I colpi non finiscono mai per la Torre di Guardia come la caduta del verdetto Conti del 2012 che continua in accelerata.
Il Testimone di Geova, Jonathan Kendrick, pedofilo condannato è messo alle strette da un reporter su ABC News
In un report sorprendente dell’ABC, andato in onda ieri sera su Nightline, chi ha abusato di Candace Conti, Jonathan Kendrick, è trovato di fronte al suo proprio passo carraio e interrogato sul caso.
Anche se Kendrick ha negato con rabbia le accuse di aver abusato di Candace (su cui la polizia continua a indagare), il report ha raccontato tutta la storia su come Candace è giunta a perseguire la sua causa civile contro la Watchtower, dopo aver appreso della sua condanna per abuso di un’altra ragazza in una congregazione diversa – qualcosa di cui Kendrick è stato anche disposto a discutere davanti alla videocamera.
Il report rivelatore, messo insieme da ABC con la co-conduzione di Dan Harris, ha pubblicato le interviste sia con la Candace che con il suo avvocato Rick Simons. Il tentativo di intervistare Kendrick è stato interrotto solo dopo che la moglie di Kendrick, che ha minacciato di chiamare la polizia, ha urlato “Ha pagato per quel delitto!” quando gli è stato chiesto dell’abuso di Kendrick sulla propria nipote di sette anni.
Oltre a sottolineare la questione degli abusi sui minori, il report ha anche toccato l’argomento “giorno del giudizio” della teologia della Torre di Guardia. “Tutti fuori dai Testimoni di Geova sono praticamente morti che camminano“, ha detto Candace ad Harris per spiegargli il concetto di Armageddon. Una visualizzazione delle copertine apocalittiche dei vari giornalini prodotti dalla Torre di Guardia nel corso degli ultimi anni ha contribuito a sottolineare questo punto.
È stato spiegato che sospetti e sentimenti di condiscendenza riguardo quelli di fuori hanno contribuito al mantenimento del segreto, da parte di Candace, degli abusi alle autorità fino a quando lei era più grande e ha lasciato l’Organizzazione. E anche allora, ha agito solo dopo aver appreso delle altre vittime di Kendrick.
“Mi sono sentita davvero in colpa per non aver fatto nulla per evitare che questo accadesse a qualcun altro“, ha detto Candace ad Harris nel report. Non si può fare a meno di chiedersi perché le vittime di abusi sui minori riescono a sentirsi in colpa per lo status quo nell’Organizzazione, mentre il Consiglio Direttivo, l’unico ad avere il potere di cambiare le cose, apparentemente non sente alcun senso di colpa – aggrappato invece ostinatamente alla sua orrenda regola dei due testimoni per quel delitto!
“Chi abusa di bambini con due testimoni?” Chiede Harris perplesso.
“Nessuno lo fa, è stato proprio questo il punto” è stata la risposta di Candace.
Rick Simons
E’ stato anche intervistato Rick Simons, che ha fatto un lavoro superbo nell’articolare il motivo per cui quelli fuori dal gruppo dovrebbero essere allarmati dalla negligenza della Watchtower sugli abusi sui minori.
“Se mai ci fosse un gruppo che ha bisogno delle luci dei riflettori puntati, è questo“, ha detto. “Perché quando squilla il campanello il Sabato mattina, e il vostro bambino apre la porta, non si vuole che egli si trovi davanti un ragazzo che potrebbe essere un molestatore di bambini“.
Questo punto di grande effetto, che Simons ha riferito di aver usato durante il processo, spiega brillantemente la portata del problema. Sono i membri ordinari del pubblico – non solo Testimoni di Geova – ad essere a rischio con le norme del Corpo Direttivo.
La Watchtower dapprima ha rifiutato un colloquio, ma ha inviato una lettera all’ABC sostenendo di riconoscere il diritto dei genitori di rivolgersi alle autorità governative.
Come è stato più volte sostenuto su questo sito, una cosa è non punire i genitori, se decidono di andare alle autorità, un’altra cosa è sollecitare sempre affinchè si rechino al corpo degli anziani con un’accusa – un soluzione semplice del tutto assente dalla letteratura della Watchtower e dalle istruzioni alle congregazioni.
Una punta di delusione
Dovrei essere, e sono, entusiasta di questo report di ABC, che (in combinazione con il recente report della PBS e il lavoro investigativo di Trey Bundy) fa un lavoro brillante nel dare notorietà alla Torre di Guardia, che la merita pienamente, dopo decenni di cattiva gestione degli abusi sui minori.
Ma se mi conoscete, saprete che sono raramente soddisfatto di una vittoria parziale in questo genere di cose. Quando la posta in gioco è così alta, mi piace vedere i bulli mostruosi assolutamente sconfitti, senza dare un pollice.
Ricordo inoltre come sia essere un Testimone indottrinato che salta sulla più piccolo briciola di un motivo per giustificare l’organizzazione e continuare come se nulla fosse accaduto. Questo motivo, per molti Testimoni, sarà stato servito su un piatto verso la fine del report di Dan Harris:
“Dal momento della sentenza di Candace la Congregazione sembra aver apportato alcune modifiche alla sua politica di riservatezza quando si tratta di abusi sui minori. Ma i critici, tra cui Candace, dicono che non è abbastanza”.
Questa non è la prima volta che ho sentito dire che la Watchtower ha cambiato significativamente le sue politiche sulla scia del verdetto Conti. Vale la pena notare che Rick Simons ha fatto una dichiarazione molto simile in una intervista del 2013 del SFTLA Trial Lawyer:
“… E poi hanno cambiato la loro politica, non tanto come dovrebbero, e ci vorranno molte più lezioni, ma hanno fatto abbastanza e si muovono nella direzione giusta”.
Questi commenti si possono vedere in questo video al minuto 05:19
Quando ho sentito questa affermazione da Simons mi sono grattato la testa, chiedendondomi appunto cosa stesse cambiando nella politica della Torre di Guardia a seguito della sentenza Conti, tanto da poter essere lontanamente considerato “abbastanza”.
Alcuni sottolineano il fatto che gli anziani a volte permettono che le accuse di molestie su minori siano ascoltate, anche se non ci sono due testimoni sulla singola condizione piuttosto che due o tre testimoni si trovino “per lo stesso tipo di illecito.” (Ero davvero orgoglioso di Candace nella sua apparizione alla conferenza RNA del 2013, quando ha brillantemente sottolineato questa sfumatura della Torre di Guardia come “regola per la vittima”.) Tuttavia, questo non è stato un cambiamento introdotto dopo il 2012 con la sentenza Conti. La regola si trova alle pagine 71 e 72 del Pascete il gregge di Dio, manuale degli anziani, pubblicato nel 2010.
Dato che l’intervista di cui sopra è stata del 2013, sembra che Simons potrebbe essersi riferito alla famigerata lettera del 1 ottobre 2012 agli anziani, che semmai rafforza la politica degli abusi sui minori della Torre di Guardia. Essa (1) ha mantenuto la regola dei due testimoni saldamente in posizione, (2) ha insistito che gli anziani, piuttosto che la polizia, devono indagare su ogni accusa di abusi sui bambini, (3) da’ compito alla filiale di decidere se un pedofilo può essere considerato un predatore, e (4) ha lasciato la porta aperta ai pedofili per diventare anziani in futuro se vanno in una congregazione che ignora i loro crimini.
L’unico cambiamento notevole introdotto dalla lettera ottobre 2012 che ho potuto vedere (e vi invito correzione su questo) è la regola finora sconosciuta che, in alcuni casi, agli anziani sarebbe stato permesso di informare i genitori nella congregazione della presenza di un pedofilo confermato. Questo è stato spiegato al punto 13 della lettera come segue (in grassetto è come appare nella lettera, in parentesi i chiarimenti):
13. Se l’individuo [un molestatore di bambini rimproverato o reintegrato] non segue la direzione di cui sopra da parte degli anziani [per evitare i bambini], o se gli anziani credono che potrebbe essere un “predatore”, gli anziani dovrebbero chiamare immediatamente il servizio di assistenza per ricevere assistenza. Un “predatore” è uno che manca di chiaro autocontrollo e con le sue azioni fornisce una ragione per credere che continuerà a depredare i bambini. Non ogni persona che ha abusato sessualmente di un bambino in passato è considerato un “predatore”. La filiale, non il corpo locale di anziani, determina se un individuo che ha abusato sessualmente dei bambini in passato sarà considerato un “predatore”. Se la filiale stabilisce che una persona sarà considerato un “predatore”, dovrà avvertire del pericolo che esiste, in modo che si possano proteggere i loro figli e i genitori con figli minori. In tal caso, e solo dopo aver ricevuto direzione e istruzioni dal Service Department, due anziani dovrebbero essere assegnati per incontrare i genitori dei minori per fornire un avvertimento. Allo stesso tempo, che i genitori sono avvisati circa un individuo, sarebbe opportuno per gli anziani informare l’individuo che i genitori della congregazione saranno discretamente informati.
Per leggere la lettera completa, clicca qui.
Anche se ogni cambiamento è il benvenuto che aumenta la probabilità per i genitori di essere avvertiti della presenza di un pedofilo, ci sono tre problemi evidenti con la regola di cui sopra.
In primo luogo, quando la lettera viene letta nel suo contesto, la parola “predatore” sembra applicarsi solo ai pedofili, biasimati o reintegrati – non necessariamente alle persone accusate di aver molestato bambini (che ha un senso quando si utilizza la regola dei due testimoni). In secondo luogo, la disposizione predatore viene usata solo se si teme che il pedofilo noto sta avendo contatti con i bambini. Come faranno gli anziani a conoscere ogni dettaglio dei movimenti di un pedofilo nella congregazione? E in terzo luogo, la lettera insiste che spetta alla filiale, NON alle autorità locali, decidere se i genitori devono essere avvertiti che un predatore è in mezzo a loro.
In breve, un anziano può essere convinto che qualcuno nella congregazione costituisce una minaccia per i bambini, ma senza la luce verde dalla filiale lui ha le mani legate.
E’ impossibile sapere con certezza se questa è la scappatoia a cui Simons e Harris si riferiscono, in quanto non offrono chiarimenti – ma sembra probabile.
Alcuni possono pensare che sono irragionevole a focalizzare su questo. Dopo tutto, il report dell’ABC è stato una esposizione brillante e completa, e ha fatto passare il messaggio sulla pedofilia forte e chiaro – grazie anche in piccola parte alle osservazioni incisive di Simons circa i pedofili a portata di mano. Tra questo e la relazione PBS, la maggior parte degli adulti in America ora sicuramente è più consapevole del fatto che i Testimoni di Geova hanno un enorme problema di abusi sui minori. Ma è importante ricordare che cosa è in gioco qui: la sicurezza dei bambini. Dove ciò è di interesse, non ci possono essere compromessi – nessun passo indietro.
QUALSIASI gap nella politica sugli abusi sui minori della Torre di Guardia attraverso i quali i pedofili possono sfruttare i bambini, non importa quanto sia stretta, è una lacuna di troppo. E in nessun tratto immaginabile può la parola “basta” essere usata per descrivere una politica che considera ancora l’atto malvagio di molestie su minori come “peccato” in primo luogo, e un crimine per coincidenza.
In sintesi, sono felice in questa ondata apparentemente inesorabile di attenzione dei media che sta dando alla Torre di Guardia e al suo Corpo Direttivo quanto merita. Una persona del calibro di Barbara Anderson ha lavorato senza sosta negli ultimi due decenni per mantenere la pressione alta, e aprire la strada a tale esposizione tanto necessaria.
Ma c’è ancora molto lavoro da fare, e sono sicuro che Barbara dovrebbe unirsi a me nel dire che il tempo per l’accensione del sigaro avverrà quando ogni ultimo bambino sarà abbastanza fuori dal pericolo..
di John Cedars
Fontehttp://jwsurvey.org/cedars-blog/kendrick-cornered-by-reporter-as-abc-news-shines-spotlight-on-watchtowers-child-abuse-record
Leggere anche i seguenti articoli sul caso
I Testimoni di Geova usano il 1° emendamento per nascondere denunce di abusi sessuali su minori
C’è stato un occultamento: donna sessualmente abusata da un leader membro della comunità dei Testimoni di Geova si racconta
I Testimoni di Geova hanno occultato i casi di abuso sui minori?
Le tecniche per indurre il silenzio tra i Testimoni di Geova: terrificanti quanto la pedofilia
Ex Testimone di Geova accusa la Congregazione di aver nascosto i pedofili nel suo interno
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Traduzione di Lorita Tinelli
Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.
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Ma i genitori devono aspettare il consenso di altri (i ministri del loro culto) per poter denunciare penalmente l’abuso subito dal figlio minore? che razza di genitori sono questi? evidentemente non hanno tutti i requisiti psichici per la potestà genitoriale! Sono incapaci di proteggere i figli!
Allora cari cattolici…come la mettiamo con i genitori che non denunciano il prelato per “timore di Dio” o “rispetto della Chiesa”?…..per poi vedere le vittime di preti (20-30 anni dopo) in diretta su “Chi l’ha visto”…..
Scommetto che mi risponderete: “ma è nella libertà di coscienza dei genitori denunciare o meno il fatto”….e non è quello che dicono i geova?
Grazie per l’attenzione
Moralmente è la stessa cosa. Dal punto di vista giuridico penso che ci sia una sottile differenza: nell’ambito della Chiesa Cattolica non credo esista (ma sono pronta ad essere corretta) una norma interna che stabilisca di vincolare gli aderenti dall’intraprendere la strada della denuncia (per cui chi non denuncia lo fa per norme interne, sue personali); tra i testimoni di Geova invece le norme sono ben precise e scritte nero su bianco e, per questo sono da applicarsi a tutti gli aderenti. Prima di questo grosso scandalo, che ormai sta coinvolgendo diversi Paesi, non avevo mai sentito parlare di denunce di abusi avvenuti tra i testimoni di Geova. E comunque esse vengono fatte da persone che hanno deciso di non aderire più all’Organizzazione. Contrariamente le denunce dei cattolici, che restano ancora tali, inerenti questi argomenti sono abbastanza frequenti e se ne parla anche nei media.
Gentile blogger, mi si scrive:
“….nell’ambito della Chiesa Cattolica non credo esista (ma sono pronta ad essere corretta) una norma interna che stabilisca di vincolare gli aderenti dall’intraprendere la strada della denuncia…….tra i testimoni di Geova invece le norme sono ben precise e scritte nero su bianco…”
Ma non cambia minimamente la questione che ho sollevato. E cioè:
perchè dei genitori accettano di anteporre quelle “norme” (o la difesa del “buon nome” della propria chiesa) alla difesa incondizionata della salute psico-fisica dei figli minori?
Questo è il punto: che le “norme” ci siano o meno (e a volte possono essere sostituite da norme di consuetudine, non scritte, di timorosa reverenza, come accade nell’ambiente clericale cattolico: si vedano i casi su “Chi l’ha visto”) sono i genitori che decidono di accettare le direttive confessionali piuttosto che mandarle affanc… per difendere la salute dei propri figli.
Ponendo la questione in termini paritari bisognerebbe evidenziare allora che la fede religiosa procura incapacità mentale -ancorchè parziale – nei genitori mettendo obiettivamente in discussione la capacità di esercitare la potestà genitoriale.
Ma quanti papisti/trinitaristi “paladini” delle “vittime del geovismo” (e molto meno delle vittime dei preti pedofili…) sono disposti ad incardinare in questo modo il problema?
Vi state muovendo lungo una lama a doppio taglio. Per questo forse nessuno degli oppositori dei geova denuncia queste “norme”(ammesso che esistano), promosse sul territorio dalle congregazioni dei geova , ai sindaci o ai prefetti in qualità di massimi responsabili della sicurezza dei cittadini che rientrano nella loro giurisdizione….
Grazie per l’attenzione
Forse alcune comunità sono più vincolanti di altre. In una Chiesa di massa si trovano diverse reazioni e diversi legami con la Chiesa stessa. In quelle più piccole, che puntano a coinvolgimenti quasi individuali, i legami provocano maggiori reazioni identiche.
..ma la questione rimane sempre quella: sono i genitori che accettano questi “vincoli” (e chi glieli presenta) a scapito della sicurezza dei propri figli piuttosto che sputare su questi “vincoli” per difendere i minori.
Grazie per l’attenzione
Temo sig. Franco che la sua analisi, evidenzi nemmeno troppo tra le righe, un tentativo di minimizzare, attraverso il ricorso a una classica fallacia di presupposizione, quelle controverse politiche interne di gestione degli abusi attuate da alcune confessioni religiose, che di fatto non solo non garantiscono la necessaria tutela dei minori da abusi e/o crimini sessuali, ma hanno comportato e comportano, come purtroppo ci raccontano anche recenti vicende di cronaca giudiziaria, anche la copertura di abusatori e pedofili. Certamente per un fedele, prendere atto di realtà tanto drammatiche non è cosa semplice, ma questo non significa affatto che persone religiose siano incapaci di esercitare la potestà genitoriale, anche laddove siano a conoscenza di norme e regolamenti interni dei quali, al limite, possono non essere in grado di valutare tutte le possibili implicazioni proprio perché tenuti all’oscuro di determinati fatti. Per il resto fatico a comprendere come possa affermare che alcuno denunci queste “norme”. E’ proprio sicuro di possedere le giuste informazioni?
D’altro canto mi chiedo perché si preoccupi della presunta mancata denuncia di certe norme, posto che da un lato si chiede se esistano realmente, dall’altro le preme, a quanto si evince dal suo intervento, attribuire le massime responsabilità ai genitori…
Gentile Ethan, mi si scrive:
“….fatico a comprendere come possa affermare che alcuno denunci queste “norme”. E’ proprio sicuro di possedere le giuste informazioni?”
Mi aggiorni lei: c’è qualcuno in Italia che ha denunciato presso i sindaci, prefetti, magistratura, con tanto di clamore pubblico, queste “norme” proteggi-pedofilo (secondo voi esistenti) applicate dai geova? Dove?
Se non c’è nessuno, mi spiega come mai nonostante le “impegnate” campagne internettiane degli oppositori dei geova?
Grazie per l’attenzione