Come comprendere se hai aderito ad un gruppo on line a deriva settaria?

di Kellie Scott

Gruppi di studio online - Blog - Federica Web Learning

Quando Rae era incinta del suo primo figlio, si è unita a un gruppo online per la sicurezza dei seggiolini auto per chiedere dei consigli.

Mentre le venivano offerte informazioni utili, si sviluppava qualcosa che descrive come una “corrente sotterranea di cattiveria” guidata da un “esercito di seguaci simili a una setta” nel gruppo.

Dice che anche le persone che condividono qualche utile informazione rischiavano di essere “fatte a brandelli” e “bombardate con sproloqui e accuse” se un membro di quel sottogruppo lo riteneva giusto.

Non stiamo suggerendo che il gruppo a cui si è unita Rae fosse un vero culto.

Ma ci sono elementi in alcune comunità online che risuonano come “gruppi di controllo totale“, spiega Martine Kropkowski, ricercatrice di grado superiore presso l’Università del Queensland, che sta esaminando il ruolo che il linguaggio e le narrazioni generate dalla comunità svolgono nel costringere e controllare i membri di organizzazioni di tipo settario.

Usare troppo la parola setta sminuisce davvero le pratiche molto dolorose e dannose dei culti reali e dobbiamo tenerne conto“, avverte.

Ma nel contesto delle comunità online problematiche, Kropkowski afferma che “c’è qualcosa che vale la pena approfondire“.

Quando le persone usano lil concetto di setta universale si riferiscono a un gruppo che mostra uno o alcuni di quei metodi che comunemente vediamo in quel gruppo di controllo totale di ciò che chiamiamo appunto setta“.

Quindi quali sono questi metodi e come li riconosciamo quando tutto ciò che vogliamo è crogiolarci nell’amore e nel sostegno di una comunità che la pensa allo stesso modo?

In quanto settore non regolamentato, chiunque può svegliarsi domani e definirsi un life coach, indipendentemente dal fatto che sia addestrato ed esperto o meno.

Cosa intendiamo quando ci riferiamo alle parola setta o settario?

Una setta è un tipo di gruppo sociale che utilizza metodi strategici per attrarre membri, mantenere la propria ideologia e costringere e controllare i membri a fare ciò che vuole il leader, spiega Kropkowski.

Potresti aver visto tutto questo in uno dei tanti documentari sulle sette disponibili sui servizi di streaming in questi giorni, dove di solito c’è un leader carismatico.

Ciò può sembrare diverso nei gruppi online, spiega Kropkowksi, perché “non sempre hanno un leader di riferimento“.

Ella sostiene che i culti di solito abbiano un gergo che non ha significato al di fuori del culto, sfruttano i membri per il lavoro o le finanze, limitano i diritti umani fondamentali, limitano l’accesso ai propri cari e hanno alti costi di uscita (non necessariamente finanziari).

Un membro mostrerà spesso questa febbrile devozione e lealtà in una sorta di performance“, dice la dottoressa Kropkowski.

Le comunità online che manifestano una deriva settaria potrebbero non avere tutti questi tratti, ma esibire una qualche forma di manipolazione psicologica o emotiva.

Margarit Davtian è una sopravvissuta a una setta ed è una educatrice che lavora a Los Angeles.

Ella usa la sua esperienza e il suo background in psicologia applicata sul comportamento dei consumatori per far luce sulla psicologia delle sette attraverso il suo podcast, “Conscious Revolution“.

Le comunità settarie che ha incontrato includono gruppi di salute e benessere, comunità di auto-aiuto, pagine di fan, truffe di coaching e marketing multilivello.

Come il gruppo per la sicurezza dei seggiolini auto a cui Rae si è unita, la signora Davtian dice: “Ho visto anche i gruppi genitoriali e di educazione dei figli diventare delle sette in cui viene promossa una rigorosa filosofia genitoriale con rigide linee guida“.

Anche qualcosa di così innocuo come l’acconciatura dei capelli può attrarre seguaci che chiudono brutalmente opinioni diverse.

Bonnie Duncan dice che quello che pensava fosse uno spazio online per imparare a domare le sue ciocche era più “come una religione“.

La Queenslander di 30 anni dice che se qualcuno postasse dei metodi al di fuori di quelli raccomandati dal gruppo, sarebbe “fatto a pezzi“, aggiungendo che l’atmosfera era “davvero tossica“.

Una comunità online sana e solidale è aperta al feedback dei suoi membri e abbraccia punti di vista opposti, afferma Davtian.

“Mentre una comunità settaria darà la priorità alla lealtà di gruppo rispetto al pensiero critico e demonizzerà i punti di vista opposti“.

Cosa sapere sui gruppi di supporto online

Ecco cosa cercare per rendere l’esperienza dei gruppi di supporto online il più vantaggiosa possibile.

I segnali da cercare

Anche se le conseguenze di far parte di una comunità online un po’ settaria potrebbero non essere così devastanti come l’adesione a una vera e propria setta, la signora Davtian afferma che le persone possono ancora sperimentare un benessere mentale, emotivo e persino fisico compromesso.

Le persone possono tagliare i legami con la famiglia e gli amici che non condividono le opinioni del gruppo o sperimentare una perdita di sé e dell’identità, avverte.

Rae è ancora un membro del gruppo per la sicurezza dei seggiolini auto. Ha le notifiche disattivate e lo usa solo quando cerca consigli specifici.

La dottoressa Kropkowski afferma che il modo migliore per determinare se un gruppo ha qualche tratto cultista è quello di chiedere se in esso vi sono molte richieste.

Ci uniamo ai gruppi perché siamo creature sociali e desideriamo appartenere“.

Se ti senti bene quando sei lì e quel gruppo non ti fa alcuna richiesta, allora è probabilmente sia un gruppo sano“, dice.

Se, tuttavia, richiede un impegno finanziario, fa richieste sociali o dice che dovresti esibirti e comportarti in un certo modo, ciò potrebbe essere preoccupante, afferma Kropkowski.

Questo gruppo ti sta chiedendo di odiare o ostracizzare un gruppo di persone o comportamenti?” lei dice.

Sarebbe una grande bandiera rossa.”

La signora Davtian afferma che si può essere coinvolti in una comunità online “senza unirsi al loro culto mantenendo sani confini e praticando una sana dose di dubbio e scetticismo“.

Non andare fino in fondo. Prendi quello che ti serve, lascia il resto.”

Fonte: https://www.cultnews101.com/2023/08/is-your-online-community-little-bit.html?fbclid=IwAR0NCbvYKo48TlNuw6KNz348-w9pl7bbuwNvgfgLwuv9rBh7sH8ySff3MWw&m=1

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Perché improvvisamente siamo tutti ossessionati dalle sette?

Le sette sembrano un fenomeno distante, quasi storico, ma secondo l’autrice del seguente articolo, Beth Lewis, questa affermazione non potrebbe essere più lontana dalla verità

di Beth Lewis

Francia: i vescovi contro le derive settarie - SettimanaNews

I culti sono un terreno fertile per infiniti documentari, film, programmi TV, libri, tanto su Netflix ogni mese circa viene fuori una serie su questo argomento. Ma perché?

Il fascino per le sette è simile a quello che hanno per noi le storie dei serial killer e del vero crimine, amiamo guardare gli estremi dell’umanità da uno spazio sicuro dietro uno schermo televisivo o una pagina di un libro e pensare, questo non potrebbe mai succedere a me.

Questi leader di sette diventano celebrità macabre. Charles Manson. David Koresh. Keith Ranière. È incredibile pensare che questi leader abbiano fatto il lavaggio del cervello a migliaia di persone privandosi di tutto ciò che avevano, con il pretesto di aderire ad una comunità.

In alcuni casi, questi culti creano effettivamente intere comunità da soli.

Osho, chi era - Cure-Naturali.it
Osho

Rajneeshpurum era una città costruita nell’Oregon, negli Stati Uniti, dal movimento Rajneesh guidato da Bagwhan Shree Rajneesh (altrimenti noto come Osho). Il documentario di successo di Netflix Wild Wild Country descrive in dettaglio la sua ascesa, l’espansione e il crollo, incluso il più grande caso di bioterrorismo interno negli Stati Uniti.

Per uno scrittore è difficile resistere all’attrazione di una narrativa di culto e per gli spettatori, difficile non seguire un episodio dopo l’altro, soprattutto quando il culto in questione presenta volti riconoscibili.

HBO producing documentary on Upstate NY 'sex cult' NXIVM - syracuse.com
In foto Keith Ranier e Alison Mack

NXIVM è uno delle sette più discusse del momento. Ha così conquistato il mondo che, dalla sua scomparsa nel 2018, è stato realizzato un numero record di documentari, film, libri e podcast su di esso. The Vow e Seduced: Inside the NXIVM Cult sono le due docuserie più popolari e offrono diverse prospettive sul culto. Entrambi, tuttavia, menzionano la strana ossessione del leader Keith Raniere per la pallavolo notturna.

Quello che era iniziato come un MLM di auto-miglioramento (sistema di marketing multilivello, un moderno equivalente di uno schema piramidale ed una classica modalità d’azione dei culti) si è concluso con i raid dell’FBI, gli arresti e una condanna a 120 anni di carcere per Raniere.

NXIVM aveva manuali segreti, sottogruppi esclusivi, raccolte di “dossier” e, naturalmente, membri famosi. Le celebrità danno credibilità ai culti e aiutano nel reclutamento, e in NXIVM il tutto avveniva grazie ad Alison Mack. Ella ha interpretato Chloe Sullivan in Smallville e ha usato il suo status per reclutare donne nel DOS, un gruppo segreto che Mack pubblicizzava come un “gruppo di empowerment femminista” ma in realtà era un gruppo sessuale fondato sul binomio padrone/schiavo dove Raniere era il padrone.

Il prezzo di entrata era estremo. I membri dovevano consegnare materiali imbarazzanti o incriminanti e, cosa più scioccante, essere marchiati con un simbolo composto dalle iniziali di Raniere e Mack.

NXIVM ha cercato di reclutare dei vertici di Hollywood, ma con l’eccezione di Mack, NXIVM ha avuto poca influenza su Hollywood.

Heaven's Gate Cult Member Recalls Bizarre House Rules - YouTube
In foto Marshall Applewhite e Bonnie Nettles

Quando si tratta di culti, per me non c’è nessuno più affascinante di Heaven’s Gate, che è servito da ispirazione per il Golden Door Group nel mio romanzo Children of the Sun. Un recente documentario, Heaven’s Gate: The Cult of Cults, ha esplorato il gruppo e le sue convinzioni, la traiettoria e la fine del suicidio di massa nel 1997.

Esso fu fondato nel 1974 da Bonnie Nettles e Marshall Applewhite. Erano fan di Star Trek e credevano che se fossero morti sarebbero saliti a vivere per sempre su un’astronave dietro la cometa Hale-Bopp.

Heaven’s Gate non ha seguito il percorso di un culto tradizionale continuando ad espandersi, diventando più estremo e alla fine implodendo. Nel 1976 smisero di reclutare e vissero uno stile di vita monastico. Niente droga, niente sesso, niente reclutamento. Che tipo di culto era questo?

Le sette sembrano un fenomeno lontano, quasi storico. Ma non lo sono. In questo momento si parla di un culto estremo in Kenya dove oltre 200 persone sono morte digiunando, credendo che sarebbero arrivate in paradiso più velocemente.

Kenya, setta del digiuno: riesumati 275 corpi morti di fame | Erano  convinti di poter incontrare Gesù in paradiso | Mancano ancora 356 vittime  - Il Riformista
Immagine del ritrovamento di alcuni corpi dei fedeli della setta del digiuno

Recentemente, tramite il documentario della BBC, A Very British Cult, il gruppo di life coaching The Lighthouse è stato smascherato come un setta pericolosa e sembra che molti culti pericolosi abbiano iniziato in modo abbastanza innocente il proprio percorso.

Fonte: https://www.huffingtonpost.co.uk/amp/entry/why-are-we-suddenly-all-obsessed-with-cults_uk_6481d381e4b04ee51a92f3ec/?fbclid=IwAR2Avk6xTtEcp1vFqqPeJbKL2JQKc_esyzzGFMO_ghAbZg5TXVrkI_15pPM_aem_th_ASZeBJ1n2ZV0EyUf5Qbna6urnONyEjwltUFA3X71Em9jEL-JML7F1ouGvg8ngyfXJFA

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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L’impatto psicologico sui bambini che crescono nelle sette

Ho appena visto l’ultima serie di docu di Netflix “Come diventare un leader di una setta?” e mi ha fatto piacere osservare che le immagini dela setta in cui sono cresciuta vi compaiono con frequenza, perché significa che è indubbiamente e ampiamente riconosciuta come tale. Le immagini familiari del leader della setta che fa “darshan energetici” (la cosiddetta trasmissione di energia) con i suoi discepoli, che a loro volta sembrano assolutamente beati, sono state progettate per ritrarlo come qualcuno che detiene poteri speciali e che cura istantaneamente la sofferenza delle persone.

Indottrinamento fin dalla tenera età

L’indottrinamento dei bambini nelle sette differisce da quello degli adulti in quanto i bambini sono estremamente vulnerabili all’influenza degli adulti – sono persone che ammirano, specialmente i loro genitori. I cervelli dei bambini si stanno ancora sviluppando e sono come spugne, che assorbono il mondo che li circonda, il mondo degli adulti che creano l’ambiente in cui esistono. Tutto quello che hanno la possibilità di conoscere.

Le richieste del leader del culto vengono sempre per prime

Chi è Luca Lorenzoni - Extended Version - Luca Lorenzoni Trainer - Your  Trainers Group - YouTube

Nelle sette, il leader o la dottrina della setta ha sempre la priorità su qualsiasi altra cosa. Il bambino che cresce in una setta non sarà mai al centro dell’attenzione nel mondo dei suoi genitori, perché molto probabilmente essi saranno totalmente centrati con il leader della setta e con le richieste della setta. Queste richieste sono generalmente grandi e irraggiungibili perché è probabile che il leader sia altamente perfezionista, insaziabile e persecutorio verso coloro che non soddisfano i suoi ideali. Inoltre, un leader di setta impiegherà tattiche di paura con i propri discepoli e li manterrà in uno stato di perpetua adorazione nei suoi confronti e vergogna nei confronti di se stessi. In questo stato di paura, vergogna e di totale preoccupazione per un altro, non c’è spazio per le richieste adeguate all’età di un bambino che ha effettivamente bisogno delle cure e dell’attenzione dei genitori.

“Non ho bisogno”

Un bambino che cresce in una setta impara a non avere bisogni perché impara presto che questi non contano. Per sopravvivere nella setta e ottenere qualche briciola di attenzione dai suoi genitori, non avrà altra scelta che conformarsi alle richieste del leader, cercare di adattarsi il più possibile e scavalcare i suoi naturali bisogni di sviluppo. Ciò significa che il bambino perderà i normali stadi di sviluppo, se non anche l’istruzione e le normali interazioni con i coetanei a causa della natura insulare e isolata della maggior parte delle sette.

Isolamento e abusi

Ascolto e testimonianza del minore sospetta vittima di abuso sessuale. La  normativa e la prassi. | Studio Legale De Lalla

Mandare un bambino a scuola significa interagire con il mondo esterno, che la maggior parte delle sette trova minaccioso. A seconda di quanto si isoli una setta, fornirà la propria istruzione, farà interagire i bambini solo con altri bambini della setta e si assicurerà che non ci siano influenze esterne che potrebbero portare il bambino a mettere in discussione la sua educazione.

Tenere una bambina isolata dalla società la rende anche vulnerabile agli abusi: sessuali, fisici, spirituali, emotivi e psicologici. I gruppi isolati creano le proprie regole e decidono cosa è giusto o sbagliato. Nella setta in cui sono cresciuta, ad esempio, i bambini e gli adolescenti venivano visti e trattati come adulti. Ciò significava che dovevamo lavorare per lunghe ore, adorare e meditare con gli adulti. Ciò significava anche che la scuola era minima e non esisteva una censura adeguata all’età per le cose per soli adulti. Il leader della setta – un maestro illuminato autoproclamato – era visto come un esperto nell’educazione dei bambini, nonostante non avesse figli o non sapesse nulla sullo sviluppo del bambino.

Se il leader della setta perdona un comportamento inappropriato, dannoso o addirittura criminale, allora i suoi discepoli colludono perché tutto ciò che conta è ciò che pensa il leader. La sua verità conta al di sopra di tutte le verità, e lui/lei è sempre al di sopra delle regole e delle norme sociali, inclusa la legge. In queste circostanze, i bambini sono estremamente vulnerabili ai predatori.

L’oggettivazione dei bambini

È allarme per la depressione tra i giovani, negli Usa psicofarmaci a 14  milioni di bambini - DIRE.it

Nelle sette, i bambini sono visti come un inconveniente o usati come mezzi per far crescere la setta. In entrambe le situazioni, i bambini sono visti come oggetti e non incoraggiati a sviluppare la propria identità. Nelle sette, niente è nel migliore interesse di un bambino. Tutto è nel miglior interesse del leader e dell’organizzazione. Nonostante questo fatto ben noto, i leader di setta faranno sembrare che tutto ciò che fanno sia per il tuo bene e per il bene dei tuoi figli, anche se ci sono molte prove del contrario (vedi “Gaslighting” di seguito). Ti faranno annullare i tuoi dubbi, mettere in discussione la tua sanità mentale e rinunciare a tutto ciò che hai, compresi i tuoi figli, al servizio del “bene superiore“. Questo “bene superiore” ha pochissimi vincitori, che di solito sono il leader e la sua cerchia ristretta.

Gaslighting

Gaslighting: cos'è e come riconoscerlo - Metropolitan Magazine

Una caratteristica centrale dei culti è il gaslighting, un termine coniato dal film “Gaslight” in cui una giovane donna viene manipolata dal marito facendole credere che sta per cadere nella follia. I culti lo fanno su larga scala, il che è progettato per mantenere i propri discepoli o seguaci in uno stato di dubbio perpetuo sulle propri opinioni e seguire le opinioni e le idee del leader del culto. È un esercizio per mantenere il potere sugli altri e abdicare a qualsiasi responsabilità per le proprie azioni. Ad esempio, nel culto in cui sono cresciuta, l’autoproclamato maestro illuminato attribuiva tutta la sofferenza personale ai suoi discepoli e non si assumeva mai alcuna responsabilità. Ciò si estendeva allo sfruttamento sessuale, finanziario e psicologico del “suo popolo“, compresi i bambini. Interrogato, diceva che non ti eri arreso abbastanza a lui e che questa era la ragione della tua sofferenza.

In partenza

Famiglie spaccate dalle sette «Uscirne è quasi impossibile» | L'Arena

Quando il bambino crescerà e avrà la fortuna di lasciare il culto, dovrà affrontare un lungo processo di ricostruzione o recupero della propria identità. Tutto ciò che è è stato attribuito al culto o esiste a causa del culto. A volte, quando un ex bambino sceglie di andarsene, la sua famiglia non vuole avere niente a che fare con lui. Oppure potrebbe aver bisogno di interrompere i contatti con la sua famiglia per sopravvivere psicologicamente.

Il processo di recupero

Creare una setta religiosa in 7 mosse | Lega Nerd

Il recupero delle sette è un processo lungo e impegnativo che richiede il giusto supporto. È consigliabile trovare un gruppo di persone affini che condividano background simili, così come trovare un terapista esperto e ben informato su questo tipo di lavoro. Spiegare alle persone quello che hai passato non è mai facile. Gli ex membri di setta e coloro che sono cresciuti nelle sette possono provare molta vergogna per il loro passato e avere difficoltà ad articolare ciò che hanno passato. Alla maggior parte delle persone manca una reale conoscenza di cosa significhi vivere in un gruppo ad alto controllo e dei suoi effetti.

Riconquistare la propria mente e fissare i confini

Coloro che sono nati o cresciuti nelle sette avranno spesso bisogno di imparare o reimparare a vivere nella società. Sebbene i culti varino in termini di isolamento e ristrettezza dei loro membri, l’indottrinamento dei bambini è così profondo che ci vorrà molto tempo per ritrovare la propria mente, imparare a pensare con la propria testa e avere le proprie opinioni. Ciò si estende alla conoscenza delle proprie preferenze, desideri e bisogni. Poiché avere i propri pensieri e opinioni era disapprovato o addirittura pericoloso, ci vuole tempo per ritrovare un senso di sicurezza nel fare cose normali, avere preferenze personali e persino sentirsi autorizzati allo spazio personale. Crescere in un ambiente in cui nulla ti appartiene, tutto il pensiero è fatto per te e lo spazio personale non è una cosa, ha grandi implicazioni nella vita successiva quando si tratta di stabilire confini personali.

Sam Jahara è una psicoterapeuta registrata UKCP e supervisore clinico. Ha esperienza nel lavorare con gruppi e con coloro che hanno subito alta influenza da singoli individui, famiglie e organizzazioni. Ha anche parlato della sua esperienza personale di persona cresciuta in una setta in recenti interviste pubbliche.

Fonte: https://www.brightonandhovepsychotherapy.com/blog/the-psychological-impact-on-children-who-grow-up-in-cults/?fbclid=IwAR00QZQOd1KiZX3PT8HXHNMjuf4ZcQJLA-20bv_wu2TRCuIxV64ZEWfobUw

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Conoscere meglio le sette

FALSI ESORCISTI: il santone Mauro Cioni e il Mago Malleus, due casi di  sètte abusanti, i cui leader si spacciavano per 'esorcisti' – No al  satanismo

Da una pagina del blog di Maloney Coaching riprendo delle informazioni interessanti sulle motivazioni per cui si aderisce ai culti.

Le parole chiave che contraddistinguono l’esperienza in un culto possono essere individuate tra le seguenti:

Significato e scopo

Senso di appartenenza

Comunità di persone che la pensano allo stesso modo

Opportunità di crescita personale

Qualche saggezza o grande verità che porterà conforto o aiuterà a dare un senso al mondo

Un modello o una figura ispiratrice di qualche tipo

Qualcuno o qualcosa che ti fa sentire speciale, importante, come se fossi importante

Alcuni nobili ideali su cui lavorare (ad es. “Quello che facciamo qui cambierà il mondo!”)

Fondamentalmente sono queste le argomentazioni che molte persone che finiscono nelle sette trovano attraenti in prima istanza. Molti di loro sono persone intelligenti che sono state predate quando erano particolarmente vulnerabili.

La setta NXIVM negli Stati Uniti e quella di Lighthouse nel Regno Unito sono solo alcuni recenti casi di sette non religiose che hanno attirato le persone con quello che pretendevano essere una sorta di sviluppo personale e/o coaching.

Spesso la gente si chiede cosa c’è che non vada nelle persone che aderiscono a questi gruppi. Come fanno ad essere ammaliati per così tanto tempo? E come fanno a non comprendere di essere finiti in una setta?

E’ facile a questo punto sostenere che chi entra in un culto sia una persona quasi incapace di intendere e di volere, oppure che ha qualche complicità con i leader dello stesso e quindi interessi personali, tanto da giustificarne l’ingresso e l’adesione per un lungo tempo.

La stessa blogger, che ho citato, sostiene che esistono tanti pregiudizi e idee sbagliate rispetto ai culti e all’adesione agli stessi. Ella scrive: “Non conoscevo affatto dell’esistenza di legami traumatici, l’attaccamento disorganizzato, il rinforzo intermittente, il controllo coercitivo, l’erosione del proprio senso di sé, il bombardamento amoroso, il gaslighting, ecc. La manipolazione psicologica non è uno scherzo“.

Ella continua: “Nel mondo reale non incontriamo spesso cattivi netti, simili a caricature, che sono cattivi al 100%, il 100% delle volte. Ma se qualcuno sfrutta anche il 10% delle volte, non è troppo il il 10%? Imparare a conoscere le sette mi ha dato qualcosa di concreto per identificare dei modelli e valutare la salute di tutti i tipi di relazioni e gruppi. Se tendi a dare alle persone il beneficio del dubbio e a razionalizzare il comportamento problematico, potresti trovare utile anche questa conoscenza”.

Cosa è un culto?

Riprendo dalla pagina di Maloney alcune definizioni tratte dagli studi di alcuni esperti del fenomeno come la dott.ssa Janja Lalich, la dott.ssa Alexandra Stein e il dott. Steven Hassan.

Janja Lalich e la coautrice Karla McLaren in Escaping Utopia: Growing Up in a Cult, Getting Out, and Starting Over, sostengono che le sette non sono definite da ciò che credono il leader della setta o i suoi membri. Piuttosto, i culti sono definiti dal modo in cui tali credenze e obiettivi vengono trasmessi, da chi li trasmette e da quanta libertà e autonomia hanno i membri all’interno del gruppo.

Una setta è un gruppo o una relazione che soffoca l’individualità e il pensiero critico, richiede un intenso impegno e obbedienza a una persona e/o a un’ideologia, e limita o elimina l’autonomia personale a favore della visione del mondo della setta e dei desideri e bisogni del leader“.

Maloney nel suo articolo riflette sul fatto che questa definizione possa essere attribuita anche ad alcune famiglie tossiche.

Alexandra Stein, nel suo libro Terror, Love and Brainwashing: Attachment in Cults and Totalitarian Systems, definisce una setta in modo leggermente diverso, ma sottolinea anche il controllo e il principio di “questa figura autoritaria che possiede tutte le risposte“:

Una setta è un gruppo di persone guidate e generalmente sfruttate da un leader carismatico e autoritario, che ha una visione estrema (totalista). Una setta impiega il lavaggio del cervello nei suoi sforzi di mantenere i membri sotto il suo controllo”.

“Carismatico”. Non è tutto oro quello che luccica

Una setta, quindi secondo la Stein, può essere “un gruppo politico, una chiesa o un altro gruppo religioso, un centro di meditazione o benessere, un posto di lavoro o un programma di formazione per la crescita personale”.

Una setta può anche riguardare una relazione a due, come per esempio tra uno pseudo-coaching e il suo cliente. Ovviamente essa si caratterizza dalla non eticità e dall’abuso.

Fai parte di un gruppo ad alto controllo simile a una setta?

Come si può comprendere di essere entrati in contatto con una setta o con una relazione ad alta influenza?

Steven Hassan ha realizzato un modello, chiamato BITE, che aiuta a comprendere proprio questo.

BITE si riferisce a quattro aree di controllo: comportamento, informazioni, pensieri ed emozioni.

Secondo Hassan un leader, adottando una serie di strategie manipolative, non etiche, agisce il pieno controllo della mente del suo adepto lavorando su quattro delle aree importanti della vita.

Controllando il Comportamento, le Informazioni, i Pensieri e le Emozioni. (In Inglese Behaviour, Informations, Thoughts, Emotions, B.I.T.E.) l’identità di un individuo può essere sistematicamente manipolata e modificata a seconda degli interessi del leader.

Per esempio il Controllo del Comportamento può avvenire:

  1. regolando la realtà fisica dell’individuo
  2. dettando dove, come e con chi la persona deve socializzare e chi evitare
  3. decidendo con chi egli deve fare sesso
  4. controllando il modo di vestirsi e di acconciarsi
  5. controllando la sua dieta e i momenti in cui assumere cibo
  6. manipolando i tempi del sonno
  7. sfruttandolo finanziariamente
  8. limitando il suo tempo libero
  9. coinvolgendolo per la maggior parte del tempo nelle attività del gruppo o di auto indottrinamento
  10. portandolo a chiedere il permesso per prendere le decisioni più importanti
  11. riportando ai superiori pensieri, sentimenti, e attività (di se stessi e altri)
  12. premiandolo e punendolo al fine di modificare comportamenti, sia positivi che negativi 
  13. scoraggiando l’individualismo, incoraggiando il pensiero di gruppo
  14. imponendo regole e regolamenti rigidi
  15. promuovendo dipendenza e obbedienza 
  16. minacciando danni a familiari e amici 
  17. forzando l’individuo a stuprare o ad essere stuprato 
  18. incoraggiando e impegnarsi in punizioni corporali  

Il Controllo dell’Informazione può avvenire:

1. ingannando:  a. omettendo deliberatamente informazioni  b. distorcendo l’informazione per renderla più accettabile  c. mentendo sistematicamente ai membri della setta 

2. minimizzando o scoraggiando l’accesso a fonti di informazione non ufficiali della setta, compresi:  a. Internet, tv, radio, libri, articoli, giornali, riviste, altri media  b. informazioni critiche c. ex- membri della setta d. tenere i membri occupati così che non abbiano tempo per pensare e indagare  e. controllare attraverso il cellulare con tracciamento di messaggi, chiamate e internet

3. compartimentando l’informazione in dottrine esterne vs. dottrine interne a. far sì che l’informazione non sia liberamente accessibile  b. controllando l’informazione a diversi livelli nel gruppo  c. permettendo solo alla leadership  di decidere chi deve sapere cosa e quando 

4. incoraggiando lo spionaggio su altri membri  a. imponendo un sistema di coppia per monitorare e controllare i membri  b. riportando alla leadership pensieri, sentimenti e azioni devianti c. garantendo che il comportamento dell’individuo sia monitorato dal gruppo 

5. divulgando un uso di informazione generata dalla setta e propaganda, compresi:  a. newsletter, riviste, registrazioni audio, videocassette, youtube, film e altri media  b. citando in modo scorretto e disonesto delle dichiarazioni o utilizzarle fuori dal contesto delle fonti 

6. abusando della confessione  a. informazione su peccati usate per disturbare e / o dissolvere i confini dell’identità b. negare il perdono o l’assoluzione  c. manipolazione della memoria, con creazione di possibili falsi ricordi

Il Controllo del Pensiero avviene:

  1. richiedendo ai membri di interiorizzare le dottrine del gruppo come verità  a. adottando una ‘mappa di realtà‘ del gruppo come realtà;  b. infondendo un modo di pensare bianco/nero;  c. decidendo tra buono vs male; d. organizzando le persone in noi vs loro (interno vs esterno)
  2. cambiando nome e identità di una persona
  3. usando un linguaggio tendenzioso e clichés che impediscono la conoscenza, così per arrestare il pensiero critico e per ridurre la complessità in un ronzio stereotipato di parole
  4. incoraggiando solo pensieri ‘buoni e corretti‘ condivisi dal gruppo
  5. utilizzando tecniche ipnotiche per cambiare stati mentali, minare il senso di riflessione critica e persino per far regredire l’età del membro
  6. manipolando i ricordi e inducendone di falsi
  7. insegnando tecniche di arresto del pensiero che spengono la verifica della realtà stoppando i pensieri negativi e permettendo solo pensieri positivi, compresi:  a. la negazione, la razionalizzazione, la giustificazione, la pia illusione;  b. inducendo il canto, la meditazione, la preghiera, il parlare in lingue,  il canticchiare costantemente
  8. insegnando il rifiuto di analisi razionale, riflessione critica e critica costruttiva
  9. proibendo domande critiche sul capo, sulla dottrina, o sulle politiche interne
  10. etichettando i sistemi di credenze diversi come illegittimi, malvagi, o inutili

Il Controllo delle Emozioni avviene attraverso una serie di azioni quali:

1. manipolare e restringere la gamma dei sentimenti – alcune emozioni e / o esigenze sono considerate come male, sbagliate o egoiste

2. insegnare tecniche per fermare le emozioni per bloccare sentimenti di nostalgia, rabbia, dubbio

3. fare sentire alla persona che i problemi sono sempre una loro colpa, mai colpa del leader o del gruppo

4. promuovere sentimenti di colpa o indegnità, come  a. identità di colpa  b. non stai vivendo fino al tuo massimo potenziale c. la tua famiglia è carente d. il tuo passato è sospetto e. le tue amicizie sono poco sagge f. i tuoi pensieri, sentimenti, azioni sono irrilevanti o egoiste g. colpa sociale h. colpa storica

5. infondere paura, come paura di:  a. riflettere in modo indipendentemente  b. il mondo fuori c. i nemici d. perdere la salvezza e. lasciare o essere evitato dal gruppo f. la disapprovazione degli altri

6. estremi emozionali alti e bassi  – bombardamento d’amore e elogio in un momento e poi dopo sei dichiarato un orribile peccatore 

7. ritualistica e a volte pubblica confessione dei peccati

8. indottrinamento fobico: inculcare paure irrazionali riguardo al lasciare il gruppo o il mettere in dubbio l’autorità dei leader:  a. la felicità e la realizzazione sono impossibili fuori dal gruppo; b. ci saranno terribili conseguenze se lascerai: inferno, possessione demoniaca, malattie incurabili, incidenti, suicidio, follia, diecimila reincarnazioni, etc.;  c. ostracismo verso quelli che escono; paura di essere respinto da amici, parenti e famiglia;  d. non c’è mai una legittimo ragione per uscire; quelli che escono sono deboli, indisciplinati, non spirituali, mondani, hanno subito un lavaggio del cervello dalla famiglia o da un consulente, o sono stati sedotti da denaro, sesso, o dalla musica; e. minacce di danneggiamento a ex-membri e alla loro famiglia

Maloney incoraggia tutti a tenere a mente questi concetti, specialmente quando si è alla ricerca di un aiuto da parte di un coach o di un gruppo di auto-aiuto.

E’ importante, in tutte le relazioni stare attenti a cosa succede quando si dice di no, quando non si è d’accordo con l’altro, quando si fanno domande, quando si chiede tempo per pensare alle cose, ecc. Maloney dice: “Se senti che qualcosa non va, se l’altro è sulla difensiva o evasivo o non dimostra responsabilità, considera il consiglio di Maya Angelou: “Quando qualcuno ti mostra chi è, credigli la prima volta. Ora, se sei come molte persone super gentili che conosco, potresti pensare, suona un po’ duro. E se avessero appena avuto una brutta giornata? E se avessi interpretato male le cose? Ok, che ne dici di crederci la seconda volta? Quali prove di responsabilità e ammende hai visto? Stiamo parlando di cambiamenti comportamentali significativi: non una cosa una tantum, non promesse, non grandi gesti. Ci mettiamo nei guai seri e profondi quando ignoriamo le bandiere rosse, raddoppiamo e, prima che ce ne accorgiamo, rimaniamo intrappolati e vittimizzati di nuovo, accumulando costi irrecuperabili e vergogna e rendendo ancora più difficile andarsene”.

Come l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per manipolare le persone

In assenza di regolamentazione, l’IA offre un potente strumento per sette e dittatori

Intelligenza artificiale, perché è il momento di concorrenza e libertà  d'iniziativa - 24+

L’intelligenza artificiale (AI) è emersa come un potente strumento che può essere sfruttato per vari scopi, tra cui la creazione di culti autoritari e la schiavitù delle persone.

I leader delle sette e i dittatori possono utilizzare l’intelligenza artificiale per monitorare, manipolare e controllare le persone, portando alla loro eventuale sottomissione.

Raccogliendo dati sulle attività online delle persone, inclusa la cronologia delle ricerche, i post sui social media e i modelli di navigazione, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono creare un profilo delle preferenze e degli interessi di una persona. I leader delle sette e i dittatori possono utilizzare le informazioni per creare contenuti personalizzati che rafforzano la loro ideologia e manipolano le persone affinché seguano le loro convinzioni.

In qualità di vice chief technology officer e senior information scientist presso la RAND Corporation, il dottor Rand Waltzman ha gestito la ricerca sull’intelligenza artificiale. I suoi 50 anni di esperienza sull’intelligenza artificiale lo hanno portato a fondare l’Associazione dei professionisti dell’informazione e a condividere le conoscenze sui social media, descrivendo tecniche specifiche ora in uso online per ingannare, manipolare e indottrinare le persone. Egli sostiene che gli ambienti digitali immersivi (il metaverso) aumenteranno solo il suo potere di influenzare le persone – votare in un certo modo o credere in un certo modo – amplificando esponenzialmente la capacità di esercitare un’influenza indebita sull’umanità.

Persone simulate, relazioni simulate

L’intelligenza artificiale può anche essere utilizzata per creare assistenti virtuali che simulano l’interazione umana. Tali assistenti possono imitare il tono di voce, le espressioni facciali e il linguaggio del corpo di un essere umano, creando l’illusione di una relazione personale. I leader di culti e i dittatori possono utilizzare tali assistenti virtuali per creare un senso di intimità con i loro seguaci, portando a un senso di attaccamento emotivo nei loro confronti e alla volontà di soddisfare le loro richieste. Le persone possono essere ingannate emotivamente immaginando con desiderio una vera cura umana.

Inoltre, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare video e immagini deepfake, simulazioni altamente realistiche di persone che dicono o fanno cose che in realtà non hanno mai fatto. I leader delle sette e i dittatori possono utilizzare i deepfake per creare false narrazioni, facendo sembrare che le persone supportino la loro ideologia e le loro azioni. Tale attività può seminare confusione e sfiducia, poiché le persone non sono in grado di distinguere tra realtà e falsità.

Un altro modo in cui l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per schiavizzare le persone è creare algoritmi che controllano l’accesso alle informazioni. Limitando i contenuti a cui le persone possono accedere online, i leader delle sette e i dittatori possono garantire che i loro seguaci ricevano solo informazioni che rafforzano le loro convinzioni, creando una camera dell’eco in cui le persone non sono in grado di accedere a punti di vista diversi e probabilmente credono nelle teorie del complotto.

Previsione e manipolazione dei comportamenti degli utenti

Inoltre, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare modelli predittivi che anticipano il comportamento delle persone. Analizzando i modelli nelle attività online delle persone e nelle interazioni sui social media, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono prevedere cosa probabilmente farà una persona in seguito. I leader delle sette e i dittatori possono utilizzare modelli predittivi per manipolare le persone affinché facciano ciò che vogliono fornendo incentivi o punizioni basate sul comportamento previsto.

Inoltre, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata per creare sistemi di sorveglianza che monitorano il comportamento delle persone in tempo reale. Analizzando i feed video e i dati dei sensori, gli algoritmi di intelligenza artificiale possono rilevare e segnalare comportamenti che vanno contro l’ideologia del leader del culto o che sono visti come dissidenti. Il risultato può essere la creazione di una cultura della paura e del sospetto in cui le persone hanno paura di parlare o di comportarsi in modi che possono essere visti come sovversivi.

In conclusione, l’intelligenza artificiale può essere utilizzata da culti autoritari e dittatori per manipolare e controllare le persone, portando alla loro eventuale riduzione in schiavitù. Utilizzando l’intelligenza artificiale per raccogliere dati sul comportamento degli individui, creare assistenti virtuali, produrre deepfake, controllare l’accesso alle informazioni, sviluppare modelli predittivi e monitorare il comportamento, i leader delle sette e i dittatori possono garantire che i loro seguaci siano sottomessi e conformi.

È fondamentale essere consapevoli dei pericoli della manipolazione da parte dell’IA e adottare misure per prevenirne l’uso improprio per tali scopi. Un pubblico informato deve garantire che l’intelligenza artificiale sia sviluppata e utilizzata in modo etico e che siano messe in atto misure di salvaguardia per proteggere la privacy e la libertà delle persone. Le leggi sulla privacy dei dati devono essere approvate e applicate. I regolamenti devono essere sviluppati e accettati da tutti i paesi interessati agli affari e alla tutela dei diritti umani. Senza tale accordo, i paesi autoritari saranno in grado di bloccare tutte le influenze esterne ed essere liberi di utilizzare comportamenti predatori su tutte le società, come l’America, che consentono l’accesso aperto.

Bibliografia

Waltzman, R., Ablon, L., Curriden, C., & Holliday, M. A. (2020b). Maintaining the Competitive Advantage in Artificial Intelligence and Machine Learning.

Nelson, A. (2021). Shadow Network: Media, Money, and the Secret Hub of the Radical Right. Bloomsbury Publishing USA.

Kriel, C., & Gellein Viken, K. (Directors). (2020). People You May Know. Metrotone Media.

Amer, K., & Noujaim, J. (Directors). (2019). The Great Hack. Noujaim Films, The Others.

Orlowski-Yang, J. (Director). (2020). The Social Dilemma. Exposure Labs, Argent Pictures, The Space Program.

Information Professionals Association

The Social Dilemma documentary

Fonte: https://www.psychologytoday.com/intl/blog/freedom-of-mind/202304/how-ai-can-be-used-to-manipulate-people?amp&fbclid=IwAR0Wed_lAZKB9IJJuVQWlgE5eN10JHhaxZv1hRPqMrhyFT5uMwVY0HCBYfI

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Le costellazioni familiari

*CONSTELACIONES FAMILIARES (LA TERAPIA QUE ROMPE FAMILIAS)

Le cosiddette costellazioni sistemiche di Bert Hellinger, che egli propone come terapia per i problemi con le famiglie e le organizzazioni, sono ora diffuse in più di 25 paesi in tutto il mondo; esse sono particolarmente popolari nei circoli esoterici e New Age.

Più di mezzo milione dei suoi libri e video, basati su questo tipo di terapia, sono stati venduti in questi paesi, il che dovrebbe costituire una rivoluzione nel campo della psicoterapia.


Negli ultimi due anni, le idee reazionarie di Hellinger sono state sottoposte a severi attacchi nella sua nativa Germania, mentre non c’è quasi nessuna critica in altri paesi.

I critici tedeschi sottolineano che Hellinger non sta solo cercando di riportare indietro l’orologio dei successi nella società contemporanea di decenni o addirittura secoli, ma sta anche adottando regolarmente un atteggiamento molto umiliante nei confronti di coloro che si rivolgono a lui per chiedere aiuto. Peggio ancora, mostra simpatia e compassione per dittature come il regime di Adolf Hitler e il suo movimento nazionalsocialista.

La maggior parte degli insegnamenti e dei libri di Hellinger che trattano questi argomenti sono disponibili solo in tedesco. Questo articolo critico su Hellinger è forse il primo in assoluto ad essere apparso in inglese e offre un breve resoconto del suo modo di fare terapia, nonché una panoramica delle reazioni critiche ai suoi metodi terapeutici.

Contesto

A RedUNE, abbiamo ricevuto richieste da varie persone, professionisti e istituzioni interessate a saperne di più sulla “terapia delle costellazioni familiari” (TCF) e domande sulla veridicità dei risultati riportati dai suoi sostenitori.

In questo articolo speciale riportiamo i risultati della nostra ricerca, basata su evidenze cliniche a sostegno dell’efficacia della TCF.

Domanda mirata

L’attuale indicazione terapeutica della TCF è varia e ampia. Si va dai problemi relazionali, ai problemi familiari, dall’abuso di sostanze e dall’abuso sessuale, ad altri disturbi come l’anoressia nervosa, i tentativi di suicidio e “tutti i problemi psicologici che hanno un’origine sistemica“. Allo stesso modo, l’effetto terapeutico della TCF viene riportato nel giro di poche ore, se non immediatamente. Nei testi che promuovono la TCF non è specificato se tale effetto sia curativo, palliativo o riabilitativo, appellandolo piuttosto come “risoluzione dei problemi“.

La nostra domanda sull’efficacia riportata della TCF era focalizzata come segue: qual è l’efficacia terapeutica della TCF rispetto ad altre modalità terapeutiche o farmacologiche per il trattamento di problemi di origine sistemica a breve termine? Poiché la metodologia più comune per valutare l’efficacia delle modalità psicoterapeutiche di tipo sistemico è il rapporto caso-controllo, si è deciso di focalizzare questa domanda in una revisione sistematica di coorte.

Metodo di ricerca

È stata effettuata una ricerca di pubblicazioni scientifiche nei database Pubmed, LILACS, NovoSeek e MedlinePlus con i seguenti criteri di ricerca:

Caso: pazienti di qualsiasi età, che vengono trattati con TCF con una diagnosi clinicamente determinata secondo i criteri DCM-IV o ICT-10.

Controllo: pazienti correlabili con la diagnosi del caso, che hanno ricevuto un altro tipo di prestazione terapeutica rispetto alla TCF.

Evento: cambiamento o peggioramento non significativo nella diagnosi della condizione trattata

La nostra ricerca nelle quattro banche dati ha prodotto un totale di dodici pubblicazioni, di cui 11 si riferivano al termine “costellazione familiare” come definizione all’interno della psicologia sistemica, e non come modalità terapeutica, mentre una di esse riportava una correlazione senza gruppo di controllo e senza specificare se era stata utilizzata la TCF o se era stata descritta una costellazione familiare compresa dalla teoria dei sistemi.

In una seconda ricerca, senza un gruppo di confronto (controllo), non è stata trovata alcuna pubblicazione che riportasse la FCT come modalità terapeutica.

Va notato che per evitare distorsioni nella ricerca, tutti i database, sia in spagnolo che in inglese, sono stati cercati con le stesse modalità.

Risultati di ricerca

La nostra ricerca nei database non ha avuto successo, quindi ad oggi non ci sono prove cliniche sulla TCF che ci consentano di comprovarne l’efficacia clinica. In assenza di prove, è stata utilizzata una ricerca bibliografica.

In questa ricerca sono stati trovati 330 libri dal titolo “Costellazioni familiari“, di cui il 90% indica le pubblicazioni dell’autore Bert Hellinger come fondamento dell’efficacia della TCF.

In una seconda ricerca nelle banche dati, si è deciso di cercare articoli pubblicati da “Hellinger, B”, “Hellinger, Bert” o “Hellinger, Robert”. Non è stato trovato un solo articolo scientifico con il nome di questo autore.

In una terza revisione, i riferimenti bibliografici sono stati cercati per la paternità di “Bert Hellinger“, dal 1980 al 2000 senza trovare un solo libro in spagnolo sull’argomento. Si noti che dei 330 libri individuati nel database bibliografico, 243 fanno esplicito riferimento al fatto che la TCF è stata sviluppata negli anni ’80.

Dall’anno 2000 alla data di questa revisione sistematica, sono stati trovati 4 libri scritti da “Bert Hellinger” e con il tema “Costellazioni Familiari“. In questi libri sono stati trovati un totale di venticinque casi in cui è riportato l’uso della TCF, tutti indicanti l’efficacia terapeutica nell’ordine della remissione dei sintomi. Tuttavia, la metodologia di selezione dei casi, la dimensione del campione per considerare significativi i casi riportati e i comparatori utilizzati per convalidare l’efficacia terapeutica non sono documentati. Allo stesso modo, nessuno dei 25 casi segnalati è descritto con criteri DSM-IV o ICD-10, rendendo impossibile identificare con precisione il quadro diagnostico dei casi trattati.

Discussione e limiti

In questa revisione sistematica non abbiamo trovato studi clinici pubblicati che forniscano un livello di evidenza sufficientemente affidabile per considerare la TCF come una psicoterapia di comprovata efficacia. Ci sono solo 25 casi riportati dall’ideatore di questa modalità terapeutica senza la descrizione metodologica del motivo per cui questo campione è considerato significativo.

La mancanza di evidenze cliniche e la scarsa disponibilità di riferimenti bibliografici (si noti che su 330 libri, il 90% cita opere dello stesso autore) al di là dei quattro libri di Bert Hellinger, impediscono di considerare la TCF come una psicoterapia clinica.

Sulla base di questi risultati, la TCF non sarebbe raccomandata per nessun motivo in ambito sanitario. La TCF non appartiene alla Psicologia Clinica. La TCF non deve essere confusa con il termine sistemico “costellazione familiare” che è comunemente usato nel campo clinico della terapia di coppia e familiare. Tutti i pazienti che si rivolgono a TCF devono essere avvertiti dal proprio medico che TCF non ha un’efficacia clinica dimostrata.

Questa revisione sistematica dovrebbe essere replicata da psicologi di lingua tedesca, poiché l’origine tedesca dell’autore citato potrebbe aver prevenuto e ridotto il numero di pubblicazioni disponibili.

Bibliografía

Bert Hellinger, Graciela Lauro , Las constelaciones familiares- reconciliacion con el origen y el destino. Omeba, 2006

Bert Hellinger, El intercambio: didáctica de constelaciones familiares, Rigden Institut Gestalt, 2006

Bert Hellinger, Víctor Bassini, Raquel Schlosser de Bassini,  La paz inicia en el alma: constelaciones familiares al servicio de la reconciliación. Herder, 2006

Bert Hellinger  Si supieran cuánto los amo. Herder, 2003

ALCUNE RISPOSTE ALLE DOMANDE.

L’esperienza soggettiva individuale in questo tipo di workshop può essere arricchente all’interno del proprio quadro di aspettative. È come se offrissi a qualcuno un corso di francese di 1 ora e poi gli facessi una verifica di francese. Certo che si vedrà che ha imparato qualcosa! Tuttavia, ciò non significa che costui conosce già il francese.

La scissione tra mente-corpo e tra ragione-cuore sono espedienti che i ciarlatani usano per convincere gli ignari del funzionamento etereo di tecniche che non possono essere verificate. Indipendentemente dal “funziona per me“, non possiamo essere sicuri che qualcosa faccia ciò che afferma di fare sulla base delle testimonianze.

L’appellativo di “terapia” non rientra nelle costellazioni familiari. Esse sono più un rituale spirituale, che è molto rispettabile, ma non uno strumento terapeutico, a meno che tu non lo dimostri, cosa che fino ad oggi non è accaduto.

Ottimo articolo. Vedo con preoccupazione il modo in cui le Costellazioni Familiari si diffondono tra gli psicoterapeuti. Si tratta, a mio avviso, in fondo di un’altra forma di “terapia di grande gruppo”, altamente drammatica, intensa e apparentemente efficace. È lo stesso di “est” e altri metodi ereditati dagli anni ’70, solo con un contenuto new age compatibile con la mitologia contemporanea. Per non parlare delle curiose affermazioni di Hellinger su Hitler e il nazismo.

La rapida diffusione di questa pseudoterapia è attribuita a due fattori:

  1. Quello economico, potendo fatturare a ciascun partecipante in modo indipendente, consentendo al “terapista” di intascare una somma oscena solo per aver fatto “una farsa di gruppo“, e
  2. La mancanza di formazione metodologica in varie facoltà di psicologia che rende molti psicologi troppo creduloni e fiduciosi in ciò che sembra loro attraente, ma senza verificare il rigore scientifico delle terapie che emergono.

È abbastanza semplice dimostrare che i rabdomanti non trovano nulla con le bacchette di frassino (o di nocciola, non sono nemmeno d’accordo su questo) o con i pendoli. Ed è molto più facile dimostrare che quelli che dicono di “vedere l’aura” non… beh, è ​​facile se riesci a convincere uno di questi imbroglioni ad accettare un piccolo esperimento, cosa che non fanno, e che di solito lo fanno perché lo abbandonano.

Ma la cosa delle “costellazioni familiari” suona strana al grande pubblico. Che cos’è?

Secondo la sua stessa biografia, Bert Hellinger è un ex prete che si è interessato alla psicoanalisi e poi si è immerso nell’intero ginepraio di psicoterapie alla moda che quasi nessuno ricorda oggi (come la “terapia dell’urlo primario“, “terapia della Gestalt“, “- da non confondere con la teoria gestaltica della percezione -, “analisi transazionale“) e molti altri approcci) e che condividono due caratteristiche a dir poco inquietanti: sono tutte contraddittorie tra loro, e tutte si presentano come “la verità” nella comprensione di comportamenti complessi senza fornire prove scientifiche per le loro asserzioni.

Da questo, Hellinger ha sviluppato la sua terapia, diversa da tutte le altre e presentandola… come la verità nella comprensione del complesso comportamento umano: le “costellazioni familiari“.

La cosa curiosa è che se si controlla la sezione “costellazioni familiari” di un’organizzazione come l’Associazione Spagnola delle Costellazioni Familiari di Bert Hellinger o si va sul sito dell’autoproclamato esperto Vedanta Suravi (che ha studiato questa specialità alla “Osho University” che insegna ad essere medium e altre carinerie), su constelaciones.org o anche sul sito Constelaciones México, che è la società che gestisce il corso a Granada, si trovano spiegazioni vaghe sull’argomento e un po’ sui meccanismi utilizzati dalla terapia senza che sia chiaro cosa ipotizza la costellazione familiare e come sappiamo che essa sia vera.

Probabilmente non lo spiegano perché temono che parlare chiaramente di ciò che Hellinger ha proposto possa spaventare alcuni dei loro clienti.

Le costellazioni familiari

Secondo Hellinger le famiglie sono costituite da “energia” che collega i membri del gruppo (non dice quale energia o come la conosce). Secondo lui (dai suoi anni da missionario tra gli Zulù, probabilmente) i gruppi “primitivi” conoscono l’ordine di quel sistema, ma noi sciocchi moderni abbiamo dimenticato quella conoscenza antica che lui ha riscoperto e che aiuta a dare salute e resistenza a tutti. La terapia delle “costellazioni familiari” mira a reintegrare i membri che sono stati esclusi dalla rete energetica e ripristinare l'”ordine naturale“.

Tutto ciò suona, a dir poco, altamente discutibile. Ma Hellinger ha decretato che questo non può essere studiato scientificamente, quindi abbiamo due scelte: gli crediamo perché è convincente e simpatico, oppure non gli crediamo, ma non potremo mai sapere se sta dicendo la verità. È il grande alibi del bugiardo, e molto frequente nel mondo delle pseudoterapie e dell’esoterismo in genere.

Ma le proposte di Hellinger diventano più deliranti e bizzarre man mano che le approfondisci.

Secondo Hellinger, queste misteriose energie che uniscono i membri della famiglia sono in grado di fare cose molto strane. Sappiamo tutti che i minori tendono a imitare gli adulti (motivo per cui le società cercano di stabilire adeguati “modelli di ruolo“, anche se poi i giovani troveranno Marilyn Manson più emulante di Justin Bieber), ma Hellinger assicura (senza dirci perché) che tali emulazioni o imitazioni, a causa della tremenda energia misteriosa, possono portare a cose come una ragazza che sviluppa la stessa malattia di una sua zia che è stata esclusa dalla famiglia, o che si può anche essere afflitti da una segreta disgrazia giovanile di un nonno che non conosceva nemmeno perché morì prima che lui nascesse. Questo è, ovviamente, molto simile alle sciocchezze che Alejandro Jodorowsky usa in quella che chiama “psicogenealogia” per ingannare le persone con i suoi “poteri curativi” non dimostrati: il “destino” viene ereditato come si possono ereditare gli occhi verdi o le calvizie.

Inoltre, nella sua fede in un “ordine naturale“, Hellinger stabilisce gerarchie basate su chi è arrivato per primo nella famiglia, che chiama “ordini d’amore“. Perché “l’amore scorra” (l’amore scorre?) deve essere dato dai superiori (genitori, fratelli) ai minori, in legami disuguali. Il padre è il capofamiglia e gli altri devono sottomettersi e rispondergli, in un patriarcato sorpassato che piace a chi ne può beneficiare, perché “lo dice Hellinger“, che non fa altro che esaltare il diritto di ognuno ad appartenere a un famiglia. Ma nelle “costellazioni” dedicate alla cura dei problemi relazionali, la colpa ricade solitamente sulla donna, come sottolineano alcuni critici (vedi nota alla fine) e la resistenza all’autorità “naturale” può provocare anche il cancro. In ogni caso, è convinto che ogni problema attuale di ogni persona abbia le sue cause nel passato, anche remoto, della sua famiglia. Una riformulazione del concetto biblico “punirò i peccati dei genitori nei figli” dal libro dell’Esodo, o una ricreazione del peccato originale, due cose molto appropriate nel contesto del credo religioso islamo-giudeo-cristiano, ma che non hanno alcun supporto verificabile.

Su questa base di supposizioni mistiche, avvenimenti privi di fondamento e una visione magica della vita, Hellinger costruisce una terapia in cui riunisce un gruppo di persone che possono essere diverse centinaia di appassionati ai suoi grandi spettacoli, e uno di loro designa a caso alcune degli altri come rappresentanti di ciascuno dei loro stretti familiari, e sul tema del conflitto si svolge un piccolo psicodramma. Quindi viene generata l’energia magica chiamata “Campo della conoscenza” e la vittima scopre la verità guidata dal terapeuta e risolve i suoi conflitti emotivi e problemi di salute.

Con la sua enorme carica mistica, la sua idea di energie stravaganti e il suo neo-primitivismo, Hellinger divenne ben presto una delle icone della New Age e delle sue credenze più deliranti, e la sua pseudoterapia fu adottata dai credenti nella New Age con enorme passione.

Le costellazioni familiari sono studiate in organizzazioni approvate o gestite da Hellinger. La convinzione rispettabile è “purché non danneggi nessuno”, ma il fatto è che puoi danneggiare le persone offrendo loro qualcosa che non puoi fornire e nel frattempo estorcere loro denaro. Ma come scienza, come qualcosa degna di essere insegnato nelle università come se fosse vera, è inaccettabile. A meno che non si insegnino anche l’astrologia, la lettura dei tarocchi e la comunicazione con gli spiriti, con i quali l’oggetto essenziale dell’università, diffondere la conoscenza, diventerebbe la diffusione di credenze irrazionali, falsità dimostrabili e sfrenate superstizioni. Qualcosa come una religione.

I difensori di questa pratica si basano su un’altra pratica senza avallo scientifico, la cosiddetta “risonanza morfica“, che sostiene che il destino di una persona è connesso con quello dei suoi antenati (qualcosa di simile a ciò che difende un’altra pseudoterapia: il reiki). L’idea è che ci sarebbero misteriose interconnessioni telepatiche e di memoria collettiva tra organismi all’interno delle specie.

Pseudoterapia senza alcuna evidenza scientifica

Le ‘dinamiche‘ che avvengono nelle costellazioni familiari non hanno alcun riscontro scientifico, proprio come il Reiki o la medicina ayurvedica. E, come queste pseudo-terapie affermano di avere effetti “curative” senza alcuna prova che provenga da un metodo scientifico.

La storia delle costellazioni familiari è come quella di qualsiasi pseudoscienza: una persona senza alcuna formazione, con idee prese dalle energie spirituali e dalle derive“, afferma Ramón Nogueras, psicologo, divulgatore e autore del blog Confirmation bias.

Per Nogueras, le costellazioni familiari sono la somma della “miscela dello sciamanesimo con le idee psicoanalitiche di Jung (una pseudoscienza)“. “Non hanno niente a che fare” con un altro tipo di terapia con approvazione scientifica, aggiunge infine questo esperto.

Sotto questa pseudoterapia, i seguaci osano attribuire cause mistiche e magiche non collegate a gravi problemi di salute, come il cancro o i disturbi alimentari. O arrivano addirittura a dichiarazioni controverse come l’ultima che dice che “la donna stuprata non è una vittima ma sceglie questo destino come parte del processo di mettere ordine e riequilibrare il sistema familiare“.

Di fronte ad affermazioni come questa, il Collegio Ufficiale di Psicologia di Madrid si è assolutamente schierato contro le pseudo-terapie della costellazione. Non esiste alcun tipo di studio rigoroso che supporti la loro efficacia perché non sono mai stati dimostrate come una terapia efficace.

La scuola ha aggiunto nella sua dichiarazione che nei casi in cui essa da’ alcuni risultati apparentemente positivi, “questi sono più associati a processi di suggestione ed empatia che a verità dimostrate“. Altro punto debole di questa pseudoterapia è che, per realizzarla, non è necessario essere uno psicologo specialista.

Pertanto, chiunque non abbia qualifiche professionali in psicologia o studi specifici può diventare un costellatore. Inoltre, mantengono una visione molto conservatrice della famiglia, con tecniche prive di riscontri scientifici.

La Society for the Advancement of the Scientific Study of Behavior (SAVECC) descrive pratiche come le costellazioni familiari come “discutibilmente efficaci” a causa delle loro scarse prove scientifiche e della loro proposta di fondamenti esoterici.

Una serie di atrocità

Una dichiarazione che, tra l’altro, nella notte del 9 gennaio ha avuto 678 “like” è riportata di seguito:

“Dietro uno stupro si nasconde una dinamica familiare inconscia che cerca di portare ordine ed equilibrio nel sistema familiare.

E molto probabilmente questo stupro è stato preceduto da altri stupri di donne nel sistema familiare, anche se non si sa o [sic] è stato tenuto segreto, poiché molte volte gli autori sono uomini della famiglia.

La donna stuprata è colei che si 'offre', si 'sacrifica' per amore cieco verso qualcuno del suo sistema familiare per ristabilire l'equilibrio.

Ti faccio un caso reale: una donna odiava gli uomini e non voleva avere niente a che fare con loro, anche se ne aveva sposata uno. Suo marito ha abusato sessualmente della figlia. La figlia si è offerta al padre per impedirgli di partire e di abbandonare la madre. Il desiderio della figlia che i suoi genitori stessero [sic] insieme e mostrasse a sua madre che si possono amare gli uomini, stava permettendo a se stessa di essere abusata dal proprio padre".

Social network, in fiamme

Come abbiamo evidenziato, il primo allarme è arrivato dall’Argentina, dove Pablo G. Salum, noto nel Paese per la sua denuncia pubblica contro le sette (come fondatore di Red LIbreMentes), ha pubblicato sul suo account Twitter: “Capisci perché le costellazioni familiari sono una pratica pseudo coercitiva dannosa per la salute?”

E ha linkato l’account di Graciela del Campo Vara su Instagram. Alcuni utenti di Twitter hanno protestato, ma il popolare social network ha così risposto alle lamentele: “Questo account non viola i nostri Standard comunitari“.

Alla sua chiamata ha risposto, in primis, lo psicologo Carlos Sanz, che ha pubblicato un tweet in cui, tra l’altro, si chiedeva: “Cosa deve succedere perché il Ministero della Salute intervenga contro queste persone? […] In modo che le radio e le televisioni di tutto il Paese smettano di promuovere questi individui? Non è ovvio?“. Questo allude anche alla responsabilità di alcuni media.

Da parte sua, Luis Santamaría, del Red Iberoamericana de Estudio de las Sectas (RIES), consapevole del potenziale dannoso di questa pseudoterapia sempre più diffusa, ha pubblicato un tweet riproducendo la frase iniziale del guru e aggiungendo semplicemente: “Questo è ciò che insegnano nelle Costellazioni Familiari. Ed è lecito“.

Un pensiero malvagio

Santamaría ne ha approfittato, in un successivo tweet, citando un articolo di qualche anno fa in cui Angelo Fasce mostra “quello che non si racconta” sulle Costellazioni Familiari. In esso si può leggere il seguente frammento di un’opera di Bert Hellinger, l’inventore di questa pseudoterapia:

“Se ti sei confrontato con una situazione di incesto, una dinamica molto comune è che la donna non ha obbedito al marito, si rifiuta di avere rapporti sessuali. Poi, in compenso, la figlia prende il suo posto... Come vedi, nell'incesto ci sono due autori, uno nell'ombra e uno allo scoperto. Non puoi risolvere il problema a meno che non venga fuori il colpevole nascosto... La figlia dice a sua madre: "L'ho fatto per te". E può dire a suo padre: 'L'ho fatto per la mamma'... Se vuole farla finita (l'incesto), questo è il modo migliore, senza accuse. Se l'autore del reato viene assicurato alla giustizia, la vittima espierà ciò che è stato fatto all'autore del reato".

Questo il commento di Fasce:

Ed è così che le costellazioni familiari scusano un padre che abusa sessualmente della figlia, attribuendo la colpa alla madre, descritta come una frigida cattiva moglie. Predicando che per risolvere la situazione lo stupratore non dovrebbe essere portato davanti a un tribunale, e che l'unica terapia di cui la ragazza ha bisogno è presumere che "è stata lei", accusandola anche di colpa e, per inciso, umiliandola.

Tutto è così estremo che la terapia per questi casi prevede un gioco di ruolo pubblico in cui qualcuno impersona lo stupratore. La donna violentata deve inginocchiarsi davanti a lei, ringraziare il suo aggressore per aver potuto vivere con lui quell'esperienza, e chiedergli perdono per avergli dato la colpa. La scrittrice Elisabeth Reutter, che ha subito abusi nella sua infanzia, racconta che quando è stata sottoposta a questa performance si è sentita spogliata degli ultimi resti della sua dignità umana - nelle parole di Hellinger: "L'autore deve ricevere 'il dovuto rispetto' prima che la vittima possa stabilire una relazione con qualcun altro”.

Per saperne di più: https://www.redune.org.es/news/constelaciones-familiares/?fbclid=IwAR3r6Agn2Gpq0KSHD2-DktHqrxOH7-q4J-S4MLac18nwEq5UMLDaManzCQA

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Costellazioni: Quando la psicoterapia provoca distruzione

Di Luis Santamaría

FAMILY

Lo psicologo José Miguel Cuevas, esperto di sette, mette in guardia sui pericoli di questa pseudoterapia in forte espansione, anche se è praticata da alcuni professionisti della salute mentale.

È sempre più frequente vedere per strada e sui media – gli è stata addirittura dedicata una serie televisiva – il riferimento a una nuova “psicoterapia”: le Costellazioni Familiari. Nonostante si stia moltiplicando negli ambienti New Age, il numero di psicologi e terapeuti che la utilizzano è in aumento e può dare l’impressione, opportunamente spogliata dei suoi elementi esoterici e magici, di poter essere uno strumento utile per lo sviluppo personale.

Ma la realtà è diversa. José Miguel Cuevas Barranquero, PhD in Psicologia e professore all’Università di Malaga, lo ha mostrato di recente all’VIII Incontro Nazionale organizzato dall’Associazione Iberoamericana per la Ricerca sull’Abuso Psicologico (AIIAP), che si è tenuto il 3 e 4 marzo a Siviglia. Cuevas è responsabile dell’unico servizio pubblico per le vittime delle sette in Spagna (vedi la sua doppia intervista su Aleteia: parte 1parte 2).

Settarismo in psicoterapia: il nemico in casa

José Miguel Cuevas ha spiegato nel congresso che, nonostante la regolamentazione etica e deontologica della pratica professionale della Psicologia, «è particolarmente cruento e paradossale che la maggior parte delle violazioni della libertà legate al settarismo avvengano attualmente in un contesto di pseudoterapia o ‘ terapia segreta’”.

La dura realtà, infatti, è che “molti utenti sono manipolati nel credere di avere a che fare con una ‘terapia standardizzata’ o, ancor di più, con un ‘trattamento innovativo superiore agli approcci convenzionali’“. A volte capita che “la psicoterapia venga praticata anche da molte persone senza accreditamento sanitario o formazione che li abiliti“.

Ma la cosa peggiore, secondo questo esperto di sette, è che «ci sono molti psicologi, laureati, anche collegiali, che, lungi dall’allontanarsi dalle pseudo-terapie, le abbracciano e le praticano». Si tratta di professionisti che “finiscono nell’ombra” dopo essere stati formati in “procedimenti magici“. L’altro motivo è la popolarità di queste “nuove proposte”, che si traduce in un maggior vantaggio economico.

Costellazioni Familiari o “approccio sistemico”

Nel suo intervento all’incontro nazionale sulle sette – intitolato «Constelazioni disumane. Quando la psicoterapia provoca distruzione»–, lo psicologo di Malaga si è soffermato sulle Costellazioni Familiari, ideate e sviluppate dal tedesco Bert Hellinger «come procedura di Terapia Familiare Sistematica, che spiegherebbe i problemi psicologici delle persone nella trasmissione generazionale».

Secondo la dottrina di Hellinger, “i conflitti, le preoccupazioni familiari, le colpe non presunte e i comportamenti problematici viaggerebbero e influenzerebbero i loro futuri discendenti. L’attuale sofferenza della persona sarebbe un sintomo coerente del suo tentativo di bilanciare, inconsapevolmente, tutte le disgrazie vissute dai suoi antenati”.

Nella proposta teorica delle Costellazioni Familiari – in cui si parla di “energia superiore” o “inconscio collettivo” che collega i membri di una famiglia – José Miguel Cuevas osserva “un quadro spirituale”.

La procedura del “costellare”.

A cosa mira, allora, la “terapia” delle Costellazioni? Come spiega Cuevas, “la persona costella per ‘equilibrare’ o ristabilire l’ordine familiare, al fine di recuperare il proprio benessere“. Quello che, per lo psicologo di Malaga, suppone “un gravissimo errore attributivo, in cui tutti i problemi attuali, anziché indirizzarli verso una responsabilità interna o focalizzarli su un ambiente più vicino e controllabile, rimarrebbero legati alle storie traumatiche della loro antenati“.

Quei traumi familiari del passato sarebbero il vero fattore scatenante di tutti i problemi attuali della persona, il che porta al fatto che nelle sessioni di costellazione “si possono generare e convalidare diverse fantasie o delusioni“, a cui verrebbero attribuiti i mali presenti come “causa inconfutabile“. La cosa grave è che questo “impedirebbe alla persona di risolvere i suoi veri problemi“.

Il pericolo aumenta se si pensa alla persona del “facilitatore” o del “costellatore” che dirige la presunta seduta terapeutica. Il loro ruolo è quello di chiedere al paziente la sua storia familiare traumatica, “che potrebbe aggiungere una possibile direzione e induzione all’interno di un contesto molto suggestivo, in cui le emozioni di solito fluiscono con grande intensità“.

Rischi e danni

José Miguel Cuevas non esita a riferirsi alle Costellazioni Familiari come ad “una pseudoterapia” basata su alcune idee – quelle del suo inventore – “che non sono state verificate empiricamente e le cui basi teoriche sono lungi dall’essere premesse falsificabili“. Il che li allontana completamente dall’evidenza scientifica.

Dalla sua esperienza, esistono “rischi e danni” ad essa correlati. Allora, come si spiega che ci sono persone che sono soddisfatte delle Costellazioni Familiari? Nonostante il loro potenziale dannoso, secondo il dr. Cuevas, esse non danneggerebbe tutti gli utenti. Inoltre, “poiché si tratta di procedure emotivamente molto intense e suggestive, è molto probabile che l’effetto placebo faccia la sua comparsa, il che potrebbe spiegare alcuni miglioramenti temporanei in molti dei suoi praticanti“.

5 pericoli molto specifici

Per concludere la sua presentazione, José Miguel Cuevas ha riassunto quelli che, a suo avviso, sono gli aspetti più oscuri delle Costellazioni Familiari:

  1. Fallacia attributiva:tutto il peso del problema ricade sui traumi avvenuti nelle generazioni passate”, in modo tale che il paziente sarebbe solo una vittima, senza alcuna responsabilità per quanto gli accade. Questo “può portare all’infantilizzazione del cliente“.
  2. Attribuzione delirante: la relazione causa-effetto tra traumi passati e problemi attuali “può dare origine a convinzioni deliranti o fantasiose che non reggono alla luce dell’evidenza empirica“.
  3. Allontanarsi da soluzioni reali: la commistione dei punti precedenti con “un possibile miglioramento sintomatico (effetto placebo) può portare il partecipante a smettere di cercare soluzioni reali al problema di cui si lamenta“, quando a volte può anche essere un disturbo psicologico.
  4. Incolpare la famiglia: attribuire la responsabilità di ogni male ai parenti può portare a un “isolamento dall’ambiente familiare (o dalla coppia)“, che può essere accidentale… o voluto dallo stesso facilitatore, che applica così una tecnica tipica del fenomeno settario, per manipolare più facilmente la vittima.
  5. In alcune occasioni, ci sono “persone che, dopo una Costellazione Familiare, sono arrivate a soffrire di episodi psicotici. Alcuni di loro senza aver avuto precedenti di problemi di salute mentale. Alcuni di questi casi, tolti dalle Costellazioni Familiari e reindirizzati con una vera e propria terapia, sono riusciti a riprendere una vita normale.”

Fonte: https://es.aleteia.org/2023/03/15/constelaciones-familiares-cuando-la-psicoterapia-provoca-destruccion/

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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12 segnali che indicano che qualcuno potrebbe essere coinvolto in una setta

Bombardamenti d’amore, legami di odio e la promessa di una “nuova vita”.

Still from Village of the Damned, 1960. Public Domain.

Non è raro sentire di famiglie che lamentano la perdita di un giovane a causa di un gruppo che pensano possa essere una setta. Ma cosa sono le sette oggi?

Non sono più semplicemente gruppi estremisti religiosi, i culti piuttosto possono anche essere gruppi laici, identitari o politici che mirano o affermano di fare del bene. Il culto di Jim Jones iniziò come un movimento che fondeva marxismo e cristianesimo e forniva case ai senzatetto neri nei centri urbani americani. Eppure, Jonestown in Guyana nel 1978 ha portato a un patto suicida 909 persone.

I culti di Osho e Aum Shinrikyo iniziarono entrambi come alternative religiose orientali alla moderna vita occidentale. Il culto di Osho ha offerto amore gratuito e poi ha commesso il più grande attacco bioterroristico nella storia americana nel 1984. Il culto Aum Shinrikyo ha commesso gli attacchi giapponesi con gas Sarin alla metropolitana di Tokyo in cui 13 persone sono morte e 5.800 sono rimaste ferite.

Questi movimenti ben intenzionati sono andati a finir male o è stato colpa del marciume nelle radici? Ci sono connessioni sorprendenti tra questi culti molto diversi, stadi specifici, comuni al ciclo di vita dei culti.

La seguente lista di controllo è stata ottenuta analizzando il lavoro degli specialisti delle sette Janya Lalich, Steven Hassan, Alexandra Stein e Robert J. Lifton. E attraverso l’osservazione di modelli comuni tra i seguenti culti: The People’s Temple-Jonestown, Aum Shinrikyo, Osho (Bhagwan Shree Rajneesh), The Manson Family, The Order of the Solar Temple, The Branch Davidians e NXIVM.

Le fasi comuni nel ciclo di vita di una setta

La grande idea

Uno o più leader propongono una nuova idea trascendente che promette una panacea per le persone alienate e vulnerabili.

Questa grande idea promette di risolvere tutti i problemi; di porre fine alla solitudine, all’isolamento e al senso di fallimento personale. Fa vaghe promesse di significato e di salvezza. Di solito c’è un leader carismatico o un singolo testo con un proprio linguaggio in codice che diffonde la grande idea.

Il bombardamento d’amore

I leader di un culto reclutano i primi devoti da una popolazione più ampia attraverso il love bombing e promettendo un nuovo inizio, una speranza per un futuro di amore, di appartenenza e di salvezzo all’interno di una comunitò di persone che credono tutte nella grande idea. Come nuova recluta diventi uno dei prescelti a cui viene rivelata ‘la verità’. Sei ‘amato’ e ‘salvato’.

Una nuova vita

Le nuove reclute vengono introdotte in un linguaggio segreto di segni e di simboli. Sono incoraggiati a identificarsi come vittime del mondo esterno e viene loro promessa una rinascita, un nuovo corpo o identità all’interno di questa vita o nell’aldilà.

Alle reclute viene insegnato a vedere il mondo come bianco o nero, buono o cattivo, noi o loro; e questo crea una stretta unità di gruppo che viene rafforzata dall’apprendimento meccanico degli slogai del culto. Queste convinzioni sono spesso illogiche ma sono una prova dell’adesione alla ‘vera fede’. Le nuove reclute sperimentano l’euforia per essere stati “scelti” per far parte di un gruppo privilegiato e non per tutti.

Crescita

Man mano che le nuove reclute si impegnano, il culto entra nella “fase di espansione” e guarda all’esterno.

Il nuovo compito è quello di reclutare sempre più persone. Il Love Bombing e la promessa di una nuova vita vengono usati sugli estranei e sui giovani, ma soprattutto i bisognosi vengono presi di mira. Il culto si espande rapidamente con le sue promesse di ricompense future, siano esse spirituali, sessuali o politiche. Mantra e slogan sostituiscono ogni pensiero individiale e offrono un’unità collettiva.

Riti di passaggio

La fedeltà è giurata attraverso atti come la rinuncia alla propria famiglia, alla vita passata e al nome del passato. I nuovi membri vengono separati da tutti i precedenti sistemi di supporto e diventano dipendenti dalla setta di turno.

I nuovi membri sono messi alla prova dovendo trasformare la propri identità, il corpo, il linguaggio e persino i comportamenti sessuali. Devono “indossare le vesti” e dichiarare al mondo che “non sono più quello che ero, ora faccio parte del gruppo X”.

Isolamento

Il culto diventa troppo grande per essere controllato e deve impedire che le influenze del mondo esterno indeboliscano il suo potere sui membri. I leader vietano atti di libero arbitrio individuale. Il culto isola i suoi membri dal mondo, descrivendo l’esterno come corrotto, malvagio e violento. Ciò aumenta il legame, poichè i membri si considerano “vittime minacciate”. Il controllo del linguaggio e la crescente paranoia rendono impossibile mettere in discussione il culto. Mantra e slogan mettono a tacere dubbi e dissensi. Cresce la repressione interna.

Legame di Odio

Il culto raggiunge il suo limite di dimensioni e i problemi sorgono dai fallimenti nel suo “piano per tutti”. Ma il culto non può ammettere errori. Inizia a nutrirsi di odio per il mondo esterno. Sviluppa rituali di odio, costruendo una più profonda “unità dei perseguitati”. Uno strato della società è solitamente l’obiettivo di tutto l’odio e potrebbe ricevere un nome in codice. I membri sono incoraggiati a condividere il loro odio in forme ritualizzate.

Traditori

Spaventati dalla crescente cultura dell’odio, alcuni membri interrogano i leader, ma vengono espulsi o costretti a fare penitenza. La fase di contrazione inizia e porta a un giro di vite su qualsiasi libertà all’interno del culto. Di fronte alla persecuzione interna, un membro anziano spesso se ne va e diventa un “traditore”. Il gaslighting, la pressione dei pari e il pensiero di gruppo impediscono ad altri di andarsene. Alcuni vengono aiutati a lasciare il culto dai membri della famiglia o costretti ad andarsene dai critici del culto, ma tali atti alimentano solo la convinzione del culto di essere sotto attacco.

Caccia alle streghe.

I processi interni alla setta eliminano tutti i potenziali traditori. I dubbiosi si vergognano di accusare falsamente gli altri. I restanti membri sono costretti a commettere atti di supplica personale che potrebbero essere sessuali, o comportare marcatura del corpo, automutilazione o atti trasgressivi. Un comune test di appartenenza comporta il commettere piccoli crimini contro l’odiato mondo al di là. Una volta che un membro commette un atto illegale, il culto dispone di prove che può utilizzare per ricattare quel membro affinché si conformi. Questo è un legame traumatico abusivo.

Paranoia di persecuzione.

Man mano che sempre più persone fuggono dalla setta, i segreti vengono divulgati al mondo esterno sul governo autoritario dei leader. Le forze dell’ordine esterne indagano sul culto. La paranoia della setta cresce. Sempre più paranoico, il culto si arma per una resa dei conti contro il mondo e vede la violenza come la forza purificatrice necessaria che si salverà dai suoi intriganti nemici. Tutti coloro che commettono atti di violenza sono perdonati in anticipo dal leader o dai leader. Molti altri membri del culto se ne vanno e questo aumenta la paura paranoica di un confronto imminente con nemici esterni.

Attacco.

Spesso un membro rispettato del culto viene accusato, torturato o addirittura ucciso e il capro espiatorio “segreto” diventa la nuova forma di coesione del gruppo. Ai membri della setta è proibito andarsene e si scatena il terrore per un imminente attacco da parte di nemici esterni, immaginari o reali. La fedeltà al culto è ora dimostrata “contrattaccando” contro il mondo esterno. Dopo un attacco, prende il sopravvento la paura collettiva di essere distrutti dal nemico esterno.

Conflitto finale.

Temendo la distruzione, il culto tenta un ultimo attacco contro il mondo o si barrica ed entra in uno stato d’assedio. In quest’ultimo caso, i patti suicidi settari sono comuni. Il culto o distrugge se stesso o si scaglia contro i suoi nemici spesso fantasticati. In ogni caso, il culto crolla con la violazione delle leggi o la perdita di vite umane.

Una volta che una persona è inserita nelle prime fasi di una setta, è molto difficile aiutarla a uscirne, a causa delle manipolazioni emotive che le sette impiegano e delle vulnerabilità che sfruttano. Nessun culto in realtà crede di essere un culto, quindi l’identificazione precoce dei comportamenti settari in qualsiasi movimento religioso, gruppo di auto-aiuto, gruppo di identità o movimento politico è essenziale per aiutare le reclute a sfuggire alla loro presa.

Bibliografia

Terror, Love, and Brainwashing: Attachment in Cults and Totalitarian Systems by Alexandra Stein

Thought Reform and the Psychology of Totalism: A Study of ‘brainwashing’ in Chinaby Robert Jay Lifton

Escaping Utopia: Growing Up in a Cult, Getting Out, and Starting Over by Janja Lalich

Combating Cult Mind Control: The Guide to Protection, Rescue and Recovery from Destructive Cults by Steven Hassan

Opening Our Minds: Avoiding abusive relationships and authoritarian groups by Jon Atack

Fonte: https://www.psychologytoday.com/us/blog/word-less/202303/has-a-loved-one-fallen-into-a-dangerous-cult?amp&fbclid=IwAR2qxpYqBloIyStUYKDHgHxCAi1HA_-341GSBwLRbzuX5BCzboiYCY58ngc

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Come possono i sacerdoti aiutare le vittime delle sette? Un esperto propone alcune linee guida essenziali

Luis Santamaría del Río 13 de febrero de 2023

L’esperta nordamericana di sette Carol Giambalvo, recentemente scomparsa, scrisse dieci anni fa una lettera aperta indirizzata al clero, che ha avuto una certa diffusione in lingua inglese, nei campi dell’aiuto alle vittime di sette, ma il cui contenuto fondamentale pubblica per la prima volta, in spagnolo, Portaluz.

Quando si parla del fenomeno delle sette e dell’aiuto alle loro vittime, gli psicologi vengono sempre al primo posto. È normale, perché il danno – o meglio, i danni – che questi gruppi provocano ai loro seguaci richiede un lungo e paziente processo di guarigione per ripristinare la salute mentale della persona.

Ma c’è un’area che non può essere dimenticata: l’influenza dannosa delle sette – per chi vi ha appartenuto- implica un danno di natura spirituale. Per quanto poco religioso possa sembrare un movimento che esercita una persuasione coercitiva sui suoi seguaci, questo abuso comprende tutto ciò che riguarda il senso trascendente della vita, le speranze, i fondamenti dell’esistenza.

A questo proposito, l’esperta nordamericana di sette Carol Giambalvo, recentemente scomparsa, scrisse dieci anni fa una lettera aperta indirizzata al clero, che ha avuto una certa diffusione in lingua inglese, nei settori dell’aiuto ai colpiti dalle sette, ma il cui contenuto fondamentale viene pubblicatoper la prima volta, in spagnolo, da Portaluz. Una lettera che intende indicare sia ai sacerdoti cattolici sia ai ministri di altre confessioni religiose “come aiutare gli ex membri di gruppi violenti”.

Chi era Carol Giambalvo?

Il 2 dicembre 2022, l’autrice di tale lettera, Carol Giambalvo, è morta in Florida all’età di 79 anni. È stata una delle pioniere nell’informazione e nella prevenzione del fenomeno settario negli Stati Uniti. Tutto ebbe inizio nel 1978, quando la sua figliastra fu reclutata dalla International Society for Krishna Consciousness (una setta i cui seguaci sono popolarmente conosciuti come “Hare Krishna”).

Da allora, ha dedicato il suo tempo e i suoi sforzi alla ricerca sui culti e alla diffusione di informazioni su di essi, diventando consulente per la cosiddetta “riforma del pensiero“, ampiamente attiva con percorsi nelle scuole superiori, organizzazioni civiche e chiese.

È stata legata a uno dei principali enti dedicati al fenomeno delle sette a livello mondiale: l’International Cultic Studies Association (ICSA), in cui ha ricoperto incarichi dirigenziali. Ha anche contribuito a fondare reFOCUS, una rete di supporto americana per ex membri di una setta.

Alcune considerazioni preliminari

Giambalvo inizia la sua lettera dicendo: “Ho ricevuto richieste dal clero su come aiutare gli ex membri quando arrivano a loro. Ho anche ricevuto feedback da ex membri che il clero non sembra sapere come aiutarli“. Considera importante un approccio trascendentale nel confessare le proprie “lotte personali nell’affrontare questioni spirituali e religiose“.

La prima cosa che dovrebbe essere chiara, secondo l’esperta, è che “le persone non aderiscono alle sette. Sono ingannati e reclutati appositamente. La maggior parte si trova in una sorta di normale fase di transizione umana nella vita, come lasciare il liceo per il college, lasciare il college per il “mondo reale”, sperimentare la rottura di una relazione o di un matrimonio, perdere un lavoro, trasferirsi in una nuova posizione “…

In questo peculiare contesto di vita, arriva un gruppo i cui membri “sembrano essere le persone più meravigliose nel gruppo più meraviglioso con gli obiettivi più meravigliosi che mostrano loro amore, accettazione e uno ‘scopo più alto“. E a questo punto Carol Giambalvo mette in guardia da un pregiudizio infondato: non si può pensare che solo soggetti con problemi familiari pregressi, ad esempio, entrino nelle sette.

Perché, in realtà, “le sette non vogliono persone con problemi. Vogliono persone brillanti, dedite, idealiste ed energiche per raccogliere fondi, fare lavori di gruppo e reclutare nuove persone“.

Comprensione, ascolto e amore

Incoraggiateli a ottenere informazioni che li aiutino a capire cosa gli è successo nel gruppo e li aiutino a riprendersi”, è il primo indizio concreto che dà, visto che è difficile per gli ex adepti capire cosa hanno vissuto una volta usciti . Insieme a questo, raccomanda ai chierici quanto segue: “Sappiate che dovrete guadagnarvi la loro fiducia: un gruppo che sembrava buono ha gravemente violato la loro fiducia“.

Giambalvo spiega che le vittime delle sette “possono a volte ‘saltare’ (reagire difensivamente) da parole che sono state ‘caricate’ nel gruppo”, come nei casi di “uso di alcune scritture che il gruppo ha travisato ed enfatizzato“. ( potrebbe essere la Bibbia stessa) o “anche alcuni inni che venivano cantati nel gruppo”, o dinamiche normali in altri contesti, ma che possono essere associati alla loro esperienza traumatica nella setta. È qualcosa di abituale che i ministri della Chiesa devono capire.

Devono anche capire che, in molte occasioni, “potrebbero non voler condividere la loro storia” in quanto “hanno bisogno di stabilire dei sani confini personali” che devono essere rispettati nella relazione di aiuto. I culti “costruiscono confini malsani tra i membri e il mondo ‘esterno’, abbattono i loro confini sani e li incoraggiano a mettere a nudo le loro anime e confessare tutto agli altri membri e ai leader del gruppo“. Ecco perché “ci vuole tempo per ristabilire i tuoi sani confini dopo che te ne sei andato“.

Altri indizi utili sono ascoltare gli ex adepti quando hanno bisogno di parlare e dare loro il tempo di far sentire la loro voce. Inoltre, l’esperto aggiunge quanto segue: “incoraggiateli a fare domande e fate loro sapere che va bene non essere d’accordo“. E ricorda qualcosa di fondamentale nell’atteggiamento del pastore: le persone che hanno lasciato un culto “hanno bisogno di rispetto e amore mentre lottano con i loro problemi di guarigione“.

Le chiavi della sofferenza vissuta

Quali sono quei problemi di recupero a cui allude Carol Giambalvo? Quali traumi subisce una persona che è stata in una setta? Dalla sua esperienza pluridecennale, fa riferimento innanzitutto a una profonda crisi di identità. In effetti, l’ex adepto si chiede: chi sono io? Cosa credo?

Sono comuni anche “la sensazione di essere disconnessi” o, in altre parole, “un senso di mancanza di scopo” nella vita. Insieme a questo, l’esperienza di un duello che ha un carattere molteplice: “per le persone che ho lasciato“, per aver perso la ragione di vivere, per aver perso l’appartenenza a un gruppo, per aver perso ciò a cui avevano rinunciato per entrare nel gruppo e hanno perso la loro innocenza, tra le altre cose. E potrebbe anche esserci un sentimento di rabbia per ciò che è stato vissuto.

In questo momento Giambalvo ribadisce che cosa ha a che fare con i limiti: la necessità di ricostruire limiti sani tra la persona e il suo ambiente (“creando un luogo sicuro per guarire”, chiarisce), “imparare che va bene non divulgare tutto a tutti; imparare come il gruppo ha abbattuto i confini tra me e gli altri membri/leader del gruppo; imparando come il gruppo ha costruito confini malsani tra me e il mondo esterno”.

Altri problemi importanti sono quelli legati alla fiducia, e in questo modo la persona dovrebbe essere aiutata a “costruire una relazione prima di fidarsi di qualcuno”, e poter così “sviluppare sani confini”. Va individuato il “pensiero magico” così diffuso nelle sette, che finisce per “spiritualizzare tutto“.

Molte volte, negli ex adepti possono essere percepiti vari sintomi di stress post-traumatico, come attacchi di panico, sensazione di galleggiamento, esistenza di elementi che funzionano come “trigger“, incubi, disturbi del sonno, incapacità di prendere decisioni o di concentrazione, paure reali infondate (ad esempio, “la paura che il gruppo avesse ragione quando mi hanno detto che mi sarebbe successo qualcosa di brutto se me ne fossi andato”) o ipervigilanza.

Una cosa che i sacerdoti dovrebbero tenere in considerazione è che gli ex seguaci delle sette hanno spesso difficoltà a stabilire relazioni e a situarsi davanti a figure di autorità, a causa dell’esperienza di manipolazione che hanno vissuto. E nel campo pratico, ma non meno importante, non va dimenticato che molti hanno vissuto situazioni di sottoccupazione (e si potrebbe aggiungere che, talvolta, in condizioni di schiavitù).

Dall’impegno personale

Carol Giambalvo è sempre stata consapevole dell’importanza del fattore religioso nell’esperienza settaria, e lungi dal considerare lo spirituale come qualcosa di negativo – atteggiamento assunto da alcuni colpiti da sette dopo aver sperimentato una manipolazione mascherata da trascendenza –, ha insistito nell’affrontare il recupero da un punto di vista che si potrebbe chiamare “pastorale” o di accompagnamento religioso.

Per questo motivo, questi indizi rivolti specificamente al clero sono molto pratici. Qualcosa che non implica lezioni distaccate, ma piuttosto una vera condivisione della propria esperienza di ascolto e di aiuto a quanti da anni sono colpiti dal fenomeno settario. Così si è rivolta la stessa società di consulenza americana sul proprio sito: a chi “ha fatto parte di un programma di riforma del pensiero, di un gruppo psicologicamente o spiritualmente violento, o di una relazione violenta… Voglio che tu sappia che sei non da solo.”

Fonte: https://portaluz.org/fe-y-cultura/94654911/Como-pueden-ayudar-los-sacerdotes-a-las-victimas-de-las-sectas-Una-experta-les-propone-algunas-pautas-esenciales.html?fbclid=IwAR2J4A9V-KbESmGxPQRtlz9mD_w8KZSNTJQTWCuzEs7T0EwYGqNx3rYYEDs

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Traduzione di Lorita Tinelli

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Le sette si sono diffuse a Vigo attraverso Internet

Escultura de la Libertad en Filadelfia (Estados Unidos), de Frudakis, que representa la huida de una situación adversa.

I gruppi religiosi coercitivi hanno ceduto il passo per l’indottrinamento a Telegram o a forum di idee estremiste

Le sette sono ancora oggi molto attive a Vigo (Vigo è un comune di 296.000 abitanti della Spagna nord-occidentale, situata nella provincia di Pontevedra, di cui è il comune più popoloso, nella comunità autonoma della Galizia) e con grande vigore. La pandemia ha costretto ad abbandonare l’idea di una postazione fissa per entrare nella rete internet, luogo soprattutto frequentato da giovani. L’anno 2022 è stato considerato dagli esperti come l’anno delle attività settarie e Vigo non ha fatto eccezione, nonostante la loro presenza fisica sia stata offuscata per essere più attiva su Internet.

I cambiamenti si sono accentuati nel 2022, con la presenza di molte più sette e con un significato più “diffuso”, secondo l’esperto Luis Santamaría. Teologo ed ex sacerdote, è stato uno dei fondatori della Rete Iberoamericana per lo Studio delle Sette (RIES) a Zamora, sua città natale. “Ci siamo trascinati dietro un problema dalla pandemia, perché dopo il confinamento hanno accelerato le loro capacità di reclutamento in un momento in cui la società è diventata più chiusa su Internet e ha sofferto molta incertezza, e ora c’è una setta per ogni personalità“, dice Santamaria.

La grande offerta di informazioni e stimoli su Internet ha causato alla società “una difficoltà nel discernere tra il bene e il male, tra ciò che è vero e ciò che non lo è“, con molte notizie ma “pochissima formazione“. Un mondo che cambia dove i gruppi settari “hanno capito che hanno bisogno di evolversi, sfruttando al meglio le loro opportunità con un’immagine e mostrando sempre un volto amico”. Detto questo, Santamaría sottolinea la necessità di stare all’erta perché “esse hanno affinato molto bene la loro propaganda, e c’è una setta per ogni personalità, senza la necessità di subire un brutto momento della vita“.

Il passare del tempo ha cambiato le sette, prima di natura religiosa, esse si sono poi trasformate in spirituali.

Juantxo Domínguez, direttore della Rete per la prevenzione del settarismo e della debolezza, ha indicato che molti stanno mutando e ora sono “a Vigo e ovunque attraverso i telefoni cellulari“. Il pericolo di queste attività è quello per esempio di vendere consigli sanitari senza bisogno di farmaci, “è un problema, perché non hanno una formazione accademica in questo campo“. Molte sette popolari promuovono insegnamenti sulle criptovalute, dove ingannano la società con la promessa di arricchirsi senza sforzo. “L’appartenenza a una comunità così chiusa, in si crede di essere al di sopra del bene e del male, fa sì che la vittima si isoli dai propri cari mentre viene esercitata su di lei un’azione coercitiva“. Domínguez ha affermato che “la Polizia è già attiva in tutte le città“, con un indirizzo web dov’è possibile segnalare azioni coercitive.

José Miguel Cuevas, psicologo sociale e autore del libro “Le sette: come funzionano, come sono i loro leader, effetti distruttivi e come combatterle” ha offerto consigli su come combattere la coercizione attraverso la manipolazione, un problema su cui “dobbiamo concentrarci come qualcosa di realistico, e non mediatico“. Egli concorda con Santamaría sul fatto che “chiunque può cadere in una setta; siamo tutti capaci ed è necessario comprendere quella sensazione di vulnerabilità”.

Per combatterli, i familiari colpiti dalla cattura di una persona cara “non possono perdere i contatti, per quanto minimi, perché in questo modo è possibile indurre dei dubbi in quella persona“. Un buon modo è offrire alternative alle verità assolute: “Se ti vede dubitare delle sue argomentazioni, è possibile anche creare qualche dubbio in lui. Bisogna sempre mostrare un atteggiamento flessibile e comprensivo, non trattarlo come uno stupido”.

“Le sette non sono contemplate in ambito giudiziario”

Uno dei casi più pubblicizzati avvenuto nella zona di Vigo è stato l’arresto di Miguel Rosendo nel 2014, fondatore dell’Ordine e del Mandato di San Miguel Arcángel. Sebbene non sia mai stato condannato per aver fondato un’associazione coercitiva o un crimine coercitivo, è stato condannato a nove anni di carcere per continui abusi sessuali con prelazione e penetrazione.

Gli atteggiamenti e le consuetudini che applicava ai suoi seguaci, alcuni minorenni, erano, secondo l’avvocato delle vittime Ana Reguera, “una chiara manipolazione coercitiva“, nonostante la Corte abbia stabilito che “l’uso di tecniche di indottrinamento basate su persuasione coercitiva incentrata sulla rottura totale o parziale della personalità dei suoi membri da parte dell’imputato“, cosa che all’epoca lasciava perplesso l’avvocato: “Le analisi della Guardia Civile indicavano che vi era stata manipolazione delle piccole vittime da parte di Miguel Rosendo, ma questo non è stato preso in considerazione“.

Questa condanna, passata da 66 anni a nove che finirono per essergli assegnati “fu un duro colpo per le vittime in termini psicologici, perché solo una di loro poteva provare l’abuso sessuale“. La durezza del caso ha costretto molti “a dimenticare tutto, anche se è chiaramente impossibile. Me compreso, perché è stato un caso molto doloroso“.

Il problema che Ana Reguera ha incontrato in materia giudiziaria è che “le sette non sono considerate tali in questo settore, e non potrebbe essere giudicato per questo motivo”, anche se ha cercato di trovare un’alternativa in modo che la sua presunta manipolazione non cadesse nel vuoto orecchie: “Ho provato ad accusarlo del reato di coercizione, lesioni e integrità morale, che è qualcosa di simile e condivide atteggiamenti come quelli di una setta, ma non è stato accettato”.

Per Reguera, la sentenza “era un’interpretazione errata” in quanto vi erano “prove sufficienti per poterla giudicare come coercizione, ma la questione settaria non è contemplata“. La Procura, dal canto suo, ha valutato la costituzione di un’associazione coatta.

Articolo originale: https://www.atlantico.net/articulo/vigo/sectas-extienden-vigo-traves-internet/20230205022829966228.html?fbclid=IwAR2VCBZagmqnkyckjq4kEiBSD8fuXgfkAZReC_oja_BI9VGFTCTV4AZZjI0

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Traduzione di Lorita Tinelli

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