Il Culto di Geova mi ha cacciata, ma non lo ha fatto con l’uomo che mi ha violentata

 

Karen Morgan racconta che Sewell non èancora  stato “disassociato”, pur essendo stato incarcerato per 14 anni nell’anno scorso.

Karen Morgan, 38 anni, di Barry, è stata vittima del pedofilo Mark Sewell, ed ha rinunciato al suo anonimato per parlare del suo calvario.

 

Si denuncia che il Testimone di Geova stupratore Mark Sewell non è stato mandato via dell’organizzazione, mentre la vittima Karen Morgan si.

Karen, che ha rinunciato al suo anonimato, è stata abusata dal pedofilo quando era un’adolescente.

Ella fu espulsa dalla chiesa all’età di 17 anni, per avere un fidanzato.

Sewell non è stato ‘disassociato’

Il 39enne contestato, Sewell, non è stato ancora “disassociato” pur essendo in carcere per 14 anni dall’anno scorso. Un portavoce di Geova si è rifiutato di negare ciò.

Anche se un violentatore ammette il fatto, finché si pente potrebbe non essere disciplinato“, ha riferito Karen.

Se dicono, ‘Mi dispiace, io non lo farò più’, vengono lasciati in pace e la congregazione non ne è mai messa a conoscenza“.
Colpevole di otto reati sessuali

Sewell è risultato colpevole di otto reati sessuali, tra cui uno stupro che ha lasciato la sua vittima adulta incinta e un abuso sessuale nei confronti di una ragazza di 12 anni.

In alcuni casi, un aggressore potrebbe essere disassociato per tre anni, ma poi riammesso“, ha detto Karen.

Ma nessuno dice perché è stato disassociato“.

Church elder Mark Sewell, 53, was jailed for 14 years at Merthyr Crown Court for sexually abusing women worshippers

L’anziano Mark Sewell, 53 anni, è stato imprigionato per 14 anni dalla Merthyr Crown Court per aver abusato sessualmente delle donne fedeli [della congregazione, ndt]

 

Sewell una volta è stato espulso per ubriachezza e per un atteggiamento negativo. Poi è stato riaccolto.

Anche se è risultato colpevole di abusi sessuali egli non è ancora stato disassociato“, ha detto Karen.

Egli è ancora un Testimone. So che sta scrivendo per i Testimoni di Geova, perché mi è stato riferito“.

Ho chiesto loro perché non è stato disassociato ed essi non sono stati in grado di darmi una risposta” ha riferito Karen, che era un membro della congregazione di Barry.

 

“E’ una setta”

L’unica risposta che ho ricevuto è ‘Queste cose richiedono tempo‘”

Karen è stata disassociata da adolescente, perché il suo ragazzo non era un Testimone.

Non sono mai tornata e sono ancora disassociata,” ha detto.

Lei in strada viene ignorata dai Testimoni.

Essi non parlano con me“, ha raccontato Karen. “Ma sono autorizzati a parlare con lui.”

Ecco come è stupida questa regola“.

Karen ha detto di aver chiesto agli Anziani di Berry di ricevere una lettera di scuse per non averle creduto su Sewell. Non è arrivato nulla.

 

Azioni legali

Karen e la vittima di un altro Testimone di Geova stanno cercando di citare in giudizio l’istituzione per quello che è successo. La religione ha già versato milioni di dollari negli Stati Uniti dopo essere stata sommersa da scandali.

Tutto quello che volevo da loro è che mi chiedessero scusa“, ha detto Karen.

Perché non bastava chiedere scusa? Si suppone che essi credono nella Bibbia“.

Quando gli articoli su di lei sono stati condivisi su Internet ella  è stata soprannominata “apostata“.
Ignorato dalla famiglia

Lloyd Evans, la cui  famiglia proviene dal Galles, ora gestisce il sito JWSurvey. La sua famiglia lo ha ignorato quando ha lasciato l’organizzazione.

Egli sostiene che quanto è successo all’interno dell’organizzazione presuppone l’importanza di fare domande, così come viene fatto per la Chiesa Cattolica.

Con la Chiesa Cattolica sembra essere il caso quando i sacerdoti e le persone che lavorano per la Chiesa hanno abusato delle loro posizioni“, ha detto. “Ma con i testimoni può farlo solo un membro regolare della congregazione“.

I Testimoni considerano gli abusi sui minori “prima di tutto un peccato, e in secondo luogo un crimine“.

Se una persona nella congregazione crede che la propria figlia viene molestata e il molestatore è nella congregazione, invece di chiamare la polizia subito, viene indottrinata a non portare il proprio fratello in tribunale“, ha detto Lloyd.

 

Gli anziani sono attendibili

Loro andranno dagli anziani per dire ‘Questa persona ha molestato mia figlia.’

Gli anziani dovranno poi esaminare il problema.”

Gli anziani sono considerati attendibili da Geova. Mark Sewell era un anziano.

Se l’imputato non confessa il peccato, e non ci sono altri testimoni, si dovrebbe lasciare la questione nelle mani di Geova“, ha detto Lloyd.

Le cause civili contro i Testimoni di Geova potrebbero portare ad altri casi.

C’è la possibilità che altre vittime si sentiranno più in grado di farsi avanti per cercare di portare rivendicazioni legali e gli avvocati sentiranno che  c’è più possibilità di successo“, ha detto l’avvocato Anand Doobay.

La polizia può far emergere prove che non si conoscevano.

Questo può portare alla polizia l’apertura di un’indagine penale“, ha detto Doobay.

Non vi è alcun limite di tempo su quando un’indagine penale possa iniziare.

 

Posizioni di fiducia

Un portavoce dei Testimone  di Geova, ha dichiarato: “Abbiamo cercato di educare le famiglie per cercare di educare e proteggere i loro figli, in modo che i bambini possano proteggersi se si trovano in questa situazione.”

Se un testimone di Geova risulta aver abusato di qualcuno “se ha una posizione di fiducia egli perde la sua  posizione di fiducia.”

Alla domanda sul perché le rivendicazioni su Sewell che non è stato cacciato via,  il portavoce di Geova ha insistito “non possiamo commentare su situazioni specifiche.”

Noi non diamo informazioni personali,” ha detto.

Fonte: http://www.walesonline.co.uk/news/wales-news/jehovah-cult-kicked-out—8891636

 

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Stephen Lett liquida gli “apostati di essere bugiardi e disonesti” per quel che riguarda gli abusi sui minori

Stephen Lett, membro del Corpo Direttivo ha liquidato la critica della trasmissione sugli abusi sui minori nell’organizzazione come “bugie e disonestà degli apostati”, in un video pubblicato sul nuovo sito della Torre di Guardia “JW Broadcasting”.

Stephen Lett has slammed criticism of Watchtower's child abuse record as "lies and dishonesties" Stephen Lett ha liquidato la critica sul rapporto sugli abusi sui minori nella Watchtower come “bugie e disonestà”

 

Lett, che di recente aggrottando le sopracciglia ha affermato che ci sono più prove del fatto che il regno di Gesù è iniziato nel 1914 con  “la gravità, l’elettricità, il vento“, ha insistito che “l’organizzazione di Geova” prende provvedimenti contro coloro che minacciano i suoi piccoli,  che dice di proteggere.

I commenti sono venuti nella parte finale al decimo minuto di un discorso orwelliano in cui Lett, ricorda ai beteliti di perseguire l'”unicità”, anche se questo significava perdere diritti personali precedenti, come quelli del diritto di decidere il proprio vestito e la propria acconciatura.

Il video dei commenti di Lett sugli abusi sui bambini può essere visto sotto. Per vedere l’intero discorso di 10 minuti, fare clic qui.

Stephen Lett mente sobre casos de pedofilia na Organização das Testemunhas de Jeová

Nel caso in cui non si veda (o non si può supportare il video), questo è ciò che ha detto Lett …

Un altro modo in cui può contribuire alla unicità: respingere le false storie che hanno l’obiettivo di separarci dall’organizzazione di Geova. A titolo di esempio, pensate alle bugie e alla disonestà degli apostati secondo cui l’organizzazione di Geova è permissiva verso i pedofili. Voglio dire, che è ridicolo, non è vero! Se qualcuno interviene contro qualcuno che minaccia i nostri giovani, e prende provvedimenti per proteggere i nostri giovani, è l’organizzazione di Geova. Respingiamo a titolo definitivo di tali menzogne“.

A parte il fatto che le parole di cui sopra rappresentano una flagrante menzogna sfacciata su come l’organizzazione protegge i bambini dai pedofili, è da notare che Lett inizia il suo sproloquio con un argomento fallace.

Gli “apostati” non necessariamente sostengono che la Torre di Guardia (“organizzazione di Geova”) sia permissiva verso i pedofili. Tuttavia tecnicamente parlando delle politiche della Torre di Guardia esse sono permissive in una certa misura, quindi dire che l’organizzazione è permissiva verso i pedofili significa che l’organizzazione appoggia coloro che si dedicano alla pedofilia e/o non si oppone alle molestie su minori nel suo materiale stampato.

Gli attivisti come me non hanno mai negato che le pubblicazioni della Torre di Guardia strenuamente condannano le molestie sui minori e coloro che si impegnano in esse. Ciò che ci inorridisce  è il fatto che, nonostante esteriormente essa condanni la pedofilia, la Watchtower protegge efficacemente i pedofili, consentendo che accuse contro di loro non siano denunciate alle autorità, se non ci sono i  testimoni dei crimini efferati.

Più che essere questa una “bugia apostata”  è una triste verità, come comprovato da (1) le proprie istruzioni della Torre di Guardia per gli anziani (che li spingono a “lasciare le questioni nelle mani di Geova” se un pedofilo imputato nega l’accusa – vedi sotto) e (2) le numerose battaglie legali in cui la Watchtower si ritrova coinvolta a causa di questo criterio.

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E come faccio notare nel mio video di confutazione alle osservazioni di Lett, tutti i giornalisti investigativi come Trey Bundy  (che ha reso pubblica la storia della cattiva gestione della Torre di Guardia degli abusi sui bambini nelle ultime settimane) non sono “apostati”, e non sarebbero tanto sciocchi dal mettere le proprie carriere a rischio segnalando storie che non possono essere comprovate.

Quello che abbiamo in questo sproloquio frenetico è un tentativo apparentemente disperato di arginare il flusso di cattiva pubblicità operata sul coinvolgimento della Torre di Guardia nel proteggere i pedofili. Il fatto che “l’organizzazione di Geova” ha preferito di default  un giudizio di 13,5 milioni dollari piuttosto che depositare il proprio database sui pedofili in risposta a una citazione in giudizio, come ha rilevato Trey  in un’intervista all’Huffington Post, la dice tutta sulla loro priorità. La segretezza viene prima, la sicurezza dei bambini, dopo.

Sarà interessante verificare se impappinamenti mediante giustificazioni e chiari dinieghi dei membri del Corpo Direttivo, riguardanti l’abuso dei minori, diverranno ancora una caratteristica della propaganda della Torre di Guardia durante il corso dei prossimi mesi quanto incomincerà realmente il giro di vite dei media.
Dopo tutto, quando tu ti rendi così visibile ai tuoi seguaci adoranti, solamente per i tuoi sporchi segreti resi pubblici nel telegiornale della sera  loro si aspetteranno prima o poi risposte.

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John Cedars

Fonte: http://www.nola.com/crime/index.ssf/2015/03/accused_airport_attacker_was_s.html

 

Altri articoli sull’argomento:

I sopravvissuti all’Abuso sono chiamati “bugiardi” da Stephen Lett, membro del Corpo Direttivo JW

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Ministro della Giustizia: “Non c’è spazio per due sistemi giudiziari in Finlandia”

Il ministro della Giustizia Anna-Maija Henriksson ha espresso preoccupazione per le informazioni di una ONG locale secondo cui i Testimoni di Geova in Finlandia hanno un proprio comitato giudiziario che impartisce giustizia per i trasgressori. Rispondendo a una relazione della UUT, che sostiene  le vittime di organizzazioni religiose, la Henriksson ha detto che la Finlandia non c’è spazio per due sistemi giudiziari separati.
Accanto a un rapporto sulle pratiche disciplinari dei Testimoni di Geova, le vittime religiose sostenute dal gruppo UUT hanno invitato il ministro della Giustizia Anna-Maija Henriksson a studiare le prassi della Chiesa.

 

Oikeusministeri Anna-Maja Henriksson.

Sulla base di resoconti di prima mano di 18 ex membri della chiesa, il rapporto dell’UUT afferma che un comitato giudiziario interno ha emesso dure condanne, tra cui l’ostracismo verso i membri della chiesa che l’hanno offendesa.

La Henriksson ha evitato di commentare direttamente le azioni della Chiesa, ma ha detto che la Finlandia ha già un proprio sistema giudiziario.

Certo che in Finlandia non può esserci un altro sistema sistema giudiziario al di fuori del sistema giudiziario regolare” ha affermato.

E’ estremamente importante, anche nelle comunità religiose rispettare i diritti individuali e le libertà fondamentali. E questo comprende anche pensare al proprio comportamento e alle pratiche dal punto di vista del rispetto degli altri“, ha aggiunto  Henriksson.

Il ministro ha consigliato alle persone di presentare una denuncia penale alla polizia se ritengono che di essere state vittime di una violazione della legge finlandese. Ha detto che i giudici sono l’autorità finale e non gli organi di un gruppo religioso che operano legalmente o illegalmente.

Henriksson ha riferito che i funzionari del Ministero Giustizia esamineranno il rapporto UUT con maggior dettaglio la prossima settimana.

La questione è di interesse anche al Ministero dell’Istruzione e della Cultura, che sono responsabili per la libertà di religione e su una legislazione che valuta le questioni relative ai gruppi religiosi. Henriksson ha detto che prevede anche di discutere la questione con il ministro responsabile per le questioni della chiesa, Päivi Räsänen.

Fonte: http://yle.fi/uutiset/justice_minister_no_room_for_two_judicial_systems_in_finland/7219841

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Traduzione di Lorita Tinelli

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I minori e il web

Assolto da tutte le accuse un Testimone di Geova

Jehovah's Witness cleared of indecent assaults  Un testimone GEOVA è stato assolto dall’accusa di 5 episodi di molestia.

David Burridge, noto anche come Martin, era stato accusato di aver commesso quattro reati contro una giovane ragazza tra il 1975 e il 1983 e uno contro un ragazzo tra il 1999 e il 2001.
Egli aveva fortemente negato le accuse contro di lui, e al termine di un processo al Bournemouth Crown Court di questa settimana è stato completamente assolto da tutte le accuse.

Interrogato sulle accuse mosse dalla ragazza, il 62enne signor Burridge, alla Station Road in Alderholt, ha riferito: “Questa è una menzogna“.

http://www.dailyecho.co.uk/news/11857985.Jehovah_s_Witness_cleared_of_indecent_assaults/

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Traduzione di Lorita Tinelli

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Kendrick messo alle strette dal giornalista su ABC News che punta i riflettori sugli abusi sui minori nella Torre di Guardia

I colpi non finiscono mai per la Torre di Guardia come la caduta del verdetto  Conti  del 2012 che continua in accelerata.

Jehovah's Witness and convicted pedophile Jonathan Kendrick is cornered by a reporter on ABC News Il Testimone di Geova, Jonathan Kendrick, pedofilo condannato  è messo alle strette da un reporter su ABC News
In un report  sorprendente dell’ABC, andato in onda ieri sera su Nightline, chi ha abusato di Candace Conti, Jonathan Kendrick, è trovato di fronte al suo proprio passo carraio e interrogato sul caso.

Anche se Kendrick  ha negato con rabbia le accuse di aver abusato di  Candace (su cui la polizia continua a indagare), il report ha raccontato tutta la storia su come Candace è giunta a perseguire la sua causa civile contro la Watchtower,  dopo aver appreso della sua condanna per abuso di un’altra ragazza in una congregazione diversa – qualcosa di cui  Kendrick è stato anche disposto a discutere davanti alla videocamera.

Il report rivelatore, messo insieme da ABC con la co-conduzione di Dan Harris, ha pubblicato le interviste sia con la Candace che con il suo avvocato Rick Simons. Il tentativo di intervistare  Kendrick è stato interrotto solo dopo che la moglie di Kendrick, che ha minacciato di chiamare la polizia, ha urlato  “Ha pagato per quel delitto!” quando gli è stato chiesto dell’abuso di Kendrick sulla propria nipote di sette anni.

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Oltre a sottolineare la questione degli abusi sui minori, il report ha anche toccato l’argomento “giorno del giudizio” della teologia della Torre di Guardia. “Tutti fuori dai Testimoni di Geova sono praticamente morti che camminano“, ha detto Candace ad Harris per spiegargli il concetto di Armageddon. Una visualizzazione delle copertine apocalittiche dei vari giornalini prodotti dalla Torre di Guardia nel corso degli ultimi anni ha contribuito a sottolineare questo punto.

È stato spiegato che sospetti e sentimenti di condiscendenza riguardo quelli di fuori hanno contribuito al mantenimento del segreto, da parte di Candace, degli abusi alle  autorità fino a quando lei era più grande e ha lasciato l’Organizzazione. E anche allora, ha agito solo dopo aver appreso delle altre vittime di Kendrick.

Poised, confident and credible: Candace in her ABC interview
Mi sono sentita davvero in colpa per non aver fatto nulla per evitare che questo accadesse a qualcun altro“, ha detto Candace ad Harris nel report. Non si può fare a meno di chiedersi perché le vittime di abusi sui minori riescono a sentirsi in colpa per lo status quo nell’Organizzazione, mentre il Consiglio Direttivo, l’unico ad avere il potere di cambiare le cose, apparentemente non sente alcun senso di colpa – aggrappato invece ostinatamente alla sua orrenda regola dei due testimoni per quel delitto!

Chi abusa di bambini con due testimoni?” Chiede Harris perplesso.
Nessuno lo fa,  è stato proprio questo il punto” è stata la risposta di Candace.

Rick Simons superbly spelled out the threat posed to ordinary members of the public  Rick Simons

E’ stato anche intervistato  Rick Simons, che ha fatto un lavoro superbo nell’articolare il motivo per cui quelli fuori dal gruppo dovrebbero essere allarmati dalla negligenza della Watchtower sugli abusi sui minori.

Se mai ci fosse un gruppo che ha bisogno delle luci dei riflettori puntati, è questo“, ha detto. “Perché quando squilla il campanello il Sabato mattina, e il vostro bambino apre la porta, non si vuole che egli si trovi davanti un ragazzo che potrebbe essere un molestatore di bambini“.

Questo punto di grande effetto, che Simons ha riferito di aver usato durante il processo, spiega brillantemente la portata del problema. Sono i membri ordinari del pubblico – non solo Testimoni di Geova – ad essere a rischio con le norme del Corpo Direttivo.

La Watchtower dapprima ha rifiutato un colloquio, ma ha inviato una lettera all’ABC sostenendo di riconoscere il diritto dei genitori di rivolgersi alle autorità governative.

Come è stato più volte sostenuto su questo sito, una cosa è non punire i genitori, se decidono di andare alle autorità, un’altra cosa è sollecitare sempre affinchè si rechino al corpo degli anziani con un’accusa – un soluzione semplice del tutto assente dalla letteratura della Watchtower e dalle istruzioni alle congregazioni.

Una punta di delusione

Dovrei essere, e sono, entusiasta di questo report di ABC, che (in combinazione con il recente report della PBS e il lavoro investigativo di Trey Bundy) fa un lavoro brillante nel dare notorietà alla Torre di Guardia, che la merita pienamente, dopo decenni di cattiva gestione degli abusi sui minori.

Ma se mi conoscete, saprete che sono raramente soddisfatto di una vittoria parziale in questo genere di cose. Quando la posta in gioco è così alta, mi piace vedere i bulli mostruosi assolutamente sconfitti, senza dare un pollice.

Ricordo inoltre come sia essere un Testimone indottrinato che salta sulla più piccolo briciola di un motivo per giustificare l’organizzazione e continuare come se nulla fosse accaduto. Questo motivo, per molti Testimoni, sarà stato servito su un piatto verso la fine del report di Dan Harris:

“Dal momento della sentenza di Candace la Congregazione sembra aver apportato alcune modifiche alla sua politica di riservatezza quando si tratta di abusi sui minori. Ma i critici, tra cui Candace, dicono che non è abbastanza”.

Questa non è la prima volta che ho sentito dire che la Watchtower ha cambiato significativamente le sue politiche sulla scia del verdetto Conti. Vale la pena notare che Rick Simons ha fatto una dichiarazione molto simile in una intervista del 2013 del SFTLA Trial Lawyer:

“… E poi hanno cambiato la loro politica, non tanto come dovrebbero, e ci vorranno molte  più lezioni, ma hanno fatto abbastanza e si muovono nella direzione giusta”.

Questi commenti si possono vedere in questo video al minuto 05:19

Quando ho sentito questa affermazione da Simons mi sono grattato la testa, chiedendondomi appunto cosa stesse cambiando nella politica della Torre di Guardia a seguito della sentenza Conti, tanto da poter essere lontanamente considerato “abbastanza”.

Alcuni sottolineano il fatto che gli anziani a volte permettono che le accuse di molestie su minori siano ascoltate, anche se non ci sono due testimoni sulla singola condizione piuttosto che due o tre testimoni si trovino “per lo stesso tipo di illecito.” (Ero davvero orgoglioso di Candace nella sua apparizione alla conferenza RNA del 2013, quando ha brillantemente sottolineato questa sfumatura della Torre di Guardia come “regola per la vittima”.) Tuttavia, questo non è stato un cambiamento introdotto dopo il 2012 con la sentenza Conti. La regola si trova alle pagine 71 e 72 del Pascete il gregge di Dio, manuale degli anziani, pubblicato nel 2010.

Dato che l’intervista di cui sopra è stata del 2013, sembra che Simons potrebbe essersi riferito alla famigerata lettera del  1 ottobre 2012 agli anziani, che semmai rafforza la politica degli abusi sui minori della Torre di Guardia. Essa (1) ha mantenuto la regola dei due testimoni saldamente in posizione, (2) ha insistito che gli anziani, piuttosto che la polizia, devono indagare su ogni accusa di abusi sui bambini, (3) da’ compito alla filiale di decidere se un pedofilo può essere considerato un predatore, e (4) ha lasciato la porta aperta ai pedofili per diventare anziani in futuro se vanno in  una congregazione che ignora i loro crimini.

L’unico cambiamento notevole introdotto dalla lettera ottobre 2012 che ho potuto vedere (e vi invito correzione su questo) è la regola finora sconosciuta che, in alcuni casi, agli anziani sarebbe stato permesso di informare i genitori nella congregazione della presenza di un pedofilo confermato. Questo è stato spiegato al punto 13 della lettera come segue (in grassetto è come appare nella lettera, in parentesi i chiarimenti):

13. Se l’individuo [un molestatore di bambini rimproverato o reintegrato] non segue la direzione di cui sopra da parte degli anziani [per evitare i bambini], o se gli anziani credono che potrebbe essere un “predatore”, gli anziani dovrebbero chiamare immediatamente il servizio di assistenza per ricevere assistenza. Un “predatore” è uno che manca di chiaro autocontrollo e con le sue azioni fornisce una ragione per credere che continuerà a depredare i bambini. Non ogni persona che ha abusato sessualmente di un bambino in passato è considerato un “predatore”. La filiale, non il corpo locale di anziani, determina se un individuo che ha abusato sessualmente dei bambini in passato sarà considerato un “predatore”. Se la filiale stabilisce che una persona sarà considerato un “predatore”, dovrà avvertire del pericolo che esiste, in modo che si possano proteggere i loro figli e i  genitori con figli minori. In tal caso, e solo dopo aver ricevuto direzione e istruzioni dal Service Department, due anziani dovrebbero essere assegnati per incontrare i genitori dei minori per fornire un avvertimento. Allo stesso tempo, che i genitori sono avvisati circa un individuo, sarebbe opportuno per gli anziani  informare l’individuo che i genitori della congregazione saranno discretamente informati.

Per leggere la lettera completa, clicca qui.

Anche se ogni cambiamento è il benvenuto che aumenta la probabilità per i genitori di essere avvertiti della presenza di un pedofilo, ci sono tre problemi evidenti con la regola di cui sopra.

In primo luogo, quando la lettera viene letta nel suo contesto, la parola “predatore” sembra applicarsi solo ai pedofili, biasimati o reintegrati – non necessariamente alle persone accusate di aver molestato bambini (che ha un senso quando si utilizza la regola dei due testimoni). In secondo luogo, la disposizione predatore viene usata solo se si teme che il pedofilo noto sta avendo contatti con i bambini. Come faranno gli anziani a conoscere ogni dettaglio dei movimenti di un pedofilo nella congregazione? E in terzo luogo, la lettera insiste che spetta alla filiale, NON alle autorità locali, decidere se i genitori devono essere avvertiti che un predatore è in mezzo a loro.

In breve, un anziano può essere convinto che qualcuno nella congregazione costituisce una minaccia per i bambini, ma senza la luce verde dalla filiale lui ha le mani legate.

E’ impossibile sapere con certezza se questa è la scappatoia a cui Simons e Harris si riferiscono, in quanto non offrono chiarimenti – ma sembra probabile.

Alcuni possono pensare che sono  irragionevole a focalizzare su questo. Dopo tutto, il report dell’ABC è stato una esposizione brillante e completa, e ha fatto passare il messaggio sulla pedofilia forte e chiaro – grazie anche in piccola parte alle osservazioni incisive di Simons circa i pedofili a portata di mano. Tra questo e la relazione PBS, la maggior parte degli adulti in America ora sicuramente è più consapevole del fatto che i Testimoni di Geova hanno un enorme problema di abusi sui minori. Ma è importante ricordare che cosa è in gioco qui: la sicurezza dei bambini. Dove ciò è di interesse, non ci possono essere compromessi – nessun passo indietro.

QUALSIASI gap nella politica sugli abusi sui minori della Torre di Guardia attraverso i quali i pedofili possono sfruttare i bambini, non importa quanto sia stretta, è una lacuna di troppo. E in nessun tratto immaginabile può la parola “basta” essere usata per descrivere una politica che considera ancora l’atto malvagio di molestie su minori come “peccato” in primo luogo, e un crimine per coincidenza.

In sintesi, sono felice in questa ondata apparentemente inesorabile di attenzione dei media che sta dando alla Torre di Guardia e al suo Corpo Direttivo quanto merita. Una persona del calibro di Barbara Anderson ha lavorato senza sosta negli ultimi due decenni per mantenere la pressione alta, e aprire la strada a tale esposizione tanto necessaria.

Ma c’è ancora molto lavoro da fare, e sono sicuro che Barbara dovrebbe unirsi a me nel dire che  il tempo per l’accensione del sigaro avverrà quando ogni ultimo bambino sarà abbastanza fuori dal pericolo..

di John Cedars

 

Fontehttp://jwsurvey.org/cedars-blog/kendrick-cornered-by-reporter-as-abc-news-shines-spotlight-on-watchtowers-child-abuse-record

 

Leggere anche i seguenti articoli sul caso

 

I Testimoni di Geova usano il 1° emendamento per nascondere denunce di abusi sessuali su minori

 

C’è stato un occultamento: donna sessualmente abusata da un leader membro della comunità dei Testimoni di Geova si racconta

 

I Testimoni di Geova hanno occultato i casi di abuso sui minori?

 

 

Le tecniche per indurre il silenzio tra i Testimoni di Geova: terrificanti quanto la pedofilia

 

Ex Testimone di Geova accusa la Congregazione di aver nascosto i pedofili nel suo interno

 

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Traduzione di Lorita Tinelli

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Ex Testimone di Geova accusa la Congregazione di aver nascosto i pedofili nel suo interno

By and NICK CAPOTE via NIGHTLINE

 

Candace Conti

 

Una ex Testimone di Geova dibatte sulla leadership di questa facoltosa religione segreta che sostiene non sia riuscita a proteggerla da un pedofilo. Ella incolpa quella che afferma essere la politica di silenzio della chiesa sui pedofili.

Candace Conti, ora 28enne, aveva solo 9 anni quando, racconta, è stata abusata da un membro ben voluto della sua piccola congregazione a Fremont, in California, di nome Jonathan Kendrick. Durante il servizio di evangelizzazione di porta in porta, che Conti racconta di aver fatto con lui, spesso senza i suoi genitori,  Kendrick l’avrebbe portata a casa sua  per molestarla.

Egli era un adulto … L’ho trovato molto spaventoso“, ha detto Conti.

Da bambina Conti ha raccontato che non pensava di poter raccontare a nessuno dell’abuso. Ma anni dopo, ha testimoniato, nel corso di un processo contro la chiesa, che Kendrick ha abusato diverse volte al mese per un tempo di due anni.

Non ho mai pensato che avrei potuto [parlarne]“, ha detto. “Poter devastare la mia famiglia – le uniche persone che conoscevo … penso di essere stata spaventata da questo

Conti non aveva nessuno cui rivolgersi, ha detto, a causa delle sue convinzioni, ed è  cresciuta isolata dal mondo esterno.

Come tutti i  Testimoni di Geova, Conti sostiene che le è stato insegnato che Armageddon era imminente e che solo i veri credenti sarebbero sopravvissuti e avrebbero vissuto in un paradiso terrestre. Lei racconta che le veniva insegnato che, “tutti coloro che sono fuori dai Testimoni di Geova sono praticamente morti che camminano … e potrebbe essere utilizzati come strumento da Satana per ingannarti, e portati fuori dalla tua famiglia cristiana“.

E’ stato solo anni più tardi, dopo che Conti era cresciuta e dopo aver lasciato la congregazione, che ha trovato il nome di Jonathan Kendrick su un registro di sex offender. Egli aveva scontato sette mesi di carcere per aver abusato sessualmente di una bambina di 7 anni, nipote di sua moglie. Dopo averlo visto sul Registro del sistema, Conti ha deciso di denunciare il suo caso.

Ha detto che “si sentiva davvero in colpa per non aver fatto tutto ciò che sarebbe servito ad evitarlo a qualcun altro“.

Conti ha riferito di essersi rivolta ai leader delle congregazioni locali, conosciuti come gli anziani, e di aver raccontato loro la sua storia. Ma Conti ha detto che gli anziani si sono rifiutati di crederle se non avesse potuto dimostrare l’abuso, fornendo due testimoni dello stesso.

Secondo il sistema di giustizia interno alla religione, si ritiene che la Bibbia richieda l’esistenza di due testimoni affinchè un crimine possa essere punito.

Così Conti è andata dalla polizia, invece. Essi hanno iniziato un’indagine, ma  siccome Kendrick negava l’abuso, le autorità non hanno sporto querela – anche se l’indagine proseguiva.

La successiva mossa di Conti è stata di citare in giudizio la chiesa stessa. Ha assunto l’avvocato Rick Simons, che ha trascorso molti anni in rappresentanza delle vittime nei casi di abuso da parte di preti cattolici pedofili.

Se mai ci fosse un gruppo che ha bisogno si faccia luce su di esso e sulle proprie pratiche, è questo [testimoni di Geova]“, ha detto Simons. “Perché quando squilla il campanello il Sabato mattina … e  vostro bambino apre la porta, non si vuole che il ragazzo possa di essere un molestatore di bambini“.

Quando Conti e il suo avvocato hanno iniziato a produrre deposizioni con i leader della Chiesa locale in California, hanno acquisito qualcosa che li ha stupiti:  ancor prima che Conti fosse stata abusata, gli anziani sapevano che Jonathan Kendrick, che aveva poi tenuto una posizione di leadership nella congregazione, aveva anche molestato la sua figliastra quando era  adolescente.

Eppure, gli anziani non hanno chiamato la polizia e non hanno avvertito il resto della congregazione.

Ero disgustata. Ero assolutamente disgustata“, ha detto Conti. “E’ stato più dannoso il controllo  a quel punto che  cercare di essere proattivi e salvare qualcuno“.

Sotto giuramento, gli anziani della congregazione hanno riferito che il motivo per cui non hanno detto alla stessa dell’abuso di Kendrick è stato che le informazioni erano “riservate“. In realtà, gli anziani hanno affermato che stavano seguendo le rigorose linee guida  fornite al momento dalla leadership della chiesa dalla sede centrale dei Testimoni di Geova a New York, chiamata “La Torre di Guardia”.

In una serie di lettere agli anziani, inviate in tutto il paese, in materia di abusi sui minori, la Torre di Guardia ha dichiarato che, anche se essa riconosce che alcuni stati hanno leggi di segnalazione di abusi su minori, le accuse dovrebbero altrimenti essere tenute segrete a tutti, da parte deli anziani della chiesa, per la “pace, l’unità e il benessere spirituale  della congregazione che sono in gioco” e perché “le persone mondane sono pronte a ricorrere ad azioni legali se si sentono violate nei loro “diritti“. ”

Gli anziani a Fremont hanno rimosso Kendrick dalla sua posizione di leadership, per la politica della Torre di Guardia di motivi di “impurità”.

Quando la causa di Candace Conti contro la chiesa è approdata in tribunale, gli avvocati dei Testimoni di Geova hanno sostenuto che non è responsabilità di un’organizzazione religiosa  proteggere i bambini dagli abusi sessuali da parte di altri membri della congregazione. Hanno detto che la chiesa offre educazione ai genitori sul rischio di abusi sessuali. Essi hanno inoltre sottolineato che il presunto abuso di Candace Conti non ha mai avuto luogo nelle proprietà della chiesa.

Inoltre, gli avvocati della chiesa hanno messo in dubbio che la Conti era stata specificamente assegnata dagli anziani ad andare nella predicazione di porta in porta, conosciuta come “il servizio di campo”, con Kendrick.

In definitiva, la giuria si è schierata con la Conti. In un verdetto divenuto punto di riferimento nel 2012, è stata finalmente risarcita con più di $ 15 milioni. La Torre di Guardia è attualmente ricorsa in appello.

La Torre di Guardia si è negata alla nostra richiesta di  un colloquio, ma ha detto al  “Nightline” in un comunicato, condito con citazioni della Bibbia, che “sarebbe inappropriato per noi commentare casi attualmente in contenzioso” … “I Testimoni di Geova hanno sempre messo in guardia i membri della congregazione e il pubblico della necessità di proteggere i loro figli dal crimine orrendo di abusi sessuali su minori“.

Qualunque sia l’esito del suo caso, la lotta pubblica di Candace Conti sembra aver aperto le porte. I Testimoni di Geova sono ora di fronte ad una serie di cause legali in tutto il paese. L’Avvocato Irwin Zalkin sta seguendo 15 di questi casi.

Per qualche ragione [i leader della chiesa] credono di essere al di sopra della legge“, ha detto Zalkin.

Nel mese di ottobre, un tribunale di San Diego ha assegnato ad uno dei clienti di Zalkin la somma di 13,5 milioni dollari di risarcimento per presunti abusi sessuali subìti per mano del leader della Congregazione Gonzalo Campos, della Congregazione spagnola Linda Vista. I Testimoni di Geova hanno intenzione di impugnare la sentenza.

Kendrick era assente al processo di Conti e si è negato alle ripetute richieste del “Nightline” di un colloquio. In una breve intervista al “Nightline” al di fuori della sua casa in California, Kendrick ha detto: “La mia dichiarazione è questa. Non sono mai stato da solo con la signora Conti, non ho mai molestato Candace Conti“.

Ha negato di aver  fatto il servizio di campo con Conti da solo, e ripetutamente ha negato di avela molestato o di essere stato solo con lei.

Sono sicura che è la cosa più intelligente che potesse dire” ha raccontato Conti al “Nightline”. “Fa male come l’inferno. Ma … ci si aspetta onestà da un molestatore di bambini?

Conti prosegue con la sua vita. Si è laureata al college e di recente si è fidanzata. Ma ha detto che continuerà a combattere a nome di tutte le vittime di abusi sui minori.

Non ho il monopolio del dolore,” ha detto. “Invece di essere vittime possiamo cambiare, e le nostre parole parlano di cambiamento. Allora questo dolore potrebbe diminuire e ne vale la pena“.

Dal verdetto di Conti nel 2012, la chiesa sembra aver apportato alcune modifiche alla sua politica di riservatezza quando si tratta di abusi sui minori, ma i critici, tra cui Conti, dicono che non è abbastanza.

Per quanto riguarda Jonathan Kendrick, dice di essere ancora un socio in regola dei Testimoni di Geova.

Ecco l’asserzione di Testimoni di Geova a Notizie di ABC riguardanti questo report:

“Come sapete, non sarebbe opportuno per noi commentare casi attualmente in contenzioso. Tuttavia, oltre alla dichiarazione che abbiamo precedentemente fornito, ci preme sottolineare i  seguenti punti.

Noi aborriamo l’abuso sessuale dei bambini, e non proteggiamo nessun autore di tali atti ripugnanti dalle conseguenze del suo peccato grave e la criminalità. – Romani 12: 9.

La nostra politica attuale e di lunga data è chiaramente indicata nella pubblicazione “Pascete il  gregge di Dio” 1 Pietro 5: 2, di cui gli anziani sono forniti, con  seguente direzione:

“La violenza sui minori è un crimine. Non suggerite a tutti  che non dovrebbero riportare una denuncia di abusi sui minori alla polizia o ad altre autorità. Se vi viene chiesto, mettere in chiaro che  denunciare il fatto o meno alle autorità è una decisione personale per ogni individuo  e che non ci siano sanzioni della Congregazione per entrambe le decisione. Gli Anziani non devono criticare nessuno che porti una tale affermazione alle autorità. Se la vittima vuole fare una denuncia, è suo diritto assoluto  farlo “-“Pascete il gregge di Dio “1 Pietro 5:. 2, cap. 12, pp. 131-132, par. 19.

Cercare una consulenza legale è un elemento vitale per gestire questioni delicate in modo responsabile. Così, per decenni i nostri anziani sono stati incaricati di contattare il nostro ufficio legale ogni volta che vengono a conoscenza di una denuncia di abusi sui minori. Lo facciamo, non per nascondere il crimine e il peccato, ma piuttosto per assicurare che i nostri anziani rigorosamente si conformino  alle leggi sugli abusi sui minori.

Per mezzo delle nostre pubblicazioni bibliche, i nostri servizi religiosi, e il nostro sito web jw.org., I testimoni di Geova hanno sempre messo in guardia i membri della congregazione e il pubblico della necessità di proteggere i loro bambini dal crimine orrendo di abusi sessuali su minori. Invitiamo chiunque voglia comprendere la nostra posizione a visitare il nostro sito web jw.org., e a cercare il termine “abusi sui minori.”

FONTE: abc NEWS

http://abcnews.go.com/US/jehovahs-witness-accuses-church-hiding-child-abusers-congregations/story?id=29586778

 

 

Leggere anche i seguenti articoli sul caso

 

I Testimoni di Geova usano il 1° emendamento per nascondere denunce di abusi sessuali su minori

 

C’è stato un occultamento: donna sessualmente abusata da un leader membro della comunità dei Testimoni di Geova si racconta

 

I Testimoni di Geova hanno occultato i casi di abuso sui minori?

 

 

Le tecniche per indurre il silenzio tra i Testimoni di Geova: terrificanti quanto la pedofilia

 

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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Di seguito la lettera in inglese elaborata dai leader della Torre di Guardia, indirizzata al Corpo degli Anzani di tutte le Congregazioni di tutti i paesi, cui sono espresse le convinzioni e le modalità di approccio ai casi di abuso che si presentano agli Anziani.

 


 

 

David ‘Martin’ Burridge, che vive vicino a Fordongianus, è accusato di aver molestato una ragazza in più occasioni tra il 1975 e il 1983

David Martin Burridge vicino al tribunale di Bournemouth Crown David Martin Burridge at Bournemouth Crown Court

 

Un tribunale ha ascoltato un testimone Geova che aveva detto ad una giovane ragazza che le stava offrendo la sua “coccola speciale” ed ha abusato di lei.

David Burridge – conosciuto anche con il suo secondo nome di Martin – è accusato di aver molestato una giovane in più occasioni tra il 1975 e il 1983 a Bournemouth, così come di un abuso nei confronti di un bambino di sesso maschile tra il 1999 e il 2001.

Il sessantaduenne di Station Road in Alderholt, nei pressi di Fordongianus, nega le accuse contro di lui.

Matthew Farmer, che perseguire il caso a Bournemouth Crown Court, ha detto ai giurati, il ​​primo giorno del processo contro Burridge, che la presunta vittima aveva capito  quello che le stava succedendo solo quando le è stata insegnata l’educazione sessuale nella sua scuola.

Ha detto: “la denunciante ha avuto una vita abbastanza travagliata dopo [il presunto abuso] in termini di sua salute mentale”.

“Non molto tempo fa, nel 2012, ebbe una dose eccessiva e [poi] finalmente ha raccontato alla sua famiglia quello che era successo”.

Il sig. Farmer ha riferito che il presunto reato sessuale contro il denunciante maschile ha avuto luogo quasi due decenni più tardi in una sola occasione.

“[La presunta vittima] ricorda di sentirsi imprigionato” ha detto.

E’ stato mostrato ai giurati un colloquio video della polizia con la donna.

In esso, ella ha riferito: “Egli spesso usava farmi coccole speciali”.

Ella ha aggiunto: “Non sapevo  al momento che ci fosse qualcosa di sbagliato in questo  coccolare. E’ stato così fino a quando sono cresciuta ed ho capito che era tutto molto, molto sbagliato -. Stavo facendo educazione sessuale a scuola”.

Ha detto che l’imputato le aveva detto di essersi “innamorato” di lei, aggiungendo: “Ho pensato che era piuttosto bello, al momento”

Burridge nega i cinque capi di offesa al pudore e uno di offesa al pudore di un maschio.

Il processo continua.

Fonte: http://www.dailyecho.co.uk/news/district/newforest/11848169.Jehovah_s_Witness_accused_of_abusing_youngster_told_her_he_was_giving_her_a__special_cuddle___court_told/

 

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Traduzione di Lorita Tinelli

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Qualsiasi ambito relazionale può diventare una setta

Oltre 300.000 colpiti da culti in Spagna

Professionisti, familiari ed ex membri discutono di questo fenomeno che non è solo religioso

El psicólogo Miguel Perlado junto a Christopher, Enric y Juan en...Lo psicologo Miguel Perlado con Christopher, Enric e John a Barcellona

 

Il fenomeno delle sette mantiene una vecchia problematica, ma con un volto nuovo. Queste organizzazioni non sono più associate solo ad una componente religiosa, ma negli ultimi anni ci sono state sette legate alla pseudoterapia o al supporto pseudospirituale. “Il loro comportamento è simile: attraggono mediante un’esca” dice lo psicologo Miguel Perlado, presidente della Associazione Americana per la Ricerca sul maltrattamento psicologico (AIIAP) che in questi giorni ha organizzato la Prima Conferenza Nazionale per Professionisti, Famiglie ed ex membri di culti a Barcellona.

Questa è la prima volta che si tenta di discutere in modo plurale su come le sette influenzano le persone e il loro ambiente e quale aiuto questi ultimi possono ricevere dal loro ambiente. Perlado si rammarica che il governo “ha trascurato” questo problema quando in altri paesi europei come la Francia, ci sono leggi specifiche. “In Spagna il fenomeno è sminuito“, spiega lo psicologo, che ricorda che ci sono “gruppi religiosi legati al potere“.

A dispetto di questo, il principale ostacolo delle persone che hanno problemi con le sette è abituarsi ad essere se stessi, poiché lo soffrono come “un stigma” e “si vergognano per essere stati manipolati“, pur avendo istruzione o formazione, secondo quanto riferiscono due vittime, John e Christopher, che hanno portato la loro testimonianza diretta in questa conferenza. Hanno anche spiegato che alcune vittime mostrano “riluttanza ad andare da un terapeuta“, non solo a causa delle difficoltà di spiegare il proprio caso, ma anche perché molti [terapeuti, ndt] non sono ben formati su questi problemi.

In questo senso, la conferenza, cui hanno partecipato circa 130 persone, ha cercato di stabilire criteri comuni per la cura delle persone colpite, discutere di sette, creare una rete per “unire le forze” e migliorare la prevenzione verso i  giovani, in quanto questi sono i più esposti ad “essere catturati“, come spiega  Perlado e quindi “possono perdere il controllo della loro vita e finire isolati“. Un’altra sfida della conferenza è “rompere gli stereotipi delle sette“, perché non solo possono influenzare mediante le questioni religiose, ma anche tramite gruppi di terapie alternative o di crescita spirituale.

Le vittime concordano sul fatto che in questi circoli si procede lentamente per andare a cancellare la propria volontà, si viene incoraggiati a non pensare e a lavorare per il bene del gruppo. “Quando si rendono conto di avere il controllo assoluto su di voi, demonizzano tutto al di fuori, anche la tua famiglia“, spiega Enric, un altro ex membro di una setta. “Qualsiasi ambito può diventare una setta“, dice Perlado, riferendosi alle pratiche di alcune istituzioni o aziende per mantenere dentro i propri membri. Una caratteristica è la possibilità di isolare la persona. Più spesso entrano in conflitto con la famiglia colpita o con ambienti non strutturati, mediante una presenza dominante che tende ad ossessionare il controllo e annullare il resto.

Dei 200 gruppi settari che sono presenti in Spagna si stima che la metà è in Catalogna. L’AIIAP stima che il problema delle sette colpisce 0,8% della popolazione, il che significa più di 55.000 in Catalogna e 300.000 in Spagna.

John spiega di essere cresciuto nell’ambiente dei Testimoni di Geova e che dopo 28 anni ha avuto una “crisi di coscienza” quando vide un bambino morire a Barcellona dopo che i  membri di questo gruppo avevano impedito che ricevesse una trasfusione, perché contraria al loro credo. Spiega che ha sofferto molto perché era da solo al di fuori della sua famiglia e non avrebbe avuto nessuna congregazione.

Christopher ha trascorso cinque anni in un gruppo di kinesiologia fino a che non è uscito grazie alla sua famiglia e ad un aiuto professionale. Da parte sua, Enric entrò attraverso un parente in una setta gnostica distruttiva e dopo 14 anni riuscì ad allontanarsi discretamente. Spiega che in quello tempo ebbe molti dubbi benché soffrisse, “una specie di inquisitore interno“, e li reprimeva per il bene della comunità, così come gli avevano insegnato.

Fonte: http://www.elmundo.es/cataluna/2015/03/06/54fa0a1dca4741ae6c8b4571.html

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Traduzione di Lorita Tinelli

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Sostenere i Diritti Umani testimoniando contro le ingiustizie umane

International Journal of Cultic Studies, Vol. 6, 2015, 69-82

Alan W. Scheflin

Santa Clara University School of Law

Abstract

Gli esperti che hanno testimoniato in tribunale sui processi di influenza estrema, esercitata da influenzatori intelligenti nei confronti di influenzati sensibili e vulnerabili, hanno incontrato difficoltà da parte di alcuni giudici, i quali hanno esitato o rifiutato di ascoltare le testimonianze sul  lavaggio del cervello, sul controllo mentale e sulla riforma del pensiero, in quanto, secondo loro, tali concetti mancano di validità scientifica. Questo lavoro suggerisce che il concetto giuridico di indebita influenza può essere utilizzato come veicolo per tali testimonianze. Il documento fornisce anche un Modello di Influenza Sociale (SIM) per aiutare un esperto a presentare l’ampia scienza della influenza sociale a giudici e giurati.

 

Nessuno possiede la propria personalità. Il proprio ego o individualità si costruisce grazie alla costituzione genetica e alla società in cui si è nati. Ognuno ha avuto voce in capitolo sul tipo di personalità acquisita, e non c’è ragione di credere che si dovrebbe avere il diritto di rifiutare di acquisire una nuova personalità se la vecchia è antisociale. La Costituzione non garantisce il diritto di mantenere la personalità inviolata, essa si impone su di voi prima di tutto. —James V. McConnell (1970, p. 74)

 

 

Il Dr. Paul Martin è stato un medico della salute mentale, un insegnante, un trainer e un testimone. E’ questo ultimo ruolo, che l’ha portato nei tribunali per testimoniare come esperto sulla manipolazione mentale coercitiva, serve come oggetto della mia discussione. All’interno del tribunale, e fuori di esso pure, Paul ha combattuto diligentemente per il diritto di ogni persona ad avere una mente libera in una società libera. Nessuna battaglia è più importante. E nessun guerriero ha combattuto più duramente di Paul.

Dr. Paul Martin

 

Paul sarebbe stato sconvolto dal commento sopra citato dello psicologo James V. McConnell. E’ troppo. Anche McConnell è stato costretto a fare marcia indietro dopo la reazione avversa al suo intervento, che lo travolse. [2]

La libertà di pensiero è stata particolarmente preziosa per i Padri Fondatori. Essi sapevano che, senza di essa tutte le altre libertà sono relativamente insignificanti. E a causa della sua soppressione in Inghilterra, soprattutto per quanto riguardava il pensiero religioso e politico, che è nata l’America. Thomas Jefferson, il 23 settembre del 1800, ha scritto una lettera al dottor Benjamin Rush, il cui volto appare ora sul logo della American Psychiatric Association. La mente umana era un argomento di grande interesse per entrambi i signori, il politico e lo psichiatra. Jefferson ha scritto, “ho giurato sull’altare di Dio eterna ostilità contro ogni forma di tirannia sulla mente dell’uomo“.

L’impegno di Jefferson ha trovato sostegno  un secolo e mezzo più tardi, quando l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite ha approvato la Dichiarazione Universale dei Diritti dell’Uomo (10 dicembre 1948). L’articolo 18 di tale documento, destinato ad essere vincolante  per l’alleanza di tutti i governi  e di tutte le persone del nostro pianeta, afferma: “Ogni individuo ha diritto alla libertà di pensiero, di coscienza e di religione …“. Queste libertà sono la primogenitura dell’essere una persona.

 

 

Jefferson e le Nazioni Unite avevano in mente la soppressione e la punizione del discorso politico e religioso – la capacità del governo di eliminare la libertà individuale di scegliere ciò che una persona vuole credere o adorare. Le loro preoccupazioni riguardavano la censura di espressioni lontane dalla consapevolezza. Anche se le persone non potevano né pubblicamente esprimere né praticare il loro credo, erano ancora libere di nutrire pensieri segreti, opinioni e credenze.

Oggi abbiamo di fronte una prospettiva più spaventosa: le persone potrebbero avere le loro menti invase internamente e controllate, in modo che esse non possano formulare e amare le propri personali opinioni private. Questa nuova minaccia, più insidiosa di tutto ciò che l’ha preceduta, riguarda il mio argomento di discussione.

 

 

Il lavaggio del cervello

 

L’influenza sociale è il mare in cui la comunicazione e l’interazione umana nuotano. Possiamo tutti, singolarmente, essere atomi, ma ci sforziamo di connetterci con gli altri per diventare molecole. L’influenza è il legame che compie quel processo.

Sebbene l’influenza sia inevitabile, non sempre è legittima. Ci sono dei limiti morali e legali nel modo in cui una persona può trattare un’altra. In nessun luogo questo punto è più chiaro che nell’interazione sociale chiamata “lavaggio del cervello“.

Edward Hunter coniò il termine “lavaggio del cervello” alla fine del 1940, all’interno del suo lavoro specializzato in pubbliche relazioni del governo che cercava di screditare l’ideologia comunista. La genesi del termine non è scientifica; era politica. La creazione di Hunter del termine “lavaggio del cervello” era destinata a richiamare l’attenzione su eventi sociali preoccupanti nell’Unione Sovietica, Corea e Cina, ed è stata un enorme successo per fini propagandistici. La parola scioccava e spaventava la gente, e ha creato il supporto per l’opposizione americana al comunismo.

Siccome il  lavaggio del cervello era un termine politico, molti professionisti hanno visto in esso semplicemente la retorica, non la scienza. Essi hanno ignorato i fatti all’origine che hanno reso un’immagine del lavaggio del cervello efficace per eventi reali. Ad esempio, il dottor Thomas Szasz, uno psichiatra schietto che spesso ha scritto in modo convincente contro la saggezza ereditata della sua professione, una volta in maniera colorita ha detto che non si può “lavare” un cervello più “di quanto non si possa farlo sanguinare con un taglierino” (Szasz , 1976 p. 11). Szasz, però, non è riuscito a vedere che a volte c’è il fuoco dietro il fumo.

Altri professionisti sono stati più scaltri. Hanno percepito la vera minaccia della manipolazione mentale estrema. Il 10 aprile 1953, il direttore della CIA, Allen Dulles, ha tenuto un discorso agli alunni del Princeton a Hot Springs, Virginia. Ha sostenuto che gli Stati Uniti e l’Unione Sovietica erano impegnati in una “battaglia per la mente degli uomini“, e che i sovietici possedevano il potere di lavare il cervello ripulendolo dai pensieri e dai processi mentali del passato e … creando nuovi processi cerebrali e nuovi pensieri che la vittima, come un pappagallo, ripete. In effetti, il cervello in queste circostanze diventa la riproduzione fonografica di un disco messo sul suo mandrino da un genio esterno e sul quale non si ha alcun controllo. (Pp. 354-355)

Pochi giorni dopo, Dulles ha autorizzato la CIA ad iniziare il più massiccio programma scientifico segreto sulla mente e sul controllo del comportamento mai condotto (Scheflin & Opton, Jr., 1979).

Quando il lavaggio del cervello, come una tecnica di intenso indottrinamento e dirottamento mentale passa dal governo alle organizzazioni private di culto, la necessità della testimonianza di un esperto per la protezione delle vittime innocenti diventa fondamentale. Per far capire e spiegare al governo gli sforzi dell’estrema influenza, questi esperti, naturalmente, hanno usato la letteratura scientifica che si era sviluppata. Così gli esperti hanno parlato di lavaggio del cervello, della riforma del pensiero e del controllo mentale. Ma questi esperti hanno affrontato problemi nei loro sforzi di portare spiegazioni sul lavaggio del cervello in aula.

 

 

Obiezioni al lavaggio del cervello come difesa

 

 

Quando sono diventato presidente della ICSA nel 2003, [3] una delle mie prime preoccupazioni è stata di spostare il dialogo lontano dall’uso di termini come il lavaggio del cervello o controllo della mente o riforma del pensiero. Non è che mi sia opposto a queste parole che descrivono in maniera colorata e accuratamente le immagini inquietanti che correttamente evocavano nella mente; è che ho trovato che esse erano inefficaci quando venivano usate nei tribunali. Il lavaggio del cervello non è un concetto giuridico. Non vi è alcun illecito civile (reato) di lavaggio del cervello, nessun crimine di lavaggio del cervello e il lavaggio del cervello non viene riconosciuto in qualsiasi giurisdizione come una difesa per la cattiva condotta civile o penale. Secondo Lunde e Wilson (1977), “nessun caso che ha accettato il lavaggio del cervello come una difesa di responsabilità penale è riportato nel diritto anglo-americano” (pp. 354-355). [4]

Ho avuto anche un’altra preoccupazione in mente in quel momento. Il lavaggio del cervello, il controllo mentale, la riforma del pensiero e le etichette simili, mentre inizialmente erano usate per descrivere gli eventi reali che coinvolgono vittime reali e manipolatori reali in luoghi come l’Ungheria, l’Unione Sovietica, la Corea e la Cina, avevano da tempo smesso di essere pubblicamente riconoscibili nei loro riferimenti storici. La maggior parte delle persone oggi sa poco o nulla degli eventi sociali in quei paesi che hanno dato origine ai timori che la mente è più malleabile di quanto si fosse mai immaginato. Il 1950 è stato molto tempo fa. I termini di lavaggio del cervello e simili erano passati nel regno della retorica, della fantascienza e dei film horror di Hollywood. Parlando di lavaggio del cervello, le persone erano meno propense a prenderlo sul serio. Anche quando vengono utilizzate in riferimento a gruppi settari, queste parole hanno acquisito un significato derisorio che mina qualsiasi seria discussione importante sul tema della libertà della mente dalla manipolazione malevola esterna. Questi termini erano passati dal fatto alla finzione. In effetti, la maggior parte di  essi abitavano nel regno della cultura dell’insulto, se non ti piace il parere di qualcuno, si dice che la persona è stata plagiata. La cosa più importante, tuttavia, era che questi termini avevano perso qualsiasi significato scientifico, tanto da rendere la testimonianza di esperti praticamente impossibile.

 

 

L’obiezione scientifica

 

 

Nella sentenza Daubert verso Merrell Dow Pharmaceuticals, Inc. (1993), la Corte Suprema degli Stati Uniti ha fornito una prova di quattro punti, ora denominata  test Daubert, per determinare l’ammissibilità di testimonianze di esperti:
Sia possibile testare la teoria o la tecnica del perito;
Siano state la teoria o la tecnica del perito sottoposte a pubblicazione o a revisione paritetica;
Sia noto il tasso di errore della teoria o della tecnica dell’esperto; e
Siano la teoria o la tecnica del perito generalmente accettate dalla comunità scientifica di riferimento.

La maggior parte di questi punti del test Daubert vengono applicati  in tutti i tribunali federali e statali.

I tribunali sono stati poco inclini a dare credibilità scientifica a ciò che essi considerano concetti politici. Negli Stati Uniti vs Fishman (1990), il giudice federale Jensen ha concluso che la teoria del lavaggio del cervello/riforma del pensiero non ha soddisfatto i criteri di accettazione generale nella comunità scientifica di riferimento, e quindi non poteva costituire la base per la testimonianza di esperti. Altri giudici si sono affidati al suo parere per giungere a conclusioni analoghe.

 

 

L’obiezione pregiudizievole

 

La testimonianza degli esperti, che altrimenti potrebbe essere ammissibile, può essere esclusa se il suo valore probatorio è sostanzialmente superato dal pericolo di un pregiudizio ingiusto. Il pregiudizio si verifica quando la testimonianza può indurre nei giurati una decisione basata sulla loro confusione, passione o emozione, e non sulla base delle prove presentate. A titolo di esempio, le immagini estremamente cruente che raffigurano accuratamente la scena del delitto potrebbero essere escluse dalla considerazione dei giurati, perché le foto possono essere tanto stimolanti da distrarli dall’impegno dell’attento esame delle prove.

Anche se i giudici dovessero accettare la validità scientifica del lavaggio del cervello riconoscendo che si tratta semplicemente di un marchio colorato per processi sociali estremi che si studiano nei corsi di psicologia sociale, sono ancora riluttanti a sollevare questi problemi. Come una corte d’appello federale ha recentemente osservato, “Il lavaggio del cervello dei culti è un argomento di raro successo” (Robidoux v. O’Brien, 2011). I giudici guardano spesso a tali argomenti al massimo come un Ave-Maria  o come un’ammissione che nessuna altra teoria riconosciuta aiuterà il cliente.

Vorrei aggiungere che molti tribunali non sono turbati dalla introduzione di testimonianze di esperti sul lavaggio del cervello, ed i giudici in questi casi capiscono che la questione giuridica coinvolta non è sul concetto di lavaggio del cervello di per sé, ma piuttosto è sul fatto che le tattiche di estrema influenza sociale hanno tentato di superare l’autonomia della mente del ricorrente. In altre parole, questi giudici vedono oltre l’etichetta, a differenza di altri giudici che sono più spesso interessati a semplificare casi su cui non presiederanno (United States v. Fishman, 1990).

Tuttavia, la legittimità della testimonianza di un esperto di tattiche di estrema influenza non dovrebbe dipendere dal capriccio di un singolo magistrato. Non ha senso dire che il dottor X può testimoniare in Florida, per esempio, ma che non può dare lo stesso testimonianza in Illinois. I cittadini in ogni giurisdizione americana dovrebbero avere diritto ad una eguale tutela dalla legge e dovrebbe essere data la stessa possibilità di presentare i propri casi con supporto scientifico.

 

 

Una soluzione: l’influenza indebita come difesa

 

 

Facendo un passo indietro da queste obiezioni, qualcuno può seriamente dubitare che persone innocenti cadano preda di imbonitori intelligenti, che schiavizzano e offuscano la mente per comandare il loro comportamento e acquisire la loro obbedienza e le attività? Queste vittime hanno bisogno di sollievo e, a mio parere, lo meritano. Ma i tribunali non hanno riconosciuto alcuna teoria legale valida che potrebbe fornire un rimedio in questi casi. Ero turbato da questo fatto, come lo è stato Paul Martin. E’ diventato necessario trovare il modo giusto per fare la cosa giusta, per proteggere la dignità umana.

E’ stato a quel punto che mi sono ricordato di Florece Roisman. La signora Roisman era un avvocato di Washington che nel 1960  ha rappresentato gli inquilini che vivono in squallidi condomini di  proprietà di ricchi irlandesi. Caso dopo caso, ella ha fatto appello con successo al cuore dei giudici, ma non alle loro menti. Il loro messaggio a lei era che lei stava presentando un caso di diritto di proprietà, ed è chiaro che i proprietari di immobili hanno tutti i diritti legali. I suoi clienti non ne avevano nessuno. Un giorno, però, tutto è cambiato. Florence è entrata in aula e ha detto in sostanza che “non sto qui a sostere la legge della proprietà. Io sostengo  la legge dei contratti. I miei clienti hanno il diritto di abitazioni abitabili; altrimenti, i contratti di locazione che hanno firmato sono illusori“. I giudici hanno così risposto,”Oh, si sta discutendo di diritto contrattuale. Questa è una cosa completamente diversa“.

Si noti che i fatti, lo squallore in cui i clienti della signora Roisman vivevano, non erano cambiati, soltanto la teoria legale che sosteneva la riparazione. Roisman vinse la sua causa, e nel giro di un decennio ogni stato del paese ha obbligato i proprietari a fornire agli inquilini abitazioni sanitarie decenti, perché ogni contratto per abitazione portava con sé una garanzia implicita giudizialmente creata di abitabilità.

Con questa storia di successo in mente, ho cominciato incoraggiare il passaggio da un concetto di lavaggio del cervello al concetto di influenza indebita o, in questi casi, quello che potremmo chiamare estrema influenza. Per più di 500 anni, l’influenza indebita è stato un concetto giuridico legittimo, utilizzato per fornire un rimedio per le persone che sono diventate vittime di uomini e donne truffatori. Con questo cambiamento, il problema dei giudici che non prendono sul serio il concetto del lavaggio del cervello, sembrava risolto.

 

 

Gli ostacoli della indebita-influenza

 

Non sorprende, tuttavia, che il passaggio a una teoria giuridica di indebita influenza ha incontrato qualche problema che deve ancora essere risolto. Io innanzitutto identifico queste nuove sfide prima di proporre soluzioni innovative.

 

 

L’estraneità del problema

 

 

Paradossalmente, anche se il sistema legale per diversi secoli ha riconosciuto la validità delle sfide della indebita influenza, la maggior parte dei giudici non ha mai affrontato il tema  nelle proprie aule di tribunale. Secondo il professor Madoff (1997),

Ogni anno oltre $ 100 miliardi transitano per cessioni di morte negli Stati Uniti. In concomitanza con la mancanza di capacità mentale, l’indebita influenza è il terreno più frequente per invalidare una volontà testamentaria …. Eppure, nonostante la sua importanza, poco lavoro scientifico è stato fatto nell’esame dei parametri e a giustificazione della teoria della influenza indebita. (P. 572)

Secondo gli studiosi di legge, la creazione del diritto di indebita-influenza è stata una risposta diretta alla crescente preoccupazione che “la chiesa stava prendendo vantaggio …  sui propri fedeli [sul letto di morte] con timori esagerati” (Sherman, 2008, p . 581). Come osservato in un antico caso inglese, “Non esistono casi in cui gli uomini siano così facilmente vulnerabili  come al momento della loro morte, col pretesto della carità ….” (procuratore generale v. Bains, 1708, p. 272) Pertanto, la legge di influenza indebita è stata sviluppata come un mezzo per proteggere la ricchezza privata da chierici religiosi zelanti e predatori. Nel corso dei secoli, i casi di influenza indebita si sono espansi oltre la religione per includere situazioni in cui le interazioni finanziarie sollevavano la possibilità che il trasferimento di beni, al momento della morte non sarebbe stato il prodotto di una scelta libera e volontaria.

Questa volontà testamentaria e i casi dei beni finanziari, non le idee, e non le identità coinvolte. Tuttavia, oggi vediamo le tecniche sottili e seducenti di influenza e di controllo utilizzate  per far cambiare le idee, per impiantare le credenze e per modificare l’identità della persona influenzata, il tutto per servire al meglio gli interessi di un influenzatore astuto e manipolativo.

Quando ci muoviamo dal regno fisico, lo scambio di denaro, al regno mentale della creazione, modifica e dell’inserimento di sistemi di credenze, e persino dell’identità, altri problemi danno preoccupazoni gravi ai giudici. Naturalmente, questi casi più moderni sono ancor meno familiari ai giudici, e creano così altri ostacoli per la  testimonianza degli esperti.

 

 

Il problema della chiarezza

 

 

Due eminenti giuristi, Jesse Dukeminier e Stanley M. Johanson (1995), hanno sottolineato giustamente che “indebito è uno dei concetti più fastidiosi di tutta la legge. Non può essere definito con precisione“(p. 160).

Questo problema di definizione non è né insolito né risolutivo. Molti concetti di diritto, quali il “giusto processo di legge”, possono essere compresi solo dopo notevoli interpretazioni sulla base di varie analisi,  infatti, di modelli dinanzi ai tribunali. In effetti, il concetto di ragionevole dubbio, che è una parte importante di ogni processo penale, non è chiaro, e in molti Stati mancherebbero giudici che tentano anche di spiegarlo alle giurie, perché le definizioni stesse sono troppo confuse. Come la Corte Suprema del Missouri ha detto in Stato v. Robinson (1893), “E’ difficile spiegare con parole semplici il concetto di ‘ragionevole dubbio’, in modo da renderlo più semplice …. Ogni tentativo di spiegarlo rende necessaria una spiegazione della spiegazione“(p. 1069).

La Corte Suprema della California (Rice v. Clark, 2002) ha definito indebita una “pressione esercitata direttamente sull’atto testamentario, sufficiente a superare la libera volontà del testatore, pari in effetti alla coercizione che distrugge il libero arbitrio del testatore” (p. 528). Questa dichiarazione fornisce poche indicazioni per quando sarà applicata la dottrina dell’indebita influenza. Ma è un fatto ci dà un indizio.

Se il fattore di influenza è determinato e abbastanza intelligente, e le tecniche utilizzate sono sofisticate e abbastanza potenti, gli esperti ritengono che poche persone saranno in grado di resistere a diventare vittime di influenza indebita (Quinn, 2010, p. 93). Una Corte d’appello 80 anni prima, in un caso di contesta testamenteria in California, ci si è così accordati (In re di Olson Estate, 1912):

La sanità di mente e di corpo non implica l’immunità da qualsiasi influenza indebita. Si può richiedere un maggiore ingegno per influenzare indebitamente una persona sana di mente e di corpo, e altre prove possono essere necessarie per dimostrare che una tale persona è stata soggiogata, nel caso di una debolezza del corpo e della mente. Ma la storia e l’esperienza insegnano che le menti di uomini e donne forti sono state spesso sopraffatte, e sono state convinte dalla mente di un maestro a consentire a ciò che nei loro momenti sobri e normali, e liberi da ogni influenza indebita, non avrebbero fatto. (P. 386)

Prendo questi commenti indipendenti nel senso che tutti, quasi, in determinate circostanze, sono potenzialmente vulnerabili; e che mi suggeriscono che la dottrina della indebita influenza non dovrebbe essere limitata ai casi di volontà, né ai casi che coinvolgono altri misfatti finanziari. In altre parole, il passaggio da influenzatori che mirano ai conti bancari a quelli che mirano alle idee e all’identità rende la dottrina della indebita influenza anche una preoccupazione più immediata per la protezione delle vittime vulnerabili.

 

 

Il problema della Scala mobile

 

 

Quando un’eccessiva influenza sfugge dai confini fiscali in cui è stata in gran parte contenuta, si pone un problema più grave: dove tracciare la linea di confine. Non esistono demarcazioni chiare su come si passa da una guida, alla consulenza, alla formazione, alla suggestione, alla seduzione, all’indottrinamento, alla riforma del pensiero. Questa progressione mette il giudice nella difficile posizione di decidere sulla base del parere, non della legge o della scienza, perché la legge non è in grado di dirci in anticipo ciò che è lecito e ciò che non lo è, tranne che agli estremi. Un tribunale ha osservato che “anche se la gentilezza e l’attenzione da sole non costituiscono influenza indebita, esse potrebbero, in combinazione con altri fattori, giungere a tale influenza” (in Re immobiliare di Rohde, 1958, p. 495).

Quello che è utile per me, e spero lo sarà anche per voi, è di non concentrarsi sulla legge specifica, ma piuttosto sulla politica dietro la legge. La legge di indebita influenza, a mio parere, deve trovare quello che io chiamo il punto di interazione inaccettabile. Questo punto si verifica quando si dice a se stessi sulla condotta di qualcuno, “Non si può trattare la gente così. E se lo fai, la legge ti punirà“. Questa prospettiva non chiarisce nulla nello specifico, ma per me aiuta a indicare una strada.

In tutti i casi civili, la persona che inizia una causa sta dicendo che lo status quo è sbagliato e il tribunale dovrebbe porvi rimedio. Quella persona ha l’onere di provare che il giudice deve intervenire e non lasciare sole le parti nella loro situazione attuale. Nessuna legge potrà mai con precisione, e in anticipo, definire quando il giudice deve agire perché ogni modello infatti è unico. Ma mi piace l’idea che un test informale possa essere “Non si può trattare la gente così“, e che le prove e la scienza sostenessero tale affermazione.

Ci sono due analogie nella legge che ci aiutano a capire questo punto di vista. La legge dei contratti che riconosce il concetto di iniquità. Quando due persone si incontrano per negoziare ed eventualmente firmare un contratto che commemora il loro accordo definitivo, la legge saprà far rispettare questo contratto, perché si trattava di un comune accordo-scambio. Il fatto che una delle parti ottiene il migliore affare non è un motivo sufficiente per decidere che il contratto non dovrebbe essere applicato. Ma cosa succede se l’accordo è gravemente iniquo, come è avvenuto nelle situazioni che Florence Roisman sostenevano per i suoi inquilini-clienti? L’ingiustizia generalmente non è  il rimedio giuridico. Tuttavia, se l’ingiustizia è un prodotto di sfruttamento, fino al punto in cui la vulnerabilità di una persona è stata così compromessa che le scelte fatte non possono essere considerate uno stato volontario, i giudici dichiarano il contratto nullo.

L’altra analogia riguarda la legge degli illeciti. I tribunali hanno da tempo riconosciuto l’illecito di induzione intenzionale di stress emotivo. In questi casi, il comportamento di una persona verso un’altra è così moralmente e socialmente scandalosa che “sconvolge la coscienza” e chiede il risarcimento del danno.

Casi di iniquità e di intenzionalità di induzione di distress emotivo hanno esattamente lo stesso problema della scala mobile dei casi di indebita-influenza. Tutti questi sono risolti con un test dello “scuotere la coscienza” che in pratica dice: “Non si può trattare una persona in quel modo“. Quello che voglio dire è che tutti e tre i casi riguardano il punto di interazione inaccettabile. È generalmente compito delle giurie decidere quando quel punto è stata raggiunto.

 

 

Il problema del paradosso

 

 

Si potrebbe sostenere che l’unico vero modo per proteggere la libertà di pensiero non è di interferire con essa. Le persone prendono decisioni; lasciamoli essere vincolati tra loro. Vi è una forte preferenza nella legge per la libera volontà, l’autonomia individuale, e il mantenimento della responsabilità delle  persone verso le loro scelte. E questa è una buona cosa; protegge il diritto di essere se stessi. Per questo motivo, vi è riluttanza ad ampliare la portata delle giustificazioni e delle scuse per ignorare le scelte, non importa quanto sfortunate tali scelte potrebbero risultare per la persona che le ha fatte.

Questa politica della giudiziaria del lavarsi le mani contrappone chiaramente l’influenza indebita alla libertà di scelta. Così abbiamo un paradosso: alle corti viene chiesto di proteggere la vostra libertà di scelta negando o alterando le scelte già effettuate. I giudici sono molto sensibili a non diventare un alter ego per contendenti scontenti. Essi assumono che non è compito di un giudice  sostituire la propria decisione a quella fatta dal singolo. Il paradosso è facilmente comprensibile nel contesto di procedimenti.

Supponiamo che uomo ottantenne si innamori di una donna di 27 anni. Dopo che lo fa, si scopre che nei pochi mesi in cui i due erano insieme, l’uomo ha cambiato la sua volontà testamentaria e ha lasciato la sua fortuna alla sua giovane fidanzata, senza donare nulla alla sua famiglia. Come dovrebbe decidere un tribunale quando la famiglia ne mette in discussione la volontà? Quando è coinvolto molto denaro, quando le credenze e le identità sono in discussione, il paradosso per tribunali diventa ancora più pronunciato. Si protegge la libertà mentale non facendo nulla, o distruggendo le scelte apparentemente fatte dall’influenzato in circostanze in cui l’influenza   inammissibile potrebbe essersi verificata?

Molti tribunali statali usano un test per rispondere a queste domande. Il test valuta se l’influenzato è stato ingannato da una “persona abile e macchinatrice“. Confesso di essere appassionato di quel test, non perché è chiaro, ma perché, nel suo linguaggio dickensiano, attira la nostra attenzione sugli ingredienti chiave dell’indebito condizionamento della vittima vulnerabile battuta da un manipolatore egoista e intelligente.

Ma qualunque sia il test, il paradosso rimane. Proteggere la libertà della mente accogliendo le scelte effettivamente effettuate, o distruggendo le decisioni sulla base del fatto che erano il prodotto di una frode sofisticata?

 

 

Il problema costituzionale

 

 

Anche se un giudice fosse propenso a intervenire per individuare l’indebito condizionamento, c’è il problema del Primo Emendamento, che protegge la libertà di espressione e la libertà di religione. Fortunatamente, nella maggior parte dei casi il problema non si pone, perché i comportamenti, non le credenze specifiche, sono in discussione.

Nel mese di aprile di quest’anno, il gruppo estremista islamico nigeriano Boko Haram ha rapito più di 200 ragazze adolescenti. Un video, che è stato pubblicato, mostra circa 150 delle ragazze vestite in abito tradizionale che recitano il Corano musulmano o ne cantano i versi. Il il leader del Boko Haram, Abubakar Shekau, sosteneva di aver liberato le ragazze e che molte di loro erano diventate musulmane dopo aver vissuto come infedeli.

 

 

Qualcuno sostiene che per salvare queste ragazze e annullare il danno mentale che hanno subito, tra cui l’indottrinamento involontario forzato che hanno sopportato, si violerebbe la libertà di religione? La politica di base in concessione del risarcimento dei danni per la legge sugli illeciti stabilisce che quando un danno è stato provocato a qualcuno (come un sequestro e un’aggressione), l’individuo ha diritto ad un rimedio che lo metterà nuovamente nella posizione in cui era prima che si è verificato quel danno. Così le ragazze rapite con forza e coercitivamente indottrinate dovrebbero avere il diritto di essere restituite alle loro famiglie e alle credenze che avevano prima di essere catturate. Tuttavia, questa conclusione solleva un intrigante “da che parte siete sulla” questione: Se è inammissibile utilizzare tattiche sofisticate eppure sottili di indottrinamento per indurre una persona a tenere certe credenze religiose, è lecito deprogrammare quella persona su quelle credenze (Fautre, 2014)?

Non c’è tempo qui per discutere e sviluppare le complessità della responsabilità civile o di diritto del Primo Emendamento, se non per dire che i tribunali sono diffidenti nei confronti dell’intrusione in ogni caso in cui la religione ne è un fattore. Tuttavia, due sviluppi attuali meritano di essere menzionati perché possono cambiare i contorni del nostro modo di pensare alla religione e alla indebita influenza.

Il primo è il problema in corso di ciò che costituisce una religione. Scientology si è qualificata come religione in alcuni tribunali, ma per quanto riguarda lo yoga (Fraser, 2014)? Questi casi sono ora in corso. E che dire del satanismo (Harvard, 2014)? E che dire dell’ateismo (“umanesimo laico”) che un tribunale ha appena dichiarato che si qualifica come una religione (American Humanist Association v. Stati Uniti, 2014)? Fino a che punto saranno disposti i giudici  a concedere lo status di religione ad un numero crescente di organizzazioni e sistemi di credenze (Fautre, 2014; Hamilton, 2014; Irons, 2007)?

Un secondo e di relativo sviluppo molto recente è la reazione contro un trattamento speciale per le organizzazioni religiose. Bill Moyers (2012), in un video saggio e riflessivo sottotitolato “Come onorare la libertà religiosa senza che diventi la libertà di imporre credenze morali su altri?“, ha sollevato la questione che ci dovrebbe essere un corollario al Primo Emendamento sulla libertà di religione. Questo corollario sarebbe la libertà dalla religione. Moyers riassume, “La nostra soluzione pratica è … proteggere la libertà di religione … e proteggere la libertà dalla religione“.

Questa idea induce parecchia attenzione (Mutch, 2014), soprattutto a seguito della decisione 5-a-4  della Corte Suprema degli Stati Uniti di Burwell in verso la Hobby Lobby Stores, Inc. (2014). Da un lato c’è quello che è stato definito “la destra religiosa“. Il Governatore repubblicano della Louisiana, Bobby Jindal (2014) che ha recentemente dichiarato che

Il mondo di oggi è sempre più ostile alle questioni di fede …. la cultura americana è in molti modi diventata una cultura secolare.

Il popolo americano, che lo sappiamo o no, è impantanato in una guerra silenziosa. (Discorso di inizio)

L’altro lato aderisce all’idea che la protezione della religione è andata troppo oltre e ora la religione gode delle libertà che vengono imposte sulle persone ad altre o con nessuna di tali credenze. Coloro che attualmente cercano protezione dalla religione traggono sostegno da un altro repubblicano convinto, che era anche un governatore (dell’Illinois), ma uno che è vissuto 150 anni fa. Robert Ingersoll (1878) che ha affermato che

[I Padri Fondatori] sapevano che mettere Dio nella Costituzione avrebbe significato mettere l’uomo fuori. Sapevano che il riconoscimento di una divinità sarebbe stato strumentalizzato da fanatici come pretesto per distruggere la libertà di pensiero. Sapevano la terribile storia della chiesa troppo bene per aver posto nella sua custodia, o nella tenuta del suo Dio, i sacri diritti dell’uomo. (Http://hermiene.net/essays-trans/individuality.html)

Alle preoccupazioni di Ingersoll possiamo aggiungere quelle di Voltaire, da uno scritto di un secolo prima di Ingersoll sulla religione e sul controllo della mente: “Coloro che possono farti credere assurdità, possono farti commettere atrocità“.

Come conseguenza della causa di Hobby Stores, Inc., i contorni del Primo Emendamento sulla libertà di religione sono in procinto di essere riscritti. Nel bilancio si trova il destino di molti casi di richieste di influenza indebita. E’ troppo presto per dire come la polvere si depositerà, ma è già chiaro che il governatore Jindal ha parzialmente ragione: vi è infatti una forma di guerra che coinvolge il  ruolo appropriato che si  dovrebbe giocare nei tribunali quando le questioni religiose sono sostenute davanti ai giudici.

 

 

L’Influenza Indebita nelle Corti

 

Influenza indebita

 

Nei primi casi di testamenti contestati, le corti seguivano un test per decidere se  era stata applicata indebita influenza al testatore. In sostanza, la prova analizzava ciò che una persona deve dimostrare quando sostiene che si è verificato un illecito. Il test è semplice, ma utile perché apre la strada per capire il motivo per cui gli esperti dovrebbero essere autorizzati a testimoniare in casi di indebita-influenza e che cosa devono dire.

 

 

Il test SODR

 

Siccome il concetto di influenza indebita non è ben definito, i tribunali hanno faticato a trovare un quadro concettuale adeguato in cui valutare le circostanze di ciascun caso. Il maggior successo è stato dato dalla prova SODR, che ha i seguenti quattro elementi:

La predisposizione alla indebita influenza
L’opportunità di esercitare influenza
La disposizione di esercitare influenza
Il risultato dell’influenza

Non vi sono indicazioni che i giudici che hanno utilizzato il test SODR lo abbiano applicato all’ammissibilità di testimonianze di esperti. Infatti, non vi è quasi nessuna informazione da questi tribunali su come i giudici lo abbiano applicato, se non del tutto, per arrivare alle loro decisioni. Ma il test ha ancora un aspetto che è di valore. Esso è un indicatore di alcuni dei problemi discussi in precedenza che coinvolgono la chiarezza e le scale mobili, che possono essere superati con un  struttura  scientifica da usare per la presentazione di una perizia e per la determinazione di dove il punto di interazione inaccettabile viene a verificarsi in un determinato caso.

 

Il Modello di Influenza Sociale  (SIM)

Ho convertito il test SODR in un Modello di influenza sociale  (SIM) per l’utilizzo da parte di esperti che testimoniano in tribunale. Il SIM è progettato per ospitare diversi obiettivi. In primo luogo, è uno strumento laico. Trasmette succintamente le pertinenti dimensioni di un processo di influenza, e lo fa in un modo comprensibile. In secondo luogo, è tecnico. Il SIM permette la presentazione della scienza rilevante che supporta la manipolazione mentale. Esso fornisce un modo per semplificare studi complessi e presentarli più facilmente. In terzo luogo, è giuridico. I giudici che ricercano o presiedono casi di indebita-influenza sono tenuti a utilizzare il test SODR. Visto che il SIM è simile al test SODR, più probabilmente potrà essere accettato come uno strumento idoneo per la presentazione di elementi pratici e scientifici. Infine, il SIM si presta all’apprendimento visivo. Gli avvocati possono fare un grafico del SIM per aiutare i giurati (e giudici) nel vedere come possono valutare e comprendere gli elementi di prova. Pertanto esso serve come strumento efficace convincente.

Ecco il SIM:
Influenzatore (Identità e statuto)
MOTIVI dell’influenzatore (Scopo)
METODI dell’infuenzatore (Tecniche)
CIRCOSTANZE (Tempi e Setting)
RECETTIVITA’/VULNERABILITA’ dell’influenzato (differenze individuali)
Conseguenze (Risultati)

Nello sviluppare il SIM, io sono stato originariamente ispirato da una parte del Just So Stories di Rudyard Kipling (1902). La poesia è “I miei sei servi”.  La parte citata di seguito (corsivo aggiunto) è insegnata ai giornalisti come guida per scrivere una storia completa e avvincente, che informerà e anche per tenere alta l’attenzione di un pubblico. Ecco qui:

Io posseggo sei onesti servitori

Mi hanno insegnato tutto quello che so;

I loro nomi sono COSA e PERCHE’ e QUANDO

E COME e DOVE e CHI.

Vorrei applicare la poesia di Kipling al SIM, nel seguente modo:
Influenzatore [CHI]
MOTIVI dell’influenzatore [PERCHE’]
METODI dell’influenzatore [COSA/COME]
CIRCOSTANZA [DOVE/QUANDO]
RICETTIVITA’/VULNERABILITA’ dell’influenzato [CHI]
CONSEGUENZE [COSA]

Gli esperti nell’indebita influenza, specialmente quelli che sono stati formati con la letteratura del lavaggio del cervello e del controllo del pensiero, hanno familiarità con i  molti approcci diversi alla comprensione di questi processi  molto manipolativi, per esempio gli otto criteri di Lifton di riforma del pensiero (Lifton, 1989); il modello BITE di Hassan (Hassan, 2012); e le sei condizioni per il controllo del pensiero di Singer e Lalich  (Singer & Lalich, 1995). Questi approcci possono facilmente rientrare nel SIM per essere utilizzati nelle aule dei tribunali.

Non importa quale degli approcci viene utilizzato, lo scopo è quello di stabilire se il processo di influenza ha portato a quello che i medici Louis J. West e Paul R. Martin hanno definito “disturbo di pseudo-identità” (West & Martin, 1994), o quello che la legge potrebbe chiamare “involontaria servitù mentale”.

 

 

ESPANDERE IL SIM

 

Il tempo permette solo un breve esempio di come si possa utilizzare il SIM per presentare le prove scientifiche di esperti in tribunale. Questa sezione vuole essere illustrativa, non esaustiva.
INFLUENZATORE [CHI]

Rapporto con l’Influenzato

– Figura dell’Autorità

– Relazione confidenziale

– Consulente

– Membro della Famiglia
MOTIVI dell’influenzatore (Scopo) [PERCHE’]

– Guadagno finanziario

– Comportamento di Acquiescenza

– Aderenza ideologica

– Gratificazione dell’Ego

– Potere Politico o Sociale
METODI dell’influenzatore [COSA/COME]

“Piede nella porta” [piccola richiesta iniziale, quindi una più grande, successiva]

“Porta-in-faccia” [Grande richiesta iniziale, successivamente piccola]

“Help Me Help You”

“Non vi aiuterài?”

«Non vuoi fare la cosa giusta?”

“Sono davvero dipendente da te?”

“Questa potrebbe essere l’unica Chance”

“Ognuno sta facendo quacosa” [“nessuno viene lasciato indietro”]

“Dio ti ha scelto”

“Love-Bombing”

“Grooming”/Progressione di seduzione

-l’Esca

– la Costruzione della Fiducia

– Truffa ‘addolcita’

– Frode
CONTESTI [DOVE / QUANDO]

Posizione

Controllo dell’ambiente fisico

Controllo delle Informazioni (ingresso e uscita)

L’accesso a consulenze indipendenti

Frequenza, durata e natura dei contatti
RICETTIVITA’/VULNERABILITA’ dell’influenzato [CHI] [5]

Tipologia di personalità (Differenze Individuali)

Profilo di induzione ipnotica (HIP)

Revisione del Profilo di Stanford di suscettibilità ipnotica, I e II Modulo

Scala di suggestionabilità Gudjonsson

 

 

CONSEGUENZE [COSA]

Finanziarie

Comportamentali

Ideologiche

Supporto scientifico emergente per il lavaggio del cervello e per l’influenza indebita

 

Gli eventi del passato decennio e quelli in corso oggi sollevano una prospettiva interessante che potrebbero rendere i giudici e gli altri  più sensibili alle richieste sul lavaggio del cervello e di indebito condizionamento in ambito psicologico, al contrario di quello finanziario. Ad esempio, il lavaggio del cervello di Kathleen Taylor: The Science of Thought Control (2004) invita i neuroscienziati a studiare le implicazioni fisiologiche del lavaggio del cervello e delle altre forme di estrema influenza sociale. Il lavaggio del cervello può essere descritto e compreso da dentro il cervello, esaminando i cambiamenti fisiologici che si verificano quando i metodi di estrema influenza sono impiegati per alterare i pensieri e le convinzioni di una persona? Taylor pone cinque domande psicologiche che lei crede meritino un indagine neuroscientifica:
Perché alcune persone sono più suscettibili all’influenza estrema, mentre altre resistono più facilmente?
Quali tecniche sono più efficaci e nei confronti di quali individui particolari?
Con il lavaggio del cervello come singolo modello, si può organizzare un controllo mentale di massa?
Quanta vicina è la scienza alla possibilità del controllo definitivo della mente?
Come può una persona resistere ai metodi di lavaggio del cervello?

Se questi studi chiariranno o offuscheranno la nostra comprensione dei processi di estrema influenza, resta da vedere. Ciò che è importante, tuttavia, è che il lavaggio del cervello è un concetto che sta attirando l’attenzione di un intero nuovo gruppo di ricercatori scientifici.

Un altro libro riunisce le ricerche sostanziali sugli aspetti più benigni della suggestione e della interazione. La scienza di influenza sociale (Pratkanis, 2007) e la comparsa dell’influenza  costituiscono un buon caso per il fatto che esistono sufficienti dati di ricerca psicologica a sostegno delle rivendicazioni circa la testimonianza di esperti in materia di influenza, in grado di soddisfare le norme giuridiche di ricevibilità, dalla conversazione alla coercizione.

Detto in altro modo, la psicologia e la sociologia hanno ora prodotto spiegazioni basate sui dati e teorie testate di come funziona l’influenza, o non funziona, a seconda delle variabili che rientrano nel SIM. I giorni in cui il lavaggio del cervello poteva essere definito mera retorica o un pezzo superato di propaganda politica, stanno volgendo al termine.

Forse è ancora più importante l’espansione dell’interesse per la teoria dell’influenza causata dai recenti eventi internazionali. Storie di culto suscitano ancora un certo interesse nei media, ma i titoli ora coinvolgono il terrorismo e il fondamentalismo. La vecchia domanda è tornata: Come può la gente comune trasformarsi in fanatici religiosi/politici che si impegnano in attentati suicidi e in violenti atti di terrorismo contro cittadini innocenti? La letteratura scientifica su questo importante argomento è in aumentato esponenziale.

Molti funzionari del governo sono ora più disposti ad ascoltare dagli esperti della riforma del pensiero, come i problemi nei loro paesi aumentano a causa del vasto e intenso indottrinamento con idee fondamentaliste. In breve, a differenza del passato, quando l’appartenenza ad un culto poteva essere avvenuta involontariamente, ma non esternamente pericolosa, nel mondo di oggi c’è molto da temere se non comprendiamo e contrastiamo il lavaggio del cervello.

Anche i titoli [giornalistici] possono essere di buon auspicio per far riemergere l’interesse per il lavaggio del cervello e la comprensione della scienza dietro di esso. Due esempi immediatamente mi vengono in mente. In primo luogo, dopo diversi decenni di molestie terribili su minori  da parte di  leader religiosi, e l’occultamento che ha offuscato la piena portata del problema, ora possiamo parlare del concetto noto come grooming (Weber, 2014). Il grooming non è relegato solo ad abusi sessuali su minori, né a quelli da parte di sacerdoti. Studiare il processo graduale attraverso il quale i giovani innocenti vengono convertiti in vittime, consente ai ricercatori di mettere in luce gli aspetti del processo del lavaggio del cervello più completo.

Un secondo punto, anche se relativo, ad esempio è il traffico di esseri umani, che è diventato un problema internazionale e vergognoso. Il professor Kim (2011) ha articolato molte connessioni rilevanti tra grooming, influenza indebita e coercizione situazionale. Il mio punto è che le persone che avrebbero avuto ragione di parlare gli uni con gli altri in precedenza, gli specialisti del lavaggio del cervello, i combattenti del terrorismo, i tutori dei bambini, improvvisamente scoprono di avere molto terreno in comune.

Poiché gli attacchi all’integrità psichica persistono e sono diventati più diffusi e pericolosi, purtroppo sembrano essere entrati in una nuova era di interesse  la riforma del pensiero e il condizionamento indebito. La necessità per il lavoro che facciamo come esperti che testimoniano in difesa dei diritti umani è più grande che mai.

Conclusione

Negli Stati Uniti il giudice della Corte Suprema Robert H. Jackson ha fatto una dichiarazione che è vera oggi come quando la scrisse più di 60 anni fa:

Ma non dobbiamo dimenticare che nel nostro paese vi sono evangelisti e fanatici di molte convinzioni politiche, economiche e religiose diverse la cui convinzione fanatica è che tutto il pensiero è divinamente classificato in due tipi: ciò che è proprio e ciò che è falso e pericoloso. (American Communications Association v. Douds, 1950)

Nel 1983, ho pubblicato un articolo intitolato “La libertà della mente come problema per i diritti umani internazionali“. Ho fatto notare che, mentre molte convenzioni internazionali proteggono la libertà del corpo dalla tortura, alcune preziose proteggono la libertà della mente dallo sfruttamento indebito o dalla manipolazione. Il Primo Emendamento della Costituzione degli Stati Uniti protegge la libertà di espressione (“abbreviando la libertà di parola”). Ma tale protezione è priva di senso, anzi, si tratta di una bufala, se crudelmente una mente non è libera di esprimere i propri pensieri. Il diritto a pappagallare le credenze di un’altra persona o di parlare come un ventriloquo o come un manichino  non può offendere la libertà di espressione, ma  può offendere la libertà della mente, del pensiero e della coscienza.

Significativamente, la Convenzione europea per la salvaguardia dei diritti dell’uomo e delle libertà fondamentali (1950) ha una disposizione (articolo 9) che protegge “la libertà di pensiero, di coscienza e di religione”, e un’altra disposizione (articolo 10), che protegge la libertà di espressione. Partsch (1981) ha sottolineato che, ai sensi della Convenzione europea, “il diritto alla libertà di opinione è un fatto privato ed è assoluto e senza permessi di violazioni, considerando che la libertà di espressione, come una questione pubblica di rilevanza sociale, ha alcuni limiti per la sua natura” (p. 217).

Quegli esperti, che cercando di proteggere l’autonomia mentale testimoniano in tribunale circa la scienza di influenza indebita, stanno adempiendo le promesse contenute nel Patto internazionale delle Nazioni Unite per i diritti civili e politici (ICCPR) (1966; 1976). In particolare, due disposizioni molto importanti sono pertinenti per l’ammissibilità di tale testimonianza:

Articolo 18

2. Nessuno può essere assoggettato a costrizioni che possano menomare la sua libertà di avere o di adottare una religione o un credo di sua scelta.

Articolo 19

1. Ogni individuo ha il diritto di avere opinioni senza interferenze. (P. 178)

Sono d’accordo con la meravigliosa osservazione di Lord Thomas Robert Dewar secondo cui  “le menti sono come paracaduti: funzionano solo quando sono aperte“.  Insieme con la memoria, l’identità di una persona è inestricabilmente intrecciata con la mente libera e con una libera coscienza. Entrambe sono necessarie per rispondere alla domanda esistenziale fondamentale che tutti dobbiamo chiederci: “Chi sono io?

 

 

 

Questo pensiero è stato espresso magnificamente da professore dell’Università di Oxford, Daniel N. Robinson (1980), in uno dei suoi scritti sulla neuropsicologia:

Con Socrate, assistiamo al primo esempio in tutta la storia di un pensiero registrato,  prolungato, paziente, e ragionato  come un metodo per arrivare alle verità “eterne”. Il più vecchio Oriente, gli Egizi, le civiltà di Minosse e Micene, tutti avevano sistemi altamente sviluppati di pensiero. Potevano vantare tecnologie avanzate e scienze agrarie. Ma nessuno aveva la filosofia. Il Faraone ha dato al popolo una legge, ma non ha mai esaminato il senso della giustizia. Siddhartha Gautama, il Buddha, ha esortato l’India a unirsi in una semplicità ascetica che avrebbe portato alla conoscenza della bella vita. Ma qual è il fine? Che cosa è buono? Cosa è vero? Nessun argomento viene offerto. E anche se gli insegnamenti potessero in qualche modo essere stabiliti come fatti, non  motivano i fatti. Con Socrate il pensiero è cambiato. L’opposizione ha una voce e gli argomenti forzano ad affrontare un antagonista. “Vi do un filosofia dopo l’altra,” afferma Socrate a Teeteto nel Fedone, “in modo che si può venire a conoscere la propria mente“. Ecco una dichiarazione dell’obiettivo: non è la vita felice, non è l’immortalità, non sono le ricchezze, non è  l’attenzione popolare, non è il successo pratico, ma significa conoscere la propria mente. (P. 4)

La chiave per una mente aperta è il dubbio, la libertà di essere d’accordo o in disaccordo con qualsiasi idea o convinzioni personali, anche la propria, come si vede nell’adattamento. Quasi 70 anni fa, Bergen Evans (1946) ha saggiamente osservato che “La libertà di parola e la libertà di azione sono senza senso, senza libertà di pensare. E non c’è libertà di pensare, senza dubbio” (p. 275).

Lo stesso Paul Martin ha dedicato a preservare e proteggere il diritto umano più fondamentale di tutti, il diritto di essere liberi di dubitare; il diritto di ogni persona di essere il proprietario della propria mente e identità. Per me, questo diritto precede il Primo Emendamento e diventa una condizione necessaria per la sua validità. E’ il diritto di essere se stessi.

Vorrei chiudere con un’altra citazione da cui traggo ispirazione:

Fede e libertà sono inestricabilmente legate: non è per preti o pastori o presidenti o re  costringere a credere, per fare in modo da rendere liberi di mente e di cuore, quale libertà data da Dio. Se il Signore stesso ha scelto di non forzare l’obbedienza cu quanto da lui creata, allora chi sono gli uomini a provarci? (Meacham, 2007, p. 5)

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Chi l’Autore

Alan W. Scheflin, JD, LLM, is Professor of Law, Emeritus at Santa Clara University School of Law in California and past president and current member of ICSA’s Board of Directors. Among his several dozen publications is Memory, Trauma Treatment, and the Law (coauthored with Daniel Brown and D. Corydon Hammond), for which he received the 1999 Guttmacher Award from the American Psychiatric Association, one of 18 awards he has received. Professor Scheflin is also the 1991 recipient of the Guttmacher Award for Trance on Trial (with Jerrold Shapiro). A member of the Editorial Advisory Board of ICSA’s International Journal of Cultic Studies, Professor Scheflin received the 2001 American Psychological Association, Division 30 (Hypnosis), Distinguished Contribution to Professional Hypnosis Award. This is the highest award that Division 30 can bestow. He was also awarded in 2001 The American Board of Psychological Hypnosis Professional Recognition Award. This Award was created to honor his achievements in promoting the legal and ethical use of hypnosis. Professor Scheflin has delivered more than a hundred invited addresses at professional conferences. In 2004 the ICSA awarded Professor Scheflin the Herbert L. Rosedale Award in recognition of leadership in the effort to preserve and protect

International Journal of Studi sulle sette ■ Vol. 6, 2015

[1] La versione originale di questo articolo è stato presentato come  Lecture Paul Martin durante la conferenza intitolata “Government, Human Rights, and the Cult Phenomenon in Washington”, DC il 3 luglio 2014. Vorrei ringraziare il dott. Rod Dubrow-Marshall e il dottor Michael Langone per la loro assistenza a questo documento

[2] McConnell (1974) scrisse in seguito che non ha mai inteso  suggerire che il comportamento delle persone deve essere cambiato, solo che potrebbe essere cambiato.

[3] Allora conosciuto come The Family Foundation Americana.

[4] È interessante notare che, quando l’avvocato F. Lee Bailey ha accettato di rappresentare l’ereditiera Patty Hearst dopo che era stata rapita e indottrinata da un’organizzazione militante che la coinvolse in una rapina in banca, egli non ha menzionato il lavaggio del cervello come sua difesa; anzi, ha detto che si sarebbe trattato di “pazzia indotta (Footlick, Howard, e Monroe, 1975).

[5] Brown, Scheflin, e Hammond (1998) identificano sei diversi tipi di compliance con suggerimenti:

(A) Fonte Credibilità

Perizia

Formazione ed esperienza

La familiarità [concorda con le vostre convinzioni precedenti]

Carisma

Autenticità / Sincerità

Status percepito [Awards; Appuntamenti]

(B) Post-Event Disinformazione Effect

(C) suggestionabilità

(D)  suggestionabilità ipnotica

(E) L’esposizione a influenze sistematiche e durature

(F) lavaggio del cervello / coercitiva Persuasion / Influenza estrema

Fonte: http://www.icsahome.com/articles/supporting-human-rights

 

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Traduzione di Lorita Tinelli

Avvertenza: Questa traduzione non è stata realizzata da traduttori professionisti, pertanto ci scusiamo per eventuali errori.

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