Conoscere meglio le sette

FALSI ESORCISTI: il santone Mauro Cioni e il Mago Malleus, due casi di  sètte abusanti, i cui leader si spacciavano per 'esorcisti' – No al  satanismo

Da una pagina del blog di Maloney Coaching riprendo delle informazioni interessanti sulle motivazioni per cui si aderisce ai culti.

Le parole chiave che contraddistinguono l’esperienza in un culto possono essere individuate tra le seguenti:

Significato e scopo

Senso di appartenenza

Comunità di persone che la pensano allo stesso modo

Opportunità di crescita personale

Qualche saggezza o grande verità che porterà conforto o aiuterà a dare un senso al mondo

Un modello o una figura ispiratrice di qualche tipo

Qualcuno o qualcosa che ti fa sentire speciale, importante, come se fossi importante

Alcuni nobili ideali su cui lavorare (ad es. “Quello che facciamo qui cambierà il mondo!”)

Fondamentalmente sono queste le argomentazioni che molte persone che finiscono nelle sette trovano attraenti in prima istanza. Molti di loro sono persone intelligenti che sono state predate quando erano particolarmente vulnerabili.

La setta NXIVM negli Stati Uniti e quella di Lighthouse nel Regno Unito sono solo alcuni recenti casi di sette non religiose che hanno attirato le persone con quello che pretendevano essere una sorta di sviluppo personale e/o coaching.

Spesso la gente si chiede cosa c’è che non vada nelle persone che aderiscono a questi gruppi. Come fanno ad essere ammaliati per così tanto tempo? E come fanno a non comprendere di essere finiti in una setta?

E’ facile a questo punto sostenere che chi entra in un culto sia una persona quasi incapace di intendere e di volere, oppure che ha qualche complicità con i leader dello stesso e quindi interessi personali, tanto da giustificarne l’ingresso e l’adesione per un lungo tempo.

La stessa blogger, che ho citato, sostiene che esistono tanti pregiudizi e idee sbagliate rispetto ai culti e all’adesione agli stessi. Ella scrive: “Non conoscevo affatto dell’esistenza di legami traumatici, l’attaccamento disorganizzato, il rinforzo intermittente, il controllo coercitivo, l’erosione del proprio senso di sé, il bombardamento amoroso, il gaslighting, ecc. La manipolazione psicologica non è uno scherzo“.

Ella continua: “Nel mondo reale non incontriamo spesso cattivi netti, simili a caricature, che sono cattivi al 100%, il 100% delle volte. Ma se qualcuno sfrutta anche il 10% delle volte, non è troppo il il 10%? Imparare a conoscere le sette mi ha dato qualcosa di concreto per identificare dei modelli e valutare la salute di tutti i tipi di relazioni e gruppi. Se tendi a dare alle persone il beneficio del dubbio e a razionalizzare il comportamento problematico, potresti trovare utile anche questa conoscenza”.

Cosa è un culto?

Riprendo dalla pagina di Maloney alcune definizioni tratte dagli studi di alcuni esperti del fenomeno come la dott.ssa Janja Lalich, la dott.ssa Alexandra Stein e il dott. Steven Hassan.

Janja Lalich e la coautrice Karla McLaren in Escaping Utopia: Growing Up in a Cult, Getting Out, and Starting Over, sostengono che le sette non sono definite da ciò che credono il leader della setta o i suoi membri. Piuttosto, i culti sono definiti dal modo in cui tali credenze e obiettivi vengono trasmessi, da chi li trasmette e da quanta libertà e autonomia hanno i membri all’interno del gruppo.

Una setta è un gruppo o una relazione che soffoca l’individualità e il pensiero critico, richiede un intenso impegno e obbedienza a una persona e/o a un’ideologia, e limita o elimina l’autonomia personale a favore della visione del mondo della setta e dei desideri e bisogni del leader“.

Maloney nel suo articolo riflette sul fatto che questa definizione possa essere attribuita anche ad alcune famiglie tossiche.

Alexandra Stein, nel suo libro Terror, Love and Brainwashing: Attachment in Cults and Totalitarian Systems, definisce una setta in modo leggermente diverso, ma sottolinea anche il controllo e il principio di “questa figura autoritaria che possiede tutte le risposte“:

Una setta è un gruppo di persone guidate e generalmente sfruttate da un leader carismatico e autoritario, che ha una visione estrema (totalista). Una setta impiega il lavaggio del cervello nei suoi sforzi di mantenere i membri sotto il suo controllo”.

“Carismatico”. Non è tutto oro quello che luccica

Una setta, quindi secondo la Stein, può essere “un gruppo politico, una chiesa o un altro gruppo religioso, un centro di meditazione o benessere, un posto di lavoro o un programma di formazione per la crescita personale”.

Una setta può anche riguardare una relazione a due, come per esempio tra uno pseudo-coaching e il suo cliente. Ovviamente essa si caratterizza dalla non eticità e dall’abuso.

Fai parte di un gruppo ad alto controllo simile a una setta?

Come si può comprendere di essere entrati in contatto con una setta o con una relazione ad alta influenza?

Steven Hassan ha realizzato un modello, chiamato BITE, che aiuta a comprendere proprio questo.

BITE si riferisce a quattro aree di controllo: comportamento, informazioni, pensieri ed emozioni.

Secondo Hassan un leader, adottando una serie di strategie manipolative, non etiche, agisce il pieno controllo della mente del suo adepto lavorando su quattro delle aree importanti della vita.

Controllando il Comportamento, le Informazioni, i Pensieri e le Emozioni. (In Inglese Behaviour, Informations, Thoughts, Emotions, B.I.T.E.) l’identità di un individuo può essere sistematicamente manipolata e modificata a seconda degli interessi del leader.

Per esempio il Controllo del Comportamento può avvenire:

  1. regolando la realtà fisica dell’individuo
  2. dettando dove, come e con chi la persona deve socializzare e chi evitare
  3. decidendo con chi egli deve fare sesso
  4. controllando il modo di vestirsi e di acconciarsi
  5. controllando la sua dieta e i momenti in cui assumere cibo
  6. manipolando i tempi del sonno
  7. sfruttandolo finanziariamente
  8. limitando il suo tempo libero
  9. coinvolgendolo per la maggior parte del tempo nelle attività del gruppo o di auto indottrinamento
  10. portandolo a chiedere il permesso per prendere le decisioni più importanti
  11. riportando ai superiori pensieri, sentimenti, e attività (di se stessi e altri)
  12. premiandolo e punendolo al fine di modificare comportamenti, sia positivi che negativi 
  13. scoraggiando l’individualismo, incoraggiando il pensiero di gruppo
  14. imponendo regole e regolamenti rigidi
  15. promuovendo dipendenza e obbedienza 
  16. minacciando danni a familiari e amici 
  17. forzando l’individuo a stuprare o ad essere stuprato 
  18. incoraggiando e impegnarsi in punizioni corporali  

Il Controllo dell’Informazione può avvenire:

1. ingannando:  a. omettendo deliberatamente informazioni  b. distorcendo l’informazione per renderla più accettabile  c. mentendo sistematicamente ai membri della setta 

2. minimizzando o scoraggiando l’accesso a fonti di informazione non ufficiali della setta, compresi:  a. Internet, tv, radio, libri, articoli, giornali, riviste, altri media  b. informazioni critiche c. ex- membri della setta d. tenere i membri occupati così che non abbiano tempo per pensare e indagare  e. controllare attraverso il cellulare con tracciamento di messaggi, chiamate e internet

3. compartimentando l’informazione in dottrine esterne vs. dottrine interne a. far sì che l’informazione non sia liberamente accessibile  b. controllando l’informazione a diversi livelli nel gruppo  c. permettendo solo alla leadership  di decidere chi deve sapere cosa e quando 

4. incoraggiando lo spionaggio su altri membri  a. imponendo un sistema di coppia per monitorare e controllare i membri  b. riportando alla leadership pensieri, sentimenti e azioni devianti c. garantendo che il comportamento dell’individuo sia monitorato dal gruppo 

5. divulgando un uso di informazione generata dalla setta e propaganda, compresi:  a. newsletter, riviste, registrazioni audio, videocassette, youtube, film e altri media  b. citando in modo scorretto e disonesto delle dichiarazioni o utilizzarle fuori dal contesto delle fonti 

6. abusando della confessione  a. informazione su peccati usate per disturbare e / o dissolvere i confini dell’identità b. negare il perdono o l’assoluzione  c. manipolazione della memoria, con creazione di possibili falsi ricordi

Il Controllo del Pensiero avviene:

  1. richiedendo ai membri di interiorizzare le dottrine del gruppo come verità  a. adottando una ‘mappa di realtà‘ del gruppo come realtà;  b. infondendo un modo di pensare bianco/nero;  c. decidendo tra buono vs male; d. organizzando le persone in noi vs loro (interno vs esterno)
  2. cambiando nome e identità di una persona
  3. usando un linguaggio tendenzioso e clichés che impediscono la conoscenza, così per arrestare il pensiero critico e per ridurre la complessità in un ronzio stereotipato di parole
  4. incoraggiando solo pensieri ‘buoni e corretti‘ condivisi dal gruppo
  5. utilizzando tecniche ipnotiche per cambiare stati mentali, minare il senso di riflessione critica e persino per far regredire l’età del membro
  6. manipolando i ricordi e inducendone di falsi
  7. insegnando tecniche di arresto del pensiero che spengono la verifica della realtà stoppando i pensieri negativi e permettendo solo pensieri positivi, compresi:  a. la negazione, la razionalizzazione, la giustificazione, la pia illusione;  b. inducendo il canto, la meditazione, la preghiera, il parlare in lingue,  il canticchiare costantemente
  8. insegnando il rifiuto di analisi razionale, riflessione critica e critica costruttiva
  9. proibendo domande critiche sul capo, sulla dottrina, o sulle politiche interne
  10. etichettando i sistemi di credenze diversi come illegittimi, malvagi, o inutili

Il Controllo delle Emozioni avviene attraverso una serie di azioni quali:

1. manipolare e restringere la gamma dei sentimenti – alcune emozioni e / o esigenze sono considerate come male, sbagliate o egoiste

2. insegnare tecniche per fermare le emozioni per bloccare sentimenti di nostalgia, rabbia, dubbio

3. fare sentire alla persona che i problemi sono sempre una loro colpa, mai colpa del leader o del gruppo

4. promuovere sentimenti di colpa o indegnità, come  a. identità di colpa  b. non stai vivendo fino al tuo massimo potenziale c. la tua famiglia è carente d. il tuo passato è sospetto e. le tue amicizie sono poco sagge f. i tuoi pensieri, sentimenti, azioni sono irrilevanti o egoiste g. colpa sociale h. colpa storica

5. infondere paura, come paura di:  a. riflettere in modo indipendentemente  b. il mondo fuori c. i nemici d. perdere la salvezza e. lasciare o essere evitato dal gruppo f. la disapprovazione degli altri

6. estremi emozionali alti e bassi  – bombardamento d’amore e elogio in un momento e poi dopo sei dichiarato un orribile peccatore 

7. ritualistica e a volte pubblica confessione dei peccati

8. indottrinamento fobico: inculcare paure irrazionali riguardo al lasciare il gruppo o il mettere in dubbio l’autorità dei leader:  a. la felicità e la realizzazione sono impossibili fuori dal gruppo; b. ci saranno terribili conseguenze se lascerai: inferno, possessione demoniaca, malattie incurabili, incidenti, suicidio, follia, diecimila reincarnazioni, etc.;  c. ostracismo verso quelli che escono; paura di essere respinto da amici, parenti e famiglia;  d. non c’è mai una legittimo ragione per uscire; quelli che escono sono deboli, indisciplinati, non spirituali, mondani, hanno subito un lavaggio del cervello dalla famiglia o da un consulente, o sono stati sedotti da denaro, sesso, o dalla musica; e. minacce di danneggiamento a ex-membri e alla loro famiglia

Maloney incoraggia tutti a tenere a mente questi concetti, specialmente quando si è alla ricerca di un aiuto da parte di un coach o di un gruppo di auto-aiuto.

E’ importante, in tutte le relazioni stare attenti a cosa succede quando si dice di no, quando non si è d’accordo con l’altro, quando si fanno domande, quando si chiede tempo per pensare alle cose, ecc. Maloney dice: “Se senti che qualcosa non va, se l’altro è sulla difensiva o evasivo o non dimostra responsabilità, considera il consiglio di Maya Angelou: “Quando qualcuno ti mostra chi è, credigli la prima volta. Ora, se sei come molte persone super gentili che conosco, potresti pensare, suona un po’ duro. E se avessero appena avuto una brutta giornata? E se avessi interpretato male le cose? Ok, che ne dici di crederci la seconda volta? Quali prove di responsabilità e ammende hai visto? Stiamo parlando di cambiamenti comportamentali significativi: non una cosa una tantum, non promesse, non grandi gesti. Ci mettiamo nei guai seri e profondi quando ignoriamo le bandiere rosse, raddoppiamo e, prima che ce ne accorgiamo, rimaniamo intrappolati e vittimizzati di nuovo, accumulando costi irrecuperabili e vergogna e rendendo ancora più difficile andarsene”.

Come ho perso la mia nuova religione

Per i credenti sono ‘nuove religioni’. Per altri sono solo sette pericolose. Ma chi ha ragione?
The Telegraph, UK / 18 febbraio 2011
scritto da Clover Stroud

 

 

Solo una ragazza normale adolescente, ma nel posto sbagliato al momento sbagliato‘ –  è come Charlotte Wells descrive le circostanze in cui sua figlia, Rachel, diciasettenne, incontrò Wayne, 24 anni, un missionario religioso, in un centro commerciale a Somerset due anni fa.

Al momento dell’incontro Wayne era per Rachel affascinante con i suoi racconti di lavoro all’estero e per le sue qualifiche che andavano dalla consulenza e sostegno ai giovani alla gestione dell’evoluzione interiore. Nelle settimane successive Rachel e Wayne ebbero una relazione, che Rachel nascose a sua madre, ma al momento di partire per l’America Rachel fu lasciata con il pretesto che le mancava un visto.

Chiesi a Rachel che cosa non andasse, visto che sembrava giù, e lei mi rispose che aveva incontrato qualcuno, ma che si erano lasciati. Lei mi disse che c’era qualcosa che avrei dovuto sapere su di lui che non mi avrebbe fatto piacere.‘ Wayne insieme ai suoi genitori e nove fratelli faceva parte della Famiglia Internazionale e aveva ricevuto una borsa di studio per predicare il Vangelo a livello internazionale come ‘cristiano‘.

Bambini di Dio o Famiglia Internazionale

I membri di questo gruppo vivono in comunità, seguendo le regole secondo cui si possono sposare e possono avere figli. La Famiglia ha avuto varie denominazioni, ma è stata costituita in California nel 1968, come i “Figli di Dio”. Il suo leader David Berg ha incoraggiato il sesso tra adulti e bambini, come la più alta espressione dell’amore di Dio. Oggetto di controversie essa si è proposta come The Family International, ma è stata attaccata sin dalle sue radici: la sua pagina web presenta ancora un omaggio a David Berg, e la Famiglia non ha mai rinnegato i suoi scritti.

David Berg Fondatore de i Bambini di Dio

 

Ho cercato Wayne chiedendogli informazioni su  questo leader e sulle sue associazioni. Wayne ha risposto che non vi era “assolutamente niente di sbagliato in David Berg”. Poi ho fatto tutto quello che non si dovrebbe fare quando il proprio figlio si interessa ad una setta, tanto da averla persa”, dice Wells.

 

Ottenere dati precisi sul numero di culti che operano in Gran Bretagna è difficile, ma Ian Haworth del Centro di Informazione dei Culti stima che ci sono oltre 500 organizzazioni estreme che possono essere descritte come sette.

Molte organizzazioni, dai gruppi di terapia estrema alle organizzazioni cosiddette religiose rientrano nella definizione di culto in quanto tutte condividono caratteristiche simili – sostiene Haworth – In linea di massima una setta è un gruppo elitario, una società totalitaria che utilizza la coercizione psicologica per reclutare e mantenere i membri all’interno, isolandoli dalla loro famiglia e dalla società. I culti sono guidati da sedicenti leader messianici, che sono responsabili e spesso carismatici, e che sfruttano anche i loro membri.”

Il pericolo dei culti è che la maggior parte di noi non si rende conto di quanto siano potenti e che tipo di  effetti possono avere.

Parte del problema che ho dovuto affrontare è stato quello di convincere le altre persone che mia figlia non era pazza e che Rachel era davvero in pericolo” dice Wells.

Ma l’ansia di Wells era ben fondata, come Celeste Jones, 35 anni, può testimoniare. Jones è nata nei Bambini di Dio. I suoi genitori si sono separati quando aveva quattro anni, e mentre sua sorella minore tornò in Inghilterra con la madre, Jones rimase con il padre nel culto durante la sua infanzia e nella vita adulta.

Durante questo periodo le sono stati attribuiti cinque nomi diversi ed è vissuta in 15 paesi diversi – la Famiglia preferisce che i propri membri non mettano radici in un unico posto ed è anche desiderosa di evitare l’attenzione di sospetti locali e della polizia.

Il sesso era una parte normale della vita degli adulti che fanno sesso apertamente di fronte ai bambini. Il programma settimanale dovrebbe includere un accoppiamento per ogni adulto, compresi i bambini di età superiore ai 12 anni, e sessioni di preghiera quotidiane comprendenti ‘coccole’ o sesso di gruppo. Jones è stata regolarmente stuprata da uomini adulti in nome dell’amore di Dio e, a 11 anni, le è stato detto di fare sesso con un altro bambino secondo il calendario.
Ora Jones lavora come operaia in un istituto di beneficenza per il sostegno familiare ai bambini a Bristol, dove vive con sua figlia di 12 anni. Ella si presenta composta ma anche complessa. Mi spiega che un culto destabilizza l’ordine naturale delle relazioni padre/figlio.
In un culto i tuoi genitori non sono i tuoi genitori, un bambino è sotto la guida di tutti e può essere punito da tutti.’  Le chiedo perché non si lamentava con suo padre. ‘Adoravo mio padre, ma raramente lo vedevo per più di qualche minuto alla volta oltre l’età di cinque anni, perchè egli stava lavorando per il gruppo, ed era spesso lontano. Sono stato curata da assistenti – risponde.
Il tempo con lui era prezioso, per questo ci è stata impedita una comunicazione reale. Se dicevo qualcosa ai miei compagni avrebbero potuto fare la spia su di me, come eravamo incoraggiati a fare. Ho avuto un profondo desiderio di piacere a Dio e mi ero convinta che criticare il gruppo era la lingua diavolo. Se fossi stata negativa avrei avuto dei problemi con il leader.”

Per un estraneo è difficile capire perché qualcuno si aggrega o rimane dentro un culto abusante, ma Jones si paragona a una donna che è stata in una relazione violenta da cui non riesce ad uscire.
Come chiunque abbia subito abusi domestici saprà, lasciare quella relazione non è semplice” sostiene. “Sono stata vittima del lavaggio del cervello e indotta a credere che quello che stavamo facendo era giusto e che il mondo era sbagliato. E, come in un rapporto abusante, a volte ho la sensazione che, se solo avessi potuto cambiare le cose dal di dentro, avrei potuto far diventare il gruppo migliore.

Dr.ssa Alexandra Stein

 

La Dottoressa Alexandra Stein, docente al Birkbeck College di Londra è una psicologa sociale, specializzata in gruppi estremisti ed ha vissuto in prima persona la complessità emotiva della vita in un culto. La Stein è una donna che alla fine degli anni Cinquanta ha trascorso un decennio sotto il controllo di un gruppo radicale marxista in cui era impegnata a Minneapolis a partire dall’età di 26 anni.

E’ difficile immaginare la Stein in uno stato di debolezza, di perdita individuale tanto da essere risucchiata in un culto. Ma Ian Haworth suggerisce che le persone più facili da reclutare sono, infatti, quelle intelligenti, colte, idealiste ed economicamente avvantaggiate.
Quando si è unita al gruppo la Stein aveva assistito alla guerra del Vietnam e all’ascesa del femminismo, e aveva una fame di attivismo politico. “Il gruppo non si presentava come una organizzazione che avrebbe rimosso la mia capacità di fare delle scelte personali o di controllare tutta la mia vita. Al contrario, sembrava un gruppo di persone guidate dagli stessi miei interessi, e composto da gente che mi impressionava con i dettagli della sua attività di consulenza sanitaria e di campagne che avevano realizzato per i diritti delle donne.”

A poco a poco la Stein fu sempre più coinvolta nel gruppo e si trasferì in un appartamento con diversi membri dello stesso. Il gruppo bloccò tutte le sue libertà personali, le combinò un matrimonio e le ordinò di non usare il suo diaframma (contraccettivo).
Subito mi fu ordinato di avere figli, era un modo per controllarmi” afferma la Stein. “A questo punto sono stata isolata da amici e parenti. Mi hanno dato regole sulle mie scelte contraccettive su un foglio di carta beige, ed io ho seguito le indicazioni. Ero un femminista impegnata, ma subivo il lavaggio del cervello, quindi il mio processo di pensiero era confuso, permettendo all’organizzazione di compiere scelte molto personali al mio posto. Questo “attaccamento disorganizzato” avviene anche in un rapporto abusante, quando una donna è confusa e intimidita, poi isolata fino al punto che l’unica persona che può aiutarla è il suo aggressore.”

Per Jones e Stein i figli hanno rappresentato il punto di svolta, ed entrambe sono fuggite dai loro culti. “Vedere l’organizzazione con gli occhi di una madre che deve proteggere il proprio bambino mi ha aiutato a prendere le distanze da essa” dice Stein. “Ho raggiunto il punto di rottura quando sono stato istruita sul tipo di giocattoli con cui i miei bambini potevano giocare, come su quali personaggi dei cartoni animati erano vietati. Mi sembrava così assurdo.”

Entrambe hanno deciso di rompere la congiura del silenzio che circonda l’appartenenza al culto, come le altre donne che da allora hanno pubblicato i racconti delle loro esperienze – Jones ha raccontato la sua storia in ‘Non senza mia sorella e la Stein in Inside Out – e hanno svolto un ruolo fondamentale nella creazione della Fondazione per un Sicuro Passaggio, che fornisce risorse e sostegno per le persone fuoruscite dai culti.

Copertina Inside Out

 

Il Centro d’informazione di Culti e la Families Survival Trust sono altre due organizzazioni che offrono sostegno alle persone con problematiche settarie.

Queste organizzazioni sono tutte d’accordo che si tratta di un problema crescente. Oltre alla Famiglia Ian Haworth cita i Moonies come ‘una forza da non sottovalutare‘, e critica il crescente numero di culti di terapia “che possono essere altrettanto abusanti perchè utilizzano coercizione psicologica per il controllo dei membri.”

Matrimonio di massa trai Moonies

Attiva anche in Gran Bretagna è la Chiesa di Scientology, fondata da L. Ron Hubbard nel New Jersey nel 1952, che vanta molti membri di alto profilo di Hollywood, tra cui Tom Cruise, Katie Holmes e John Travolta.

The Church of Scientology’s building in Los Angeles.

La Chiesa di Scientology nega di essere una setta e Scientology è riconosciuta come una religione in un certo numero di paesi, tra cui l’America, ma non nella Gran Bretagna. (‘Scientology è una setta?‘ Chiede il sito web dell’organizzazione. ‘No, è una religione nel senso più pieno della parola.‘)
Ci sono molti aspetti controversi di Scientology, non da ultimo la sua convinzione che gli esseri umani discendono da una razza esiliata da un altro pianeta in un lontano passato. C’è anche la questione del ‘distacco‘, un termine usato per descrivere tra gli scientologist il bloccare il contatto con amici e familiari che, per usare le parole del sito, ‘[sono] soppressivi o che [sono] antagonisti a Scientology o ai suoi principi ‘.

Il sito continua: ‘Al fine di risolvere questa situazione, le “maniglie” delle altre persone antagoniste della verità su Scientology e sulla Chiesa, come ultima risorsa, quando tutti i tentativi di gestirli non sono riusciti, devono essere “disconnesse” ovvero bisogna interrompere la comunicazione con la persona [ndt antagonista].’

Gli oppositori di Scientology sostengono che la disconnessione sia uno strumento sinistro impiegato per indurre una frattura tra i membri dell’organizzazione e le loro famiglie. La Chiesa di Scientology respinge questa accusa.

Silene assomiglia a qualsiasi altra benestante signora di mezza età, nella rigogliosa periferia inglese dove ci incontriamo per un caffè. Parlando con un accento  brasiliano, mi racconta di sua figlia Natalie come di una ragazza intelligente e del loro rapporto d’amore esistente una volta.

Natalie era così vicina a me e mio marito, e spesso stavamo insieme in famiglia’ – afferma. Natalie ha trascorso gran parte dei suoi vent’anni di studi di inglese all’estero, prima di tornare a casa a 27 anni e di lavorare in città. Silene si allarmò nel trovare libri su Scientology in camera di Natalie. ‘Le ho chiesto se lei ne era stata coinvolta e mi ha risposto che non sarebbe mai entrata in Scientology perchè lei non ci credeva.’

Tuttavia nel corso del 2009 Natalie è partita. ‘E’ stato come se stesse portando un fardello terribile con lei‘ racconta Silene. ‘E’ diventata seria e tesa.’ Entro la fine dello scorso anno Natalie andò a vivere con altri Scientologist e ha iniziato a frequentare Anton, il cui patrigno John, la sorella e la madre erano tutti coinvolti con Scientology.

La relazione con Natalie divenne tesa e a Natale di quell’anno ha completamente cambiato la sua alimentazione oltre che i suoi rapporti con i genitori.

E’ stato il cambiamento di nostra figlia, come se fosse stata presa in consegna.
Lo scorso aprile Silene e suo marito hanno incontrato la famiglia di Anton per un pranzo, conoscendo la portata del loro coinvolgimento con Scientology. Poco dopo John è arrivato, non invitato a casa di Silene. ‘Ha urlato che se non avessi accettato Scientology, Natalie avrebbe disconnesso con noi.’ Poco dopo Natalie ha smesso di comunicare con Silene.
L’organizzazione è in genere molto poco comunicativa con le famiglie che la contattano per informazioni sui parenti che hanno aderito. Molti genitori i cui figli sono membri segnalano un ‘muro di silenzio‘, con lettere, e-mail e telefonate senza risposta.

Ma quando li ho contattati per chiedere qualcosa su Natalie hanno risposto subito, dicendomi che Natalie aveva problemi con sua madre risalente a ben prima che diventasse una Scientologist. Ella ha deciso all’inizio di quest’anno di prendere un periodi di distacco, ma non di allontanarsi completamente da lei. Ha avuto recentemente una  buona comunicazione con la madre e spera che avranno rapporti di buona famiglia per il futuro.
Poco dopo Natalie chiama Silene e l’ha incontrata, anche se non si può parlare di Scientology. ‘Ho visto solo Natalie un paio di volte e non ne parla, in quanto provoca enormi conflitti. E io combatterò, per tutto il tempo che sarà necessario, per farla uscire.

Charlotte Wells lotta per evitare che l’adesione di Rachel alla Family International le comporti un  costo personale. Ha preso sei mesi di aspettativa dal lavoro per avere il tempo per capire il modo in cui funziona un culto. ‘Combattere un gruppo come questo è intimidatorio e ho dovuto imparare in fretta,‘ dice.
La sua perseveranza ha pagato. Rachel ha iniziato a mettere in discussione il fatto che il suo matrimonio con Wayne la porterebbe a vivere all’interno di un gruppo chiuso. ‘Quando si poteva parlare con calma Rachel ha iniziato a esaminare ciò che Wayne le aveva detto. Non le piaceva l’idea che avrebbe dovuto vivere in comunità con gli altri membri del suo gruppo ‘ –  spiega Wells.
Era una ragazza adolescente con idee romantiche di vivere con e sposare Wayne, visto che lei credeva veramente di essere innamorata. Quando abbiamo parlato di questo ed era chiaro che non avrebbero potuto essere solo loro due, ha iniziato ad avere i piedi freddi. Era arrabbiata per l’idea che avrebbe dovuto far parte della Famiglia tanto da avere un rapporto sessuale insieme, e credo che questa realizzazione abbia reso il tutto molto meno romantico ed emozionante.
Alla fine, Rachel ha abbandonato l’intenzione di trasferirsi in America, e madre e figlia oggi raramente parlano di quella storia.
Sono certa che se avesse sposato Wayne, sarebbe stata costretta ad aderire al gruppo non appena i suoi piedi avessero toccato la pista [americana]’, dice Wells. ‘Poi l’avrei perduta, forse per sempre. Mi spaventa pensare a quello che il suo futuro avrebbe potuto essere. Il tutto ha comunque lasciato una cicatrice ma so che  è qualcosa che ci deve far  essere vigili su quanto potrebbe accadere di nuovo, in qualsiasi momento.’

Fonte originale: http://www.rickross.com/reference/family/family78.html

 

Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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