Suicidio, grazie agli esperti il tabù non esiste più

 

11-30-suicidiNOCI (Bari) – Sono passati due anni esatti da quando il corpo esanime di Antonio Notarnicola è stato rinvenuto nel suo trullo di campagna in Contrada Barsenti. Da allora si è sviluppata una sequela impressionante di suicidi che ha portato nel giro di soli due anni 9 persone a togliersi la vita, mentre altri due sono stati i tentativi non giunti a compimento.

Nella piccola cittadina murgiana vi sono però validi esempi di aiuto e sostegno per chi ha maturato un pensiero simile, talvolta giunto al termine di un tormentato e complesso percorso psichico, e per i familiari su cui grava il dolore di una perdita inaspettata. Per questo Noci24.it, da sempre attento alle tematiche sociali, ha chiesto ad alcuni esperti pareri e disponibilità al fine di fornire indicazioni valide per chi vive situazioni simili e non sa a chi rivolgersi.

don-peppino-cito-01La Chiesa, ad esempio, può correre in aiuto di chi vive situazioni di disagio. «La persona che avverte questo bisogno – dice l’arciprete Don Peppino Citoviaggia in un clima di disagio sociale inteso come “isolamento dalla società”. Il servizio religioso deve riportare la persona in una comunità di fratelli. Persone che covano dentro di sé l’istinto suicida vengono a messa perché vogliono sentirsi normali facendo le stesse cose che fanno gli altri». Noci pecca di un centro d’ascolto parrocchiale. «Forse un centro d’ascolto sarebbe utile per esporre questo tipo di problematiche. Purtroppo qui a Noci non c’è ma a livello diocesano si, attivo proprio per raccogliere questo tipo di preoccupazione. Le persone però hanno paura di esternare talune situazioni perché temono il giudizio altrui. Mi auguro che avvenimenti di questo genere non si ripetano e che si vivi nella grazia del Signore».

tinelli-lorita-psicologa-1Diverso è l’approccio della dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa, referente del centro Cesap. «Nella maggior parte dei casi avvenuti a Noci – dichiara la psicologa – la scelta è stata meditata. La cosa che fa riflettere è la giovane età di chi ha pensato di togliersi la vita». Vi è una predisposizione? «Non vi è una predisposizione naturale, ma dipende da come si reagisce alle diverse situazioni negative della vita; per questo non posso sapere se affianco a me ho un potenziale suicida. A scatenare questo tipo di reazione non è mai un singolo fattore, ma più elementi che incidono sul senso della vita. Chi arriva a meditare un pensiero simile pensa esclusivamente a come “se ne deve andare”, se invece si razionalizza una soluzione si può trovare sempre». Qualcuno ha parlato di emulazione… «Il rischio emulazione permane allorquando vi è già successo un caso simile soprattutto all’interno del nucleo famigliare o se c’è già stato un tentativo precedente. Alla luce di questa analisi ritengo che chiedere aiuto non significa essere deboli, al contrario significa avere coraggio».

conte-annamaria-assistente-socialeAnche le istituzioni sono attive in questo campo. «A livello istituzionale il Comune di Noci è sempre stato attento alle dinamiche sociali» – dichiara la dott.ssa Anna Maria Conte a capo del Settore Servizi Sociali del comune. «Qui è attivo un servizio di ascolto – continua la dottoressa – con il Centro Ascolto per le Famiglie, mentre di concerto con la Asl ed i professionisti del settore, sono attivi un servizio terapeutico presso l’ospedale di Noci aperto tutti i martedì, ed un servizio presso la scuola per l’infanzia “Mons. Luigi Gallo”, sito nella via omonima. A questi si affiancano ulteriori servizi che hanno sede presso il presidio ospedaliero di San Michele in Monte Laureto e presso l’ospedale di Putignano. È ovvio che prendiamo in custodia situazioni in cui sono le persone che di propria spontanea volontà decidono di rivolgersi da noi presso le nostre strutture, a cui offriamo la nostra professionalità. Per i minorenni possiamo anche offrire di più dietro delega del Tribunale per i Minori. A breve sarà pubblicata anche una “carta dei servizi” con tutta l’offerta che questo ufficio, in collaborazione con l’assessorato di riferimento, è in grado di proporre alla cittadinanza».

Molte quindi le persone pronte a mettere a disposizione competenza e professionalità per una problematica che per lungo tempo è rimasta tabù, ma che alla luce degli avvenimenti accaduti nell’ultimo anno non si può più sottacere e far finta che non esista.

 

Fonte: Noci24

Stalking, a Noci fenomeno diffuso ma sottaciuto

Pubblicato Giovedì, 08 Marzo 2012 07:50
Scritto da Gianni Tinelli
NOCI (Bari)– Era il 24 febbraio 2009 quando sulla Gazzetta Ufficiale n. 45 veniva pubblicato il Decreto Legge n. 11 concernente “Misure urgenti in materia di sicurezza pubblica e di contrasto alla violenza sessuale, nonché in tema di atti persecutori”, ovvero si formalizzava il reato penale di stalking. Il testo è stato successivamente convertito in legge dalla L. 23 aprile 2009, n. 38, pubblicata nella Gazzetta Ufficiale n. 95 del 24 aprile 2009.A Noci fu subito boom. La locale stazione dei Carabinieri sul finire del mese di febbraio eseguì il primo arresto per stalking. Gli uomini dell’Arma imposero direttamente la linea della fermezza. All’epoca dei fatti l’allora Cap. Pietro Petronio alla guida del Comando Compagnia di Gioia del Colle, dette mandato a tutte le stazioni da lui coordinate di perseguire il nuovo reato adottando il pugno di ferro. L’impronta dello Stato però non ha ancora conseguito i risultati sperati.

IL FENOMENO – Nella quasi totalità dei casi, rivela pubblicamente l’ISTAT, le violenze non sono denunciate. Il sommerso è elevatissimo e raggiunge circa il 96% delle violenze da un non partner e il 93% di quelle da partner. Anche nel caso degli stupri la quasi totalità non è denunciata (91,6%). È consistente la quota di donne che non parla con nessuno delle violenze subite (33,9% per quelle subite dal partner e 24% per quelle da non partner). Si perché la violenza non è solo fisica ma anche psicologica.

zaccaria-lorenzo-maresciallo-01FORZE DELL’ORDINE – Nell’ultimo anno (2011) a Noci ci sono stati almeno una decina di casi di “atti persecutori”. Nessuno è stato denunciato alle forze dell’ordine. La mancata denuncia di questo tipo di reato alle autorità competenti è confermata dal luogotenente dell’Arma Mar. Lorenzo Zaccaria che dice: “A Noci personalmente abbiamo trattato solo due casi denunciati. Uno nel 2009 ed uno nel 2010. Forse la positiva ondata emotiva data dall’introduzione del reato aveva incoraggiato le vittime a denunciare il proprio stalker”. Ma ciò che rabbrividisce è il seguito. “In entrambi i casi però– continua Zaccaria- in sede di dibattimento processuale v’è stata la remissione di querela”. In altre parole le vittime hanno successivamente ritirato le proprie denunce liberando di fatto dalla legge i propri persecutori. Questo la dice lunga sulla vastità del problema a Noci.Violenza che si ripercuote anche nella mente delle vittime. La stragrande maggioranza dei perseguitati nocesi non denuncia perché non riesce ad esprimere il proprio stato di “vittima perseguitata”, oppure perché appartiene agli strati alti della società nocese.

L’ASPETTO PSICOLOGICO – A Noci le prime vittime di stalking appartengono alla “Noci per bene”. L’inquietante rivelazione perviene dagli studi condotti sul territorio dalla dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa, coordinatrice del CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici). “Per quello che concerne la mia personale esperienza – dichiara infatti la psicologa – è emerso che tale fenomeno appartiene anche alla classe socialmente più agiata della nostra comunità. Si tratta anche di persone che rivestono ruoli pubblici”. Si capisce perché a questo punto le vittime nocesi facciano fatica a denunciare le violenze: non vogliono rimetterci la faccia.

LA DENUNCIA – Alla lunga però questo atteggiamento può solo alimentare il clima di violenza. Esternare la propria condizione confidandosi con amici, o rivolgendosi a strutture psicologiche adeguate come il CeSAP, oppure denunciare tutto all’Autorità Giudiziaria è, e rimane, l’unico modo per recuperare la propria integrità e dignità, ed iniziare una manovra concreta per cercare di arginare il diffuso fenomeno che nell’omertà e nel silenzio fonda le proprie radici.

 

Fonte: Noci24.it

Tavola rotonda sullo Stalking

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Rassegna Stampa:

 

Roberta Bruzzone a Noci per parlare di stalking

Categoria: Educazione
Pubblicato Sabato, 17 Dicembre 2011 07:52
Scritto da Lorita Tinelli

12-17-Roberta-BuzzoneNOCI (Bari) – Sarà la dott.ssa Roberta Bruzzone (in foto), criminologa volto noto della televisione nazionale, l’ospite d’onore di una tavalora rotonda focalizzata sul reato di stalking. Martedì 20 Dicembre alle 19,30 nel Chiostro di San Domenico, ci sarà un dibattito pubblico sul tema dal titolo: “Stalking, dalla persecuzione alla violenza”.

L’evento fa parte di un percorso di sensibilizzazione e di formazione promosso dal Ce.S.A.P. che partito con “L’elaborazione del lutto”, proseguirà con altri incontri tematici.

12-17-locandina-eventoE’ un evento organizzato dal Ce.S.A.P., centro Studi Abusi Psicologici, dal centro Psico educativo, Adelante e dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Noci. Nel dettaglio interverranno: Francesca Gigante, la presidente della commissione Pari Opportunità, la dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa e Presidente del Ce. S.A.P., dottoressa Tania Rizzo, avvocato penalista e presidente della sezione di Lecce del laboratorio permanente esame e controesame, e per finire vedrà la partecipazione straordinaria della dottoressa Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa e presidente dell’Accademia internazionale di Scienze Forensi. Tavola rotonda, nata con lo scopo di formare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche, che sono abbastanza frequenti e che ripetutamente ci troviamo ad ascoltare tramite il mezzo televisivo.

La visione della dottoressa Tinelli è molto chiara: “Ci proponiamo l’obiettivo di spiegare lo stalking dal punto di vista giuridico, perché molto spesso si fa confusione su questo reato. Non si conosce molto bene, la gente così rischia di essere vessata senza sapere che è vittima di un reato e quindi non denuncia”. A tal proposito aggiunge: “Quindi ci sarà l’avvocato del foro di Lecce, Tania Rizzo, che ci parlerà della legge e, anche eventualmente, di come tutelarsi giuridicamente da esperienze di questo genere, dei limiti, che ci sono, oggi, nell’affrontare anche da parte della giurisprudenza questo reato”.

L’ospite illustre, che è Roberta Bruzzone, molto conosciuta dal punto di vista nazionale, parlerà in quanto psicologa e criminologa, proprio dei risvolti psicologici di questo reato, di quello che può vivere una vittima, delle strategie che può utilizzare per difendersi e di come lo stalker in realtà si muove per distruggere la sua vittima. Si parlerà di esperienze dirette, vissute in primis dalle persone nocesi e non. Essendo una tavola rotonda ci sarà la possibilità di intervenire e di raccontare la propria esperienza.

Conclude la dott.ssa Tinelli: “In conclusione, l’obiettivo che ci siamo posti, è quello di riflettere su alcune strategie di tutela, di sensibilizzare le forze dell’ordine a reagire più tempestivamente perché molto spesso alcuni atteggiamenti, alcune vessazioni, sono trascurati e, invece possono covare dei comportamenti più dannosi e distruttivi per la vittima in oggetto, dello stalker. Si pensa solo che lo stalker sia una persona che insegue nella vita reale, ma lo stalking avviene anche in internet, ci sono anonimi che concorrono in questo reato e diventa difficile per le forze dell’ordine da fermare perché spesso si tratta di personaggi che aprono siti anonimi in stati Esteri e quindi è molto difficile anche la gestione delle attività di queste persone che potrebbe non fermarsi a quello, ma potrebbe procedere e non bisogna aspettare che ci sia un morto prima che le forze dell’ordine diano importanza a questi eventi”.

Fonte: Noci24.it

 

 

 

Fax del 17 dicembre 2011

 

 

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La criminologa Roberta Bruzzone a Noci per parlare di stalking

 

Scritto da Patrizio Pulvento
Domenica 18 Dicembre 2011 10:21
Martedì 20 Dicembre alle 19,30 nel Chiostro di San Domenico – Noci Convegno_stalking_a_NociNoci (Ba) – Un dibattito pubblico incentrato sullo: “Stalking, dalla persecuzione alla violenza”, avrà luogo a Noci, il prossimo martedì 20 Dicembre alle 19,30 nel Chiostro di San Domenico. Ospite dell’incontro la criminologa, Dott.ssa Roberta Bruzzone,nota per le sue frequenti apparizioni televisive. L’evento è promosso dal Ce.S.A.P. Centro Studi Abusi Psicologici, dal centro psico-educativo Adelante e dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Noci.Interventi di: Francesca Gigante, presidente della commissione Pari Opportunità; dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa e Presidente del Ce.S.A.P., dott.ssa Tania Rizzo, avvocato penalista, con la partecipazione straordinaria della dottoressa Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa e presidente dell’Accademia internazionale di Scienze Forensi.  Tavola rotonda, nata con lo scopo di formare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche, che sono abbastanza frequenti e che ripetutamente ci troviamo ad ascoltare tramite il mezzo televisivo.Fonte: Informatissimo.net

 

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Stalking: sensibilizzare e far conoscere è importante, anche a Noci

12-23-roberta-bruzzone-a-noci-1NOCI (Bari) – Alle ore 20 martedì venti dicembre, presso il museo Diffuso di San Domenico, si è svolto il convegno sul tema dello “stalking”, che ha visto come relatrici, Francesca Gigante, presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Noci, la dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa e presidente del Ce. S.A.P., la dottoressa Tania Rizzo, avvocato penalista e presidente della sezione di Lecce del laboratorio permanente esame e controesame, e per finire, l’ospite d’onore la dottoressa Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa e presidente dell’Accademia internazionale di Scienze Forensi.

La tavola rotonda è nata con lo scopo di formare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche, che sono abbastanza frequenti e che ripetutamente ci troviamo ad ascoltare tramite il mezzo televisivo. L’evento ha visto una larga partecipazione e quindi sensibilità a un tema così attuale. Ad inizio dei lavori la dott.ssa Tinelli ha illustrato brevemente il progetto, organizzato dal Ce.S.A.P., associazione che opera a livello nazionale, dal centro Psico educativo Adelante e dalla Commissione Pari Opportunità.


La parola è passata subito dopo a Francesca Gigante,
la quale ha parlato di violenza domestica, un tema che purtroppo è ancora di scottante attualità, viste le cifre che sono sotto gli occhi di tutti e quindi ci dimostrano che c’è ancora molto da fare. Lo scopo di questo incontro, è stato quello di incoraggiare, dare il giusto stimolo a tutte quelle donne che continuano a rimanere in silenzio, a non subire e a ribellarsi alle continue angherie di un marito, di un compagno o di un datore di lavoro. Aggiunge: “La violenza contro le donne è spesso sottostimata, perché quest’ultime raramente raccontano le violenze subite, ancora più raramente le denunciano, quindi fare una statistica ufficiale non è mai così facile, perché è insufficiente per misurare la reale portata del fenomeno, tutti abbiamo sicuramente il dovere di rispettare il prossimo, però abbiamo anche il diritto di difenderci se attaccati.”

12-23-roberta-bruzzone-a-noci-3Le donne nel corso degli anni hanno saputo raggiungere traguardi significativi, hanno conquistato a fatica l’autodeterminazione, l’indipendenza economica e la realizzazione professionale. Il lavoro di quest’ultime che è sempre stato visto per anni, per secoli, come tipico lavoro della casalinga fra le mura domestiche, quasi a dimostrare un dovere sociale, oggi, invece, vede la donna proiettata al di fuori della famiglia, per cui realizzata in una figura completa.

Nonostante gli indiscutibili progressi, tuttavia però l’essere donna rimane oggi una condizione non facile per la nostra società, specie perché intrisa di maschilismo e di quella forma mentis intesa come posizione di forza e superiorità dell’uomo. A tal proposito io vorrei raccontare un episodio che mi è accaduto ieri, e vorrei trasmettere a voi perché mi è stato chiesto di farlo, si tratta di una donna nocese. Anche a Noci abbiamo storie di donne maltrattate dai propri mariti, donne che vanno a finire in ospedale con trenta giorni di prognosi riservata e vivono nel silenzio più assoluto questa situazione”.

La donna in questione è stata vittima di stalking e la sig.ra Gigante se ne è fatta portavoce. Ha raccontato la sua storia perché potrebbe essere d’aiuto o di esempio a tutti noi. La signora è riuscita grazie alle testimonianze di gente comune, e non di chi realmente sapeva, a dimostrare la sua innocenza, grazie all’aiuto d’investigatori privati e non di pubbliche istituzioni. Grazie ad un avvocato penalista che ha preso a cuore il suo caso e la sta aiutando tuttora a liberarsi da questo spettro, ora ha una diffida a suo carico, che gli impedisce di avvicinarsi a lei. Vorrebbe, la signora, con questo messaggio, aiutare tutte quelle persone che come lei sono vittime d’ingiustizia e violenza. “Non abbiate paura di denunciare e di parlare – conclude Gigante – , nessuno deve trattare le donne in questo modo e tutti gli esseri umani vanno rispettati, rispettiamo la nostra dignità. A Noci ci sono tante realtà sommerse che devono venir fuori”.

12-23-roberta-bruzzone-a-noci-4Di lì la parola è passata alla dott.ssa Tania Rizzo, la quale ha parlato della legge e di come tutelarsi giuridicamente da esperienza di questo genere, dei limiti, che ci sono, oggi, nell’affrontare anche da parte della giurisprudenza questo reato. “Lo stalking dal punto di vista giuridico deve essere inteso come una reiterata attività minatoria che pone il soggetto che subisce, in uno stato di stress, di paura, di terrore, di cambiamento dello stile di vita, questo è sommariamente l’articolo 612 bis, del codice penale. Lo stalking è anche una serie di molestie e di aggressioni, costanti, che inducono a un perdurante e grave stato di ansia o di paura nella vittima e un fondato timore per l’incolumità della vittima, di un prossimo congiunto o di una persona a lei legata da una relazione affettiva. Anche via internet si possono avere delle aggressioni”.

Prima di proporre un’eventuale querela, il soggetto dovrebbe eseguire una procedura di ammonimento, alla quale la persona offesa può ricorrere. L’art. 8, L. 23.4.2009, n. 38, prevede che la vittima degli atti persecutori esponga i fatti all’autorità di pubblica sicurezza, avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta. Il questore, assunte le necessarie informazioni, potrà ammonire l’autore dello stalking, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge. “Dalla procedura di ammonimento derivano delle importanti conseguenze sotto il profilo sanzionatorio: qualora, l’ammonito insista nella propria condotta persecutoria, andrà incontro a un aumento della pena per il delitto di cui all’art. 612 bis, il quale sarà, in tal caso, procedibile d’ufficio. Pena prevista fino a quattro anni”.

A questo proposito si è riscontrato che esiste una “categoria sociale a rischio di stalking” rappresentata da tutti gli appartenenti alle cosiddette “professioni d’aiuto”, vale a dire i medici, gli psicologi, gli avvocati, gli infermieri e ogni altra sorta di “helper”. Tutto ciò succede perché gli utenti riversano sul proprio avvocato, sulla propria psicologa, una serie di aspettative affettive, di pretese emotive, che non possono appartenere alla professionalità di questi ultimi e poiché sono disattese, diventano un motivo scatenante di questa persecuzione, che porta allo stalking. “Si pensa solo che lo stalker sia una persona che insegue nella vita reale, ma lo stalking avviene anche in internet. Lo stalker non è subito solo dalle donne ma ci sono casi in cui è l’uomo, la vittima. L’essere preparati è importante, come il parlarne.”

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Subito dopo si è entrati nell’aspetto psicologico, quindi è stata la volta della dottoressa Roberta Bruzzone, consulente tecnico, anche, di telefono Rosa, nell’ambito di violenza domestica, sessuale, di stalking e di omicidio, la quale ha dichiarato: “Da diversi anni lavoro a fianco della vittima. Le stesse forze dell’ordine si muovono solo quando la minaccia all’incolumità fisica di chi sporge denuncia è esplicita. Ma gli stalker sanno essere subdoli e spesso perpetrano la violenza agendo sul piano psicologico ed economico, o usando l’arma della diffamazione. Certo, per l’impatto che ha sulla vita della vittima resta un crimine terribile”. Il problema c’è ed è enorme. C’è il tentativo da parte del carnefice di isolare socialmente la vittima, perché se diventa tale è più facile avere il controllo su quest’ultima.

Duecento donne – continua – muoiono in Italia, per mano dei propri partner o ex, ed è un problema che investe tutta l’Italia. Dietro siti e soprannomi strani si nascondono anche più di uno stalker, che attaccano la loro preda e non la lasciano andare. Modificare questo tipo di personalità non è facile. La vittima, per quanto possa essere breve il periodo in cui è perseguitata, rischia di conservare a lungo delle vere e proprie ferite. Le conseguenze dello stalking, infatti, per chi lo subisce, sono spesso diverse e si trascinano per molto tempo cronicizzandosi. In base al tipo di atti subiti e alle emozioni sperimentate possono determinarsi stati d’ansia. E’ un problema che ci riguarda da vicino ed è quindi importante parlarne e la statistica che lo dice in maniera molto chiara.”.

La dottoressa Buzzone ha fatto diversi esempi, in cui chiaramente ha spiegato casi di stalker e di come comportarsi. La dott.ssa Tinelli, ha sottolineato che lo stalker è una persona squilibrata, con delle problematiche mentali, e che probabilmente non si ferma davanti ad una diffida. Sensibilizzare e far conoscere, offrire sostegno psicologico alla vittima è importante. Come riferimento, sul territorio abbiamo dei gruppi di auto aiuto e di supporto per situazioni di questo genere, e chiunque ha voglia può recarsi in via Principe Umberto n.16, presso il Centro, oppure andare sul sito del Ce. s.a.p., telefonare o scrivere.

Il mese prossimo è previsto un altro incontro, si parlerà di Pas, Sindrome di alienazione genitoriale, che riguardano le coppie che si separano e i figli di quest’ultime, il tutto con valenti esperti.

 

Fonte: Noci24.it

 

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STALKING || A NOCI INTERVIENE LA NOTA CRIMINOLOGA ROBERTA BRUZZONE

Dott.ssa Roberta Bruzzone, ospite della serata

Martedì 20 dicembre presso il chiostro di San Domenico a Noci si è tenuta una tavola rotonda, organizzata dall’Associazione Onlus Ce.S.A.P, l’Associazione Adelante e con il patrocinio del Comune di Noci, sul tema “Stalking”: Dalla persecuzione alla violenza. Al dibattito sono intervenuti Francesca Gigante, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Noci, la dott.ssa Lorita Tinelli,psicolaga e presidente Ce.S.A.P, la dott.ssa Tania Rizzo, avvocato penalista ed infine la dott.ssa Roberta Bruzzone, psicologa Forenze, criminologa, presidente dell’Aisf, volto noto della televisione per le innumerevoli partecipazioni a trasmessioni sui canali generalisti ( Porta a Porta, Matrix, Italia sul 2 ). Numeroso il pubblico presente.

Il dibattito si apre con l’intervento di Francesca Gigante, che sottopone i presenti ad un racconto reale di una donna nocese vittima di Stalking. In sintesi, la donna protagonista di questa storia è una  nocese sposata con famiglia e circa 2 anni fa trova un lavoro – la Gigante non spiega quale, in quanto ha garantito come giusto che sia la riservatezza alla vittima – non è assunta regolarmente ma con il proprio datore pattuisce un compenso. Dopo mesi di mancato pagamento, la donna chiede invano delucidazioni al datore di lavoro sulla paga che le spettava, ma come  volevasi dimostare il datore inveisce contro la

Francesca Gigante, Presidente commissione Pari Opportunità al Comune di Noci

donna, ovviamente non paga e comincia a perseguitare la donna dopo che la stessa si rivolge ad un avvocato. Grazie ad un cavillo ben studiato  dall’avvocato dello stalker, la donna finisce in carcere per 4 giorni, giorni in cui viene picchiata da una tossicodipendente, esce dal carcere e sconto il resto della pena agli arresti domiciliari. La propria vita è ormai segnata e oltre ai guai con lo stalker ci si mette di mezzo la sfortuna, con il figlio della donna vittima di un incidente, che costringe il marito della donna ad andare ogni giorno in ospedale e di conseguenza perde il lavoro. “Tenta due volte il suicidio perchè sola” – afferma Francesca Gigante, durante il racconto di questa storia schoccante dinanzi ad un pubblico incredulo e sbigottito. La svolta avviene quando la malcapitata donna trova un bravo avvocato penalista, che prende a cuore la situazione, lo stalker viene diffidato non può più avvicinarsi alla donna, ma anche l’associazione Giraffa di Bari ha contribuito alla ripresa della donna . Ora la vita della sfortunata donna è tornata alla normalità. Il suo sogno è di creare con i soldi del risarcimento un centro a Noci per le vittime di Stalking. Questo il racconto agghiacciante con cui si è aperto il dibattito.

Subito dopo è intervenuta l’avvocato penalista Tania Rizzo, la quale nel suo intervento ha fornito il suo punto di vista e la sua esperienza dal punto di vista giuridico sul tema del dibattito. “Lo stalking in altri paesi europei è stato individuato precedentemente rispetto all’Italia – queste le parole iniziali dell’avvocato Rizzo – …chi effettua denunce di stalking deve dar carico di prove…..crescono le vittime dello stalking high professional – a chiusura del suo intervento – ovvero professionisti come medici, avvocati, psicologi”.

La dott.ssa Bruzzone esordisce dicendo “solo nel centro di Roma abbiamo 1300 segnalazioni di stalking..”. Numeri sconcertanti che dimostrano come questo reato è presente nella vita di tutti i giorni. La Bruzzone sostiene che lo scenario prevalente in cui lo stalking si manifesta è la relazione pregressa tra carnefice e vittima, condominio ma anche la scuola e i luoghi di lavoro. Uno stalker è già stalker durante la relazione, sostiene la nota criminologa. 200 donne all’anno mediamente  sono vittime di stalking ma cresce anche la percentuale delle vittime maschili.

E’ stata una bella serata, in compagni di esperti del settore, che hanno permesso al folto pubblico presente di capire maggiormente cosa è lo Stalking, è stata un’occasione per entrare più a fondo nel tema con esempi e nozioni giuridiche in materia

REPORTER X CASO

 

Fonte: Notizie di attualità

 

 

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Stalking un reato da non sottovalutare

 

 

 

 

 

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Alcune foto del convegno

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Tavola rotonda: elaborazione del lutto


La morte non è niente

La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.

Henry Scott Holland

 

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Recensioni

Elaborare un lutto, un processo possibile

Pubblicato Giovedì, 24 Novembre 2011 07:20
Scritto da Lorita Tinelli
Noci (Bari) – Domani 25 novembre presso il Chiostro di San Domenico, dalle ore 19.30 in poi, si terrà una tavola rotonda sul tema del lutto, poiché elaborare l’esperienza della perdita di una persona cara è qualcosa che percorre la vita di tutti. L’evento è organizzato dal CeSAP – Centro Studi Abusi Psicologici in collaborazione con Adelante e con la Commissione Pari Opportunità del Comune di Noci, molto sensibile alle problematiche vicine alla famiglia e alle relazioni.Tutta la cittadinanza è invitata sia per ascoltare gli esperti sia per condividere con chi l’esperienza l’ha vissuta direttamente. La manifastazione è patrocinata dal Comune di Noci e dalla Parrocchia di San Domenico e vede come relatrice la dottoressa Lorita Tinelli, Psicologa ad indirizzo clinico e di comunità. Sottolinea la dottoressa Tinelli: “Il lutto rappresenta una separazione, breve o duratura. E’ breve quando rappresenta le poche ore di distacco del bimbo dalla persona amata, ma anche duratura quando una persona a noi cara muore. Attraverso il confronto con esperti e con chi ci è passato, tale tavola rotonda si prefigge il compito di fornire alcune norme”. Su richiesta i partecipanti potranno richiedere un attestato di partecipazione. 

Fonte: Noci24.it

 

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Riconoscere il dolore per un lutto: un percorso possibile con la vita

Pubblicato Domenica, 27 Novembre 2011 07:44
Scritto da Daniela Della Corte
11-27-Tinelli-e-GiganteNOCI (Bari) – La giornata internazionale contro la violenza sulle donne anche a Noci è stata ricordata. Il 25 novembre 2011 era previsto che all’interno del Chiostro di San Domenico si parlasse di tematiche molto forti su cui riflettere, legate al dolore e alla perdita improvvisa dei propri cari. Così è stato, ma l’argomento ha rappresentato anche il pretesto per ricollegarsi ad un argomento che contemporaneamente stava a cuore a tutte le nazioni: la violenza sulle donne.
Non a caso, in occasione del dibattito intitolato “Elaborare un lutto. Un processo possibile”, era presente la Presidente della Commissione alle Pari Opportunità, Francesca Gigante (in foto in altro a sinistra) la quale, dopo aver sostenuto l’iniziativa internazionale e dopo aver sottolineato il significato distintivo dei fiocchetti bianchi distribuiti ad ognuno dei presenti, ha dato il via ad un percorso che puntualmente si concentrerà su temi legati alla famiglia e al sociale. Il prossimo appuntamento infatti si concerterà sul tema della violenza sulla donna. All’introduzione della Gigante è poi seguito un piccolo intervento da parte di Suor Liana, una sorella che da poco si è trasferita nel territorio di Noci, precisamente presso la Chiesa della Madonna della Croce, e che ha espresso un suo pensiero circa l’argomento che di lì a poco avrebbe fatto scaturire nelle menti del pubblico riflessioni e stati d’animo molto forti. “Sentiremo parlare di dolore” ha esordito, “e speriamo che col tempo questo possa diventare un luogo di speranza per tutti. Ogni uomo può diventare un rifugio per l’altro e, in questi casi, nessuno deve sentirsi solo”. 

Si è entrati dunque nel vivo dell’argomento, la parola è passata nelle mani della psicologa nocese che ha curato l’evento grazie al sostegno di una serie di associazioni (vedi CeSap e Adelante), nonché la dott.ssa Lorita Tienelli (in foto in alto a sinistra) e il dibattito ha avuto inizio. “L’obiettivo di questo incontro” ha spiegato “non è trovare risposte ma imparare reciprocamente a riflettere su questi argomenti. L’esperienza del lutto comincia addirittura con la nascita. Un lutto è uguale ad una separazione, somiglia tanto ad una sensazione di vuoto improvviso. Per superarlo è necessario chiedere aiuto: l’unica ancora di salvezza. É necessario viverlo il dolore, riconoscerlo, affrontare l’esperienza. La società, la famiglia, i valori e le persone più care saranno le soluzioni per l’accettazione del dolore e, quindi, il superamento. Non è facile, ma è possibile”. A volte il metodo scientifico degli psicologi non basta, è vero. Il calore delle persone più care non sembra essere sufficiente: la gente si ostina a considerare la propria esistenza inutile solo se ha perso qualcun altro. E allora come è possibile credere nelle parole della dott.ssa Tinelli?

La risposta l’hanno data alcuni testimoni che con grandissimo coraggio hanno esposto la loro esperienza al pubblico (foto in basso) e di cui non riportiamo le foto per motivi di privacy e di rispetto nei confronti della grande fatica che hanno dovuto affrontare, ma sempre a scopo benefico e di confronto con la società. La storia della signora Rosanna e del signor Antonio (entrambi genitori che hanno perso i loro figli) hanno fortemente catturato l’interiorità del pubblico, tanto da farlo commuovere e sospirare. D’altronde l’intenzione era proprio questa: mettersi difronte al dolore, riconoscerlo, farlo proprio, superarlo. Il lavoro lungo anni ed anni da parte dei psicologi sostenitori dell’iniziativa è stato lodevole; mai si era assistito ad un appuntamento così duro, così forte, così reale. Eppure potrebbe avere funzionato per quelle persone che attualmente si trovano in una simile condizione.

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Fonte: Noci24.it
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COME ELABORARE IL LUTTO
E’ stato il tema dell’ultimo incontro del CeSAP
Venerdì 25 novembre, nella giornata mondiale contro la violenza della donna è stato affrontato, nell’ambito dell’incontro organizzato dal CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici) , un tema molto delicato: quello dell’elaborazione del lutto. L’evento, patrocinato dal Comune di Noci, con la collaborazione del centro psico-educativo Adelante è stato efficacemente introdotto da Francesca Gigante, Presidente della Commissione pari opportunità e dalla Dott. Lorita Tinelli, famosa psicologa nocese ad indirizzo clinico e di comunità.
Il gran numero di gente riversatosi nel Chiostro di San Domenico, ha dimostrato il fatto che ciascuno mostra il bisogno di far proprio, seppur con uno sforzo enorme, il concetto di perdita e tutto il carico emozionale che ne deriva.
Siamo portati ad identificare con la parola “lutto” solo il momento in cui una persona si congeda dalla scena mondana. Eppure, come ha affermato Lorita Tinelli, la vita è costellata di lutti: il lutto, come perdita irreversibile è vissuto dalla madre al momento del parto, in quanto la vita che ha portato in grembo per nove mesi non vive più il legame perfettamente simbiotico della vita intrauterina; giorni di lutto ispensabile per una madre sono quelli in cui il proprio figlio si separa dall’ambiente domestico per vivere l’indispensabile esperienza della scuola dell’infanzia. E andando avanti negli anni, il fidanzamento del proprio figlio e ancora di più il matrimonio della propria “bambina” o del proprio “bambino”, che suggellano l’autosufficienza dei figli e dunque l’inutilità di cure spesso morbose riservate loro.
Tutte queste esperienze di separazione, seppur caratterizzate da una certa “reversibilità”, sono vissute come affronti alla propria capacità di adattamento all’assenza.
Queste situazioni richiedono una grande forza, magari anche un pò di scaltrezza che ci protegge dai colpi bassi che eventualmente possono esserci inferti.
Ovviamente il dolore che si prova in certi casi è strettamente correlato all’affetto nutrito nei confronti dell’altro, ma è una costante il sentire il bisogno di affrontarlo, magari ponendo risposte all’Alterità. Dalle testimonianze dirette di genitori che hanno vissuto la perdita dei propri figli si è potuta inferire l’esistenza di due fasi interne al processo di elaborazione del lutto: una “pars destruens” e una “pars costruens” .
Il primo momento, distruttivo, pervaso dai sensi di colpa per essere sopravvissuti al caro estinto, dalla voglia di autopunizione, dalla voglia di solitudine assoluta e talvolta da pericolosi comportamenti propri dell’anoressico, che celano una voglia di annichilimento. Poi, arriva un momento costruttivo, di stabilizzazione che attraverso la consapevolezza che vivendo e non “vegetando” facciano “rivivere” coloro che ci hanno lasciati, ci rende più solleciti all’altro e alla sua esistenza reale. In questa fase scopriamo l’importanza della fede e della religione caratterizzata (dal latino religare) dal “legarsi all’Alterità.
Certamente lasciarsi aiutare è un segno di grande maturità, come anche ascoltare chi ha bisogno.
FAX – I fatti della settimana del 3 dicembre 2011, p. 18

Agorà Giovani: “Crisi di identità tra social network e sessualità”

 

 

Fax – settimanale di attualità, politica, cultura e sport – 24 settembre 2011

 

 

Stasera l’Agorà dei Giovani su “Crisi d’identità, tra socialnetwork e sessualità”

Pubblicato Martedì, 27 Settembre 2011 17:31
Scritto da La Redazione

09-21-missione-giovani-smallNOCI (Bari) – Stasera alle 20.30 presso il chiostro di Santa Chiara si terrà l’Agorà de Giovani sul tema: Crisi d’identità, tra socialnetwork e sessualità.

Interverranno don Luigi Renna, Rettore Seminario Regionale Pugliese e docente di Teologia Morale presso Facoltà Teologica Pugliese e la Psicologa Lorita Tinelli. Moderatore Beppe Novembre.

 

Fonte: Noci24.it

Centro Socio-Psico-Educativo ADELANTE

Il Centro si propone come un luogo ‘di qualità dove poter sperimentare e sperimentarsi’

Tra le attività proposte:

– Ascolto, Accoglienza, Consulenza e Sostegno alla Famiglia

– Gruppi di auto-aiuto (dipendenze, violenze intrafamiliari, abusi psicologici, disagi psicologici e psichiatrici

– Orientamento scolastico e professionale

– Progetti educativi personalizzati

– Progetti ludico-creativi per minori e adulti

– Progetti di aiuto allo studio

– Laboratori Artistico-creativi con modalità educative per bambini e ragazzi

– Assistenza domiciliare psico-educativa

– Formazione e Sensibilizzazione

– Percorsi di preparazione al parto e sostegno alla relazione madre-bambino

– Consulenza legale (su richiesta)

 

INAUGURAZIONE: Sabato 18 Giugno 2011 ore 18

Nella medesima giornata saranno presentate le attività estive proposte dal Centro

 

Per info e contatti:

 

Dr.ssa Lorita Tinelli (psicologa ad indirizzo clinico e di comunità): 3382396939

Dr.ssa Manuela Latesoriere (Psicologa ad indirizzo clinico dello sviluppo e delle relazioni): 3473436039

Dr.ssa Olga Mauriello (Psicologa ad indirizzo clinico e di comunità): 3297099112

Indirizzo web: http://www.centroeducativoadelante.it/

 

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Rassegna stampa

 

Nasce Adelante, nuovo centro socio-educativo

NOCI (Bari) – Nasce a Noci un nuovo centro socio-psico- educativo, dal nome Adelante, creato da professionisti, che hanno voluto offrire un servizio di sostegno, conforto e assistenza, elementi di cui sempre più oggi si avverte la necessità. Il tutto è nato dalla forte ambizione, voglia e determinazione di creare un luogo di qualità dove poter sperimentare e sperimentarsi, dove poter trovare la forza e le motivazioni per ripartire, dove poter apprendere, dove ricevere aiuto in momenti di difficoltà o avere qualcuno con cui parlare.

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Adelante mette al centro la persona nella sua totalità. L’equipe è composta di professionisti, quali la dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa ad indirizzo clinico e di comunità, la dott.ssa Latesoriere Manuela (nella foto), psicologa ad indirizzo clinico dello sviluppo e delle relazioni di aiuto, la dott.ssa Olga Mauriello, psicologa ad indirizzo clinico e di comunità, un educatore e un operatore, che insieme fanno dell’entusiasmo, della passione, della volontà e della competenza, le loro armi vincenti. All’interno del gruppo di lavoro, ci saranno oltre alle figure sopra citate gli educatori professionali, la collaborazione di uno specialista cinematografico audiovisivo e di un avvocato, che rappresenteranno la garanzia, di poter essere davvero un punto di riferimento nella vita sociale per chiunque avverta un bisogno o una mancanza.

Le attività del centro sono diverse, dall’ascolto, alla consulenza, al sostegno alle famiglie, di aiuto, di orientamento scolastico, professionale, progetti educativi personalizzati, progetti ludico-creativi per adulti, progetti di aiuto allo studio, laboratori artistico-creativi con finalità educative per bambini e ragazzi dai 6 ai 16 anni, assistenza domiciliare psicoeducativa, formazione e sensibilizzazione rispetto alle tematiche della violenza, del benessere, della salute e della serena convivenza civile, corsi di preparazione al parto e sostegno alla relazione madre- bambino e consulenza legale. Le loro attività poggeranno anche su altri locali: comunali, pubblici e all’aperto. Ci saranno giornate a tema, in estate, all’aperto per coinvolgere anche la cittadinanza.

Le iscrizioni sono aperte e chiunque voglia chiedere informazioni può rivolgersi in via P. Umberto, 16. Crescere, Educare, Formare queste sono le fondamenta da cui partirà il centro, che avrà avvio il giorno 20 giugno, per tutta l’estate, e proseguirà con specifiche attività per tutto l’inverno. Sabato 18 giugno, alle ore 18.00, ci sarà l’inaugurazione.

 

Fonte: Noci24.it

 

 

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NOCI / La psicoeducazione: crescere, educare, formare

Nasce Adelante, nuovo centro socio-educativo

 

Lo slogan “Crescere, Educare, Formare” per una premessa impegnativa che condensa in sole tre parole la voglia di un gruppo di professionisti spinti dalla volontà e dall’entusiasmo per dare gambe a un progetto qualificante al servizio della collettività. La Dott.ssa Lorita Tinelli (nella foto), psicologa a indirizzo clinico e di comunità, la Dott.ssa Latesoriere Manuela, psicologa a indirizzo clinico dello sviluppo e delle relazioni di aiuto, la Dott.ssa Olga Mauriello, psicologa a indirizzo clinico e altri professionisti formano un team pronto e disponibile a occuparsi dei problemi della persona nella sua interezza.L’associazione si prefigge di trattare situazioni quali panico, ansia, stati emotivi di persecuzione, senso di colpa, depressione e schizofrenia, attraverso un processo graduale di conoscenza e di adeguata prevenzione, mediante la quale le situazioni diventano meno frequenti e i disturbi possono essere maggiormente controllabili. In definitiva, la persona può essere aiutata a controllare il disturbo mediante il rilassamento e la convinzione che la sua volontà e la sua concentrazione sono sufficienti a superare quelle situazioni. Compito dello psicologo è quello di educare la persona, nella prima fase, a contrarre consapevolezza della malattia e delle conseguenze per se e per coloro che gli sono vicini. 

Qualcuno ha affermato che la società sembra divisa in due categorie di cittadini: i primi si accontentano solo d’immagini prefabbricate, diventando persone prive di senso critico e libertà di scelta; la seconda categoria, al contrario, usa il PC, naviga in rete e interagisce con i canali informativi, si documenta, diventando in grado di selezionare ed elaborare.

Il team “Adelante” bisogna leggerlo come quella seconda categoria di cittadini che vogliono diventare persone capaci di selezionare ed elaborare, per governare i loro stati di disagio psicologico tenendo presente che la propria sofferenza provochi anche quella di parenti e persone care.

STEFANO VERDIANI

Fonte: Thenewdeal.it

 

 

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Centro Adelante: ascolto, consulenza, sostegno alle famiglie

 

NOCI (Bari) – Sabato scorso, nella sede sita in via P. Umberto n. 16, si è svolta l’inaugurazione del nuovo “centro” socio – psico – educativo Adelante, nato grazie alla volontà, passione e competenza di tre professioniste del settore: la dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa ad indirizzo clinico e di comunità, la dott.ssa Manuela Latesoriere, psicologa ad indirizzo clinico dello sviluppo e delle relazioni di aiuto, e la dott.ssa Olga Mauriello, psicologa ad indirizzo clinico e di comunità.

La cerimonia inaugurale è iniziata con il classico taglio del nastro eseguito dalle tre fondatrici, seguita a ruota dalla benedizione impartita da Don Vito Gentile (in foto), che ha augurato alle tre dottoresse buon lavoro. Il tutto era seguito da un ampio numero di gente pronta ad applaudire ad ogni approvazione. Successivamente è intervenuta la dott.ssa Lorita Tinelli, la quale ha detto: “Le attività del centro sono diverse: ascolto, consulenza, sostegno alle famiglie, gruppi di aiuto per le persone con problemi di dipendenza, quali alcool, sostanze stupefacenti, gioco, relazionali…di orientamento scolastico, professionale, progetti educativi, ludico- creativi per adulti, Assistenza domiciliare psico – educativa, formazione, corsi di preparazione al parto e sostegno alla relazione madre – bambino”.

A breve prenderanno avvio diversi laboratori. Ci sarà il Laboratorio Teatrale, che avrà come obiettivo quello di favorire lo sviluppo delle capacità espressive, di ascolto, lo sviluppo dell’espressione creativa, la conoscenza e l’uso dei vari linguaggi. Conduttore del gruppo sarà la dott.ssa Mauriello Olga. Il Laboratorio di Animazione Multimediale, la tecnica del cinema di animazione è basata sull’animazione delle scene o dei personaggi e combina competenze di fotografia, arti visive e plastiche all’utilizzo di software e strumentazioni specifiche. I bambini e i ragazzi realizzeranno con la plastilina personaggi, lasciando libera l’immaginazione e saranno stimolati attraverso lezioni suddivise in teoriche e pratiche, con la realizzazione di un elaborato consistente in movieclip, sequenze per cortometraggi d’animazione, short video… Conduttore del gruppo sarà la dott.ssa Latesoriere Manuela.

Favolando: in cui i bambini saranno stimolati attraverso la lettura di racconti rilevanti, che toccheranno le varie tematiche di crescita. Saranno anche coinvolti in prima persona in drammatizzazioni, con la costruzione di personaggi e di storie che animeranno un teatrino mobile, laboratorio condotto da me. Laboratorio di orienteering, sport completo, infatti, impegna fisico e intelletto, che avvicina l’uomo alla natura, al rispetto e alla riscoperta del territorio. Fumettando, attività pensata per stimolare la creatività, l’espressività e la comunicazione dei più piccoli: disegno, lettura e narrazione di sé. La Noci che vorrei, con l’obiettivo di sviluppare l’osservazione, la creatività e la capacità di trasformare in positivo la situazione e i contesti che necessitano di modifiche. Vi sarà preparazione teorica, saranno visitate zone del paese che saranno immortalate con macchina fotografica e rielaborate con scritti o disegni e una mostra finale.

All’inaugurazione hanno assistito l’Assessore alla cultura, pari opportunità e politiche giovanili, la dott.ssa Paola Annese (foto in alto), e i consiglieri comunali: Arturo D’Aprile e Nicola Miccolis. Il tutto si è concluso con un ricco buffet di dolci, realizzati dalle dottoresse del “Centro Adelante”.

http://www.noci24.it/cronaca/notizie-da-noci/3536-centro-adelante-ascolto-consulenza-sostegno-alle-famiglie

 

 

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da NOCI GAZZETTINO anno XLIV n. 7 – Luglio 2011

 

AL VIA IL CENTRO SOCIO-PSICO-EDUCATIVO “ADELANTE”

 

Un nuovo centro socio-psico-educativo per forza alle politiche sociali sul nostro territorio. Si tratta del centro “Adelante” inaugurato nel pieno centro cittadino e che sarà guidato da tre professioniste del settore: la dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa ad indirizzo clinico e di comunità, la dott.ssa Manuela Latesoriere, psicologa ad indirizzo clinico dello sviluppo e delle relazioni di aiuto e la dott.ssa Olga Mauriello, psicologa ad indirizzo clinico e di comunità. Il nuovo centro, così come sottolineato dalla dott.ssa Lorita Tinelli opererà sui fronti strategici come quelli del sostegno alle famiglie.

Allo stesso tempo avvierà progetti educativi e di orientamento scolastico ma anche diversi interessanti laboratori culturali legati al teatro ed alla animazione multimediale.

 

Michele Pettinato

 

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Il “diverso” così uguale a noi

Pubblicato Venerdì, 29 Luglio 2011 08:28 su NOCI24.it
07-29-bambini_attivit_adelanteNOCI (Bari) – Vi avevamo lasciati con una semplice inaugurazione di uno studio psicologico, ora gli esperti delle attività educative dello Studio Socio – Psico – Educativo Adelante sono stati chiamati a svolgere delle attività, e quindi, in collaborazione con i bambini del “7° Valley Camp – Estate 2011”, hanno organizzato dei laboratori, con la finalità di sensibilizzare i bambini e i ragazzi verso particolari temi di carattere sociale quali l’integrazione, attraverso alcune abilità psico-motorie e attitudini alla duttilità. 

Il tema scelto è stato: l’integrazione e l’accettazione del diverso, mentre il percorso educativo aveva come titolo: “Non c’è differenza”. I ragazzi e i bambini provenivano da Alberobello, Santa Lucia, Impalata, Monopoli, e in tutto erano ottanta. Progetto svolto, dalla dott.ssa Latesoriere Manuela, con il supporto di un educatore professionale, tra la fine di giugno e le prime settimane di luglio.

Il primo incontro è avvenuto giovedì 30 giugno con il Laboratorio di animazione multimediale.

07-29-lavori_bambini_adelante“La tecnica del cinema di animazione– aggiunge l’educatore- definita anche stop motion è basata sull’animazione di scene o di personaggi “frame by frame” e combina competenze fotografiche, arti visive e plastiche all’utilizzo di software e strumentazioni specifiche.” Creare con la plastilina personaggi, lasciando libera l’immaginazione, il tutto come forma di espressione. “Il progetto nasce” interviene la dott.ssa Latesoriere: “per avvicinare i bambini e i ragazzi a questa particolare tecnica multimediale e comunicativa, con l’intento di aiutarli a comprendere i meccanismi e a svilupparne le più interessanti possibilità espressive e linguistiche”. I bambini, sono stati suddivisi in due gruppi: il primo era composto da bimbi di età compresa dai 5 ai 10 anni, i quali hanno creato, durante la mattinata, con la plastilina, lasciando libera l’immaginazione e realizzando le proprie idee, lo sfondo e i personaggi. Ognuno ha scelto quali personaggi introdurre nel laboratorio. Nel secondo, i bambini dagli undici ai tredici anni, nel pomeriggio hanno animato la scena facendo muovere i personaggi e facendo a ogni movimento una foto, realizzando così fotografie a sequenza. Alla fine, le fotografie sono inserite in un programma, che le mette insieme e si crea così un filmato, al quale si possono allegare frasi.

Il secondo incontro è avvenuto giovedì 7 luglio con il laboratorio teatrale.

“Il teatro– sottolinea la dott.ssa- Ha l’obiettivo di favorire lo sviluppo delle capacità espressive (corporee, vocali, narrative, poetiche,manuali), la capacità di “ascolto”, lo sviluppo dell’espressione creativa individuale e collettiva e la conoscenza di vari tipi di linguaggio. La scena che i ragazzi hanno girato, si svolgeva in un’aula di una scuola e aveva come oggetto l’integrazione e l’accettazione del diverso”. Durante la mattinata i ragazzi hanno imparato le parti assegnate, e nel pomeriggio è stata girata la scena.

Nel terzo incontro giovedì 13 luglio è avvenuto il laboratorio: Fumettando.

“Il fumetto- afferma Latesoriere- È a tutti gli effetti un mezzo espressivo ed artistico importante da valorizzare, in quanto è pensato per stimolare la creatività, l’espressività e la comunicazione dei più piccoli. E’, infatti, un importante strumento di crescita e di educazione sia al disegno, sia alla lettura e soprattutto alla narrazione di sé”.

Tutti e tre i laboratori avevano la stessa tematica: “integrazione, accettazione del diverso”. “Dai Laboratori” conclude l’educatore: “è emerso che ci sono stati bambini, che si sono attenuti all’animazione e altri invece, che hanno espresso bei concetti, difatti, sono più pronti di noi ad accettare le diversità”.