Arkeon, speriamo non arrivi la prescrizione …

Udienza fissata per il 24 febbraio. Saranno presentate le liste dei testimoni.

La psicloga: “Vivo con la paura di ritorsioni sulla mia famiglia”

Udienza fissata per il processo Arkeon, la setta i cui adepti sarebbero stati manipolati psicologicamente da fantomatici “maestri”, col fine di estorcere denaro e favori di ogni genere. Ma anche per il semplice piacere di sentirsi superiori: paragonati a Gesù, essere artefici del destino di centinaia di persone dalle menti fragili, manipolate come burattini.

Il capo dei burattinai, secondo le accuse – ed i molti filmati che gli stessi adepti di Arkeon hanno postato in rete – sarebbe Vito Carlo Moccia, il “capo-maestro”,  colui che – secondo le dichiarazioni della psicologa Lorita Tinelli, parte civile nel processo nonchè ex consigliere nazionale del GRIS (Gruppo  di ricerca socio religiosa, riconosciuto dalla CEI) e fondatrice del CeSAP (Centro Studi Abusi Psicologici) – era riuscito a controllare le menti dei suoi seguaci, a tal punto che questi veneravano persino la sua immagine. Un dio, quasi, o un messia: tanto che le sue foto venivano poste su degli altari religiosi accanto a delle raffigurazioni di Gesù, come a sottolineare la parità di valore tra le due figure.

E dovevano essere in molti a credere che il Moccia fosse una specie di nuovo messia, tanto che persino un uomo di chiesa, il sacerdote paolino don Angelo De Simone, era diventato non solo adepto arkeon ma anche, per così dire, il sacerdote ufficiale della setta, celebrando matrimoni tra i “discepoli” anche quando questi erano già sposati. Ma non è tutto. Il sacerdote avrebbe, come documentano i filmati sulla setta mandati in onda dalla trtasmissione “Chi l’ha visto?”, avuto per anni rapporti sessuali con due suore. Don De  Simone era di certo in conflitto con la propria coscienza, con il ruolo che rappresentava nella società e, di certo, con la propria fede.

Un conflitto che il Moccia aveva risolto attraverso il ‘metodo’ Arkeon: una serie   di tattiche psicologiche mirate a “liberare” la coscienza di una persona in conflitto con se stessa, a riaffermare un ruolo sociale che il proprio essere metteva in conflitto con i dettami della società moderna. Così unn sacerdote, la cui coscienza soffriva di fronte alla consapevolezza di non riuscire ad arginare la propria sessualità, in totale conflitto con i dogmi della Chiesa, diventava un membto della comunità Arkeon: lì avrebbe potuto essere libero ed avrebbe venerato il suo liberatore, come sempre, il Moccia.

Come don De Simone, altri (si parla di centinaia di persone) sarebbero cadute nelle “trame” di questo gioco psicologico della cui straordinaria efficacia – come sembra anche lo stesso Moccia abbia affermato in un filmato mandato in onda dalle reti televisive – anche lo stesso creatore si sarebbe meravigliato .

Così accadeva che molti venivano convinti di essere stati vittime di abusi sessuali quando erano ancora bambini (abusi di fatto mai avvenuti) , o di essere eterosessuali quando invece erano omosessuali (alcuni sono stati convinti  che la propria omosessualità derivasse da fantomatici abusi sessuali subìti nell’infanzia e sono stati convinti ad unirsi in matrimonio con persone del sesso opposto) o che tutti i problemi da loro incontrati nel corso della vita derivassero da qualche violenza subìta nell’infanzia che, per mezzo dei riti e delle pratiche della setta (il Metodo Arkeon), il Moccia si impegnava ad individuare e portare alla luce e, come è oggetto di indagine, ad utilizzare probabilmente per scopi illeciti. Si parla infatti di donazioni di denaro, anche consistenti, da parte dei  seguaci della setta ai “maestri” ed allo stesso Moccia, nonchè di favori di vario genere e di presunte violenze sessuali.

Quest’ultima imputazione di reato , è al vaglio degli inquirenti del tribunale di Milano (il processo si svolge, in contemporanea, anche in altre città d’Italia, dove sorgevano altre sedi della setta). Ma queste ed altre circostanze saranno confermate o smentite durante il corso del processo, che, il 24 del mese corrente, porterà la formulazione della lista dei testimoni che saranno ascoltati, da entrambe accusa e difesa, in un intervallo di 15 giorni per udienza. Una delle prime testimoni ad essere sentite sarà la psicologa Lorita Tinelli, costituitasi parte civile nel processo.

“Sono oggetto di continue minacce, anche di morte, da parte di alcuni adepti della setta – ha dichiarato la fondatrice del  Centro studi per gli Abusi Psicologici – voglio che sia fatta giustizia e che la macchina della giustizia del nostro Paese non sia così lenta come sembra invece essere”.

La lentezza delle procedure processuali, infatti, potrebbe portare alla prescrizione di alcuni reati imputati a Moccia.

“Continuo la mia lotta contro un gruppo di persone che agisce in modo mafioso – ha continuato la Tinelli – sotto continue minacce e denigrazioni, anche per mezzo di internet (sono molti i blog dei seguaci di Arkeon che gettano fango sulla psicologa nocese ndr), non esco più la sera, sono stata costretta a spostare la sede del mio studio in un luogo abitato e vivo ogni giorno con la paura di ritorsioni su di me e, soprattutto, sulla mia famiglia

Mirko Misceo

Il Quotidiano di Bari, 4 febbraio 2011

0 pensieri su “Arkeon, speriamo non arrivi la prescrizione …

  1. Lo speriamo anche noi Dottoressa e la ringraziamo per il coraggio che ha. Fa bene a denunciare anche gli atti intimidatori. Io credo che a qualcuno è sfuggito qualcosa di mano, ma non è giustificabile per questo.

  2. In realtà la mia preoccupazione è verso l’uso che qualcuno potrebbe fare circa le liste dei teste, oramai depositate. Ho qualche ricordo di qualche strano movimento avvenuto qualche anno fa procedimento nel civile. Intanto Vedremo! Col senno di poi, spero che se qualcuno ritenesse di sentirsi in qualche modo pressato, direttamente o indirettamente, ora sa a chi riferire, per la sua serenità e, naturalmente, per meglio contribuire alla verità del processo.

  3. Caspita, avete trovato pure l’altarino. Ma lo sapete che Moccia faceva pagare le sue foto come fossero santini?
    Grazie per il suo coraggio. Leggo che si sta prendendo tante ostilità, ma si intuisce chiaramente che sono di persone di parte. Chi conta capisce eccome.
    Complimenti! Tanta gente è con lei.

  4. Ricordo ancora a Sabaudia la bancarella dove il don vendeva immagini sacre, rosari e foto del moccia.
    Ogni coppia doveva averne due, uno per ciascuno.

  5. Stia molto attenta a questa gente. E sopratutto vada a controllare che i documenti processuali siano sempre al solito posto, che qualcuno non faccia sparire nulla.
    Stia guardinga. Non sono disposti a perdere e si venderanno anche quel poco di anima che gli è rimasta.

  6. Domy, non posso controllare tutto. Io credo nella Giustizia, pur ritenento la Procura di Bari talmente sovraccarica e impossibilitata a trattare tutti i casi con la dovuta accortezza. Non posso fare altro che difendere la mia persona e la mia famiglia anche denunciando il minimo movimento strano che avverto. So che, come di prassi, verranno aperti blog dal medesimo contenuto denigratorio della mia persona. Di questo mi preoccupo meno, perchè ho rimesso ai miei avvocati incarico di vigilare e di agire di conseguenza. Poi con delle indagini in corso su miei sospetti, credo di dover stare tranquilla. Contrariamente a chi vorrebbe che la mia vita fosse disturbata, io cerco invece di vivermela nel migliore dei modi. Faccio degli accorgimenti, affinchè nulla e nessuno possa disrurbare la mia quiete. Chi olttrepassa dei limiti dovrà confrontarsi con le Forze dell’Ordine direttamente e non con me. Io ho cose più importanti e più interessanti da fare e nuovi cambiamenti di cui occuparmi 🙂

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