Il cyberbullismo spiegato ai genitori

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I dirigenti degli istituti scolastici di Noci, Rosa Roberto dell’IIS Da Vinci – Agherbino e Giuseppe D’Elia, dei Comprensivi Pascoli – I Circolo e Gallo – Positano sono i principali promotori della presentazione del libro “IL CYBERBULLISMO SPIEGATO AI GENITORI”, che si terrà il 29 novembre presso l’auditorium del liceo Da Vinci.

La grave emergenza sociale del bullismo in tutte le sue forme ha come teatro proprio la scuola e la casa, i luoghi in cui i ragazzi dovrebbero vivere più serenamente la propria esperienza di crescita affettiva e culturale. E’ per questo che “Insieme contro bullismo e cyberbullismo” è il titolo delle iniziative che la Scuola ha in programma per affrontare il triste fenomeno. Insieme, perché soltanto facendo squadra intorno a chi è vittima di maltrattamenti da parte di coetanei è possibile ottenere risultati positivi. Insieme, perché l’attivazione di un canale comunicativo diretto tra i diversi ordini di scuola può rendere tempestivi il riconoscimento del bullismo e il suo contenimento. Ovviamente, il primo passo utile è quello di coglierne gli indizi, spesso volutamente occultati dalle vittime, per paura o per vergogna.

E’ quindi agli adulti, gli insegnanti, i collaboratori scolastici e i genitori che si rivolge IL CYBERBULLISMO SPIEGATO AI GENITORI, l’opera della dott.ssa Guillermina Carnicina (psicoterapeuta e counsellor ad orientamento analitico-transazionale). Il suo intento è quello di fornire preziose indicazioni per rendere visibile e gestibile il fenomeno del bullismo, sia esso diretto o mediato da internet. La dott.ssa Lorita Tinelli, psicologa ad indirizzo clinico e forense, e la dott.ssa Cristina Baldi, pedagogista e giudice onorario del Tribunale dei minori, affiancheranno l’autrice del libro per svelare tutte le implicazioni psicologiche, patologiche e legali del fenomeno. La prof.ssa Antonella Montone, docente presso l’Università degli Studi di Bari, farà da moderatrice e stimolerà le riflessioni del pubblico.

Fonte: http://www.nocigazzettino.it/4800/Il%C2%A0cyberbullismo%C2%A0spiegato%C2%A0ai%C2%A0genitori.html

Lorita Tinelli ed il mondo delle sette

 

Parlami di quando

 

Una bella intervista con Mariano Casulli a yesweradio

Per chi volesse ascoltarla, ecco di seguito il link …

 

https://www.spreaker.com/user/yesweradio/03-pdq-lorita-tinelli-ed-il-mondo-delle-?fbclid=IwAR1Xom6FkAayTJZJue9kYPd_80FtAm9wnDO_C5HW-pXNQKphRZxGwe620E8

 

Uno sguardo alla leadership patologica

L’anno scorso sono stata coautrice di un libro sui bambini cresciuti nelle sette (come è capitato a me) e in seguito fuorusciti. “Escaping Utopia” (Routledge, 2017) racconta le storie di 65 persone provenienti da 39 diverse sette in più di una dozzina di paesi.

Cover of Escaping Utopia book   La mia coautrice, la sociologa Janja Lalich, PhD, è un’esperta di fama internazionale su sette, indottrinamento, gruppi estremisti e gruppi terroristici, ed è anche sopravvissuta ad una setta. Poiché entrambe abbiamo una conoscenza di prima mano del vivere dentro le sette, il nostro libro non si concentra su una sola setta. Piuttosto esso evidenzia come uno specifico gruppo con caratteristiche particolari possa essere chiaramente identificato come setta. Abbiamo scritto Escaping Utopia per aiutare le persone a diventare consapevoli circa i  culti e i gruppi di qualsiasi connotazione essi siano.

Il lavoro di Janja sulle sette è rivoluzionario perché dimostra che una setta è semplicemente un gruppo sociale che usa comportamenti sociali quotidiani che sfuggono di mano. Le sette possono essere di qualsiasi dimensione e possono essere focalizzate su tutti i tipi di convinzioni o idee, come quella di salvare il mondo.

Le sette possono essere religiose o atee. Le sette possono essere politiche o fondate su business. Possono coinvolgere credenze o convinzioni spirituali sulla salute o sul denaro. Possono concentrarsi su meditazione, politica, esercizio fisico, sesso o marketing multilivel. Le sette possono essere grandi come paesi come la Corea del Nord o la Russia sovietica, o piccole come una relazione abusiva tra 2 persone.

Conoscere di più le sette aiuterà a capire meglio come gli esseri umani costruiscano relazioni e gruppi di ogni tipo.

 

Le quattro dimensioni che condividono tutte le sette

Janja ha sviluppato un modo brillante per spiegare le sette con il suo modello bounded choice (scelta condizionata). Questo modello evidenzia che i membri del culto non sono persone strane con occhi selvaggi, ma che di solito sono idealisti che vogliono cambiare il mondo. Culti e leader di setta approfittano di questa dedizione idealistica e trasformano tutto ciò verso le esigenze proprie del culto.

Ogni gruppo sociale di successo trova modi per coinvolgere le persone e stimolarle, ma le sette utilizzano quattro dimensioni specifiche per avvicinare le persone e intrappolarle.

Attraverso una serie di post mi concentrerò su ciascuna di queste dimensioni e ti aiuterò ad identificare se esse sono attive nelle tue relazioni o in qualsiasi gruppo a cui appartieni. Ti aiuterò anche a capire se queste dimensioni vengono utilizzate in modo sano o patologico.

1) Una figura di autorità carismatica
2) Un sistema di credenze trascendente
3) Sistemi di controllo
4) Sistemi di influenza

Analizziamo prima il discorso dell’autorità carismatica.

 

Cosa è l’autorità carismatica?

Tutti possiamo identificare persone carismatiche nelle nostre vite, da attori, musicisti e politici ai migliori giocatori delle nostre squadre sportive preferite. Le persone carismatiche sono attraenti e magnetiche e ci attirano con le loro capacità, il loro aspetto, i loro talenti o forse per una qualità speciale che non possiamo assolutamente mettere in chiaro. Le persone carismatiche possono stimolare l’adorazione dell’eroe o sentimenti di innamoramento (come molti di noi potrebbero aver provato nelle nostre infatuazioni adolescenziali e da giovani adulti).

Nei rapporti sani questi momenti passionali ed adoranti tendono a svanire, e siamo in grado di vedere quelle persone in modo più equilibrato e sereno. Ma in relazioni e gruppi non sani, le persone carismatiche trovano il modo di attivare continuamente quell’intensa infatuazione e devozione. Figure di autorità carismatica di successo mantengono i seguaci affascinati e intrappolati attraverso esaltanti visioni utopistiche, dimostrazioni costanti di potere, richieste di impegno, demonizzazione degli estranei e incessante manipolazione emotiva.

L’autorità carismatica è il potente legame emotivo tra un leader e i suoi seguaci. Fa sembrare il leader profondamente legittimo e sognatore e conferisce autorità alle sue azioni. Tutto ciò che fa è ritratto come vitale per la visione e la sopravvivenza del gruppo. I fini giustificano sempre i mezzi perché la figura dell’autorità carismatica non è semplicemente giusta; egli o ella è un unto, scelto o benedetto.

Quando i seguaci credono che il loro capo sia assolutamente perfetto, possono convincersi che qualsiasi cosa facciano al servizio del leader è giusta e giustificata. Alla fine, le esigenze del leader giustificano i comportamenti e le azioni di tutti nel gruppo. I seguaci  hanno una relazione profonda con l’autorità carismatica del loro capo,  un aggancio che li tiene impegnati, sensibili e disposti a fare tutto il necessario per soddisfare ogni capriccio e desiderio del loro capo.

 

Il carisma vive negli occhi di chi guarda

Il concetto di autorità carismatica fu introdotto da uno dei fondatori della sociologia, Max Weber, nel suo classico lavoro sulle religioni antiche, la burocrazia e la costruzione istituzionale.[I]  Weber è considerato il principale studioso dell’autorità carismatica e identifica la risposta del seguace al carisma come stato estatica o intossicata. [ii]

Weber ha notato che è il riconoscimento da parte di altri che determina l’estensione del carisma di una persona. In altre parole: nessun seguace, nessun carisma. L’autorità carismatica esiste principalmente negli occhi di chi guarda. Questo è il motivo per cui alcune persone possono vedere un leader apparentemente carismatico e chiedersi: “Come può qualcuno seguire quel ciarlatano?” Mentre altri possono essere completamente colpiti. Non tutti rispondono allo stesso modo alle figure dell’autorità carismatica. [Vii]

Una volta che i seguaci hanno identificato una persona come un’autorità carismatica, allora diventa loro dovere credere in lui o in lei. E per espandere il suo dominio, un abile leader carismatico offre qualcosa di straordinariamente speciale che i seguaci possono ottenere da lui o da lei – la speranza di nuovi inizi, pace sulla terra, un’aldilà incantatevole, la salute perfetta, la cura del cancro, una rivoluzione politica, giustizia sociale, o qualcosa di più banale come la perdita di peso o un guadagno finanziario. [x]

Le credenze e i dogmi trascendentali sembrano essere al centro delle sette; tuttavia, in realtà, lo scopo di molti culti è semplicemente quello di servire i bisogni emotivi, finanziari, psicologici e sessuali del leader con un’obbedienza incondizionata. La personalità autoritaria del leader del culto aiuta a garantire che i suoi bisogni e i suoi desideri siano sempre la massima priorità. [Xi]

Tuttavia, questa situazione si ritorce in modo prevedibile, perché anche se il leader ha iniziato con buone intenzioni, è raro che una persona possa gestire il tipo di adulazione e obbedienza cieca richiesta e garantita dai seguaci del culto – anche se si pratica il culto e l’obbedienza attraverso la forza. È comune che le figure dell’autorità carismatica diventino squilibrate, egocentriche e tossiche.

Detto questo, è importante chiarire che il carisma o l’autorità carismatica non sono malvagie a priori e non necessariamente producono un leader di setta. Possiamo pensare a leader carismatici come il presidente John F. Kennedy, il reverendo Martin Luther King, Aung San Suu Kyi o Nelson Mandela, solo per citarne alcuni. Queste e altre figure di autorità carismatica sono state una forza positiva nella società.

Tuttavia, l’influenza sugli altri che viene dall’autorità carismatica e lo squilibrio di potere intrinseco che viene creato devono essere sempre tenuti sotto controllo. [Xii]

I leader carismatici hanno la responsabilità di imparare come mantenere la loro umanità di fronte alla costante adorazione e di applicare rigorosi controlli ed equilibri al loro comportamento in modo che possano proteggere i loro seguaci dal male. Nelle sette non esiste nessuna di queste protezioni.

 

Valuta le autorità carismatiche nella tua vita

La seguente lista di controllo potrà aiutare ad identificare se un leader o gruppo carismatico usano la propria autorità in modo appropriato – o se il carisma si è trasformato in narcisismo tossico, autoassorbimento e necessità di controllare gli altri. Questa lista di controllo può anche aiutarti a identificare le persone tossiche o narcisiste nella tua vita di tutti i giorni.

Le autorità carismatiche non sane trattano gli altri come mezzi per un fine e richiedono una devozione incondizionata alle proprie credenze, desideri e richieste (o del loro gruppo).

Se sei coinvolto con leader o gruppi carismatici, puoi utilizzare questo elenco di controllo per valutare lo stato di salute della situazione. Qualcuna di queste affermazioni è vera?

– Il leader o il gruppo ha un senso di importanza gonfiato e una connessione alla grandezza.
– I bisogni, le idee e i desideri del leader sono preponderanti; cancellano i bisogni, le idee e i desideri dei membri del gruppo.
– Il leader può fare o dire quasi tutto senza ripercussioni; non ci sono controlli sul suo comportamento.
– Il leader sminuisce tutte le altre idee e sistemi di credenze e qualsiasi altro leader che si trova nello suo stesso ambito (ad esempio, altri leader della New Age se il leader ha una filosofia New Age).
– Il leader si prende il merito di qualsiasi cosa di buono succeda, e incolpa gli altri per qualsiasi cosa brutta possa accadere.
– Il leader tratta le domande e le sfide come minacce, e lui o lei può vedere nemici ovunque – dentro e fuori dal gruppo.
– I membri devono idealizzare e venerare il leader e la leadership presenti.
– I membri che sfidano l’autorità del leader o del gruppo dirigente vengono puniti, umiliati pubblicamente, evitati o cacciati, e possono essere rappresentati come nemici traditori.
– Il leader rivendica poteri speciali, conoscenza e lignaggio – o può pretendere di essere divino.

Se una (o più) di queste affermazioni risulta vera, tu o il tuo gruppo potete essere sotto l’influenza di una figura con autorità carismatica tossica. Tuttavia, questo non significa che questa persona sia pericolosa, e ciò non significa che il suo gruppo sia un culto. Il tuo gruppo avrà bisogno di avere tutte e quattro le dimensioni del modello di scelta condizionata attivo (questo include un sistema di credenze trascendente, sistemi di controllo e sistemi di influenza) prima che possa essere considerato un gruppo cultuale.

Tuttavia, se i comportamenti di questa persona sono preoccupanti (anche se le altre dimensioni della scelta limitata non sono presenti), potresti essere in grado di suggerire modifiche e vedere se il tuo leader o gruppo può – o è persino disposto a provare – modificare questi comportamenti .

Puoi anche condividere le caratteristiche dell’autorità carismatica sana di seguito per aiutare il leader o il gruppo a capire i modi specifici in cui sta virando verso i problemi. Se non possono o non vogliono cambiare, puoi usare questi suggerimenti per trovare un leader carismatico o un gruppo che offre speranza senza idolatrare una persona (o un’idea) a scapito di tutti e di tutto il resto.

 

Caratteristiche di un capo o di un gruppo carismatico sano

Una leadership carismatica sana implica l’essere disposti ad imparare dagli altri, istituendo controlli ed equilibri, mantenendo il senso dell’umorismo e il senso di umiltà, rispondendo alle lamentele e alle correzioni e trattando bene e rispettosamente le persone. Questi sono i segni di un leader sano.

– Il leader o il gruppo ha controlli comportamentali saldi in atto.
– I membri sono trattati come persone preziose; non sono discepoli, servi o pedine.
– Il leader ha un senso dell’umorismo e uno stile di leadership umano.
– Il leader o il gruppo valorizza e promuove le idee e le convinzioni dei membri.
– I membri hanno il diritto di interrogare, dubitare e sfidare la figura dell’autorità carismatica.
– Il leader o il gruppo si occupa in modo responsabile di conflitti e sfide; non sminuisce, punisce o evita.
– I membri hanno la libertà di entrare e uscire a loro piacimento.
– Il leader o il gruppo prende in considerazione e promuove altre idee, altre credenze e altri gruppi.
– Il leader incoraggia il pensiero critico e le attività intellettuali.
– Il gruppo è aperto al mondo esterno e ai non credenti.

Quando il carisma di una persona o di un gruppo è sano, le persone sono attratte da esso e rinvigoriti da esso. I leader carismatici sani possono fare molto bene nel mondo.

Quando i leader non sono in salute, il loro bisogno di totale devozione e controllo può distruggere tutto: relazioni, gruppi, imprese e persino paesi.

Una leadership sana è fondamentale per un mondo sano.

 

Un culto fallisce a causa della mancanza di carisma tossico

Il culto in cui sono cresciuta era basato sui principi di guarigione della New Age e fu costruito attorno a un uomo che incanalava lo spirito di un antico saggio cinese. Un gruppo adorabile di estranei, geni e artisti (inclusa mia mamma) si è riunito attorno a lui, e stavamo per cambiare il mondo e portare a tutti informazioni e cure meravigliose.

Ho visto il nostro leader passare da ragazzo normale al centro visionario del nostro gruppo, e ho visto, anche nei primi anni dell’adolescenza, come l’adorazione ha cominciato a danneggiarlo. Divenne sempre meno disponibile, formò un gruppo dirigente attorno a lui, e lentamente ci spostammo da una allegra banda di persone dedicate a un culto (anche se nessuno di noi avrebbe mai permesso che ci chiamassero così).

Una volta formato il culto, le cose cominciarono a crollare. Il gruppo ha istituito molte delle altre dimensioni della scelta condizionata, ma anche queste non erano sufficienti a tenerci tutti insieme. Sono stata mandata in giro a 17 anni per comunicare con gli estranei (ne scrivo qui), è stato un terribile shock, ma ha anche segnato l’inizio della fine per il nostro gruppo. Sono implosi e disciolti circa un anno dopo.

Mi resi conto quando scrissi Escaping Utopia con Janja che il nostro culto fallì perché il nostro leader non poteva passare dall’egoismo quotidiano al narcisismo gonfio e tossico che i leader di setta devono sviluppare. Era semplicemente una persona troppo decente per diventare una figura di autorità carismatica tossica.

Sono sicura che lui e gli altri del gruppo sentono di aver fallito, e mentre è vero che non è riuscito a mantenere un culto, è riuscito a mantenere la sua umanità.

Grazie, Marshall, per essere un bravo leader di culto fallito. Guardare il danno che l’adorazione ha fatto su di te mi ha aiutato a non idealizzare o idolatrare nessuno, perché è una forma di disumanizzazione e violenza che può far perdere il contatto con la loro etica, il loro fondamento e anche la loro sanità mentale.

Ora vedo narcisisti tossici e carismatici con empatia e tristezza invece che con odio. So che sono profondamente turbati e in difficoltà, ma so anche che sono circondati da persone che stanno facendo loro del male e supportano i loro peggiori impulsi. È una trappola per tutti.

Possiamo noi tutti recuperare le nostre proiezioni, il nostro odio e la nostra adorazione e trattare tutti con dignità e umanità.

Che tutti noi siamo liberi.

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[i] Max Weber, “The Sociology of Charismatic Authority,” in H.H. Gerth and C. Wright Mills, eds., From Max Weber: Essays in Sociology (New York: Oxford University Press, 1946), 196-252; The Sociology of Religion, trans. E. Bischoff (Boston: Beacon Press, 1947/1968); “The Nature of Charismatic Authority and Its Routinization,” in S.N. Eisenstadt, ed., Max Weber: On Charisma and Institution Building (Chicago: University of Chicago Press, 1968), 48-65.

[ii] Weber, The Sociology of Religion, 3.

[iii] Weber, “The Nature of Charismatic Authority,” 48-49.

[iv] Ibid., 51.

[v] Weber, The Sociology of Religion, 29.

[vi] Weber, “The Nature of Charismatic Authority,” 48.

[vii] In sociology, we would understand this as an example of the fundamental attribution error, where individual behavior and personality are treated as more important while the social situation is mistakenly treated as less important. See, for example, Jeffrey Pfeffer and Robert B. Cialdini, “Illusions of Influence,” R. M. Kramer and M. A. Neale, eds., Power and Influence in Organizations (Thousand Oaks, CA: Sage, 1998), 1-20.

[viii] Weber, “The Nature of Charismatic Authority,” 49.

[ix] Weber, The Sociology of Religion, 29.

[x] See also Len Oakes, Prophetic Charisma: The Psychology of Revolutionary Religious Personalities (Syracuse, NY: Syracuse University Press, 1997).

[xi] See, for example, Stanley Milgram, Obedience to Authority: An Experimental View (New York: Harper & Row, 1974); and Herbert C. Kelman and V. Lee Hamilton Crimes of Obedience: Toward a Social Psychology of Authority and Responsibility by (New Haven: CT: Yale University Press, 1989).

[xii] See, for example, Dennis Tourish, The Dark Side of Transformational Leadership: A Critical Perspective (East Sussex, UK: Routledge, 2013).

Fonte: https://karlamclaren.com/2018/11/19/understanding-unhealthy-leadership/?fbclid=IwAR1whj5ojTb-e1W9mr1pcuzXFqXrJxCpBLxeHKUDtig-e0fvg1FxqnbagoE

di Karla McLaren

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

Gli articoli apparsi su questo blog possono essere riprodotti liberamente, sia in formato elettronico che su carta, a condizione che non si cambi nulla e  che si specifichi la fonte

Lorita Tinelli (CeSAP): “Io minacciata continuamente dalle sette, l’obiettivo è screditarmi”

Ieri ne parlava Luigi Corvaglia su Il Fatto Quotidiano, evidenziando la difficoltà di chi si occupa del fenomeno settario. Specialmente quando compi attività che suppliscono quelle di uno Stato ancora dormiente. Molte sono le cose che ho dimenticato di aggiungere in questa intervista, tipo le telefonate anonime notturne, la minaccia di essere schiacciata come un chicco di riso da chi, per giuste restrizioni giudiziarie, ha visto sfumare le proprie possibilità di guadagno a discapito della gente e ne dà a me la colpa, professionisti collusi che organizzano vere e proprie campagne vendicative, le mie foto ritoccate e riempite di parolacce … e molto altro ancora che di sicuro non aggiungerebbe nulla al quadro descritto già piuttosto chiaro. Ogni giorno però ringrazio chi continua a starmi vicino, chi non mi fa mancare una parola di incoraggiamento, chi mi da voce con coraggio attraverso una intervista o una citazione di un libro … perchè sono queste le persone che mi permettono di trovare ogni momento l’equilibrio e la forza necessari per portare avanti la mia vita e per aiutare chi ne ha bisogno. Ma anche di continuare a far conoscere una realtà di cui ci si deve occupare con maggiore determinazione anche da parte delle Istituzioni. L. T.

 

 

 

 

 

Lorita Tinelli (CeSAP): “Io minacciata continuamente dalle sette, l’obiettivo è screditarmi”

NOCI – Intimidazioni, profili fake sui social network, minacce, querele temerarie, lettere minatorie, fotografie ritraenti scene di vita privata. È la situazione che sta vivendo da più di un decennio Lorita Tinelli, psicologa co-fondatrice e attuale presidente del CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici). Le minacce e le intimidazioni si sono intensificate dopo la conclusione, l’anno scorso, del processo Arkeon che vede il suo maggior imputato condannato in via definitiva.

Dottoressa Tinelli partiamo dall’inizio. Come e quando ha iniziato a seguire le sette in Italia e quando ha fondato il CeSAP?

«Il 1 giugno del 1999 assieme ad un collega psicologo e altre persone interessate al fenomeno dell’abuso psicologico abbiamo fondato il CeSAP, un’associazione ONLUS che ben presto si è distinta a livello nazionale come punto di riferimento per vittime di abusi in sistemi totalitari e per le forze dell’ordine che indagano su tali organizzazioni. Ma anche per i media che spesso attingono dalle nostre informazioni per programmi di inchiesta sul fenomeno settario. Negli anni abbiamo seguito diverse tesi di laurea e abbiamo formato tanti tirocinanti convenzionandoci con alcune università, tra cui Padova, Chieti e Bari. Abbiamo inoltre pubblicato e tradotto diversi articoli, apportando contributi scientifici e informativi su argomenti ancora tanto poco conosciuti in Italia. Nel frattempo il CeSAP è diventato parte di una federazione europea di studiosi del settarismo, la FECRIS, assieme ad un’altra associazione italiana, la FAVIS, che raccoglie le famiglie delle vittime delle sette. Da qualche anno la nostra associazione è parte del direttivo della FECRIS ed è rappresentata, tramite l’attuale presidente, nel comitato scientifico. Anche il CeSAP ha un suo comitato scientifico costituito da esperti di caratura nazionale ed internazionale».

Quando sono iniziate le persecuzioni a suo carico e in che modo si palesano?

«Le attività moleste e intimidatorie sono iniziate quando ho reso la mia collaborazione alla DIGOS di Bari, nel 2005/6 per una indagine sul gruppo Arkeon e sui suoi amministratori. Nonostante il leader del gruppo sia stato condannato definitivamente lo scorso anno per il reato di associazione per delinquere finalizzato all’abuso della professione, le attività moleste a mio danno non si sono esaurite, ma hanno anche riguardato miei stretti collaboratori. Con una costanza quasi ossessiva sono stati aperti diversi blog ‘anonimi’ con l’intento di delegittimarmi professionalmente e personalmente. Ci sono state effrazioni nelle poste elettroniche mie e di alcuni collaboratori, nonché membri delle istituzioni con i quali scambiavamo informazioni, e rese pubbliche con l’intento di dimostrare chissà quale attività illecita stessimo mettendo in atto.  Io e alcuni testimoni del processo Arkeon abbiamo ricevuto minacce di spedizioni punitive, mediante lettere cartacee. Lo scorso anno sul mio cellulare ho ricevuto un messaggio in cui l’intestatario mi augurava di essere vittima di una violenza di gruppo da parte di extracomunitari e zingari. Sono state inoltre fotografate le nostre abitazioni, gli studi che ho avuto e pubblicate su un sito anonimo. Proprio l’altro giorno un mio collaboratore ha ricevuto da un profilo anonimo su Facebook una sua foto dinnanzi alla sua casa.  Subito dopo il profilo è stato disattivato. Un’altra mia collaboratrice è stata fotografata mentre usciva di casa per portare a passeggio i suoi cani.  In altra circostanza è stato fatto il nome di una persona della mia famiglia minorenne e indicata la sua età anagrafica. Tutti chiari messaggi intimidatori che vogliono dirci che c’è chi sa tutto di noi e ci sta costantemente col fiato sul collo. A queste azioni negli ultimi 11 anni si sono aggiunte quelle giudiziarie. Io ho ricevuto ben oltre 180 denunce penali e un paio di citazioni civili. L’obiettivo della lite temeraria è quello di distrarmi e di crearmi problemi economici. Ricordo ancora oggi che uno dei personaggi legati a questa realtà mi ha fatto pervenire un messaggio in cui mi diceva che l’obiettivo della sua vita era quello di distruggermi, di non farmi più lavorare, di farmi cacciare dal mio ordine professionale, fosse l’ultima cosa che avrebbe fatto nella sua vita».

Ha denunciato tutto alle forze di polizia?

«Certo, ho sempre denunciato tutto, ma sino ad oggi con scarsi risultati. Uno perché tutte queste attività sono messe in moto in maniera anonima e risulta molto difficile individuare gli autori materiali del reato. Ma anche perché probabilmente chi ha riscontrato le mie denunce non ha ben compreso il reale pericolo di queste azioni anche determinate dal fatto che siano reiterate nel tempo. Un PM chiedendone l’archiviazione, dopo anni, quasi in odore della prescrizione dello stesso reato, ha sostenuto, motivandola, che la mia attività era stata encomiabile, ma che io dovevo aspettarmi simili reazioni che rientrano nella piena libertà di espressione di chi la pensa diversamente. Il messaggio è che se ti occupi di un argomento delicato, come quello della mafia, in qualche modo devi anche aspettarti che qualcuno possa sentirsi offeso e quindi possa decidere di farti fuori».

L’Ordine degli Psicologi l’ha sostenuta in qualche modo?

«Con rammarico devo dire che in tutti questi anni solo in una occasione mi è capitato di verificare che un paio di colleghi dell’Ordine non avessero compreso la gravità della situazione che mi riguardava in qualche modo prestando il fianco a chi tenta di danneggiarmi. Nelle linee generali l’Ordine mi ha sostenuta, tanto da decidere di costituirsi parte civile nel processo su Arkeon a Bari. Dando un chiaro messaggio sin da subito di voler essere presente e sostenermi nella battaglia contro gli abusivismi.  Il Presidente precedente dell’Ordine Pugliese nonché di quello Nazionale, Dr. Palma, ha sempre manifestato sostegno e considerazione della difficile attività di informazione da me portata avanti. In alcune occasioni anche lui ha dovuto subire attacchi diffamatori da parte delle stesse persone che molestano me, come è accaduto a tutti coloro che mi hanno pubblicamente sostenuta o che mi hanno dato voce, come i giornalisti. L’attuale Presidente dell’Ordine Pugliese, Dr. Di Gioia, riconoscendo la validità del mio lavoro, ha deliberato in consiglio che devolverà una parte della quota del risarcimento ricevuta da Arkeon in quanto parte civile a favore del CeSAP.  Anche questo mi sembra un chiaro ed evidente messaggio di sostegno e di riconoscimento».

Il caso delle “psicosette” in Italia è stato oggetto di diverse interrogazioni parlamentari. Si è mosso qualcosa?

«Mi risulta che sono state presentate diverse interrogazioni parlamentari ed una mozione nel Governo passato, in cui senatori e deputati di diversi orientamenti politici hanno chiesto ai vari Ministeri, degli Interni, della Giustizia e della Sanità, di esprimere parere e di intervenire su questa realtà ed anche sui danni che questi fenomeni arrecavano a vittime e a critici. Il mio caso è stato citato in diverse interrogazioni, due delle quali firmate anche dal Senatore Liuzzi, che ringrazio per questa sua sensibilità dimostrata. Ma nessuna risposta è mai arrivata. È bene inoltre ricordare che diverse raccomandazioni europee hanno sollecitato gli stati membri ad attivare politiche preventive su questo argomento e che l’Italia risulta ancora assente all’appello».

Ad oggi continua a subire attacchi e minacce da perfetti sconosciuti sia tramite il web che con altri mezzi?

«Certo, gli attacchi sono continui e quasi quotidiani. Sotto falso nome questa gente contatta i miei colleghi, associazioni italiane ed estere con cui collaboro e i responsabili dei posti in cui devo svolgere un’attività professionale per divulgare informazioni palesemente diffamatorie e distorte sul mio conto. L’obiettivo è quello di crearmi il vuoto intorno e di distruggere la mia credibilità agli occhi degli altri. Per fortuna, nonostante l’incessante impegno, questa loro attività risulta essere fallimentare».

Fonte: http://www.legginoci.it/2018/11/13/lorita-tinelli-cesap-io-minacciata-continuamente-dalle-sette-lobiettivo-e-screditarmi/