Il 29 e il 31 gennaio 2013 è stato realizzato un progetto di informazione e sensibilizzazione sulla violenza presso i Licei delle Scienze Sociali e Scientifico di Noci.
Il 29 e il 31 gennaio 2013 è stato realizzato un progetto di informazione e sensibilizzazione sulla violenza presso i Licei delle Scienze Sociali e Scientifico di Noci.
Evento patrocinato da: Ordine degli Psicologi della Regione Puglia, Regione Puglia, Comune di Bari, Comune di Noci.
Per tutto il mese di Maggio 2012 sono anche disponibili colloqui psicologici gratuiti presso lo studio in via P. Umberto, 16, previa prenotazione.
Altre iniziative organizzate nella provincia di Bari sono consultabili al seguente indirizzo web: http://www.psicologimip.it/bari/
Alcuni momenti della Conferenza
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NOCI (Bari)– Alle ore 19,30 di giovedì 29 marzo, presso il museo Diffuso di San Domenico, si svolgerà un convegno sul tema della genitorialità. La tavola rotonda, giunta al terzo appuntamento, nata con lo scopo di formare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche, che sono abbastanza frequenti e che ripetutamente ci troviamo ad ascoltare tramite il mezzo televisivo, è stata organizzata dal Ce.S.A.P., associazione ONLUS, che opera a livello nazionale, dal centro Psico educativo Adelante.
La manifestazione è patrocinata dal Comune di Noci e dalla Commissione per le parità e le pari opportunità, quest’ultima, molto sensibile, alle problematiche vicine alla famiglia e alle relazioni. Il tema, nel dettaglio, riguarderà le dinamiche di una genitorialità negata: “La Sindrome di Alienazione Genitoriale”.
Il Convegno vedrà come relatrici, Francesca Gigante, presidente della commissione Pari Opportunità del Comune di Noci, la dottoressa Lorita Tinelli, psicologa clinica, consulente dei tribunali e presidente del Ce. S.A.P. (Centro Studi Abusi Psicologici), Tiziana Gigantesco, Giudice di Pace, coordinatrice dell’Ufficio di Noci, Francesco Cellie, Responsabile per la Regione Puglia della FeNBI (Federazione Nazionale Bi-genitorialità), Bobbo Sheyla, Scrittrice, Studiosa di PAS, e infine, Gianni Passaro, Musicista.
Sottolinea la dottoressa Tinelli: “La PAS (PARENTAL ALIENATION SYNDROME) è una forma di manipolazione mentale messa in atto da uno dei due genitori nei confronti del figlio, per allontanarlo dall’altro genitore. Vi saranno testimonianze varie, anche nel pubblico, di genitori e figli ‘vittime’ di questa dinamica, con tutti gli effetti sia giuridici sia psicologici che questa comporta”.
La sindrome di Alienazione Genitoriale è una dinamica psicologica disfunzionale che, secondo le teorie personali dello psichiatra statunitense Richard A. Gardner, si attiverebbe in alcune situazioni di separazione e divorzi conflittuali non adeguatamente mediati. Attraverso dei tecnici esperti e delle testimonianze dirette si cercherà di analizzare tale sindrome.
Al convegno è invitata a partecipare tutta la cittadinanza, sia per ascoltare gli esperti sia per condividere con chi l’esperienza l’ha vissuta direttamente. Su richiesta i partecipanti potranno richiedere un attestato di partecipazione.
Fonte: http://www.noci24.it/cultura/educazione/4720-sindrome-di-alienazione-genitoriale
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Rassegna Stampa:
NOCI (Bari) – Sarà la dott.ssa Roberta Bruzzone (in foto), criminologa volto noto della televisione nazionale, l’ospite d’onore di una tavalora rotonda focalizzata sul reato di stalking. Martedì 20 Dicembre alle 19,30 nel Chiostro di San Domenico, ci sarà un dibattito pubblico sul tema dal titolo: “Stalking, dalla persecuzione alla violenza”.
L’evento fa parte di un percorso di sensibilizzazione e di formazione promosso dal Ce.S.A.P. che partito con “L’elaborazione del lutto”, proseguirà con altri incontri tematici.
E’ un evento organizzato dal Ce.S.A.P., centro Studi Abusi Psicologici, dal centro Psico educativo, Adelante e dalla Commissione Pari Opportunità del Comune di Noci. Nel dettaglio interverranno: Francesca Gigante, la presidente della commissione Pari Opportunità, la dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa e Presidente del Ce. S.A.P., dottoressa Tania Rizzo, avvocato penalista e presidente della sezione di Lecce del laboratorio permanente esame e controesame, e per finire vedrà la partecipazione straordinaria della dottoressa Roberta Bruzzone, psicologa forense e criminologa e presidente dell’Accademia internazionale di Scienze Forensi. Tavola rotonda, nata con lo scopo di formare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche, che sono abbastanza frequenti e che ripetutamente ci troviamo ad ascoltare tramite il mezzo televisivo.
La visione della dottoressa Tinelli è molto chiara: “Ci proponiamo l’obiettivo di spiegare lo stalking dal punto di vista giuridico, perché molto spesso si fa confusione su questo reato. Non si conosce molto bene, la gente così rischia di essere vessata senza sapere che è vittima di un reato e quindi non denuncia”. A tal proposito aggiunge: “Quindi ci sarà l’avvocato del foro di Lecce, Tania Rizzo, che ci parlerà della legge e, anche eventualmente, di come tutelarsi giuridicamente da esperienze di questo genere, dei limiti, che ci sono, oggi, nell’affrontare anche da parte della giurisprudenza questo reato”.
L’ospite illustre, che è Roberta Bruzzone, molto conosciuta dal punto di vista nazionale, parlerà in quanto psicologa e criminologa, proprio dei risvolti psicologici di questo reato, di quello che può vivere una vittima, delle strategie che può utilizzare per difendersi e di come lo stalker in realtà si muove per distruggere la sua vittima. Si parlerà di esperienze dirette, vissute in primis dalle persone nocesi e non. Essendo una tavola rotonda ci sarà la possibilità di intervenire e di raccontare la propria esperienza.
Conclude la dott.ssa Tinelli: “In conclusione, l’obiettivo che ci siamo posti, è quello di riflettere su alcune strategie di tutela, di sensibilizzare le forze dell’ordine a reagire più tempestivamente perché molto spesso alcuni atteggiamenti, alcune vessazioni, sono trascurati e, invece possono covare dei comportamenti più dannosi e distruttivi per la vittima in oggetto, dello stalker. Si pensa solo che lo stalker sia una persona che insegue nella vita reale, ma lo stalking avviene anche in internet, ci sono anonimi che concorrono in questo reato e diventa difficile per le forze dell’ordine da fermare perché spesso si tratta di personaggi che aprono siti anonimi in stati Esteri e quindi è molto difficile anche la gestione delle attività di queste persone che potrebbe non fermarsi a quello, ma potrebbe procedere e non bisogna aspettare che ci sia un morto prima che le forze dell’ordine diano importanza a questi eventi”.
Fonte: Noci24.it
Fax del 17 dicembre 2011
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Scritto da Patrizio Pulvento |
Domenica 18 Dicembre 2011 10:21 |
Martedì 20 Dicembre alle 19,30 nel Chiostro di San Domenico – Noci ![]()
———————— Stalking: sensibilizzare e far conoscere è importante, anche a Noci
La tavola rotonda è nata con lo scopo di formare e sensibilizzare la popolazione sulle tematiche, che sono abbastanza frequenti e che ripetutamente ci troviamo ad ascoltare tramite il mezzo televisivo. L’evento ha visto una larga partecipazione e quindi sensibilità a un tema così attuale. Ad inizio dei lavori la dott.ssa Tinelli ha illustrato brevemente il progetto, organizzato dal Ce.S.A.P., associazione che opera a livello nazionale, dal centro Psico educativo Adelante e dalla Commissione Pari Opportunità.
“Nonostante gli indiscutibili progressi, tuttavia però l’essere donna rimane oggi una condizione non facile per la nostra società, specie perché intrisa di maschilismo e di quella forma mentis intesa come posizione di forza e superiorità dell’uomo. A tal proposito io vorrei raccontare un episodio che mi è accaduto ieri, e vorrei trasmettere a voi perché mi è stato chiesto di farlo, si tratta di una donna nocese. Anche a Noci abbiamo storie di donne maltrattate dai propri mariti, donne che vanno a finire in ospedale con trenta giorni di prognosi riservata e vivono nel silenzio più assoluto questa situazione”. La donna in questione è stata vittima di stalking e la sig.ra Gigante se ne è fatta portavoce. Ha raccontato la sua storia perché potrebbe essere d’aiuto o di esempio a tutti noi. La signora è riuscita grazie alle testimonianze di gente comune, e non di chi realmente sapeva, a dimostrare la sua innocenza, grazie all’aiuto d’investigatori privati e non di pubbliche istituzioni. Grazie ad un avvocato penalista che ha preso a cuore il suo caso e la sta aiutando tuttora a liberarsi da questo spettro, ora ha una diffida a suo carico, che gli impedisce di avvicinarsi a lei. Vorrebbe, la signora, con questo messaggio, aiutare tutte quelle persone che come lei sono vittime d’ingiustizia e violenza. “Non abbiate paura di denunciare e di parlare – conclude Gigante – , nessuno deve trattare le donne in questo modo e tutti gli esseri umani vanno rispettati, rispettiamo la nostra dignità. A Noci ci sono tante realtà sommerse che devono venir fuori”.
Prima di proporre un’eventuale querela, il soggetto dovrebbe eseguire una procedura di ammonimento, alla quale la persona offesa può ricorrere. L’art. 8, L. 23.4.2009, n. 38, prevede che la vittima degli atti persecutori esponga i fatti all’autorità di pubblica sicurezza, avanzando richiesta al questore di ammonimento nei confronti dell’autore della condotta. Il questore, assunte le necessarie informazioni, potrà ammonire l’autore dello stalking, invitandolo a tenere una condotta conforme alla legge. “Dalla procedura di ammonimento derivano delle importanti conseguenze sotto il profilo sanzionatorio: qualora, l’ammonito insista nella propria condotta persecutoria, andrà incontro a un aumento della pena per il delitto di cui all’art. 612 bis, il quale sarà, in tal caso, procedibile d’ufficio. Pena prevista fino a quattro anni”. A questo proposito si è riscontrato che esiste una “categoria sociale a rischio di stalking” rappresentata da tutti gli appartenenti alle cosiddette “professioni d’aiuto”, vale a dire i medici, gli psicologi, gli avvocati, gli infermieri e ogni altra sorta di “helper”. Tutto ciò succede perché gli utenti riversano sul proprio avvocato, sulla propria psicologa, una serie di aspettative affettive, di pretese emotive, che non possono appartenere alla professionalità di questi ultimi e poiché sono disattese, diventano un motivo scatenante di questa persecuzione, che porta allo stalking. “Si pensa solo che lo stalker sia una persona che insegue nella vita reale, ma lo stalking avviene anche in internet. Lo stalker non è subito solo dalle donne ma ci sono casi in cui è l’uomo, la vittima. L’essere preparati è importante, come il parlarne.”
Subito dopo si è entrati nell’aspetto psicologico, quindi è stata la volta della dottoressa Roberta Bruzzone, consulente tecnico, anche, di telefono Rosa, nell’ambito di violenza domestica, sessuale, di stalking e di omicidio, la quale ha dichiarato: “Da diversi anni lavoro a fianco della vittima. Le stesse forze dell’ordine si muovono solo quando la minaccia all’incolumità fisica di chi sporge denuncia è esplicita. Ma gli stalker sanno essere subdoli e spesso perpetrano la violenza agendo sul piano psicologico ed economico, o usando l’arma della diffamazione. Certo, per l’impatto che ha sulla vita della vittima resta un crimine terribile”. Il problema c’è ed è enorme. C’è il tentativo da parte del carnefice di isolare socialmente la vittima, perché se diventa tale è più facile avere il controllo su quest’ultima. “Duecento donne – continua – muoiono in Italia, per mano dei propri partner o ex, ed è un problema che investe tutta l’Italia. Dietro siti e soprannomi strani si nascondono anche più di uno stalker, che attaccano la loro preda e non la lasciano andare. Modificare questo tipo di personalità non è facile. La vittima, per quanto possa essere breve il periodo in cui è perseguitata, rischia di conservare a lungo delle vere e proprie ferite. Le conseguenze dello stalking, infatti, per chi lo subisce, sono spesso diverse e si trascinano per molto tempo cronicizzandosi. In base al tipo di atti subiti e alle emozioni sperimentate possono determinarsi stati d’ansia. E’ un problema che ci riguarda da vicino ed è quindi importante parlarne e la statistica che lo dice in maniera molto chiara.”. La dottoressa Buzzone ha fatto diversi esempi, in cui chiaramente ha spiegato casi di stalker e di come comportarsi. La dott.ssa Tinelli, ha sottolineato che lo stalker è una persona squilibrata, con delle problematiche mentali, e che probabilmente non si ferma davanti ad una diffida. Sensibilizzare e far conoscere, offrire sostegno psicologico alla vittima è importante. Come riferimento, sul territorio abbiamo dei gruppi di auto aiuto e di supporto per situazioni di questo genere, e chiunque ha voglia può recarsi in via Principe Umberto n.16, presso il Centro, oppure andare sul sito del Ce. s.a.p., telefonare o scrivere. Il mese prossimo è previsto un altro incontro, si parlerà di Pas, Sindrome di alienazione genitoriale, che riguardano le coppie che si separano e i figli di quest’ultime, il tutto con valenti esperti.
Fonte: Noci24.it
—————— STALKING || A NOCI INTERVIENE LA NOTA CRIMINOLOGA ROBERTA BRUZZONEMartedì 20 dicembre presso il chiostro di San Domenico a Noci si è tenuta una tavola rotonda, organizzata dall’Associazione Onlus Ce.S.A.P, l’Associazione Adelante e con il patrocinio del Comune di Noci, sul tema “Stalking”: Dalla persecuzione alla violenza. Al dibattito sono intervenuti Francesca Gigante, presidente della Commissione Pari Opportunità del Comune di Noci, la dott.ssa Lorita Tinelli,psicolaga e presidente Ce.S.A.P, la dott.ssa Tania Rizzo, avvocato penalista ed infine la dott.ssa Roberta Bruzzone, psicologa Forenze, criminologa, presidente dell’Aisf, volto noto della televisione per le innumerevoli partecipazioni a trasmessioni sui canali generalisti ( Porta a Porta, Matrix, Italia sul 2 ). Numeroso il pubblico presente. Il dibattito si apre con l’intervento di Francesca Gigante, che sottopone i presenti ad un racconto reale di una donna nocese vittima di Stalking. In sintesi, la donna protagonista di questa storia è una nocese sposata con famiglia e circa 2 anni fa trova un lavoro – la Gigante non spiega quale, in quanto ha garantito come giusto che sia la riservatezza alla vittima – non è assunta regolarmente ma con il proprio datore pattuisce un compenso. Dopo mesi di mancato pagamento, la donna chiede invano delucidazioni al datore di lavoro sulla paga che le spettava, ma come volevasi dimostare il datore inveisce contro la donna, ovviamente non paga e comincia a perseguitare la donna dopo che la stessa si rivolge ad un avvocato. Grazie ad un cavillo ben studiato dall’avvocato dello stalker, la donna finisce in carcere per 4 giorni, giorni in cui viene picchiata da una tossicodipendente, esce dal carcere e sconto il resto della pena agli arresti domiciliari. La propria vita è ormai segnata e oltre ai guai con lo stalker ci si mette di mezzo la sfortuna, con il figlio della donna vittima di un incidente, che costringe il marito della donna ad andare ogni giorno in ospedale e di conseguenza perde il lavoro. “Tenta due volte il suicidio perchè sola” – afferma Francesca Gigante, durante il racconto di questa storia schoccante dinanzi ad un pubblico incredulo e sbigottito. La svolta avviene quando la malcapitata donna trova un bravo avvocato penalista, che prende a cuore la situazione, lo stalker viene diffidato non può più avvicinarsi alla donna, ma anche l’associazione Giraffa di Bari ha contribuito alla ripresa della donna . Ora la vita della sfortunata donna è tornata alla normalità. Il suo sogno è di creare con i soldi del risarcimento un centro a Noci per le vittime di Stalking. Questo il racconto agghiacciante con cui si è aperto il dibattito. Subito dopo è intervenuta l’avvocato penalista Tania Rizzo, la quale nel suo intervento ha fornito il suo punto di vista e la sua esperienza dal punto di vista giuridico sul tema del dibattito. “Lo stalking in altri paesi europei è stato individuato precedentemente rispetto all’Italia – queste le parole iniziali dell’avvocato Rizzo – …chi effettua denunce di stalking deve dar carico di prove…..crescono le vittime dello stalking high professional – a chiusura del suo intervento – ovvero professionisti come medici, avvocati, psicologi”. La dott.ssa Bruzzone esordisce dicendo “solo nel centro di Roma abbiamo 1300 segnalazioni di stalking..”. Numeri sconcertanti che dimostrano come questo reato è presente nella vita di tutti i giorni. La Bruzzone sostiene che lo scenario prevalente in cui lo stalking si manifesta è la relazione pregressa tra carnefice e vittima, condominio ma anche la scuola e i luoghi di lavoro. Uno stalker è già stalker durante la relazione, sostiene la nota criminologa. 200 donne all’anno mediamente sono vittime di stalking ma cresce anche la percentuale delle vittime maschili. E’ stata una bella serata, in compagni di esperti del settore, che hanno permesso al folto pubblico presente di capire maggiormente cosa è lo Stalking, è stata un’occasione per entrare più a fondo nel tema con esempi e nozioni giuridiche in materia REPORTER X CASO
Fonte: Notizie di attualità
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——————————————————————————– Alcune foto del convegno
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La morte non è niente.
Sono solamente passato dall’altra parte:
è come fossi nascosto nella stanza accanto.
Io sono sempre io e tu sei sempre tu.
Quello che eravamo prima l’uno per l’altro lo siamo ancora.
Chiamami con il nome che mi hai sempre dato, che ti è familiare;
parlami nello stesso modo affettuoso che hai sempre usato.
Non cambiare tono di voce, non assumere un’aria solenne o triste.
Continua a ridere di quello che ci faceva ridere,
di quelle piccole cose che tanto ci piacevano
quando eravamo insieme.
Prega, sorridi, pensami!
Il mio nome sia sempre la parola familiare di prima:
pronuncialo senza la minima traccia d’ombra o di tristezza.
La nostra vita conserva tutto il significato che ha sempre avuto:
è la stessa di prima, c’è una continuità che non si spezza.
Perché dovrei essere fuori dai tuoi pensieri e dalla tua mente, solo perché sono fuori dalla tua vista?
Non sono lontano, sono dall’altra parte, proprio dietro l’angolo.
Rassicurati, va tutto bene.
Ritroverai il mio cuore,
ne ritroverai la tenerezza purificata.
Asciuga le tue lacrime e non piangere, se mi ami:
il tuo sorriso è la mia pace.
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Recensioni
Fonte: Noci24.it
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Si è entrati dunque nel vivo dell’argomento, la parola è passata nelle mani della psicologa nocese che ha curato l’evento grazie al sostegno di una serie di associazioni (vedi CeSap e Adelante), nonché la dott.ssa Lorita Tienelli (in foto in alto a sinistra) e il dibattito ha avuto inizio. “L’obiettivo di questo incontro” ha spiegato “non è trovare risposte ma imparare reciprocamente a riflettere su questi argomenti. L’esperienza del lutto comincia addirittura con la nascita. Un lutto è uguale ad una separazione, somiglia tanto ad una sensazione di vuoto improvviso. Per superarlo è necessario chiedere aiuto: l’unica ancora di salvezza. É necessario viverlo il dolore, riconoscerlo, affrontare l’esperienza. La società, la famiglia, i valori e le persone più care saranno le soluzioni per l’accettazione del dolore e, quindi, il superamento. Non è facile, ma è possibile”. A volte il metodo scientifico degli psicologi non basta, è vero. Il calore delle persone più care non sembra essere sufficiente: la gente si ostina a considerare la propria esistenza inutile solo se ha perso qualcun altro. E allora come è possibile credere nelle parole della dott.ssa Tinelli?
La risposta l’hanno data alcuni testimoni che con grandissimo coraggio hanno esposto la loro esperienza al pubblico (foto in basso) e di cui non riportiamo le foto per motivi di privacy e di rispetto nei confronti della grande fatica che hanno dovuto affrontare, ma sempre a scopo benefico e di confronto con la società. La storia della signora Rosanna e del signor Antonio (entrambi genitori che hanno perso i loro figli) hanno fortemente catturato l’interiorità del pubblico, tanto da farlo commuovere e sospirare. D’altronde l’intenzione era proprio questa: mettersi difronte al dolore, riconoscerlo, farlo proprio, superarlo. Il lavoro lungo anni ed anni da parte dei psicologi sostenitori dell’iniziativa è stato lodevole; mai si era assistito ad un appuntamento così duro, così forte, così reale. Eppure potrebbe avere funzionato per quelle persone che attualmente si trovano in una simile condizione.
Rassegna stampa
Un incontro tematico per informare e responsabilizzare
Lo scorso 15 aprile, presso l’Aula Magna “Guarella” dell’edificio scolastico Positano in Noci, si è tenuta una conferenza sul tema La violenza sulla donna.
Il tema violenza, letto al femminile, stenta a decollare concretamente perché, pur essendo entrati nel terzo millennio, ancora molte Nazioni (ben 30 Paesi, ovvero quasi un terzo del totale), hanno espresso forti riserve per motivi culturali o religiosi. I documenti internazionali che condannano la violenza sulle donne sono ormai parecchi, ma non esiste un reale consenso sulla questione. Le Nazioni Unite non riescono ancora a trovare un accordo su come debbano essere tutelati i diritti delle donne.
Con questo inciso, la Presidente della Commissione per le Pari Opportunità Francesca Gigante, ha dato il via all’incontro, rilevando che il tema era necessario affrontarlo pubblicamente non per un fatto di programmazione o di facciata, che giustificasse il lavoro della Commissione, ma per denunciare il continuo mercimonio che ultimamente la donna subisce.
La realtà dei fatti è che la convenzione rischia, almeno per ora, di rimanere un semplice pezzo di carta, una dichiarazione di buona volontà puramente formale. Non esiste, infatti, ancora alcuna sede specifica, dove denunciare la violazione e tanto meno un meccanismo per perseguirla, a differenza di quel che accade per altri importanti trattati internazionali sui diritti umani.
Comunque qualche dato confortante nella realtà europea, esiste, nonostante tutto. I Paesi membri del Consiglio d’Europa hanno realizzato un Piano d’Azione Nazionale per combattere la violenza contro le donne. Si tratta di Andorra, Belgio, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Cipro, Croazia, Repubblica Ceca, Danimarca, Finlandia, Francia, Germania, Grecia, Ungheria, Irlanda, Norvegia, Lituania, Paesi Bassi, Portogallo, Slovacchia, Spagna, Svezia, Svizzera. Fra i paesi che hanno già leggi specifiche per la prevenzione e il contrasto della violenza contro le donne, con particolare riferimento alla violenza domestica si cita: Austria, Belgio, Bulgaria, Francia, Irlanda, Spagna e Polonia. Fra i paesi che non hanno una legge specifica, alcuni hanno introdotto emendamenti ai codici penali per contrastare la violenza di genere e quella contro i minori.
Prendendo la parola, la psicologa dottoressa Lorita Tinelli, Presidente del CESAP (Centro Studi sugli Abusi Psicologici), ha enunciando, con un quadro preoccupante, gli aspetti psicologici degli abusi sulla donna. Le forme di violenza vanno da quella fisica vera e propria, di cui spesso leggiamo sui quotidiani, a quella sessuale che, fortunatamente, superando i vecchi ostacoli legati alla vergogna e al pudore, sono sempre più spesso denunciati. Un altro aspetto che colpisce la donna è quello economico. Nei casi di separazione o di divorzio chi subisce le maggiori conseguenze è, troppo spesso, solo la donna. Nei casi migliori gli resta un tetto ma diventa difficile trovare una soluzione dignitosa. Questi tre aspetti, messi insieme, portano a colpire la sfera psicologica con conseguenze, anche irreversibili, per la donna.
Gli studi statistici, veramente preoccupanti, rilevano che nel 70% dei casi l’origine di patologie nasce all’interno della stesa famiglia e ad aggravare le statistiche, viene fuori un altro dato aberrante: solo il 7,3% è denunciato. L’ultimo dato evidenziato, se quelli precedenti non fossero sufficienti, si riferisce al fenomeno classificato con il termine anglosassone di “Stalking”, che indica una serie di atteggiamenti tenuti da un individuo che affligge un’altra persona, perseguitandola e ingenerandole stati di ansia e paura, che possono arrivare a comprometterne il normale svolgimento della quotidianità. Nel nostro ordinamento giuridico è rubricata come atti persecutori (articolo 612 bis del C.P.), in altre parole sindrome del molestatore assillante.
Quantificando in termini statistici rileviamo che nel 55% circa dei casi i problemi sorgono nella relazione di coppia; nel 25% circa nel condominio; nello 0,5% circa nella famiglia (figli/fratelli/genitori); nel 15% circa nel posto di lavoro o studio. Risulta inoltre che i casi di Stalking denunciati, nel 2010, sono stati 5369 e solo in 942 casi il responsabile è stato arrestaato.
Il terzo relatore, previsto in programma, la professoressa Giulia Basile fondatrice della DARF di Noci, ha posto l’accento sul binomio Uomo-Potere nella società. La nostra società, come tante altre, è stata ed è tuttora ancorata a uno schema che vede governare solo ed esclusivamente l’uomo: il binomio Uomo-Potere è talmente radicato, che le “forti riserve per motivi culturali o religiosi” stentano a essere riviste e cancellate. La realtà giornaliera è sotto gli occhi di tutti: il lavoro della donna è sottostimato; le prospettive di carriera sono molto limitate; i compensi, spesso, non sono equiparati, a parità di lavoro; non si tiene conto che la donna che lavora, in casa, svolge un secondo lavoro non riconosciuto. La donna continua a essere considerata, spesso e volentieri, un oggetto di desiderio, o peggio, qualcosa da poter mettere in vetrina. A conferma di ciò basta guardare i tanti spot pubblicitari: anche il più banale serve a mettere in vetrina il corpo di una donna seminudo.
Il nostro vocabolario si è arricchito recentemente di un altro vocabolo, ha rilevato la professoressa Basile: “FEMMINICIDIO”. Sempre più spesso si legge o si sente pronunciare la parola omicidio, trascurando molte volte le vittime sono donne. Quindi ha concluso: “La donna, oggi più che ieri, ha piena coscienza dei suoi problemi, è l’uomo che deve essere rieducato al rispetto della donna!”
È fissato per il prossimo 25 novembre l’appuntamento con il “Fiocco Bianco = Rispetto della Donna”, un momento di visibilità per gli uomini che vogliono impegnarsi contro la violenza alle donne. Il fiocco bianco sarà un simbolo per formalizzare il personale impegno degli uomini a non commettere, a non tollerare e a non tacere la violenza contro le donne.
Fonte: Noci/violenza