Associazione a delinquere, condannati i ‘guru’ della psicosetta

Raggirate centinaia di persone anche nelle zone di Ascoli e San Benedetto, convinte a partecipare a costosissimi seminari con la falsa promessa di guarire da gravi malattie

 

di Fabio Castori

Tribunale( foto Ansa)

Tribunale( foto Ansa)

Fermo, 17 luglio 2012 – Dal 1999 al 2008 avrebbero raggirato migliaia di persone nel Fermano, nel Sambenedettese, nell’Ascolano e in tutta Italia, convincendole a partecipare a costosissimi seminari con la falsa promessa di riuscire a guarire da malattie anche molto gravi, quali depressioni, tumori, Aids, infertilità.

Per questo motivo otto ‘maestri’ della psicosetta Arkeon, tra cui anche il capo, Vito Carlo Moccia, sono stati condannati ieri dal Tribunale di Bari per i reati di associazione a delinquere ed esercizio abusivo della professione medica. Le condanne vanno da un anno e otto mesi in su, per sette dei ‘maestri’, fino ad arrivare a due anni e otto mesi per Moccia, il leader della setta. Assolti invece la moglie del capo carismatico, Isa Calabrese, Antonio Turi e Grazia Bozzo.

I giudici hanno anche riconosciuto il danno recato all’ordine degli psicologi, che hanno chiesto un risarcimento di un milione di euro. Soddisfatta all’uscita dall’aula la psicologa Lorita Tinelli del Cesap, Centro studi abusi psicologici, che, insieme ad altri due fuoriusciti della setta, è stata l’artefice dell’indagine che ha portato alla sbarra i vertici di ‘Arkeon’.

“Il mio primo pensiero va al collega Carlo Fornisi che ha sempre combattuto al mio fianco e che nel febbraio del 2011 si è suicidato perché non ce la faceva più a sostenere le spese degli avvocati per difendersi dagli attacchi legali di Arkeon e perché non ha retto alle continue denigrazioni — dice —. Oggi sarebbe felice anche lui di questa sentenza. Ora però non bisogna abbassare la guardia perché sappiamo che ci sono ‘maestri’ di Arkeon che continuano la loro attività. Perciò se c’è qualcuno in grado di testimoniare abusi subiti di recente o di fornire notizie utili prima che i reati cadano in prescrizione, lo faccia al più presto”.
Soddisfazione anche da parte di Aldo Verdecchia, presidente dell’associazione ‘Giù le mani dai bambini’: «Avevo segnalato ufficialmente alle autorità l’attività di questa setta tra le province di Fermo e Ascoli, già più di dieci anni fa. Purtroppo non sono stato preso in considerazione subito e ora, dopo la sentenza di Bari, si capisce quanto fosse pericolosa. Ha rovinato un sacco di persone a Fermo, San Benedetto e nelle zone limitrofe, ma se si fosse agito prima forse i danni si sarebbero potuti limitare. Nel 2000, mi sono infiltrato personalmente nella setta e durante una riunione svoltasi nel Fermano ho potuto vedere con i miei occhi come manipolavano le vittime”.
di Fabio Castori

Fonte: IlrestodelCarlino

Dispositivo della sentenza di primo grado del processo Arkeon

 

Tabella interpretativa:

Delitto p.p. dall’art. 416 c. 1 cp perché si associavano tra loro costituendo, formando e organizzando l’associazione “THE SACRED; PATH” ramificatasi in altre compagini  tra cui TRIBE HUMAN CONSULTING s.r.l., TRIBE COMMUNICATION s.r.l., ASSOCIAZIONE TERRE D’INCONTRO e l’Associazione Sportivo Dilettantistica denominata KI DO KAI, tutte aventi come fondatore e Capo carismatico il Moccia, capo indiscusso anche dopo le sue dimissioni maturate dopo l’esecuzione dei provvedimenti dell’ A.G. e aventi tutte quale scopo la diffusione del metodo Arkeon allo scopo di commettere un numero indeterminato di reati”, e “Reato di cui agli artt 81 cpv, 110 e 348 cp per avere in concorso tra loro e anche in modo indipendente dalle condotte degli altri, con più azioni esecutive del medesimo disegno criminoso, esercitato abusivamente durante i seminari di cui al capo a) la professione di psicologo, di psicoterapeuta e di medico per la quale è richiesta una speciale abilitazione dello Stato

 

 

 

La condanna più alta, a due anni e 8 mesi di reclusione, per l’ideatore e ‘capo carismatico’ della setta, Vito Carlo Moccia, 60enne di Noicattaro. Tre le assoluzioni

di Redazione 16/07/2012

Processo alla psico-setta Arkeon: otto condanne

Il Tribunale di Bari, per il reato di associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica, ha condannato – a pene comprese tra un anno e sei mesi di reclusione e due anni e 8 mesi – otto degli 11 imputati nel processo sulla cosiddetta psico-setta Arkeon. Tre le assoluzioni.

Il presunto ideatore del metodo Arkeon, Vito Carlo Moccia, 60enne di Noicattaro (Bari), è stato riconosciuto dai giudici come unico promotore della presunta associazione per delinquere e per questo condannato a due anni e 8 mesi di reclusione. Condanna a due anni (pena sospesa) per i cosiddetti “maestri della setta”, Francesco Antonio Morello, Gabriella Fabbri e Francesco Ferrara. Condanna a un anno e 8 mesi (pena sospesa) per Quirino Salerno e Piero Mazza. Un anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) per Massimo Vavalle e Francesco Locatelli. Assolti Antonio Turi, Isa Calabrese e Grazia Bozzo.

Riconosciuto il risarcimento all’Ordine degli Psicologi di Bari, costituitosi parte civile: il risarcimento è da quantificare in un processo civile. Gli imputati sono stati tutti assolti dai reati di truffa, violenza privata, maltrattamenti, procurato stato di incapacità e calunnia in alcuni casi per prescrizione, in altri “perché il fatto non sussiste” o “il fatto non costituisce reato”. I fatti contestati si riferiscono al periodo 1999-2008 ma fino al 2004 sono ormai prescritti. Chi soffriva di tumori, Aids o infertilità si rivolgeva alla psico-setta sperando in una guarigione: 10.000 i casi denunciati. Dalle indagini emerge che Moccia induceva le vittime a credere per esempio di aver subito abusi sessuali in tenera età, facendo sborsare fino a 100.000 euro per le terapie.

 

Fonte: baritoday

 

 

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Cronaca

16 luglio 2012 – 20:02

“Psico-setta”, condannati i “maestri” del metodo Arkeon

Sequenza ArkeonChi soffriva di tumori, aids o infertilità, si rivolgeva a quella che giornalisticamente è stata definita “psico-setta” sperando in una guarigione: 10mila i casi denunciati. I “maestri” del metodo Arkeon sono stati condannati dal Tribunale di Bari a pene comprese tra 1 anno e 6 mesi e 2 anni e 8 mesi di reclusione. Tre le assoluzioni. Vito Carlo Moccia, 60enne di Noicattaro, e’ stato riconosciuto dai giudici come unico promotore della presunta associazione per delinquere finalizzata all’esercizio abusivo della professione medica e per questo condannato a 2 anni e 8 mesi di reclusione. Condanna a 2 anni (pena sospesa) per i cosiddetti “maestri della setta”, Francesco Antonio Morello, Gabriella Fabbri e Francesco Ferrara. Condanna a 1 anno e 8 mesi (pena sospesa) per Quirino Salerno e Piero Mazza. Un anno e 6 mesi di reclusione (pena sospesa) per Massimo Vavalle e Francesco Locatelli. Riconosciuto il risarcimento danni all’Ordine degli Psicologi di Bari da quantificarsi in un processo civile. Dalle indagini emerge che Moccia avrebbe indotto le vittime a credere per esempio di aver subito abusi sessuali in tenera età, facendogli sborsare fino a 100mila euro per le terapie. I fatti contestati si riferiscono al periodo ‘99-2008 ma fino al 2004 sono ormai prescritti, e per questo tutti gli imputati sono stati assolti dai reati di truffa, violenza privata, maltrattamenti, procurato stato di incapacità e calunnia.

 

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Fonte: Antenna Sud

 

 

Senza fondamento anche la denuncia del fondatore di Arkeon (Atto quinto)

Nell’aprile 2006 Vito Carlo Moccia, dopo aver presentato un atto di citazione e una richiesta urgente di chiusura del sito del CeSAP, compila una identica denuncia a quella dei suoi allievi e maestri.

Segue la richiesta di archiviazione del PM Dr. Francesco Bretone

 

 

 

 

L’Avvocato di Vito Carlo Moccia deposita la sua memoria di opposizione alla richiesta di archiviazione:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Il Giudice per le Indagini Preliminari, Dott. Giovanni Abbattista risponde in questo modo, rigettando l’opposizione di Moccia:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Si fa presente che allo stato attuale il signor Vito Carlo Moccia è imputato, presso il Tribunale di Bari, per vari reati tra cui quello di CALUNNIA.

Una valanga di querele … senza fondamento (Atto quarto)

 

A seguito dell’atto di citazione e della richiesta urgente di chiusura del sito del CeSAP, il fondatore di Arkeon, Vito Carlo Moccia, fa predisporre dai suoi legali un kit da denuncia contro la sottoscritta e i medesimi due fuorusciti di Arkeon,  che nell’aprile 2006 viene distribuito tra maestri, allievi e frequentatori di Arkeon. 

118 membri di Arkeon (così come rilevato successivamente dall’indagine della DIGOS), compilano la denuncia predisposta con i propri dati personali e la depositano presso tutte le Procure d’Italia.

 

Il testo della denuncia

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

ALCUNE DELLE RISPOSTE DELLE PROCURE

 

La Procura di Monza

 

Richiesta di Archiviazione del PM, Dr VINCENZO FIORILLO

 

La risposta del GIP Dr.ssa Licina Petrella


 

 


Risultato: ARCHIVIAZIONE PER INFONDATEZZA DELLA NOTIZIA DI REATO

 


 

La Procura di Roma

 

Richiesta di archiviazione del PM,Dr. Fabio Santoni

 


 

 

La risposta del GIP Dr. Marcello Liotta

 

 

Risultato: ARCHIVIAZIONE PER INFONDATEZZA DELLA NOTIZIA DI REATO

 

 

 

La Procura di Ancona

 

1^ Sentenza del GUP Dr. Francesco Zagoreo

 

 

 

 

 

 

2^ Sentenza del GUP Dr.ssa  Paola Mureddu

 

 

 

 

 

 

 

 

 


La Procura di Latina

 

Richiesta di Archiviazione del PM, Dr VINCENZO SAVERIANO

 

 

Risponde il GIP Dr.ssa TIZIANA COCCOLUTO

 

Esito: INSUSSISTENZA DELLA NOTIZIA DI REATO

 

 


La Procura di Bari

Nella Procura di Bari sono state archiviate altre denunce dai PM Dottori Giuseppe Scelsi e Francesco Bretone per gli stessi motivi, ovvero insussistenza del reato di diffamazione.

 

Nel frattempo è stato richiesto il rinvio a giudizio per ‘concorso in calunnia’ per coloro che ci hanno denunciato sapendoci innocenti

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

“Io violentata da Arkeon”

Processo alla psico-setta di Carlo Moccia, in aula i primi testimoni. Un “maestro” già condannato a 6 anni di reclusione per violenza carnale

« Fui violentata da un maestro di Arkeon, il pretesto: un rito per riportare alla mente un ricordo d’infanzia; l’attimo in cui, da piccola, sarei stata abusata sessualmente da un pedofilo ». Emergono ormai sconcertanti le testimonianze nelle aule al neon di via Nazariantz; che ieri ha aperto il sipario a quello che prende forma come il processo più importante, di certo il più sconvolgente dell’anno giudiziario barese. Tremano gli imputati: per primo Carlo Moccia, il fondatore della psico-setta (che ha deciso di non comparire in aula), e poi i “maestri” di Arkeon le cui trame si svelano nelle parole tremanti d’emozione e rabbia dei testimoni. « Non c’era nessun pedofilo; erano solo pretesti per estorcermi denaro,  usarmi in tutti i modi… anche come oggetto sessuale!”. La pratica era sempre la stessa, lo dimostrano le testimonianze finora raccolte. Gli adepti di Arkeon venivano, attraverso riti e cerimonie volte a condizionarne la mente, assoggettati alla volontà di individui che si facevano chiamare “mestri”; si parla di cerimonie in cui, tra musica ad altissimo volume, stridenti gong di tamburo ed urla strazianti, i partecipanti venivano portati a credere di essere stati violentati dai genitori o da un non ben precisato pedofilo durante l’infanzia. « Non te lo ricordi perché eri tropo piccola – cantilenavano i “maestri” – ma di certo hai subito una violenza carnale… l’hanno subita tutti da bambini: questa è la causa dei mali che affliggono la tua vita! ».  Il “lavaggio del cervello” condizionava a tal punto gli individui che alcuni hanno persino denunciato alla magistratura, per violenza carnale, ignari genitori, zii e amici. « Durante le cerimonie – racconta una testimone – alcuni vomitavano. Allora il maestro si compiaceva: “Brava! Quello che hai appena rimesso non è vomito, ma lo sperma del pedofilo che ti ha violentato!” ».   Più ci si liberava della “presenza del pedofilo”, più si avanzava nel “lavoro di purificazione”, come veniva definito dai maestri di Arkeon, che consisteva in tre livelli: il primo dal costo di circa 400 mila delle vecchie lire, il secondo di circa 800 mila lire ed il terzo (la testimone racconta il suo percorso nella setta prima e dopo l’utilizzo corrente dell’Euro) di circa 12 mila euro. Una bella cifra, che finiva dritta dritta nelle tasche dei “guru” della setta.   E già, perché il risvolto economico di questa vicenda è un elemento da non sottovalutare. « Mi facevano firmare assegni intestati alla mia persona – racconta una testimone – anche se i maestri preferivano consegnassi denaro contante, è più conveniente per degli scambi a nero. In questo modo ho posto nelle loro mani più di 15 mila euro ». La setta aveva aperto sedi in tutta Italia, anche con l’appoggio di alcuni membri della Chiesa, gli adepti erano migliaia: è facile immaginare, quindi, che gli introiti di Moccia & Co. fossero a parecchi zeri.  I testimoni di questo processo avevano sporto denuncia presso le questure di molte città italiane, ma non erano mai stati creduti; solo l’intervento di alcune associazioni, che si battono per la tutela dei fuoriusciti dalle sette religiose (una fra tutte, il CeSAP: Centro studi per gli Abusi Psicologici), e dopo l’intervento della stampa, le acque intorno al caso hanno incominciato a muoversi.  «  Ne abbiamo passate di tutti i colori – continua – è difficile pensare che le forze dell’ordine, coloro i quali hanno il compito di difendere i cittadini, siano stati i primi a voltarci le spalle ». Ora i ricordi spiacevoli fanno posto alla speranza. «  Abbiamo fiducia nell’operato dei giudici, ed invitiamo tutti coloro che hanno mantenuto il riserbo per tanti di anni di uscire allo scoperto e di unirsi a noi in questa lotta!  Sappiamo che a Bari ci sono molti ex adepti della setta, è ora che escano dall’ombra e facciano sentire la propria voce… ».  Il processo che si tiene in questi giorni a Bari fa parte di un filone che si estende per tutto lo Stivale. Nei giorni scorsi sì è concluso il processo gemello di primo grado a Milano, che riguarda uno degli imputati del processo di Bari, il maestro di Arkeon Francesco Antonio Morello (il “maestro” citato nelle testimonianze). Morello è stato condannato a Milano a 6 anni di reclusione e 5 mila euro di risarcimento, per aver abusato sessualmente di due sue allieve che frequentavano i suoi seminari. Facendo leva sulle loro debolezze e sul ruolo da lui rivestito, le ha indotte a pratiche sessuali che, secondo lui, sarebbero servite a far riemergere il ricordo di un presunto abuso sessuale vissuto nell’infanzia.   A Bari Morello è imputato per i reati di associazione a delinquere finalizzati a truffa, abuso della professione, violenza privata. È inoltre indagato per calunnia, insieme ad altri 46 membri di Arkeon che hanno denunciato due fuorusciti della setta e la presidente del CeSAP, la psicologa Lorita Tinelli.

 

Mirko Misceo

Da Il quotidiano di Bari del 26 maggio 2011

Citata …. dopo ‘Tutte le mattine’ (Atto secondo)

Dopo un mese circa dall’ultima puntata dedicata ad Arkeon da Maurizio Costanzo solo io e due fuorusciti da Arkeon presenti nelle varie date indicate (20, 23 e 27 gennaio 2006) fummo citati in giudizio da Arkeon e dallele società ad essa connesse.  Alle varie puntate di ‘Tutte le mattine’  erano presenti altri ospiti molto critici circa il metodo Arkeon e che presentarono senza problemi giudizi ben più pesanti delle persone citate, ma essi furono ignorati dai nostri accusatori.

Di seguito l’atto di citazione che ci fu recapitato:

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Dal 2006 ad oggi gli avvocati hanno tentato un paio di conciliazioni. Le richieste che la parte accusatrice faceva erano assolutamente difficili da prendere in considerazione. Mi veniva espressamente chiesto di evitare che il CeSAP si costituisse parte civile nell’istituendo processo penale contro 11 membri di Arkeon e che io stesso impedissi all’Ordine degli Psicologi di fare altrettanto. Purtroppo io stessa, sia come professionista che come presidente p.t. del CeSAP ero parte lesa nel procedimento penale, per diversi reati contestati agli imputati. Non potevo quindi esimermi dalla costituzione come parte civile anche in virtù dei tanti danni ricevuti, di cui parlerò in seguito. E’ poi chiaro che non potevo assumermi la responsabilità delle altre costituzioni, nè potevo impedire che altri enti o parti lese avessero potuto  costituirsi nel procedimento penale.

 

Il 17 febbraio 2011 viene a mancare una delle persone citate da Arkeon, Carlo Fornesi. Per questo motivo nell’udienza del 13 aprile 2011 viene dichiarata  l’interruzione del giudizio, ai sensi dell’art. 300, II comma, c.p.c.

 

Il termine per la riassunzione del procedimento civile  è di sei mesi decorrenti dal 13 aprile 2011 e dunque il termine ultimo sarà il 13 ottobre 2011.

La mancata riassunzione ha come effetto l’estinzione del giudizio.

 

 

Le prime reazioni … dopo una trasmissione (Atto primo)

Nel gennaio 2006 Maurizio Costanzo dedica tre puntate di ‘Tutte le mattine’ ad Arkeon, precisamente nei giorni 20, 23 e  27.

A queste puntate partecipano in diversi, tra fuorusciti di Arkeon, aderenti, esperti a vario titolo.

 

 

 

 

 

 

 

 

Io stessa partecipai, perchè invitata,  ad un’unica puntata, quella del 27 e intervenni telefonicamente, perchè interpellata il 23. La mia presenza in quella discussione fu motivata dal fatto che una delle ospiti citò, durante la sua intevista,  la sottoscritta e il CeSAP come fonti di informazioni su Arkeon. Non ho mai chiesto io di partecipare alla trasmissione nè ho richiesto che nella trasmissione fossero invitate dei fuorusciti di Arkeon. Non è mia abitudine far esporre fuorusciti da gruppi settari.

 

 

 

 

 

 

 

 

Terza puntata del 27 gennaio 2006

 

 

Già a seguito della trasmissione del 20 il ‘Direttore esecutivo e Segretario dell’associazione The Sacred Path’ iniziava ad inviare ai diversi membri di Arkeon una serie di messaggi sotto ricopiati fedelmente dall’originale, con frequenza costante. Tali messaggi mi sono stati inoltrati anonimamente. Li riporto omettendo il nome di colui che li ha inviati, nonchè altri elementi identificativi di altre persone coinvolte. I messaggi in originale sono in mio possesso:

 

 

Messaggio inviato il 20/1/06 alle ore 18,19

Ciao a Tutti,

vi volevo informare che su canale 5 al ‘Maurizio Costanzo Show – Tutte le mattine”  nella trasmissione del 20/1/2006, è intervenuta una persona che ha sparlato del lavoro di Arkeon, seguita dalla telefonata di un’altra persona.

Noi stiamo provvedendo a rispondere nelle modalità e sedi opportune.

Se voi credete di voler dare la vostra testimonianza, parlando, con toni pacati, di voi e di ciò che questo Lavoro ha portato nella vostra vita, potete farlo via sms 33xxxxxx, attraverso il sito www.tuttelemattine.it (oggi – con il pulsante “il tema di oggi”, domai www.ildiariomcs.it – con il pulsante scrivici), oppure anche via mail mcs.raccontando@costanzoshow.net.

Continueremo a tenervi informati, se ci saranno sviluppi.

 

Messaggio inviato il 21/1/06 alle ore 10,42

Ciao a Tutti,

ho reso disponibile, l’estratto della trasmissione sul sito

http://test.thesacredpath.org

User: solo

Pw: soci

Non è il massimo ma vi può dare l’idea

 

 

Messaggio inviato il 21/1/06 alle ore 19,50

Ciao a Tutti,

vi chiedo di non inviare più niente (grassetto dell’autore) alla redazione del Maurizio Costanzo Show.

Grazie a tutti per la collabrorazione

 

 

Messaggio inviato il 21/1/06 alle ore 20,04

Mi fate sapere se avete inviato qualcosa al Maurizio Costanzo Show, o se lo ha fatto qualche vostro allievo e se per caso siete stati o sono stati contattati loro.

E teneteci sempre aggiornati.

Grazie

 

 

Messaggio inviato il 22/1/06 alle ore 9,45

Mi fate sapere se avete inviato qualcosa al Maurizio Costanzo Show, o se lo ha fatto qualche vostro allievo e se per caso siete stati o sono stati contattati loro.

E teneteci sempre aggiornati.

Grazie

 

 

Messaggio inviato il 23/1/06 alle ore 12,22

Ciao a Tutti,

anno parlato anche oggi di noi su canale 5 a “Tutte le mattine”.

Siamo tranquilli, perchè non abbiamo niente da nascondere, siamo anche perfettamente organizzati, abbiamo un comitato che si sta occupando della cosa.

Può essere interessante se, soprattutto i Vs. allievi, vogliono mandare qualche altra testimonianza, non una valanga, semplici e chiare che parlano solo della propria esperienza personale, di un altro modo di vivere il nostro percorso, rispetto a quello presentato in trasmissione.

Grazie

 

 

Messaggio inviato il 23/1/06 alle ore 22.13

Gentili Maestri,

In merito a quanto avvenuto alla trasmissione www.tuttelemattine.it di Mautizio Costanzo, è inutile ribadire che quanto è stato affermato ci ha ferito profondamente.

Nel caso in cui sentiate il desiderio di raccontare la vostra testimonianza via email o sms o desiderate avvisare i vostri allievi in tal senso, vi preghiamo di usare toni pacati e non polemici e – soprattutto – di limitarvi a rappresentare la vostra esperienza e i risultati concreti che il percorso ha portato nella vostra vita.

Nel caso in cui veniate contattati telefonicamente dalla redazione del programma, vi suggeriamo di non dare il consenso alla diretta telefonica, ma di indicare le persone che possono essere contattate a tale scopo:

L. C. (+39 xxx xxxxxxx)

M. B. (+39 xxx xxxxxxx)

G. N. (+39 xxx xxxxxxx)

 

Messaggio inviato il 23/1/06 alle ore 22,48

Ciao a Tutti,

sul sito è disponibile anche la seconda trasmissione

http://test.thesacredpath.org

 

 

Messaggio inviato il 25/1/06 alle ore 17,50

Ciao a Tutti,

parleranno ancora di noi la mattina di venerdì 27 c.m. su Canale 5 alla trasmissione Tutte le Mattine.

Alcune persone sono state contattate per intervenire alla trasmissione.

Nel caso in cui sentiate il desiderio di raccontare la vostra testimonianza via email o sms o desiderate avvisare i vostri allievi in tal senso, vi preghiamo di usare toni pacati e non polemici e – soprattutto – di limitarvi a rappresentare la vostra esperienza e i risultati concreti che il percorso ha portato nella vostra vita.

Possibile filo conduttore per testimoniare la propria esperienza

1. Da dove sono partito, come era la mia vita

2. Dove ho cercato le risposte alle mie domande, quali percorsi ho trovato

3. Come ho trovato Arkeon

4. Quali risultati ha portato Arkeon nella mia Vita.
E’ importante che avvisiate anche tutti i Vs. organizzatori che sono il collegamento con gli studenti perchè tutte le persone che sentono la necessità siano informate. E’ in oltre importante che copia di tutte le testimonianze che verranno inviate giunga anche a noi.

Nel caso in cui veniate contattati telefonicamente dalla redazione del programma, vi sufferiamo di non dare il consenso alla diretta telefonica, ma indicare le persone che possono essere contattate a tale scopo:

L. C. (+39 xxx xxxxxxx)

M. B. (+39 xxx xxxxxxx)

G. N. (+39 xxx xxxxxxx)

 

 

 

Messaggio inviato il 25/1/06 alle ore 22,22

Mail per gli organizzatori e studenti vicini

Ciao a Tutti,

hanno parlato di Arkeon il 20 e il 23 c.m. su Canael 5 alla trasmissione Tutte le Mattine del Maurizio Costanzo Show.

Parleranno ancora di noi la mattina di venerdì 27 c.m. su Canale 5 ore 9 alla trasmissione Tutte le Mattine.

Alcune persone sono state contattate per intervenire alla trasmissione.

Nelle precedenti puntate siamo stati presentati come una setta, ci hanno accusato di abuso della professione medica, e che vengono estorti soldi alle persone e non vengono emesse fatture.

Nel nostro percordo ognuno è libero di scegliere, non vi è anamnesi, diagnosi nè azione terapeutica, non vi è alcun setting psicoterapeutico, e non viene presentata alcuna alternativa alla medicina ufficiale.

Se voi, o altri studenti che vi contattino, non vi riconoscerete in questa definizione di Arkeon e sentite il desiderio di raccontare che la vostra esperienza è diversa potete inviare la vostra testimonianza via email mcs.raccontando@costanzoshow.net o Sms 33xxxxxx.

Vi preghiamo di usare toni pacati e non polemici, che vadano verso e non contro (ricordatevi il Ki-Trainign). Soprattutto, raccontate la vostra esperienza e i risultati concreti che il percorso ha portato nella vostra vita.

Possibile filo conduttore per testimoniare la propria esperienza

1. Da dove sono partito, come era la mia vita

2. Dove ho cercato le risposte alle mie domande, quali percorsi ho trovato

3. Come ho trovato Arkeon

4. Quali risultati ha portato Arkeon nella mia Vita.

Einoltre importante che copia di tutte le testimonianze che verranno inviate giunga anche a noi.

Nel caso in cui veniate contattati telefonicamente dalla redazione del programma, vi chiediamo di non dare subito il consenso alla diretta telefonica, ma di informarci immediatamente della cosa via telefono xxx/xxxxxxx o via mail office@thesacredpath.org

Grazie di tutto.

 

 

Messaggio inviato il 29/1/06 alle ore 8,25

Ciao a Tutti,

Non inviate più niente alla trasmissione e se avete delle testimonianze, inviatele a noi info@arkeon.org

Se venite contattati dalla trasmissione rifiutate gentilmente di parlare, andare in trasmissione o essere in diretta telefonica con la stessa.

Avvisate i vostri organizzatori e a cascata gli studenti.

E’ disponibile la 3 trasmissione nell’area riservata.

 

Messaggio inviato il 30/1/06

Caro Insegnante/Maestro,

con l’avvio della nuova campagna di comunicazione e la pubblicazione del nuovo sito, dobbiamo dare un nuovo taglio ai nostri curricula.

Di seguito troverai delle domande il cui obbiettivo è di guidarti nella redazione del nuovo curriculum e che dovrà raccontare non solo le tue competenze e la tua storia ma soprattutto riuscire a comunicare la tua anima e la tua relazione con il lavoro di Arkeon attraverso le tue parole. Il consiglio è di rispondere di getto e liberamente per poi estrapolare due massimo tre righe per domanda che racchiudano il significato di ciò che volete esprimere:

Questo è lo schema da seguire per redigere il tuo nuovo curriculum vitae:

1. Dati anagrafici

2. Studi e Professionalità

3. Percorso con Vito Carlo Moccia o il vostro Maestro

4. Che cosa è per me Arkeon

5. Cosa mi ha portato

6. Perchè ho scelto di diventare Maestro/a

7. Perchè faccio o cosa significa fare Seminari

Vi abbiamo allegato degli esempi per aiutarvi nella scrittura.

Visti gli ultimi accadimenti abbiamo la necessità di completare in tempi stretti questa operazione. Ti chiedo pertanto di inviare il materiale a ………………….. entro una settimana

Un abbraccio e buon lavoro

Segreteria Associazione The Sacred Path

 

 

Messaggio inviato il 1/2/06 alle ore 8,32

Vi allego la lettera che abbiamo preparato da inviare agli studenti.

In questa fase è opportuno inviarla solo agli studenti che frequentano assiduamente i Vs

Un abbraccio

ALLEGATO:

Cari Studenti di Arkeon/Arkido

teniamo a informarvi che, nella trasmissione “Tutte le mattine” condotta da Maurizio Costanzo nei gg. 20, 23, 27 gennaio u.s., alcune persone che hanno fatto parte del percorso di Arkeon ed altre, che se ne sono occupate dall’esterno, ne hanno parlato in termini non veritieri e distorti, denigrando il lavoro e le persone che se ne occupano.

Questo ha suscitato una forte e diffusa risposta tanto che una grande quantità di mail spontanee sono giunte presso l’Associazione e, direttamente, anche allla redazione della trasmissione.

Ciò ha generato una risposta solidale, spontanea e straordinaria in cui la “tribù” ha manifestato lo stesso sentire: la volontà di testimoniare come la nostra esperienza sia diversa da quella presentata, ricca della molteplicità delle differenti storie e delle vite vissute. Ci fa piacere condividere l’emozione provata di fronte a tante attestazioni di solidarietà, fiducia, fede ed entusiasmo.

L’integrità, la pulizia, la trasparenza del metodo Arkeon tramutano questo evento nell’opportunità di creare una cassa di risonanza nel mondo, per quei valori che appartendono all’essere umano e in cui Arkeon si riconosce. Per questo l’Associazione si è già attivata nell’individuare e sviluppare una strategia per definire le azioni più opportune.

Siamo in attesa di ricevere da Mediaset la liberatoria necessaria per poter pubblicare sul sito le tre trasmissioni andate in onda su Canale 5 in modo che possiate visionarle.

Se sentite di farlo, continuate ad inviare all’Associazione le votre testimonianze, anche quelle che, eventualmente, avete fatto già pervenire direttamente alla trasmissione o soltanto ai vostri Insegnanti e Maestri.

Il nuovo sito Web di Arkeon sarà il centro della nostra comunicazione: pubblicherà il materiale più significativo tra quello pervenuto, consentirà di conoscere e condividere informazioni e notizie, e sarà sempre più interattivo.

L’Ufficio Stampa dell’Associazione si occuperà dei rapporti esterni (radio, TV, giornali, ecc.) ed interni, tenendo conto delle vostre indicazioni. Vi chiediamo di volervi astenere da qualunque comunicazione diretta con i media in generale e di voler indirizzare  all’Associazione qualunque richiesta dovesse pervenire a voi ed alle vostre famiglie.

Vi ringraziamo fin d’ora per la testimonianza e il sostegno che sentirete di darci.

Consiglio Direttivo

Associazione The Sacred Path

 

 

Messaggio inviato il 1/2/06 alle ore 10,32

Ciao a Tutti,

in questo momento è anche importante creare una rete di collegamenti, conoscenze, e professionalità da mettere a disposizione del cerchio.

Perciò se voi o i vostri studenti possono offrire una o più di queste cose fatecelo sapere al più presto.

Un abbraccio

 

E così via ….

Io perseguitata e minacciata da Arkeon

Parla la psicologa che ha denunciato la psicosetta di Carlo Moccia, sotto processo a Bari
Bari – Lorita Tinelli è una psicologa iscritta all’ordine sin dal 1998 e si interessa di culti distruttivi, organizzazioni devianti e leader carismatici da oltre quindici anni, oltre ad essere stata anche consigliere nazionale del GRIS (Gruppo di ricerca socio religiosa, riconosciuto dalla CEI).  Nel 1999 fonda, assieme ad altri studiosi del fenomeno, il CeSAP, Centro studi per gli Abusi Psicologici, dal 2005 convenzionato anche con due Università italiane (Bari e Chieti). Nel suo percorso di studio e ricerca dei fenomeni da lei studiati, la dottoressa Tinelli è entrata in contatto con diverse persone che le chiedevano aiuto a causa dell’ingresso dei propri cari nel cosidetto ‘lavoro’ di Vito Carlo Moccia. Tutti, indistintamente, pur non conoscendosi tra di loro, riportavano le medesime esperienze di brusco allontanamento dei propri cari dopo aver frequentato alcuni seminari del Moccia. I genitori riferivano che tale allontanamento da parte dei figli era successivo alla loro disperata confessione di aver ricordato una esperienza di abuso durante l’infanzia, perpetrata da uno dei genitori o da altri parenti o amici col consenso di uno dei due genitori. Altri riferivano che il proprio compagno o compagna, o amico, dopo aver tentato un avvicinamento al gruppo del proprio partner, al chiaro rifiuto, interrompeva i rapporti, ritenuti inutili e un ostacolo nel percorrere “il Sentiero Sacro” proposto da Vito Carlo Moccia. Ed ora quest’ultimo è sotto processo col suo metodo ‘Arkeon’ a Bari e altre città proprio dopo le accuse e denunce di Lorita Tinelli.

Allora dottoressa quando inizia il caso “Arkeon”?
“Arkeon viene alla ribalta mediatica quando una delle vittime – che, oltre a riferire di aver subito una vera e propria violenza di gruppo, ci ha rimesso il progetto di vita familiare in Arkeon, in quanto il suo compagno fu indotto ad una ‘trasgressione creativa [i] ’ dal suo maestro di riferimento – raccontò la sua esperienza in TV nella nota trasmissione di Maurizio Costanzo, “Tutte le mattine”.

A gennaio di quattro anni or sono Maurizio Costanzo, interessato a questo fenomeno, dedicò tre puntate all’approfondimento, invitando anche la sottoscritta nell’ultima puntata, a riferire quanto conosceva in base alle storie raccolte e agli studi scientifici effettuati.

Ebbene un mese dopo la partecipazione televisiva, Moccia e i rappresentanti di alcune società e associazioni da lui stesso fondate e aventi prevalentemente sede legale in via Amendola, in Bari (Tribe Human Consulting, Tribe Human Communication, Terre d’Incontro, Kidokai), inviarono alla sottoscritta sia in qualità di professionista che in qualità di presidente del CeSAP e a soli due fuorusciti che avevano partecipato alla medesima trasmissione del Costanzo (malgrado anche altri presenti, incluso lo stesso Costanzo avessero espresso dei giudizi molto più forti dei nostri) un atto di citazione per diffamazione con richiesta di danni di oltre 4 milioni di euro.
Dopo circa un altro mese lo stesso Vito Carlo Moccia deposita una richiesta urgente per la chiusura del sito del CeSAP, dove diverse persone iniziavano ad avere il coraggio di raccontare la loro devastante esperienza nel percorso Arkeon. Nello stesso anno, nel mese di Aprile, un centinaio di membri di Arkeon a vario titolo, incluso Moccia, sottoscrivono un kit di denuncia, appositamente predisposto dagli avvocati del Moccia e ritrovato con gli allegati, durante le indagini. Insieme al kit è stata ritrovata anche una email dell’avvocato di Moccia che, incoraggiando a sottoscrivere tale denuncia in massa, si esprime in termini denigratori circa le affermazioni riportate dal CeSAP, palesando un atteggiamento probabilmente non in linea con la professionalità sancita dall’Ordine degli Avvocati. Tale denuncia è stata depositata da ogni adepto di Arkeon in ogni parte d’Italia, evidentemente per rendere ancora più dispendiosa e faticosa l’azione di difesa dei querelati”.

Cosa è accaduto dopo?
“Quest’evidente lite temeraria ha finito per suscitare un grande interesse presso la Procura di Bari, che ha effettuato le indagini che hanno portato ai risultati che oggi conosciamo, ovvero l’apertura di un procedimento penale nei confronti di 11 membri di Arkeon, incluso il fondatore e la sua stessa moglie. Tutti accusati a vario titolo di associazione a delinquere, abuso della professione medica e psicologica, incapacità derivata da violenza, maltrattamento di minori e calunnia. A Milano è stato stralciato il reato di violenza sessuale contestato ad uno degli 11 imputati presso il Tribunale di Bari, ma che avrebbe consumato il reato in Lombardia ”.

E a Bari, invece qual è stato l’esito dei contenzioni legali?
“A settembre 2006 il Giudice Michele Salvatore, del Tribunale Ordinario di Bari, ha deciso in merito al provvedimento urgente di chiusura del sito del CeSAP da parte di Moccia, sostenendo che in virtù della libertà di espressione ciò non potesse essere possibile. Lo stesso Giudice esprime un giudizio di merito riferendo che l’attività del CeSAP fosse meritoria nella tutela delle  vittime di false psicoterapie.
La causa civile promossa con la richiesta di oltre 4 milioni di euro è ancora in corso a Bari, con prossima udienza il 13 aprile, data in cui sarà interrogato lo stesso Vito Carlo Moccia.
Diverse procure d’Italia hanno archiviato le varie denunce penali depositate presso di loro dai vari membri di Arkeon e i primi 46 di loro sono indagati, presso la Procura di Bari, per concorso in calunnia, per aver cioè denunciato le solite tre persone (la sottoscritta e i due fuorusciti di Arkeon) sapendole innocenti”.

Scusi, dottoressa Tinelli, la in cosa consistono le minacce e molestie di Arkeon?
“Subito dopo le trasmissioni di Costanzo ci sono stati resi noti dei messaggi, firmati da membri di Arkeon, in cui si minacciavano azioni di militanza a difesa di Vito Carlo Moccia, contro i suoi critici.
Nell’Ottobre del 2007 la procura di Bari emette una ordinanza con richiesta di misure cautelari nei confronti dei primi 6 membri di Arkeon indagati, tra cui il Moccia. Oltre a questo sigilla i locali della sede legale di Arkeon e ne chiude tutti i siti, al fine di evitare che il gruppo continuasse le proprie attività nonché a promuoversi.
Nonostante le precise disposizioni della Procura, 80 membri di Arkeon organizzano a febbraio 2008 un incontro presso un hotel romano con una studiosa di religione, con richiesta di aiutarli a riabilitare la credibilità dello stesso Arkeon. In questo incontro, immortalato in alcuni filmati, la studiosa sembra offrire precise indicazioni al gruppo Arkeon su come raggirare le disposizioni della procura e su come riabilitare l’immagine di Arkeon al grande pubblico mediante siti creati ad hoc e migliori definizioni del percorso Arkeon. I poliziotti della Digos interrompono l’incontro, interrogano alcuni dei presenti, tra cui un sacerdote, una suora e un noto attore del piccolo schermo, e sequestra tutto il materiale presente. Nonostante questo, la studiosa interpellata da Arkeon apre un forum nel proprio sito e, come sostiene una relazione della stessa DIGOS presente negli atti del processo, permette ai membri di Arkeon di riorganizzarsi e di promuoversi, ma anche sembra indurre alcuni testimoni a ritrattare le dichiarazioni già rese durante le indagini alla DIGOS. Immediatamente il forum viene bloccato dalla Procura con una ordinanza di sequestro preventivo, visto l’ostacolo che tale situazione poteva provocare all’ indagine che intanto proseguiva. La studiosa di religioni viene indagata per abuso della professione e associazione a delinquere e la sua posizione è ancora pendente presso la Procura di Bari.
Beh da quel preciso istante, alcuni membri di Arkeon, insieme alla stessa studiosa e ad altre tre persone dello stesso entourage della studiosa hanno iniziato un sistematico progetto diffamatorio contro la sottoscritta e altri testimoni del processo, nonché vittime di Arkeon.
Insieme hanno creato una quindicina di blog a me dedicati in cui hanno tentato con ogni mezzo di minare la mia credibilità professionale. Mi hanno anche diffamata presso i miei contatti professionali e presso l’Ordine degli Psicologi, nonché presso associazioni italiane ed estere con cui ho collaborato per anni. E’ stato addirittura più volte contattato, per telefono e per lettera, il Ministero di Giustizia col quale il CeSAP ha collaborato in passato. E non è finita …”

Che altro è accaduto?
“Anche alcuni testimoni e vittime di Arkeon sono stati derisi e denigrati negli spazi virtuali appositamente creati e sono state condotte “indagini”, da parte del medesimo gruppo di militanti, anche nei confronti di alcuni collaboratori del CeSAP, nonché di prossimi testimoni al processo. Dai documenti processuali emerge che alcuni adepti di Arkeon avevano preparato persino un dossier sulla sottoscritta, poi sparito miracolosamente dal pc dell’autore.
Guardi io stessa vengo costantemente inseguita in ogni spazio della rete informatica cui ho accesso e le mie conversazioni ricopiate e inserite in altri contesti, al fine di offrire al pubblico una immagine deturpata della sottoscritta. E’ stata persino ritoccata e stravolta una mia fotografia al fine di deridermi personalmente e professionalmente. L’autrice di tale azione, di cui conosco nome e cognome, ha immesso tale foto nella rete, sbeffeggiandomi con testi offensivi e irriverenti, facendola rimbalzare di blog in blog, con l’appoggio dei membri di Arkeon.
L’estate dell’anno scorso un altro messaggio ‘anonimo’ avvertiva che si stava programmando una spedizione punitiva”.

Ma di cosa l’accusano gli adepti di questa psicosetta?
“La colpa principale che mi viene attribuita da questo gruppuscolo di militanti è l’aver manipolato la stampa e la magistratura. In realtà sono stata semplicemente una persona informata sui fatti e nel procedimento penale sarò una delle testimoni del PM, nonché parte lesa e parte civile per alcuni dei reati contestati agli imputati.
Le dirò: questa attività molesta protratta ormai da oltre due anni sta producendo dei seri effetti. Per quanto mi riguarda ho dovuto fare delle sostanziali modifiche nella mia vita per evitare, quanto possibile, gli effetti devastanti di qualche squilibrato esaltato. Anche i miei pazienti e gli utenti del CeSAP risentono di tale clima. Ma soprattutto le vittime di Arkeon che dovranno anche testimoniare nell’ambito del procedimento penale.

Già, il processo a Moccia riprende fra tre mesi a Bari …

“ Sì, ci sono stati un paio di rinvii, ma soprattutto già ci sono state defezioni nella prima fase del procedimento civile. Alcuni testimoni hanno parenti ancora vincolati a Moccia. Altri temono che prima o poi la macchina della ritorsione attraverso denunce e diffamazione possa travolgere anche loro e non possono permettersi di perdere lavori e di vivere ancora in uno stato di forte
stress, oltre a quello già vissuto. Altri ancora hanno ricevuto minacce.
Ricordo che alcune delle persone in prima linea nel progetto di diffamazione e di molestia sono indagate e agiscono noncuranti delle disposizioni della Magistratura”.

Il Caso
Se la giustizia abbandona chi denuncia
Da oltre due anni quindi la storia di molestie e stalking procede. Chi denuncia, chi ci mette la faccia alla fine ha la sensazione di essere lasciato solo dalla Giustizia e dalle Istituzioni. Solo a trovare strategie di difesa. E tale stato di lentezza è una cosa molto pericolosa perché alimenta la paura e l’omertà. C’è gente che dice ‘ho paura di essere presa di mira come Lorita Tinelli’. Ed è assurdo che in uno stato civile come il nostro a pagare duramente siano le persone che denunciano e le persone informate sui fatti e non chi commette i reati.

Il ritardo nell’intervento delle Forze dell’ordine e delle azioni della Magistratura ha purtroppo favorito l’azione indegna di persone senza scrupoli, che ha causato e continua a causare danni irreparabili alle vittime di Arkeon e a chi prova a sottrarsi e a denunciare, per il solo ‘crimine’ di aver collaborato con la Giustizia. E’ necessario invece che ci sia una maggiore tutela di chi collabora con la Giustizia, per evitare che quest’ultimo sia per questo ancora bersaglio di ritorsioni, molestie e minacce sia mediante l’uso strumentale della legge sia per mezzo dell’uso improprio della rete informatica, con il probabile scopo di intimorirlo e scoraggiarlo, in sede processuale, in vista della sua deposizione. Una deposizione testimoniale liberatoria che, invece, sembra non arrivare mai ….

Francesco De Martino
Il Quotidiano di Bari, 12 dicembre 2010, p.3
[i] La “trasgressione creativa” secondo un ex maestro di Arkeon.
Questa “meraviglia” l’ho vista applicare solo a donne che non avevano intenzione di “piegarsi”. Se la moglie oppone troppa resistenza al “passaggio”, salta fuori la mitica “trasgressione creativa ”, agita o solo minacciata, che è una delle più brutte e cattive violenze psicologiche che si possano fare ad una persona: bisogna assistere al tradimento del proprio partner che rivolge le sue attenzioni a una del gruppo che “ha fatto il passaggio” o comunque è “più affidata” stando zitte e accogliendo quella “punizione” perché non si è fatto il passaggio. Allora, o diventi come vuole il maestro e di conseguenza come vuole il gruppo pilotato dal maestro, o vieni lasciata da tuo marito per un’altra donna più docile e “allineata”. E con quale soddisfazione ho sentito il maestro raccontare come queste donne abbandonate passavano le loro giornate a piangere o urlare la loro impotente rabbia al telefono, con lui che non perdeva occasione di girare il coltello nella piaga. Credo che qui si possa ben parlare di sadismo allo stato puro, che viene mascherato da strumento di evoluzione. Questa situazione porta molto spesso una persona a dover sottostare ad umiliazioni e a prostituirsi, in senso psicologico, per non perdere la persona amata e che spesso è rimasta l’unico riferimento affettivo che ha nella vita. Ho anche sentito dire, da chi l’ha vissuto, che questo spesso porta anche a meditare il suicidio. Col nome di “ trasgression
creativa ” vengono definite anche altre “pratiche” che ho sentito il maestro consigliare alle persone di mettere in atto per trasformare o risolvere varie situazioni. Si andava dal consigliare a comunisti convinti di votare il buon Silvio, al mangiare cose che si avevano in odio, e chi più ne ha più ne metta. La teoria che sta alla base di queste “trasgressioni creative” è che facendo qualcosa che non si sarebbe mai fatto o voluto fare, si va a rompere uno “schema mentale” della persona che le impedisce di fare scelte diverse. Un po’ astrusa la scusa, mi sembra, ma questa è una mia opinione.
Tiresia

 

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Per unapprofondimento

«Io, vittima della setta e querelata 118 volte»

01 ottobre 2009 —   pagina 02   sezione: Pescara
PESCARA. «Mi hanno danneggiato più e più volte: ho perso il mio compagno, ho attraversato esperienze terribili, sono stata investita da denunce per calunnia a raffica, mi hanno chiesto un risarcimento di quattro milioni di euro. Ma non sono riusciti a farmi desistere».
Per gli adepti, i seguaci del movimento fondato dal barese Vito Carlo Moccia, quello di Arkeon era il sentiero sacro («The sacred path») verso la conoscenza. Per Anita, diventata una delle testimoni chiave nell’inchiesta sulla psico-setta, è stata una scorciatoia verso l’inferno.
LE ACCUSE DI CALUNNIA.
Il giorno dopo il rinvio a giudizio di dieci persone, indagate dalla procura di Bari con accuse pesantissime, la giovane donna di Pescara che assieme ad altre vittime ha dato il via alle indagini, si prepara ad affrontare le udienze come parte civile, ma anche a difendersi nelle decine e decine di processi intentati contro di lei a Roma, Bari, Genova, Torino, Latina, Ancona, Ferrara, Monza: «Nel gennaio del 2006, assieme a un ex maestro pentito e a Lorita Tinelli, una studiosa del Centro studi sugli abusi psicologici, partecipai a tre puntate di un programma di Maurizio Costanzo su Canale 5: nonostante non avessi fatto alcun nome, nonostante altri ospiti si fossero espressi in maniera feroce nei confronti del gruppo, solo tre persone furono denunciate per calunnia: io, l’ex maestro e Tinelli: per 118 volte. È stato un modo per mettermi in ginocchio dal punto di vista economico».
Anita, però, non ha mai fatto un passo indietro. Mai, da quando, nel gennaio del 2003, dopo aver partecipato a due seminari del gruppo ed essersi ribellata, il suo compagno decise di abbandonarla e lei decise di denunciare. «Il maestro gli aveva detto che non ero “illuminata”, che sarei stata sempre un problema e che con me non sarebbe mai stato “un guerriero”».
L’INIZIAZIONE NEL 2002.
Tutto comincia nell’estate del 2002 quando il compagno di Anita, che chiameremo Giovanni (entrambi i nomi sono di fantasia), comincia a frequentare il gruppo Arkeon a Milano, dove da Pescara va spesso per lavoro.
«Già dal primo incontro tornò profondamente cambiato: era diventato aggressivo, mostrava una certa misoginia, diceva che la madre aveva dei problemi e che tutte le donne rovinano i figli con atteggiamenti morbosi che nascono non da un amore materno, ma dal desiderio: la teoria della “madre perversa”. Tutto veniva ricondotto a distorsioni sessuali, legate ad attenzioni ricevute dai genitori o da altri familiari nell’infanzia. Questo, per far allontanare le persone dai propri cari».
IL SACRO CERCHIO.
L’uomo non vuole raccontare cosa accade durante i seminari, ma insiste con la compagna perché partecipi. «Diceva che non si poteva parlare al di fuori del cerchio sacro. Fino a quel momento eravamo stati felici. Dopo due mesi di frequenza era diventato uno straccio, era depresso, piangeva, vaneggiava. Manifestava una sudditanza assoluta verso il maestro». A metà dicembre Anita fa il suo ingresso in un seminario a Milano. «Ho assistito a una serie di esercizi di condizionamento che poi ho scoperto avere effetti devastanti sulle persone, ma soprattutto ho subito una aggressione fisica da parte del maestro e di altre tre persone perché, a loro dire, dovevo superare un trauma. Io ho scalciato, ho urlato, ho pianto, ma nessuno è intervenuto. Neppure il mio compagno». Nonostante questo, poco dopo Anita torna una seconda volta dentro «il cerchio»: «Capivo che stavo perdendo il mio compagno, volevo capire cosa stesse accadendo». Ma la seconda volta «fu peggiore della prima». «Il seminario durò cinque giorni e quattro notti, durante le quali facemmo esercizi deliranti mentre incensi e altre strane sostanze venivano bruciate nell’ambiente. Cercavano di farti crescere l’odio per la famiglia, urlando, con un frastuono di piatti, tamburi, per ore. Le persone venivano spinte a esplorarsi vicendevolmente, come successe a me, bendata, per fare emergere presunti abusi».
IL PUNTO DI NON RITORNO.
Per Anita è raggiunto il limite. Al loro ritorno, dopo un temporaneo riavvicinamento, il compagno lascia la loro casa per non farvi più ritorno: «Mi chiamò per dire che andava a Milano per lavoro. Non l’ho più visto».
Anita comincia a fare ricerche via Internet e approda al Cesap: «Mi risposero che conoscevano già Arkeon perché avevano già ricevuto altre segnalazioni». La donna si rivolge alla polizia, quindi viene ascoltata dalla Digos di Pescara. Il Cesap redige un dossier con numerose testimonianze che viene consegnato alla Digos di Bari: da qui parte l’indagine che due giorni fa approda al rinvio a giudizio. Si apre così il processo in cui le accuse contro Arkeon e le dichiarazioni dei testimoni come Anita dovranno essere provate.
Maria Rosa Tomasello

Fonte: Il Centro di Pescara

 

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Nota: Ad oggi, 11 Aprile 2012 leggo su alcuni blog di membri di Arkeon e di sostenitori di Arkeon che io avrei denunciato la Dr.ssa Di Marzio all’autorità giudiziaria, per non ben precisati motivi, relativamente alla questione che nel 2008 la vide indagata per associazione a delinquere per fatti inerenti ad Arkeon e per abuso della professione. Tale affermazione è assolutamente calunniosa in quanto sulla questione specifica non solo non c’è alcuna denuncia a mio nome nel fascicolo riguardante il caso Raffaella Di Marzio e neppure esiste alcun  verbale di sommarie informazioni che mi riguardi in relazione al caso medesimo. Pertanto chiunque continua a generare e divulgare tale ricostruzione faziosa di quella circostanza non fa altro che contribuire a perpetrare  l’attività diffamatoria e persecutoria posta in essere sin dal 2006 a mio danno e a danno del CeSAP, come  riferito nella mia intervista al Quotidiano di Bari e negli atti depositati presso la Procura di Bari e di Lecce, e perdurante a tutt’oggi.

Dr.ssa Lorita Tinelli

 

Caso Arkeon: la lettera di un’adepta e la risposta della dottoressa Lorita Tinelli

Tempo fa ho ricevuto l’email che di seguito potete leggere, dalla sig.ra Natascia Beccari. Volutamente prima di pubblicarla ho contattato la dottoressa Lorita Tinelli, al fine di dare un’informazione più completa.
Per dovere di cronaca va detto che la sig.ra Beccari è attualmente tra le 46 persone iscritte nel registro degli indagati della Procura di Bari per violazione degli articoli 110 e 368 del codice penale (calunnia e concorso in calunnia)

Mi astengo da qualsiasi commento, preferendo dar voce alla sig.ra Beccari da una parte e la dottoressa Lorita Tinelli dall’altra. Sarete voi lettori e lettrici in totale autonomia a farvi un’opinione.


Buongiorno. Ho visto il suo sito e vorrei complimentarmi perché mi sembra un sito molto ricco e che tratta temi spesso taciuti.
E’ molto bello vedere che ancora a qualcuno sta a cuore la Verità.
Sono capitata sul suo sito perchè interessata alle notizie riguardanti Arkeon.
Io ho partecipato a diversi seminari e non ho mai visto nulla di tutto ciò di cui sono accusati gli imputati ma come tanti altri ex allievi attendo con ansia la fine del processo affinché la Verità sia ristabilita, QUALUNQUE essa sia.
Sperando che lei sia una persona disposta ad ascoltare anche chi si dimostra contrario alle sue idee, vorrei fare con Lei alcune considerazioni.
Avrà forse visto il servizio di Striscia la notizia su Arkeon (mi riferisco a quello in cui c’erano testimonianze di ex allievi o sedicenti tali e l’incontro tra l’inviato Mingo e Vito Carlo Moccia): in esso coloro che parlavano contro Arkeon avevano il volto coperto e la voce cammuffata, mentre Vito Carlo Moccia si presenta alle telecamere a viso scoperto e parlando tranquillamente con gli inviati.
Ora, questo piò anche non significare nulla ma io so per esperienza che chi non ha nulla da nascondere non ha bisogno di nascondersi in alcun modo.
La seconda riflessione é nata in me leggendo nel suo articolo che la dott.ssa Tinelli ha subito una campagna denigratoria. Ma come? E’ stata forse lei ad esser presa di mira dai principali telegiornali???? Telegiornali che come lei ben saprà non hanno scrupoli e quindi ingrandiscono le notizie a non finire e bombardano a ripetizione con ciò che vogliono far credere, magari montando le immagini in maniera astuta e suggestiva (in un servizio si parlava di Arkeon mentre erano mandate immagini di una MESSA NERA!!!)
Io ricordo invece sul sito del CESAP insulti, minacce e sbeffeggiamenti vari rivolti a tutti i partecipanti di Arkeon e alle loro testimonianze non già prive di dolore…
io personalmente e tanti altri come me, ci siamo limitati a denunciare alle autorità competenti ciò che abbiamo sentito nelle varie trasmissioni televisive e che abbiamo ritenuto totalmente falso, distorto e denigratorio.
Infine le chiedo una cortesia personale: smetta di scrivere accanto ad Arkeon la parola PSICO-SETTA. glielo chiedo per 2 motivi: il primo é che ancora il processo é in corso, nessuno é stato condannato e per legge l’imputato é innocente fino a prova contraria (sappiamo bene entrambi che in Italia spesso accade esattamente il contrario ma da una persona che gestisce il proprio sito
come fa lei mi aspetto una certa disciplina rispetto alle regole) e in secondo luogo perché é una parola che non esiste, montata ad ok per il caso Arkeon (forse come tante testimonianze…) e affibbiata dai media per aumentare l’effetto “caccia alle streghe”.
La ringrazio per il Suo tempo.
Cordiali saluti. Natascia Beccari (BOLOGNA).

Gentile Direttore,
come da Sua richiesta Le propongo le mie riflessioni a proposito delle affermazioni fatte dalla Sua lettrice.
Naturalmente la mia risposta non può non tenere conto dei fatti giuridici in corso, che vedono 11 membri del gruppo Arkeon rinviati a giudizio per diversi reati (il cui processo inizia il 18 marzio 2010) e altri 46 membri di Arkeon, a vario titolo, indagati per il reato di concorso in calunnia (e tra i quali sembrerebbe configurare anche il nome della Sua lettrice). Queste ultime indagini, concluse in prima istanza con l’elenco di 46 indagati, ma che sono ancora in corso, si riferiscono proprio all’attività organizzata da Arkeon e tesa, secondo l’accusa, a denunciare per diffamazione la sottoscritta e due fuorusciti dal gruppo, che avevano partecipato ad una trasmissione televisiva, sapendoci innocenti.

La Sua lettrice lamenta il diverso trattamento che Striscia avrebbe avuto nei confronti di coloro che si considerano vittime dei metodi utilizzati da maestri di Arkeon, rispetto a quello del fondatore stesso del gruppo.
Da quanto ho potuto verificare, nel corso degli anni di rapporti con la stampa, chiunque intervistato da un giornalista ha il diritto di chiedere che la propria immagine non venga resa riconoscibile.
Inoltre, lo stesso Garante per la protezione dei dati personali ha più volte ricordato ai giornalisti di non pubblicare dettagli che rendano identificabili le persone colpite da atti di violenza, anche se presunti. E’ per questo che diverse testate giornalistiche, nonchè contenitori televisivi, tendono a rendere irriconoscibili i testimoni di esperienze di questo genere. Questo però non significa che gli stessi giornalisti non facciano i loro riscontri in merito alle identità dei loro intervistati e alle loro storie.

Non mi assumo personalmente la responsabilità di come le testate giornalistiche propongono i propri articoli. Tengo però a precisare, anche in base alla mia esperienza, che esistono giornalisti preposti alla cronaca giudiziaria, che generalmente prima di intervistare qualcuno prendono le notizie necessarie direttamente dalle fonti dei tribunali o delle forze dell’ordine. Poi il taglio del montaggio dipende sempre dal messaggio che il giornale intende inviare ai propri utenti. Ed anche gli spazi dedicati alle interviste stesse.

Riguardo “agli insulti e agli sbeffeggiamenti vari rivolti a tutti i partecipanti di Arkeon” presenti sul sito del CeSAP cui fa riferimento la Sua lettrice, avrei necessità di ulteriori approfondimenti.
Quel che è vero è che il forum del CeSAP dedicato ad Arkeon è stato analizzato al dettaglio da PM, GIP e GUP diversi, presenti in diverse Procure d’Italia, che hanno ricevuto le centinaia di denunce fotocopia da parte di membri a vario titolo di Arkeon. Tali PM, GIP, GUP, hanno lavorato in piena autonomia e, ripeto, hanno riscontrato infondate le varie accuse che dai denuncianti sono state rivolte alla sottoscritta e a due fuorusciti dal gruppo Arkeon. Vi sono diverse archiviazioni e due sentenze di non luogo a procedere che chiariscono molto bene l’infondatezza dei reati che ci venivano contestati.

In un forum gli utenti che vi partecipano, nel momento in cui decidono di farlo, devono anche essere in grado di confrontarsi e portare avanti una conversazione. Chi entra in un forum per recitare un mantra pre-programmato e poi si sottrae dinnanzi ad eventuali altre sollecitazioni o riflessioni inerenti la discussione aperta, non può poi lamentarsi di essere stato “insultato” (e torno a ripetere che non mi risulta vi siano stati insulti di alcun tipo).

Contrariamente nell’arco degli ultimi 2 anni nella rete sono miracolosamente apparsi decine di blog creati contro la mia persona, che trovano la massima epressione proprio in prossimità delle varie udienze relative ad Arkeon. In tali spazi virtuali monotematici gestisti da membri di Arkeon (anche tra coloro che oggi devono rispondere per il reato di calunnia) e da loro audaci sostenitori, vengono rimestati e stralciati dai relativi contesti alcuni documenti, con l’intento ultimo di dimostrare cose differenti dalla realtà e di attribuirmi “crimini” inesistenti. Purtroppo ho già assistito a giochi di questo genere negli anni passati. Alcuni di coloro che oggi si danno più da fare nella creazione di blog, che vengono poi pubblicizzati e ricommentati dai membri di Arkeon nei loro rispettivi spazi della rete, hanno a loro volta creato simili strategie contro altri studiosi o gruppi nel passato lontano e più recente, nel perfetto stile hubbardiano del dead agenting (scavare nel passato del critico per cercare dei suoi “crimini” e se non ci sono, bisogna inventarseli). E in questo senso la fantasia sembra proprio non mancare!

Colgo l’occasione per augurarle buon lavoro

Dr.ssa Lorita Tinelli

http://www.mondoraro.org/2010/03/17/caso-arkeon-la-lettera-di-un%E2%80%99adepta-e-la-risposta-della-dottoressa-lorita-tinelli/

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MAGHI – IL CASO VANNA MARCHI. Numeri del lotto personalizzati e oggetti per mandare via presenze maligne: numerose famiglie italiane si sono indebitate per avere quei prodotti venduti dalla televenditrice Vanna Marchi, ora obbligata a risarcire le vittime con oltre due milioni di euro. La Marchi inizia la carriera come venditrice televisiva promuovendo, inizialmente, prodotti per l’estetica. Negli anni 90 comincia a occuparsi anche del settore esoterico, in collaborazione con la figlia, Stefania Nobile, e con il sedicente “maestro di vita” Mario Pacheco do Nascimento. Nel 2001 un’inchiesta del tg satirico “Striscia la notizia” rivela che molte persone sono indotte a spendere una notevole quantità di soldi per comprare numeri fortunati da giocare al lotto e oggetti per rivelare e mandare via influenze maligne, tra i quali anche semplice sale da cucina e rametti di edera. Lo scandalo dà il via a un procedimento penale: nel processo d’appello del 2008 Vanna Marchi e la figlia vengono condannate entrambe a oltre nove anni di reclusione, colpevoli di associazione a delinquere finalizzata alla truffa. Il “mago” Do Nascimento, scappato in Brasile per evitare l’arresto, risulta tuttora latitante.SETTE SATANICHE – IL CASO DELLE “BESTIE DI SATANA”. Mai in Italia il mondo delle sette sataniche è stato tanto sotto riflettori dei media come durante il caso delle cosiddette “Bestie di Satana”. I componenti della setta, giovani satanisti della provincia di Varese che facevano messe nere, consumavano droga e ascoltavano musica heavy metal, oggi sono in prigione, colpevoli di aver compiuto tre omicidi e un’induzione al suicidio. Nel gennaio del 1998 il primo omicidio: Fabio Tollis e Chiara Marino, una coppia di fidanzati milanesi che volevano uscire dal gruppo, vengono prima presi a martellate, poi sotterrati in un bosco di Somma Lombardo. Il 21 settembre dello stesso anno Andrea Bontade, un membro del gruppo, muore schiantandosi contro un muro con la sua auto: la sua morte viene giudicata come un suicidio, indotto dalle “Bestie di Satana” perché di era rifiutato di partecipare all’omicidio di Fabio e Chiara. L’ultima vittima è Mariangela Pezzotta, una commessa di 27 anni, che probabilmente conosceva dei segreti del gruppo: il 24 gennaio del 2007 viene uccisa con un colpo di fucile e una badilata in uno chalet di Golasecca, nel varesotto, e seppellita in una serra poco distante. Il suo cadavere però viene scoperto e le indagini tolgono il velo sui delitti delle “Bestie di Satana”.

PSICOSETTE – IL CASO ARKEON. Il “metodo Arkeon” si ispira alla pratica spirituale giapponese “reiki” e punta alla crescita personale di chi lo segue. Secondo la magistratura di Bari, invece, Arkeon sarebbe una psico-setta che promette di risolvere gravi problemi personali, compresi quelli di salute, partecipando a costosi seminari. Si calcola che siano oltre 10mila gli adepti in Italia. Il Centro studi Abusi Psicologici (Cesap), che ha raccolto numerose testimonianza sulla vicenda, sostiene che Arkeon avrebbe assoggetto le persone sia attraverso tecniche psicologiche, sia attraverso esercizi che andavano ben oltre, come, ad esempio, il “No Limits”, che prevedeva il superamento delle proprie paure attraverso il toccamento, senza limiti, dei corpi di altre persone. Alla fine di gennaio del 2009, la procura pugliese ha chiesto il rinvio a giudizio del fondatore, Vito Carlo Moccia, e di altri dieci persone coinvolte nel metodo Arkeon, con l’accusa di associazione a delinquere, truffa, violenza privata, esercizio abusivo della professione medica, maltrattamenti di minori e incapacità procurata da violenza. Si tratta probabilmente del primo caso giudiziario italiano che riguarda una psico-setta.

PSEUDO RELIGIONE – IL CASO MAMMA EBE. Sono ancora molti coloro che credono ai poteri da guaritrice di Gigliola Giorgini, una settantenne di origine bolognese meglio nota come “Mamma Ebe”. La sua storia comincia negli anni ’80, quando fonda l’ordine “Opera di Gesù misericordioso” (mai riconosciuto dalla Chiesa) a San Baronto, in provincia di Pistoia. Suore e sacerdoti di questa congregazione lavorano in asili e case di riposo. Ben presto la fondatrice comincia a praticare l’attività di guaritrice, utilizzando pratiche mediche e riti pseudo-religiosi nei confronti di persone assoggettate, a cui vegono chieste in cambio somme di denaro. “Mamma Ebe” viene arrestata nel 1984 e condannata a sei anni di carcere. Scontata la pena ricomincia a praticare la precedente attività, prevalentemente in Emilia Romagna e in Toscana, dove, secondo la polizia, riceve malati, promette guarigioni attraverso pratiche pseudo-religiose e utilizza medicine. Per questo motivo viene nuovamente arrestata e nell’aprile del 2008 il Tribunale di Forlì la condanna a sette anni di reclusione per truffa ed esercizio abusivo della professione medica. L’Opera di Gesù misericordioso ha fatto registrare negli anni centinaia di clienti devoti e un giro d’affari miliardario.
Sandro Foschi (30/04/2009)

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