Atto di Sindacato Ispettivo sull’azione delle sette in Italia 12 maggio 2021

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Cesap ed altre associazioni vittime dei “detrattori legati alle sette”, Liuzzi firma interrogazione parlamentare

NOCI (Bari) – Sette e religione, la questione approda sui banchi del parlamento. Il senatore FI Piero Liuzzi è cofirmatario insieme ad altri cinque senatori di un’interpellanza parlamentare in cui si pone l’accento su una questione in cui l’Italia sembrerebbe in ritardo sulla tabella di marcia proposta dall’Unione Europea in tema di legiferazione sul fenomeno delle sette religiose ad oggi non regolamentata nel nostro Paese.

Il sindacato ispettivo n. 4-01758 è stato inviato anche ai Ministri dell’interno, della giustizia, della salute e dell’istruzione, dell’università e della ricerca “al fine di portare all’attenzione la preoccupante diffusione, anche a livello europeo, del fenomeno delle derive settarie religiose”.

«Il fenomeno in oggetto – si legge nella nota cofirmata da Liuzzi – sarebbe causa di violazioni ai diritti dell’uomo, in particolare nel campo della salute, dell’educazione e del rispetto della vita privata e familiare». Secondo i parlamentari «Le organizzazioni all’origine delle derive settarie spesso agiscono sotto la libertà di religione e mettono in pericolo le libertà fondamentali dei cittadini costituendo, quindi, anche una minaccia alla democrazia. Nella fattispecie, le pratiche si presentano con numerose sfaccettature e una molteplicità di celebrazioni che vanno dalla magia alla stregoneria, dallo spiritismo al cannibalismo e vampirismo, manifestazioni apparentemente folkloristiche che però, non di rado, sono sfociate nella commissione di gravissimi crimini, quali omicidi, stragi o violenze sessuali».

L’interpellanza dei senatori riviene anche dal fatto che nella società coeva si sia creato una sorta di negazionismo delle attività settarie che, di contro, riversa sulle associazioni e forze di polizia attive nella nazione il suo antagonismo attraverso attacchi diretti o argomenti diffamatori.

Tra le associazioni in questione descritte nell’interpellanza parlamentare vi è anche il Cesap diretto dalla nocese Lorita Tinelli, da anni impegnata nella lotta alle sette, in prima linea nel caso Arkeon, e anch’ella vittima di attacchi personali. «Personalmente sono contenta che la nostra attività sia considerata utile e che siano evidenti, anche a livelli istituzionali, i vari tentativi diffamatori che riceviamo da parte di membri di sette e loro sostenitori. Sono rimasta anche molto contenta nel vedere la firma di Liuzzi, al quale non avevo chiesto nulla, ecco perchè sono sorpresa ed anche emozionata dal suo gesto. Evidentemente nel corso degli anni ha potuto apprezzare l’attendibilità e la serietà della nostra attività».

 

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NOTA: Si riporta di seguito il testo  dell’atto di Sindacato Ispettivo n. 4-01758

Legislatura 17 Atto di Sindacato Ispettivo n° 4-01758

SENATO DELLA REPUBBLICA
Atto n. 4-01758

Pubblicato il 26 febbraio 2014, nella seduta n. 198

ALBERTI CASELLATI , CALIENDO , LIUZZI , MARIN , MUSSOLINI , PALMA – Ai Ministri dell’interno, della giustizia, della salute e dell’istruzione, dell’università e della ricerca. –

Premesso che:

a cura della prima firmataria della presente interrogazione ed altri, in data 6 dicembre 2012 e 19 giugno 2013 sono stati presentati gli atti di sindacato ispettivo 4-08835 e 4-00374 al fine di portare all’attenzione la preoccupante diffusione, anche a livello europeo, del fenomeno delle derive settarie religiose;

il fenomeno in oggetto sarebbe causa di violazioni ai diritti dell’uomo, in particolare nel campo della salute, dell’educazione e del rispetto della vita privata e familiare;

nel merito, il dettato costituzionale italiano così sancisce: “Tutte le confessioni religiose sono egualmente libere davanti alla legge” a condizione che “non contrastino con l’ordinamento giuridico italiano” (art. 8)”; e inoltre “Tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto, purché non si tratti di riti contrari al buon costume” (art. 19);

nella fattispecie, le pratiche si presentano con numerose sfaccettature e una molteplicità di celebrazioni che vanno dalla magia alla stregoneria, dallo spiritismo al cannibalismo e vampirismo, manifestazioni apparentemente folkloristiche che però, non di rado, sono sfociate nella commissione di gravissimi crimini, quali omicidi, stragi o violenze sessuali;

le organizzazioni all’origine delle derive settarie spesso agiscono sotto la libertà di religione e mettono in pericolo le libertà fondamentali dei cittadini costituendo, quindi, anche una minaccia alla democrazia;

il Consiglio d’Europa, già con la raccomandazione n. 1412 (1999), intese sollecitare gli Stati membri a un’efficace azione di vigilanza e di informazione preventiva sui gruppi a carattere religioso, esoterico o spirituale, invitando a concretizzare i necessari interventi mediante appositi programmi d’educazione in ambito scolastico, nonché attraverso l’istituzione di centri nazionali e regionali d’informazione e di Ong di aiuto per le vittime e per le loro famiglie, anche attraverso la creazione di un osservatorio europeo finalizzato a facilitare lo scambio tra i centri nazionali;

in seno alla Conferenza delle Oing presso il Consiglio d’Europa del 5 ottobre 2012, i rappresentanti della Commissione dei Diritti dell’uomo hanno parimenti espresso rammarico e preoccupazione per il fatto che gli Stati membri del Consiglio d’Europa non risultino aver assunto misure all’altezza della sfida rappresentata da quei culti abusanti che attentano ai diritti dell’uomo e ai principi fondamentali di tutte le società democratiche;

con decreto n. 225 UAG/2006-64767-U del 2 novembre 2006, il Dipartimento della pubblica sicurezza del Ministero dell’interno ha istituito la squadra anti sette (SAS) con le seguenti motivazioni: “l’esponenziale diffusione del fenomeno selle sette esoteriche, di “aggregazioni” religiose o pseudo tali, di gruppi dediti a pratiche di magia, di occultismo e satanismo, ha assunto in tutto il paese, dimensioni e connotazioni da richiamare l’attenzione anche sotto il profilo della sicurezza” rilevando, pertanto, che “ai fini di polizia interessa verificare, osservando l’operato di singoli gruppi, la rilevanza penale e la conseguente perseguibilità di particolari pratiche”;

come già segnalato, a tutt’oggi, solo le associazioni di volontariato e alcuni centri di ricerca svolgono, pur nella limitatezza delle risorse, una preziosa e continuativa opera informativa sul fenomeno e di supporto alle vittime e alle famiglie;

in tal senso, esse realizzano un’azione di integrazione nonché, spesso, di vera e propria supplenza dell’azione pubblica, in maniera del tutto gratuita e avvalendosi della consulenza e collaborazione di esperti del settore della salute mentale, delle criminologia e della giurisprudenza;

considerato che, per quanto risulta agli interroganti:

è da tempo in corso, in particolare sulla rete web, una pressante e reiterata campagna dai toni marcatamente diffamatori attraverso cui alcuni soggetti, oltre a minimizzare il suddetto fenomeno sociale, screditano sistematicamente con argomentazioni tendenziose e palesemente mendaci i rappresentanti del mondo del volontariato, delle forze dell’ordine e delle istituzioni impegnati in questo specifico e delicato settore, nonché le stesse vittime di realtà controverse e/o abusanti;

nello specifico, sono stati registrati indegni attacchi a danno di persone e alcune associazioni onlus tra cui CeSAP (Centro studi sugli abusi psicologici) e FAVIS (Associazione familiari delle vittime delle sette) che in termini di informazione preventiva nonché di accoglienza, supporto e tutela delle vittime di gruppi controversi e/o abusanti realizzano un’effettiva supplenza all’azione pubblica;

tali attacchi denigratori appaiono finalizzati, tra l’altro, a ostacolare eventuali proposte di legge sul condizionamento psicologico e manipolazione mentale nei soggetti deboli;

a parere degli interroganti, vista la preoccupante ascesa di tali manifestazioni, è necessaria la dovuta attenzione ma, soprattutto, sono necessarie sollecitazioni per l’attuazione di campagne informative e concrete politiche preventive a tutela della popolazione;

i rappresentanti, consulenti e volontari di alcune associazioni onlus, in alcuni contributi pubblicati in rete sono stati così insolentemente definiti “setta degli antisette, la vera setta”, come si può leggere nella stessa interrogazione 4-00374 «cioè movimenti antisette estremisti dai quali gli onesti cittadini dovrebbero prendere le distanze, fanatici oltranzisti (…), promotori di una sorta di lobby finalizzata a manipolare gli organi mediatici, i politici, la magistratura e l’opinione pubblica diffondendo falsa informazione, veri e propri strateghi e terroristi dediti a seminare intolleranza religiosa e procurare allarme, fomentatori di una campagna d’istigazione all’odio per il diverso»;

in occasione della riunione OSCE sull’attuazione degli impegni della dimensione umana, tenutasi a Varsavia dal 23 settembre al 4 ottobre 2013, nell’ambito del side event organizzato da Soteria international e dal tema “Institutional discrimination of religious and spiritual minorities in Italy and Romania”, sono stati ammessi documenti da parte di alcuni soggetti artefici e/o partecipanti alla campagna detrattoria. In particolare, sono state presentate dichiarazioni atte a sostenere l’esistenza nel nostro Paese di pericolosi scenari di intolleranza verso le minoranze religiose e spirituali organizzate, per l’inclusione delle stesse sul territorio, anche in relazione all’operato della squadra anti sette, la quale sarebbe stata istituita in seguito ad allarme creato ad hoc e privo di fondamento alcuno;

alla conferenza, gli stessi soggetti non hanno mancato di squalificare nei loro interventi anche la Federazione europea dei centri di ricerca e informazione sul settarismo (FECRIS), organizzazione dotata di statuto partecipativo al Consiglio d’Europa, statuto consultivo presso le Nazioni Unite e rappresentata presso l’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali, cui aderiscono le citate associazioni italiane CeSAP e FAVIS;

la dottoressa Danièle Muller-Tulli, vicepresidente FECRIS, nel suo statement finale, riferendo alle dichiarazioni dei soggetti a cui si fa riferimento, affermava testualmente: “è evidente che la FECRIS, denunciando gli abusi portati alla libertà e ai diritti fondamentali delle vittime, rappresenti un pericolo per i movimenti a funzionamento totalitario. Di conseguenza è oggetto di attacchi ripetuti quanto fuorvianti da parte dei suoi detrattori che intervengono qui con una unanimità che tradisce il loro obiettivo”;

osservato che:

a quanto risulta, non vi sono stati atti di discriminazione su base religiosa o limitazioni e violazioni della libertà religiosa, né sorta di pericoli per l’inclusione delle minoranze sul territorio nazionale a opera di cosiddetti movimenti antisette e lo scenario presentato nelle dichiarazioni presso l’OSCE non trova, di fatto, alcun concreto riscontro nella realtà del nostro Paese;

al riguardo, il rapporto sulla libertà religiosa nel mondo stilato su iniziativa del segretariato italiano di ACS (Aiuto alla chiesa che soffre) e che concerne situazioni di intolleranza, violazione e mancato rispetto del diritto della libertà religiosa di tutte le confessioni, in merito alla situazione italiana rileva che il quadro rimane positivo, pur evidenziando, in linea con quanto accade in altri Paesi dell’Europa occidentale, fatti e situazioni che rivelano intolleranza verso il credo cattolico (esposizione di simboli religiosi in luoghi pubblici, atti di vandalismo e profanazione, forme di critica palesemente offensive nei mass media);

a conferma di ciò, anche l’ultimo rapporto americano sulla libertà religiosa, per quanto concerne la situazione italiana, ha registrato unicamente episodi occasionali di abusi o discriminazioni basati sull’affiliazione, la fede o la pratica religiosa, non certo addebitabili all’attività delle associazioni “antisette” o della squadra anti sette;

tenuto conto, infine, che:

le menzionate associazioni di volontariato non sono oggetto sulla rete telematica di attacchi né di critiche o rimostranze da parte di minoranze religiose e /o spirituali ma operano in un’ottica di naturale dialogo e fattiva cooperazione, anche con le forze dell’ordine e con le istituzioni;

nella fattispecie, il signor Maurizio Alessandrini, presidente della FAVIS e del “Forum delle Associazioni italiane di ricerca, informazione e contrasto dei movimenti settari e dei culti abusanti”, cui partecipano le realtà associative italiane federate FECRIS, con suo comunicato ufficiale, e pubblicato su “Agenzia radicale”, afferma quanto segue: ” [Le associazioni] non svolgono, né hanno mai svolto, alcuna azione di coordinamento della Squadra Anti Sette né hanno mai rivestito il ruolo di consulenti e/o informatori e/o referenti privilegiati della stessa, non gestiscono per conto o in collaborazione con la SAS alcun dossier concernente il fenomeno settario, né ricevono da tale organismo finanziamento alcuno. Non diversamente da quanto avviene nel mondo dell’odierno volontariato, le menzionate associazioni, oltre a rispondere alle esigenze di tutela e partecipazione dei soci, nonché della cosiddetta popolazione-bersaglio che esse rappresentano per una specifica condizione, svolgono un ruolo di rilievo, in termini di prevenzione e sensibilizzazione a specifiche tematiche, a tutela di tutta la popolazione in generale e per tali motivi non possono che essere reticolari, ossia connesse con altre realtà, anche istituzionali, con le quali cooperano attivamente”;

in un recente simposio organizzato dalla francese Missione interministeriale di lotta e vigilanza alle derive settarie, il Ministro dell’interno francese, Manuel Valls, ha evidenziato come l’azione di contrasto alle derive settarie costituisca una lotta essenziale poiché le sette abusanti rappresentano la negazione stessa dell’individuo. Al riguardo, si reputa doveroso rammentare che tra gli “individui negati” inseriti in contesti settari, vi sono anche e soprattutto i bambini: ben 240.000 i minori nel nostro paese, che secondo il Report realizzato nel 2010 dal gruppo di lavoro presieduto dall’allora presidente della Commissione bullismo del Ministero dell’Istruzione, dottor Luca Bernardo, sarebbero entrati solo in quell’anno in contatto con le “sette”. Bambini sovente maltrattati e abusati, non a caso definiti nel 9° rapporto nazionale sulla condizione dell’infanzia e dell’adolescenza, redatto da “Telefono azzurro”, come “dimenticati, ignorati e perfino negati”,

si chiede di sapere:

se e quali misure i Ministri in indirizzo intendano adottare in relazione alle direttive espresse nella raccomandazione del Consiglio d’Europa del 1999 e alla luce delle più recenti valutazioni e considerazioni espresse in ambito europeo;

se siano stati o meno realizzati progetti educativi in ambito scolastico volti all’auspicata educazione in materia, nonché a tutela dei soggetti più vulnerabili come adolescenti e minori;

se non ritengano opportuno valutare l’istituzione nel nostro Paese di un’apposita struttura simile alla francese “Missione interministeriale di vigilanza e di lotta contro le derive settarie”;

se siano o meno a conoscenza dell’insistente e pressante campagna di discredito di cui sono a tutt’oggi bersaglio le menzionate associazioni onlus e la stessa SAS e come, eventualmente, intendano procedere nell’interesse delle stesse ex vittime dei culti e delle loro famiglie che si rivolgono fiduciose alle associazioni di aiuto e agli organismi di polizia.

 

Fonte: SENATO DELLA REPUBBLICA

http://www.senato.it/japp/bgt/showdoc/showText?tipodoc=Sindisp&leg=17&id=750234

 

 

Qui il testo della interrogazione anche in  lingua inglese e francese

 

La strategia di rete delle sette abusanti e le lobby pro-settarie

Lo spettro delle aberrazioni settarie non è limitato al territorio nazionale, ma ben al di là dei nostri confini. Questo fenomeno corrisponde ad una strategia consolidata di alcune sette, che mira a promuovere l’assunzione di un numero massimo di seguaci, l’aumento della loro capacità finanziaria e l’aumento del loro potere di influenza. Ma esistono diversi scenari ad esso collegati.

 

I gruppi multinazionali

Alcune sette hanno una dimensione internazionale e hanno adottato una struttura gerarchica, sia sovranazionale sia nazionale allo scopo di  sviluppare le proprie attività in tutto il mondo.

Sono più spesso le organizzazioni composite, che per  la loro complessità di funzionamento riescono ad entrare nel territorio nazionale, mediante numerosi enti dipendenti della struttura “madre”  con forti strutture giuridiche operanti in Francia, che diventano organizzazioni legali esattamente con lo stesso oggetto che si trova all’estero e nella sede europea ed internazionale di ciascuno dei rami dell’intera organizzazione.

La dimensione di questi gruppi e le loro importanti capacità di risposta indubbiamente riportano a rischi di tentativi di infiltrazione nei governi e ad appropriazione indebita di circuiti economici tradizionali.

 

Rete di sviluppo di movimenti settari e la creazione di “reti inter-movimenti”

 

Altri movimenti, senza essere collegati tra loro da vincoli legali visibili o reali, hanno sviluppato strategie di “rete” per mettere in comune le loro politiche di influenza, condividere l’uso di metodi o concetti “brevettati”, ottimizzare la loro dislocazione geografica in funzione alle leggi locali in vigore, e dopo verifiche istituzionali alla ricerca dei contatti più favorevoli.

 

La realtà dell’esistenza di reti internazionali e la conferma della loro crescente importanza nel panorama attuale confessionale appare sempre più chiaramente quando si osserva che molte delle recenti disposizioni, che vengono prese da organizzazioni settarie, hanno originato la creazione di luoghi di incontro, dibattiti e scambi come “riunione annuale” o “forum internazionale” che mirano a riunire rappresentanti di movimenti provenienti da diversi paesi. Questi “fulcri” sono una consapevole leva e uno strumento di comunicazione essenziale. Essi mostrano la partecipazione di personalità scientifiche, artistiche e umanitarie nei media. Ma questo permette loro di coordinare la loro facciata per intervenire presso autorità governative.

Le strategie di rete rappresentano uno dei principali vantaggi per lo sviluppo del fenomeno “culto” per i  prossimi anni. (Cfr. la relazione annuale 2010 , pagine 199-208)

 

Lo sviluppo del proselitismo umanitario per i nuovi assunti

 

Nella sua relazione del 2001  la Missione interministeriale di lotta contro le sette (MILS), dopo gli attacchi terroristici che hanno colpito il World Trade Center e l’esplosione della fabbrica AZF di Tolosa, già parlava di “sette [ che ] non esitano ad approfittare delle disgrazie del mondo per cercare di imporre le loro soluzioni miracolose alle persone, coinvolgendole in un meccanismo vulnerabile di indottrinamento. Il fenomeno non è nuovo, ma in un momento in cui il mondo subisce  catastrofi naturali o conflitti che si moltiplicano, si impone un aumento di vigilanza.

In Francia, anche se i casi segnalati non sono un gran numero, la Miviludes, incaricata della missione di prevenzione e di sollecitazione alla vigilanza,  ritiene necessario richiamare l’esistenza di un rischio potenziale delle sette in questo ambito. Infatti, la presenza nelle periferie francesi, dopo i disordini della caduta del 2005, di alcune organizzazioni settarie che sostengono a gran voce la fondatezza della loro azione umanitaria a favore delle popolazioni svantaggiate, è  preoccupante, soprattutto se osserviamo la somiglianza del discorso che avviene tra queste organizzazioni e di come la notizia in questione è stata trattata da alcuni media internazionali (cfr. la relazione annuale 2005 sulle pagine 71-80).

Attività di approvvigionamento esterno per sfuggire alla normativa nazionale

 

Isolati o organizzati in reti i guru nazionali o internazionali esportano i propri affari all’estero per sfuggire alle normative nazionali più rigorose e/o per godere di una legge straniera più favorevole. Questa strategia è particolarmente utile per l’organizzazione e  per la  formazione di “ritiri” per lo “sviluppo personale”, l'”auto -guarigione” o la “scoperta di nuove pratiche terapeutiche”.

 

L’esempio del narco turismo  “neo-sciamanico”

 

 

Ad esempio, molti centri propongono tirocini ‘neo-sciamanici‘ o luoghi per seminari che promuovono viaggi “sciamanici” sviluppati all’estero, soprattutto in America Centrale, Guyana ma anche nel continente africano. Alcuni di questi centri hanno relè in Francia che operano come “comunità terapeutiche” che sponsorizzano l’organizzazione presso  loro agenzie di viaggio specializzate in “turismo spirituale” o “psico-turismo“. I rituali di iniziazione sono proposti attraverso organizzazioni che viaggiano su tema, come una sorta di “turismo della droga“. Durante questi viaggi viene spesso raccomandato o proposto l’uso di sostanze allucinogene classificate come stupefacenti in Francia: è ​​il caso dell’ayahuasca e della iboga (registrate rispettivamente nella lista delle sostanze stupefacenti con ordinanze del Ministro della Salute del 3 maggio 2005 e del 25 marzo 2007).

Il consumo di questi prodotti, a maggior ragione durante una “formazione” o durante dei  “seminari“, dove i facilitatori non hanno ricevuto alcuna formazione medica approfondita, può essere estremamente efficace nei processi mentali di influenza esercitata da un guru sui propri seguaci, e per portare a rischi fisici o  mentali  fatali. Così, dopo la morte di due cittadini francesi nel 2011, in occasione di viaggi di scoperta dello ‘neo-sciamanesimo” con sospetto uso di ayahuasca, l’Ambasciata francese del Perù ha pubblicato sul suo sito web un messaggio  sollecitando i francesi  che desiderano visitare il paese per vacanze o per cure, ad avere cautela nei confronti di coloro che offrono prodotti allucinogeni a rischio come l’ayahuasca.

 

Ayahuasca

 

L’Ambasciata di Francia mette in guardia i viaggiatori contro il consumo di ayahuasca, una pianta allucinogena usata dagli sciamani in Amazzonia, considerata una droga in Francia. L’uso di ayahuasca può avere gravi conseguenze mediche, che possono causare la morte. Il processo di iniziazione allo sciamanesimo non è controllato e non può essere garantito in qualsiasi circostanza. Tuttavia, molte guide di  centri di eco-turismo inaffidabili propongono offerte turistiche con iniziazioni allo sciamanesimo. Il centro Sachawawa a Tarapoto, in particolare, è oggetto di un’indagine penale per la morte di un francese, nell’agosto 2011, in circostanze non ancora chiarite.
L’iscrizione alla dottrina o alla prassi del movimento è necessaria per partecipare al  viaggio per l’ “iniziazione” o per i “ritiri ” in terre lontane.

Questi viaggi iniziatici o questi ritiri all’estero sono motivati ​​dalla presunta ricerca di un “ritorno alle origini“, una “protezione contro i mali della società materialistica contemporanea“, un  “ritorno alla natura“, a volte una “nuova forma di spiritualità ” …  in realtà hanno uno scopo diverso da quelli, quale quello di rafforzare l’influenza esercitata sui membri del gruppo e di recidere definitivamente i legami con le loro famiglie che possono distrarli dalla loro appartenenza movimento.

 

 

L’esempio del gruppo di Sahaja Yoga

 

Sahaja Yoga, che significa “yoga innato” è il nome di un movimento internazionale indù fondato nel 1970 in Gran Bretagna da una indiana, Nirmala Devi Salve (m. 2011), che si faceva chiamare Shri Mataji,  “madre divina” o Nirmala Srivastava. Questo movimento si propone obiettivi altruistici e umanitari per l’ “armonia e la pace nel mondo” e offre a tutti i suoi adepti “benefici e l’arte di vivere e di guarire“. Esso sostiene quindi di curare tutte le malattie (compreso l’AIDS e il cancro). La pratica di Sahaja Yoga è come un “metodo di auto-realizzazione” attraverso la pratica della meditazione e dello yoga.

I seguaci del movimento meditano per molte ore dinnanzi al ritratto di Shri Mataji, ascoltando i suoi discorsi. Essi sono chiamati a diffondere il messaggio divino al mondo e a vivere in comunità, al fine di “proteggersi dalla negatività“. Questo movimento raccomanda inoltre che i genitori mandino i loro figli in India per “proteggerli dalla decadenza della nostra società“.

I bambini non appartengono ai genitori, ma alla “Madre Divina“. Questi  [i genitori] sono incoraggiati a separarsi da loro dalla più tenera età e ad inviarli in ashram (che in lingua sanscrita significa eremi nella natura, nella foresta o in montagna) e alle scuole all’estero, in particolare in Italia, Repubblica Ceca e India .
Per ulteriori informazioni, consultare la relazione annuale 2005 della Miviludes, pagine 15-17.

 

Strategie di influenza su organismi nazionali o internazionali

 

I movimenti pro-settari o settari mostrano una capacità di influenzare gli altri attraverso l’attuazione di strategie che includono tutti i mezzi a loro disposizione, oltre al tradizionale proselitismo, per diffondere ed evidenziare il loro messaggio, mentre screditano coloro che li combattono. I Media, i sistemi giudiziari, i mezzi istituzionali,  qualsiasi area soggetta a visibilità e alla comunicazione, viene  utilizzata.

Ad esempio, possiamo ricordare la lobby pro-settaria mobilitata a livello nazionale intorno alla Commissione parlamentare d’inchiesta sull’ “infanzia rubata: i bambini vittime delle sette“, da cui è stato realizzato gran parte del  rapporto 2006 (vedere le pagine 102-134).

Oggi, campagne di disinformazione mediante documenti ufficiali falsi (che presentano loghi con bandiere e immagini di edifici pubblici come l’Assemblea Nazionale o della Corte dei conti tricolori ) vengono organizzati da gruppi di pressione pro-settarie, ad alti livelli (presso parlamentari, ministeri, prefetture, consiglieri locali, ecc.) L’entità di queste campagne impone di interrogarsi sull’origine dei mezzi che permettono il loro finanziamento.

Possiamo anche citare lo sfruttamento normale dei movimenti settari della “conferenza di revisione della dimensione umana” e altri seminari organizzati dalla ODIHR (Ufficio per le istituzioni democratiche e i diritti umani), una istituzione dell’OSCE (Organizzazione per la Sicurezza e la Cooperazione in Europa). La relazione 2007 della Miviludes ha mostrato come e perché questa conferenza è diventata una piattaforma ideale per le “multinazionali” settarie e per i  loro alleati che vanno a denunciare gli abusi che sarebbero perpetrati alla libertà di religione (vedi i 2007 del report , pagine 111-130).

 

L’ uso massiccio di Internet come veicolo per la diffusione del messaggio settario

 

L’arrivo di Internet ha fortemente intensificato il discorso, o l'”alternativa “, sostenuta da alcuni metodi settari. Rendendoli disponibili a tutti, Internet  fornisce un punto di divulgazione ideale per determinati gruppi o pratiche. L’assenza di un moderatore o di un controllore dei contenuti dei siti o dei social network apre le porte a possibili scostamenti ed eccessi.

Questa situazione è particolarmente preoccupante perchè le informazioni “immediate” ottenute attraverso la Rete sono ricevute senza la necessaria distanza e senza che gli elementi distribuiti siano stati precedentemente controllati o aggiornati. C’è il rischio che un numero crescente di persone venga sedotto da queste teorie alternative, in particolare nel campo della salute, dello sviluppo personale e della formazione professionale, che possono quindi facilitare l’esercizio di un diritto contro di loro.

Allo stesso tempo, l’uso di Internet complica un po’ l’efficacia dell’azione preventiva e repressiva da parte del governo, soprattutto perché la tela è un elemento della strategia organizzativa dei movimenti settari, che sfruttano la natura globale di Internet e la mancanza di regole giuridiche comuni. In questa autodifesa basata sull’uso di concetti e compartimentazione dei soggetti giuridici che contribuiscono allo scopo centrale dell’approccio del gruppo protetto, l’uso della rete può essere molto utile per eludere i servizi di Stato o l’applicazione della legislazione nazionale.

 

La rete, un esempio di un ambiente che accorcia le distanze

Miviludes ha avuto a che fare, nel febbraio 2011, con un gruppo di persone sotto l’influenza di un individuo del Quebec, che si facevano chiamare “ruscello”, e avevano tra loro scambi regolari sulle varie piattaforme internet. I  seguaci erano riconosciuti con il nome di “bambini divini” o “fratelli e sorelle di luce“, e si mantevano in contatto regolarmente mediante le loro e-mail, in cui invitano tutti a vivere un “rapporto divino” con lui [il fondatore] e quindi di avviare “una salita di nascita in un vaso di luce e di lasciare questo mondo per un mondo nuovo“.  Per fare questo era necessaria una “preparazione mentale” in modo che tutti  potessero “aumentare il tasso vibratorio per vivere la salita finale“. Alcune persone che avevano avuto scambi regolari con “Ruscello” hanno riferito di essere stati  “quasi pronti per il decollo“, e per questo avevano già pronte per le loro disposizioni finali (notarili e funebri).

Di fronte all’imminenza del passaggio al gesto, i servizi di ricerca competenti sono stati allertati al fine di contattare le persone in Francia suscettibili di essere in pericolo. La Miviludes aveva anche stabilito un collegamento con le autorità canadesi per consentire loro di intervenire presso di loro. Questo caso, che è oggetto di attento monitoraggio da parte della missione interministeriale e delle autorità competenti, dimostra il rischio delle derive estreme, per fortuna senza conseguenze in questo particolare caso, alle quale possono condurre i messaggi apocalittici trasmessi via internet (cf. Relazione annuale 2010, pagg. 89-92)


 

Fonte: MIVILUDES

http://www.derives-sectes.gouv.fr/quest-ce-quune-d%C3%A9rive-sectaire/o%C3%B9-la-d%C3%A9celer/international

 

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Cile: la squadra PDI si specializzerà presso l’agenzia governativa antisette della Francia

Visto che le denunce sono aumentate, l’istituzione ha ordinato di formare una squadra composta da dieci detective, con l’obiettivo di farli specializzare nei culti chiusi a “natura rischiosa”.

Dopo che il caso della setta di Antares di Luce è venuto alla ribalta, a seguito di una indagine sul sacrificio di un neonato da parte del leader del gruppo e di uno dei suoi membri, la polizia ha creato il Gruppo di Analisi di Ricerca e Intervento anti-sette (GAIA).

 

Miguel Ampuero

Il capo della Squadra di polizia di Investigazione Speciale  Metropolitana (BIPE MET), Miguel Ampuero, ha sostenuto ad  Emol  “Abbiamo ricevuto diverse segnalazioni su comunità che possono riportare delle caratteristiche settarie, ma abbiamo già escluso alcune che sono solo gruppi realmente dedicati all’aspetto spirituale“.

Visto che tali denunce sono aumentate, l’istituzione ha ordinato di organizzare dei corsi di formazione per dieci  detective, con l’obiettivo di farli specializzare nei culti chiusi con “natura rischiosa”.

Per questo motivo abbiamo contattato la Missione interministeriale di vigilanza e di Contrasto alle derive settarie (Miviludes), un’organizzazione francese creata nel 2002, dove gli investigatori si recheranno a gennaio per acquisire le conoscenze necessarie per individuare e combattere tali organizzazioni e saranno preparati sui reati che [queste organizzazioni, ndt] possono commettere.

 

Fonte: http://www.eldinamo.cl/2013/12/08/equipo-de-la-pdi-se-especializara-en-agencia-gubernamental-antisectas-en-francia/

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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