Conosciamoci, la Comunità Madonna della Croce si presenta alla città

12 16conosciamoci2NOCI (Bari) – Dal 2011, anno del loro arrivo a Noci, al 2013 hanno risistemato l’alloggio attiguo al Santuario Madonna della Croce, facendone un Alloggio Sociale per Adulti in difficoltà. Oggi fanno parte di una comunità viva, attiva, che crea progetti non solo per garantire inclusione ed integrazione alle fasce più deboli, ma anche autonomia. Per dimostrarlo, i membri della suddetta comunità, hanno organizzato, lo scorso 9 dicembre un evento dal titolo “Conosciamoci” (fotografie di Gianni Amodio).

12 16conosciamoci1CONOSCIAMOCI – All’incontro, organizzato presso il chiostro delle clarisse, presenziato dal Sindaco e dell’assessore Lorita Tinelli e moderata dal giornalista Stefano Impedovo, hanno preso parte anche diversi collaboratori e professionisti che con il loro contributo rendono attiva la Comunità. Fra questi sicuramente lo psicologo clinico Dott. Felice Scaringella, il dott. Mauro D’Alonzo (psichiatra Centro Salute Mentale – Putignano ASL Ba/7) e Don Peppino Cito, arciprete di Noci, ma, prima fra tutte, Liana Zambonin, ideatrice e fondatrice del progetto, che ha colto l’occasione per raccontare l’incontro iniziale con Don Carmine Carelli di Noci e la scelta di sistemare i locali adiacenti alla Chiesa della Madonna della Croce per accogliere gli ospiti di qualche anno fa: “Quando abbiamo fatto il primo sopralluogo della location ho capito che andava sistemata un po’ per essere “vivibile”. Poi, grazie al contributo di tanti volontari, il posto è diventato confortevole: un rifugio per tutti coloro che desiderano venirci a trovare”.

LE ATTIVITA’ – Conosciamoci è stato tuttavia un’occasione per mettere in chiaro le attività che attualmente coinvolgono “la comunità della Madonna della Croce”. Da questa realtà sono nate infatti: 1) Askesis, una cooperativa sociale di tipo B, che gestisce i diversi progetti di inclusione lavorativae che ha per oggetto lo svolgimento di attività diverse da quelle sociosanitarie (agricole, industriali, commerciali o di servizi), finalizzate all’inserimento lavorativo di persone svantaggiate per cui lo scopo fondamentale è quello di restituire, attraverso lo svolgimento di attività produttive nei più svariati settori, una dimensione personale e relazionale al soggetto svantaggiato considerato, nell’ottica classica dell’economia, come soggetto “improduttivo”; 2) DIMENSIONE FAMIGLIA : una Cooperativa Sociale di tipo A che ha per oggetto la gestione di servizi sociosanitari ed educativi. Lo scopo fondamentale è quello di fornire servizi socio sanitari ed educativi, che dovranno “essere finalizzati alla promozione umana e alla integrazione sociale dei cittadini, come interesse generale della comunità”. 3) Alloggio sociale per adulti in difficoltà: la comunità, gestita da Dimensione Famiglia Società Cooperativa Sociale, è destinata ad accogliere in via temporanea adulti in difficoltà di carattere psicologico e sociale e privi di sostegno familiare. La permanenza è, di norma, limitata ad un periodo di 6 mesi rinnovabili. Il contesto territoriale di riferimento del progetto è il Distretto S.S.14 – ASL BA che comprende Noci assieme ai Comuni di Putignano, Castellana Grotte, Locorotondo e Alberobello. Obiettivo primario della Comunità è quello di realizzare una comunità-famiglia per persone con problematiche psicosociali, impossibilitate a vivere nel nucleo familiare.

Ma non è finita qui. Per la comunità sono tutt’ora stati pensati laboratori per creare piccoli manufatti artigianali, vedi “Impara l’Arte” della dott.ssa Alessandra Petronilli e il laboratorio di “Riuso Creativo” a cura di Giuliana Piepoli. Fra le ultime novità rientra anche il progetto di sartoria artigianale “Cinderella nato grazie all’aiuto del Rotary Club, (intervento del Dott. Giovanni De Pergola- Presidente del Rotary Club Bari Sud, per la produzione di camicie. Anche l’agricoltura è coinvolta nel progetto grazie al contributo del dott. Francesco Plantamura dell’azienda agricola Soami.

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Daniela Della Corte
Fonte: http://www.noci24.it/cultura/educazione/14712-conosciamoci-la-comunita-madonna-della-croce-si-presenta-alla-citta

Una grande famiglia per ricominciare a vivere

Una grande famiglia per ricominciare a vivere. E’ questa l’iniziativa promossa dalla Comunità Madonna della Croce. Venerdì scorso presso il Chiostro delle Clarisse di Noci la Comunità ha fatto conoscere il proprio progetto alla cittadinanza con un evento dal titolo “Conosciamoci”.

All’incontro hanno preso parte le autorità locali. Al sindaco Domenico Nisi i saluti iniziali, sono entusiasta dell’iniziativa che la Comunità offre al paese di Noci, ha commentato il primo cittadino, desidero che questa struttura, per l’aiuto che offre, continui a crescere.

Dello stesso piano anche l’assessore alle politiche giovanili Lorita Tinelli che ha precisato come il progetto della comunità sia nato dall’incontro con la fondatrice Liana Zambonin, progetto che è stato rinnovato in questi giorni con il Palazzo di Città.

La serata moderata dal giornalista Stefano Impedovo, ha visto l’alternarsi di diversi collaboratori e professionisti che con il loro contributo rendono attiva la Comunità.

Liana Zambonin, ideatrice e fondatrice, ha colto l’occasione per raccontare l’incontro con Don Carmine Carelli di Noci e la scelta di sistemare i locali adiacenti alla Chiesa della Madonna della Croce per accogliere gli ospiti. Quando abbiamo fatto il primo sopraluogo della location ho capito che andava sistemata un po’ per essere “vivibile”, poi grazie al contributo di tanti volontari il posto è diventato confortevole e un rifugio per tutti coloro che desiderano venirci a trovare.

Innumerevoli le attività e i progetti della Comunità laboratori pensati per creare piccoli manufatti artigianali con il laboratorio Impara l’Arte della dott.ssa Alessandra Petronilli e il Progetto Cinderella del dott. Giovanni De Pergola Presidente del Rotary Club Bari Sud, per la produzione di camicie. Anche l’agricoltura è coinvolta nel progetto grazie al contributo del dott. Francesco Plantamura dell’azienda agricola Soami.

Ma la comunità non è solo questo, ad affiancare gli ospiti una equipe di esperti ha attivato una serie di laboratori per il recupero sociale, attività di psicologia, psicoterapie e psicoeducazione cercano di reintegrare nella società i più bisognosi.

Un valido contributo giunge anche da Don Peppino Cito che con la sua presenza all’interno della Comunità accoglie i visitatori non i nome della fede, ma attraverso un percorso di spiritualità che esula da qualsiasi gruppo religioso. Conclude la serata con un frase pronunciata da Papa Francesco “La Misericordia non finisce. Non c’è bisogno di una fede particolare. La fede solleva il morale qualsiasi essa sia”.

Fonte: http://www.nocigazzettino.it/2551/Una%C2%A0grande%C2%A0famiglia%C2%A0per%C2%A0ricominciare%C2%A0a%C2%A0vivere.html

Suicidio, grazie agli esperti il tabù non esiste più

 

11-30-suicidiNOCI (Bari) – Sono passati due anni esatti da quando il corpo esanime di Antonio Notarnicola è stato rinvenuto nel suo trullo di campagna in Contrada Barsenti. Da allora si è sviluppata una sequela impressionante di suicidi che ha portato nel giro di soli due anni 9 persone a togliersi la vita, mentre altri due sono stati i tentativi non giunti a compimento.

Nella piccola cittadina murgiana vi sono però validi esempi di aiuto e sostegno per chi ha maturato un pensiero simile, talvolta giunto al termine di un tormentato e complesso percorso psichico, e per i familiari su cui grava il dolore di una perdita inaspettata. Per questo Noci24.it, da sempre attento alle tematiche sociali, ha chiesto ad alcuni esperti pareri e disponibilità al fine di fornire indicazioni valide per chi vive situazioni simili e non sa a chi rivolgersi.

don-peppino-cito-01La Chiesa, ad esempio, può correre in aiuto di chi vive situazioni di disagio. «La persona che avverte questo bisogno – dice l’arciprete Don Peppino Citoviaggia in un clima di disagio sociale inteso come “isolamento dalla società”. Il servizio religioso deve riportare la persona in una comunità di fratelli. Persone che covano dentro di sé l’istinto suicida vengono a messa perché vogliono sentirsi normali facendo le stesse cose che fanno gli altri». Noci pecca di un centro d’ascolto parrocchiale. «Forse un centro d’ascolto sarebbe utile per esporre questo tipo di problematiche. Purtroppo qui a Noci non c’è ma a livello diocesano si, attivo proprio per raccogliere questo tipo di preoccupazione. Le persone però hanno paura di esternare talune situazioni perché temono il giudizio altrui. Mi auguro che avvenimenti di questo genere non si ripetano e che si vivi nella grazia del Signore».

tinelli-lorita-psicologa-1Diverso è l’approccio della dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa, referente del centro Cesap. «Nella maggior parte dei casi avvenuti a Noci – dichiara la psicologa – la scelta è stata meditata. La cosa che fa riflettere è la giovane età di chi ha pensato di togliersi la vita». Vi è una predisposizione? «Non vi è una predisposizione naturale, ma dipende da come si reagisce alle diverse situazioni negative della vita; per questo non posso sapere se affianco a me ho un potenziale suicida. A scatenare questo tipo di reazione non è mai un singolo fattore, ma più elementi che incidono sul senso della vita. Chi arriva a meditare un pensiero simile pensa esclusivamente a come “se ne deve andare”, se invece si razionalizza una soluzione si può trovare sempre». Qualcuno ha parlato di emulazione… «Il rischio emulazione permane allorquando vi è già successo un caso simile soprattutto all’interno del nucleo famigliare o se c’è già stato un tentativo precedente. Alla luce di questa analisi ritengo che chiedere aiuto non significa essere deboli, al contrario significa avere coraggio».

conte-annamaria-assistente-socialeAnche le istituzioni sono attive in questo campo. «A livello istituzionale il Comune di Noci è sempre stato attento alle dinamiche sociali» – dichiara la dott.ssa Anna Maria Conte a capo del Settore Servizi Sociali del comune. «Qui è attivo un servizio di ascolto – continua la dottoressa – con il Centro Ascolto per le Famiglie, mentre di concerto con la Asl ed i professionisti del settore, sono attivi un servizio terapeutico presso l’ospedale di Noci aperto tutti i martedì, ed un servizio presso la scuola per l’infanzia “Mons. Luigi Gallo”, sito nella via omonima. A questi si affiancano ulteriori servizi che hanno sede presso il presidio ospedaliero di San Michele in Monte Laureto e presso l’ospedale di Putignano. È ovvio che prendiamo in custodia situazioni in cui sono le persone che di propria spontanea volontà decidono di rivolgersi da noi presso le nostre strutture, a cui offriamo la nostra professionalità. Per i minorenni possiamo anche offrire di più dietro delega del Tribunale per i Minori. A breve sarà pubblicata anche una “carta dei servizi” con tutta l’offerta che questo ufficio, in collaborazione con l’assessorato di riferimento, è in grado di proporre alla cittadinanza».

Molte quindi le persone pronte a mettere a disposizione competenza e professionalità per una problematica che per lungo tempo è rimasta tabù, ma che alla luce degli avvenimenti accaduti nell’ultimo anno non si può più sottacere e far finta che non esista.

 

Fonte: Noci24