Ilva Football Club, il libro che riscatta la vita di tante lucciole operaie

11 25ilvafootballclubNOCI (Bari) – Un romanzo – denuncia, un romanzo – testimonianza. E’ stato presentato in questi termini, lo scorso mercoledì 23 novembre 2016, nel chiostro delle clarisse, il nuovo libro dei giornalisti tarantini Fulvio Colucci e Lorenzo D’Alò. “Ilva football club” (ed. Kurumuny), sbarcato a Noci grazie all’organizzazione dell’Associazione Genitori e Simpatizzanti del Comprensivo Gallo Positano di Noci A.P.S. in collaborazione con il Comune di Noci, è stato presentato nell’ambito della rassegna “Incontrando l’autore” ideato dalla medesima associazione ed ha avuto come obiettivo principale quello di parlare di quanto realmente accaduto nel quartiere Tamburi negli ultimi 50 anni affinchè si possa cominciare a pensare ad un futuro migliore per una delle città pugliesi più belle e ricche di storia.

11 24ilvafootballclubIlva football club racconta una delle parabole più disastrose del Mezzogiorno. E’ la storia di un giornalista sportivo nato al quartiere Tamburi di Taranto che, dopo il sequestro dell’Ilva da parte della magistratura per disastro ambientale, decide di riannodare i fili del passato. Si trasforma, così, in un viaggiatore nel tempo, raccogliendo anzitutto la sua testimonianza e poi quella di un commerciante diventato memoria storica del football di quartiere e di un ex allenatore delle formazioni amatoriali. Si dipana così la vicenda di un Ulisse catapultato negli anni drammatici in cui il “colosso d’acciaio” era il totem fasullo di un tragico benessere. Fino alla trasfigurazione della vicenda nel grande racconto collettivo di undici, anonimi, campioni: l’Ilva Football Club, è squadra ricostruita ed inventata, composta da campioni che a Taranto lasciarono la giovinezza sul terreno del campo sportivo Tamburi vecchio, a causa di una delle malattie più inguaribili del secolo. Tre le storie che si intrecciano e danno vita ad un racconto che pensa ad un futuro migliore per la città di Taranto e vuole ancora giocare l’ultima partita. “Furono lucciole quegli atleti, le lucciole operaie. Illuminarono il campo dei veleni con i loro cross, così simili alle adorabili traiettorie delle lucciole, con le loro invenzioni di gioco».

Il testo, presentato da William Vastarella docente di lettere al complessivo Gallo, ha visto anche la partecipazione del Sindaco di Noci Domenico Nisi, la Presidente dell’Associazione Genitori e Simpatizzanti del Comprensivo Gallo Marta Dongiovanni, l’Assessore alle Politiche Sociali del Comune di Noci Lorita Tinelli (che ha riportato una interessante testimonianza vissuta da un parroco che ha tentato con diversi progetti di bonificare alcune aree per far riemergere alcuni talenti tarantini), Giorgio Assennato, docente di Medicina del lavoro e già Direttore generale di Arpa Puglia, Adriana Trisolini, funzionaria di Arpa Puglia.

Il libro è in ogni sua pagina una testimonianza” ha commentato l’autore Colucci, “un appello a fare presto affinchè a salvarsi siano le giovani generazioni, prima che la città non esista più. Il crimine in questi anni ha divorato talenti”. Insomma un romanzo che racconta la verità, che serve a non smarrire la memoria e raccontare cosa è stata questa città negli ultimi cinquanta anni. Un libro testimonianza per rimediare agli errori non attraverso slogan ma attraverso un’idea di futuro che riporta alle persone.

Fonte: http://www.noci24.it/cultura/libri/14577-ilva-football-club-il-libro-che-riscatta-la-vita-di-tante-lucciole-operaie

“Ilva Football Club”, giocare all’ombra delle ciminiere

di Giandomenico Oliva

NOCI – Nell’ambito dell’iniziativa culturale “Incontrando l’autore” promossa dall’associazione Genitori e Simpatizzanti del Comprensivo “Gallo-Positano” è stato presentato mercoledì 23 novembre all’interno del Chiostro delle Clarisse, il romanzo “Ilva Football Club”, scritto da Lorenzo D’Alò e Fulvio Colucci, quest’ultimo anche giornalista tarantino de “La Gazzetta del Mezzogiorno”. E proprio l’autore Fulvio Colucci è stato al centro di un dialogo tra il pubblico e i vari ospiti presenti all’incontro, alternato con alcuni estratti del libro, letti da Adriana Trisolini, funzionaria di Arpa Puglia.

«Noci è terra di confine tra Taranto e Bari. In passato tanti cittadini nocesi sono partiti la mattina con il pullman per raggiungere Taranto e quindi lo stabilimento siderurgico», ha spiegato Marta Dongiovanni, presidente dell’associazione dei genitori, sottolineando la volontà di presentare il libro ai tanti ragazzi presenti. «L’Italsider ha dato tanti posti di lavoro, ma anche tanti problemi alla nostra terra. Anche Noci ne ha pagato le conseguenze, in termini di vite». Per il sindaco di Noci, Domenico Nisi, «la crisi dell’Ilva è anche la crisi del lavoro. Oggi c’è il conflitto tra il diritto al lavoro e il diritto alla salute. Spero che la presenza dei ragazzi possa essere un importante occasione per cogliere il messaggio per il loro futuro».

Il romanzo vuol parlare, attraverso l’espediente del gioco del calcio, cosa in realtà è l’Ilva e come questa nel tempo ha dato un grosso cambiamento alla città di Taranto. «È un libro di narrativa fortemente legato alla realtà che viviamo, affrontata dal punto di vista di una squadra di calcio» ha introdotto l’incontro William Vastarella, docente di lettere dell’Istituto Gallo. «Proprio attraverso queste squadre vediamo la storia di Taranto e della sua industrializzazione. Il romanzo rappresenta un intreccio tra la vita e la morte, cioè tra il gioco del pallone e il rione Tamburi». Infatti è proprio questo il quartiere che più di tutti ne ha subito le conseguenze, data la vicinanza con lo stabilimento.

«Il libro è in parte un’autobiografia», ha commentato l’autore Fulvio Colucci. «Si sentiva l’urgenza di raccontare la storia di tutti quei ragazzi che un tempo giocavano all’ombra delle ciminiere. Era necessario raccontare cosa è stata questa città nell’arco di cinquant’anni, raccontando la vicenda attraverso una lente d’ingrandimento diversa. E così è nata l’idea di sviluppare questo racconto autobiografico, assemblandolo alla testimonianza di altri personaggi. L’Ilva football club è una squadra immaginaria. Non ha calcato i campi di calcio del quartiere Tamburi».

Tanti sono gli spunti di riflessione che hanno arricchito la serata, ma tante sono anche le storie positive che stanno cercando di cambiare le sorti di Taranto e del rione Tamburi. Ed è Lorita Tinelli, assessore alle Politiche Sociali, a fare alcuni esempi. «Padre Nicola Preziuso ha messo su il CEM (Centro Educativo Murialdo), creando dei laboratori artigianali per scoprire i talenti nascosti dei tarantini disoccupati o in difficoltà, riuscendo a creare 25 imprese artigianali a Taranto. Inoltre padre Nicola sta tentando di bonificare la zona Cimino». Un’altra esperienza è l’aiuto dell’assessore verso un’insegnante di una scuola media del quartiere Tamburi «per un progetto rivolto ai ragazzini, figli degli operai, che hanno perso un po’ il senso della vita. Bambini, ragazzini che hanno la consapevolezza della morte, del limite delle cose, i quali vivono con un certo cinismo il proprio futuro che non c’è». Tutti aspetti presenti anche nel libro.

 

Giorgio Assennato
Giorgio Assennato

 

Presente anche Giorgio Assennato, docente di Medicina del lavoro e già direttore generale Arpa Puglia, il quale ha chiarito al pubblico che il romanzo «non è un saggio sull’inquinamento ambientale. Va trattato come un romanzo perché è un’opera d’arte dal punto di vista intrinseco e merita di essere letta per quello che è, non per quello che descrive. Questi ragazzi trovavano nel calcio un elemento di aggregazione in un quartiere che non dava niente, dove neanche lo Stato era presente. E questo la dice lunga sull’abbandono di queste periferie. Quel quartiere diventò un quartiere criminale. Allora l’inquinamento diventa anche inquinamento morale».

L’obiettivo del libro è quello di essere una «testimonianza della memoria, con la funzione di ricordare per non dimenticare, cercando di rimediare agli errori attraverso un’idea di futuro che riparta dalle persone, dalla società e dai bambini».

Fonte: http://www.legginoci.it/2016/11/25/ilva-football-club-giocare-allombra-delle-ciminiere/