolescence on behalf of the National Monitoring Centre and Ministry of Labour and Social Policies, was discussed and approved by the National Monitoring Centre for Childhood. In the large section dedicated to the situation of minors involved in the so-called “cults”, on the one hand it was highlighted how the phenomenon was largely present in our country and the serious implications for minors themselves; on the other hand, it was highlighted the need to implement appropriate informative prevention policies for minors’ protection. In the report, it was also highlighted how, after the release of the report called “Religious cults and new magical movements in Italy” made by the Executive Committee for Information and Security Services of the Ministry of Interior in February 1998, “the initiatives aimed at “protecting” these new cults multiplied, the cults started a counteroffensive in the name of religious freedom with proactive aggressiveness …in addition to the obvious defence strategy, some cults used tactics to tighten the secrets in various circuits of initiation and, while they are doing public campaigns for religious freedom in the press and on TV, within internal “private” associations of the initiates, oaths of secrecy and silence obligations become more and more pressing” and similar “reactions had also occurred after the publication of the report on cults prepared by the Council of Europe in 1999” (6).

Moreover, according to the report made in 2010 by the working group chaired by Dr. Luca Bernardo (director of Ambulatorio per il Disagio degli Adolescenti – Surgery for adolescents’ discomfort – at Fatebenefratelli Hospital in Milan and, at the time, it was president of the Committee for Bullying of Ministry of Education, Research and University), 240,000 minors and adolescents would have come into contact, only in that year, with “cults” or groups linked to Satanism (7).

In a recent interview with the well-known Italian magazine Panorama, Dr. Maria Carla Bocchino, 1st Director in charge of the Analysis Division of the Operational Central Service (SCO), of the State Police, reported the alarming rise in our country of young people attracted, in particular through the web, by groups of acid Satanism; these data are also confirmed by the activity of Postal Police. The risk band found among the new “sympathisers” is between 12 and 22 years old (8).

Notwithstanding, as reported by the member of parliament Rudy Salles, unfortunately only some Member States appear to have accepted, and to the present day, the information contained in the many Recommendations of Parliamentary Assembly of the Council of Europe on the cult phenomenon and in particular those provided by Recommendation No. 1412 (1999), we bitterly must confirm that neither our country has taken measures about the protection of the most vulnerable individuals and of children involved in cultist movements.

In Italy, Parliamentary Committees aimed at minor victims of cults have never been activated, but only a Consultation on the phenomenon of mental manipulation of vulnerable individuals with particular reference to the phenomenon of the so-called cults (9), which unfortunately has not been concluded. The audition held in the Room of the 2nd standing Judiciary Committee of the Senate of a young woman who had been part, together with her mother and sister, of a small syncretic cult headed by a charismatic leader was the most intense and dramatic moment of the investigation carried out by the parliamentary committee. In the case mentioned, the Court of Cassation, VI Criminal Division (10), showed that “the second-instance judgement reconstructed the facts of the case and highlighted the unlawful behaviour of the defendant against the affected parties (including two minors) held for a long period (about three years), through the forced imposition of food against one of the minors, even by using physical violence, as closing her nose despite the obvious intolerance, the compulsion to eat again what she had vomited, the frequent nocturnal awakenings or the absolute impediment to rest in order to participate in the rituals of salvation, the conditioning of the most basic manifestations of life, as well as threats of “divine” punishments or serious events in case of disobedience to her directives.”

Shocking events, similar to those described, concerning the involvement of minors in cults groups or organisations were recalled in the Judicial Inspection No. 4-08890 session No. 855 dated 18th December 2012 (16th Legislature), presented by the senators Gallone and Allegrini. However, this question remained unfulfilled (11).

Currently, no answers have been provided by the questioned departments, not even regarding the new questions presented by other Italians MPs, who repeatedly urged our leaders to due attention about the phenomenon in question, noting also, as we read in the texts of Acts of Judicial Inspection (12 and 13) that only voluntary associations and centres of information and research active in the country perform “a valuable and continuous work of information on the phenomenon and support to victims and their families; in this way, they perform a free integration action, which is often a real substitution of the public action, by taking advantage of the advice and cooperation of experts in the fields of mental health, criminology and law”.

Moreover, as it can be seen from the following extract of the same texts, “a repeated and serious libellous campaign committed particularly on web network has been carried out, through which some subjects, as well as minimize the aforementioned social phenomenon, systematically discredit with manifestly false and tendentious arguments the representatives of the voluntary sector, police forces and institutions involved in this specific and sensitive field, as well as the victims of controversial and/or abusing realities”.

It is not our intention to enter into the merits of considerations concerning the several letters criticising the Report of MP Rudy Salles, which were addressed to your attention and which we learn about on the Internet, fully aware that appropriate assessments are under the responsibility of the recipients, however, as regards the letter of the Italian scholar Dr. Raffaella Di Marzio, which in particular refers to discrimination phenomena that have been occurring for three decades in our country against religious and/or spiritual minorities and against children belonging to these minorities, we cannot avoid highlighting that these assertions have no basis and objective feedback. No national or European report, not even the American report on religious freedom, have ever reported the existence of discriminatory acts occurred in Italy against religious and/or spiritual minorities and against children belonging to minority groups; rare episodes of intolerance, in particular against the faithful affiliated to majority groups, have been reported. The promotion and protection of people belonging to religious and spiritual minorities and the defence of religious and cult freedom are, however, among the priorities of the Italian domestic and foreign policy. Publicly supporting facts which are completely unfounded not only disconcerts the undersigned, but also can give rise, in terms of public opinion, to pernicious alarmism.

We believe that the worried words of one of the world’s leading experts of the phenomenon, Dr. Michael Langone, Executive director of the International Cultic Studies Association (ICSA), can summarise the serious situation which a lot of children, victims of these high-risk groups, are living “Investigation of this field has at times been upsetting. The abuses to which children have been subjected can be horrendous… And the lack of concern and action about this problem is shameful..” (14)

Sure of interpreting, also and above all, the feelings of those people we are assisting and protecting with our activity, we hope that the commendable work done by the rapporteur Rudy Salles concerning the protection of minors against the excesses of cults is favourably accepted so that every individual can actually enjoy the right to exist as a child and to grow up as a free man.

Respectfully yours,

FA.VI.S. Associazione Familiari delle vittime delle sette, Onlus – Rimini

Maurizio ALESSANDRINI, President

Ce.SAP Centro Studi sugli Abusi psicologici, Onlus – Noci (BA)

D.ssa Lorita TINELLI, President

Osservatorio sui diritti dei Minori – Milan

Dr. Antonio MARZIALE, President

O.N.A.P. Osservatorio Nazionale Abusi Psicologici – Florence

D.ssa Patrizia SANTOVECCHI, President

Associazione Prometeo Onlus, Lotta alla pedofilia e tutela infanzia violata – Bergamo Massimiliano FRASSI, President

Centro Studi Giù Le Mani Dai Bambini – San Benedetto del Tronto (AP)

Aldo VERDECCHIA, President

Associazione SOS Antiplagio Novara

Giovanni RISTUCCIA, President

Associazione Tutor onlus – Potenza

Dino POTENZA, President

Associazione Arciragazzi Bologna – Prevenzione e tutela contro gli abusi sui minoriPrevenzione del disagio giovanile

Serena FRASCAROLI, President

Gruppo Educhiamoci alla Pace – Bari

Gianpaolo PETRUCCI, President

ANSFO Associazione Nazionale “Sostenitori delle Forze dell’Ordine” – Rome

Massimo MARTINI, President

Associazione Genitori Separati per la Tutela dei minori – Città di Castello (PG)

Prof. Ugo VALENTINI, President

Prof. Giovanni PANUNZIO, idr, founder of Osservatorio Antiplagio – Cagliari

Dr. Giampiero MARCATO, president Associazione Menti Libere Nichelino (To)

Prof.ssa Anna Maria GIANNINI – Psychotherapist, full professor at the Department of Psychology – Faculty of Medicine and Psychology – Director of Monitoring Centre of Psychology of Law and Security of the University “La Sapienza” in Rome. Manager of CEPOL courses (Academy of European Police) concerning the modules Dealing with Victims of Crime.

Prof.ssa Anna OLIVERIO FERRARIS, full professor of Developmental Psychology at Università degli Studi La Sapienza in Rome – Psychologist, psychotherapist, writer – Member of Consulta Qualità Rai and National Bioethics Committee. Director of the journal of Italian psychologists “Psicologia Contemporanea”

Dr. Prof. Alessandro MELUZZI, surgeon, specialist in psychiatry. Psychologist, psychotherapist – Turin. Lecturer of Psychiatry – Università Cattolica Sacro Cuore in Rome, branch of Moncrivello (VC). Temporary lecturer of Genetics of Human Behaviour, Faculty of Medicine and Surgery – School of Specialization in Clinical Psychology of Università di Siena

Prof. Alberto FORTI, Specialist in Child Neuropsychiatry, Neurology and Internal Medicine.

Lecturer at Università degli Studi in Urbino “Carlo Bò”

Prof. Francesco BRUNO – Criminologist, lecturer of Special Pedagogy, Department of Foreign Languages and Education Science – Università della Calabria

Prof. Natale FUSARO – Specialist in Criminal Law and Criminology – expert in Post-University Education at

Università degli Studi La Sapienza – Rome

Gen. B. dei Carabinieri Sol. Ernesto DI SERIO, lecturer of Criminology at Università Internazionale Scienze Sociali – Rome

Prof. Vincenzo MASTRONARDI, psychiatrist – Chairman of Forensic Psychopathology and Director of Monitoring Centre of behaviours and deviance – Faculty of Medicine and Dentistry – Università La Sapienza in Rome

Prof. Simonetta COSTANZO Criminologist, psychoanalyst, psychologist. Researcher and Professor of Educational Psychology at the University of Calabria (Unical)

Prof. Nunzio di NUNNO, coroner, lecturer of Criminology at Università del Salento

Prof. Matteo VILLANOVA, chairman of Child Neuropsychiatry, Criminology, preventive medicine and forensic psychopathology – President of “OLTREE” Osservatorio Laboratorio Tutela e Rispetto Emozionale dell’Età Evolutiva of Università ROMA 3, Rome – Teacher at Centro Italiano Ipnosi Clinica sperimentale in Turin

Dr. Luigi CORVAGLIA, executive psychologist at DDP ASL Bari, essayist, scholar of Department of Criminology and Psychiatry at Università del Salento – Lecce

Prof. Roberto MONGARDINI, lecturer of “Phylosophical principles of human rights” Faculty of Law – Università telematica “Niccolò Cusano” in Rome; Lecturer of “Human rights” in Master 2° lev

Dr.ssa Beatrice UGOLINI, Criminologist – Bologna

Dr. Giorgio GAGLIARDI, psychotherapist – Como

Dr. Armando DE VINCENTIIS, psychologist and psychotherapist – consultant at CICAP (Comitato Italiano per il Controllo delle Affermazioni sulle Pseudoscienze)and coordinator of Gruppo Cicap Puglia

Dr.ssa Alessandra LUMACHELLI President of ETTAsos, collaborator of FONDAZIONE MOVIMENTO BAMBINO non-profit organization

U.P.R.C. Unità Prevenzione Rischio Criminologico Rome

Dott.ssa Imma GIULIANI, National Manager

Sindacato Autonomo della Polizia di Stato SAP – Rome

Gianni TONELLI, President

Associazione ConDivisa – Sicurezza e Giustizia

Dr.ssa Barbara DE SERIO co-manager at Laboratorio di Studi e Ricerche per l’Infanzia at Università di Foggia

Dr.ssa Olimpia QUATTROMINI, clinical, developmental and relational psychologist, Human Resources, expert in general, juvenile and prison Criminology, president of Associazione Malattie Rare Alta Murgia

Dr. Sergio CARUSO, Psychopedagosist, clinical criminologist expert in minor profiling and prevention – Cosenza

Dr.ssa Sonia MELGIOVANNI, Psychologist, Specialist in Clinical Psychology and Psychoanalytic Psychotherapy, PhD in Clinical Psychology – Bari

Dott. Paolo POZZETTI, Clinical psychologist, specialist in Conduct and mood disorders – Register of Lazio

Dr.ssa Mary GROSSI, Psychologist and Psychotherapist – Fermo (FM)

Dr. Fabio NESTOLA, President of Fe.N.Bi. (Federazione Italiana per la Bigenitorialità), researcher, scholar of separations and disputed minors, curator of Fe.N.Bi Study Centre

Dr.ssa Lillia D’OTTAVI, Pharmacist, ex Counsellor of Lazio Region

Sen. Sol. Antonino CARUSO, President of Justice Commission of the Italian Senate from 2001 to 2006, XIV Legislature

Sol. Giselda CIANCIOLA, PhD in Criminology, deviance and social change, author of the book “I reati contro le donne e i minori” ( Giuffrè ed.)

Sol. Vincenzo GALLO Court of Sala Consilina (SA)

(Lawyer of the family of Chiara Marino, the young girl murdered by Bestie di Satana)

Sol. Tania RIZZO criminal lawyer, Coordinator of A.I.G.A. Regione Puglia

and President of “La.P.E.C. e Giusto Processo” territorial section of Lecce

Sol. Nicola PILEGGI Court of Brindisi

Sol. Carla RUFINI Court of Rome

Sol. Eloisa MINOLFI Court of Milan

Sol. Lia STAROPOLI Court of Vibo Valentia

Sol. Marco MARZARI Court of Milan

Sol. Lorenzo IACOBBI Court of Taranto

Dr.ssa Claudia VINCENZI – author of the book “Plagiata” (Mondadori ed.)

Dr.ssa Rossana PESSIONE, professional journalist, writer, Managing Director of press agency Omnia Group

Ivano GAIONI, writer, author of the book “Ladri di Anime” (abuse of minors)

 

Note of April 3, 2014

The promoters of the letter to the President and the Secretary General of PACE, asking if you would consider included among the signatories of the document the following names:

Associazione Nazionale  ConDivisa Sicurezza e Giustizia

On Tiziano ARLOTTI, Deputy XVII Legislature Chamber of Deputies

————–

References

  1. The British Psychological Society http://www.bps.org.uk/news/children-cults-face-later-problems

  1. Bouncing back: remission from depression in a 12-year panel study of a representative Canadian community sample” Esme Fuller-Thomson, Marla Battiston, Tahany M. Gadalla, Sarah Brennenstuhl http://link.springer.com/article/10.1007/s00127-013-0814-8
  2. BESTIE DI SATANA. JUDGEMENT OF THE COURT OF APPEAL

http://www.scribd.com/doc/82108848/Bestie-Di-Satana-Sentenza-Appello-Parte-1 http://www.scribd.com/doc/82109068/Bestie-Di-Satana-Sentenza-Appello-Parte-2

http://www.scribd.com/doc/82109249/Bestie-Di-Satana-Sentenza-Appello-Parte-3

  1. FINAL REPORT OF THE COMMISSION OF INQUIRY IN TUSCANY ON CHILDREN CUSTODY REGARDING THE FORTETO. PART TWO FROM PAGE 11. http://www.consiglio.regione.toscana.it/upload/9/CM28/evidenze/evi214.pdf
  2. THE 9TH NATIONAL REPORT ON THE STATUS OF CHILDREN AND ADOLESCENTS http://www.osservatorionazionalefamiglie.it/osservatorioprova/images/altrepubb/rapporto_nazionale_infanzia_adolescenza.pdf
  1. “REPORT ON THE CONDITION OF CHILDREN AND ADOLESCENTS IN ITALY”

http://www.minori.it/files/eccezionale_quotidiano_completo.pdf

  1. Article taken from national newspaper IL GIORNO

http://www.ilgiorno.it/milano/cronaca/2011/11/20/622927-allarme_satanismo.shtml

  1. Article with the interview of Dr. Maria Carla Bocchino

http://news.panorama.it/cronaca/Satana-web-adolescenti

  1. SENATE OF THE ITALIAN REPUBLIC. Hearing about “INQUIRY IN THE PHENOMENON OF MENTAL MANIPULATION OF WEAK PERSONS WITH SPECIAL REFERENCE TO THE PHENOMENON OF THE SO-CALLED “CULTS” http://www.senato.it/service/PDF/PDFServer/DF/284768.pdf
  1. Supreme Court of Cassation Criminal Division VI 25701/12 Judgement No. 631 General register No. 33160/2011 http://www.favis.org/favis2/images/valmaggi%20sentenza%20cassazione

  1. SENATE OF THE ITALIAN REPUBLIC legislature16 Judicial Inspection Act No. 4-08890 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=695872
  1. SENATO DELLA REPUBBLICA Legislatura 17 Atto n. 4-01758 26 febbraio 2014 ; SENATE OF THE ITALIAN REPUBLIC Legislature 17 Judicial Inspection Act n. 4-01758 published on 26th February 2014, assembly n.198 ; SENAT DE LA REPUBLIQUE ITALIENNE Légisature 17me Acte de Sindacat Inspectif n . 4-01758 publiqué le 26 Février 2014 dans la réunion n. 198

http://favisonlus.wordpress.com/2014/03/09/fenomeno-settario-legislatura-17-atto-di-sindacato-ispettivo-n-4-01758/

  1. SENATE OF THE ITALIAN REPUBLIC Legislature 16 Judicial Inspection Act No. 4-08835

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=16&id=691624

SENATE OF THE ITALIAN REPUBLIC Legislature 17 Judicial inspection Act. No. 4-00374 http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=703752

  1. CHILDREN AND CULTS excerpt from Recovery From Cults Help for Victims of Psychological and Spiritual Abuse. Edited by Michael D. Langone. W. W. Norton, New York

http://www.csj.org/studyindex/studychild/study_childcult.htm

NOTE (*) Freely extract from GNOSIS, Journal of the Italian Intelligence Services http://gnosis.aisi.gov.it/Gnosis/Rivista27.nsf/ServNavig/27?OpenDocument

NOTE (**) Report document by Antonio Pagliaro, Emeritus Professor of Criminal Law at University of Palermo) filed at 2nd Standing Judiciary Committee of the Senate within Consultation on the phenomenon of mental manipulation of vulnerable individuals with particular reference to the phenomenon of the so-called “cults” (years 2011-2012)

http://www.senato.it/documenti/repository/commissioni/comm02/documenti_acquisiti/569%20professor%20Pagliaro.pdf

 

Il sostegno psicologico nelle malattie rare

Seminario

Il sostegno psicologico nelle malattie rare

Chiostro San Domenico

Noci (BA)


Data dell’iniziativa: 17/05/2014

Dalle 19,00 alle 21,00

Prenotazione: Prenotazione non necessaria

Posti disponibili: 100

Recapito telefonico: 3382396939

Email ufficiale: dr.loritatinelli@gmail.com

MIP 2014


Numero minimo di partecipanti:10

Sommario dell’iniziativa:
Incontro di sensibilizzazione sulle problematiche delle malattie rare

Informazione approfondita:
L’incontro si pone come obiettivo l’analisi dei bisogni psicologici delle persone affette da malattie rare e delle loro famiglie, al fine di elaborare insieme percorsi di sostegno psicologici più efficaci. 0

 

Saluto delle Autorità
Dr.ssa Olimpia Quattromini, psicologo, psicoterapeuta, Presidente Associazione Malattie Rare alta Murgia

Vincenzo Pallotta, vice presidente dell’ass. malattie rare alta murgia

Angela Lorè, consigliere dell’ass. malattie rare alta murgia e autrice di un libro “Il mio Inno alla vita” affetta da una patologia raar

Dr. Michele Loreto Neurologo

Dr.ssa Lorita Tinelli, psicologa, responsabile CeSAP
Prof.ssa Antonia Chiara Scardicchio, Ricercatrice in Pedagogia Sperimentale

Luciana Intini, Radiologa

Dr.ssa Elisabetta Intini, Pediatra

L’iniziativa è patrocinata dall’associazione CeSAP, dall’associazione Malattine Rare della Murgia,  Comune di Noci,

Il programma può subire variazioni che saranno presto riportate. Continuate a seguirci anche per le prossime iniziative organizzate per il progetto MIP

watch?v=FHvIioEJyQI&feature=youtu.be

L’ABUSO MENTALE DA PARTE DEI CULTI E DI ALTRI

Di Adrian e Anne Greek

 

Traduzione italiana a cura della Dott.ssa Olimpia Quattromini per il CeSAP Centro Studi Abusi Psicologici, durante la sua attività annuale di tirocinio formativo

Editing e supervisione Dr.ssa Lorita Tinelli

PREFAZIONE

 

Questo libro esplora la fragile libertà che ognuno di noi ha nello sperimentare la propria mente e i metodi che possono usurpare tale libertà. Cosa più importante, il libro propone alcuni passi dell’Azione Positiva che incrementa la resistenza al controllo della mente e velocizza il recupero degli effetti.

La conoscenza dell’“abuso mentale” è basata su oltre trent’anni di esperienza di aiuto alla persona e di acquisizioni delle abilità per seguirla individualmente, in coppia, in famiglie e come membri di un’organizzazione.

Di particolare interesse per noi, durante gli otto anni passati, è stato lo studio delle organizzazioni dei culti distruttivi e la conduzione del counseling su famiglie e persone afflitte da inganno e manipolazione da parte dei culti da controllo mentale.

Per ciascuno di voi potrebbe essere interessante analizzare i maggiori punti da noi citati. Ecco una lista di questi punti e il rimando ai relativi capitoli.

  • La suscettibilità degli individui alla seduzione e al sogno magico (Cap. 4 e 5)
  • Polarizzazione del Buono e Cattivo (Cap. 6)
  • Creazione della dipendenza (Cap. 7 e 8 )
  • Perdita della individualità personale (Cap. 9)
  • Isolamento e Controllo dell’informazione (Cap. 10)
  • Manipolazione dello stress (Cap. 12 e 13)
  • Manipolazione della colpa (Cap. 14)
  • Uso di una confessione pubblica (Cap. 15)
  • Manipolazione del linguaggio e del pensiero (Cap. 17 e 19)
  • Manipolazione della paura (Cap. 11 e 18).

Scrivendo questo libro, abbiamo cercato di utilizzare uno stile che vuol essere comprensibile sia per i bambini che per gli adulti. Ci siamo concessi due libertà.

Nel testo abbiamo utilizzato il pronome personale maschile per includere chiunque. I riferimenti agli studi attribuiti agli altri sono stati parafrasati e il riferimento è preso dalla fonte originale che può essere ritrovato dal lettore per una piena comprensione del testo.

Le osservazioni, i commenti, le conclusioni alle opinioni sono di responsabilità degli autori.

CAPITOLO 1

INTRODUZIONE

Questo è un libro sull’Abuso Mentale e non vuole imporre delle vere tecniche per il lettore. Non deve apparire come un’autorità che scoraggia domande o pensieri indipendenti. Non impone sentimenti di colpa o paura. Non propone segreti o manipola logiche per incoraggiare verso false conclusioni.

Gli scrittori sono degli esseri umani imperfetti, così come i lettori e possono compiere errori basati su di una limitata esperienza, memoria o pensieri subconsci.

È importante che il lettore conosca la filosofia o le credenze che governano il proprio approccio al fenomeno. Gli assunti sulla personalità individuale usati nel libro sono presentati qui di seguito. Un test per ognuno. E’ vero per te? Sei completamente o parzialmente d’accordo?

  1. Ogni individuo è unico e differente. Ciò è dovuto ai geni. Alcuni possono essere più piacevoli di altri, ma ognuno di noi è unico. Ogni esperienza individuale è differente da quella degli altri. Il contesto in cui si vive è una variabile importante (luogo, famiglia, chiesa, scuola, classe economica, età). Le relazioni sociali sono anche uniche (genere, razza, amici, ruolo). Le esperienze interiori, i pensieri e le idee sono differenti; e se sono simili agli altri se ne traggono spesso diversi assunti o conclusioni.

  2. Ogni individuo possiede il potere di controllo della propria vita. Le proprie forze superano le proprie debolezze. Per svariate ragioni si può negare a se stessi questo potere. Ciò è dovuto ad una distorsione di come si vede se stessi in relazione agli altri. Si vede solo il lato migliore o pubblico. Come risultato si conclude che la nostra è fortuna, mentre gli altri hanno il potere di avere quello che desiderano. Ci si sente senza potere in relazione agli altri.

  3. Ogni individuo può sviluppare una propria consapevolezza legata alle proprie idee, sentimenti, pensieri e necessità personali. Ciò può offrire un’occasione per capire chi si è e come ci si relaziona al mondo che ci circonda.

  4. La famiglia è l’istituzione basilare che supporta il proprio sviluppo personale. Le famiglie sono gruppi di persone che si prendono cura di ciascuno e vogliono il meglio per ciascun membro. Sebbene ogni famiglia sia composta da persone imperfette, il fatto che altri provvedano alle cure stimola la crescita personale e incrementa la propria autostima.

  5. Ogni risposta individuale alle situazioni è appropriata. Basata sulle opzioni conosciute, include le risposte del passato alle situazioni simili a ciascuno o ad altri, e ogni persona sarà in grado di prendere la migliore decisione possibile. È il punto di vista e l’esperienza della persona coinvolta.

  6. Tutte le informazioni disponibili vengono dai sensi – vista, udito, tatto, gusto, olfatto e sentimenti (cambiamento della tensione muscolare). Dopo aver valutato queste informazioni attraverso la percezione, si possono creare assunti sul loro significato.

  7. La libertà completa di scelta deve considerare un’alternativa distruttiva così come una costruttiva. Ciascun individuo può selezionare cosa sembra più appropriato alle necessità presenti. Tutte le scelte devono essere considerate come possibili, con una minore evidenza su cosa gli altri pensano che sia giusto.

  8. I comportamenti di una persona sono più veritieri delle parole.

  9. Le decisioni di scelta non sono né giuste né sbagliate, né buone né cattive. Ogni decisione ha dei rischi di risultato sconosciuto ma le conseguenze non determinano la giusta scelta.

  10. Le persone possono cambiare. I cambiamenti si basano sulle nuove esperienze. Le nuove decisioni possono rinforzare la decisione originale o essere una decisione di cambiamento.

  11. Il comportamento umano è governato prima dal cuore, poi dalla ragione. Quando vi è un conflitto tra idee ed emozioni, le risposte emotive hanno la meglio. Le decisioni di testa sono spesso supportate dalle emozioni.

Questi principi sono veri per tutte le persone normali che logicamente connettono pensieri ed esperienze. Ciò non vale o vale solo in parte per tutte le persone che hanno il “cervello danneggiato”, ritardo mentale, psicosi o sono governate da false visioni del mondo, illusioni o allucinazioni.

Il termine abuso mentale usato nelle pagine seguenti, si riferisce a un processo secondo cui l’abilità del vivere come libera, indipendente e unica per quella persona è danneggiata. Non vi sono implicati valori o intenzioni da parte delle persone descritte.

I termini abusante- schiavo- vittima definiscono solo la posizione presa nel processo dinamico. Se si è in una posizione inferiore o superiore, si può osservare come i pensieri e sentimenti di una data persona siano distorti. Una stessa persona può cambiare posizione a seconda delle relazioni con gli altri (da abusante diventare abusato o viceversa). Molte vittime continuano a rinforzare la loro posizione abusando dei propri sentimenti o colpe e riducendo il proprio potere. Quindi vi è una distorsione della visione di se stessi, delle proprie relazioni e del mondo in generale. Occorre rompere questo circolo vizioso.

 

CAPITOLO 2

1984- REALTA’ O FINZIONE?

Il calendario sul muro dice “1984”. Un anno diventato famoso perché è anche il titolo del libro di George Orwell. Questo lavoro spaventò milioni di persone con la descrizione di un mondo controllato dal Grande Fratello, la cui immagine era ovunque e avvisava che Il Grande Fratello ti sta guardando!

Il Grande Fratello dirigeva tutti pensieri e la realtà in un superstato dell’Oceania attraverso una collezione di dipartimenti, uffici e ministeri.

Il Ministro della Verità sviluppava una propaganda con Newspeak (nuovo linguaggio) e scriveva e riscriveva la storia utilizzando Newthink (nuovo pensiero).

Il Ministro della Pace manovrava le guerre per ricordare alla gente la presenza di nemici esterni pronti ad impaurirli e per rassicurarli che l’Oceania era forte grazie all’indiscutibile obbedienza e lealtà.

Il Ministro di Amore manteneva legge e ordine, con l’aiuto della Polizia Pensante. Il peggiore crimine era avere dei pensieri critici sullo Stato.

Il Ministro dell’Abbondanza manovrava l’economia in modo da convincere la gente della scarsità e del bisogno di sacrificio.

Il Doppiolinguaggio era il linguaggio del governo e gli slogan dell’Oceania erano:

La guerra è la pace

La libertà è schiavitù

L’ignoranza è la forza

Winston Smith, il protagonista del libro, cerca di scappare da questi obblighi sociali e psicologici, completamente dominato dalla paura e dal controllo del pensiero. La storia del raggiungimento della libertà è simultaneamente affascinante e orribile, forse perché la storia sembra possibile e reale nel contempo.

Il mondo di Winston Smith esiste nel mondo attuale dell’anno 1984? Questa domanda ha trovato spazio in numerosi articoli. Esempi sono “Watergate”, “Missili peacemaker” ecc.

Gli sforzi di qualunque gruppo di dominare il pensiero dell’opinione pubblica negli Stati Uniti sono stati limitati dalla libertà di stampa e da un sistema di educazione indipendente. L’uso del governo del controllo mentale e della distorsione della realtà attraverso una rieducazione di sistemi è stato utilizzato dalle maggiori potenze come la  Russia e la Cina con grande successo, la stessa cosa succede in Iran, Libia, Uganda e Cuba.

La mente può essere lavata… la nostra anima può essere trasformata da un essere umano occidentale ad un islamico. Se abbiamo un modo di pensare indipendente, come ci possono colpire? Possono solo farlo tra loro stessi, come hanno fatto.

Ayatollah Ruhollah Khomeini

PERCHE’ 1984?

La scelta di Orwell dell’anno 1984 è stato selezionata arbitrariamente invertendo gli ultimi due numeri dell’anno 1948, che è l’anno in cui è stato scritto il libro. Comunque è stata una buona scelta. Molte delle condizioni descritte sono state il prodotto dell’espansione delle conoscenze scientifiche, comunicazione di massa, degli sconvolgimenti sociali seguiti alla Seconda Guerra Mondiale. La caduta della bomba atomica ha determinato un’era in cui i bambini degli anni cinquanta sono cresciuti sotto la minaccia di un annientamento nucleare. Le speranze pessimistiche circa il futuro hanno determinato apatia, seguita dall’idealismo e dal ritiro dell’amore per i bambini degli anni 60.

La confusione, avanzata dai rapidi cambiamenti sociali, è stata accompagnata dalla crescita della società mobile, lo scardinamento dei tradizionali ruoli sessuali, la rapida espansione delle conoscenze, la caduta dei limiti comportamentali sociali. Il risultato è stato un’ulteriore dissoluzione accompagnata dalla speranza per l’Ultima risposta che avrebbe risanato la stabilità del passato.

Questi cambiamenti hanno incrementato altri cambiamenti e sfide.

L’esplosione dell’informazione costringe un rapido sbarramento dei nostri sensi alla Tv, libri, giornali e altri aiuti mediatici aiutati dai computer e macchine fotocopiatrici. La gente si sente senza potere per rispondere.

La comunicazione di massa predica o oscura fatti necessariamente per la buona decisione e crea e interferisce con la vera intimità.

L’interruzione della qualità della vita familiare è stata accompagnata da un incremento dei divorzi che hanno portato all’economia della crescita delle complicazioni.

Le famiglie forti che supportano il sistema, dove prendersi cura delle persone può trovare incoraggiamento, sono state individuate.

Il più comune uso delle tecniche del controllo del pensiero è nel mondo più incontrollato e non protetto delle relazioni personali, organizzazioni cultiste, dove non vi è alcun bilanciamento mediatico e punti di vista dissonanti.

La tecnologia della manipolazione, della propaganda e l’abuso mentale sono sempre esistiti, ma l’incremento attraverso brevi risposte e la speranza di poter predire il futuro ha prodotto un cospicuo gruppo di vittime potenziali. In aggiunta, l’avanzamento tecnologico scientifico ha creato possibile il sistematico e metodico abuso mentale, più facile da ottenere, predire e utilizzare. Questa epidemia dell’abuso mentale può solo essere fermata quando tutti noi capiremo i metodi dell’abuso mentale e la modalità in cui ciascuno di noi risulta essere vulnerabile.

Il mondo reale del 1984 non è perfetto, e il riconoscimento dei pericoli potrà servire a metterci in guardia. La consapevolezza delle tecniche manipolatorie e lo sviluppo di abilità attraverso cui ognuno di noi può creare un miglior mondo personale, libero dall’abuso mentale, è l’altro lato della medaglia.

Questo libro è stato scritto non per creare paranoia basata sulle informazioni presentate circa questa battaglia, ma per nutrire una continua speranza ed un futuro di libertà personale e realizzazione per ciascun lettore.

 

 

 CAPITOLO 3

L’ABUSO MENTALE

ABUSO è una parola definita dal Dizionario Webster’s Seventh New Collegiate come:

1. attaccare con  parole, ingiuriare, raggirare, mettere l’altro in una condizione sbagliata o impropria, usare ciò per ingiuriare o danneggiare, maltrattare

2. una pratica corrotta, uso improprio o trattamento improprio, un atto ingannevole, inganno; linguaggio abusivo; maltrattamento fisico.

Oggi ascoltiamo giornalmente la prevalenza dell’abuso fisico nella violenza familiare, nelle rapine, abuso di alcol e droghe. Comunque, la più frequente forma di abuso è quello mentale, che interrompe e viola l’abilità della persona di prendere liberamente decisioni basate su valide informazioni, inclusa la consapevolezza personale. L’abuso fisico è preceduto spesso dall’abuso mentale ed in entrambi i casi gli ultimi effetti sono mentali.

I genitori hanno ricevuto molte delle responsabilità per i danni mentali,  con l’implicazione che le tarde emozioni ed i problemi psicologici sono determinati da traumi infantili. Questo concetto ignora 2 importanti fattori.

-Primo, i genitori non hanno ragione per colpire intenzionalmente i loro bambini. Al di là delle osservazioni sull’infanzia di come i genitori fronteggiano le situazioni, molti hanno scarse informazioni per guidarli. Come i genitori che frequentemente devono prendersi responsabilità decisionali circa il benessere dei bambini, quando non c’è una buona risposta disponibile.

-Secondo, i bambini hanno il potere di decidere come devono rispondere all’esperienza della vita. Se c’è stata una precoce o inappropriata decisione, essi possono scegliere di cambiare la modalità di risposta ad una situazione simile in futuro. Essi hanno solo bisogno di realizzare che il potere di ri-decidere esiste.

C’era una non semplice risposta, ma è chiaro che usando le esperienze di genitori e bambini come capro espiatorio o razionalizzando i  danni conseguenti si andava a rinforzare solo l’atteggiamento di mancato potere della vittima.

C’è una scuola di pensiero che designa le colpe delle vittime dell’abuso mentale, chiamata “Seekers” (cercatori). Alcuni possono aver cercato facili risposte ai cambiamenti della vita, ma solo pochi possono attualmente cercare la propria tortura e la personalità impotente descritta in queste pagine.

Le colpe trovate non ci aiuteranno a comprendere il problema dell’abuso mentale. La nostra società è composta da molte istituzioni persone diverse, ciascuno occupante ruoli designati per servire i bisogni espressi dalla società stessa. Tutto ciò è imperfetto e continuamente forzato al miglioramento. La risposta per una società libera e democratica rimane provvedere al personale potere di decidere e ri-decidere di ciascun individuo. L’accettazione dei diritti base e delle responsabilità di un livello personale è il primo passo al fine di eliminare le imperfezioni del sistema. Nelle pagine che seguono, avremmo modo di vedere processi che contribuiscono all’abuso mentale. Il primo successo è la consapevolezza di come questi processi contagiano ognuno di noi, più il modo in cui possiamo contribuire all’abuso di altri. Una volta compreso ciò possiamo in seguito decidere cosa vogliamo fare con l’abuso mentale come educatori, legislatori, ministri, consulenti, dirigenti, genitori, amici, amanti e individui.

L’abuso mentale è generato nel momento in cui qualcuno conosce cosa sia meglio per un’altra persona e non ha il potere di persuaderlo attraverso un aperto e onesto dialogo. Come quando una persona tenta di guadagnare potere mettendo in disordine i suoi pensieri e sentimenti e sostenendo il suo volere al di sopra di sé.

Questo processo di rinuncia del proprio potere è stato descritto da un nostro caro amico, il Pastore Floyd Schwanz. Egli paragona l’abuso mentale al cuocere una rana. Per fare ciò:

  1. Prendere una succosa e non sospettosa rana pronta per essere cucinata.

  2. Metterla in una pentola d’acqua a temperatura ambiente dove vi sia un ambiente umido e confortevole (non metterla in una pentola d’acqua bollente o potrebbe saltar via).

  3. Scaldare l’acqua nella pentola né gradualmente né velocemente. Non importa quanto la rana sia contenta di stare in questo spazio.

  4. Quando l’acqua bolle la rana è cotta! Ed essa non si è accorta di quanto le è accaduto.

La velocità di ciò che avviene dipenderà dalla dimensione della fiamma. La rana non avvertirà il pericolo perché si sentirà bene e il calore è applicato per gradi, passo dopo passo, sinché sarà troppo tardi per scappare. Non sentirà questo processo così come una persona non sentirà l’attacco dell’abuso mentale.

Ci sono tre livelli di abuso mentale in ordine di potenziale danno.

Livello 1Confusione del sé, pensieri e sentimenti. A questo livello la vittima ruota attorno ad un’altra persona per la validazione dei suoi bisogni, successi o insuccessi. Non è sicura dell’esattezza dei suoi pensieri e sentimenti, sinché qualcun altro non confermi quanto da essa provato.

  • Uno sposo in conflitto con la sua relazione si assume la colpa e non vuole parlare dei problemi. Egli non può esprimere sentimenti e non può avere alcuna opinione su cosa fare, non sa cosa vuole o di che cosa ha bisogno.

  • Un operaio è obbediente sereno, non rivendica i suoi diritti e spaventato dal contribuire con nuove idee all’incontro con il suo supervisore o altri operai.

Livello 2 –La perdita del pensiero critico, la piattezza emozionale, la sottomissione ai desideri degli altri. Il soggetto inizia ad esibire dei cambiamenti di definite caratteristiche di personalità. Una singola emozione è espressa esteriormente, mentre la paura, la depressione e lo stress sono espresse interiormente dalla personalità individuale; e gira agli altri le decisioni, non confida nei propri pensieri e opinioni. Egli non ha perso l’abilità di funzionare in aree fuori dall’influenza degli altri; può prendere altre decisioni così come non può interrompere la sua relazione con l’abusatore.

  • L’uomo Sì è l’impiegato che ogni Capo vorrebbe, mai in disaccordo, anche se obiettivamente viene compiuto un errore. Non prende mai decisioni indipendenti e lavora per tante ore dando l’impressione di essere indaffarato. La paura di non fare la cosa giusta, l’essere scaricato o il non essere accettato domina il suo comportamento.

  • Una prostituta gira tutto il suo denaro al suo protettore, anche se egli abusa fisicamente di lei. Lei dimostra di non sentire o di non coinvolgersi in relazioni sessuali con i suoi clienti e con il suo protettore.

Livello 3 – Sostenere il controllo degli altri con possibili danni fisici o mentali. La vittima diviene così confusa che l’intervento esterno di un consulente può solo portarlo a fare violenza su di sé (suicidio) o sugli altri. Ciò rimarrà vero finché non vi sarà uno sradicamento dell’influenza dell’abusatore giorno dopo giorno.

  • Una donna è avvilita e picchiata frequentemente dal suo amato, ma quando essa ha l’opportunità di lasciare la relazione si rifiuta e torna indietro. Entrambi sono intrappolati nella convinzione che ciò che hanno rappresenta il solo tipo di amore possibile. Si sentono indegni di una relazione genuina o di un’altra opinione.

  • Un veterano del Vietnam manifesta comportamenti distruttivi nel tempo come droga, violenza o crimini. (I sintomi del Disturbo Post – traumatico da Stress sono simili a quelli dell’abuso mentale).

Quando una persona ha sperimentato la totale perdita del controllo personale e la consapevolezza della sua identità unica, conseguentemente richiede aiuto. In molti casi, egli può riguadagnare il controllo personale e la consapevolezza attraverso un consulente, uno che può resistere all’ essere intrappolato nel ruolo di un aiutante che ottiene nuove risposte.

Se la vittima cerca di guadagnare indipendenza senza il supporto di un consulente, avvengono 3 cose:

  1. L’abusatore può re-indottrinare la vittima utilizzando le tecniche fisiche che sono stati efficaci.

  2. L’abusatore scalerà il suo controllo al di là della vittima al punto da utilizzare l’abuso fisico

  3. Il soggetto può suicidarsi, se avverte il dovere di voler scappare all’abuso.

Tutti i membri del Tempio del Popolo non sono morti solo col suicidio  di 913 aderenti a Jonestown il 18 novembre 1978.

  • il 13 marzo 1979- Michael Prokes, aiuto stampa del Tempio per dieci anni, è stato colpito da un proiettile alla testa, mentre i giornalisti aspettavano fuori.

  • il 27 febbraio 1980- i leader di Former Temple vengono annientati nella loro casa. Un’attenzione per le loro morti irrisolte è focalizzata sul figlio teenager, che può avere agito per un messaggio impiantato anni prima da Jones sotto effetto di droghe psicoattive.

  • nel Dicembre 1983- Rick Cordell, leader del Tempio dal 1957 al 1977, che ha lasciato 18 parenti, fatalmente si scontra con la depressione dalla quale non sarà mai più libero.

  • il 24 febbraio 1984- Tyrone Mitchell (29) si uccide dopo aver aperto il fuoco in un’area piena di gente ferendo undici persone e uccidendo un bambino di dieci anni. Era stato schedato una volta abbandonato Jonestown, dove molti dei suoi famigliari erano morti nella tragedia.

L’abuso mentale non solo varia in accordo con il grado di effetti sulla vittima, ma anche in relazione con la durata del tempo. Esso può essere solo un singolo incidente. Per esempio, nel caso di una notte di seduzione o di vendita porta a porta, ma altre volte può durare mesi o anni.

Una volta che l’abuso mentale ha raggiunto l’ultimo livello, il primo effetto in recupero è la lunghezza del tempo richiesto per riguadagnare una personalità libera e indipendente. La salute della persona è ancora lì mai soppressa e impotente.

I culti sono organizzazioni che reclutano membri attraverso l’abuso mentale. Più dannosi sono i gruppi che usano tecniche abusanti per imporre il loro volere sulle persone dell’organizzazione. Spesso l’ultimo obiettivo dei culti è guadagnare controllo politico sociale all’interno dell’intera società.

Sebbene essi possono avere comuni denominatori, guardando gli effetti  dell’abuso mentale del culto, c’è una ampia variazione degli altri aspetti di queste organizzazioni. Alcuni hanno 100.000 membri e altri meno di dieci. Alcuni sono nomadi e  fanno trasferire costantemente i loro membri, altri vivono in fattorie. Alcuni sono di attrazione per i media, la maggior parte no.

Qui di seguito vi sono alcune generali caratteristiche che il lettore può utilizzare per definire la serietà di un culto.

  • Culti distruttivi: autorità estrema esercitata dai Capi. Molto ingannevoli disonesti in contatto col pubblico. La prima enfasi è sui soldi e sul potere.

  • Organizzazioni pericolose: uso di emozioni estreme e/o attività ipnotiche di gruppo che portano a disorientamento. Alcuni individui emozionalmente forti possono beneficiare di programmi di gruppo, ma altri ne sono seriamente danneggiati.

  • Gruppi di dipendenza: piccole organizzazioni che reclutano adepti tramite amici o contatti attraverso la partecipazione ad attività di comunità. Procurano supporto e direzione per i nuovi membri, che divengono dipendenti con il loro supporto e le attività; incoraggiano la separazione attraverso la domanda di indipendenza dalla vita fuori dal gruppo.

Un altro tipo di organizzazione a volte definito come culto, ma che non rientra in questo libro.

  • Sette dottrinali: sostengono nel gruppo la credenza di valori che differiscono dalla norma societaria. Generalmente non sono dannose e le differenze non sono chiare ai potenziali membri.

Gli abusatori mentali sono persone o gruppi che agiscono sulla base di come una persona deve pensare, sentire o agire. Essi possono essere dei pari, dei partner sessuali, consulenti, capi di gruppo di crescita personale o qualche gruppo della salute, della felicità, della salvezza o di qualche altro obiettivo desiderabile. Come una regola generale, i genitori non sono abusatori mentali sinché essi hanno il potere naturalmente sulla libertà e sul benessere dei figli; comunque la persona può essere vulnerabile ad altri che inconsciamente rappresentano dei genitori sostitutivi.

Hewitt Fitts Ryan M.D., uno psichiatra di San Diego, ha scritto un saggio di ipnosi clinica in cui opera un paragone tra la suggestione post- ipnotica e le tecniche dei culti. Questo paragone aiuta a comprendere lo studio delle tecniche dell’abuso mentale.

Ciò che segue è la nostra versione di questa spiegazione:

Molti di noi hanno familiarità con la pratica ipnotica che dirige i soggetti a fare cose inusuali dopo essere entrati in uno stato ipnotico. Usando ciò come modello il dottor Ryan ha citato tre differenti fattori che sono presenti nei soggetti che hanno sperimentato la suggestione post- ipnotica.

  • Primo: in una trance ipnotica il soggetto è comandato o provocato a fare un gesto innocente, una parola o un sentimento.

  • Secondo: il soggetto è diretto a rispondere con un’azione specifica anche alla provocazione sperimentata. La risposta può essere un gesto mimico, dire una frase o una serie di parole o una combinazione di entrambe. Il soggetto non può evitare di dare la risposta dilazionata. Anche dopo essersi svegliato dallo stato ipnotico la risposta può essere compulsiva.

  • Terzo: dopo che il soggetto ha compulsivamente seguito la risposta provocatoria egli avrà una lettura razionalizzata per spiegare perché egli si è comportato in quella maniera; comunque, la spiegazione non esporrà la ragione reale sottostante all’azione programmata.

Per essere consapevoli di quando le tecniche di abuso mentale sono sotto azioni inappropriate, noi dobbiamo essere abili nel separare la razionalizzazione o la credenza sulla risposta provocata. Primo, guardare il comportamento (risposta) e secondo, esaminare l’evento (provocato) che immediatamente precede l’azione. Seguendo il periodo di training o di indottrinamento che include le provocazioni impiantate durante uno stato suggestionabile, le risposte appropriate risulteranno automatiche.

In molte organizzazioni sofisticate di culto, la provocazione – risposta – razionalizzazione diventa un ciclo in cui una suggestione razionale diventa la provocazione per un’altra risposta programmata. Questo comportamento è difficile da fermare sinché il ciclo non si rompe e la persona diviene consapevole del potere della provocazione per dettare le sue azioni.

Nei capitoli che seguono molte tecniche di abuso mentale saranno descritte e gli esempi sono legati a come esse sono usate dai culti in gradi e durate diverse.

Quando queste tecniche sono usate da sole o in primo grado esse non causano danni a lungo termine, ma quando molte o tutte sono utilizzate insieme per un lungo periodo di tempo si passerà inevitabilmente al terzo grado di abuso.

Avvertenza: è possibile individuare molte di queste tecniche dell’abuso mentale nelle esperienze quotidiane e ci sono molte risposte differenti che vi si possono offrire.

  1. Essere istigati a procurare danno ad altri o diventare tristi nell’entrare in nuove situazioni o relazioni.

  2. Essere indotti a rispondere in modo manipolatorio e con comportamenti abusanti.

  3. La persona conosce le sue osservazioni, sentimenti e cosa vorrebbe cambiare.

  4. Decidere di abbandonare la relazione quando c’è evidenza di cambiamento.

  5. Hai anche la possibilità di andare oltre, essere consapevole dei tuoi sentimenti e risposte, mentre ti riservi il diritto di considerare un’ultima ri-decisione.

Molte delle tecniche descritte non sono dannose in sé, ma hanno un potenziale buono o cattivo. Quando esse sono usate in modo chiaro tra il praticante ed il suo soggetto, molte possono essere d’aiuto. Quando alcune tecniche sono usate per 1) qualche pericolo, 2) quando la relazione finirà, 3) con  precisi obiettivi per il loro uso e 4) come sarà misurato il progresso.

Molto è appreso quotidianamente circa il potere di cambiamento del comportamento umano. È comune l’uso di questi potenti metodi nella terapia o nel trattamento motivazionale, o in altri programmi benefici. È importante che alcuni programmi siano condotti da persone che sono consapevoli dei possibili pericoli e che alcuni metodi di controllo siano impiegati per contrastare l’abuso. Anche se la maggior parte dei responsabili possono essere istigati a giocare a Dio a volte.

Ogni persona ha realmente la responsabilità di fare fronte ai suoi bisogni senza essere manipolato.

CAPITOLO 4

INGANNI E CULTI

Le vittime dell’abuso mentale non partono con l’idea di essere abusate. Esse divengono vittime perché danno la loro confidenza e fiducia a qualcun altro. Essi sono fuorviati dalle speranze e dalle promesse che loro o il mondo beneficerà e respingono la percezione di un serio pericolo.

Molti di noi sono vulnerabili a tale gioco. Ricordi i tempi in cui ti sei trovato in una o più delle seguenti situazioni?

  • Avere una macchina, una casa o avere molto denaro… essere ricco!

  • Sentirsi solo e voler trovare qualcuno da considerare amico… essere accettato!

  • Sentirsi annoiato e voler sperimentare qualcosa di eccitante… essere elettrizzato!

  • Volere un tenero e amabile partner… essere innamorato!

  • Sentirsi non importante e voler essere accettato come un capo… avere uno status!

  • Sentirsi sovraccaricato di responsabilità e decisioni… essere un genitore!

  • Sentirsi intrappolato nel lavoro e negli incontri… essere libero!

  • Sentirsi come se tu andassi fuori dalla tua mente… essere in terapia!

  • Voler far diventare il mondo un posto migliore… raggiungere una fratellanza universale… curare le paure del mondo… fermare la guerra nucleare… trovare una causa!

A uno di questi punti della tua vita tu sei stato pronto per un inganno. Esso inizia quando ti è stata fatta un’offerta attraente, di solito da parte di un estraneo, ma occasionalmente anche da un buon amico che a sua volta è stato ingannato. Il truffatore ti dà il modo per acchiappare ciò che stai cercando, ma tu rifiuti di riconoscerlo come inganno o truffa.

Il trucco della persona è quello di esibire un falso senso del potere, l’abilità di fare qualcosa che non puoi fare per te stesso. Egli è così convincente che tu prendi l’esca agganciata.

Dopo aver preso il gancio, il truffatore comincia a giocare con te. Sembra voglia procurarti quello che stai cercando, con la promessa di un qualcosa in più. Questo continua sinché tu non hai investito così tanto su di te che non puoi più fermarti; e continui a sperare nel “grande dono”.

Dopo arriva il cambiamento! Tu fallisci nel risultato promesso ed il truffatore prende tutto. Volevi dare una risposta ai tuoi bisogni, ma tutto finisce per essere un fallimento e devi lavorare tanto per rendere ciò possibile. Ciò diventa un ciclo senza fine di auto-degradazione e sacrificio, e se il truffatore ha agito bene ti senti colpevole per essere così egoista e devi accantonare i tuoi desideri e continuare a servire gli altri per prima cosa. La formula dell’inganno è:

Esca + Gancio = Inganno + Gioco/ Cambiamento

Uno dei trucchi della truffa è convincere la vittima che è tutta una sua idea, che essa è responsabile del decidere di continuare, e che ciò è una sua libera scelta. Se si lavora bene, la vittima crede che otterrà esattamente ciò che vuole.

Il truffatore può giustificare ogni sua azione dicendovi che lo fa per il vostro bene, avendo due lati di sé: uno pubblico ed uno privato. Egli racconta una bella storia, ma il finale vuole significare qualcosa di importante- il tuo denaro, i tuoi possedimenti, il tuo tempo, i tuoi liberi voleri e/o la tua verginità.

Molti culti usano le tecniche di inganno per reclutare membri o incassare denaro per i loro gruppi. Non è come avviene in certe organizzazioni di vendita superiori, che offrono piccole informazioni circa loro stessi ed il loro prodotto, mentre cresce l’interesse.

Alcuni dei metodi utilizzati sono:

Love bombing (bomba d’amore). Per primo ti mostrano tanta attenzione, spesso accompagnata da un tocco o da uno sguardo negli occhi, spesso seduttivo. Successivamente molte domande sono utilizzate per stimolare la curiosità e procurare solo informazioni pertinenti al tuo interesse. Dopo, il gruppo ti indica che loro sanno quello che ti serve  e che hanno a cuore i tuoi interessi. Questo processo appare come un inizio di relazione, ma nei culti la prospettiva è assunta presto da molte persone che attuano la stessa cosa e divengono molto impersonali. Il messaggio di base è “Ti amo! Se tu ami me, credimi”.

Trattenere le informazioni circa la vera natura della congregazione. Ogni cosa è bella, facile, felice, perfetta. Devi solo fare il primo passo. “Ascolta ciò che io devo dirti”. “Non sei d’accordo che il suono è buono?” e successivamente un altro piccolo passo dopo un altro. Il messaggio di base è: “Io non posso spiegartelo e tu non puoi conoscerlo senza che tu lo abbia provato”.

Usare nomi che si fingono relazioni delle organizzazioni genitoriali. Alcuni gruppi hanno centinaia di nomi diversi che si usano per reclutare, estorcere denaro e condurre attività politica e economica. I gruppi spesso negano la connessione, ma si servono di membri devoti alla loro attività per supportarle. Qui ci sono alcuni dei nomi usati da molti culti. Esempi sono:

Unification Church- CAUSA- CARP- Creative Community Project- Freedom Leadership Foundation- GCWR- Holy Spirit association- Home Church Association- ICUS- IRF- new Era- PWPA- Scientology- ACHG- NCLE

Distorsione o mascheramento del fine reale. Durante il raggiro, il truffatore ha la risposta dei voleri in ordine al guadagnare l’approvazione della vittima. Egli progetta un fine e il potere di produrre ciò che egli vuole, molte volte indicando che il loro unico desiderio è di aiutare la gente a creare un mondo migliore.

Più tardi si scopre che il truffatore ha bisogno di molto denaro. Molte indagini rilevano che i seguaci rinunciano a tutto, dormono sul pavimento e lavorano molte ore, mentre i capi godono degli eccessi di materiali posseduti e di salute. Esaminando i risultati si mostreranno i reali scopi.

Molti culti distruttivi negli Stati Uniti hanno uno scopo religioso. Ricerche hanno dimostrato che molti americani hanno un elevato livello di fiducia per le persone che dicono di essere religiose. Ciò è probabile perché essi assumono tutte le religioni o chiese come loro stessi.: stringere libertà e onestà, fare benessere personale e sociale in stima elevata.

Il Primo Emendamento procura protezione e avvantaggia le religioni in America.

Non solo la libertà personale di credere cosa scegliere, ma la libertà per la divulgazione di pratiche finanziarie e di indottrinamento. La tassa di status no- profit può virtualmente essere ottenuta semplicemente dichiarandosi una “chiesa”; così molte organizzazioni, come la Chiesa della Vita Universale, usano questo termine per ottenere vantaggi e protezione statale.

Nota: frequentemente il termine culto è usato in maniera interscambiabile con “Nuove religioni”. Ciò assume che un sistema di credo spirituale (Religione) dà aumento a un gruppo di seguaci devoti (Culto). Questo libro fa riferimento ai metodi manipolatori di un sistematico reclutamento, indottrinamento e controllo dei seguaci; senza alcuno sviluppo spontaneo di sostenitori. Non tutti i culti sono religioni e non tutte le religioni sono culti.

I culti possono rappresentare anche una terapia o dei gruppi di crescita, parti politiche, unioni, vendite o compagnie di business o altre apparenti organizzazioni legittime. Alcuni cambieranno i loro fini. Molti metodi possono essere usati per attirare l’attenzione dei membri potenziali – vendita di libri, sponsorizzazione di organizzazioni legittime, riunioni, classi in scuole serali- ma molti culti dipendono da una promozione a tu per tu con membri di famiglie, amici o chiunque altro si incontri.

Tralasciando l’approccio usato, è sempre implicato che il fine è il controllo nel prendere liberamente le decisioni, non importa come apparirà questa decisione. Il vero leader del culto è abitualmente sicuro del contatto pubblico. Quando reclutano adepti o estorcono denaro ai membri le vittime fanno il loro lavoro sporco. Non colpevolizzateli! Il loro indottrinamento li porta a credere che è per una buona causa. Alcune vittime di culti aspirano a voler diventare capi la cui attività è quella di indottrinare gli adepti e coinvolgere altre vittime. Altri capi utilizzano le “pubbliche relazioni” utilizzando la linea del raggiro per guadagnare credibilità per l’organizzazione.

Alcuni degli approcci utilizzati dai reclutatori di culti sono:

  • Tu sei la donna che ho cercato per tutta la mia vita!” disse un giovane uomo della Chiesa dell’Unificazione ad una studentessa sola dell’Università di Washington al loro primo incontro in una strada. Egli stava cercando una seguace. Lei stava cercando un compagno. Così lei divenne una Moonie e lo seguì con amore verso l’indottrinamento.

  • Ero solito avere un problema parlando con le ragazze sino a che ho preso questa lezione” disse un adepto di Scientology raccomandando l’”Inventario standardizzato di personalità di Oxford” ed il “Corso di comunicazione Dianetics”.

  • Un metodo di reclutamento sviluppato dai Bambini di Dio, uno pseudo gruppo “fondamentalista cristiano”, è chiamato “Pesca civettuola”. Le giovani  donne  membro invitano estranei per incontri sessuali, seguiti da una “preghiera per la salvezza” che direziona gli estranei tra i membri del gruppo.

La prostituzione può essere la professione più antica, ma, insieme alla seduzione,  è uno  dei raggiri usati di più  successo. E’ importante comprendere che prostituzione e seduzione  sono parti integranti nel contesto dell’abuso mentale, senza le quali un abusatore non cattura la vittima in un raggiro. Se c’è un contratto accordato in maniera comprensibilmente chiara e mutuabile e rispondente a Cosa? Dove? Con chi? Per quanto tempo? allora non c’è raggiro o abuso.

I contratti sono accordi tra persone per uno scambio di servizi, denaro o possedimenti. Noi rientriamo continuamente nei contratti come compratori, impiegati, votanti, membri di un gruppo, o socialmente come individui. Molte volte il contratto non è stipulato o discusso, ma è assunto dagli individui coinvolti. Anche quando è sottoscritto o negoziato, ciò può implicare il consenso ad aree non completamente chiare. La società ha avuto un dominio nella descrizione di norme e limiti accettati, ruoli e contratti sociali due generazioni fa. C’è stata una base di comprensione comune, ma ora ci sono variazioni di comportamento, in particolare quello sessuale, che è molto diverso dalle definizioni socialmente accettate. Nel mondo odierno cosa pensiamo è chiaro, in accordo con le antiche regole, e può essere diventato un modo per manipolare ora. Ci fu un tempo in cui l’accordo un vivere insieme distribuendo risorse e costi poteva essere compreso da tutti senza altre definizioni.

Oggi inviti come vivere insieme abbisognano di chiarificazioni. Cosa ogni persona richiamata a dare? Denaro? Lavoro, lavare piatti? Sesso? Come verranno negoziate le differenze o i disaccordi? Ci si aspetta un cambiamento personale? E quanto dura la committenza? Una notte? Un anno? Una vita?

È importante appuntare il pro e contro prima di concludere un accordo. Se l’accordo si è preso, lo si può rinegoziare e sentirsi liberi di abbandonarlo. Non è obbligatorio continuare su qualcosa che è in realtà un’aspettativa altrui.

Nella realtà del mondo di oggi, è brutto che la spontaneità, il romanticismo l’eccitamento devono essere rifiutati mentre negoziamo un contratto sociale.

Non essere scettico”. “Abbi una mente aperta”. “Abbi fiducia in me”. Queste sono spesso esortazioni per liberare il pensiero e cominciare un processo che termina con una mente sterile.

Se chiedi più informazioni, il truffatore risponde “Mi prendo cura di te!” “Pensi che voglia condurti fuoristrada?…” Stai attento! Se queste domande non trovano una risposta soddisfacente cerca un’altra fonte. Verifica con amici, famiglia, ministri, agenzie governative, i migliori uffici, librerie e chiunque possa avere altre informazioni ed una visione oggettiva della situazione. Chiedi in giro prima di accettare un invito per fare qualcosa che non conosci abbastanza bene.

Pasti gratis” sono “gratis” con una qualche obbligazione, così come accettare caramelle dagli sconosciuti. Se qualcuno dice di “non ascoltare gli altri sono di pregiudicati” può significare che gli altri hanno informazioni da dirvi che dovresti avere prima di formare la tua opinione. Se tu scopri di essere stato raggirato, allora sii onesto con l’abusatore. Asserisci i tuoi diritti, lo stato dei tuoi sentimenti, e dì “no” prima di cadere in qualche trappola. Ricorda che non hai nulla di cui sentirti in colpa e nessuna spiegazione è richiesta.

CAPITOLO 5

MISTICISMO E MAGIA

Tutti noi crediamo in una qualche forma di magia. Siamo cresciuti con storie di regni magici dove tutti alla fine vivono felici e contenti. Babbo Natale vien giù dal cammino il giorno di Natale e il Coniglietto Pasquale lascia uova di cioccolato per i bambini. Ciò che bisogna fare è aspettare e tutti sogni diverranno realtà.

Quando i bambini crescono si scontrano con la realtà della vita, ma l’auspicio in una soluzione magica ritorna quando le conseguenze sono senza speranza. Certamente Babbo Natale è una finzione del passato, ma si desidera la bacchetta magica per imparare degli incantesimi speciali al fine di trasformare le fantasie in realtà.

L’Uomo della medicina delle tribù primitive era solito recitare formule magiche per curare e recuperare le ossa per predire il futuro nel nome della religione. I guaritori del XX secolo promuovono meditazione e cure psichiche, e molti profeti utilizzano l’astrologia. Tarocchi, chiaroveggenza, ESB, bioritmi, chiromanzia servono per ottenere risposte a domande che una risposta non ce l’hanno.

Ogni giocatore d’azzardo crede in una qualche pratica magica per migliorare la probabilità di vittoria. Una sorta di chance per guadagnare un risultato vincente direzionando le sue azioni e facendo crescere l’uso della magia. Il giocatore di baseball può comprare un guanto per migliorare il suo gioco, può indossare vecchi calzini, mettere immondizia nelle mani o masticare una diversa varietà di tabacco per raggiungere la vittoria.

Vivendo in un’Era scientifica, siamo soliti avere una spiegazione per tutto, dalla nascita dei bambini alla luna di Giove. Non conosciamo le risposte ad alcune domande, ma vogliamo ottenerle per averne il controllo.

Perché abbiamo bisogno di dare spiegazioni mistiche ad esperienze che ordinariamente devono essere accettati come i misteri inspiegabili?

Coloro i quali non si sentono confortati da risposte indefinite sono molto più suscettibili a spiegazioni magiche come guida per la loro vita. Avvertono uno stress per il non sapere e hanno bisogno di trovare una spiegazione semplicistica. Il primo stress deriva proprio dal non sapere e relativo alla risposta continuamente rinforzata da “questo è ciò che è“.

La ricerca per una migliore spiegazione non può essere effettuata senza prendere in considerazione lo stress associato. Anche rispetto a molte nuove informazioni oggettive, si tenderà a resistere ad una spiegazione che rimuove il bisogno di alcune necessarie informazioni. Gli studenti di scienze possono aver imparato il messaggio scorretto. Molti credono che l’affermazione di una conclusione scientifica è la risposta, piuttosto che il processo di sperimentazione, osservazione e analisi. Un fatto con un risultato scientifico è accettato come più reale rispetto al metodo mediante il quale i risultati sono raggiunti.

I media fanno poco per dissipare le credenze mistiche. Nel loro desiderio di rivelare il sensazionale e l’inusuale, i loro reports tendono ad enfatizzare la promozione del sovrannaturale in assenza di un’evidenza oggettiva per supportare alcune richieste.

Barry Singer e Victor Benassi (“Credenze occulte”, American Scientist, Gennaio- Febbraio 1981) riportano un esperimento nel quale usano un mago per compiere esibizioni medianiche di fronte alle classi di psicologia. In una classe, il mago è stato presentato come medium e in una seconda, con un mago; in entrambi i casi il 75% delle classi ha creduto che fosse un medium. Quando è stato loro detto ripetutamente che si trattava di un mago, il numero si è ridotto al 50%. Gli studenti credettero alla loro convinzione nel potere del medium rispetto l’evidenza contraria.

Il giocatore d’azzardo pensa che sia difficile poter controllare le carte o i dadi. Il tempo, il denaro e l’orgoglio sono stati investiti nella vittoria; il difficile è smettere. Ogni mano vincente supporta la sua convinzione nel magico; ogni mano perdente rivela che egli deve provare ancora.

Molti culti hanno una parola o una frase che implica la detenzione di una risposta magica che può risolvere ogni problema. Si mistifica la tecnologia, la religione o il metodo. Seguendo dove la parola o la frase conduce tutto può essere risolto. Alla domanda “Come?” la spiegazione “è devi provare per conoscere”. Alcuni esempi sono:

  • EST (Erhard Seminar Training) FALLO!

  • Scientology – CHIARISCI!

  • Rajneesh ILLUMINATI!

  • Divine Light Mission – CERCA LA LUCE DIVINA!

  • Church Universal & Triumphant – IMPARA A CONTROLLARE LE AUREE UMANE

  • The Way International – VIVI NELL’ABBONDANZA

  • Trascendal Meditation – APPLICA LA SCIENZA DELL’INTELLIGENZA CREATIVA

Il risultato è una parola o una frase per ciò che non ha un significato chiaro e ogni persona aspetta una risposta sostitutiva per completare i propri significati. Ogni persona, all’interno di un gruppo può adempiere ad un desiderio diverso- salute, gioia, amicizia, salvezza, salute o appagamento sessuale.

Il metodo è oscurare nella mistificazione. Spesso c’è una spiegazione semplice, ma l’indicazione è che alcuni poteri mistici o speciali sono posseduti solo dal Capo o dal gruppo.

Ho parlato di particolari programmi di crescita personale che hanno loro conferito poteri speciali, inclusi l’abilità di assicurare un conveniente spazio per il parcheggio. Non sono consapevoli che il reale cambiamento è nel loro punto di vista, non nelle condizioni attuali. Preventivamente essi hanno solo notato quando uno spazio non è disponibile: ora essi ne sono consapevoli e le loro credenze sono state verificate.

William Sargant nel libro La mente posseduta descrive il seguente processo usato dall’Uomo della medicina africana per indurre una trance nei loro pazienti. Una condizione molto simile a quanto si produce in alcune meditazioni o esercizi di terapia di gruppo:

-Essi cominciano ad ansimare e a rendere rauco il loro respiro (iperventilazione), mentre battono ritmicamente il loro talloni. Ciò richiede molto sforzo, a causa dell’esaurimento fisico e nervoso. Hunter conclude che questa attività conduce all’alcalosio nel cervello, che conduce a sua volta alla trance e alla vulnerabilità di suggestione.

Se l’Uomo della Medicina, il leader del gruppo o il culto è creduto in possesso di poteri speciali necessari per produrre una data condizione, il soggetto desidera recuperare i sentimenti, la trance ed i miglioramenti divengono dipendenti da quella persona o gruppo.

Gli esperimenti sono stati seguiti su due gruppi a cui è stato dato placebo (tavolette di zucchero) per togliere il dolore; un gruppo ha creduto di essere un killer del dolore e l’altro che è stato dato loro placebo. Il primo gruppo è risultato in miglioramento rispetto al secondo. Il risultato è stato dovuto alle loro credenze, non a qualche qualità speciale della medicina o al dottore.

Il potere dell’abusante o capo è visto dalla vittima come soprannaturale; conoscente dei suoi pensieri e sentimenti e capace di comunicare con lo spirito o coniugare il potere al controllo degli eventi. È impossibile scappare dal suo controllo e invece ogni reale o scientifica spiegazione che viene data, “è un mistero“.

Non importa come siamo educati a ciò che non conosciamo ancora, l’importante è arrivare a qualcuno che abbia un dato livello di conoscenze particolari; qualcuno che ha qualifiche professionali speciali o esperti che usano un gergo che oscura la nostra comprensione e non intenzionalmente mistifica le loro risposte. Abbiamo bisogno di conoscenze delle loro abilità speciali; mentre le nostre esperienze sono informazioni valide da usare in considerazione a decisioni alternative. Ogni persona o gruppo ci incoraggia a mettere da parte il passato e a essere nel presente. Molte informazioni di una varietà di punti di vista e valide alternative è ciò di cui si ha bisogno.

CAPITOLO 6

SOLO UNA SCELTA?

La vita nel mondo odierno è complicata. Ci sono così tante scelte da compiere e le situazioni sembrano sempre così indefinite. Molte alternative sembrano solo un po’ migliori o peggiori di altre. E’ tutto così confuso che potrebbe essere molto più facile se fosse tutto bianco o nero. Viviamo in un’età che precede le aspettative degli altri e posteri di epoche in cui la differenza tra il giusto e sbagliato, il buono e il cattivo era molto chiara. Nei film del passato, i cattivi ragazzi indossavano dei cappelli neri mentre i bravi ragazzi avevano dei cappelli bianchi e vincevano sempre alla fine. Non avevano la meglio solo sui cattivi ragazzi, ma anche su di una bellissima donna che era “pura come la neve”. Sebbene “Angeli e demoni” sono ancora situazioni melodrammatiche, la vita reale non è così chiara come chi indossa un cappello nero o uno bianco. Così suona sincera una persona che dice “Abbi fiducia in me! Io ho i tuoi migliori interessi a cuore. Tu e io siamo i bravi ragazzi”. Ciò può influenzare molti di noi, perché vorremmo essere tutti dei bravi ragazzi!

Nell’alternativa tra Buono vs Cattivo, c’è una chance per la manipolazione quando le posizioni di fiducia e sfiducia sono rinforzate al punto che una barriera reale è piazzata tra te, uno dei Bravi ragazzi ed il resto del mondo. Coloro i quali hanno “La scelta” piazzano loro stessi sul versante di bontà e pace, mentre gli altri si piazzano sul versante del male.

Credere nella detenzione di una realtà assoluta conduce all’idea che il fine giustifica i mezzi. È giusto fare qualsiasi cosa sia necessaria per supportare la causa o “sopravvivere”, perché la “bontà” assoluta deve prevalere sulla cattiveria. La giustificazione è creata per manipolare, mentire, ingannare, rubare o anche uccidere ciò che di “buono” si può vincere.

Alla fine i valori racchiudono l’ultimo obiettivo o ciò di cui tutti hanno bisogno-salute, spiritualità, sapienza, autostima, intimità, conforto, ecc. Per ogni valore finale ci sono molti valori significativi o vie per raggiungere l’obiettivo finale. Assumendo che la spiritualità è un obiettivo finale alcuni dei valori significativi potrebbero essere: chiese varie, meditazione personale o riflessione, consapevolezza della natura e altro. L’impiego è solo una via per conoscere o essere sapienti. Sostituendo un successo significativo con la sola via per raggiungere un traguardo finale riduce le opzioni possibili. Dire che seguire una chiesa particolare è la sola via per raggiungere la spiritualità o la salvezza o ciò che ognuno vorrebbe stimola il raggiungimento della salute ed i significati di un falso successo finale. Le opzioni possibili per raggiungere un traguardo finale sono diventati limiti per ognuno.

Ci sono molte vie per raggiungere un qualche traguardo particolare. Queste vie possono essere usate in combinazione escludendo altri metodi che dipendono dai desideri personali; ma la promozione di una delle esclusioni di tutte le altre possibilità elimina l’espressione di differenze personali. Imporre la credenza in un falso traguardo risulterà come una presa di potere sulla libertà di altri per scegliere liberamente.

Una testa classificazione di valori coinvolge i comportamenti. Alcuni valori comportamentali includono l’essere pulito, onesto, indulgente, amato, cortese, obbediente, auto-controllato ecc. Quando ciò è assunto, senza conferma, che un’altra persona mostra lo stesso valore di comportamento, allora c’è una vulnerabilità di perdita di controllo. Si crede nell’onestà, ma molte persone pensano che sia meglio mentire, se si è in largo svantaggio.

Il pensiero comunista riformatore è un buon metodo di sviluppo di cambiamento di valori comportamenti di una persona. Molti studi sono stati seguiti circa il trattamento dei prigionieri di guerra nordcoreani. Essi descrivono un processo, usato dalle guardie e dagli interrogatori per ottenere delle confessioni dai prigionieri di guerra.

  • Per prima cosa c’era un degrado intenzionale dell’individuo – cibo povero, perdita di sonno, percosse.

  • Un interrogatore deduceva le condizioni che hanno determinato la sua cattiva condotta.

  • Dopo che egli aveva ammesso la colpa, era successo era suggestionato dal fatto che poteva discolparsi dal dare la colpa al suo governo, alla famiglia, alla religione, alla società – tutte le risorse da cui egli era dipendente o che aveva come supporto.

  • L’indottrinamento aggravava il risentimento e sviluppava sentimenti di ostilità.

  • L’ostilità si tramutava in odio. Senza il fondamento dell’odio e dell’astio, il comunismo poteva perire.

  • Successivamente, uno sfogo per l’astio era provvedere ad alcuni tipi di attività pro-comunismo.

  • Una reazione comune era quella di proiettare l’odio contro se stessi. I comunisti determinavano quale direzione questo progetto doveva prendere. Quando una persona incolpava un altro per il suo stesso misfatto usava un meccanismo proiettivo.

  • Il passo finale era fare una confessione pubblica della colpa del governo e del misfatto. I vincitori divenivano i suoi amici senza colpa ed i suoi precedenti nemici diventavano i nuovi nemici.

  • A questo punto le condizioni divenivano migliori. Il cibo, l’accettazione ed il comfort ricompensavano la sua visione generale di conformarsi.

La polarizzazione di distribuzione di Bianchi e Neri non accade tutta in una volta, ma gradatamente. Si comincia con l’accettare la possibilità de “La via magica” e si finisce che i nuovi amici diventano i suoi salvatori, mentre il suo precedente sistema di supporto famigliare, ecclesiastico e di governo sono ora il nemico.

Una prima conclusione è raggiungere che ciò è “la giusta scelta”; poi è facile razionalizzare che il fine (bontà) giustifica i mezzi (truffa, manipolazione falsità). E’ ora possibile fare tutto il necessario per perseguitare i nemici in ordine di assecondare i fini dei Buoni ragazzi; legale o illegale, benigno o violento.

Se noi proteggiamo la nostra libertà personale di scelta, rispettare i diritti degli altri e la nostra consapevolezza dei valori personali, ognuno di noi deve rimanere consapevole delle aree grigie in cui cosa appare può essere un mondo nero o bianco. Conoscere le varietà di opinioni possibili conduce al bisogno di compiere scelte difficili tra le alternative. È spesso duro differenziare tra buono e cattivo.

CAPITOLO 7

VOGLIO ESSERE ME!

L’accettazione degli altri è un bisogno di base per tutti. Nella società americana si deve essere carini. Non bisogna commettere sbagli se si vuole essere accettati dalle persone che ci circondano. Questo significa conformarsi a ciò che ne pensano gli altri per essere compiacenti.

La nostra piacevolezza può essere stata generata dai nostri genitori, che ci hanno premiato per essere stati buoni o sottomessi cosicché le loro aspettative non sono state distrutte. Quando abbiamo mostrato rabbia o reazioni contro i loro valori il nostro premio è stato uno sguardo malevolo o altre forme di disapprovazione. La normale tendenza, come risultato, e di tenere per sé sentimenti negativi ed idee indipendenti o imparare ad esprimere questi in un modo “salvo”.

Piacevolezza e conformità sono in conflitto con la nostra necessità di essere una persona indipendente con idee e sentimenti che sono sperimentati tra l’asserire il desiderio di voler essere un individuo ed il rischio di perdita dell’accettazione delle persone importanti attorno a noi.

I bambini normalmente possono testare il bilanciamento tra l’essere carini e l’essere diversi al contempo quando si sentono sicuri e abili di rischiare senza la perdita dell’accettazione. Tipicamente ciò accade negli anni della scuola primaria entro il mondo sicuro della famiglia e contro i coetanei quando c’è un rinforzo da parte dei pari nel ribellarsi e asserire le differenze.

La ribellione adolescenziale è contro la domanda della famiglia di conformità e non contro i pari che procurano l’accettazione che è custodita gelosamente. Nel momento in cui c’è una scissione tra la dipendenza ad un gruppo (la famiglia) per l’accettazione e l’approvazione da parte dell’altro (il pari) c’è una falsa indipendenza ed una non reale separazione.

Questa contro-dipendenza è un punto su cui molti adolescenti rimangono bloccati nella convinzione che facendo l’opposto di ciò che i loro genitori o la società sancisce, si compiranno i loro voleri. Se qualcuno dice “non ascoltare i genitori. Mostra che possiedi una mente. Fallo!” loro abboccheranno e diranno “lo farò“.

È frustrante per i genitori, che si prendono cura dei loro giovani bambini adulti, vederli cadere nella trappola della droga, degli abusatori e dei culti. Pochi anni fa questo concetto è stato evidenziato, in parte, quando Fr. Kent Burtner divise l’opinione pubblica dicendo che l’adolescenza oggi si protrae dai dieci ai trent’anni; mentre una generazione fa era normalmente dai 13 ai 19 anni. Durante l’infanzia mentre si è dipendenti dal supporto genitoriale, è necessario azionarsi entro lo i limiti stabiliti. Queste linee-guida dettavano come comportarsi, con chi associarsi, il tipo di attività e di prescrizioni da svolgere ogni giorno. Le regole procurano un senso di salvezza e di sicurezza, ma a volte possono far sentire costretti, come i giuramenti personali che non sono veritieri.

In alcuni punti i limiti sono dati dai genitori alla fine. A volte essi sono discontinui, lasciando il “bambino” a cercare qualcun altro che designerà come agire e cosa fare; in altri casi le vecchie regole sono ricordate, ma la paura di fare la cosa sbagliata conduce ad essere molto conservatori. Altre volte i vecchi limiti sono superati per un periodo di test. La ribellione contro le vecchie regole significa il raggiungimento del frutto proibito in un primo tempo, finché qualcuno dice “Stop” o l’esperienza detta delle nuove linee- guida personali.

Allungando il test al di là dei limiti, prendendo dei rischi, naturalmente sperimenteremo alcune esperienze autodistruttive o traumatiche. Le conseguenze possono portare all’imparare, a crescere la sensibilità critica o la colpa per l’essere stati immaturi. Alcuni continueranno a cercare delle dimostrazioni pensando di provare la loro indipendenza; alcuni identificheranno le linee-guida per l’etica personale; ma per gli altri ciò può condurre ad una ritirata, nella vergogna, da sé e gli altri.

Ognuno di noi percepisce uno spazio attorno, normalmente circa quanto la lunghezza delle proprie braccia che possiamo occupare. Questo spazio è nostro. Quando altre persone vi entrano e sembra che invadano la nostra privacy, noi possiamo chiuderlo o cercare di muoverci fuori e protestare finché la forza aliena sia andata via dal nostro spazio. Lo spazio che era normalmente considerato una bolla sicura diviene una sorta di scudo possente.

A volte, quando ci sentiamo realmente potenti e buoni, questa bolla può espandersi sino a diventare molto grande. Queste volte, quando ci sentiamo fiduciosi, la bolla è molto permeabile. Non siamo dispiaciuti che altri entrino nel nostro spazio o si aprano a noi. Durante questo periodo di vulnerabilità, mentre la bolla è grande, ci sentiremo urtati o violati se la confidenza è abusata da coloro di cui ci fidiamo. È possibile avere varie reazioni alle violazioni di fiducia.

Una reazione potrebbe essere di asserire il nostro potere per cacciare la persona fuori dal nostro spazio o ostacolarne il ritorno. La bolla diviene uno scudo possente chiuso l’esterno. È come il colpo di pesce che cerca di apparire largo e minaccioso, ma in realtà è molto vulnerabile. Questa reazione di pseudo- potere spesso include una manipolazione per prendere altri sotto proprio controllo. Questo può trascinarsi per più anni fino a che gli altri verranno percepiti come una minaccia. Non finirà sinché la persona non si sentirà abbastanza sicura di potersi nuovamente aprire agli altri.

Una seconda reazione di violazione della fiducia potrebbe essere quella di dare la colpa a se stessi per la mancanza di tolleranza o accettazione; sentirsi “non a posto” con se stessi. In questo caso la bolla si ritrae in un piccolo scudo possente, rimuovendo la parte offensiva; chiedendosi perché tu sembri così intoccabile.

Il ritiro dagli altri può essere fisico, psicologico o di entrambe. In questo caso si continua finché la confidenza per l’interazione è riguadagnata. L’ammorbidimento del guscio- scudo di solito comincia quando altre persone si mostrano rassicuranti, con buoni propositi di apertura e di rischiare l’intimità.

A volte il guscio diviene più piccolo della persona che si sente ancora “non a posto”, confusa ed in colpa. Lo spazio del guscio eventualmente porterà a sentirsi così piccoli e costringerà a sentirsi come se non si fosse sempre lì.

Questo dispiegamento della “copertura della persona” è simile a ciò che avviene nell’esperienza di “vita dopo la morte” in cui la persona si sente separata dal suo fisico e riesce a vederlo a distanza; ancora capace di compiere osservazioni circa ciò che sta accadendo, ma incapace di controllarle. La perdita (separazione) del sé è completa.

Il sé disperso e il reale sé non possono essere connessi finché un senso di potere e protezione dall’essere stato urtato nell’intimità non viene accettato. Durante la perdita del potere personale, egli è particolarmente vulnerabile a un aiutante che conosce l’immagine di sé della persona ed il suo bisogno di essere connesso. Quest’aiutante deve conoscere la vulnerabilità dall’abusato ed il suo bisogno di agganciarsi per prendere decisioni, sicurezza e conforto, in modo da renderla più dipendente.

Recuperare l’abilità di essere aperto, pronto a rischiare, onesto (no manipolatore) ed indipendente richiede l’ausilio di un consulente sensibile e amichevole. All’interno la persona è vulnerabile, urtata ma forte, bisognosa di amare e di connettersi con gli altri.

CAPITOLO 8

CHI TI COMANDA?

Come fa una persona a prendere decisioni per gli altri? Dicendo cosa fare e come vivere la vita. La vittima si atteggia e crede in maniera differente da prima. A che punto una persona prende la posizione di Capo e l’altra di Schiavo?

Ognuno di noi ha vissuto un periodo difficile della sua vita, quando ci siamo magari trovati di fronte a nuove decisioni e abbiamo sperimentato i sentimenti dell’essere oppressi. Possiamo allora delegare a qualcun altro la presa di responsabilità di agire nella nostra vita per un po’.

E’ una comune esperienza trovarsi in una nuova situazione con persone che non si conoscono- un party, un nuovo lavoro o il primo giorno in una nuova scuola. Quando ci troviamo in una nuova situazione è difficile sapere cosa fare, sinché non conosciamo cosa viene accettato da questi potenziali nuovi amici. Dispiaciuti della realtà, aspettiamo di scoprire cosa essi vogliono attraverso le regole che ci aspetteremo di seguire.

Velocemente impariamo ad accettare le differenze minori; ma è un conforto quando una nuova acquisizione, che somiglia ad un’autorità, confina in una pronta risorsa che ci mostra come agire e cosa fare. Questa persona può essere un aiutante che ci punta nella giusta direzione; diviene presto il nostro Capo da cui diveniamo ben presto dipendenti.

Le differenze minori nei modi di agire- togliere le scarpe in casa, essere felici o seri, mangiare con la forchetta giusta o usare i bastoncini non è importante; comunque, potrebbe essere il primo passo attraverso cui divenire dipendenti dagli altri. Ogni variazione minore di queste differenze può condurre a cambiamenti che prima erano considerati inaccettabili. Essere piacenti e rispettati è meglio dell’essere ignorati e rigettati.

Chiedere al nuovo Capo il permesso per andare in bagno, cosa mangiare, quando andare a dormire e quando svegliarsi conduce il seguace ad una insicurezza completa di sé stesso, e ben presto all’attesa paziente del permesso e della direzione da prendere.

Il vecchio detto recita: “Si fece Roma come i romani la fecero”; ma c’erano molti schiavi degli stessi schiavi di Roma. Iniziando ad agire come ognuno può essere c’è il primo passo della perdita dell’individualità. Se qualcuno può persuaderlo dal cambiamento del suo comportamento, è facile osservare un cambiamento delle sue credenze e dei suoi valori.

Una persona non entra a far parte di un culto organizzativo. Ci entra per una data proposta e successivamente comincia a cambiare i suoi comportamenti per conformarsi al gruppo. Inizia a comportarsi e a parlare come gli altri. È entusiasta del lavoro del gruppo e quando una nuova proposta arriva dice qualcosa come: “questo è un meraviglioso e felice gruppo dove ognuno è amico e facciamo grandi cose insieme”.

La vittima ora si comporta come un membro del gruppo e ha mosso un passo in su rispetto al sistema verticale, e ci si comporta come un membro quasi immediatamente. È importante essere in contatto con i propri sentimenti per diventare il servo perfetto del nuovo Capo amico. Essere consapevoli dei cambiamenti che avvengono nel proprio comportamento. Guarda e ascolta chi ti circonda. Tutti vedono e parlano similmente? Sono differentemente scoraggiati? Ognuno deve verificare con un Capo prima che essi possono rispondere alla domanda per cui non si ha la risposta pronta?

La relazione tra il Capo ed il Servo è verticale in natura. Il boss è al top e i servi si trovano al di sotto. È il lavoro del Capo dire al Servo cosa fare e il Servo deve essere obbediente e sottomesso.

Nei culti organizzativi la relazione verticale continua dal livello più basso a quello più alto. Ogni Capo è stato Servo del Capo precedente finché si raggiunge il livello più alto.

Se ti senti non confortato dai cambiamenti che hai fatto, comincia da asserire i tuoi stessi sentimenti ed il tuo bisogno di essere diverso.

Di NO e lascia per un po’! Se ti rispondono facendo più pressione per conformarti e sentirti in colpa, fa ciò che hai detto- scappa! Non devi dare nessuna spiegazione. Cercare di ragionare o argomentare il tuo modo di lasciare la relazione autoritaria è difficile, se non impossibile. Dopo aver abbandonato un gruppo cultista, puoi ancora sentirti attirato dal calore e dell’amichevolezza della gente. Cerca di esaminare oggettivamente la trappola emozionale e per quale fine loro ti usano. Se decidi di ritornare sarà una tua decisione, ma anche una risposta alle pressioni emotive. La libertà di decidere è tua, così come quella di essere controllato.

CAPITOLO 9

LE PROPRIE VS LE ALTRUI CONVALIDE

E’ duro, come un bambino, stimare quanto bene tu abbia fatto per essere un essere umano. Come per trovare uno standard da seguire? Puoi guardare gli altri intorno a te e assumere che essi siano la norma da seguire o puoi esaminare il modo in cui essi reagiscono con approvazione o disapprovazione a cosa tu fai.

Di solito imparerai ad agire come i “modelli” che trovi nella tua famiglia, rispondendo a situazioni in una maniera simile. Se sono manipolativi, tu manipola. Se sono violenti o abusanti, tu lo sei anche. Se sono accettati ed amabili, tu sarai accettato come gli altri. Se il loro approccio ai problemi è calmo e obiettivo, tu diventi super- calmo rispetto alle avversità e ai conflitti.

La reazione di altri nella tua infanzia modifica automaticamente il tuo comportamento. Generalmente, le azioni che ricevono criticismo o rigetto sono discontinue e le azioni che ricevono attenzione favorevole ed accettazione sono rinforzate. L’apparente connessione tra le azioni all’accettazione conduce all’idea che è l’amore è condizionante, es. sarò amato nella condizione in cui io agirò in un certo mondo e otterrò un certo livello di successo, come definito dagli altri che sono i miei “modelli”.

Il comportamento che era appropriato in un gruppo famigliare dove ognuno conosceva cosa aspettarsi e agire in accordo, non è sempre appropriato o compreso in altri contesti. Altri vengono da un diverso background con un set differente di comportamenti che ci si aspetta. Ci si confonde col cancellare con altri quando le risposte appropriate o le regole di comportamento per l’accettazione non sono conosciute.

L’amore condizionato incrementa i sentimenti di stress per compiere un certo modo e molte volte uno sviluppo pauroso che l’amore sarà perso senza un più alto standard di incremento del potenziamento. Criticismo su se stessi e gli altri abbonda, mentre il prezzo è più alto da dare. La pressione è di essere “perfetti”. Presi in queste circostanze, diventiamo affamati di amore incondizionato- l’accettazione di noi stessi, anche di pensare imperfetti.

L’”amore” così profondamente desiderato diviene un’emozione piena di potere quando la si prova per esprimere il nostro amore agli altri in risposta all’amore mostrato a noi nella maniera in cui lo desideriamo senza condizioni.

Molte coppie hanno difficoltà nel comunicarsi l’amore reciproco. Ognuno può cercare fortemente di convincere l’altro che il loro amore è senza limiti ed incondizionato, ma nessuno capirebbe o riceverebbe questo amore. Nella maggior parte dei casi il coniuge esprime amore in maniera da comprenderlo. Il marito può cercare di dire “Ti amo!” attraverso l’adempimento ai compiti; ma il suo partner dice “Io ti amo! Tu ami me?” volendo la rassicurazione delle parole.

Il desiderio di amore incondizionato frequentemente viene confuso con la sessualità. Siete amabili come uomo o come donna? Quando qualcuno dice ti amo possiamo assumere che ciò ha una connotazione sessuale. Questo sentimento può essere reale o alcune volte il prodotto di una nostra fantasia romantica.

L’identità sessuale inizia molto precocemente nella vita ed è testata contro il comportamento del proprio genitore dello stesso sesso o altre figure di riferimento per trovare le azioni appropriate. Essere accettati come una persona sessuale, comunque, è uno sforzarsi confuso e minaccioso. I genitori, loro stessi confusi e ambivalenti, possono trovare difficoltoso provare un’approvazione incondizionata per l’eccitamento sessuale dei loro bambini. Dunque il bambino spesso sopprime i propri impulsi per trovare approvazione sessuale e rifugiarsi in fantasie immaginarie.

Credendo che amore incondizionato + performance significheranno dare un largo ammontare di amore con ritorno, possiamo cercare di incrementare le nostre dimostrazioni di amore per fare cose approvate. L’essere se stessi (incondizionante) è confuso come il fare come se stessi (condizionante) e le persone o il gruppo sanno come prendere vantaggi da questa fame d’amore e ruotano il controllo sopra gli altri. Utilizzando parole, gesti, espressioni tecniche appariranno alla potenziale vittima come una figura genitoriale autoritaria o come un possibile amante. Ogni forte espressione di approvazione o disapprovazione data, evoca il desiderio dei bambini di accettazione e obbedienza.

Non importa se è una forma di ricognizione affermata o rigettata a lungo. Continuamente rinforzate le loro validazioni e il potere sopra un periodo di tempo, il “genitore- amante” guadagna potere nel domandare completa obbedienza alla vittima. La vittima raggiunge un’approvazione continua dov’è stata fatta la promessa che l’approvazione sarà concessa quando lo standard desiderato dal controllore sarà acquisito.

Charles Manson utilizzò queste tecniche per reclutare le nuove seguaci donne, le stesse ragazze che hanno partecipato ai delitti Tate- LaBianca per adempiere i suoi desideri. Abile nell’utilizzare il suo talento come una misteriosa e carismatica figura paterna, ha mostrato un interesse riservato nel loro potenziale, mentre giocavano con LSD e marijuana. Susan Atkins descrisse così la sua introduzione nel gruppo:

Manson ritornò a casa e le domandò di andare a fare una passeggiata. “E arriviamo a due isolati in un’altra casa, e lui mi disse che voleva fare l’amore con me. Mi disse di togliermi i vestiti; così io in maniera disinibita mi tolsi vestiti e lì riapparve lo specchio nella camera e mi disse di specchiarmi”.

Mi chiese se avessi mai fatto l’amore con mio padre. Lo guardai e stranita dissi “no”. E lui disse: “Hai mai pensato di fare l’amore con tuo padre?” Io dissi “si”. E lui disse: “Bene, quando stai facendo l’amore, pensa nella tua testa che io sono tuo padre. E lo feci. Ed è stata una bellissima esperienza”.

Susan andò a testare, un paio di settimane dopo, che non c’erano limiti a cosa avrebbe fatto per Manson. Egli non solo aveva riempito i ruoli di genitore amante per Susan, ma quest’ultima aveva bisogno della sua continua approvazione per alleviare i suoi sentimenti incestuosi.

Nei culti “fondamentalisti cristiani” ai membri viene detto che gli uomini hanno la responsabilità, le donne sono sottomesse ed i bambini devono essere obbedienti a quelli più grandi. Le donne accetteranno il loro essere “cristiani” ed i bambini saranno puniti se non obbediranno ai loro genitori o anziani. Essi intraprenderanno la qualità dell’obbedienza ai leader che sono chiamati “Anziani”. Ogni cosa ha bisogno di essere controllata da un leader al fine di essere sicuro che le sue direzioni sono seguite correttamente.

A San Jose, un gruppo della California chiamato il “Faith Fellowship”, gli “Anziani” indottrinano le donne in un processo chiamato “diventare piccoli”. Dopo le istruzioni, loro diventano come piccoli bambini- alcuni incapaci di parlare, altri aventi pannolini. Ciò può protrarsi per diverse settimane durante le quali loro sono “ri- parentati” e pensano a come agire. Quando il processo è completo, essi sono istruiti a “diventare grandi di nuovo”.

Quando si è intrappolati nel bisogno d’amore e di approvazione da parte di una particolare persona o gruppo, è difficile riguadagnare il controllo personale, i sentimenti importanti e valevoli come individuo.

Nella vita dei “figli dei fiori” degli anni sessanta, c’era un impulso nella crescita dei tratti in comune; organizzazioni nelle quali le persone dividevano la loro vita con altri sotto maschere variabili, come il Libero Amore, religione, uso di droghe e “sopravvivenza”. Molti di questi gruppi si stabilirono in remoti siti dove le persone si univano formando comunità autosufficienti.

Alcune di queste non erano salutari ed esibivano le seguenti caratteristiche:

  • Tutte le leadership e le decisioni erano prese da una singola persona o da un consiglio a cui non era possibile appellarsi.

  • Le donne e i bambini avevano un ruolo di secondo ordine e nessuna voce in capitolo.

  • I membri erano incoraggiati a sviluppare un’identità comune, spesso assumendo nuovi nomi ed avendo uno stesso stile di abbigliamento e di pettinatura.

  • Le identità delle famiglie separate erano scoraggiate ed i bambini venivano affidati alla comunità.

  • Tutte le risorse andavano alla comunità e per il singolo ciò significava perdere tutto.

Altri svilupparono delle pratiche salutari come:

  • Il diritto di essere diversi; ogni persona veniva incoraggiata ad usare i suoi migliori e unici talenti.

  • I processi democratici di leadership, in cui tutti i membri al di sopra di una data età di maturità avevano un’uguale diritto di replica e di voto.

  • I gruppi familiari di madre, padre e bambini erano incoraggiati a vivere come sub- strutture della comunità.

  • I metodi di espressione che dissentivano e/o che apparivano in disaccordo erano comunque rispettati.

  • Le risorse finanziarie di tutti membri venivano dai loro contributi comuni e potevano essere riscosse per provvedere alla loro nuova vita nel caso di separazione.

L’identità personale è spesso legato a ciò che si possiede. Quando diamo il nostro denaro, la nostra macchina ed in certi casi anche i nostri vestiti a qualcun altro, i nostri sentimenti di chi siamo, come individuo separato, vengono trasferiti ad altri.

In alcuni gruppi c’è un cerimoniale per diventare un membro nel quale una persona non solo cede le sue proprietà al gruppo, ma riceve anche un nuovo nome, un nuovo compleanno (il giorno in cui si è nati di nuovo), vestiti speciali e un simbolo da indossare che lo identifica come un membro ed un seguace del Capo. La separazione dal passato e l’identificazione con il gruppo è compiuta. Spesso alcune reminiscenze del passato divengono ripugnanti. Il senso di un sé separato è stato messo in atto.

Molti di noi si sentono legati con il sangue ai propri genitori e agli altri membri di una naturale famiglia. Quando questi vincoli sono recisi ci si sente come se una parte di noi è persa e si ha paura di restaurare questi legami.

I bambini adottati, separati dai loro genitori, spesso cercano questo legame perduto. Anni fa una delle nostre figlie ha frequentato una chiesa dove il tema adottato era “Io sono terza!” dall’idea che Dio è il primo, gli altri sono i secondi, io sono il terzo. Certamente l’idea del mettersi al servizio degli altri è lodevole, ma se ciò è interpretato come il considerare le opinioni degli altri a scapito delle nostre, ciò è sbagliato. Se noi lasciamo decidere glia altri di quando siamo buoni o cattivi, belli o brutti, allora essi guadagnano il potere di validare chi siamo, come dobbiamo comportarci e cosa dobbiamo pensare.

CAPITOLO 10

GRANDE MONDO – PICCOLO MONDO

Ad uno spettacolo cinematografico del sabato mattina, seduto in un teatro con l’aria condizionata a guardare un film sui pionieri che sopravvivono in inverno sulle montagne, lo spettatore può essere trasportato indietro di un secolo e può provare una reale sensazione di freddo. Quando lascia il teatro, la giornata d’estate in città e le macchine moderne per un momento sembrano non reali. La realtà appena vissuta è stata creata attraverso dall’uso di una camera oscura in cui una serie di immagini e suoni sono proiettati. Le distrazioni sono ridotte e gli imput sensoriali sono controllati da una realtà artificiale.

È possibile effettuare distorsioni della realtà in molti modi. È comune avere alcune esperienze non soltanto attraverso film o televisione ma anche mentre si legge un libro, ascoltando un CD o un qualche ambiente che ricrea e controlla le informazioni del “mondo reale”.

Ogni persona è al centro del proprio mondo ed il campo è circoscritto dai limiti dell’esperienza personale. Questi limiti possono essere fisici – la casa, l’ufficio, il vicinato, la città o la nazione in cui si risiede; o dati dalle relazioni – famiglia, amici, individui, impiegati, classe sociale; o dalla loro unica esperienza interiore che include sentimenti, pensieri e memoria della storia passata.

La visione del mondo è controllata dalle prospettive individuali e ciò che è chiuso sembra famigliare in maniera più veritiera, mentre ciò che è distante è sconosciuto o sembra più strano e pauroso.

C’è un bisogno di sentirsi confortati e di essere una parte di qualcosa in cui ci si può identificare. Vivendo tra lavoro, casa, comunità e famiglia, molti possono avvertire che qualcosa è persa e che i bisogni siano cercati. A questo punto, ci si può sentire vulnerabili all’imposizione di un’identità sostitutiva, completa di nuove relazioni e di una nuova realtà.

Questi sentimenti sono particolarmente forti quando siamo oppressi da forze impersonali che sono indifferenti al nostro stato o domandano la nostra attenzione. La tentazione è di ” costruire un recinto di rancore” attorno a noi a mo di protezione, ma questo entra in conflitto con il nostro bisogno di sentirci parte di qualcosa di più grande di noi.

Pochi anni fa, avevo la responsabilità di scovare quali servizi i genitori volevano dal YMCA. Quando chiedevo “Cosa può fare Y per te?“, la risposta base era “procurare un posto sicuro per i miei bambini in cui non si è esposti ai mali del mondo“. Ciò può sembrare una meravigliosa soluzione, ma chi decide ciò che è realmente sicuro e come potrebbero essere preparati i bambini nel mondo reale?

Le nostre personali esperienze sensoriali sono ridotte dalla normale risposta umana che limita selettivamente la percezione e la consapevolezza conscia. Possiamo essere inconsapevoli delle nostre limitazioni, sinché non scopriamo suoni registrati o vediamo il ghiaccio in una foto, di cui eravamo prima inconsapevoli. Nelle famiglie bisognose è spesso di aiuto registrare le loro interazioni per prendere successivamente visione e consapevolezza conseguente. Al più piccolo, il consulente chiederà domande circa le loro esperienze per incrementare la loro consapevolezza di connessioni tra i sentimenti e le azioni.

Un approccio tipico dell’organizzazione di culto diventa il reclutamento isolato dell’informazione che può essere disponibile dalla famiglia, amici e/o comunità. Gli adepti sono invitati ad andare in centri dove sono soggiogate le credenze del gruppo, più pochi stranieri che sono stati reclutati. Se essi vanno con un amico o un membro di famiglia una scusa è ottenere la separazione dell’adepto dagli altri. È importante per lo scopo del culto che chi si trova al di fuori non sia abile nel comparare le impressioni. Di solito non è chiaro per i nuovi quali persone sono membri e quali sono probabili membri.

Le persone del Tempio apparivano essere una congregazione di famiglie, ma nella realtà divennero una collezione di individui gli uni separati dagli altri. Un gruppo, chiamato la “Commissione Pianificata” disciplinava i membri. Tutti avevano bisogno di riportare ogni violazione di regole agli altri membri. I bambini riferivano ai loro genitori ed i coniugi pesavano su tutti gli altri. Ciò isolava completamente gli individui e li intrappolava in un network di spie.

È certamente ovvio che l’isolamento esiste in un bosco, dove sopraggiunta la notte non si ha via di conoscenza di dove siamo. Cosa non è ovvio, è che lo stesso isolamento esiste in un ufficio o a casa nel centro della città, così come il solo punto di vista disponibile è quello di un gruppo

La truffa avviene un po’ per volta. Una decisione di andare a cenare per una sera è convertita in un invito per un intero fine settimana, per poi estendersi all’intera settimana. La persona è portata in un posto controllato dal gruppo. La memoria del mondo fuori provato preventivamente viene offuscata ed il nuovo mondo è visto più come la realtà.

Quando il fine del culto è portare i membri fuori dalla comunità, bisogna essere preparati a “rilasciare dalla cattività o dall’isolamento fisico”. Il supporto fisico ed il controllo delle informazioni deve essere rimpiazzato da un metodo che permette ai nuovi membri di continuare l’auto- isolamento, lontano da supporto diretto. Molti metodi di auto isolamento possono essere usati, ma sono tutti basati sull’idea che alcune informazioni contrarie alla credenza del gruppo è una trappola del nemico. Il training e il rinforzo di queste tecniche occupa una gran parte dell’agenda del gruppo durante e dopo l’indottrinamento.

L’auto-isolamento è un importante aspetto di tutti metodi di Abuso Mentale descritti nei rimanenti capitoli di questo libro. Questi includono:

  • risposte automatiche di parole e frasi che affermano la realtà del gruppo e bloccano fuori tutti i pensieri e sentimenti alternativi.

  • Screditamento della credibilità di reporter, counselor, governo e altri che possono fornire informazioni che differiscono da quelle fornite dal gruppo.

  • Imposizione della colpa personale per la debolezza di dubbi.

  • Ripetizione di attività rituali come cantare, pregare o meditare, attività che bloccano l’abilità di ascolto e di pensiero.

  • Focus su attività incessanti, non stop per non avere esperienze che esulano dal gruppo.

  • Paura dell’essere un fallimento nel gruppo e di portarvi sventura.

Le emozioni, sentimenti, pensieri e osservazione dei membri di un culto sono rivolte contro di lui per provargli di essere stato invaso da “Satana”. La sua stessa mente è rivolta contro se stesso, che non è solo separato solo dal Grande mondo fuori la realtà del gruppo, ma anche dal suo Mondo interno. Ascoltare informazioni contrarie a quelle del gruppo è visto come un qualcosa di pericoloso. I membri sono “de-programmati”. De-programmare è una parola usata per primo da Charles Manson nel 1968 per descrivere cosa faceva per il reclutamento, portando i membri lontani dal programma della società.

Più tardi, i culti hanno detto ai membri che de-programmare era un metodo violento usato da persone che volevano cercare di rompere le loro credenze. Essi hanno citato un manuale, di un professore del Seminario dell’Unificazione, che descrive la privazione di sonno, cibo, restrizioni varie, percosse come metodi di de-programmazione.

I membri erano istruiti nei passi seguenti per essere de-programmati:

  • resistenza fisica

  • resistenza mentale

  • essere d’accordo con ciò che veniva loro chiesto

  • combattere in ogni modo possibile

  • danneggiarsi abbastanza per le cure ospedaliere

  • uccidersi anziché sopravvivere.

Il primo obiettivo è scappare e ritornare alla salvezza del culto. È stato detto loro che fuori dal gruppo si può incontrare un deprogrammatore: genitore, amici, membri precedenti di culti, ministri. Come risultato i membri sono preoccupati di essere in luoghi dove possono essere vulnerabili ai de-programmatori, anche per una visita alla loro famiglia naturale.

Il prezzo è la libertà dell’esaminare punti di vista diversi e affermare la propria unicità personale. Emozioni, sentimenti, valori, pensieri ed esperienze personali sono fondamentali. Essere liberi di associarsi con persone di ogni tipo. Tutto ciò è essenziale per mantenere contatti con la realtà.

CAPITOLO 11

DOPPIO LEGAME

Crescendo molte persone imparano dall’esperienza e, per esempio, accettano una distribuzione di potere ineguale. Infatti essi cercano e si aspettano l’ineguaglianza. Come dei bambini, essi si sentono senza potere di cambiare le situazioni, di negoziare o di far fronte ai loro bisogni e desideri e vedono gli altri come aventi molto più potere e controllo. Come risultato essi sentono il bisogno di manipolare gli altri o di farsi controllare dagli altri. Nel primo caso, essi vogliono essere considerati il Capo, e nel secondo, la Vittima.

La manipolazione del Capo comincia quando egli prende una decisione senza il consenso dell’altra persona, seguito da un incremento di intensità, se la Vittima non si piega al suo volere. I passi tipici usati da un Capo sono:

  1. Il Capo dice: “Devi dimostrare di valere, se vuoi la tua strada“. Il Capo è il Giudice, così la Vittima rinuncia ad esprimere la sua opinione.

  2. Se la Vittima non è ancora d’accordo con la decisione il Capo dice: “Io ho il potere!“, così la Vittima vi rinuncia perché senza potere.

  3. Il Capo è di cattivo umore mentre aspetta che le cose abbiano fine. Indica che se la vittima lo abbandonerà egli sarà molto dispiaciuto. Ogni decisione potrà sfociare in un conflitto e potrà interessare la relazione, salvo che venga rispettato il volere del Capo.

  4. Il Capo che voleva rifiutare di cambiare la sua posizione iniziale, può considerare ogni possibile e alternativo compromesso. Il compromesso da parte del Capo vorrebbe indicare l’abdicazione del suo potere. Ciò potrebbe significare un’ammissione della sua mancanza di potere.

  5. Infine, quando tutto è fallito, minaccia violenza o sferra colpi alla vittima. Obiettivamente il Capo vince, ma a volte la relazione si sfalda con l’addio della vittima.

Mentre il Capo gestisce il suo potere come elencato sopra, come risponde la Vittima? Dacché la vittima si sente senza potere di prendere il controllo ed è frustrato, assume una posizione difensiva. Le tecniche usate dalla Vittima possono essere comparate al guerrigliero che attacca un’area sconosciuta, si ritira e ammette la responsabilità personale. I movimenti tipici della vittima possono includere:

  1. far provare un senso di colpa al Capo che fa un uso scorretto del potere e minaccia. Dimostrando come si sente una vittima, il Capo si sentirà più comprensivo.

  2. Ritorcere contro il Capo ogni punto della relazione in cui il Capo ha qualche potere, come il contraccambiare favori con sesso o denaro, o dimenticare cose come il pagare i conti, riempire il serbatoio dell’auto ecc..

  3. Distruggere i piani del Capo sottraendogli tempo ed energie in modo da deviare dall’esito originale. Alcuni utilizzano la tecnica di fare ciò che il Capo vuole all’ultimo minuto.

Molti bisogni e desideri primari come la felicità, gli affetti, il miglioramento della relazione, il prendere ciò che realmente si vuole vengono persi.

Il dottor George Bach ha coniato l’espressione crazymakingrendere folli” per descrivere il potere giocato in una relazione Padrone/ Schiavo. Racchiude il dire o il fare cose designate per guidare l’altra persona pazza. Ciò è riassunto in breve:

Quando viene dato un ordine, lo Schiavo mostra la sua indipendenza in maniera appropriata, stando attento al non ricevere un rimprovero dal Padrone. Lo Schiavo potrebbe seguire il comando tranquillamente. E’ familiare vedere bambine a cui viene detto di pulire il loro guardaroba e poi sparpagliano ogni cosa sul pavimento della stanza. “Ebbene, ho fatto cos’hai detto!”, rispondono. C’è una parte della natura umana che cerca la scappatoia quando gli altri esercitano il potere, senza dare una chance all’espressione di sentimenti reali.

Più oscuro è il mondo in cui il Padrone controlla lo Schiavo attraverso il “crazymaking” domandando obbedienza completa ed istantanea mentre vengono dati comandi conflittuali e poco chiari. Non importa come lo Schiavo risponde, è impossibile per lui evitare un rimprovero o sentirsi colpevole per non essere stato un adeguato e buono schiavo.

Un semplice esempio di comandi conflittuali è l’istruzione usata dalla High School Principal per insegnare agli studenti una lezione. Il maestro riunisce la classe nella palestra e dice di allinearsi alfabeticamente per altezza . Certamente egli ha dato un comando impossibile. Dopo un po’ di confusione, egli rassicura sul fatto che i professori non sono sempre perfetti e gli allievi devono fare delle domande su ciò che non hanno ben compreso.

Il Padrone assume una posizione dell’essere sincero e perfetto. E dacché non potrebbe dare un comando imperfetto, ogni malinteso deve essere un errore dello Schiavo. Le domande dello Schiavo sono seguite da un cattivo sguardo e/o da un rimprovero per essere stato stupido e disobbediente. Alcuni comandi conflittuali dichiararti insistentemente mancano di chiarezza.

  • Se non hai capito, non hai ascoltato abbastanza o non hai proprio ascoltato.

  • Amami, ma non farmi sentire troppo legato a te.

  • Fa ciò che dico ma non ciò che faccio.

Altre comandi conflittuali sono più ovvi, ma l’assunto è che essi sono fattibili e la scelta è data allo Schiavo. Se lo Schiavo compie una scelta per seguire solo una parte del comando o usa il sul giudizio, è sempre la scelta sbagliata.

Ogni giorno devi lavorare almeno 8 ore, fare i lavori di casa, 2 ore per studiare la Bibbia, 6 ore per reclutare persone e dormire almeno 8 ore.

Nei gruppi di culto il leader può cambiare le istruzioni. È conveniente essere un Capo vivo! Un giorno lo standard è la non violenza– il giorno successivo è armiamoci per sconfiggere il nemico; il sesso è vietato- è un’espressione di spiritualità essere attivi sessualmente.

Lo schiavo è sempre fuori bilanciamento, responsabile di ogni fallimento, non avente il tempo per sé, per dormire o associarsi agli altri ed è sempre in continua corsa.

CAPITOLO 12

FERMA IL MONDO E VA VIA

Lo stress derivato dal sovraccarico fisico e psicologico è normale in un mondo sempre in movimento ed è una routine quotidiana per ognuno di noi. Lo stress deriva da molte aree della nostra vita – compiti non terminati per via dell’eccessiva domanda degli altri e di noi stessi – sentimenti non risolti per via della rottura o della perdita di relazioni seguenti a conflitti, separazioni o morte.

Il sovraccarico di stress indebolisce la resistenza all’Abuso mentale, in più ciò è spesso deliberatamente creato per guadagnare e mantenere il controllo sulle altre persone. In aggiunta, il nostro essere è il risultato naturale di altre tecniche discusse altrove in questo libro – dipendenza, perdita dell’individualità, polarità di pensiero, doppio binario, colpa, paura e distorsione della realtà.

I risultati fisici dello stress e delle eccessive domande sono molto ovvi. Le richieste di perfezione portano ad una mancanza di tempo per dormire durante il quale è possibile un recupero mentale e fisico. Una dieta ricca di carboidrati e povera delle necessarie proteine, vitamine e minerali può essere il risultato di limitazioni dietetiche o prescrizioni rapide di un abusatore o in qualche caso dovuta ad una mancanza di denaro a sufficienza per comprare il cibo corretto.

Sebbene lo stesso fisico derivato dall’essere privati di un sonno adeguato e/o di cibo necessario restringe chiaramente l’abilità di pensiero, nell’ Abuso Mentale gli stressori psicologici sono anche più significativi. Quando vi è poco tempo per la riflessione o per la privacy, la mente può divenire sovraccarica, incapace di guadagnare la prospettiva o organizzare il pensiero. Com’è stato notato prima, molti culti impiegano tante ore di letture durante i periodi di indottrinamento. C’è un bisogno di tempi adeguati per processare le informazioni e per dare risposte alle domande, se molte nuove idee e concetti sono stati presentati una volta. Nelle situazioni di abuso mentale, il lettore dice che ci sarà un tempo successivo per le domande, ma ciò è rinviato o completamente eliminato.

  • Sebbene le letture dell’ Unificazione usualmente dicono che ci sarà tempo per le domande alla fine delle letture, esse spesso finiscono con “ispirazioni” e le persone saltano fuori con commenti sulla lettura del tipo “bene”, “meraviglioso”, “ciò ha molto senso”. La conclusione è che l’adepto non si è concentrato abbastanza oppure è stupido e per evitare l’imbarazzo la domanda non è fatta e c’è la promessa di cercare di comprendere la prossima volta.

  • Il successo nel comprendere Scientology o Dianetic è dipendente dalla conoscenza del significato di ogni parola. Lo studente è consapevole che non vi è stata comprensione si deve tornare indietro e cercare la parola non compresa. Egli è il solo responsabile, non il materiale del gruppo.

  • Il PFAL (Power For Abundant Life) che è l’indottrinamento di base per i membri della Way International, è costituito da una serie di letture di tre ore, la maggior parte video. Gli studenti sono incoraggiati non prendere appunti o fare domande sinché la serie termina e allora “essi possono chiedere ciò che sarà spiegato dopo la serie”.

  • Il Bhagwan Shree Rajneesh eccetto per il suo recente periodo di silenzio pubblico, ha dato conferenze in risposta a domande scritte dai suoi discepoli. La riunione di solito termina con un gioco. Che vorrebbe distruggere questa modalità “divertente” per porre delle domande? Il sovraccarico di informazioni può essere abbastanza per creare una condizione fortemente stressante, ma ciò potrebbe essere facilmente risolto dello stesso e ridotto se le idee fossero chiare e logiche. Il super-stress è creato dell’inserzione di un paradosso o contraddizione, nell’apprendimento, che deve essere accettato senza domande. Questo paradosso è a volte la differenza tra ciò che è detto e le azioni della persona o gruppo.

  • Apri la tua mente per un punto di vista più ampio” accompagnato dalle azioni che implicano l’accettazione di qualunque cosa essi dicono o fanno.

  • Avere del materiale in possesso o pensare per se stessi è egoista”, ma il Capo ha denaro, indipendenza e Rolls Royces.

Quando la mente sovraccaricata tenta di risolvere i paradossi raggiunge presto un punto di “esplosione di angoscia”. La normale risposta di angoscia è “combatti o scappa”; entrambe portano paura, sia l’attacco della fonte di stress, sia il cercare di scappare dagli stressori.

Il cambiamento da un individuo pensante e che non fa domande ad una persona che non pensa e assorbe tutti gli imput senza porre domande, è molto improvviso ed una persona può ripetere, parola per parola e quando non è necessario processare, l’intera informazione ricevuta. In questo stato mentale si possono ripetere completamente le informazioni e senza domande, a mo’ di registratore.

La spiegazione di Werner Erhard, fondatore e capo dell’organizzazione EST (Erhard Seminar Trainig) come illustrato dalla rivista Mother Jones (Dicembre 1987) è la migliore spiegazione di questo cambiamento.

  • La letteratura descrive un processo di diseducazione. Raccomanda “tu avrai bisogno di sapere meno per diventare qualcosa di confuso e per andare avanti contro il conoscere di più per andar avanti”.

Improvvisamente il cambiamento del sovraccarico di stress psicologico è abbastanza per produrre di comportamenti senza pensiero, ma la maggior parte dei gruppi di culto utilizzano una tecnica per lasciare a zero la mente e tenerla occupata in attività automatiche.

I rituali che sono familiari al pubblico generale e spesso usati nelle chiese o nei gruppi di auto-potenziamento per aiutare le persone, sono usati dai culti come training che serve al controllo dei propri membri. Pregare, cantare, meditare, la psico- pittografia, la visualizzazione e guida delle fantasie sono praticate sinché essi diventano una risposta abituale allo stress. Gli esercizi di non pensiero ridurranno le tensioni al punto che i membri del gruppo sperimenteranno meno stress dei non membri.

  • Nelle classi PFAL gli adepti imparano a parlare in lingua da un registratore e a prendere esempio dagli altri. Loro diventano convinti che l’inabilità di usare lingue potrebbe significare la mancanza di apertura allo “spirito santo”. Essi imparano a “pregare in lingua”, una pratica che blocca il pensiero ed il fare domande.

  • I Moonies imparano a cantare in gruppi, richiamando in supporto “lo spirito del mondo” per sconfiggere i loro nemici internamente ed esternamente. Eventualmente ciò sarà dato automaticamente da individui in ordine di guadagno della forza di cui hanno bisogno per contrastare la loro personale debolezza.

  • Similarmente, i membri della Chiesa Universale e Trionfante usano un conto rituale rapido chiamato sentenza in cui si appellano al Padrone Ascendente per avere protezione, comprensione e forza.

  • I seguaci della Missione della Divina Luce praticano la perdita di tutte le sensazioni e i pensieri, attraverso un metodo meditativo designato per produrre uno stato di perfetta felicità. Ciò viene dalla rimozione di distrazioni esterne di luce e suono.

  • I benefici rilassanti dalla Meditazione Trascendentale abbondano, ma coloro i quali prolungano la pratica talvolta dimostrano una memoria di un pensiero diminuito. Nessuna situazione piena di stress può sorgere in comportamenti meditativi.

  • I membri dello Yogi Bahan’s Happy e del Holy Organization praticano uno yoga attraverso il quale raggiungono uno stato di unicità.

Perché ci siano dei benefici, sia positivi che pericolosi, in qualche rituale il loro uso potrebbe essere valutato in contesti con altre pratiche e mediante l’incoraggiamento di dati comportamenti. Se c’è rilassamento, la consapevolezza aumenta e migliora la funzionalità come individuo autonomo ed i benefici possono essere minori dei rischi. D’altro lato, se c’è una suggestionabilità della mente, il pericolo di un rituale può essere serio.

Nota: la giovane donna riportata sulla copertina di questo libro può sperimentare benefici di un’aumentata consapevolezza e rilassamento o il pericolo di uno “spazzare via la mente”. La differenza tra salute e abuso non può essere scoperta dall’esame dell’apparenza esterna.

Il modo salutare e di aiuto per tenere testa allo stress eccessivo fisico e mentale include:

  • sonno sufficiente, riposo ed esercizio.

  • Dieta ben bilanciata con proteine, vitamine e minerali.

  • Tempo per la privacy e la riflessione per prendere coscienza della propria realtà personale.

  • Moderato uso della meditazione o esercizi di rilassamento.

  • Domandare un’opportunità per avere chiarificazioni sulle informazioni confuse e paradossali.

Ricorda, tu sei importante e hai il diritto di non essere abusato o manipolato in trappole di non- pensiero. Incrementando lo stress fisico, emotivo e mentale raramente giungerai al miglioramento personale.

CAPITOLO 13

IL POSITIVO PUO’ ESSERE BUONO, MA IL NEGATIVO NON LO E’

Una delle più popolari canzoni di quarant’anni fa diceva “Accentua il positivo, elimina il negativo“, ed uno dei libri più popolari era “Il potere del pensiero positivo“. Sin da quel momento, si è creduto che i problemi potevano essere risolti grazie al pensiero positivo o assumendo un comportamento positivo.

C’è molto da dire in merito ai comportamenti positivi. Possiamo raggiungere un miglior potenziale se siamo positivi, anche in relazione alle conseguenze delle nostre decisioni o azioni. Quando neghiamo di avere problemi o assumiamo che essi si risolveranno, vediamo solo le cose positive della nostra vita, così ci rilassiamo e le cose non appaiono così brutte.

La “preghiera rasserenante” è stata un ottimo aiuto per milioni di persone, inclusi i membri degli alcolisti anonimi, per i quali è diventato un credo virtuale.

Dio concedimi la serenità

di accettare le cose che non posso cambiare

incoraggiami a modificare le cose che posso

e il giudizio di conoscere le differenze.

Quando le cose sono poste in prospettiva e accettiamo le nostre limitazioni, le cose buone spesso accadono perché siamo più rilassati e diretti. L’abilità di applicare le nostre forze, così come il combattere la nostra debolezza, incrementa la nostra produttività.

In alcuni casi “eliminare il negativo” può avere le stesse qualità della fede ceca. Credere positivamente crea un’apertura alla manipolazione da parte degli abusatori della mente ad usare parole familiari come un modo per tenere bassa la guardia. In più, se noi non possiamo eliminare completamente la negatività, siamo consapevoli di non averci provato abbastanza.

L’indottrinamento dei culti spesso comincia nel punto in cui un leader dice qualcosa come “liberatevi dalle vostre negatività e pensate positivamente“. Il significato della parola “positivo” è “non avere dubbi”. Pensieri e sentimenti diversi da questi fanno diventare il leader “negativo”. In alcuni gruppi pseudo- religiosi il negativo è identificato con l’influenza di Satana. “Satana è la forza anti- Dio che può avere conseguenze. Combattere un negativo è più facile per motivare a vedere qualcosa come positivo”.

Satana è il nemico; chiunque non crede- amici, famiglia, governo, chiese, e anche la parte che non accetta totalmente il credo. “Il nemico cerca di creare dubbi e mina ciò che vuole il leader. Satana è ovunque, inclusa una parte negativa di ogni membro. Avere bisogno di dimostrare di essere un perfetto credente significa sopprimere o negare l’influenza satanica. Ognuno può imparare a reprimere i pensieri e i sentimenti “negativi”.

Il metodo più facile per sopprimere o negare ogni pensiero e sentimento è una forma di auto- ipnosi. Questa è famigliare a tutti come un metodo di rilassamento, smettere di fumare o superare la paura di volare. Il processo è basato sul rimpiazzo dello stress o della paura con uno stato di affermazione positiva. Una frase che viene usata enfatizza un’alternativa realistica accettabile per un sentimento auto- distruttivo non realistico e stimolante.

E’ una tecnica molto efficace quando viene applicata con la comprensione che ciò cambia i pensieri interni al fine di ridurre una condizione fisica non desiderabile. Ciò deve essere anche indotto sotto uno specifico contratto tra ipnotizzatore e ipnotizzato.

Comunque, è molto pericoloso utilizzare alcune tecniche di auto- ipnosi come una perdita di pensieri e sentimenti essenziali per valutare la realtà di una situazione. Se non sei aperto a nuove idee o fatti che contraddicono preventivamente raggiungi delle conclusioni; non c’è nulla da rivalutare. Usare affermazioni (autoipnosi) per ignorare i segnali di pericolo conduce ad una situazione di abuso mentale dalla quale è impossibile uscire senza aiuto. Se un reale danno è negato, è possibile essere colpiti. Alcuni esempi possono essere:

  • la persona che dice di sentirsi in salute e continua a fumare, sigarette, pipe o marijuana, dopo aver letto le controindicazioni esplicite della Società Americana contro il cancro.

  • L’adolescente che sta di essere al top della sua forma fisica e niente può colpirlo, e rifiuta di indossare un cappotto per proteggersi dal freddo.

  • La giovane coppia innamorata che crede che dopo il matrimonio ogni cosa sarà bella e loro vivranno felicemente ignorando le differenze.

I membri del culto molto frequentemente usano lo stato auto- ipnotico quando si confrontano con argomenti che minano l’insegnamento del culto. La risposta automatica, quando si scontra con la possibilità di dubbio, è negare l’esistenza di qualche imperfezione del culto. La mente diviene chiusa al pensiero indipendente o all’analisi critica. Ciò è provocato da rituali di culto nella forma di canto, preghiera, meditazione o i truismi ripetuti dal culto, con sentimenti di colpa personale per la mancanza di forza nel resistere alle “Origini di dubbio di Satana”.

I membri dei culti precedenti hanno frequentemente detto di qualcuno che cercava di rubare il loro denaro mentre venivano venduti prodotti del culto. Il ladro vorrebbe ficcare un’arma nelle loro costole e domandare che rovescino la cassa o altro. In ogni caso, la loro risposta era che il denaro è del leader o di Dio e i membri preferirebbero morire anziché sopravvivere. Fortunatamente, per il membro del culto, in ciascuno di questi casi, qualcosa è accaduto che previene il ladro dal commettere la sua minaccia, ma non c’è modo di conoscere quanto spesso storie simili finiscano in violenza o morte.

Il motto “Prendi il 100%” si accoppia con “fede ceca” e permette ai lavoratori di Moonie di guidare ad alta velocità per le strade della città, non avendo mai paura dei pericoli. Quando vanno in strade sconosciute, corrono di posto in posto cercando di vendere i loro prodotti sapendo che devono dare tutto. Canzoni come “Choo choo chooo, yeah yeah…” li portano a compiere i lavori del “Padre” senza domande o dubbi.

Altri per guarire le loro malattie utilizzano preghiere e fede in Dio, rifiutando di accettare medicine o cure mediche. Sebbene un’attitudine positiva può avere un potere curativo, ciò non dovrebbe escludere altre soluzioni. Alcuni credono che la loro convinzione è una conseguenza dei loro peccati e cercano di ridurre sentimenti di colpa incrementando l’evidenza della loro fede.

Il seguente divertente ma spaventoso incidente, ci è stato raccontato da una coppia di mezza età di una piccola città dell’Oregon. Essi hanno ricevuto una visita di un membro della Famiglia di Cristo. La Famiglia di Cristo è un gruppo nomade di giovani persone abbigliate in vesti bianche come i primi cristiani e guidati da tre condizioni: no al sesso, no all’omicidio e no al materialismo. Essi viaggiano perlopiù in gruppi di due o tre, indossando scarpe di cuoio, il tutto credendo che Dio li proteggerà e provvederà a loro.

Questa coppia viveva in una piccola casa recintata, con la scritta “attenti al cane” riferita ad un doberman, pericoloso per chiunque non fosse della famiglia. In questo giorno particolare, essi udirono il cane abbaiare e si sorpresero di sentire bussare alla porta. Dopo aver aperto, si trovarono dinanzi un giovane uomo tutto in bianco e con stupore il cane era sull’uscio della sua casetta. Esprimendo il loro imbarazzo al permesso che il cane aveva dato al giovane uomo di entrare nel recinto, essi dissero: “Come è arrivato qui?” Egli calmo rispose “Non preoccupatevi, il cane mi ha detto di essere vegetariano“. La sua affermazione razionale copriva ogni paura per il cane, e fortunatamente le sue azioni di confidenza hanno comunicato un potere, che il cane ha preso come rispetto. C’è molto da guadagnare attraverso il comportamento positivo, pensiero positivo, fede e auto- ipnosi ma il pericolo di escludere la realtà, nel nome della negatività, deve anche essere riconosciuto.

I pericoli che vengono dal rifiutare le conoscenze di nuove informazioni, che potrebbe pregiudicare una decisione a priori, devono essere considerati. La negazione di rischi fisici è avventata. Rinunciando o ignorando i sentimenti negativi si va in confusione e così si perde ogni tipo di sentimento naturale e deprivazione delle piene dimensioni di personalità. Molti fatti, idee, pensieri sentimenti, esperienze cadono in una vasta area tra la bontà assoluta e il male assoluto. Occorre riconoscere le differenze individuali, la creatività, le opportunità direzionali, la libertà di cambiamento dell’essere compatibili con gli altri, il rispetto al valore e ad interessi differenti.

Valutare tutti gli esperti di ogni situazione, utilizzare la prima mossa di informazione per risorse di solito porta a decisioni e conseguenze più appropriate ai nostri reali bisogni e desideri. Il positivo può essere buono, ma venire in contatto con la realtà richiede far fronte a tutte le possibili varietà.

 

 

CAPITOLO 14

COLPA, CHI NE HA BISOGNO?

Ognuno di noi conosce molto di se stesso rispetto a chiunque altro al mondo. Cosa conosciamo degli altri è il loro lato pubblico, la parte che essi vogliono rendere pubblica. Quando la parte privata cerca di competere con l’immagine pubblica degli altri, ci sentiamo inadeguati o colpevoli di essere meno “normali”. Molti di noi credono di poter essere buoni come gli altri, in molte aree della vita, anche pensando di sapere che siamo unici e speciali. Quando misuriamo noi stessi sugli altri, è facile concludere che abbiamo cercato fortemente di poter essere buoni come essi sono. Molte coppie sono disturbate dal fatto che hanno disaccordi e non sono sempre innamorati. Esse nutrono delle aspettative circa l’essere perfetti come gli altri che osservano. Molti credono che le relazioni tra vicini sia perfetta e la loro è imperfetta. La conclusione ovvia è che ci deve essere qualcosa di sbagliato in loro come persone.

La tendenza è di indugiare, nella nostra mente, alla nostra debolezza o imperfezione. La forza e il talento che noi abbiamo sono accettati e vengono esternati dalla nostra mente come esseri ordinari. Credendo che il miglioramento viene dalla riduzione della propria debolezza, ignoriamo l’esistenza delle nostre forze. Forse ci sentiamo incompleti e inadeguati. Costruendo questi sentimenti di colpa derivati dall’essere imperfetti, il Capo può guadagnare un vantaggio nel dirigere la Vittima all’incontro di uno standard assoluto di perfezione che è impossibile da conseguire. Il sacrificio è il raggiungimento di una perfezione assoluta, il miglior sentimento di inadeguatezza e colpa per non aver cercato abbastanza. Un particolare standard comunemente usato dai Capi è l’idea che i sentimenti sono azioni morali per i quali ognuno è responsabile. L’esperienza di sentimenti negativi come dubbio, paura, tristezza o altri sentimenti inaccettabili dal gruppo o dal Capo, è vista come un fallimento. Nella nostra società una persona che sperimenta l’emozione negativa di paura spesso sopprimere l’espressione direttamente agli altri e girandola all’interno, avendo paura di essere considerato deboli. Ciò determina il “colpire se stessi” con la colpa.

Sperimentare paura, tristezza o dubbio non è giusto o sbagliato, ma è la risposta può essere appropriata o inappropriata.

Altri esempi di colpa che producono modelli sono:

  • la persona non è la sola responsabile per le conseguenze delle sue azioni, ma anche di tutto quello che accade nella sua vita.

  • Ci deve essere totale sopravvivenza alla leadership del gruppo e sacrificio per il fine del gruppo stessa e della sua sopravvivenza.

  • Ogni pensiero o sentimento per sé o desiderio di conforto o di possesso materiale è egoismo.

Il segreto nel controllare gli altri attraverso l’induzione di colpa è nel richiedere perfezione assoluta. In situazioni diverse, a volte anche in momenti diversi entro lo stesso gruppo, le richieste di perfezione devono essere esattamente opposte.

Il sesso è un aspetto umano difficile per molte persone da maneggiare; è la prima area di manipolazione della colpa. Vediamo i due estremi comuni nei gruppi di culto:

  • in alcuni gruppi ogni sentimento sessuale, attrazione e desiderio è negato ed è un segno di debolezza. Non devono essere rivelati agli altri i comportamenti sessuali. Allo stesso tempo, le attività del gruppo o le situazioni di vita possono promuovere sentimenti che devono essere cancellati.

  • In altri gruppi, l’attività sessuale è vista con una prova per dimostrare a Dio l’amore per gli altri, anche per i bambini o perché ogni membro ha responsabilità per incontrare i bisogni degli altri quando lo richiedono, inclusi i bisogni sessuali, come normale bisogno della persona.

Raggiungere la perfezione assoluta è impossibile, se la persona non può accettare se stesso come un essere umano imperfetto; allora egli deve sopportare il punto di vista del Capo di debolezza e di colpa. Alleviare dalla colpa può accadere solo se c’è dimenticanza e accettazione da parte del Capo che è già perfetto o il modello è cambiato ad un livello più realistico.

Il modello è determinato dal Capo che è già perfetto, giacché niente può essere sbagliato ed aggiunge condizioni per sopportare il suo controllo ed incontrare i suoi bisogni.

Il solo sollievo dalla colpa, imposto da un Modello di Assoluta Perfezione in organizzazioni cultiste è di cercare di reclutare più membri, raggiungere o contribuire a racimolare più denaro, fare rituali per molte ore o, come minimo, essere obbediente ai desideri del Capo. Queste condizioni aggiungono molta pressione e più opportunità per fallire. Il fallimento porta più colpa e più sforzi per essere assolutamente perfetti. Questo ciclo produce una buona quantità di energia continua, che può anche essere usata dal Capo per guadagnare personalmente più controllo.

 

CAPITOLO 15

ESPIARE LE PROPRIE COLPE PUO’ ESSERE UN AFFARE SERIO

Condividere sentimenti, pensieri, esperienze e idee con gli altri ci aiuta come persone. Quando ciò è operato mutualmente in maniera aperta e onesta senza manipolazione, la reale intimità è una rara e ricercata esperienza per la maggior parte delle persone. È un passo attraverso la vera amicizia, il prendersi cura di qualcun altro e l’amore incondizionato.

Quando qualcuno mostra interesse verso di noi o dimostra un bisogno di condividere se stesso, è naturale che il volere sia reciproco. Il mondo può sembrare impersonale e incurante, cosicché la possibilità di condividere qualcosa con qualcuno che ci ascolterà sarà una rara opportunità.

In un gruppo più ampio, possiamo essere timorosi o reticenti nel parlare di noi stessi, ma se ciò rientra nei comportamenti approvati potrebbe essere più imbarazzante resistere alla pressione del gruppo. I non- partecipanti possono essere accusati di egoismo o di rigettare l’apertura degli altri.

Nella terapia di couseling o di gruppo, ci si aspetta che il paziente condivida i suoi profondi segreti e l’esperienza del passato. Infatti, spesso si afferma che parlare agli altri di sé riduce le difficoltà o le cancella.

Alcune chiese incoraggiano la confessione dei peccati o di sentimenti di colpa come un preludio della dimenticanza personale. Il fulcro è nel confessore; nessuna registrazione deve essere fatta di queste informazioni personali ed egli è protetto dalla legge nel caso usi questa informazione in ogni altra maniera.

La risoluzione dei sentimenti irrisolti o conflittuali aiuterà a ridurre lo stress, così come già indicato nel capitolo 12. In un setting responsabile, espiare le proprie colpe può essere d’aiuto per il supporto alla promozione del proprio benessere.

Condividere e confessare non è sempre benefico e protettivo. L’abuso può venire dagli altri che si pongono come veri amici, couselor responsabili per guadagnare il controllo. Ciò può essere un elemento chiave nell’abuso mentale, quando gli altri sono concentrati nell’imparare ed enfatizzano le colpe del confessore.

Le organizzazioni di culto incoraggiano a condividere e confessare sotto maschere diverse:

Nell’organizzazione dell’Unificazione è facile incontrare piccoli gruppi dove gli adepti sono incoraggiati a procurarsi “testimoni”, condividere i problemi e le colpe per chi desidera l’aiuto degli altri. I membri che vi si dedicano, il cui ruolo è sconosciuto gli adepti, sono esempi di partecipazione stimolata. I membri scrivono giornalmente sul loro “giornale” i loro pensieri, dubbi e desideri che sono condivisi a turno con o letti dal Capo.

I gruppi di crescita come Synanon operano su una regola base secondo cui chiunque deve condividere i suoi sentimenti personali, esperienze, pensieri e impressioni al gruppo come dimostrazione della sua accettazione degli altri. I membri hanno timore di rigetto sinché essi non condividono apertamente e volentieri i loro sentimenti.

Scientology(Dianetics) è basata sul processo di verifica per svelare gli engrammi (blocchi emotivi) risultanti dagli eventi drammatici del passato. La persona verifica in base a due possibilità connesse al “E metro” che funge da semplice detector o macchina di biofeedback. Il verificante guarda il metro mentre il soggetto risponde alle domande. In questo modo il soggetto può confessare inconsciamente eventi del passato come dell’infanzia o di vite precedenti, identificate come vere dal “E metro”.

Il People’s Temple era un esempio di un gruppo che domandava la confessione di crimini contro il gruppo o le sue “leggi morali”. La Planning Commision pone in giuramento i membri. Chiunque dia indicazioni di ribellione può essere accusato e punito sinché la colpa non sia stata ammessa di fronte al gruppo.

La confessione pubblica ha un impatto multiplo sulla persona abusata.

Una di queste è che l’informazione ottenuta può essere usata in ogni momento per manipolare le colpe e le paure dell’individuo. Tutti i provocatori sono stati ottenuti e il Capo ha bisogno solo di premere il bottone.

Un’altra è la distorsione della realtà. La persona dà la sua testimonianza sempre e sempre di più. L’incoraggiamento è dato da rendere l’avvenimento più drammatico dell’ultima volta e aggiunge molte informazioni che supportano il punto di vista del gruppo. La memoria di vita prima dell’incontro con il gruppo diviene più confusa e le storie confessate appaiono più reali, così che essa riscrive la sua storia personale.

  • La persona che proviene da una famiglia amorevole finirà col credere che i propri genitori erano abusanti e privi di amore. Un’altra che era più forte e indipendente si crederà più debole e dipendente.

  • Gli “antichi” Scientologist credevano nell’esistenza di vite precedenti rivelate attraverso la verifica. Una persona era stata il comandante di una navicella spaziale che aveva infettato il pianeta con un virus letale, uccidendo l’intera popolazione. Un altro era stato tutti i personaggi della storia biblica- Adamo, Mosè, Davide e Gesù Cristo che è morto in croce per tutti i suoi peccati.

In ultima analisi, c’è un effetto che può essere chiamato la diffusione dell’Ego confine. Quando ogni cosa è personale e privata, le colpe, le ansie, le paure, i desideri, i sogni, i segreti che sono stati condivisi con altre persone del gruppo romperanno il senso dell’identità separata. Gli altri ora possiedono anche questi sentimenti, idee ed esperienze. Gian tremendo sentimento di chiusura è un trasferimento del senso di sé e confidenti. C’è un tremendo sentimento di chiusura e di trasferimento del senso del sé ai confidenti. E’ come se loro sono te e tu sei loro. Comunque, nessuna linea di demarcazione esiste per definire l’individualità ed è pericoloso per il proprio Io.

CAPITOLO 16

PENSARE IN PAROLE E IMMAGINI

Uno dei nostri figli, all’età di 4 o 5 anni, fece un’osservazione molto profonda. Disse che egli amava i suoi sogni più del vedere la televisione in bianco e nero perché i sogni erano a colori e molto più realistici. I sogni di cui riferiva come esperienze artistiche erano pensieri del suo subconscio, completi con i sentimenti ad essi accompagnati.

Le immagini nella mente ricreavano l’intera esperienza in risposta allo stimolo esterno. Una connessione era fatta tra il presente e cosa accadeva in precedenti simili situazioni. Questo è il livello base di pensiero basato sull’assunto di una relazione causa- effetto.

Tutte le persone inizialmente includono tutti loro sensi nei pensieri pittorici, ma molti avranno eventualmente il senso predominante. Il processo di pensiero per alcune persone fa affidamento molto su suoni (verbali), altri sulla vista (visuale), e altri sulle tensioni muscolari (sentimenti). Il senso predominante avrà un effetto incrementale su come essi sperimentano e organizzano i loro pensieri del mondo.

Una sensazione del mondo del bambino è uno dei sentimenti. I buoni sentimenti sono l’essere nutrito, confortato. I cattivi sentimenti sono il panico, la fame e la paura. Un bambino che ha cattivi sentimenti esprime il suo sconforto immediatamente piangendo e strillando. Il pensiero non si è evoluto. La risposta dei sentimenti è automatica. Quando qualcuno risponde togliendo il sentimento cattivo, il bambino si sente accudito e amato. Se qualcuno risponde con indifferenza o abuso, il bambino si sente non accettato e frustrato. Gradualmente il bambino impara a connettere il modo per esprimere il suo sconforto con l’ottenimento del risultato desiderato. Se l’espressione non dà la giusta risposta la conseguenza o l’acting out può essere appropriato. Un’associazione può essere fatta tra sentimento, espressione e risposta. Il comportamento è stato modificato.

Quando la consapevolezza del bambino si sviluppa, le connessioni tra vista, suoni, tatto e olfatto sono costruite assieme al potenziale per sentimenti positivi e negativi. Queste immagini possono ora generare il sentimento appropriato rispetto all’attuale conforto o sconforto. Queste immagini sensoriali hanno inizio in un tipo di pensiero primitivo. Una connessione è fatta tra l’input sensoriale ed una esperienza simile, accompagnata dal sentimento relativo.

Sebbene il pensiero pittorico è molto reale per l’individuo, molto difficilmente lo si comunica ad un’altra persona. Per parole comunicate, scritte o dette, sono imparate come simboli che rappresentano l’immagine. Alcune sono molto precise e verificabili, come tavolo o sedia, ma altre sono più astratte, come amore o Dio.

L’immagine nella mente è molto specifica, ma le parole sono molto generali. Quando la parola casa è menzionata, un’immagine appare in mente di una bianca casa con un campo da tennis, piscina o qualcosa di familiare del passato. Ogni persona ha una diversa immagine nella propria mente.

Le parole sono usate a livelli differenti. Il concetto di posto da molto specifico a molto generale include il posto dove si vive, la città, lo Stato, la nazione, il mondo, l’universo, senza una chiarezza del concetto, e l’immagine di riferimento cambierà.

La parola rappresenta l’immagine ricordata, simile ad una precoce esperienza o alla descrizione di un’altra persona. Ciò sostituisce l’attuale situazione. La parola definisce l’esperienza. Ascoltando una parola o una serie di parole possiamo stimolare il richiamo di immagini come una sensazione diretta. La parola o frase può creare il sentimento e dà inizio alla risposta come è accaduto con l’esperienza d’origine.

La realtà espressa dalle parole cambia rapidamente quando esse sono continuamente rinforzate. La vittima può dire a chiunque “io abito con mio fratello e le mie sorelle in una famiglia voluta da mio padre” senza sapere che essa si riferisce alla United Family o ad un’organizzazione simile.

È anche più facile distorcere significati di parole che hanno un significato molto astratto. Parole come amore, pace, libertà, lavoro, etica, ragione o Dio. Queste sono di solito usate e definite con una storia pittorica che sembra più reale dell’idea inesatta che ha precedentemente una persona.

Usando me stesso come esempio, quando qualcuno dice una parola comune come chiesa, famiglia, genitori, è assunto che gli sta attribuendo lo stesso significato che ho nella mia mente, ma se io penso alla mia famiglia d’ infanzia e l’altro indica un gruppo di persone che vivono insieme, non ci troviamo d’accordo. Se accetto la differenza, io trasferisco tutto il significato positivo, emotivo a questa parola. Ho generalizzato la parola ad un livello più alto di concetto senza definire il cambiamento.

Nei gruppi di culto un vero cambiamento ha luogo in base ai desideri del Capo che è l’ultima autorità. Spesso egli sarà inizialmente guardato come l’unico comunicatore o interprete di Dio, ma successivamente egli parlerà per conto di Dio. Infatti, egli è Dio e eventualmente superiore a Dio, come colui che dice a Dio cosa fare. Il primo di questi graduali cambiamenti ha preso luogo in parole comuni, ed una base è stata stabilita per linguaggi più specifici. Ora una set di parole poco familiari è sviluppato per essere usato dai membri del culto. Molti utilizzano un tipo di gergo scientifico. Le parole sono usate per spiegare la teoria che demistifica la maniera speciale in cui il culto rivendica il possesso. Usare le nuove parole produce una chiusura ai concetti del culto. La soluzione non può essere trovata senza usare la lingua del culto. Pensare il significato della parola scaccia tutte le idee alternative.

In un gruppo del culto lo stesso linguaggio accomuna le persone. Essi capiscono gli altri e si sentono separati dalle persone esterne che non li comprendono, perché essi pensano che le parole abbiano un significato differente.

L’isolamento dei non- membri è così rinforzato senza il bisogno di muri.

CAPITOLO 17

QUANDO LA LOGICA NON E’ UN FATTO

C’è bisogno di organizzare la nostra esperienza in un certo ordine per darle senso. Un ordine che non solo spieghi ciò che sta accadendo, ma ci aiuti a capire che cosa possa accadere nel futuro. Questa conseguenza inevitabile prende interpretazione dalle parole che ascoltiamo, le azioni che vediamo ed i sentimenti che proviamo.

L’esperienza della scuola pubblica nel mezzo- Ventesimo secolo in America incoraggiava l’applicazione della scienza logica per spiegare tutti i fenomeni. Sebbene i dati in cui la logica è stata applicata sia reale, le conclusioni possono essere false. Se la conclusione è usata di nuovo come un fatto su cui basare il pensiero logico, allora tutte le conclusioni potrebbero anche essere per la maggior parte fallimentari.

E eventualmente queste false conclusioni possono diventare fermamente fissate nella nostra ragione, e anche di fronte a un dato contraddittorio esse rimangono non testate e la persona nega la verità di un nuovo dato sinché si rinuncia alla conclusione. È divertente come poche persone abbiano esercitato il loro pensiero logico per testare la validità di dati o conclusioni. Attraverso una falsa logica di sistema di un manipolatore, essi possono convincersi che il nero è bianco e che il giorno è la notte. La maggior parte delle organizzazioni di culto richiedono accettazione alle dottrine e credenze attraverso la fede. Comunque, il vero passo di solito è convincere gli adepti che la logica scientifica può essere usata per provare la loro validità.

Molte organizzazioni cultiste indicano che loro sono una chiesa o organizzazioni religiose nel loro titolo, ma aggiungono sottotitoli che impiegano una base scientifico di ricerca. Alcuni esempi tipici sono:

  • La chiesa di Scientology – Chiesa di scienza?

  • L’organizzazione Dianetics – “La moderna scienza della salute mentale”

  • Eckankar – “La scienza antica del Viaggio dell’Anima sempre di Scientology”

  • Una organizzazione della Chiesa Unificata è la CARP

  • The Way International – “Una ricerca biblica e di insegnamento”

  • La Chiesa Universale e Trionfante – “Summit University”

Cercando di provvedere ad uno status speciale e credibile agli occhi dei membri, molte delle organizzazioni di culto conferiscono ai loro leader titoli e gradi come ministri, consulenti, trainers ecc.. La qualificazione ed il training è esclusivo del gruppo, dei loro metodi e credenze.

  • Un giovane uomo da una città piccola e rurale nello stato di Washington andò ad un “piacevole week-end” in Spokane e ritornò il Lunedì come ministro.

  • Il RIMU (Rajneesh International Meditation University) dà gradi ai suoi studenti.

Le organizzazioni dei culti inizialmente danno l’apparenza di una scuola con proposte di indottrinamento. Gli adepti si siedono come gli studenti nelle aule, di fronte ad un Capo che spesso usa una lavagna e parla con la sincerità e la logica di un’insegnante di scienza. In questo setting l’autorità di un Capo- insegnante è facilmente accettata. Le letture sono frequentemente utilizzate per dare l’apparenza di una scuola. Ogni sforzo serve a creare negli adepti il sentimento che essi sono studenti. Per alcuni adepti, ciò può essere attribuito all’accettazione tacita delle opinioni e a ragionamenti degli insegnanti. La base dell’abuso mentale è primariamente obbedienza al Capo e falsificazione della cultura di esso. Esso è descritto in un modo che lo rende pieno di conoscenza e moralità, dotato di speciali abilità che gli conferiscono tutto il potere. Il ragionamento tipico del gruppo comincia con la premessa che bisogna accettare in fede, ovviamente senza obiezioni.

Letture della preghiera – la premessa è “Dio è infelice perché lo abbiamo colpito”. Seguono diverse ore di lettura con l’uso di pseudo- scienze come la numerologia, l’astrologia per giungere alla conclusione che “Occorre lavorare fortemente per mettere fine alle sofferenze di Dio e alle sofferenze del mondo”.

I seguenti errori di logica possono essere usati in maniera intenzionale o come propaganda del controllo del pensiero per supportare una decisione, già contenuta nella premessa.

  1. Sotto- generalizzazione – saltare alle conclusioni di un ridotto numero di casi. Usare uno più specifico concetto implica l’uso di un concetto più generale.

-Nelle guerre l’aggressore perde sempre, se invece attiriamo l’attacco saremo certi di vincere- Sum Myung Moon

  1. Causa & effetto – Se B segue a A, allora B è il risultato di A.

-Persone che sono state deprogrammate parlano tutte contro il gruppo del quale facevano parte, pur essendo stati simili al gruppo stesso-

-Nel mondo democratico vigono le regole di maggioranza. Nel mio caso solo una minoranza dice che Io sono dalla parte di Dio. La maggioranza dice: “No, egli è dalla parte di Satana”. A chi dobbiamo credere? Noi dobbiamo imparare una nuova regola democratica: una minoranza più Dio è una maggioranza! Finché avremo Dio dalla nostra parte, saremo la maggioranza- Sum Myung Moon

-Almeno il 50% di tutti coloro che hanno tentato il suicidio hanno avuto dei contatti psichiatrici-(Dicendo che quella è la causa del suicidio)- Scientology

  1. Generalizzare una conseguenza in una catastrofe.

-I membri che lasciano non sono protetti dal potere di Satana e moriranno o perderanno le loro menti. I membri infedeli al gruppo causano danno nel diventare infedeli

  1. Andare sul personale – Attaccare il carattere della persona, non l’esito.

-Coloro che parlano contro di noi sono giudicati bigotti-

  1. Tu sei altro – dire che gli sbagli sono umani, ma i nostri sono diabolici.

-Il gruppo o il capo non può essere sbagliato, e qualsiasi membro che ha dubbi è sotto l’influenza di Satana, ed è una persona repressa o un potenziale criminale-

  1. I santi uomini non possono essere sbagliati – Appellarsi all’autorità fuori dal contesto.

-Fare riferimento al libro dell’autorità, es. alla Bibbia. In molti casi, un membro di culto cita un testo biblico e senza citare le parole, assume che lui si è procurato una risposta-

  1. Prova di figure – Facendo proiezioni generalizzate e approssimazioni precise-lasciare il non so chiedendo risultati dai dati soggettivi-

-Il programma Narconon fondato sui principi di L. Ron Hubbard, vanta l’ 86% di successo-

-La maggior parte delle organizzazioni di culto esagerano le loro stesse figure membriche-

  1. Attirare la massa – “Loro dicono__” attirando il pregiudizio della massa con slogan-

-La maggior parte degli uomini sono “animali” e le donne sono “la personificazione del male e la tentazione”- Roy Masters

  1. Colpa dell’Associazione – Sostenere gli individui responsabili per le azioni degli altri. Assumere che essi controllano gli altri senza prove-

-Risorse di materiali compilate da Herbert Richardson, un professore al Seminario dell’Unificazione Teologica, per una Conferenza di deprogrammazione, inclusa una Tabella mostrante che il deprogrammatore Ted Patrick era dietro tutti i gruppi di consapevolezza USA-

  1. Dibattere in circolo – Usare una conclusione nella premessa-

-Noi siamo la sola via di conoscenza per un mondo migliore. Un criminale è qualcuno che è contro un mondo migliore. Chiunque non è in nostro supporto è un criminale

  1. Verità auto- evidenti

-Tutti i ministri sono in nostro supporto- Mose Durst, Presidente dell’Unificazione

  1. Bianco o nero – Forzare l’esito in due possibilità

Se tu non sei come noi, sei contro di noi-

La propaganda interna è diretta ad influenzare la membership. La propaganda esterna è usata per influenzare il resto del mondo. L’esito a lungo termine rimane in dubbio.

Le tecniche di propaganda diretta primariamente ai membri includono:

  • Il fine giustifica i mezzi

  • Trovare il capro espiatorio & l’eroe

  • Creare martiri

  • Usare la Grande Bugia, simboli non verbali e doppio linguaggio

  • Rispondere criticamente “E’ un complotto!”

  • Stare costantemente in offensiva.

La propaganda che è diretta all’esterno usa una struttura organizzativa che può apparire come separa dal gruppo, e impiega una comunicazione pepata con parole sussurrate e disinformazione.

La propaganda particolarmente aggressiva impiega INGANNI SPORCHI. La seguente lista parziale di azioni degli scientologist fu scoperta tra i materiali sequestrati nel 1979:

  • Falsità, infiltrazione con falso ID ed organizzazioni segrete.

  • Assassinio dei nemici, minacce ai vicini.

  • Files rubati, processi ingiustificati.

  • Distruzione di altre organizzazioni, spie e guerriglia.

La propaganda è basata su di un uso selettivo di fatti, per cercare i fatti di supporto ed eliminare dati indesiderati.

La propaganda sofisticata include lo stabilire una struttura organizzativa sociale per supportare e rinforzare la propaganda tesa a creare “realtà”.

CAPITOLO 18

RISCHIO E REALTA’

La percezione da parte della vittima di realtà è stata distorta ad ogni passo. L’immagine nella sua mente è di paura ad ogni svolta nel cammino. C’è un sentimento di insicurezza nella conoscenza dell’esistenza giorno per giorno e di paura dello sconosciuto e di cosa può accadere se cambia o abbandona il gruppo. È diventata triste per le persone al di fuori, ma anche impaurita per cosa potrebbe accadere se non è obbediente o contesta l’autorità del Capo.

Esempi dalle organizzazioni di culto includono:

  • Tu sei di esempio per gli altri. Se sbagli, anche loro sbaglieranno.

  • Le domande sono del demonio. Se tu domandi, Dio ti condannerà e tu soffrirai.

  • La tua fede (cieca obbedienza al Capo) deve essere forte o tu ti ammalerai.

L’implicazione è che tutta la responsabilità è dei seguaci, tutto il potere e la protezione è del Capo. La disobbedienza risulterà in rigetto, nonché come vulnerabilità alle forze del male e fallimento. La promessa di amore, perfezione e successo è offerta dal gruppo, ma è il Capo che decide quando le condizioni sono state mantenute e la promessa è stata eseguita.

Pensieri di uscita o di disobbedienza si ricongiungono ad una immagine di conseguenze violente e catastrofiche. Le storie che circolano tra i culti parlano di cose terribili che accadono a chi abbandona.

L’ultima persona che ha cercato di abbandonare il gruppo è stata investita da un’ auto.

L’unico modo per essere sani (in salute, amati) è stare con il gruppo. Se abbandoni perderai la tua mente (ti ammalerai, resterai solo, andrai all’inferno).

Non hai mai avuto esperienze di lavoro. Noi ti vogliamo, ma nessun altro ti vorrà.

Il rigetto della Vera Via condurrà alla sofferenza degli innocenti. Tu causerai la terza guerra mondiale.

I membri dell’Unificazione sono portati a credere che non solo loro perderebbero la salvezza spirituale abbandonando, ma anche la salvezza di 100 generazioni dei loro antenati e successori. I seguaci di Hare Krishna dicono approssimativamente la stessa cosa.

L’ultimo doppio legame e paura dei seguaci è la perdita della loro vera esistenza come essere umano. Il Capo decide chi ha abbastanza fede per seguirlo con obbedienza incondizionata ed è pronto per essere salvato. Coloro che abbandonano o si ribellano sono giudicati per aver sbagliato come persone. La loro reale esistenza come esseri umani è negata dal Capo. La maggior parte dei membri di culto è stata istruita per cancellare la loro memorie di seguaci che lasciano o soffrono in maniera simile. Sradicare le immagini, bruciare indumenti e registrazioni dà una lezione di cosa potrebbe accadere se dovessero abbandonare.

Victor Paul Weirwille, fondatore della Via Internazionale, dice: “I non credenti sono come scarafaggi che possono essere calpestati se necessario”. Egli decide chi è un credente e chi è uno scarafaggio. Nessuno vorrebbe essere uno scarafaggio.

Per non esistere non si è amati, rispettati né riconosciuti. Loro guardano al tuo passato e pensano che non resisterai per molto.

In molti casi gli effetti di una realtà distorta e la paura sono emersi per i membri di un culto dopo che hanno abbandonato, specialmente coloro che vi sono stati per molti anni. La loro paura è così reale per loro, ma esagerata dall’attualità che nell’abbandono potranno essere dispiaciuti del mondo attorno a loro, incapaci di circolare in pubblico e offrire aiuto a chiunque.

  • Alcune paure sorgono dal potere del leader o del gruppo che spia la vittima e conosce ogni cosa che sta pensando o facendo, o dal fatto di credere che essa è stata seguita o il suo telefono è stato messo sotto controllo.

  • Altri sono portati a credere che gli psichiatri, gli psicologi o altri consulenti della salute mentale li possano danneggiare, e commissionano all’’ospedale mentale l’uso di trattamenti come l’elettroshock o la lobotomia.

Gli aiuti a vantaggio di una vittima dell’abuso mentale includono hotline, operatori dei servizi sociali, ministri che hanno bisogno di essere consapevoli prima di tutto che le vittime dell’abuso mentale possono essere preda di confusione e paura. La vittima dell’abuso mentale può trovare difficile l’apertura alla causa reale del suo malessere. La sua condizione è molto fragile. Per essere efficace l’aiutante avrà bisogno di prendere il tempo necessario per stabilire un dato rapporto e guadagnare la confidenza della stessa vittima.

COSA FARE E COSA NON FARE PER LE FAMIGLIE DELLE VITTIME DELL’ABUSO MENTALE

DA FARE:

  • registrare una lista di nomi, indirizzi, numeri di telefono di persone associate in qualche modo con l’attività della vittima.

  • Stabilire e continuare l’associazione con l’organizzazione del gruppo di famiglie con problemi simili.

  • Mantenere una lista scritta di eventi circa le attività della vittima con il gruppo.

  • Rispondere a tutte le comunicazioni con la vittima in un linguaggio sincero e fermo e non recriminante. Rendi la comunicazione aperta!

  • Raccogli tutti i relativi item da giornali, riviste e altre risorse.

  • Prendi in maniera ferma le eventuali minacce ma sii aperto alla comunicazione tutte le volte.

  • Sporgi denuncia agli uffici pubblici.

DA NON FARE:

  • Non sentirti colpevole o solo. Questo è un problema comune alla maggior parte delle famiglie in tutto il mondo aventi differenti religioni, risorse economiche e cultura.

  • Non dare denaro alla vittima o al gruppo – senza supporto economico quest’ultimo non può sopravvivere.

  • Non dare mai documenti originali ma procurati solo fotocopie.

  • Non farti persuadere dai professionisti a spendere molto denaro per trattamenti o azioni legali finché non hai verificato le loro credenziali e qualificazioni.

  • Non rinunciare. Ricorda che la vittima è un prodotto del tuo amore, training e ambiente domestico. Queste influenze non possono mai essere eliminate con alcuna tecnica.

CAPITOLO 19

PENSARE CHIARAMENTE DOPO LA VIOLENZA MENTALE

Una persona che soffre le conseguenze di terzo grado dell’abuso mentale è stata rapito mentalmente, emozionalmente, socialmente, spiritualmente e in alcuni casi fisicamente. Egli è stato usato e abusato per conoscere qualcun altro “bisognoso”. Che cosa causa l’abbandono di una persona? Come può lasciare se è sofferente, confuso mentalmente, incapace di prendere decisioni per sé stesso, minacciato dalla perdita dell’esistenza o dalla possibile perdita di credenze e successi? Perché vorrebbe lasciare una persona o un gruppo da cui è diventata completamente dipendente per i suoi bisogni primari: sicurezza, supporto fisico ed emotivo?

  • In alcuni casi egli (la vittima) può inizialmente fuggire da contatto fisico, ma non si separa dal controllo mentale ed emotivo che lo continua a tenere in pugno. Egli diventa come una persona che viaggia sola nella società, ignorante delle provocazioni che continua a dettare il volere dell’abusatore, e magari con una particolare parola o sentimento si comporterà compulsivamente per seguire i vecchi messaggi.

  • In alcuni casi l’abusatore lo caccerà fuori, dicendo che egli non è degno. Ciò avviene per il suo bene! La sua reazione dopo il rigetto è di voler tornare “Glielo mostrerò! Dandomi un’altra possibilità sarò il migliore e il più obbediente!“. È una pratica generale nei gruppi di culto minacciare l’espulsione come un modo per rinforzare potere e controllo. E anche la stessa reazione è calcolata.

  • In altri casi egli approderà alla colpa, sentendosi non degno di continuità con il gruppo. Dopo aver ricevuto aiuto e simpatia, si sentirà migliore e potente; egli ritorna alla situazione abusiva sapendo che egli può farvi fronte con le sue stesse richieste.

  • Deprogrammare in maniera tale che una persona sia rimossa dall’ambiente abusivo ed è istigato ad un dialogo intensivo di solito con un membro precedente del gruppo al fine di esaminare i metodi abusivi del gruppo, considerando solo un ridotto numero di istanze in cui una persona del culto è ispirata a lasciare.

  • Molto frequentemente egli uscirà da sé e ignorerà per un po’ di tempo gli effetti dell’abuso fisico, mentale ed emotivo di cui è vittima, volendo andare il più lontano possibile dall’abusatore e dall’esperienza di abuso per quanto gli sia possibile. Di solito vuole andare avanti con la sua vita e rimuoverà dalla sua mente tutto ciò che va contro il suo benessere.

Egli resiste nell’ammissione della situazione abusiva perché ciò significa ammettere la propria colpa personale o malattia. Accettare la realtà del fatto che le sue risposte sono normali, sebbene inappropriate, è necessario per continuare il lavoro di recupero.

Egli non può lasciare il controllo sinché il malessere è ammesso nella sua esistenza come forza bruciante della sua abilità di essere libero e indipendente. Questo di solito comincerà ad accadere quando una delle vittime si accorge di avere accettato valori personali, credenze e sentimenti che sono in contraddizione.

In alcuni casi, l’inizio del dubbio comincia settimane o mesi prima della separazione fisica. Per pochi avviene subito ma per altri avviene dopo anni di colpa auto-imposta.

Una giovane donna il cui padre era un rappresentante, era stata una seguace entusiasta di un culto per molti anni. La sua prima realizzazione che il gruppo poteva essere imperfetto avviene quando il leader le dice una bugia. L’onestà era uno dei valori più importanti sin dalla sua infanzia ed era stato violato. Ciò era inaccettabile per lei.

Un’altra donna decide di lasciare dopo aver visto un bambino ingiustificatamente punito per qualcosa che non aveva fatto.

Un giovane nonno lascia il suo gruppo dopo aver scoperto che il leader era un ipocrita; aveva infatti il privilegio del denaro, del sesso e delle cure mediche che venivano negate ai suoi seguaci.

Una persona che soffre per la perdita di tutte le relazioni in cui ha investito se stesso si sente come legato a qualcuno che è morto. Lasciare un culto significa lasciare ideali, sogni, amici e sicurezza. C’è il sentimento che ogni cosa data al gruppo è persa per sempre; denaro, premi personali e anche i migliori anni della propria vita.

Ecco cosa ci si aspetta in seguito:

  • Shock: l’improvvisa consapevolezza di separati sentimenti, diversi dagli altri. La consapevolezza che amore e verità sono state violate. La sua reazione iniziale è di solito il ritiro e l’inattività, ma l’abusatore può dire di essere cambiato.

  • Rifiuto: “Non è realmente accaduto“. Egli vuole negare la serietà dell’esperienza, l’idea che l’abuso esiste, e vuole continuare a credere all’abusatore in modo da sentirsi normale.

  • Rabbia: inizialmente dopo il non essere in grado di negare l’abuso, l’abusatore e coloro che sopportano l’abuso, e anche Dio. La sua rabbia generalizzata viene dal sentirsi confuso e consapevole per aver rigettato il buono dell’esperienza del suo ruolo nell’accettare l’abuso. Egli riversa la rabbia su se stesso.

  • Disperazione: a questo punto egli conosce di non poter tornare indietro, e diviene depresso e solo. Egli non crede ai suoi pensieri e comportamenti. Egli si vergogna di ritornare dagli amici che hanno visto il suo abuso e che hanno cercato di aiutarlo, aiuto che egli non ha accettato. Non sapeva cos’era giusto, cosa fare, dove andare e a chi credere. Rischia di credere a qualcun altro perché risulta vulnerabile.

  • Accettazione: finalmente dopo mesi passati a parlare con il couselor o altri che hanno esperienze simili, c’è l’accettazione e l’integrazione della realtà. L’esperienza è sia positiva che negativa. La responsabilità di ciò che è accaduto non è totalmente la sua, ma è divisa in più persone. L’imperfezione è normale e la perfezione è impossibile. Il passato non può essere cambiato, ma il beneficio degli insegnamenti sono lì per essere utilizzati nel futuro.

  • Andare avanti: i sogni e i bisogni che sono stati l’attivazione della truffa sono ancora presenti. Molto lavoro rimane, ma tempo e pazienza sono necessari per guarire. Il compito è mettere in ordine le proprie priorità, diventare auto- diretti e capaci. La scelta è un’alternativa. Riconnettersi con il sé reale.

Questo penoso processo è inutile se la perdita è imposta da qualcun altro come nella morte di qualcuno che si ama, o tramite la scelta di lasciare una relazione d’abuso. Sentimenti di perdita, separazione, colpa, rabbia, solitudine e di depressione sono normali, come è il bisogno di apertura espresso da un range di sentimenti. Condividere con qualcun altro che è stato anch’esso abusato può essere estremamente d’aiuto e di supporto. La vittima del rapimento mentale deve comprendere e chiarire tutte le vulnerabilità che sono state descritte nel capitolo precedente, in accordo con la sua esperienza. La seguente lista indica alcuni accorgimenti da considerare mentre si riguadagna la realtà circa sé e le relazioni. Ciò può essere un percorso lungo, difficile, tortuoso e richiede molta pazienza e gentilezza prima di tutto con se stessi.

  • Rischi e paure: è normale inizialmente avere una paura anormale che è legata al ritorno dell’abusatore che può prenderlo di nuovo perché conosce i suoi pensieri e sentimenti. L’abusatore prende il suo potere dalla paura della vittima, cosicché la vittima può prendere il suo potere e ridurre quello dell’abusatore. La paura del rischio della perdita può costare l’inattività. Ma se si incrementa la forza personale e la conoscenza dei metodi dell’abusatore, le paure si ridurranno. Eventualmente egli sarà in grado di confrontarsi direttamente con l’abusatore ed essere assicurato che egli controlla il suo destino, non qualcun altro.

  • Ritorsione della Logica e del Linguaggio: le vittime dei culti esaminano la logica del culto ed i materiali scritti. Ciò potrà portarlo nuovamente nel pensiero del culto. Dopo aver imparato ad esprimere i suoi valori e credenze a parole sue, egli può studiare il materiale con qualcuno che conosce il significato delle parole e della logica del culto. Le aree di vita più difficili da mettere e sentire al sicuro sono la sessualità e la spiritualità, poiché questi sono gli elementi sensibili della personalità umana e sono i più vulnerabili all’abuso mentale e saranno più difficilmente recuperati.

  • Confessione & colpa: assegnare la colpa a sé o all’abusatore oscurerà la realtà di ciò che è accaduto. Espiare le colpe della sua esperienza può far sentire bene, ma può essere molto più d’aiuto scrivere su di un giornale anziché fare una pubblica dichiarazione.

  • Rituali espressi: inizialmente è importante dormire molto e cibarsi di cose buone, al fine di far fronte allo stress del prendere decisioni. L’ansia del recupero del tempo perduto è normale, ma essere pazienti e cauti nel prendere la decisione prima del recupero è la cosa migliore. In alcuni casi dove c’è stato un uso estensivo di rituali, canti, meditazione ecc. sarà difficile concentrarsi. Occorre imparare a guadagnare il controllo degli effetti.

  • Isolamento e dipendenza: la realtà è stata distorta e c’è il bisogno di guardarsi intorno, domandare, valutare e testare. L’indipendenza di essere se stessi fa sentire bene, ma può anche essere controproducente. Un punto chiave è raggiungere il recupero quando passa l’esperienza. La separazione esiste tra sé stessi come individuo e la sua identità nella relazione d’abuso precedente. Lasciare gli altri mentre si rientra nel mondo più ampio significa provare solitudine sinché nuove associazioni sono stabilite. Molti hanno la tendenza di addentrarsi in altre relazioni di dipendenza e/o di abuso. Molti ex- fumatori, ad es., vengono fuori dalla loro dipendenza ed è semplice che seguano gli altri anziché essere realmente liberi.

  • Punto di vista polarizzato: venendo da un mondo in bianco e nero è facile continuare a vedere le cose in due dimensioni. Non ci sono solo due lati di un esito, ma molte alternative da scegliere ed una è la più appropriata. Il successo ed il fallimento non sono opposti, ma parti di un continuum.

  • Inganno e magia: dividendo con gli altri che hanno avuto aiuti per un’esperienza simile, più ricerche di fatti e opinioni aiuteranno. E’ più difficile rinunciare alla credenza del magico. La magia è un aiuto, ma non una garanzia universale di cura.

La psicologa Margaret Singer ha identificato le condizioni di 100 ex- membri di culti che ha ascoltato in un articolo apparso in Psicologia oggi nel Gennaio 1979 intitolato “Venire fuori dai culti“. È una lettura raccomandata a tutti coloro che cercano il recupero dall’esperienza dell’abuso mentale. Alcune vittime dell’abuso mentale possono mettersi nei guai vedendo se stessi inadeguati e ammalati, continuamente a rivedere i loro problemi, non volenterosi di andare avanti, lasciare il passato e affrontare il futuro confidenzialmente.

Il benessere e l’auto- direzione della vita è che ognuno di noi è libero di scegliere il modo più appropriato per far fronte come individuo in un mondo pieno di cambiamenti e stress. Le seguenti descrivono uno stile di vita che conduce al riconoscimento delle forze personali e ad un incremento dell’abilità di essere:

CONSAPEVOLE di chi si è; dei propri sentimenti, emozioni, sensualità, forze, reazioni allo stress ed al relazionarsi agli altri.

VALUTANTE come unico, libero e attivo individuo con valori personali e chiari obiettivi.

CURANTE di se stesso e degli altri come una persona umana amorevole che sperimenti l’intimità.

COMUNICANTE per comprendere ed essere compreso; capace di scindere le informazioni in sentimenti, idee, esperienze.

PENSANTE e abile nel riconoscere il fallimento del ragionamento, mettendo idee e sentimenti in pattern concettuali.

CREATIVO di sviluppare l’immaginazione per visualizzare nuove possibilità in situazioni, piani e obiettivi.

DECISO con il potere di decidere e ri- decidere, valutare informazioni, opzioni e rischi di possibili conseguenze.

ATTIVO nell’identificare azioni positive attraverso il compimento di obiettivi di vita e stili di vita personale.

Ci sono molti libri di auto- aiuto, alcuni dei quali inseriti nella bibliografia, che danno dei validi esercizi da compiere. Se ciò è di sufficiente interesse, gli autori possono sviluppare un workbook basato su questa lista di “Azioni e abilità positive di vita” in futuro.

CAPITOLO 20

COSTRUIRE RELAZIONI CHE INCLUDONO TE

Questo libro si è basato sui pericoli delle relazioni chiuse, autoritarie e totalizzanti ed i sistemi organizzativi. Per prevenire l’abuso mentale o recuperare i suoi effetti è necessario essere capaci di identificare e promuovere il compimento del supporto personale.

Primo: rivedere le caratteristiche del sistema chiuso delle relazioni che promuovono l’abuso mentale come opposte ai sistemi relazionali che incoraggiano la crescita personale. Questi criteri possono essere applicati a coppie, chiese, scuole, famiglie, gruppi terapeutici, ecc.

I criteri non rappresentano il giusto e sbagliato, ma due fini di un continuum con l’attuale esperienza che si trova nel mezzo. Il comportamento appropriato può non essere “aperto”, ma se l’obiettivo è la crescita entro il sistema di relazioni supportivo e controllato la tendenza è l’apertura.

La libertà limitata da regole e responsabilità deve essere necessariamente dipendente dalla maturità degli individui o dall’acquisizione del sistema di supporto. Un bambino ha bisogno della sicurezza di limiti entro cui crescere. La completa anarchia distrugge l’abilità del sistema per aiutare la crescita dei membri. Il bilanciamento tra libertà personale e responsabilità degli altri necessita una continua negoziazione. Una precedente vittima di abuso mentale, mentre sperimenta confusione, mancanza di potere e paura è spesso come un bambino piccolo. In maniera simile egli ha bisogno di un’atmosfera supportava e sicura in cui crescere attraverso l’indipendenza, es. una famiglia comprensiva, un centro riabilitativo, il gruppo di supporto o il couseling privato.

Una relazione deve includere le tre P: potere- protezione- permesso.

La persona può rapidamente crescere da uno stato dipendente infantile ad un livello forte e confidenziale di adulto se gli è stato dato il supporto per fare fronte alle conseguenze dell’abuso. Sarà in grado anche di definire i limiti che sono di conforto e prendere la responsabilità personale all’interno di questa nuova libertà provata. Il passaggio è di solito non facile e occorre compiere un passo alla volta. Sentimenti ambivalenti sono comuni tra indipendenza e dipendenza, amore incondizionato e critica, verità e menzogna, apertura e chiusura alle relazioni. L’abilità di accettare sentimenti conflittuali e di prendere dei rischi sarà un segno di benessere e un progresso verso l’indipendenza. Le relazioni abusanti o i culti cercano di imporre le loro speciali definizioni del mondo, giustificati dalla credenza che il loro è il punto di vista corretto. La proposta dei culti viene promossa come sistema politico- religioso esclusivo attraverso l’inganno e la manipolazione. Il processo deve essere relazionato all’obiettivo voluto, entro la libertà di comunicare il sé e negoziare le differenze. Il tutto in un clima che rispetti il valore dell’individuo, e permetta la visione delle risorse senza la dipendenza.

ABUSO DEGLI INDIVIDUI CRESCITA PRODOTTA

PRIORITA’ E RISULTATI

Potere, denaro, sopravvivenza Crescita individuale appagamento

Sistema per primo Persona per prima, poi il sistema

STRUTTURA

Autoritaria Costruttiva, cooperativa

Scoraggiamento delle relazioni Incoraggiamento delle relazioni

Leadership per editto Leadership tra pari

STILE COMUNICATIVO

Indiretto e non chiaro Diretto, chiaro

Colpevolizzante, accusativo Veritiero, diretto e supportivo

Sentimenti morali giusti/ sbagliati Sentimenti reali e Ok

STILE DECISIONALE

Riunire prima di informare Tante informazioni prima della riunione

Il leader prende tutte le decisioni Politica fatta da tutti i membri

Non libertà di cambiamento Libertà di credere e scegliere

Scoraggiamento della creatività Incoraggiamento di idee e talento

Il sé e la salute non importa Importanza della salute

REGOLE E LIMITI

Inflessibili, non chiare e modificabili Capite, negoziate

Non accettazione = disobbedienza Differenze rispettate

Assoluta perfezione Dimenticare il fallimento

RISPETTO PER L’INDIVIDUALITA’

Auto- valore secondario Auto- valore primario

Sacrificio dato enfatizzato Dare e ricevere bilanciato

Individui secondari Individualità Ok = umano e unico

Amore = supporto al sistema Amore incondizionante

Membri inadeguati Membri aiutati, sviluppo del valore

Prestigio = potere e denaro Valorizzazione amore, onestà

RELAZIONI CON L’ESTERNO

Il sistema prima della famiglia d’origine A favore degli originali legami familiari

Gli altri devono essere usati Responsabilità sociale

L’importanza dell’immagine pubblica Onestà, azioni sincere e valide

Andare nel mondo per aiutare il sistema Andare fuori per aiutare il mondo

Le persone che hanno costantemente sperimentato sicurezza, forza, creatività, apertura e adempimento nelle relazioni personali libere dalla manipolazione, saranno molto più protette dall’accettazione della situazione d’abuso. Loro non accetteranno a lungo l’abuso come la norma per contrastare i loro ideali personali e sociali. Forse costruiranno attorno a loro gruppi di supporto mutuale. Creare un mondo di libertà, crescita personale e responsabilità viene dalla somma totale delle sue parti. Gli individui e i piccoli gruppi che vivono questi valori possono aiutare i loro vicini, le comunità e le proprie relazioni. Le conoscenze delle tecniche dell’abuso mentale possono aiutare a dare una visione di indipendenza e adempimento per tutti.

VENIRE DAL BASSO

Dopo un po’ impari la differenza

tra stringere una mano e incatenare un’anima

E la compagnia che non significa sicurezza.

E cominci ad imparare che i baci non sono contrasti

e il presente non è promesso

E cominci ad accettare i tuoi difetti

con la testa su e gli occhi aperti,

con la grazia di una mano, non la condanna di un bambino.

Ed impari a costruire tutte le tue strade

del presente- perché il domani è così incerto

per piani ed il futuro ha un modo per cadere in volo.

Dopo un po’ impari che anche il sole

scotta se ti avvicini troppo.

Così pianti il tuo giardino e lo decori,

forse aspetti che qualcuno ti porti dei fiori

e impari che realmente puoi resistere,

che sei forte, che hai valore,

che può imparare ed imparare,

che ad ogni arrivederci impari qualcosa.

-Autore sconosciuto

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori in essa riscontrabili.

La differenza tra “Sette” e “Non Sette”

Di Kjell Totland, psicologo

(questo articolo (1) è pubblicato su “Kirke og Kultur” vol. 4-98, p. 355-368 Norvegia)

Nella discussione su cosa sia problematico nelle sette religiose, l’attenzione è perlopiù concentrata su come le sette differiscano dalle comunità religiose non settarie, ma un piccolo interesse è rivolto anche a ciò che hanno in comune. L’autore pensa che vi siano una buona quantità di similitudini quando vengono considerati gli atteggiamenti degli individui coinvolti. A fini semplificativi, l’autore afferma che gli “atteggiamenti egocentrici” come fenomeno di osservazione, possono essere riscontrati nei seguaci di tutti i credi religiosi e a vari livelli. L’autore presenta anche degli esempi rilevanti di similarità tra il punto di vista autoritario nell’educazione dei bambini ed i modelli simili espressi nei legami religiosi.

Come può essere definito il termine setta?

Tradizionalmente si distinguono le sette dalle comunità non settarie, dal momento in cui si prendono in considerazione le dinamiche interne con tratti settari. La ragione basilare di questa differenziazione porta all’identificazione di alcune comunità religiose come una potenziale minaccia. Fino ad un certo punto sono d’accordo con questo punto di vista. Tuttavia categorizzare in questo modo presenta un po’ di problemi.

In prima istanza si assume che specifiche comunità religiose siano settarie. Beckford (1975) afferma che ci sono solo delle differenze di grado tra sette e non-sette. Beckford inoltre suggerisce che una serie di criteri specifici potrebbero essere adottati, criteri che si collegano a vari gruppi religiosi e che possono formare una base per ricerche oggettive e discussioni fondate.

Parallelamente possiamo considerare la definizione della parola psicopatico: tradizionalmente dovevamo descrivere una persona come psicopatica o no. Ed è comunemente accettato che era corretto mantenere questa distinzione perché era importante enfatizzare l’esistenza di tratti di personalità descrittive degli psicopatici. Tuttavia, il termine psicopatico è stato gradualmente sostituito dal termine “sociopatico” perché m dietro il termine “psicopatico” vi era una diagnosi di tipo distruttivo ed era invece necessario focalizzarsi sull’abilità individuale del soggetto, che gli permetteva di essere funzionale nel suo ambiente sociale. Oggi noi affermiamo che gli individui possono, in grado maggiore o minore, mostrare delle tendenze psicopatiche,  e che tutti gli esseri umani in una o più forme nel corso della loro vita potrebbero mostrare comportamenti psicopatici o utilizzare dei meccanismi psicopatici, e che il termine psicopatico può solo essere impiegato quando questi tratti e strategie sono osservabili da criteri definiti.

Gli altri miei commenti seguiranno la definizione che preventivamente ho usato sull’interpretazione del termine psicopatico.

Creando una demarcazione tra la definizione di sette e di non-sette, possiamo anche differenziare potere e controllo in relazione alle nostre stesse credenze, così da causare una chiusura piuttosto che l’ascolto e l’apprendimento da ogni altro individuo. Forse una persona si sente a disagio nel gruppo scelto, che non sempre rappresenta la “vera e reale verità” e che altri gruppi “divergenti” possono rappresentare anche qualcosa di positivo. Anziché perseverare su questi punti di diversità, la comunità settaria chiuderà i confini nella sua identità. In questo modo qualunque potenziale minaccia da altri movimenti di pensiero è eliminata.

In aggiunta il principio base è statico e non viene considerato: a) che gli esseri umani differiscono: due persone possono essere membri di una comunità religiosa particolare ma solo uno può avere un’attitudine settaria; b) oltre un dato periodo di tempo la comunità religiosa può modificare o cambiare il punto di vista, oppure l’opinione sociale di cosa è settario può cambiare. Come esempio possiamo prendere la parola “dissidente” che ha una connotazione negativa, c) da paese a paese o da posto a posto; o d) cosa il gruppo religioso insegna, cosa il singolo membro interpreta, o cosa il singolo membro crede in quel dato momento ed i segnali dati in interazione formale o informale.

Non vi è un accordo definito su ciò che di base renda setta una comunità religiosa.

A) La definizione formale afferma che una setta è un gruppo dissidente che viene fuori da una religione. (rif. Aschehoug e Gyldendal, 1986). Comunque non tutte le comunità religiose che sono definite sette rientrano nella categoria. Occorre tenere a mente che secondo questa definizione i cristiani ortodossi sono stati considerati originariamente una setta allorché si liberarono dall’ebraismo, in quanto gli ebrei hanno disubbidito al volere di Dio.

B) La definizione più accettabile di setta è: un piccolo gruppo di persone che vivono pressoché isolati ed hanno dei propri interessi religiosi e proprie pratiche.

C) Altri possono interpretare le sette come tutto ciò che è inserito nella categoria delle “nuove comunità religiose”.

D) Ci sono coloro che hanno tentato di definire le sette attraverso l’elencazione di specifiche caratteristiche comuni- per esempio quelle definite da Lavik (1985) e Ulland (1995). Le caratteristiche più significative sono state il controllo ambientale, intellettuale ed emozionale, standardizzazione, perfezionismo, leadership carismatica, categorizzazione dell’individuo, ecc.. Avere specifici criteri significa avere un approccio più serio. Ma vi sono difficoltà circa questi criteri.

Uno dei risultatati di ciò è che si può provare che un particolare gruppo è una setta nel seguente modo: per prima cosa un certo gruppo che è considerato settario è selezionato, ed in seguito il gruppo viene descritto in termini settari riferendosi ad uno specifico set di criteri e si estrapola in conclusione che la comunità religiosa in questione è una setta.  Con metodi simili è facile provare che una setta usi il “lavaggio del cervello”.

E) E’ conoscenza comune che le sette fanno a pezzi i principi umanistici della nostra società, per esempio quelli della Commissione delle Nazioni Unite sui Diritti Umani, essendo queste (le sette) autoritarie, patologiche, anti-democratiche, abusive, o che minano i principi di rispetto ed eguaglianza (un punto di vista che ho sostenuto).

F) Altri equiparano il settarismo alle false dottrine (due idee che possono essere prese separatamente). In Norvegia dove il Luteranesimo è religione di Stato c’è stata la pratica di definire sette in base a dei gradi da cui si differisce dalla dottrina accettata: 1) il vero credente che accetta gli insegnamenti di Lutero 2) comunità indipendenti che aderiscono a credo differenti, ma che non sono considerati dei non-cristiani, 3) sette, che si sono mosse molto lontano dagli insegnamenti cristiani cosicché sono considerati non- cristiani nelle caratteristiche e 4) culti, le cui idee sono definitivamente fuori dai modelli accettati, ed in aggiunta posseggono degli elementi distruttivi come l’isolamento, forme di abuso, ecc.. Johannesen (1991) afferma quanto segue (p.190): la parola culto può avere vari significati, ma spesso si fa differenza tra il termine “setta”, che comprende un gruppo entro un contesto cristiano, e “culto” che non è incluso in questa definizione. Hoekema (1972) distingue tra vere e false sette affermando che le sette vere hanno rotto i legami con la chiesa madre, ma mantengono il rispetto per quella comunità religiosa. Le false sette, al contrario, sono caratterizzate da : 1) ipervalutazione di se stessi, 2) rendere importante cose non essenziali e viceversa, 3) focalizzazione sul perfezionismo, 4) rottura dei legami dalla base cristiana e dai suoi insegnamenti, 5) utilizzazione di un’autorità scritta che non è la Bibbia, 6) trascuratezza della giustificazione di misericordia, 7) minimizzazione di Cristo, 8) rivendicazione che il solo particolare gruppo di membri può essere salvato e 9) affermare che loro (gruppo) avranno un ruolo centrale nel “giorno del giudizio”.

G) Occasionalmente le parole sette e culto sono usate in maniera interscambiabile, per es. Hoekema usa la parola culto per i Mormoni, gli “Scientist cristiani”, cosa che non viene fatta in Norvegia.

Un esempio di come si possa fraintendere quando non vi è un significato universale della parola setta venne illustrato dalla rivista “Vi Menn” dove si sosteneva che i Pentecostali fossero una setta , che subito dopo (in seguito alle reazioni dei lettori), nell’uscita 35/95, dovette ritrattare.

Secondo me è corretto identificare le comunità religiose ed i gruppi come sette quando vanno contro i princìpi umani di base come il rispetto e l’uguaglianza. Gli esseri umani sono tali quando si prendono la responsabilità di informare gli altri degli elementi distruttivi e minacciosi che esistono nella nostra cultura, quando questi esistono.

Occorre tenere a mente che il settarismo è qualcosa che non può essere trovato in tutti i contesti religiosi. Per chiarire questa differenza voglio usare il termine 16 comportamenti religiosi settari.

La mia definizione di setta religiosa sarà quella che concerne una comunità religiosa, o gruppi religiosi, che presentano punti di vista o idee che sono chiaramente in opposizione ai princìpi base di rispetto e uguaglianza. Questi comportamenti possono essere chiaramente espressi sia dalle congregazioni sia dalle posizioni di leadership. Ma in pratica è molto difficile (se non impossibile) affermare categoricamente quando una non-setta diviene una setta, o viceversa. Secondo me è piuttosto usuale trovare che su un livello individuale si trovi gente in una non- setta con punti di vista che sono molto estremi rispetto ai membri di una setta comparabile. Possiamo concludere che la differenza tra sette e non-sette porta a discutere su due variazioni aperte ad interpretazioni flessibili ma ad un certo punto sovrapponibili.

Comportamenti egocentrici nelle comunità religiose

Trovare una definizione accettabile degli insegnamenti settari è abbastanza difficile, considerando il fatto che il concetto può essere collegato a molte idee simili che sono particolarmente non chiare o possibilmente sovrapponibili. I termini che possono essere applicati sono autoritario, egocentrico, esclusivo, fondamentalista, fanatico, fascista, distruttivo, indottrinante, dogmatico, assoluto, totalitario, estremo e cultista. Fra queste caratteristiche voglio enfatizzare  i comportamenti egocentrici che sono la base per altri punti di vista settari collegati. Nella seguente presentazione elaborerò questi ultimi. Esempi di egocentrismo nelle comunità religiose possono indicare come le non-sette possono divenire sette quando questi comportamenti sono rinforzati e diventano accettati come insegnamento corrente.

  1. Ipervalutazione della propria posizione

Qualcuno considera se stesso o l’organizzazione come “scelto da Dio”, come un individuo che Dio sceglie per illuminare le persone su ciò che Dio realmente significa, e coloro i quali sono fuori da queste organizzazioni sono considerati il problema e non la soluzione. Nelle sette, questo modo di ragionare diventa parte dell’insegnamento religioso, e l’organizzazione significa essere migliori delle altre persone.

  1. Competizione attiva per provare quale gruppo Dio ha scelto

Quando l’enfasi è posta sull’essere importanti diventa essenziale mostrare di quali tratti la comunità scelta è in possesso del provare che essa (la comunità) ha una relazione esclusiva con Dio. Ciò può essere reso indirettamente e direttamente. Lo si può affermare in questo modo: Dio ha parlato con me, Dio si è mostrato a me, o Dio si è rivelato a me. Oppure in maniera indiretta: tardamente ho veramente compreso cosa sia la misericordia o: sono diventato molto più consapevole di come senza aiuto e dipendente io sono con Dio. Nelle sette ciò può essere espresso dai capi che dicono in chiari termini che lui/lei hanno una relazione speciale con Dio, anche sostenendo che Dio parla con la congregazione attraverso lui/lei.

  1. Enfatizzare il proprio successo

Quando qualcuno esibisce tratti egocentrici può essere sbagliato dire che sia debole. Un individuo enfatizza come sia disciplinato esercitandosi nella devozione religiosa, come pieno di fede legge la Bibbia, come desiderosamente passi alla parola buona ecc.. Discutere materialmente aspetti del proprio carattere, mostrare punti di vista inconsistenti, ammettere fallimenti reali è più sconveniente. Ciò è dimostrato nelle sette da “capi esemplari”, sottolineando come si può imparare seguendo il buon esempio. I capi possono essere anche presentati come perfetti, divini, ecc..

 

 

  1. Focalizzarsi sulla qualità visive mostranti valore intrinseco

Il criterio per il valore intrinseco può essere a) avere “disciplina spirituale”, b) che nell’apparire si può dare l’impressione di una mancanza di correttezza spirituale, c) che si osservano i capi “accettati”, d) che si è ben informati sul gruppo e sull’uso della lingua e la si utilizza in maniera appropriata, o e) ci si è sposati con qualcuno che fa dei lavori spirituali. L’ultimo aspetto di questi criteri è che l’enfasi è posta sugli esseri individuali presi come esempio e che l’identità è basata su feedback positivi. Nelle sette il movimento di pensiero può essere 1) pensare ossessivamente “Dò una buona impressione?” “Sono un buon rappresentante per le persone scelte da Dio?” o “C’è qualcosa in me che fa di me qualcuno che ha scarse probabilità di vittoria?” 2) una setta rigida di regole per comportamenti corretti o 3) le ragioni per l’esclusione sono basate dall’inosservanza dei “comportamenti accettati”.

 

  1. Cultura della leadership spirituale

Coloro i quali non possono vantarsi della loro importanza, successo, o che non hanno una relazione con Dio, sostituiranno questa mancanza ammirando coloro i quali hanno questo status, menzionandoli di frequente, citando le loro opinioni, comprando le loro pubblicazioni, sperando di essere notati da loro, ecc.. Questo avviene nelle sette dove c’è un leader carismatico. Non è impossibile per un leader della setta domandare adulazione dove essi possono impiegare varie forme di abuso per assicurare questo tipo di controllo.

  1. Iper-enfasi su mete ed efficacia

Quando si è nella posizione di essere scelti per vedere il piano segreto di Dio, è necessario non perdere tempo per poterlo mettere in atto. Tutte le attività e le energie devono essere centrate sulla meta finale e sullo speciale incarico di cui si è stati investiti. Comportamenti che vengono fatti con spontaneità, rinunce e pigrizia sono disapprovati e vengono eliminati. Coloro che cercano queste condizioni inaccettabili sono esclusi dal gruppo elitario ma possono partecipare ad un livello più basso. Nelle sette spesso le sanzioni sono più drammatiche. L’individuo che è contrario all’essere indottrinato totalmente e aderisce alla disciplina può rischiare l’ira di Dio, la dannazione, l’esclusione o l’isolamento.

Un altro aspetto è l’enfasi su lato “spirituale” di un individuo piuttosto che la focalizzazione sull’ “intero essere umano”. Prendere in considerazione il background dell’individuo, le potenzialità, i bisogni emotivi o fisici, la curiosità intellettuale, lo status economico e sociale e altri fattori che possono causare l’allontanamento dalla meta viene di molto sminuito. Il risultato è un sistema fondato su piccole basi ma che alla lunga può causare problemi psicologici. Ciò è osservabile nelle sette quando la famiglia, gli amici, l’educazione, gli attaccamento emotivi sono fuori dalla setta stessa.

Un altro aspetto è la paura dell’ambivalenza, contraddizione ed insicurezza in se stessi o negli altri. C’è anche un piccolo margine di interpretazione della dottrina dall’essere aperti di mente ed intellettualmente curiosi. Nelle sette ciò è enfatizzato dai capi che affermano che ognuno serve Dio volentieri, e ognuno ha un’interpretazione comune di cosa Dio pensi e cosa Egli insegna, e che coloro i quali sono in disaccordo saranno “persuasi” a cambiare i loro pensieri, o se non serve, a essere definiti “ribelli” o “anti-conformisti”.

  1. Una emotiva o positiva rivelazione che per un individuo diventa dogma e porta tutti nel gruppo

L’unica esperienza che un individuo può avere, o il modo in cui essa avviene bisogna che venga rivissuta dagli altri seguaci. Come risultato si può assumere che una conversione religiosa può seguire un solo modello. Questo è un tipico modo di pensare quando si avvertono sentimenti positivi come risultato di un’esperienza religiosa. Ma può essere visto anche in relazione al glorificare persone usando i “giusti” metodi, o per paura della diversità e che qualcuno professante altre visioni si distacchi e crei caos. Nelle sette alcune idee possono divenire dottrine a causa dell’enfatizzare fortemente la via seguita dal leader e che questi passi siano giusti da seguire.

 

  1. Il pensiero del gruppo

Questo modo di pensare è evidente quando una comunità considera se stessa superiore agli altri. Gli altri gruppi sono “tollerati”, si “simpatizza” per coloro i quali non hanno visto la luce, e si prega affinché Dio nella Sua misericordia dimenticherà e offrirà loro salvezza. Si può anche separare le persone in due categorie, i “numeri uno della squadra” ed i “secondi” in base a  a) coloro che hanno ricevuto una chiamata personale e coloro che non l’hanno ricevuta; b) coloro che sono “veri seguaci” e chi è soltanto un “cristiano ordinario”; c) coloro che hanno ricevuto “messaggi diretti” da Dio e chi non li ha ricevuti; d) coloro che conoscono la grazia di Dio e) coloro che sono stati investiti dallo Spirito Santo in contrasto con chi non ha avuto tale esperienza; f) coloro che danno la “giusta” interpretazione della Bibbia e coloro che non la danno. Mi auguro di non rendere l’idea che tutti coloro i quali la pensano in questa maniera siano necessariamente egocentrici. Ma ciò descrive un tipo di teologia che è veramente adatta ad individui che sono egocentrici e che hanno uno specifico bisogno di verificare la loro mancata separazione ed esclusività. Nelle sette si vedono esempi di pensiero di gruppo quando si dice che gli “altri” sono scarsamente “accettati o salvati” o quando la salvezza è associata all’aggregazione o alla leadership.

  1. Eguagliare il valore di una persona e la posizione

Nelle comunità religiose che hanno una gerarchia non è inusuale per un individuo godere di uno status specifico in relazione a come egli sia posizionato nel sistema o a quanta responsabilità ha. In altre parole si eguaglia il valore della persona alla sua posizione. I sistemi che hanno una gerarchia piuttosto che un’organizzazione “fissa” servono ad attrarre persone che hanno bisogno di sentimenti esclusivi e separati. Questo è abbastanza evidente nella setta dove vi è una chiara separazione tra ”capo” e “seguaci”.

  1. La mancanza o la ritrosia nel vedere la realtà e la propria interpretazione della realtà devono logicamente essere due differenti fenomeni

In psicologia c’è una teoria chiamata “equivoco ego-sintonico” (Watzlawick 1976). Ciò appare negli individui che sono incapaci di vedere qualcosa in maniera oggettiva e la loro stessa interpretazione della situazione dà a questa esperienza una base ideologica. Questo movimento di pensiero è osservabile in tutte le religioni. Alcuni possono affermare che io conosco cosa è scritto nella Bibbia, non lo interpreto, o non ci sono motivi di equivoci, ma solo restare fedele a ciò che è scritto nella Bibbia, quando vengono fuori edizioni controverse o complesse. Altri hanno anche pensieri categorici e vedono ciò come la chiara missione di vita, informando il resto del mondo su ciò che hanno “visto” senza vedere se il resto del mondo è interessato o meno. Wormnes (1981 p.189) afferma che i comportamenti ego-sintonici possono essere permessi per sviluppare le religioni rigide poiché tolleranza e rispetto per altri modi di pensare e di vedere la realtà non sono prevalenti. In queste comunità tutto ciò che è differente diviene una minaccia e deve essere eliminato e varie tecniche verranno utilizzate per mantenere consistenza e stabilità.

 

11. Pensiero morale

La morale è un’arma da usare verso un individuo o un gruppo quando il loro comportamento è stato considerato inaccettabile. Ciò può avvenire nel seguente modo: b) l’assunto è che le azioni di qualcuno siano motivate da egoismo; c) le azioni sono premeditate e deliberate c) nessuno è interessato del perché ci si comporti in una data maniera (ragioni dovute alla genetica o alla personalità) o altri fattori che spiegano il suo comportamento e possiamo spiegare perché una persona si comporti in una particolare e significativa maniera per soddisfare i suoi bisogni. Questo modo di comportarsi può essere familiare per chi è fuori dalla situazione settaria. Nelle sette chi è “fuori” (spesso riferito al mondo) è presentato come eretico e satanico che non fa sforzo alcuno per cambiare.

Comportamenti autoritari

Le convinzioni egocentriche sono, secondo me, una caratteristica base delle sette e la ragione per la mancanza di rispetto e uguaglianza trovate in tutte le relazioni religiose, più sicuramente nelle sette religiose. Sono anche la base per vari altri comportamenti, per esempio la condotta autoritaria.

Voglio mettere in evidenza che il comportamento autoritario o egocentrico non è dato da qualcosa che è trovato esclusivamente nelle comunità religiose, ma esiste nella società in quanto tale. Per illustrare ciò presenterò un confronto del comportamento autoritario sia come viene impiegato nell’educazione dei bambini, sia nelle comunità religiose.

  1. Fini

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Educazione autoritaria                                                             Comunità religiose autoritarie

Gli adulti non hanno specifici fini                                           Non ci sono specifici fini eccetto

eccetto ottenere “pace e quiete”.                                           mantenere lo “status quo”.

(rif. Hans e Fritz)

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Il fine è essere ammirato e avere una                                     Il fine è potere, influenza e ammirazione

“buona reputazione”.                                                               dalla massa e società come tale.

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Il fine è l’auto-realizzazione attraverso                                   Il fine è adempiere alla propria chiamata

la propria discendenza.                                                         attraverso la congregazione

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  1. Comportamenti

Educazione autoritaria                                                     Comunità religiose autoritarie

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Gli adulti hanno già deciso il percorso                                      Lo slogan è: Venire come se stessi e

della vita dei bambini.                                                              diventare come noi. C’è un obiettivo definito

per tutti i membri.

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Gli adulti sono motivati da sentimenti di obbligo                       Il riferimento è dato dalla chiamata di Dio

e ancor più, dai princìpi.                                                           le leggi di Dio, e regole formali ed informali.

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Gli adulti sono primariamente interessati al                               L’enfasi è sui fattori esterni che danno comportamento dei bambini.                                                     una buona impressione e attestano uno

sviluppo positivo.

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Gli adulti mostrano pochi interessi legati                                 L’interazione del capo con la congregazione

al contatto con il bambino.                                                       è primariamente un movimento strategico

e non ha altro valore.

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L’adulto non è preoccupato delle altre abilità                            L’enfasi è posta sulla rimozione dei tratti

che il bambino possiede.                                                           negativi che i membri possono avere. I

feedback positivi vengono dal gruppo.

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Gli adulti mostrano poco interesse per i                                            C’è poco interesse su come i membri

sentimenti e le emozioni dei bambini.                                               realmente vivono la situazione.

Gli adulti disapprovano un bambino che si                                          I capi sono gli unici che decidono i passi

sviluppi sui propri passi.                        di sviluppo, non vi è considerazione                                                                                                                               .                                                                                                          dello sviluppo individuale.

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Gli adulti hanno un problema nell’accettare                                          L’obbedienza deve essere rispettata il

il modo di imparare di un bambino per ottenere                                   più presto possibile. Dubbi o incertezze

buon risultato. “Coloro che si smarriscono                                           sono considerate negative. Ogni forma

devono pagare”.                                                                               di opposizione è punita con sanzioni.

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  1. Metodi

Educazione autoritaria                                                       Comunità religiose autoritarie

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Gli adulti non permettono domande                                                  I capi hanno ricevuto la loro

critiche sull’educazione dei bambini.                                                 chiamata direttamente da Dio. Il

criticismo dei seguaci nella gerarchia

è impossibile.

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Gli adulti di solito parlano ai bambini e                                         C’è poco dialogo e la comunicazione

non con loro.                                                                                è un modo per relazionare etica e

morale.

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Gli adulti usano loro stessi come punto                                               I capi che sono stati “chiamati” sono

di riferimento. Ricorda chi sono, quale tipo di                                      un punto focale e di riferimento per

comportamento non sarà tollerato in casa mia.                                   motivare i seguaci.

Gli adulti ricorrono alla paura ed alla coercizione                                 La dannazione della paura di Dio,

piuttosto che alla cooperazione.                                                          esclusione ed isolamento sono

fattori comuni per rinforzare

l’adesione.

 

Conclusioni

Secondo me, sia “l’educazione autoritaria” che “le comunità religiose autoritarie” esprimono un bisogno di coltivare noi stessi e di dominare e controllare le altre persone. Questi comportamenti settari possono essere visti sia nelle comunità religiose sia in quelle non religiose. Queste possono essere spesso ingegnose. Possono, in maggiore o minore grado, influenzare un ambiente sociale attraverso norme formali o informali. E negli ambienti religiosi questi comportamenti possono più o meno essere espressi come una parte degli insegnamenti accettati.

L’enfasi viene focalizzata solitamente sul tipo di comportamenti presenti nelle sette e come loro possono influenzare una persona psicologicamente e come celino cosa accade realmente. Comunque poca attenzione viene data a questi fattori quando si considerano le non- sette. Ma questi comportamenti sono piuttosto comuni e la differenza tra sette e non-sette è forse minima rispetto a quello che possiamo pensare. Come esempio possiamo esaminare alcuni meccanismi celati che possono essere trovati in congregazioni religiose “ordinarie” ( e molti di questi esistono anche nei gruppi settari).

a) Si enfatizza l’essere un membro accettato di un gruppo, che segue “l’insegnamento corretto” e appartiene ad una maggioranza religiosa e perciò merita rispetto nella società;

b) l’impressione esteriore che si da è l’obbligo primario;

c) onestà, spontaneità, rispetto, sincerità e ascolto attivo vengono cambiati in comportamenti inibiti, superficialità, manipolazione, presa di posizione, ecc.;

d) in teoria c’è una buona spinta all’eguaglianza, ma nella realtà si piace essere al centro;

e) si nasconde il proprio punto di vista attraverso la tecnica della ridefinizione, per esempio dicendo che ci si aspetta “solo” rispetto ma in realtà si domanda obbedienza;

f) si cerca di eliminare il passato;

g) falsa sincerità. Il tempo è speso in valutazioni, discussioni critiche e nel sottolineare come si sia “aperti di mente”, ma il criticismo viene in effetti trascurato;

h) i cambiamenti superficiali possono essere attuati ma le idee di fondo e le convinzioni rimangono le stesse;

i) molto tempo è dedicato all’ascolto dei commenti degli altri, alla discussione delle loro osservazioni, ma sempre con la precauzione di non rivelare i propri pensieri (es. hai qualcos’altro da dire?)

j) il focus è posto sulla “guerra contro le sette” perché nessuno sia sospettato nell’avere questi stessi comportamenti;

k) quanto più gli individui si posizionano in alto tanto più mostrano una mancanza di rispetto e di eguaglianza. Le azioni delle persone in questione vengono giustificate  sostenendo che “le loro azioni sono buone”, che loro sono strapazzati, pressati all’esterno, tentazioni a cui è difficile resistere, abilità di parlare pubblicamente, e così via. I problemi devono essere fronteggiati ed i membri devono non “provocare agitazione” per la buona reputazione della congregazione e le possibilità di espansione. Si persegue il principio del “fine giustifica i mezzi”.

A queste “forme di manipolazione” può essere sensibile un seguace che già incontra comportamenti settari nella nostra cultura, ed è qualcosa che lo coinvolge sempre di più.

Molto è già stato scritto su chi vive in una setta. Queste persone possono vivere gravi difficoltà nel momento in cui vivono fuori dalle sette. Contrariamente a chi vive in una non-setta. Ma chi ha vissuto comportamenti settari in una congregazione che fa parte delle “comunità religiose accettate” non sarà necessariamente visto con simpatia quando deciderà di andare via. Anzi questa uscita può essere “difficile”. Perché: non si abbandona una religione a meno che ci sia qualcosa di sbagliato quando l’individuo è coinvolto. E se questo individuo non va in un’altra congregazione accettata, è considerato “spiritualmente perso” incurante del fatto che può essere estromesso dagli aspetti religiosi, oppure perché è diventato uno che “sta a casa” per lo scetticismo della religione organizzata (o dovuto ad altre ragioni). Coloro che hanno “rigettato” la religione a causa di un’associazione settaria o no, sono un gruppo di individui che vediamo nella nostra società e noi, in qualità di esseri umani, dobbiamo mostrare il giusto rispetto, interesse e compassione.

Bibliografia

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Lavik, N.J. (1985): Frelst eller forført? Om “hjernevask” og psykologisk påvirkning i ny-religiøse sekter. Gyldendal Norsk Forlag, Oslo.

 

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Copyright © 2001 Kjell Totland

Traduzione italiana a cura della d.ssa Quattromini Olimpia, psicologa clinica dello sviluppo e delle relazioni © 2011

Supervisione Dr.ssa Lorita Tinelli

(1)    Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.